Wikiquote itwikiquote https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.39.0-wmf.21 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikiquote Discussioni Wikiquote File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Portale Discussioni portale TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Accessorio Discussioni accessorio Definizione accessorio Discussioni definizione accessorio Alessandro Manzoni 0 360 1218240 1216928 2022-07-21T23:12:53Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{PDA}} {{nota disambigua|redirect=Manzoni|titolo=[[Manzoni (disambigua)]]}} [[Immagine:Francesco Hayez - Ritratto di Alessandro Manzoni.jpg|thumb|Alessandro Manzoni]] {{indicedx}} '''Alessandro Francesco Tommaso Manzoni''' (1785 – 1873), scrittore e poeta italiano. ==Citazioni di Alessandro Manzoni== *''Addio, monti sorgenti dall'acque {{NDR|di [[Lecco]]}}, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso.''<ref>Da ''I Promessi Sposi'', Capitolo 8</ref> *''Come un forte inebriato | Il Signor si risvegliò''.<ref group="fonte">Da ''La resurrezione''; citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 487.</ref> *''Dormi, o Celeste; i popoli | Chi nato sia non sanno''.<ref group="fonte">Da ''Il Natale''; citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 564.</ref> *E [[Difficoltà|difficile]], in qualunque grado, vuol sempre dire possibile.<ref group="fonte">Da ''Dell'invenzione'', in ''Opere varie'', Fratelli Rechiedei, Milano, 1881, p. [[s:Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/379|373]].</ref> *Essere [[Iniquità|iniquo]] con tutti non è concesso a nessuno [...].<ref group="fonte">Da ''D'una opinione moderna sulla bontà morale de' Longobardi'', in ''Opere varie'', Fratelli Rechiedei, Milano, 1881, p. [[s:Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/167|161]].</ref> *[[Gola (ingordigia)|Gola]] e [[vanità]], due passioni che crescono con gli anni.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 599.</ref> *Il pittore di [[ritratto|ritratti]] è come lo scrivano, obbligato a copiare l'altrui scritto, senza poterlo correggere quando è sbagliato.<ref group="fonte">Citato in [[Cesare Cantù]], ''Alessandro Manzoni. {{small|Reminiscenze}}'', Treves, Milano, 1882.</ref> *Il principio, di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter essere questo: che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo.<ref>Questa lettera fu pubblicata inizialmente nel 1846 senza il consenso di Manzoni; nel 1870 fu ripubblicata dall'autore, con varie modifiche al testo. La citazione in questione venne rimossa.</ref><ref group="fonte">Dalla ''Lettera sul romanticismo a Cesare D'Azeglio'', 22 settembre 1823.</ref> *Il [[raziocinio]] è un lume che uno può accendere, quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui.<ref group="fonte">Da ''Dell'invenzione''.</ref> *{{NDR|[[Lecco]]}} La giacitura della riviera, i contorni, e le viste lontane tutto concorre a renderlo un paese che chiamerei uno dei più belli del mondo, se avendovi passata una gran parte della infanzia e della puerizia, e le vacanze autunnali della prima giovinezza, non riflettessi che è impossibile dare un giudizio spassionato dei paesi a cui sono associate le memorie di quegli anni.<ref>Da ''Il principio del Romanzo nella prima minuta'', in ''Brani inediti dei Promessi Sposi'', a cura di Giovanni Sforza, Ulrico Hoepli, Milano, 1905, [https://archive.org/details/opere2manz/page/552/mode/2up?q=giacitura p. 552].</ref> *Liberi non sarem se non siamo uni.<ref group="fonte">Da ''Il proclama di Rimini''; citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 377.</ref> *Per tutta Italia si scrive e si parla una lingua comune. E quegli stessi che ne fanno questione e ricerca, come lo fanno di grazia? Scrivendo in questa lingua medesima. Non è questo un imitar quel valent'uomo che girava affannato sulla sua cavalcatura in traccia appunto di essa? O quell'altro che s'era fatto portare il lume per vederci a battere il fuoco?<ref group="fonte">Da ''Opere inedite o rare'', a cura di R. Bonghi, Milano,1891, vol. IV, pp. 40-43; citato in [[Denis Mack Smith]], ''Il Risorgimento italiano. {{small|Storia e testi}}'', Gius. Laterza & Figli, 1968, edizione Club del Libro, 1981, p. 66.</ref> *Più si considera, più si studia un'azione storica suscettibile d'essere resa drammaticamente, e più si scoprono legami tra le sue diverse parti, più si coglie nel suo insieme una ragione semplice e profonda. Vi si distingue infine un carattere particolare, direi quasi individuale, qualche cosa di esclusivo e di proprio, che la rende quale essa è. Si sente sempre più che occorrevano tali costumi, tali istituzioni, tali circostanze per condurre ad un tale risultato, e tali caratteri per produrre tali atti; che occorreva che le passioni che vediamo in gioco, e le imprese in cui le vediamo impegnate, si succedessero nell'ordine e nei limiti che ci sono dati come l'ordine e i limiti di quelle stesse imprese.<br>Donde viene l'attrazione che noi proviamo a considerare una tale azione? perché la troviamo non soltanto verisimile, ma interessante? Il fatto è che noi ne scorgiamo le cause reali; il fatto è che noi seguiamo, allo stesso passo, il cammino dello spirito umano e quello degli avvenimenti particolari presenti alla nostra immaginazione. Noi scopriamo, in una serie data di fatti, una parte della nostra natura e del nostro destino: finiamo per dire dentro di noi: In tali circostanze, mediante simili mezzi, con simili uomini, le cose dovevano accadere così.<ref group="fonte">Dalla ''Lettera a M. Chauvet'', traduzione di Guido Baldi; citato in Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria, ''Manzoni e Leopardi'', in ''Moduli di letteratura'', Paravia, Torino, 2002. ISBN 88-395-3074-6.</ref> *Quando esce in campo una dizione nuova, strana, la qual non pretenda se non fare il medesimo uffizio che già è fatto da un'altra, convien ributtarla, soffocarla, non lasciarla allignare, se si può [...] Poiché ella viene a mettere in forse il certo, a intorbidare il chiaro, a render difficile ciò che non era, a metter contrasto dov'era consenso...<ref group="fonte">Da ''Sentir messa'', introduzione e appendici critiche di Domenico Bulferetti, Bottega di Poesia, Milano, 1923, p. 52.</ref> *''Salve, o Divino a cui largì natura | il cor di [[Dante]] e nel suo Duca il canto: | Questo fia il grido dell'età ventura, | Ma l'età che fu tua tel dice il canto''.<ref group="fonte">In epigrafe a ''Poesie'' di [[Vincenzo Monti]], tip. B. Virzì, Palermo, 1855.</ref> *[...] [[Sigismondo Boldoni]] scrittore riputatissimo ai suoi tempi, e che forse avrebbe acquistato un nome più esteso e più autorevole anche presso ai posteri se non fosse morto all'uscire della giovinezza, e sopra tutto se quei pochi anni gli avesse vissuti in un secolo, in cui fosse stato possibile concepire nuove idee d'una precisione e d'una importanza perpetua, e per esporle, trovare quello stile che vive.<ref group="fonte">Da ''Fermo e Lucia'', [[:s:Fermo e Lucia/Tomo Quarto/Cap I|IV, 1]].</ref> *''Sì, quel Dio che nell'onda vermiglia | chiuse il rio che inseguiva Israele, | quel che in pugno alla maschia [[Giaele]] | pose il maglio, ed il colpo guidò.''<ref group="fonte" name=Marzo/> *''Soffermati sull'arida sponda, | vòlti i guardi al varcato Ticino, | tutti assorti nel novo destino, | certi in cor dell'antica virtù, | han [[Giuramenti dalle poesie|giurato]]: Non fia che quest'onda | scorra più tra due rive straniere: | non fia loco ove sorgan barriere | tra l'Italia e l'Italia, mai più!''<ref group="fonte" name=Marzo>Da ''[[s:Marzo 1821|Marzo 1821]]''.</ref> *Trovo la cosa la più inutile la [[diplomazia]]. Gli [[ambasciatore|ambasciatori]] non sono che spie messe a origliare nelle anticamere di quelle potenze che si chiamano amiche.<ref group="fonte">Da ''Lettere: {{small|in gran parte inedite}}'', Nistri, Pisa, 1875.</ref> *''[[Urania (mitologia)|Urania]] al suo diletto | Pindaro li cantò. Perché di tanto | Degnò la Dea l'alto poeta e come, | Dirò da prima; indi i celesti accenti | Ricorderò, se amica ella m'ispira.''<ref group="fonte">Da ''Urania'', vv. 44-48.</ref> ==''Adelchi''== ===[[Incipit]]=== ;ATTO PRIMO ;SCENA PRIMA Palazzo reale in Pavia DESIDERIO, ADELCHI, VERMONDO VERMONDO O mio re Desiderio, e tu del regno<br />Nobil collega, Adelchi; il doloroso<br />Ed alto ufizio che alla nostra fede<br />Commetteste, è fornito. All'arduo muro<br />Che Val di Susa chiude, e dalla franca<br />La longobarda signoria divide,<br />Come imponeste, noi ristemmo; ed ivi,<br />Tra le franche donzelle, e gli scudieri,<br />Giunse la nobilissima Ermengarda;<br />E da lor mi divise, ed alla nostra<br />Fida scorta si pose. I riverenti<br />Lunghi commiati del corteggio, e il pianto<br />Mal trattenuto in ogni ciglio, aperto<br />mostrar che degni eran color d'averla<br />Sempre a regina, e che de' Franchi stessi<br />Complice alcuno in suo pensier non era<br />Del vil rifiuto del suo re; che vinti<br />Tutti i cori ella avea, trattone un solo.<br />Compimmo il resto della via. Nel bosco<br />Che intorno al vallo occidental si stende,<br />La real donna or posa: io la precorsi,<br />L'annunzio ad arrecar. ===Citazioni=== *''Il forte si mesce col vinto nemico, | col nuovo signore rimane l'antico; | l'un popolo e l'altro sul collo vi sta. | Dividono i servi, dividon gli armenti; | si posano insieme sui campi cruenti | d'un volgo disperso che nome non ha.'' (coro: atto III, vv. 61-66) *''Gli [[morte|estinti]], Ansberga, | talor de' vivi son più forti assai.'' (Ermengarda: atto IV, scena I, vv. 111-2) *''Amor tremendo è il mio. | Tu nol conosci ancora; oh! tutto ancora | non tel mostrai; tu eri mio: secura | nel mio gaudio io tacea; né tutta mai | questo labbro pudico osato avria | dirti l'ebbrezza del mio cor segreto.'' (Ermengarda: atto IV, scena I, vv. 148-153) *''Sparsa le trecce morbide | Sull'affannoso petto, | Lenta le palme, e rorida | Di morte il bianco aspetto, | Giace la pia, col tremolo | Sguardo cercando il ciel.'' (coro: atto IV, scena I) *''Come rugiada al cespite | Dell'erba inaridita, | Fresca negli arsi calami | Fa rifluir la vita''. (coro: atto IV) *''Gran segreto è la vita, e nol comprende | che l'ora estrema.'' (atto V, scena VIII, vv. 342-3) *''Godi che re non sei, godi che chiusa | all'oprar t'è ogni via: loco a gentile, | ad innocente opra non v'è: non resta | che far torto, o patirlo. Una feroce | forza il mondo possiede, e fa nomarsi | dritto: la man degli avi insanguinata | seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno | coltivata col sangue; e ormai la terra | altra messe non dà.'' (atto V, scena VIII, vv. 351-9) *''Le vie di Dio son molte, | Più assai di quelle del mortal.'' *''Quella via, | Su cui ci pose il ciel, correrla intera | Convien, qual ch'ella sia, fino all'estremo.'' *''Il mio cor m'ange, Anfrido: ei mi comanda | alte e nobili cose; e la fortuna | mi condanna ad inique'' ===Citazioni su ''Adelchi''=== *Ho per le mani un soggetto di tragedia al quale desidero dedicarmi senza indugio per terminarlo nell'inverno, se posso... è la caduta del Regno dei Longobardi, o per dir meglio della dinastia longobarda, e la sua estinzione nella persona d'Adelchi ultimo re con Desiderio suo padre. (Manzoni in una lettera a [[Claude Fauriel]], 17 ottobre 1820) *Ella vede come son condotte senza alcun riguardo agli effetti; agli usi, al comodo della scena: molteplicità di personaggi, lunghezza spropositata, parlate inumane pei polmoni, e ancor più per gli orecchi, variazione e slegamento, pochissimo di quel che s'intende comunemente per azione, e un procedere di questa lento, obliquo, a sbalzi; tutto ciò insomma che può rendere diffìcile e odiosa la rappresentazione, v'è riunito come a bello studio. (Manzoni ad [[Attilio Zuccagni-Orlandini]], regio censore degli spettacoli a Firenze, aprile 1828) *Adelchi una Musa ce l'ha, perché sembra che sia Dio a soffiargli nelle orecchie e nel cuore titanismo e passione.<ref group="fonte">Citato in ''Adelchi'', a cura di Alberto Giordano, Rizzoli, Milano.</ref> ([[Carmelo Bene]]) ==''Del romanzo storico''== ===[[Incipit]]=== Il romanzo storico va soggetto a due critiche diverse, anzi direttamente opposte; e siccome esse riguardano, non già qualcosa d'accessorio, ma l'essenza stessa d'un tal componimento; così l'esporle e l'esaminarle ci pare una bona, se non la migliore maniera d'entrare, senza preamboli, nel vivo dell'argomento.<br> Alcuni dunque si lamentano che, in questo o in quel romanzo storico, in questa o in quella parte d'un romanzo storico, il vero positivo non sia ben distinto dalle cose inventate, e che venga, per conseguenza, a mancare uno degli effetti principalissimi d'un tal componimento, come è quello di dare una rappresentazione vera della storia. ===Citazioni=== *L'[[arte]] è arte in quanto produce, non un effetto qualunque, ma un effetto definitivo. E, intesa in questo senso, è non solo sensata, ma profonda quella sentenza, che il vero solo è bello; giacché il [[verosimile]] (materia dell'arte) manifestato e appreso come verosimile, è un vero, diverso bensì, anzi diversissimo dal reale, ma un vero veduto dalla mente per sempre o, per parlar con più precisione, irrevocabilmente: è un oggetto che può bensì esserle trafugato dalla dimenticanza, ma che non può esser distrutto dal disinganno. (I; p. 7) *Non sarà fuor di proposito l'osservare che, anche del verosimile la storia si può qualche volta servire, e senza inconveniente, perché lo fa nella buona maniera, cioè esponendolo nella sua forma propria, e distinguendolo così dal reale. E lo può fare senza che ne sia offesa l'unità del racconto, per la ragione semplicissima che quel verosimile non entra a farne parte. (I; p. 9) *È una parte della miseria dell'uomo il non poter conoscere se non qualcosa di ciò che è stato, anche nel suo piccolo mondo; ed è una parte della sua nobiltà e della sua forza il poter congetturare al di là di quello che può sapere. La storia, quando ricorre al verosimile, non fa altro che secondare o eccitare una tale tendenza. Smette allora, per un momento, di raccontare, perché il racconto non è, in quel caso, l'istrumento bono, e adopra in vece quello dell'induzione: e in questa maniera, facendo ciò che è richiesto dalla diversa ragione delle cose, viene anche a fare ciò che conviene al suo novo intento. (I; p. 9) *Il verosimile,cessando di parer vero, poteva manifestare e esercitar liberamente la sua propria e magnifica virtù, poiché non veniva a incontrarsi in un medesimo campo col vero, il quale, o volere o non volere, ha anch'esso una sua ragione e una sua virtù propria e che opera indipendentemente da ogni convenzione in contrario. (I; p. 15) *Non sempre ciò che vien dopo è [[progresso]]. (II; p. 29) *Non c'è il contrasto diretto tra il vero e il verosimile; e è senza dubbio un gran vantaggio; ma c'è ugualmente o la confusione dell'uno con l'altro, o la distinzione tra di essi. Anzi c'è, in proporzioni variabilissime, ma inevitabilmente, e confusione e distinzione, come s'è dimostrato, forse più del bisogno, nella prima parte di questo scritto. (II; pp. 34-35) ==''I promessi sposi''== {{Vedi anche|I promessi sposi}} ==''Il cinque maggio''== ===[[Incipit]]=== ''Ei {{NDR|[[Napoleone Bonaparte]]}} fu. Siccome immobile,<br />dato il mortal sospiro,<br />stette la spoglia immemore<br />orba di tanto spiro,<br />così percossa, attonita<br />la terra al nunzio sta,<br /><br />muta pensando all'ultima<br />ora dell'uom fatale;<br />né sa quando una simile<br />orma di piè mortale<br />la sua cruenta polvere<br />a calpestar verrà.'' ===Citazioni=== *''Fu vera [[gloria]]? Ai [[posterità|posteri]] | l'ardua sentenza''. ([[s:Il cinque maggio#Fu vera gloria|vv. 31-32]]) *''Tutto ei {{NDR|[[Napoleone Bonaparte]]}} provò: la gloria | maggior dopo il periglio | la fuga e la vittoria | la reggia e il tristo esiglio | due volte nella polvere | due volte sull'altar. | Ei si nomò: due secoli, | l'un contro l'altro armato, | sommessi a lui si volsero, | come aspettando il fato; | ei fe' silenzio, ed arbitro | s'assise in mezzo a lor.'' ([[s:Il cinque maggio#Tutto ei provò|vv. 43-54]]) *''Bella Immortal! benefica | [[Fede]] ai trionfi avvezza!''<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 486.</ref> ([[s:Il cinque maggio#Bella Immortal|vv. 97-98]]) *''Il Dio che atterra e suscita, | Che affanna e che consola''. ([[s:Il cinque maggio#Il Dio che atterra e suscita|vv. 105-106]]) ===Citazioni su ''Il cinque maggio''=== *''Un cantico | Che forse non morrà''.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 547.</ref> ([[s:Il cinque maggio#un cantico|vv. 23-24]]) ==''Il conte di Carmagnola''== ===[[Incipit]]=== {{centrato|''Sala del Senato, in Venezia.''<br>IL DOGE ''e'' SENATORI ''seduti''.}} <poem>'''Il Doge''': È giunto il fin de' lunghi dubbi, è giunto, nobiluomini, il dì che statuito fu a risolver da voi. Su questa lega, a cui Firenze con sì caldi preghi incontro il Duca di Milan c'invita, oggi il partito si porrà. Ma pria, se alcuno è qui cui non sia noto ancora che vile opra di tenebre e di sangue sugli occhi nostri fu tentata, in questa stessa Venezia, inviolato asilo di giustizia e di pace, odami: al nostro deliberar rileva assai che' alcuno qui non l'ignori. Un fuoruscito al Conte di Carmagnola insidiò la vita; fallito è il colpo, e l'assassino è in ceppi.</poem> ===Citazioni=== *''I fratelli hanno ucciso i fratelli: | Questa orrenda novella vi do''. (coro: atto II) *''S'ode a destra uno squillo di tromba; | A sinistra risponde uno squillo''. (coro: atto II) *''Ahi sventura! sventura! sventura!'' (coro: atto II) ==''In morte di Carlo Imbonati''== *''Deh! vogli | la via segnarmi, onde toccar la cima | io possa, o far che, s'io cadrò su l'erta, | dicasi almen: su l'orma propria ei giace''. ([[s:In morte di Carlo Imbonati#203|203-206]]) *''Il santo Vero | Mai non tradir; né proferir mai verbo ! Che plauda al vizio o la virtù derida''.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 445.</ref> *{{NDR|Su [[Omero]]}} ''Quel sommo | D'occhi cieco, e divin raggio di mente, | Che per la [[Grecia]] mendicò cantando''.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 408.</ref> ==''La Passione''== ===[[Incipit]]=== ''<poem>O tementi dell'ira ventura, Cheti e gravi oggi al tempio moviamo, Come gente che pensi a sventura, Che improvviso s'intese annunziar. Non s'aspetti di squilla il richiamo; Nol concede il mestissimo rito: Qual di donna che piange il marito, È la veste del vedovo altar.</poem>'' ===Citazioni=== *''S'ode un carme: l'intento Isaia | Proferì questo sacro lamento, | In quel dì che un divino spavento | Gli affannava il fatidico cor''. *{{NDR|[[Gesù]]}} ''Egli è il Giusto, che i vili han trafitto, | Ma tacente, ma senza tenzone; | Egli è il Giusto; e di tutti il delitto | Il Signor sul suo capo versò''. *''Disse [[Dio|Iddio]]: Qual chiedete sarà. | E quel Sangue dai padri imprecato | Sulla misera prole ancor cade, | Che, mutata d'etade in etade, | Scosso ancor dal suo capo non l'ha''. ===[[Explicit]]=== ''<poem>E tu, [[Maria|Madre]], che immota vedesti Un tal Figlio morir sulla croce, Per noi prega, o regina de' mesti, Che il possiamo in sua gloria veder; Che i dolori, onde il secolo atroce Fa de' buoni più tristo l'esiglio, Misti al santo patir del tuo Figlio, Ci sian pegno d'eterno goder.</poem>'' ==''La Pentecoste''== *''Madre de' Santi, immagine | Della città superna, | Del sangue incorruttibile | Conservatrice eterna; | Tu che, da tanti secoli, | Soffri, combatti e preghi, | Che le tue tende spieghi | Dall'uno all'altro mar; || Campo di quei che sperano; | [[Chiesa cattolica|Chiesa]] del Dio vivente,'' [...]. (vv. 1-10) *''Perché, baciando i pargoli, | La schiava ancor sospira? | E il sen che nutre i liberi | Invidïando mira? | Non sa che al regno i miseri | Seco il Signor solleva? | Che a tutti i figli d'Eva | Nel suo dolor pensò?'' (vv. 65-72) *''Doni con volto amico, | Con quel tacer pudico, | Che accetto il don ti fa.'' (vv. 126-128) ==''Osservazioni sulla morale cattolica''== *È un giudizio della più rea e stolta temerità l'affermare d'alcun uomo vivente, che non lo sia, l'escluderne uno solo dalla speranza nelle ricchezze delle misericordie di Dio. *La [[maldicenza]] rende peggiore chi parla e chi ascolta, e per lo più anche chi n'è l'oggetto.<ref>{{Cfr}} [[Cesare Cantù]], ''Attenzione!'': «La maldicenza rende peggiore chi la usa, chi la ascolta, e talora anche chi n'è l'oggetto».</ref> *Il [[dubbio]] parziale e accidentale limita la scienza: il dubbio universale e necessario la nega. (appendice al cap. III) *Il vero male per l'uomo non è quello che soffre, ma quello che fa. ([[s:Osservazioni sulla morale cattolica/Prima parte/Distinzione di filosofia morale e teologia#il vero male|cap. III]]) *La [[modestia]] è una delle più amabili doti dell'uomo superiore: si osserva comunemente che essa cresce a misura della superiorità: e questa si spiega benissimo con le idee della religione. La superiorità non è altro che un grande avanzamento nella cognizione e nell'amore del vero: la prima rende l'uomo umile, e il secondo lo rende modesto. (da ''Sulla modestia e sulla umiltà'', cap. XVII) *Questo scritto è destinato a difendere la morale della Chiesa cattolica dalle accuse che le sono state fatte nel capitolo CXXVII della ''Storia delle Repubbliche italiane del Medio Evo''.<ref>''Storia delle Repubbliche italiane del Medio Evo'', opera (1807 - 1809) del calvinista ginevrino Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi</ref> In un luogo di quel capitolo s'intende di provare che questa morale è una cagione di corruttela per l'Italia. Io sono convinto che essa è la sola morale santa e ragionata in ogni sua parte; che ogni corruttela viene anzi dal trasgredirla, dal non conoscerla, o dall'interpretarla alla rovescia; che è impossibile trovare contro di essa un argomento valido.<ref>''Scritti filosofici'', BUR, Milano, 1976, p. 53</ref> ==''Storia della colonna infame''== ===[[Incipit]]=== La mattina del 21 di giugno 1630, verso le quattro e mezzo, una donnicciola chiamata Caterina Rosa, trovandosi, per disgrazia, a una finestra d'un cavalcavia che allora c'era sul principio di via della Vetra de' Cittadini, dalla parte che mette al corso di porta Ticinese (quasi dirimpetto alle colonne di san Lorenzo), vide venire un uomo con una cappa nera, e il cappello sugli occhi, e una carta in mano, ''sopra la quale'', dice costei nella sua deposizione, ''metteva su le mani, che pareua che scrivesse''. Le diede nell'occhio che, entrando nella strada, ''si fece appresso alla muraglia delle case, che è subito dopo voltato il cantone, e che a luogo a luogo tiraua con le mani dietro al muro. All'hora'', soggiunge, ''mi viene in pensiero se a caso fosse un poco uno de quelli che, a' giorni passati, andauano ongendo le muraglie.'' Presa da un tal sospetto, passò in un'altra stanza, che guardava lungo la strada, per tener d'occhio lo sconosciuto, che s'avanzava in quella; ''et viddi, dice, che teneua toccato la detta muraglia con le mani.'' ([[s:Storia della colonna infame/Capitolo I|Incipit]]) ===Citazioni=== *Ma la menzogna, l'abuso del potere, la violazion delle leggi e delle regole più note e ricevute, l'adoprar doppio peso e doppia misura, son cose che si posson riconoscere anche dagli uomini negli atti umani; e riconosciute, non si posson riferire ad altro che a passioni pervertitrici della volontà. (''Introduzione''; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/757|751]]) *Ci par di vedere la natura umana spinta invincibilmente al male da cagioni indipendenti dal suo arbitrio, e come legata in un sogno perverso e affannoso, da cui non ha mezzo di riscotersi, di cui non può nemmeno accorgersi. (''Introduzione''; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/758|752]]) *Noi, proponendo a lettori pazienti di fissar di nuovo lo sguardo sopra orrori già conosciuti, crediamo che non sarà senza un nuovo e non ignobile frutto, se lo sdegno e il ribrezzo che non si può non provarne ogni volta, si rivolgeranno anche, e principalmente, contro passioni che non si posson bandire, come falsi sistemi, né abolire, come cattive istituzioni, ma render meno potenti e meno funeste, col riconoscerle ne' loro effetti, e detestarle. (''Introduzione''; 1840, p. 752) *L'operar senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/771|765]]) *Non si lavora a fare e a ritagliar finimenti al cavallo che si vuol lasciar correre a suo capriccio; gli si leva la briglia, se l'ha. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/774|768]]) *[...] è men male l'agitarsi nel [[dubbio]], che il riposar nell'errore [...]. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/780|774]]) *Non dico [...], per non affermar troppo più di quello che so; benché, dicendolo, non temerei d'affermar più di quello che è. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/781|775]]) *Ciò ch'essi chiamavano arbitrio, era in somma la cosa stessa che, per iscansar quel vocabolo equivoco e di tristo suono, fu poi chiamata poter discrezionale: cosa pericolosa, ma inevitabile nell'applicazion delle leggi, e buone e cattive; e che i savi legislatori cercano, non di togliere, che sarebbe una chimera, ma di limitare ad alcune determinate e meno essenziali circostanze, e di restringere anche in quelle più che possono. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/783|777]]) *Viene, nelle cose grandi, come nelle piccole, un momento in cui ciò che, essendo accidentale e fattizio, vuol perpetuarsi come naturale e necessario, è costretto a cedere all'esperienza, al ragionamento, alla sazietà, alla moda, a qualcosa di meno, se è possibile, secondo la qualità e l'importanza delle cose medesime; ma questo momento dev'esser preparato. (cap. III; 2001, p. 113) *E non paia strano di vedere un tribunale farsi seguace ed emulo d'una o di due donnicciole; giacché, quando s'è per la strada della passione, è naturale che i più ciechi guidino. Non paia strano il veder uomini i quali non dovevan essere, anzi non eran certamente di quelli che vogliono il male per il male, vederli, dico, violare così apertamente e crudelmente ogni diritto; giacché il credere ingiustamente, è strada a ingiustamente operare, fin dove l'ingiusta persuasione possa condurre; e se la coscienza esita, s'inquieta, avverte, le grida d'un pubblico hanno la funesta forza (in chi dimentica d'avere un altro giudice) di soffogare i rimorsi; anche d'impedirli. (cap. III; 2001, p. 120) *Spegnere il lume è un mezzo opportunissimo per non veder la cosa che non piace, ma non per veder quella che si desidera. (cap. IV; 2001, p. 147) *Ma il mantello dell'iniquità è corto; e non si può tirarlo per ricoprire una parte, senza scoprirne un'altra. (cap. IV; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/825|819]]) *Sarebbe uno di que' casi tristi e non rari, in cui uomini tutt'altro che inclinati a mentire, volendo levar la forza a qualche errore pernicioso, e temendo di far peggio col combatterlo di fronte, hanno creduto bene di dir prima la [[verità e bugia|bugia]], per poter poi insinuare la [[verità e bugia|verità]]. (cap. VII; 2001, p. 201) ===Citazioni su ''Storia della colonna infame''=== *Qualche anno dopo aver finito gli studi, mi capitò inopinatamente fra le mani una copia de ''La colonna infame''. La lessi, ne rimasi incuriosito, colpito, addirittura turbato. Avvenne in me un risveglio di attenzione. Ma era possibile che quel baciapile di Manzoni avesse scritto quell'opera così profonda, che scandagliava l'animo umano nei suoi meandri più nascosti, che rappresentava la drammaticità e le contraddizioni dell'esistenza, con acutezza e sguardo critico? ([[Andrea Camilleri]]) *Lo scritto rappresenta come un fiume carsico che pervade tutta l'opera del Manzoni, con la sua essenzialità e la sua tragicità. ([[Andrea Camilleri]]) ==''Strofe per una prima Comunione''== ===[[Incipit]]=== Mia cara Vittoria, La tua lettera mi reca una di quelle vive consolazioni, che il Signore serba talvolta, a quelli che ha più severamente visitati. Sì, mia Vittoria, il sentimento che hai dell'inneffabile grazia che ti prepari a ricevere, mi dà la soave fiducia che essa sarà per te un principio di grazie continue, di non interrotte benedizioni. ===Citazioni=== *Chi ti ha dato il comando ti promette egli il soccorso. *Confida tanto più, quanto più ti senti debole, perché il Signore non manca a chi si conosce e prega. ==''Il nome di Maria''== ===[[Incipit]]=== <poem>Tacita un giorno a non so qual pendice Salia d'un fabbro nazaren la sposa; Salia non vista alla magion felice D'una pregnante annosa; E detto salve a lei, che in reverenti Accoglienze onorò l'inaspettata, Dio lodando, esclamò: Tutte le genti mi chiameran beata.</poem> ([[s:Inni sacri/Il nome di Maria|Incipit]]) ===Citazioni=== *''O Vergine, o Signora, o Tuttasanta, | Che bei nomi ti serba ogni loquela! | Più d'un popol superbo esser si vanta | in tua gentil tutela''. (vv. 37-40) *''Tu pur, beata, un dì provasti il pianto; | Né il dì verrà che d'oblianza il copra; | Anco ogni giorno se ne parla; e tanto | Secol vi corse sopra''. (vv. 57-60) ===[[Explicit]]=== <poem>Deh! a Lei volgete finalmente i preghi, Ch'Ella vi salvi, Ella che salva i suoi; E non sia gente né tribù che neghi Lieta cantar con noi: Salve, o degnata del secondo nome, O Rosa, O Stella ai periglianti scampo; Inclita come il sol, terribil come Oste schierata in campo.</poem> ===Citazioni su ''Il nome di Maria''=== *[[Maria (madre di Gesù)|Maria]] è non solo la pietosa degli affanni altrui, ma anche la bella, la potente, la forte: però si ricorre a lei, sicuri d'essere validamente aiutati nelle avversità della vita e nella lotta contro il male e le passioni che più facilmente ci conducono a rovina. E ciò ci si dice non perché non sia chiarissima, ma perché della convenienza di questa chiusa altri, senza intenderne il vero, ha mostrato dubitare. ([[Alfonso Bertoldi]]) ==[[Incipit]] di ''Del trionfo della libertà''== <poem>Coronata di rose e di viole Scendea di Giano a rinserrar le porte La bella Pace pel cammin del sole,<ref>Carlo Romussi scrive in nota: "La pace di Luneville firmata a' 9 febbrajo 1801. L'imagine del più puro classicismo rivela nel giovinetto lo studioso delle costumanze dell'antica Roma, dove, terminata una guerra, si chiudevano le porte del tempio di Giano".</ref> E le spade stringea d'aspre ritorte, E cancellava con l'orme divine I luridi vestigi de la morte; E la canizie de le pigre brine Scotean dal dorso, e de le verdi chiome Si rivestian le valli e le colline;<ref>Carlo Romussi riporta in nota: "Cominciava allora la primavera, che viene descritta ad imitazione di Orazio nella famosa ode a Torquato. Scrivendo nella primavera del 1801, Manzoni contava sedici anni, essendo nato ai 7 marzo 1785".</ref> Quand'io fui tratto in parte, io non so come,<ref>Carlo Romussi scrive in nota: "Imita Dante nell'ignorare il modo col quale fu trasportato dove vide la gran luce: «''I' non so ben ridir com' io v'entrai''»".</ref> Io non so con qual possa, o con quai piume, Quasi sgravato da le terree some.</poem> ==Citazioni su Alessandro Manzoni== *Alessandro Manzoni è considerato generalmente come un poeta calmo, sereno, d'una imperturbabile mitezza, come il poeta della pace e dell'armonia. [...]. Io oso affermare che Alessandro Manzoni è stato uno scrittore di combattimento, ed il suo spirito uno spirito audacemente novatore. La perfetta serenità della Musa manzoniana vela, sotto l'apparenza di una inalterata compostezza, l'ardimento del pensiero. ([[Gaetano Negri]]) *Alla [[modernità]] – all'illuminismo, alla Rivoluzione francese, alla scienza moderna e alla rivoluzione industriale – Manzoni contrappone la Provvidenza e il suo disegno imperscrutabile, che non può essere interrogato ma soltanto accettato; alla società atomizzata dei diritti individuali contrappone l'ordine gerarchico patriarcale; alla libertà di coscienza e di pensiero le virtù dell'obbedienza e della rassegnazione; al cittadino il suddito. ([[Fabrizio Rondolino]]) *Avvenne una volta ad Alessandro Manzoni, già vecchio, di trovarsi a passare per uno dei paesi che gli eruditi additano come l'originale di quello dei Promessi Sposi: Acquate, mi pare. Un contadino, mostrando a quell'ignoto forestiere le bellezze del villaggio, gli segnalò "la casa di Lucia". Interrogato, raccontò a modo suo la faccenda di Renzo e Lucia come fatto realmente accaduto molti anni avanti; non si sognava neppure di pensare che fosse un romanzo; ignorava l'esistenza di questo genere letterario; avrebbe per lo meno dato del matto a chi avesse voluto fargli credere che quella realtà era stata un'invenzione del vecchio forestiere. Qui lo straniamento dell'opera creata, dall'individuo creatore, era avvenuto in modo totale. Ma un primo grado di questo distacco si ha quando la conoscenza popolare, anche sapendo di aver a fare con un'opera di fantasia, dimentica il nome dell'autore. Ogni autore, se è saggio, deve desiderare con tutte le sue forze di essere in tal modo totalmente dimenticato come persona. ([[Massimo Bontempelli]]) *Il cristianesimo dell'autore spingeva a guardare verso il cielo, meno alla terra. La fede cristiana non aveva educato alla rassegnazione di fronte al gran gioco della storia? Manzoni non credeva alla forza delle rivolte. ([[Andrea Riccardi]]) *Il Manzoni, e qui sta l'essenza della sua azione, è un romantico che non si è fermato a mezzo, è un romantico che ha superato il [[romanticismo]]. Egli ha saputo portare alle estreme e logiche conseguenze la rivoluzione letteraria a cui aveva preso parte, e, se non in tutte, almeno nella più grande delle sue opere, ha studiato il mondo e la vita, quali a lui si presentavano nella realtà, portandoli direttamente così come li trovava, dal vero nel libro. ([[Gaetano Negri]]) *Il Manzoni, oltre che poeta sommo, fu anche poeta originalissimo. Pur tuttavia qualche cosa, specie per quel che riguarda la elocuzione e lo stile, derivò da' classici latini, primo di tutti [[Virgilio]], l'opera del quale studiò con lungo amore, e la grandezza fece manifesta in pagine di critica davvero meravigliose. Per gl' ''Inni'' poi, e non solo per essi, molti sono i concetti che trasse dagli Evangeli e, più largamente, da' biblici scrittori. ([[Alfonso Bertoldi]]) *Il potere, in se stesso, comunque lo si pratichi, comunque lo si cerchi, è un male. È stato Manzoni il primo, limpido assertore che agire la storia, fare la storia e non subirla è comunque rendersi complice di un male, diventare corresponsabili di un orrore. ([[Cesare Garboli]]) *La disinvoltura linguistica del dialogo manzoniano cos'altro è se non il segno, la spia, di una religione indifferente alla realtà, alla realtà così com'è intesa dai romanzieri realisti? ([[Giorgio Bassani]]) *Manzoni gode con una virginale modestia un'anticipazione d'inmortalità, e prossimo all'Olimpo dimentica la terra. ([[Giuseppe Guerzoni]]) *Nei ''Promessi sposi'', il Manzoni fa mangiare a Renzo, Tonio e Gervaso, andati all'osteria poco prima del «matrimonio a sorpresa», un gran piatto di polpette. E quando la madre, Giulia Beccaria, gli domandò il perché di tale scelta, don Lisander rispose: «Cara mamma, mi avete fatto mangiare fin da bambino tante di quelle polpette, che ho ritenuto giusto farle assaggiare anche ai personaggi del mio romanzo». ([[Cesare Marchi]]) *Quando il Manzoni, definendo la nazione, scriveva ''Una d'armi di lingua d'altare di memorie di sangue di cor'' compiva un macroscopico esercizio retorico senza alcun fondamento nella realtà. ([[Eugenio Scalfari]]) ===[[Natalia Ginzburg]]=== *Convulsionario era anche [[Eustachio Degola|Degola]]: e questo, probabilmente, creò fra Manzoni e Degola una reciproca comprensione. *[[Enrichetta Blondel|Enrichetta]] e Alessandro Manzoni si sposarono a Milano nel febbraio del 1808. Si sposarono con il rito calvinista. Per sposarsi con il rito cattolico, egli avrebbe dovuto chiedere la dispensa, essendo lei di religione diversa nonostante il battesimo. Ma aveva fretta e quella dispensa trascurò di chiederla. Scrisse a [[Claude Fauriel|Fauriel]] che i preti si erano rifiutati di celebrare il suo matrimonio a causa della differenza di culto. *I disegni di [[Francesco Hayez|Hayez]] non parvero soddisfacenti. Fu chiamato il francese Boulanger. Nemmeno di disegni di Boulanger furono giudicati con favore. Poi [[Massimo d'Azeglio|d'Azeglio]] venne con un certo pittore [[Francesco Gonin|Gonin]]. I disegni di Gonin, Manzoni li trovò bellissimi. Egli iniziò a scrivere a Gonin quasi giornalmente. «Mio caro Gonin». Furono fatti venire da Parigi degli incisori. Fu messa in piedi una piccola tipografia in via San Pietro dell'Orto. ===[[Salvatore Silvano Nigro]]=== *La storia è un "immenso pelago di errori". La denuncia veniva dall'illuminismo giuridico. E da ''Dei delitti e delle pene'' di [[Cesare Beccaria]], in particolare. Tutti gli errori, Manzoni compendia nella storia morale e politica del Seicento: l'incertezza del diritto, la legislazione eccessivamente proliferante che a colpi di gride sopporta l'arbitrio dei potenti e la manipolazione dei causidici, l'impunità organizzata delle classi e delle consorterie (e persino della Chiesa), la cultura economica irresponsabile e monopolistica (che blocca la libera concorrenza e impone la demagogia del prezzo politico), la persecuzione dell'onestà disarmata. Il [[I promessi sposi|romanzo]] di Manzoni aggredisce l'errore nei suoi punti di perversione. Con sdegno, senz'altro. Ma anche con compassione: "[...] la morale cattolica rimuove le cagioni che rendono difficile l'adempimento di questi due doveri, odio all'errore, amore agli uomini". *Ma don Lisander non era tipo da cedere e assecondare senza una sua convinzione. Nel progetto della [[Teresa Borri|moglie]] e del [[Stefano Stampa|figliastro]], lo allettava il proposito di un ritratto "conversato". Il quadro di [[Francesco Hayez|Hayez]] (oltre che far coppia con quello della seconda moglie) doveva infatti risultare in dialogo correttivo con l'immagine che dello scrittore in piedi sullo sfondo del lago di Como, nell'atto di stringere un libro e di guardare in alto assorto, un decennio prima avevano fissato su tela il Molteni e il [[Massimo d'Azeglio|d'Azeglio]]: «Non vollero ch'ei fosse ritratto con un libro in mano né coll'aria ispirata (come se non si fosse saputo ch'ei sapeva leggere e scrivere e ch'era un poeta ispirato), ma coll'aria calma di chi ascolta per poi parlare», precisava memorando il solito Stefano Stampa. Per donna Teresa e per il figliastro, quindi, la tabacchiera doveva stare al posto del libro. Però il sorriso dissimulato del Manzoni secondo Hayez, sembra dire altro a proposito dell'utensile. *Manzoni aveva un deficiente senso degli affari. S'era convinto di riuscire a scoraggiare le contraffazioni e le speculazioni degli editori, con la proposta di un'edizione illustrata del [[I promessi sposi|romanzo]] che fosse di difficile riproduzione. Ci rimise gran parte del patrimonio. In compenso si concesse un'originalissima ristrutturazione testuale dell'opera. Si occupò dell'impaginazione tipografica. Decise la sceneggiatura illustrativa. Dettò le vignette ai disegnatori, e le corresse. I soggetti «furono tutti scelti e fissati da lui», scrisse l'illustratore [[Francesco Gonin|Gonin]] a [[Stefano Stampa]], in una lettera del 9 marzo 1885: «dovendosi intercalare nel testo, ebbe la pazienza di calcolare ''quante righe'' occuperebbe quel tal disegno onde capitasse nella pagina dove c'era il fatto, e scelto il bosso della dovuta grandezza lo avvolgeva in carta bianca sulla quale scriveva il testo del soggetto, pagina tale, cosicché il disegnatore trovavasi fissata grandezza e soggetto». ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *[[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, Milano, 1921. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Adelchi|Adelchi]]'' (1822), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881. *Alessandro Manzoni, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/manzoni/del_romanzo_storico_etc/pdf/del_ro_p.pdf Del romanzo storico {{small|e, in genere, de' componimenti misti di storia e d'invenzione}}]'' (1830), in ''Opere varie'', Fratelli Rechiedei, Milano, 1870. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Del trionfo della libertà|Del trionfo della libertà]]'', in ''Tutte le poesie'', a cura di Attilio Polvara, BUR, Milano, 1951. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Il cinque maggio|Il cinque maggio]]'' (1821), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Il Conte di Carmagnola|Il conte di Carmagnola]]'' (1828), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Inni sacri/La Passione|La Passione]]'', in ''[[s:Inni sacri|Inni sacri]]'' (1812), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Inni sacri/La Pentecoste|La Pentecoste]]'', in ''[[s:Inni sacri|Inni sacri]]'' (1812), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881. *Alessandro Manzoni, ''Poesie liriche'', a cura di [[Alfonso Bertoldi]], Sansoni, Firenze, terza edizione, 1920. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Storia della colonna infame|Storia della colonna infame]]'' (1840), in ''[[s:I promessi sposi (1840)|I promessi sposi]]'' (1840), tip. Guglielmini e Redaelli, Milano, 1840. *Alessandro Manzoni, ''Storia della colonna infame'', illustrazioni di Francesco Gonin, introduzione di Franco Cordero, premessa al testo, bibliografia e note di Gianmarco Gaspari, I grandi classici della letteratura italiana, Fabbri, Milano, 2001. *Alessandro Manzoni, ''[[s:Strofe per una prima Comunione|Strofe per una prima Comunione]]'', in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881. ==Voci correlate== *[[Cesare Beccaria]] *[[Giulia Beccaria]] *[[Enrichetta Blondel]] *[[Teresa Borri]] *[[Eustachio Degola]] *[[Claude Fauriel]] *[[Carlo Imbonati]] *[[Pietro Manzoni]] *[[Antonio Rosmini]] *[[Stefano Stampa]] *[[Luigi Tosi (vescovo)]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w2=Opere di Alessandro Manzoni|w2_preposizione=sulle|w2_etichetta=opere di Alessandro Manzoni}} ===Opere=== {{Pedia|Il cinque maggio||(1821)}} {{Pedia|Adelchi||(1822)}} {{Pedia|Storia della colonna infame||(1840)}} {{Pedia|I promessi sposi||(1827 poi 1840 e 1842)}} {{vetrina|15|ottobre|2005|scrittori|poeti}} {{DEFAULTSORT:Manzoni, Alessandro}} [[Categoria:Drammaturghi italiani]] [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 7z0kaz3aalo26kjrtlfbwsgaq6ekbjq Mark Twain 0 1744 1218248 1205214 2022-07-21T23:27:56Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Mark Twain */ wikitext text/x-wiki [[File:Mark Twain Cigar2.jpg|thumb|Mark Twain]] '''Mark Twain''', pseudonimo di '''Samuel Langhorne Clemens''' (1835 – 1910), scrittore, umorista, aforista e docente statunitense. ==Citazioni di Mark Twain== *[...] all'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il [[Lago di Como]] si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! :[...] ''at eventide when everything seems to slumber , and the music of the vesper bells comes stealing over the water, one almost believes that nowhere else than on the Lake of Como can there be found such a paradise of tranquil repose.<br>From my window here in {{sic|Bellaggio}} I have a view of the other side of the lake now, which is as beautiful as a picture. A scarred and wrinkled precipice rise to a height of eighteen hundred feets; on a tiny bench half way up its vast wall, sits a little snow-flake of a church, no bigger than a martin-box apparently; skirting the base of the cliff are a hundred orange groves and gardens, flecked with glimpses of white dwelling that are buried in them; in front three or four gondolas lie idle upon the water – and in the burnished mirror of the lake, mountain, chapel, houses, groves, and boats are counterfeited so brightly and so clearly, that one scarce knows where the reality leaves off and the reflection begins!''<ref>{{en}} Da ''The innocents abroad'', John Camden Hotten, Londra, 1872, [https://books.google.it/books?id=EQsCAAAAQAAJ&dq=&pg=PA149#v=onepage&q&f=false p. 149].</ref> *[[Benjamin Franklin|Beniamino Franklin]] era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.<ref name=Selezione1965>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref> *C'è qualcosa che affascina nella [[Scienza]]. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.<ref>Citato in Alberto Salza, ''L'anello mancato'', Rusconi Editore.</ref> *Cercate di vivere in modo che la vostra [[morte]] rincresca anche all'impresario delle [[pompa funebre|pompe funebri]].<ref name=StoriaIllustrata>Citato in ''Storia Illustrata'', anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.</ref> *Con l'opportuna [[ambiguità]] risolveremo tutti i vostri problemi.<ref>Da ''Come fui segretario di un senatore del Tennessee''.</ref> *Comprate [[terra|terreni]]: non ne fabbricano più.<ref>Citato in ''Focus'', n. 104, p. 188.</ref> * Ero convinto che il [[Lago di Como]] fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'[[uomo]] definire stupidi gli [[animale|animali]] perché così appaiono ai suoi sensi ottusi. :''It is just like man's vanity and impertinence to call an animal dumb because it is dumb to his dull perceptions.''<ref>Da ''What is a man?'', cap. VI, in ''What is a man? and Other Essays'', The floating press, 2010, p. 108.</ref> *{{NDR|Da uno scontro con un avversario}} Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.<ref name=StoriaIllustrata/> *Il [[coyote]] è uno scheletro bislungo e allampanato, dall'aria afflitta e assai cagionevole, ricoperto da una pelle di lupo con la coda neanche troppo spelacchiata, ma immancabilmente pendula e derelitta; gli occhi sono astuti e maligni, e il muso affilato, col labbro superiore rialzato a mostrare i denti; insomma, quel che si dice un brutto ceffo. Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza: ha ''sempre'' fame, è sempre povero in canna, scalognato e senza un amico al mondo. Anche le creature più reiette lo disprezzano; le sue pulci lo abbandonerebbero per il primo velocipiede. È così smidollato e vigliacco che anche quando scopre i denti e finge di minacciarti si vede benissimo che col resto della faccia ti sta chiedendo scusa. E Dio, quant'è brutto!<ref>Da ''In cerca di guai'' (''Roughing it''), traduzione di Giulia Arborio Mella, Adelphi, 2016, [https://books.google.it/books?id=9DR9DAAAQBAJ&pg=PT21 p. 21]. ISBN 8845978060</ref> *Il [[pericolo]] non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.<ref>Citato nel film ''[[Una scomoda verità]]''.</ref> *Il [[sapone]] e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.<ref>Da ''The facts concerning the recent resignation''.</ref> *{{NDR|Alla domanda di un giornalista su quali fossero i libri che più gli piacessero}} Secondo! il valore dei [[libri]] varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Aneddoti bibliografici'', Bietti, Milano, 1939, p. [https://books.google.it/books?id=EBlAAAAAIAAJ&pg=PA5#v=onepage&q&f=false 5].</ref> *L'[[economia politica]] sta alla base di ogni buon governo. Le persone più sagge di tutti i tempi hanno fatto rimarcare su questo argomento i più ricchi tesori del loro genio, della loro esperienza di vita e della loro istruzione. :''Political Economy is the basis of all good government. The wisest men of all ages have brought to bear upon this subject the richest treasures of their genius, their experience of life, and their learning.''<ref>{{en}} Citato in ''Political Economy'', in ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', pp. 59-60.</ref> *L'[[India]] ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. :''India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.''<ref>{{en}} Citato in ''[http://www.hinduwisdom.info/quotes1_20.htm#Q6 A tribute to Hinduism]''.</ref> *L'[[umorismo]] è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', ottobre 1997.</ref> *L'[[uomo]] esiste da 32.000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la [[torre Eiffel]] rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro. :''Man has been here 32,000 years. That it took a hundred million years to prepare the world for him is proof that that is what it was done for. I suppose it is, I dunno. If the Eiffel Tower were now representing the world's age, the skin of paint on the pinnacle-knob at its summit would represent man's share of that age; and anybody would perceive that the skin was what the tower was built for. I reckon they would, I dunno.''<ref>{{en}} Da ''Was the World Made for Man'', 1903; in ''What is Man? and Other Philosophical Writings'', a cura di Paul Baender, Iowa Center for Textual Studies, 1973, p. 106.</ref> *La [[gratitudine]] è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.<ref>Dall'''Autobiografia''.</ref> *Le sue massime {{NDR|di [[Benjamin Franklin]]}} erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.<ref name=Selezione1965/> *Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante [[maggioranza]]?<ref>Citato in ''Focus'' n. 62, p. 181.</ref> *Non mi deve interessare se la [[vivisezione]] produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata.<ref>Da una lettera alla London Antivivisection Society; citato in Guglielmo Bonuzzi, ''L'altro prossimo'', Cappelli editore, Bologna, 1958, p. 139.</ref> *Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref> *{{NDR|Ad Adele Strauss, moglie di [[Johann Strauss jr]]}} Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia, 1998.</ref> *Sono convinto che il nostro [[Dio|Padre Celeste]] ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia.<ref>Citato in Bernard de Voto, ''Merk Twain in eruption''.</ref><ref name=enciclopedia /> *Un uomo con un'[[idea]] è un matto finché quell'idea non ha successo.<ref>Citato in Emanuela Barbero, ''La cucina etica facile'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2009, p. 21. ISBN 978-88-7106-504-5</ref> *Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue [[ultime parole]]... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.<ref>Citato in Gabriele Pantucci, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il [[Paradiso e inferno|paradiso]] per clima, l'inferno per la compagnia!"<ref>La paternità della citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a Twain, ma l'originale appartiene al senatore [[Benjamin Wade]], che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». {{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/ Heaven for the Climate, and Hell for the Company]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 luglio 2011.</ref> :''Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!''<ref>Da ''Mark Twain's Notebooks & Journals'', Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538</ref> *Una [[Fotografia (immagine)|fotografia]] è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.<ref>Da una lettera inviata a un giornale; citato in ''[http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/ Perché nelle vecchie foto non si sorride?]'', ''il Post.it'', 21 settembre 2013.</ref> ===Attribuite=== *È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. :''Better to remain silent and be thought a fool than to speak and remove all doubt.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La prima attribuzione a Mark Twain sembra risalire al 1953, quando tale citazione viene riportata in un articolo di un giornale canadese. La citazione è stata attribuita anche ad [[Abraham Lincoln]] e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.<ref>{{en}} Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/17/remain-silent/ Better to Remain Silent and Be Thought a Fool than to Speak and Remove All Doubt]'', ''QuoteInvestigator.com'', 17 maggio 2010.</ref> La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de ''[[I Simpson]]''. *Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 70. ISBN 88-8598-826-2</ref> :''Golf is a good walk spoiled.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa citazione è stata attribuita a Twain da ''Reader's Digest'' nel 1948 e da ''Peter's Quotations'' nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock – Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.<ref>{{en}} Citato in Ralph Keyes, ''The Quote Verifier: Who Said What, Where, and When'', Macmillan, 2007, [http://books.google.it/books?id=d6JZryGvfxYC&pg=PA82 p. 82]. ISBN 1429906170</ref> *L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]]. :''The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.<ref>Cfr. ''[http://www.snopes.com/quotes/twain.asp And Never the Twain Shall Tweet]'', ''Snopes.com''</ref> *La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola. :''Wagner music is better than it sounds.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 0199879168</ref> *Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte. :''Giving up smoking is easy. I've done it hundred of times.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA123 p. 123]. ISBN 0199879168</ref> *Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta.<ref>Citata nel film ''[[Lo stagista inaspettato]]'' (The intern) del 2015. La frase è attribuita a Mark Twain dal personaggio di Ben Whittaker ([[Robert De Niro]]).</ref> ==''Gli innocenti all'estero''== *Finalmente avvistammo le coste dell'Italia e, mentre scrutavamo dal ponte nel primo splendido mattino d'estate, la maestosa città di [[Genova]] si levò dal mare, riflettendo, dai suoi cento palazzi, la luce del sole. (p. 137) *Mi piacerebbe restar qui. Preferirei non procedere oltre. Può darsi che ci siano, in Europa, donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di [[Genova]] è di 120.000 anime; di queste, due terzi sono [[Donne genovesi|donne]], direi, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli. Gli angeli, però, non sono molto ben vestiti, mi pare, almeno quelli dei dipinti: non hanno che le ali. E queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle son rivestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null'altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e sognanti occhi castani. (pp. 137-138) *Le signore e i gentiluomini di Genova hanno la piacevole abitudine di passeggiare in un ampio parco {{NDR|la [[Spianata dell'Acquasola]]}} in cima a una collina al centro della città, dalle sei alle nove di sera; e quindi, per un altro paio d'ore, di prendere il gelato in un giardino adiacente. Ci recammo nel parco domenica sera. V'erano duemila persone, in gran parte giovanotti e signorine. Gli uomini erano vestiti all'ultima moda parigina e gli abiti delle donne biancheggiavano fra gli alberi come tanti fiocchi di neve. La folla faceva il giro del parco come una grande sfilata. Suonavano le bande e zampillavano le fontane; la luna e le luci a gas illuminavano la scena, che era nell'insieme brillante e animata. (p. 138) * {{NDR|Il [[Lago di Como]] è}} Paradiso di sereno riposo. *Scrutavo ogni viso di [[Donne genovesi|donna]] che passava e mi parevano belli tutti. Mai visto una simile marea di bellezza. Non vedo come un uomo di normale fermezza di carattere possa sposarsi qui {{NDR|a Genova}}, poiché, prima di decidersi, s'innamorerebbe di qualche altra. (p. 138) *"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di [[Genova]]. Certo essa è piena di [[Palazzi dei Rolli|palazzi]], e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle [[Donne genovesi|donne]].<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (p. 139) *L'antica [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]] è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine. (p. 141) *Non vi pare che questa faccenda delle [[Reliquia|reliquie]] sia stata un po' gonfiata? In ogni vecchia chiesa in cui entriamo troviamo un frammento della vera croce con alcuni dei chiodi che la tennero insieme. Non voglio insistere, ma direi che di questi chiodi ne abbiamo visti tanti da riempire un barile. Poi c'è la corona di spine; a Parigi conservano una parte di corona nella Sainte Chapelle e una parte a Notre-Dame. Di ossa di San Dionigi, poi, son sicuro di averne viste abbastanza da fare, se necessario, un duplicato del Santo. (p. 142) *Potrei dire che la [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è una foresta di bellissime colonne, di statue, di dorature, di dipinti quasi senza numero, ma non darei un'idea esatta della cosa, e a che servirebbe? Fu costruita interamente da un'antica famiglia, che vi esaurì il suo denaro. Ecco dov'è il mistero. Avevamo idea che solo una zecca sarebbe sopravvissuta alla spesa. (pp. 142-143) *In genere le strade sono larghe all'incirca da quattro-cinque piedi a otto, e contorte come cavatappi. Percorri una di queste tetre fenditure, guardi su e vedi il cielo ridotto a somiglianza di un nastro di luce, molto in alto, dove le cime dei palazzi sui due lati della strada quasi si uniscono. Ti sembra di essere sul fondo di qualche terribile abisso, col mondo intero molto al di sopra di te. Ti aggiri a caso attraverso di esse nella maniera più misteriosa e non sai orientarti meglio che se fossi cieco. Non riesci a persuaderti che queste sono vere strade e che i torvi, foschi, mostruosi palazzi siano case, finché non vedi una [[Donne genovesi|donna]] elegante e bella emergere da qualcuna di queste buie e desolate tane che per metà sembrano prigioni. E ti chiedi come possa una così incantevole crisalide venir fuori da un bozzolo tanto poco attraente. (p. 143) *Non saprei immaginare [[Genova]] in rovina. Di archi così massicci, di così poderose fondamenta, su cui poggiano questi torreggianti e vasti edifizi, raramente ne abbiamo già visti; e i grossi blocchi di pietra di cui son fatti questi palazzi non rovineranno mai; muri spessi quanto in America è alta una normale porta non possono crollare. (pp. 144-145) *La nostra ultima visita fu al [[Cimitero monumentale di Staglieno|cimitero]] (costruito per ospitare 60.000 salme) e continueremo a ricordarcelo dopo che avremo dimenticato i palazzi. È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno a un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma. Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. (p. 147) ==''Il principe e il povero''== ===Premessa=== Scriverò un racconto come mi fu narrato da un tizio al quale era stato raccontato dal padre, che a sua volta lo aveva udito narrare dal ''proprio'' padre, cui, analogamente, era stato narrato dal ''suo'' e così via, più indietro e sempre più indietro nel tempo, per trecento anni e oltre, mentre i padri lo trasmettevano ai figli tramandandolo. Può fare parte della storia, può essere soltanto leggenda, una tradizione. Può essere accaduto davvero, può non essere accaduto, ma ''potrebbe'' essere accaduto. Può darsi che i savi e i dotti lo credessero vero nei tempi antichi; può darsi che soltanto gli ignoranti e i semplici lo amassero e vi credessero. (p. 3) ===[[Incipit]]=== Nell'antica città di Londra, in un certo giorno d'autunno nel secondo quarto del secolo sedicesimo, nacque un figlio maschio e indesiderato a una famiglia povera a nome Canty. Quello stesso giorno, un altro bambino inglese nacque, desiderato, a una famiglia ricca a nome Tudor. Anche l'intera Inghilterra lo desiderava. L'Inghilterra aveva per così lungo tempo anelato a lui, e sperato in lui, e pregato Dio per lui, che ora, essendo egli venuto per davvero, il popolo quasi impazzì di gioia. Persone, che si conoscevano appena, si abbracciarono e si baciarono e piansero. Tutti si concessero una vacanza, nobili e plebei, ricchi e poveri, banchettarono e danzarono e cantarono, e divennero molto espansivi; e in questo modo continuarono, per giorni e notti, tutti insieme. (p. 7) ===Citazioni=== *Poi, di quando in quando, i suoi pensieri tornavano ai maltrattamenti inflittigli dai villani ragazzi nell'Ospizio del Cristo, ed egli si diceva: "Quando sarò re, non avranno soltanto pane e un tetto ma anche insegnamenti impartiti mediante i libri, poiché la pancia piena conta poco se la mente e il cuore non sono nutriti. Mi ricorderò diligentemente di questo, affinché la lezione d'oggi non vada sprecata, e il mio popolo non debba soffrirne; l'[[erudizione]], infatti, intenerisce il cuore e genera bontà e carità". (p. 26) *Si trovava lì anche l'[[Assaggiatore]] di Sua Altezza il Principe di Galles, pronto a gustare, talora gli venisse richiesto, qualsiasi cibo sospetto e a correre il pericolo di essere avvelenato. In quel periodo la sua era soltanto una carica onorifica e di rado egli veniva invitato a esercitare le sue funzioni; ma vi erano stati tempi, non molte generazioni prima, in cui la carica di assaggiatore esponeva a grandi pericoli e non era molto ambita. Sembra strano che non si servissero di un cane o di un idraulico, ma tutti gli aspetti della regalità sono strani. (pp. 47-48) *Fece come gli [[Maschio e femmina|uomini]] hanno sempre fatto, e probabilmente faranno sempre, fino alla fine dei tempi... {{NDR|per [[Cucito|cucire]]}} tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna, che è l'opposto di come fanno le donne. (pp. 92-93) *Queste erano le [[Canzoni dai libri|ispirate parole]]: *:''Gente delle tenebre, ehilà!'' *:''Peste e morte per chi non ci sta'' *:''A fregare malloppi e a far crepare'' *:''Chi val la pena di eliminare.''<br/><br/> *:''Morte arrecate, uccidete i signori'' *:''Andate qua e là con armi bastanti'' *:''Per farli fuori tutti quanti.'' *:''Quelli che hanno ben più di noi'' *:''Eliminateli per ripulirli poi.'' (p. 134) *«Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»<br/>«No, non ti conosco.»<br/>«[[Giuramenti dai libri|Giuralo]].»<br/>La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (p. 202) *Gli occhi del re ardevano di passione: «Nessuno crede in me» disse Edoardo «e non mi crederai nemmeno tu. Ma non importa. Entro un mese sarai libero; non solo, ma le leggi che hanno disonorato te e svergognato il nome inglese verranno cancellate dai codici. Il mondo è fatto male; i [[Sovrano|sovrani]] dovrebbero frequentare a volte la scuola delle loro stesse leggi, e imparare così a essere misericordiosi». (p. 214) *In Fenchurch Street, un "bel fanciullo, dall'abito costoso", trovavasi in piedi su una sorta di podio per dare al re il benvenuto della città. Ecco gli [[Poesie dai libri|ultimi versi]] del suo saluto: *:''Benvenuto, o re, con lo slancio grande di ogni cuore;'' *:''Benvenuto ancora, per quanto ogni lingua può parlare;'' *:''Gioiosamente, menti e cuori ti accolgon con amore.'' *:''Dio ti conservi, preghiamo, e lunga vita ti possa dare!'' (p. 229) *Tom Canty contemplò intorno a sé il mare di facce entusiaste, e il cuore gli si gonfiò di esultanza e sentì che la sola cosa per cui valesse la pena di vivere a questo mondo consisteva nell'essere un [[re]] e l'idolo di una nazione. (p. 299) ===[[Explicit]]=== Sì, Re [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] visse soltanto pochi anni, povero ragazzo, ma li visse degnamente. Più di una volta, quando qualche grande dignitario, qualche dorato vassallo della Corona, contestava la sua clemenza e sosteneva che certe leggi da lui emendate erano già sufficientemente clementi e non causavano sofferenze o oppressioni tali da giustificare proteste, il giovane re volgeva sull'interlocutore la luttuosa eloquenza dei suoi grandi occhi compassionevoli e rispondeva: «Che cosa sai tu di sofferenza e oppressioni? Io e il mio popolo le conosciamo, ma tu le ignori».<br/>Il regno di Edoardo VI fu singolarmente misericordioso per quei tempi crudeli. Ora che stiamo per congedarci da lui, cerchiamo di tenerlo presente nel ricordo, per rendergli il giusto merito. (pp. 263-264) ==''Imprecazioni d'autore''== *[[Adamo]] era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era [[proibizione|proibita]]. Lo sbaglio fu di non proibirgli il [[Serpenti nella Bibbia|serpente]], perché allora avrebbe mangiato il serpente. *Alcune persone pensano che l'[[onestà]] sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto. *Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la [[vita]] ideale. *Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima. *Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo. *Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi. *Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la [[pecora]] fu una tautologia. *Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali. *Il [[banchiere]] è un uomo che ti presta l'[[ombrello]] quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere. *Il frastuono non dimostra niente. Spesso una [[gallina]] che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide. *L'[[irriverenza]] è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio. *L'opinione secondo cui nessun [[gentiluomo]] impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso. *La [[fama]] edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto. *La prima cosa che un [[missionario]] insegna al selvaggio è l'[[indecenza]]. *Lo spirito dell'[[ira]] è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare. *Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono. *Nessun [[dolore]] dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni. *Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza. *Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle. *Quando ci ricordiamo di essere tutti [[follia|folli]], i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione. *Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un [[diario]] ogni anno. *Ricordate quel venerabile [[Proverbi dai libri|proverbio]]: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la [[verità]]. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai. *Una delle prove dell'immortalità dell'[[anima]] è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto. ==''L'uomo che corruppe Hadleyburg''== ===[[Incipit]]=== Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto. ===Citazioni=== *Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione. *Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio. *La responsabilità è individuale, non della comunità. ==''La terribile lingua tedesca''== *Di sicuro non esiste un'altra lingua che sia così trasandata e asistematica, e così schiva ed elusiva da comprendere. Ti infarini, qua e là, nel peggiore dei modi; e quando alla fine pensi di aver afferrato una regola che offra una solida base, e così riposarti un attimo, tra la rabbia generale e la confusione di dieci parti del discorso, giri la pagina e leggi: "Lo studente presti molta attenzione alle seguenti eccezioni." Scorri l'occhio lungo la pagina e scopri che ci sono più eccezioni alla regola rispetto ai casi in cui essa vale. :''Surely there is not another language that is so slipshod and systemless, and so slippery and elusive to the grasp. One is washed about in it, hither and thither, in the most helpless way; and when at last he thinks he has captured a rule which offers firm ground to take a rest on amid the general rage and turmoil of the ten parts of speech, he turns over the page and reads, "Let the pupil make careful note of the following exceptions." He runs his eye down and finds that there are more exceptions to the rule than instances of it.''<ref name=awful/> *Ogni sostantivo ha un genere, e non esiste un senso né un metodo per assegnarli; così il genere di ognuno deve essere imparato separatamente e a memoria. Non c'è altro modo. Per fare ciò devi avere la memoria di un libro di memorandum. In tedesco una giovane ragazza non ha sesso, mentre una rapa sì. Pensa a quale eccitata riverenza viene mostrata per la rapa, e a quale insensibile mancanza di rispetto per la ragazza. :''Every noun has a gender, and there is no sense or system in the distribution; so the gender of each must be learned separately and by heart. There is no other way. To do this one has to have a memory like a memorandum-book. In German, a young lady has no sex, while a turnip has. Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl.''<ref name=awful/> *Ci sono persone nel mondo che avranno un bel po' di problemi a indicare le colpe in una religione o una lingua, per poi occuparsi apaticamente dei loro affari senza aver suggerito un qualunque rimedio. Io non sono quel tipo di persona. Io ho dimostrato che la lingua tedesca necessita d'esser riformata. Molto bene, sono pronto a riformarla. Almeno io sono pronto ad avanzare gli opportuni suggerimenti. Certo una strada come questa potrebbe essere immodesta in un'altra lingua; ma io ho dedicato più di nove intere settimane, dalla prima all'ultima, ad uno studio attento e critico di questa lingua, e perciò ho acquisito una sicurezza nella mia abilità di riformarla che nessuna mera e superficiale cultura avrebbe potuto conferirmi. :''There are people in the world who will take a great deal of trouble to point out the faults in a religion or a language, and then go blandly about their business without suggesting any remedy. I am not that kind of person. I have shown that the German language needs reforming. Very well, I am ready to reform it. At least I am ready to make the proper suggestions. Such a course as this might be immodest in another; but I have devoted upward of nine full weeks, first and last, to a careful and critical study of this tongue, and thus have acquired a confidence in my ability to reform it which no mere superficial culture could have conferred upon me.''<ref name=awful/> *Innanzitutto, abolirei il caso dativo. Confonde i plurali; e, inoltre, nessuno sa mai quando si trova nel caso dativo, tranne quando lo scopre in maniera accidentale – e poi non sa quando o dove è entrato nel caso dativo, o da quant'è che è entrato nel caso dativo, o quando starà per uscirne. Il caso dativo è solo una follia ornamentale – è meglio scartarlo. :''In the first place, I would leave out the Dative case. It confuses the plurals; and, besides, nobody ever knows when he is in the Dative case, except he discover it by accident – and then he does not know when or where it was that he got into it, or how long he has been in it, or how he is going to get out of it again. The Dative case is but an ornamental folly – it is better to discard it.''<ref name=awful/> *In secondo luogo, sposterei il verbo più in su, all'inizio. Puoi usare il miglior verbo possibile, ma mi rendo conto che con questo non riuscirai mai ad abbattere sul serio un soggetto nel tedesco attuale – riuscirai solo ad azzopparlo. Quindi io insisto che questa parte importante del discorso debba essere spostata all'inizio, in una posizione dove possa essere vista facilmente a occhio nudo. :''In the next place, I would move the Verb further up to the front. You may load up with ever so good a Verb, but I notice that you never really bring down a subject with it at the present German range – you only cripple it. So I insist that this important part of speech should be brought forward to a position where it may be easily seen with the naked eye.''<ref name=awful/> *Terzo, importerei qualche parola forte dalla lingua inglese – per imprecare, e anche per l'uso nel descrivere ogni tipo di argomento vigoroso in modo vigoroso. :''Thirdly, I would import some strong words from the English tongue – to swear with, and also to use in describing all sorts of vigorous things in a vigorous ways.''<ref name=awful/> *"Verdammt", e i suoi ampliamenti e variazioni, sono parole che hanno un sacco di significati, ma i suoni sono così deboli e inefficaci che le donne tedesche possono usarli senza peccato. Le donne tedesche che non possono essere indotte a commettere un peccato attraverso una qualunque persuasione o impulso, subito scoppiano in una di queste piccole e inoffensive parole quando strappano i loro vestiti o non gradiscono la zuppa. Il suono è maligno tanto quanto il nostro "Accipicchia!". Le donne tedesche costantemente dicono "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!", ecc. Forse pensano che le nostre donne abbiano il loro stesso modo di fare; lo dico perché una volta ho sentito una gentile ed amabile vecchia tedesca dire ad una dolce giovane americana; "Le due lingue sono così simili – che bello; noi diciamo "Ach! Gott!" e voi dite "Cavolo!"". :''"Verdammt", and its variations and enlargements, are words which have plenty of meaning, but the sounds are so mild and ineffectual that German ladies can use them without sin. German ladies who could not be induced to commit a sin by any persuasion or compulsion, promptly rip out one of these harmless little words when they tear their dresses or don't like the soup. It sounds about as wicked as our "My gracious". German ladies are constantly saying, "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!" etc. They think our ladies have the same custom, perhaps; for I once heard a gentle and lovely old German lady say to a sweet young American girl: "The two languages are so alike – how pleasant that is; we say "Ach! Gott!" you say "Goddamn"".''<ref name=awful/> *Quarto, riorganizzerei i sessi e li distribuirei conformemente al volere del creatore. Questo come forma di rispetto, se non altro. :''Fourthly, I would reorganizes the sexes, and distribute them accordingly to the will of the creator. This as a tribute of respect, if nothing else.''<ref name=awful/> *Quinto, la farei finita con quelle enormi lunghe parole composte; oppure chiederei a chi parla di pronunciarle a pezzi, con pause per farci riprendere. Eliminarle totalmente sarebbe un'ottima cosa, perché le idee vengono recepite e digerite molto più facilmente quando arrivano una alla volta anziché in blocco. Il cibo intellettivo è come qualsiasi altro; è più gradevole e più benefico assumerlo con un cucchiaio che con una pala. :''Fifthly, I would do away with those great long compounded words; or require the speaker to deliver them in sections, with intermissions for refreshments. To wholly do away with them would be best, for ideas are more easily received and digested when they come one at a time than when they come in bulk. Intellectual food is like any other; it is pleasanter and more beneficial to take it with a spoon than with a shovel.''<ref name=awful/> *Sesto, chiederei a chi parla di fermarsi quando ha finito, e non di attaccare una sfilza di quegli inutili "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" alla fine del suo discorso. Questa sorta di cianfrusaglia svilisce un discorso, invece di aggiungervi purezza. Sono perciò un'offesa, e dovrebbero essere scartati. :''Sixthly, I would require a speaker to stop when he is done, and not hang a string of those useless "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" to the end of his oration. This sort of gewgaws undignify a speech, instead of adding a grace. They are, therefore, an offense, and should be discarded.''<ref name=awful/> *Settimo, scarterei le parentesi. E anche le doppie parentesi, le triple parentesi, le n-parentesi, e allo stesso modo la parentesi-regina finale che chiude tutto quanto l'insieme. Chiederei a ogni individuo, sia esso alto o basso, di distendere un discorso chiaro e semplice, oppure di avvolgerlo, sedercisi sopra e starsene in pace. Infrazioni a questa legge dovrebbero essere punibili con la morte. :''Seventhly, I would discard the Parenthesis. Also the reparenthesis, the re-reparenthesis, and the re-re-re-re-re-reparentheses, and likewise the final wide-reaching all-inclosing king-parenthesis. I would require every individual, be he high or low, to unfold a plain straightforward tale, or else coil it and sit on it and hold his peace. Infractions of this law should be punishable with death.''<ref name=awful/> *Ottavo e ultimo, terrei Zug e Schlag, con i loro pendagli, e getterei via il resto del vocabolario. Questo semplificherebbe la lingua. :''And eighthly, and last, I would retain Zug and Schlag, with their pendants, and discard the rest of the vocabulary. This would simplify the language.''<ref name=awful/> *In base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l'inglese (se si esclude l'ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent'anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com'è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla. :''My philological studies have satisfied me that a gifted person ought to learn English (barring spelling and pronouncing) in thirty hours, French in thirty days, and German in thirty years. It seems manifest, then, that the latter tongue ought to be trimmed down and repaired. If it is to remain as it is, it ought to be gently and reverently set aside among the dead languages, for only the dead have time to learn it.''<ref name=awful>{{en}} Da ''[https://www.cs.utah.edu/~gback/awfgrmlg.html The Awful German Language]'', appendice di ''A Tramp Abroad'' (1880).</ref> ==''Le avventure di Huckleberry Finn''== ===Avviso=== Chiunque cercherà di trovare uno sco-<br/> po in questa storia verrà perseguito a<br/> termini di legge; chiunque cercherà di<br/> trovare una morale verrà bandito;<br/> chiunque cercherà di trovare una tra-<br/> ma verrà fucilato.<br/> <br/> PER ORDINE DELL'AUTORE<br/> IL CAPO DELLA SUSSISTENZA<br/> (p. 11) ===[[Incipit]]=== ====Giovanni Baldi==== Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly – cioè la zia Polly di Tom – e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima. {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giovanni Baldi, Garzanti, 2002}} ====Enzo Giachino==== Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994}} ====Gabriele Musumarra==== Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli}} ====Giuseppe Culicchia==== Voi non sapete niente di me, senza che avete letto un libro intitolato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa. Quel libro l'ha fatto il signor Mark Twain, che ha detto la verità, più o meno. Certe cose le ha esagerate un po', ma è stato abbastanza sincero. Che è già qualcosa. Non ho mai visto nessuno che una volta o l'altra non ha cacciato qualche balla, a parte zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Della zia Polly, che poi è la zia Polly di Tom, e di Mary, e della vedova Douglas, se ne parla in quel libro, che è un libro quasi vero; con qualche esagerazione, come ho detto. (p. 13) ===Citazioni=== *Poi una caviglia ha attaccato a [[Prurito|prudermi]], ma mica me la potevo grattare; e poi si è messo a prudermi un orecchio, e poi la schiena, proprio in mezzo alle spalle. Mi sembrava di morire, se non mi grattavo. Beh, è una cosa che ho già notato un mucchio di volte. Se sei con gente di classe, o a un funerale, o cerchi di dormire quando non hai sonno, insomma se sei da qualche parte dove non devi grattarti, allora stai sicuro che ti viene da grattarti in un migliaio di posti. (pp. 16-17) *Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il [[Giuramenti dai libri|giuramento]], e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (p. 19) *Così si è messa a trafficare, e [[Quiz dai libri|mi fa]]:<br/>"Dimmi, quando una vacca è stesa a terra, da quale parte si alza su per prima? Rispondi subito, senza pensarci. Da quale parte si alza su per prima?".<br/>"La parte di dietro, signora."<br/>"Bene. E un cavallo, allora?"<br/>"La parte davanti, signora."<br/>"Su un albero dov'è che cresce il muschio?"<br/>"A nord."<br/>"Se quindici mucche brucano sul fianco di una collina, quante di loro mangiano con la testa puntata nella stessa direzione?"<br/>"Tutte e quindici, signora."<br/>"Beh, credo che sei vissuto in campagna ''davvero''. Pensavo che magari cercavi di contarmi di nuovo delle storie. [...]" (pp. 69-70) *Era proprio come nel vecchio [[Proverbi dai libri|proverbio]]: "Dai un dito a un negro che quello si piglia tutto il [[braccio]]". (p. 95) *Mentre mi vestivo mi ha chiesto com'è che mi chiamavo, ma prima che potevo rispondergli ha attaccato a raccontarmi di una ghiandaia azzurra e di un coniglietto che aveva trovato nei boschi un paio di giorni prima, e mi ha chiesto dov'era Mosè, quando si era spenta la candela. Io gli ho risposto che non lo sapevo, non ne avevo proprio mai sentito parlare.<br/>"Beh, indovina," mi fa lui.<br/>"Come faccio a indovinare," dico io, "se questa storia non l'ho mai sentita?"<br/>"Ma puoi provarci, no? È facile."<br/>"Quale candela?" gli faccio.<br/>"Beh, una candela qualsiasi,» mi dice.<br/>"Non lo so proprio dov'è che era," dico. "Dov'era?"<br/>"Ma era al buio! Ecco dov'è che era!"<br/>"Beh, e se lo sapevi dov'era, perché me lo hai chiesto?"<br/>"Oh, insomma, quanto sei scemo, è un [[Indovinelli dai libri|indovinello]], no? [...]" (p. 104) *"Che roba è una [[faida]]?"<br/>"Ehi, ma da dove vieni? Non sai che roba è una faida?"<br/>"Mai sentita prima. Dimmelo tu che è."<br/>"Beh," mi fa Buck, "una faida funziona così. Un tizio litiga con un altro tizio, e lo ammazza; allora il fratello del tizio ammazza lui; poi gli altri fratelli, da una parte e dall'altra, si ammazzano tra loro; poi tocca ai cugini, e poco per volta si ammazzano tutti, e la faida finisce. Ma è una cosa lenta, e ci vuole un bel po' di tempo." (p. 113) *Abbiamo deciso che non c'era un posto migliore della nostra [[zattera]] per sentirsi come a casa, dopo tutto. Negli altri posti c'è troppa gente e si soffoca, ma su una zattera no. Ti senti proprio libero e comodo e bene, su una zattera. (p. 121) *Avevamo tutto quanto il cielo, lassù, scintillante di [[Stella|stelle]], e ci mettevamo a guardarle sdraiati a terra, e discutevamo se le aveva fatte qualcuno o se erano venute fuori così, da sole, e secondo Jim le aveva fatte qualcuno, ma secondo me erano venute fuori da sole, perché pensavo che ci voleva troppo tempo per farne così tante. Jim allora diceva che era stata la luna a farle, e beh, la cosa mi sembrava abbastanza ragionevole, così non ribattevo niente, perché una volta avevo visto una rana fare talmente tante uova che naturalmente poteva essere andata a quel modo. Guardavamo anche le [[Meteora|stelle cadenti]], per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido. (pp. 123-124) *Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio [[Motti dai libri|motto]]. (p. 129) *La cosa ha fatto sparire quel senso di disagio, e ci ha messi proprio di buonumore, perché era davvero una triste faccenda non andare d'accordo su una [[zattera]]; perché quello che vuoi, più di ogni altra cosa al mondo, su una zattera, è che tutti sono soddisfatti, e si sentono bene con gli altri. (p. 129) *Ma il [[Essere o non essere|soliloquio di Amleto]], mio caro, il pezzo più celebre di Shakespeare. Ah, è sublime, sublime! Ogni volta fa venire giù il teatro. (Duca, p. 139) *Ecco com'è che vanno le cose: uno fa [[cattiva azione|qualcosa di brutto]], e poi non gli va di pagarne conseguenze. Dicono che, finché riesci a nasconderlo, non ti capita niente di male. (p. 210) *Ma è sempre così: non fa differenza se ti comporti bene o male, la [[coscienza morale|coscienza]] non è intelligente, e ti accusa sempre. Se avevo un cane bastardo intelligente quanto la coscienza di una persona, lo avvelenavo subito. Prende più posto che tutto il resto, dentro uno, la coscienza, e non serve a nulla, proprio a nulla. (pp. 227-228) *Che testa che aveva per essere appena un ragazzo! Se ce l'avevo io la testa di [[Tom Sawyer]], non la cambiavo manco per diventare duca, o secondo ufficiale su un battello, o clown in un circo, per niente al mondo che la cambiavo. (p. 228) *"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il [[Motti dai libri|motto]] ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". (Tom Sawyer, p. 253) ===[[Explicit]]=== Tom ormai è guarito, e porta la pallottola al collo attaccata alla catena dell'orologio, e guardare sempre che ora è, così non mi resta più niente da scrivere, e ne sono proprio contento forte, perché se sapevo che fatica si faceva a scrivere un libro mica mi ci mettevo, e adesso la pianto. Ma secondo me è meglio che parto per i Territori Indiani prima degli altri, perché la zia Sally dice che vuole adottarmi e incivilizzarmi e non ci penso proprio. Ci sono già passato. <br/> {{destra|SINCERAMENTE VOSTRO, HUCK FINN}} (p. 285) ===Citazioni su ''Le avventure di Huckleberry Finn''=== *Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto ''Huckleberry Finn'', libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice. ([[Jorge Luis Borges]]) *Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: ''Huckleberry Finn''. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c'è niente e dopo niente che lo valga. ([[Ernest Hemingway]]) ==''Le avventure di Tom Sawyer''== ===[[Incipit]]=== ====Gianni Celati==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili: <br> «Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»<br> ====Rossana Guarnieri==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Ancora silenzio. <br> «Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!» <br> La vecchia signora abbassò gli [[occhiali]] e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili: <br> «Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»<br> ====Stella Sacchini==== "TOM!" <br> Nessuna risposta. <br> "TOM!"<br> Nessuna risposta. <br> "Che starà combinando, quel ragazzo? Vorrei proprio saperlo! Ehi, TOM!" <br> Nessuna risposta <br> La vecchia signora abbassò gli occhiali sul naso e diede un'occhiata, da sopra, alla stanza intorno; poi li spinse di nuovo su e guardò fuori, da sotto le lenti. Ci guardava ''attraverso'' di rado, o mai, per cercare una cosa piccina come un ragazzo; quello era il suo paio di occhiali buoni, l'orgoglio del suo cuore, e non dovevano rispondere a criteri di utilità, ma di "stile"; ci avrebbe visto altrettanto bene attraverso due piastre da cucina. Per un momento parve perplessa, poi disse con meno foga ma sempre abbastanza forte per farsi sentire dalla mobilia: <br>"Guarda che se t'acchiappo, ti..." (p. 11) ===Citazioni=== *Senza rendersene conto, aveva scoperto una [[Regole dai libri|legge]] importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a [[Desiderio|desiderare]] qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (2016, p. 25) *[[Huckleberry Finn|Huckleberry]] era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri del paese, perché era un fannullone, un fuorilegge, volgare e cattivo – e perché tutti i loro figli lo ammiravano da morire, e per divertirsi cercavano la sua compagnia proibita, e avrebbero tanto voluto avere il coraggio di essere come lui. [...] Huckleberry indossava sempre abiti smessi, da adulto: un perenne e svolazzante trionfo di stracci. Il cappello era una vasta rovina con un'ampia mezzaluna ritagliata dalla falda; il cappotto, quando ne portava uno, gli arrivava fin quasi ai calcagni e aveva i bottoni posteriori che gli scendevano ben sotto la vita; aveva una bretella sola a tener su le braghe: il cavallo era sceso e i calzoni gli stavano appesi come un sacco che non conteneva niente, e in fondo i risvolti sfrangiati strascicavano nella polvere, se non li rimboccavi.<br/>Huckleberry andava e veniva come gli pareva a lui. Col bel tempo dormiva sugli usci delle case e in un grosso barile vuoto quando pioveva; non doveva andare a scuola né in chiesa, o chiamare qualcuno signore, o obbedire ad anima viva; poteva andare a pesca o a nuotare quando e dove decideva lui, e starci tutto il tempo che voleva; nessuno gli vietava di azzuffarsi; poteva restare alzato finché gli andava; era sempre il primo ragazzo a girare scalzo in primavera e l'ultimo a rimettersi le scarpe in autunno; non doveva mai lavarsi, né mettersi vestiti puliti; poteva imprecare a tutto spiano. In una parola, ciò che rende preziosa la vita, quel ragazzo ce l'aveva. Così la pensava ogni oppresso e vessato ragazzo perbene di St Petersburg. (2016, pp. 55-56) *Eccolo là! Ma come si fa a dire di curare i porri con l'acqua morta a 'sto modo da scemi! Guarda che così non ti funziona mica. Ci devi andare da solo nel bosco, dove sai che c'è un tronco con l'acqua morta, e a mezzanotte precisa ti metti con la schiena contro il tronco e ci ficchi la mano dentro e dici:<br/>{{destra|Grano d'orzo, grano d'orzo, acqua morta a più non posso,<br/>mescola mescola, spalma sul porro e te lo toglierai di dosso}}e poi vai via subito, undici passi, con gli occhi chiusi, e poi fai tre giri su te stesso e vai dritto a casa senza parlare con nessuno. Perché se parli l'[[Incantesimi dai libri|incantesimo]] si spezza. ([[Tom Sawyer]]; 2016, pp. 57-58) *"Pigli un fagiolo, lo spacchi a metà, e poi fai un taglio al porro per farci uscire un po' di sangue, e poi metti il sangue su un pezzetto del fagiolo, e poi scavi una buca e ce lo seppellisci verso mezzanotte dove c'è un crocicchio, quando che c'è la luna nuova, e poi il resto del fagiolo ci dai fuoco. E allora vedi che il pezzetto che ha il sangue comincia a tirare e tirare, ché vuol far venire l'altro pezzetto, e allora il sangue comincia a tirare il porro, e tu vedi come viene via subito."<br/>"Sì, è proprio così che si fa, Huck... proprio così; però se quando lo seppellisci [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Fagiolo, sta' giù; porro sciò; a darmi fastidio non tornare più!' è meglio. [...]" (2016, p. 58) *Be', ti pigli il tuo gatto e vai al camposanto verso mezzanotte quando che hanno seppellito qualche mascalzone; e quand'è mezzanotte viene un diavolo, o anche due o tre, ma tu non li vedi, senti solo qualcosa che pare il vento, o magari li senti che parlano; e quando che si portano via il tizio, tu gli lanci dietro il gatto e [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Diavolo segui il corpo, gatto segui il diavolo, porri seguite il gatto, e ''io'' con voi ho fatto!'. 'Sta roba qui ti porta via ''qualunque'' porro. ([[Tom Sawyer]]; 2016, p. 58) *"Huck Finn e Tom Sawyer [[Giuramenti dai libri|giura]] che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (2016, p. 88) *"Va bene. Ora dite la [[Parole d'ordine dai libri|parola d'ordine]]."<br/>Due rochi sussurri consegnarono all'unisono la stessa tremenda parola alla notte minacciosa:<br/>"SANGUE!". (2016, p. 106) *Scoprì allora un fatto nuovo, e cioè che [[Promessa|promettere]] di non fare una cosa è il metodo più sicuro al mondo per farsi venire voglia proprio di quella cosa. (2016, p. 166) *"[...] Conosci [[Robin Hood]], Huck?"<br/>"No. Chi è Robin Hood?"<br/>"Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."<br/>"Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"<br/>"Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."<br/>"Allora mi sa proprio che era una brava persona."<br/>"Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo." (2016, p. 188) ===[[Explicit]]=== Termina così questo racconto. Dato che vuole essere soltanto la storia di un ''ragazzo'', deve fermarsi qui; la narrazione non potrebbe seguitare a lungo, senza diventare la storia di un ''uomo''. Quando si scrive un romanzo sugli adulti, tutti conoscono il punto esatto dove fermarsi: e cioè, al matrimonio; ma quando si scrive di giovani, bisogna fermarsi dove meglio si riesce.<br/>Quasi tutti i personaggi che compaiono in questo libro sono ancora vivi, e sono ricchi e felici. Un giorno o l'altro forse varrà la pena di riprendere la storia dei personaggi più giovani, per vedere che genere di uomini e di donne sono diventati; pertanto sarà più saggio non rivelare nulla su quella parte della loro vita, per il momento.<br/><br/>Fine (2016, p. 258) ==''Lettere dalla Terra''== *Alla fine comparve la [[scimmia]], e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza. *Con sottile ironia nobilitiamo [[Dio]] con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo. *Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete. *Il [[Dio]] di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della [[Bibbia]]. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto. *Il dolce [[sesso]], il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia. *Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla. *Il [[cristiano (religione)|cristiano]] attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa! *Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: [[Dio]] sa tutto ed è onnipotente. *L'[[invidia]] è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti. *L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto. *L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di [[Dio]]». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti. *La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale. *La nostra è una [[religione]] terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato. *La nostra concezione di [[Dio]] rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno. *La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano. *Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose. *Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio. *Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli [[ebrei]]. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci! *Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù. *Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio. *Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste. *Una delle religioni principali è chiamata [[Cristianesimo]]. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio. ==''Seguendo l'equatore''== *La [[verità]] è la cosa più preziosa che abbiamo. Risparmiamola. (cap. VII) *Tutto ciò che è umano è patetico. La fonte segreta dell'Umorismo stesso non è la gioia ma il cordoglio. Non c'è umorismo in paradiso. (cap. X) *Ci sono quelli che si fanno beffe dello scolaro, chiamandolo frivolo e superficiale. Eppure fu lo scolaro a dire: «La [[fede]] è credere a ciò che sai che non è così». (cap. XII) *La verità è più strana della finzione, ma è perché la Finzione è costretta ad attenersi al possibile; la Verità no. (cap. XV) *L'uomo farà molte cose per essere amato, ma farà di tutto per essere invidiato. (cap. XXI) *Non esiste il «Queen's English».<ref>«Inglese della Regina», ovvero lingua colta.</ref> La proprietà è finita nelle mani di una società per azioni, e noi possediamo la maggioranza delle quote! (cap. XXIV) *L'uomo è l'unico animale che [[arrossire|arrossisce]]. O ha bisogno di farlo. (cap. XXVII) *Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico, alleati, per colpirti al cuore; il primo per calunniarti, e il secondo per recartene notizia. (cap. XLV) *Le rughe dovrebbero indicare esclusivamente dove ci sono stati sorrisi. (cap. LII) *Ci sono due momenti della vita in cui un uomo non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo, e quando può. (cap. LVI) *Non rinunciate alle vostre illusioni. Quando esse sono svanite, potete ancora esistere, ma non siete più vivi. (cap. LIX) *Ognuno di noi è una [[luna]], e ha una faccia nascosta che non mostra mai a nessuno. (cap. LXVI) *Il vero inchiostro con cui è scritta per intero la storia è esclusivamente il [[pregiudizio]] liquido. (cap. LXIX) ==''Taccuini''== *Il rivoluzionario inventa le idee. Quando le ha esaurite, il conservatore le fa sue.<ref name=dizionario /> *Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.<ref name=dizionario>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref> *Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.<ref name=enciclopedia /> *Se non riuscite a ottenere un [[complimento]] in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.<ref name=enciclopedia>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> ==''Viaggio in paradiso''== ===[[Incipit]]=== Stavo morendo, e lo sapevo. Respiravo con difficoltà a lunghi intervalli, e tutti erano intorno al letto, immobili, silenziosi, attendendo che me ne andassi. Di tanto in tanto parlavano; le loro parole divenivano sempre più fioche, sempre più distanti. Udivo però tutto. Il secondo disse:<br/>«Se ne va con la marea.»<br/>Chips il carpentiere replicò:<br/>«Come fai a saperlo? Non ci sono maree al centro dell'oceano.»<br/>«Sì, invece. E, comunque, i capitani fanno sempre così.» (p. 15) ===Citazioni=== *Dissi tra me e me: «Un autentico [[Ebrei|ebreo]]! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (p. 18) *Mi pregò di non parlare così; non dovevo esagerare; si trattava solo di uno [[Errore|sbaglio]] e uno sbaglio, osservò, non è un delitto veramente. (p. 19) *Era un buon diavolo come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi [[Negro|negri]] che non avessero il cuore al posto giusto. (p. 26) *''Vogliamo udire la tua voce, | e contemplarti viso a viso.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) *''L'infinito cielo sospira | e aspetta d'udire quella voce.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) ===[[Explicit]]=== Erano parole vere. E Abramo, piangendo, scosse il contenuto del suo seno e fece affiggere quindi un eloquente cartellino «Riservato»; e Pietro, piangendo, disse: «Quando verrà, sarà ricevuto con una processione e con le torce accese», e allora tutto il cielo rintronò, lieto che un giorno vi sareste giunto. E così pure l'inferno.<br/><br/>{{destra|[''Firmato'']<br/>L'angelo del protocollo [''Timbro'']}}(p. 93) ==''Wilson lo zuccone''== ===[[Incipit]]=== Chi è ignorante di faccende legali può sempre commettere errori quando tenta di fotografare con la penna una scena di tribunale; per questo non ero disposto a mandare alle stampe i capitoli «legali» di questo libro, senza prima sottoporli a una revisione e correzione severa ed esauriente da parte di un avvocato con tutti i crismi, se è così che si dice. Questi capitoli adesso sono a posto nei minimi dettagli, perché sono stati riscritti sotto la diretta sorveglianza di William Hicks che ha studiato legge nel sudovest del Missouri, trentacinque anni fa, e poi è venuto qui a [[Firenze]] per motivi di salute e tuttora, per fare un po' d'esercizio e in cambio di vitto e alloggio, dà una mano nel ristoro per quadrupedi di ''Macaroni Vermicelli'', che si trova nel vicolo non appena volti l'angolo da piazza del Duomo subito dietro la casa nel cui muro è incastrata la pietra dove [[Dante Alighieri|Dante]] era solito sedersi seicento anni fa, quando fingeva di osservare la costruzione del campanile di [[Giotto]] e invece poi si stufava non appena passava di lì Beatrice che andava a comprarsi una fetta di castagnaccio per difendersi nel caso ci fosse una rivolta ghibellina prima che arrivasse a scuola. L'acquistava alla stessa vecchia bancarella dove anche oggi si vende lo stesso antico dolce che è leggero e buono proprio come allora, e questo non lo dico per complimento, anzi. Hicks era un po' arrugginito in fatto di legge, ma si aggiornò per l'occasione, quindi quei due o tre capitoli «legali» adesso sono aggiustati ed esatti. Me l'ha detto lui stesso.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, Milano, 1979}} ===Citazioni=== *Non c'è [[personalità]], per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal [[ridicolo]], sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'[[asino]], per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – ''Calendario di Wilson lo Zuccone.'' *''[[1° aprile]]:'' ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.<ref>Ogni anno il 1° aprile si celebra l'''[[w:en:April Fools' Day|April Fools' Day]]'' e «''Fool''» in inglese sta per «stolto, stupido, sciocco.»</ref> :''APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.'' *''[[12 ottobre]]: Scoperta dell'America.'' È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla. *Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare [[bugia|menzogne]] creda di esserne il miglior giudice. *Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere. *È facile trovare [[difetto|difetti]] se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici. *Il [[coraggio e paura|coraggio]] è la capacità di resistere alla [[coraggio e paura|paura]], di dominare la paura: non è l'assenza di paura. *Il vero [[cocomero]] meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì. *L'[[abitudine]] è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta. *La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti. *Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri. :''Nothing so needs reforming as other people's habits.'' *Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le [[ippica|corse dei cavalli]]. *Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon [[esempio]]. :''Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.'' *[[Regole dai libri|Regola]] per l'[[aggettivo]]: quando siete in dubbio, cancellatelo. *Se raccogliete un [[cane]] affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo. *Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, [[bestemmia]]te. *Una delle differenze più salienti tra il gatto e la [[bugia|menzogna]] è che il gatto ha soltanto nove vite. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il gatto di Dick Baker''=== Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick<br> Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato. ===''La banconota da un milione di sterline''=== A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano. ===''Una curiosa gita di piacere''=== {{centrato|'''''New York Herald,''''' '''6 luglio 1874'''}} ''Avviso'' – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da [[biliardo]], salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani. ===''Una storia di fantasmi''=== Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma. ==Citazioni su Mark Twain== *Chi lo considera uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze. ([[Michele Serra]]) *È insuperabile nella singola frase piantata lì, ed è gigantesco alla distanza. ([[Fabio Genovesi]]) *Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato ''Huckleberry Finn'' e ''Roughing {{Sic|it}}'' e ''The Innocents at Home'' e ''Tom Sawyer'' e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto ''Huckleberry Finn'' in collaborazione con il Mississippi, fiume fangoso dell'America». ([[Jorge Luis Borges]]) *Mi è grato pensare al grande e divino Twain. È l'uomo più grande che avete dalla vostra parte dell'Atlantico. Non scordatevelo. [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] era della sua stessa razza. ([[Rudyard Kipling]]) *Se qualche merito eccezionale può vantare Mark Twain nella nostra memoria, è come scrittore; se qualcosa cerchiamo (e troviamo) nei suoi tanti volumi, questo non è precisamente il tragico. Mark Twain – oh, quale riscattato e quasi paradossale assioma! – era un umorista. ([[Jorge Luis Borges]]) *Una volta ho sentito un americano che ha definito così la fede: 'Quella cosa che ci rende in grado di credere cose che sappiamo non essere vere'. Su questo, sono d'accordo con quell'uomo. Lui voleva dire che noi dobbiamo avere una mente aperta, e impedire che un piccolo pezzettino di verità ostacoli il cammino di una verità grande, come una piccola pietra su binario può fare con un treno. Noi cogliamo per prima la piccola verità. Bene! La conserviamo dentro di noi, la apprezziamo; tuttavia non lasciamole credere di essere tutta la verità dell'universo. ([[Abraham Van Helsing]], ''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Mark Twain, ''Gli innocenti all'estero'', traduzione di Piero Mirizzi, Lerici editori, Milano, 1960. *Mark Twain, ''Il gatto di Dick Baker'', traduzione di Adria Tissoni, in ''Grandi storie di gatti'', Armenia, 2001. *Mark Twain, ''Il principe e il povero'', traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-48608-4 *Mark Twain, ''Imprecazioni d'autore. 238 aforismi rabbiosi'', a cura di Romolo Capuano, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007. *Mark Twain, ''L'uomo che corruppe Hadleyburg'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi. *Mark Twain, ''La banconota da un milione di sterline e altri racconti'', traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton. *Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giuseppe Culicchia, Feltrinelli, Milano, 2005. ISBN 978-88-07-90051-8 *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Stella Sacchini, Feltrinelli, Milano, 2016. ISBN 978-88-07-90228-4 *Mark Twain, ''Lettere dalla Terra'', traduzione di Luca Trevisani, Editori Riuniti, Roma, 1982. *Mark Twain, ''Seguendo l'equatore'', Baldini&Castoldi, Milano, 2014. ISBN 9788868652463 *Mark Twain, ''Una curiosa gita di piacere'', traduzione di Carla Vitaliano, in ''Millemondiestate 1986'', Mondadori, 1986. *Mark Twain, ''Una storia di fantasmi'', traduzione di Gianni Pilo, in ''Storie di fantasmi'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995. *Mark Twain, ''Viaggio in paradiso'', traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011. *Mark Twain, ''Wilson lo zuccone'', traduzione di Alberto Tedeschi, Biblioteca Universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1979. *{{en}} Mark Twain, ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', New York, Bantam Books, 1957 ==Voci correlate== *[[Huckleberry Finn]] *[[Tom Sawyer]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=en:Author:Mark Twain|s2_lingua=inglese}} ===Opere=== {{Pedia|Le avventure di Tom Sawyer‎||(1876)}} {{Pedia|Il principe e il povero||(1881)}} {{Pedia|Le avventure di Huckleberry Finn‎||(1884)}} {{Pedia|La banconota da un milione di sterline||(1893)}} {{Pedia|Wilson lo zuccone||(1894)}} {{Pedia|Seguendo l'Equatore||(1897)}} {{Pedia|L'uomo che corruppe Hadleyburg||(1899)}} {{Pedia|Lettere dalla Terra||(1962)}} {{vetrina|22|ottobre|2005|scrittori}} {{DEFAULTSORT:Twain, Mark}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Educatori statunitensi]] [[Categoria:Giornalisti statunitensi]] [[Categoria:Insegnanti statunitensi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] [[Categoria:Umoristi statunitensi]] bhtz5btvwwv5nvqj9h4unkzhia6oql3 1218250 1218248 2022-07-21T23:30:15Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Mark Twain */ wikitext text/x-wiki [[File:Mark Twain Cigar2.jpg|thumb|Mark Twain]] '''Mark Twain''', pseudonimo di '''Samuel Langhorne Clemens''' (1835 – 1910), scrittore, umorista, aforista e docente statunitense. ==Citazioni di Mark Twain== *[...] all'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il [[Lago di Como]] si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! :[...] ''at eventide when everything seems to slumber , and the music of the vesper bells comes stealing over the water, one almost believes that nowhere else than on the Lake of Como can there be found such a paradise of tranquil repose.<br>From my window here in {{sic|Bellaggio}} I have a view of the other side of the lake now, which is as beautiful as a picture. A scarred and wrinkled precipice rise to a height of eighteen hundred feets; on a tiny bench half way up its vast wall, sits a little snow-flake of a church, no bigger than a martin-box apparently; skirting the base of the cliff are a hundred orange groves and gardens, flecked with glimpses of white dwelling that are buried in them; in front three or four gondolas lie idle upon the water – and in the burnished mirror of the lake, mountain, chapel, houses, groves, and boats are counterfeited so brightly and so clearly, that one scarce knows where the reality leaves off and the reflection begins!''<ref>{{en}} Da ''The innocents abroad'', John Camden Hotten, Londra, 1872, [https://books.google.it/books?id=EQsCAAAAQAAJ&dq=&pg=PA149#v=onepage&q&f=false p. 149].</ref> *[[Benjamin Franklin|Beniamino Franklin]] era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.<ref name=Selezione1965>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref> *C'è qualcosa che affascina nella [[Scienza]]. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.<ref>Citato in Alberto Salza, ''L'anello mancato'', Rusconi Editore.</ref> *Cercate di vivere in modo che la vostra [[morte]] rincresca anche all'impresario delle [[pompa funebre|pompe funebri]].<ref name=StoriaIllustrata>Citato in ''Storia Illustrata'', anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.</ref> *Con l'opportuna [[ambiguità]] risolveremo tutti i vostri problemi.<ref>Da ''Come fui segretario di un senatore del Tennessee''.</ref> *Comprate [[terra|terreni]]: non ne fabbricano più.<ref>Citato in ''Focus'', n. 104, p. 188.</ref> * Ero convinto che il [[Lago di Como]] fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'[[uomo]] definire stupidi gli [[animale|animali]] perché così appaiono ai suoi sensi ottusi. :''It is just like man's vanity and impertinence to call an animal dumb because it is dumb to his dull perceptions.''<ref>Da ''What is a man?'', cap. VI, in ''What is a man? and Other Essays'', The floating press, 2010, p. 108.</ref> *{{NDR|Da uno scontro con un avversario}} Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.<ref name=StoriaIllustrata/> *Il [[coyote]] è uno scheletro bislungo e allampanato, dall'aria afflitta e assai cagionevole, ricoperto da una pelle di lupo con la coda neanche troppo spelacchiata, ma immancabilmente pendula e derelitta; gli occhi sono astuti e maligni, e il muso affilato, col labbro superiore rialzato a mostrare i denti; insomma, quel che si dice un brutto ceffo. Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza: ha ''sempre'' fame, è sempre povero in canna, scalognato e senza un amico al mondo. Anche le creature più reiette lo disprezzano; le sue pulci lo abbandonerebbero per il primo velocipiede. È così smidollato e vigliacco che anche quando scopre i denti e finge di minacciarti si vede benissimo che col resto della faccia ti sta chiedendo scusa. E Dio, quant'è brutto!<ref>Da ''In cerca di guai'' (''Roughing it''), traduzione di Giulia Arborio Mella, Adelphi, 2016, [https://books.google.it/books?id=9DR9DAAAQBAJ&pg=PT21 p. 21]. ISBN 8845978060</ref> *Il [[pericolo]] non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.<ref>Citato nel film ''[[Una scomoda verità]]''.</ref> *Il [[sapone]] e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.<ref>Da ''The facts concerning the recent resignation''.</ref> *{{NDR|Alla domanda di un giornalista su quali fossero i libri che più gli piacessero}} Secondo! il valore dei [[libri]] varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Aneddoti bibliografici'', Bietti, Milano, 1939, p. [https://books.google.it/books?id=EBlAAAAAIAAJ&pg=PA5#v=onepage&q&f=false 5].</ref> * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del [[Lago di Como]]}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *L'[[economia politica]] sta alla base di ogni buon governo. Le persone più sagge di tutti i tempi hanno fatto rimarcare su questo argomento i più ricchi tesori del loro genio, della loro esperienza di vita e della loro istruzione. :''Political Economy is the basis of all good government. The wisest men of all ages have brought to bear upon this subject the richest treasures of their genius, their experience of life, and their learning.''<ref>{{en}} Citato in ''Political Economy'', in ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', pp. 59-60.</ref> *L'[[India]] ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. :''India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.''<ref>{{en}} Citato in ''[http://www.hinduwisdom.info/quotes1_20.htm#Q6 A tribute to Hinduism]''.</ref> *L'[[umorismo]] è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', ottobre 1997.</ref> *L'[[uomo]] esiste da 32.000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la [[torre Eiffel]] rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro. :''Man has been here 32,000 years. That it took a hundred million years to prepare the world for him is proof that that is what it was done for. I suppose it is, I dunno. If the Eiffel Tower were now representing the world's age, the skin of paint on the pinnacle-knob at its summit would represent man's share of that age; and anybody would perceive that the skin was what the tower was built for. I reckon they would, I dunno.''<ref>{{en}} Da ''Was the World Made for Man'', 1903; in ''What is Man? and Other Philosophical Writings'', a cura di Paul Baender, Iowa Center for Textual Studies, 1973, p. 106.</ref> *La [[gratitudine]] è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.<ref>Dall'''Autobiografia''.</ref> *Le sue massime {{NDR|di [[Benjamin Franklin]]}} erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.<ref name=Selezione1965/> *Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante [[maggioranza]]?<ref>Citato in ''Focus'' n. 62, p. 181.</ref> *Non mi deve interessare se la [[vivisezione]] produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata.<ref>Da una lettera alla London Antivivisection Society; citato in Guglielmo Bonuzzi, ''L'altro prossimo'', Cappelli editore, Bologna, 1958, p. 139.</ref> *Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref> *{{NDR|Ad Adele Strauss, moglie di [[Johann Strauss jr]]}} Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia, 1998.</ref> *Sono convinto che il nostro [[Dio|Padre Celeste]] ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia.<ref>Citato in Bernard de Voto, ''Merk Twain in eruption''.</ref><ref name=enciclopedia /> *Un uomo con un'[[idea]] è un matto finché quell'idea non ha successo.<ref>Citato in Emanuela Barbero, ''La cucina etica facile'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2009, p. 21. ISBN 978-88-7106-504-5</ref> *Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue [[ultime parole]]... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.<ref>Citato in Gabriele Pantucci, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il [[Paradiso e inferno|paradiso]] per clima, l'inferno per la compagnia!"<ref>La paternità della citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a Twain, ma l'originale appartiene al senatore [[Benjamin Wade]], che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». {{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/ Heaven for the Climate, and Hell for the Company]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 luglio 2011.</ref> :''Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!''<ref>Da ''Mark Twain's Notebooks & Journals'', Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538</ref> *Una [[Fotografia (immagine)|fotografia]] è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.<ref>Da una lettera inviata a un giornale; citato in ''[http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/ Perché nelle vecchie foto non si sorride?]'', ''il Post.it'', 21 settembre 2013.</ref> ===Attribuite=== *È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. :''Better to remain silent and be thought a fool than to speak and remove all doubt.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La prima attribuzione a Mark Twain sembra risalire al 1953, quando tale citazione viene riportata in un articolo di un giornale canadese. La citazione è stata attribuita anche ad [[Abraham Lincoln]] e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.<ref>{{en}} Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/17/remain-silent/ Better to Remain Silent and Be Thought a Fool than to Speak and Remove All Doubt]'', ''QuoteInvestigator.com'', 17 maggio 2010.</ref> La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de ''[[I Simpson]]''. *Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 70. ISBN 88-8598-826-2</ref> :''Golf is a good walk spoiled.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa citazione è stata attribuita a Twain da ''Reader's Digest'' nel 1948 e da ''Peter's Quotations'' nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock – Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.<ref>{{en}} Citato in Ralph Keyes, ''The Quote Verifier: Who Said What, Where, and When'', Macmillan, 2007, [http://books.google.it/books?id=d6JZryGvfxYC&pg=PA82 p. 82]. ISBN 1429906170</ref> *L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]]. :''The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.<ref>Cfr. ''[http://www.snopes.com/quotes/twain.asp And Never the Twain Shall Tweet]'', ''Snopes.com''</ref> *La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola. :''Wagner music is better than it sounds.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 0199879168</ref> *Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte. :''Giving up smoking is easy. I've done it hundred of times.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA123 p. 123]. ISBN 0199879168</ref> *Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta.<ref>Citata nel film ''[[Lo stagista inaspettato]]'' (The intern) del 2015. La frase è attribuita a Mark Twain dal personaggio di Ben Whittaker ([[Robert De Niro]]).</ref> ==''Gli innocenti all'estero''== *Finalmente avvistammo le coste dell'Italia e, mentre scrutavamo dal ponte nel primo splendido mattino d'estate, la maestosa città di [[Genova]] si levò dal mare, riflettendo, dai suoi cento palazzi, la luce del sole. (p. 137) *Mi piacerebbe restar qui. Preferirei non procedere oltre. Può darsi che ci siano, in Europa, donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di [[Genova]] è di 120.000 anime; di queste, due terzi sono [[Donne genovesi|donne]], direi, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli. Gli angeli, però, non sono molto ben vestiti, mi pare, almeno quelli dei dipinti: non hanno che le ali. E queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle son rivestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null'altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e sognanti occhi castani. (pp. 137-138) *Le signore e i gentiluomini di Genova hanno la piacevole abitudine di passeggiare in un ampio parco {{NDR|la [[Spianata dell'Acquasola]]}} in cima a una collina al centro della città, dalle sei alle nove di sera; e quindi, per un altro paio d'ore, di prendere il gelato in un giardino adiacente. Ci recammo nel parco domenica sera. V'erano duemila persone, in gran parte giovanotti e signorine. Gli uomini erano vestiti all'ultima moda parigina e gli abiti delle donne biancheggiavano fra gli alberi come tanti fiocchi di neve. La folla faceva il giro del parco come una grande sfilata. Suonavano le bande e zampillavano le fontane; la luna e le luci a gas illuminavano la scena, che era nell'insieme brillante e animata. (p. 138) * {{NDR|Il [[Lago di Como]] è}} Paradiso di sereno riposo. *Scrutavo ogni viso di [[Donne genovesi|donna]] che passava e mi parevano belli tutti. Mai visto una simile marea di bellezza. Non vedo come un uomo di normale fermezza di carattere possa sposarsi qui {{NDR|a Genova}}, poiché, prima di decidersi, s'innamorerebbe di qualche altra. (p. 138) *"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di [[Genova]]. Certo essa è piena di [[Palazzi dei Rolli|palazzi]], e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle [[Donne genovesi|donne]].<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (p. 139) *L'antica [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]] è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine. (p. 141) *Non vi pare che questa faccenda delle [[Reliquia|reliquie]] sia stata un po' gonfiata? In ogni vecchia chiesa in cui entriamo troviamo un frammento della vera croce con alcuni dei chiodi che la tennero insieme. Non voglio insistere, ma direi che di questi chiodi ne abbiamo visti tanti da riempire un barile. Poi c'è la corona di spine; a Parigi conservano una parte di corona nella Sainte Chapelle e una parte a Notre-Dame. Di ossa di San Dionigi, poi, son sicuro di averne viste abbastanza da fare, se necessario, un duplicato del Santo. (p. 142) *Potrei dire che la [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è una foresta di bellissime colonne, di statue, di dorature, di dipinti quasi senza numero, ma non darei un'idea esatta della cosa, e a che servirebbe? Fu costruita interamente da un'antica famiglia, che vi esaurì il suo denaro. Ecco dov'è il mistero. Avevamo idea che solo una zecca sarebbe sopravvissuta alla spesa. (pp. 142-143) *In genere le strade sono larghe all'incirca da quattro-cinque piedi a otto, e contorte come cavatappi. Percorri una di queste tetre fenditure, guardi su e vedi il cielo ridotto a somiglianza di un nastro di luce, molto in alto, dove le cime dei palazzi sui due lati della strada quasi si uniscono. Ti sembra di essere sul fondo di qualche terribile abisso, col mondo intero molto al di sopra di te. Ti aggiri a caso attraverso di esse nella maniera più misteriosa e non sai orientarti meglio che se fossi cieco. Non riesci a persuaderti che queste sono vere strade e che i torvi, foschi, mostruosi palazzi siano case, finché non vedi una [[Donne genovesi|donna]] elegante e bella emergere da qualcuna di queste buie e desolate tane che per metà sembrano prigioni. E ti chiedi come possa una così incantevole crisalide venir fuori da un bozzolo tanto poco attraente. (p. 143) *Non saprei immaginare [[Genova]] in rovina. Di archi così massicci, di così poderose fondamenta, su cui poggiano questi torreggianti e vasti edifizi, raramente ne abbiamo già visti; e i grossi blocchi di pietra di cui son fatti questi palazzi non rovineranno mai; muri spessi quanto in America è alta una normale porta non possono crollare. (pp. 144-145) *La nostra ultima visita fu al [[Cimitero monumentale di Staglieno|cimitero]] (costruito per ospitare 60.000 salme) e continueremo a ricordarcelo dopo che avremo dimenticato i palazzi. È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno a un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma. Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. (p. 147) ==''Il principe e il povero''== ===Premessa=== Scriverò un racconto come mi fu narrato da un tizio al quale era stato raccontato dal padre, che a sua volta lo aveva udito narrare dal ''proprio'' padre, cui, analogamente, era stato narrato dal ''suo'' e così via, più indietro e sempre più indietro nel tempo, per trecento anni e oltre, mentre i padri lo trasmettevano ai figli tramandandolo. Può fare parte della storia, può essere soltanto leggenda, una tradizione. Può essere accaduto davvero, può non essere accaduto, ma ''potrebbe'' essere accaduto. Può darsi che i savi e i dotti lo credessero vero nei tempi antichi; può darsi che soltanto gli ignoranti e i semplici lo amassero e vi credessero. (p. 3) ===[[Incipit]]=== Nell'antica città di Londra, in un certo giorno d'autunno nel secondo quarto del secolo sedicesimo, nacque un figlio maschio e indesiderato a una famiglia povera a nome Canty. Quello stesso giorno, un altro bambino inglese nacque, desiderato, a una famiglia ricca a nome Tudor. Anche l'intera Inghilterra lo desiderava. L'Inghilterra aveva per così lungo tempo anelato a lui, e sperato in lui, e pregato Dio per lui, che ora, essendo egli venuto per davvero, il popolo quasi impazzì di gioia. Persone, che si conoscevano appena, si abbracciarono e si baciarono e piansero. Tutti si concessero una vacanza, nobili e plebei, ricchi e poveri, banchettarono e danzarono e cantarono, e divennero molto espansivi; e in questo modo continuarono, per giorni e notti, tutti insieme. (p. 7) ===Citazioni=== *Poi, di quando in quando, i suoi pensieri tornavano ai maltrattamenti inflittigli dai villani ragazzi nell'Ospizio del Cristo, ed egli si diceva: "Quando sarò re, non avranno soltanto pane e un tetto ma anche insegnamenti impartiti mediante i libri, poiché la pancia piena conta poco se la mente e il cuore non sono nutriti. Mi ricorderò diligentemente di questo, affinché la lezione d'oggi non vada sprecata, e il mio popolo non debba soffrirne; l'[[erudizione]], infatti, intenerisce il cuore e genera bontà e carità". (p. 26) *Si trovava lì anche l'[[Assaggiatore]] di Sua Altezza il Principe di Galles, pronto a gustare, talora gli venisse richiesto, qualsiasi cibo sospetto e a correre il pericolo di essere avvelenato. In quel periodo la sua era soltanto una carica onorifica e di rado egli veniva invitato a esercitare le sue funzioni; ma vi erano stati tempi, non molte generazioni prima, in cui la carica di assaggiatore esponeva a grandi pericoli e non era molto ambita. Sembra strano che non si servissero di un cane o di un idraulico, ma tutti gli aspetti della regalità sono strani. (pp. 47-48) *Fece come gli [[Maschio e femmina|uomini]] hanno sempre fatto, e probabilmente faranno sempre, fino alla fine dei tempi... {{NDR|per [[Cucito|cucire]]}} tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna, che è l'opposto di come fanno le donne. (pp. 92-93) *Queste erano le [[Canzoni dai libri|ispirate parole]]: *:''Gente delle tenebre, ehilà!'' *:''Peste e morte per chi non ci sta'' *:''A fregare malloppi e a far crepare'' *:''Chi val la pena di eliminare.''<br/><br/> *:''Morte arrecate, uccidete i signori'' *:''Andate qua e là con armi bastanti'' *:''Per farli fuori tutti quanti.'' *:''Quelli che hanno ben più di noi'' *:''Eliminateli per ripulirli poi.'' (p. 134) *«Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»<br/>«No, non ti conosco.»<br/>«[[Giuramenti dai libri|Giuralo]].»<br/>La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (p. 202) *Gli occhi del re ardevano di passione: «Nessuno crede in me» disse Edoardo «e non mi crederai nemmeno tu. Ma non importa. Entro un mese sarai libero; non solo, ma le leggi che hanno disonorato te e svergognato il nome inglese verranno cancellate dai codici. Il mondo è fatto male; i [[Sovrano|sovrani]] dovrebbero frequentare a volte la scuola delle loro stesse leggi, e imparare così a essere misericordiosi». (p. 214) *In Fenchurch Street, un "bel fanciullo, dall'abito costoso", trovavasi in piedi su una sorta di podio per dare al re il benvenuto della città. Ecco gli [[Poesie dai libri|ultimi versi]] del suo saluto: *:''Benvenuto, o re, con lo slancio grande di ogni cuore;'' *:''Benvenuto ancora, per quanto ogni lingua può parlare;'' *:''Gioiosamente, menti e cuori ti accolgon con amore.'' *:''Dio ti conservi, preghiamo, e lunga vita ti possa dare!'' (p. 229) *Tom Canty contemplò intorno a sé il mare di facce entusiaste, e il cuore gli si gonfiò di esultanza e sentì che la sola cosa per cui valesse la pena di vivere a questo mondo consisteva nell'essere un [[re]] e l'idolo di una nazione. (p. 299) ===[[Explicit]]=== Sì, Re [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] visse soltanto pochi anni, povero ragazzo, ma li visse degnamente. Più di una volta, quando qualche grande dignitario, qualche dorato vassallo della Corona, contestava la sua clemenza e sosteneva che certe leggi da lui emendate erano già sufficientemente clementi e non causavano sofferenze o oppressioni tali da giustificare proteste, il giovane re volgeva sull'interlocutore la luttuosa eloquenza dei suoi grandi occhi compassionevoli e rispondeva: «Che cosa sai tu di sofferenza e oppressioni? Io e il mio popolo le conosciamo, ma tu le ignori».<br/>Il regno di Edoardo VI fu singolarmente misericordioso per quei tempi crudeli. Ora che stiamo per congedarci da lui, cerchiamo di tenerlo presente nel ricordo, per rendergli il giusto merito. (pp. 263-264) ==''Imprecazioni d'autore''== *[[Adamo]] era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era [[proibizione|proibita]]. Lo sbaglio fu di non proibirgli il [[Serpenti nella Bibbia|serpente]], perché allora avrebbe mangiato il serpente. *Alcune persone pensano che l'[[onestà]] sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto. *Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la [[vita]] ideale. *Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima. *Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo. *Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi. *Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la [[pecora]] fu una tautologia. *Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali. *Il [[banchiere]] è un uomo che ti presta l'[[ombrello]] quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere. *Il frastuono non dimostra niente. Spesso una [[gallina]] che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide. *L'[[irriverenza]] è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio. *L'opinione secondo cui nessun [[gentiluomo]] impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso. *La [[fama]] edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto. *La prima cosa che un [[missionario]] insegna al selvaggio è l'[[indecenza]]. *Lo spirito dell'[[ira]] è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare. *Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono. *Nessun [[dolore]] dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni. *Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza. *Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle. *Quando ci ricordiamo di essere tutti [[follia|folli]], i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione. *Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un [[diario]] ogni anno. *Ricordate quel venerabile [[Proverbi dai libri|proverbio]]: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la [[verità]]. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai. *Una delle prove dell'immortalità dell'[[anima]] è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto. ==''L'uomo che corruppe Hadleyburg''== ===[[Incipit]]=== Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto. ===Citazioni=== *Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione. *Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio. *La responsabilità è individuale, non della comunità. ==''La terribile lingua tedesca''== *Di sicuro non esiste un'altra lingua che sia così trasandata e asistematica, e così schiva ed elusiva da comprendere. Ti infarini, qua e là, nel peggiore dei modi; e quando alla fine pensi di aver afferrato una regola che offra una solida base, e così riposarti un attimo, tra la rabbia generale e la confusione di dieci parti del discorso, giri la pagina e leggi: "Lo studente presti molta attenzione alle seguenti eccezioni." Scorri l'occhio lungo la pagina e scopri che ci sono più eccezioni alla regola rispetto ai casi in cui essa vale. :''Surely there is not another language that is so slipshod and systemless, and so slippery and elusive to the grasp. One is washed about in it, hither and thither, in the most helpless way; and when at last he thinks he has captured a rule which offers firm ground to take a rest on amid the general rage and turmoil of the ten parts of speech, he turns over the page and reads, "Let the pupil make careful note of the following exceptions." He runs his eye down and finds that there are more exceptions to the rule than instances of it.''<ref name=awful/> *Ogni sostantivo ha un genere, e non esiste un senso né un metodo per assegnarli; così il genere di ognuno deve essere imparato separatamente e a memoria. Non c'è altro modo. Per fare ciò devi avere la memoria di un libro di memorandum. In tedesco una giovane ragazza non ha sesso, mentre una rapa sì. Pensa a quale eccitata riverenza viene mostrata per la rapa, e a quale insensibile mancanza di rispetto per la ragazza. :''Every noun has a gender, and there is no sense or system in the distribution; so the gender of each must be learned separately and by heart. There is no other way. To do this one has to have a memory like a memorandum-book. In German, a young lady has no sex, while a turnip has. Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl.''<ref name=awful/> *Ci sono persone nel mondo che avranno un bel po' di problemi a indicare le colpe in una religione o una lingua, per poi occuparsi apaticamente dei loro affari senza aver suggerito un qualunque rimedio. Io non sono quel tipo di persona. Io ho dimostrato che la lingua tedesca necessita d'esser riformata. Molto bene, sono pronto a riformarla. Almeno io sono pronto ad avanzare gli opportuni suggerimenti. Certo una strada come questa potrebbe essere immodesta in un'altra lingua; ma io ho dedicato più di nove intere settimane, dalla prima all'ultima, ad uno studio attento e critico di questa lingua, e perciò ho acquisito una sicurezza nella mia abilità di riformarla che nessuna mera e superficiale cultura avrebbe potuto conferirmi. :''There are people in the world who will take a great deal of trouble to point out the faults in a religion or a language, and then go blandly about their business without suggesting any remedy. I am not that kind of person. I have shown that the German language needs reforming. Very well, I am ready to reform it. At least I am ready to make the proper suggestions. Such a course as this might be immodest in another; but I have devoted upward of nine full weeks, first and last, to a careful and critical study of this tongue, and thus have acquired a confidence in my ability to reform it which no mere superficial culture could have conferred upon me.''<ref name=awful/> *Innanzitutto, abolirei il caso dativo. Confonde i plurali; e, inoltre, nessuno sa mai quando si trova nel caso dativo, tranne quando lo scopre in maniera accidentale – e poi non sa quando o dove è entrato nel caso dativo, o da quant'è che è entrato nel caso dativo, o quando starà per uscirne. Il caso dativo è solo una follia ornamentale – è meglio scartarlo. :''In the first place, I would leave out the Dative case. It confuses the plurals; and, besides, nobody ever knows when he is in the Dative case, except he discover it by accident – and then he does not know when or where it was that he got into it, or how long he has been in it, or how he is going to get out of it again. The Dative case is but an ornamental folly – it is better to discard it.''<ref name=awful/> *In secondo luogo, sposterei il verbo più in su, all'inizio. Puoi usare il miglior verbo possibile, ma mi rendo conto che con questo non riuscirai mai ad abbattere sul serio un soggetto nel tedesco attuale – riuscirai solo ad azzopparlo. Quindi io insisto che questa parte importante del discorso debba essere spostata all'inizio, in una posizione dove possa essere vista facilmente a occhio nudo. :''In the next place, I would move the Verb further up to the front. You may load up with ever so good a Verb, but I notice that you never really bring down a subject with it at the present German range – you only cripple it. So I insist that this important part of speech should be brought forward to a position where it may be easily seen with the naked eye.''<ref name=awful/> *Terzo, importerei qualche parola forte dalla lingua inglese – per imprecare, e anche per l'uso nel descrivere ogni tipo di argomento vigoroso in modo vigoroso. :''Thirdly, I would import some strong words from the English tongue – to swear with, and also to use in describing all sorts of vigorous things in a vigorous ways.''<ref name=awful/> *"Verdammt", e i suoi ampliamenti e variazioni, sono parole che hanno un sacco di significati, ma i suoni sono così deboli e inefficaci che le donne tedesche possono usarli senza peccato. Le donne tedesche che non possono essere indotte a commettere un peccato attraverso una qualunque persuasione o impulso, subito scoppiano in una di queste piccole e inoffensive parole quando strappano i loro vestiti o non gradiscono la zuppa. Il suono è maligno tanto quanto il nostro "Accipicchia!". Le donne tedesche costantemente dicono "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!", ecc. Forse pensano che le nostre donne abbiano il loro stesso modo di fare; lo dico perché una volta ho sentito una gentile ed amabile vecchia tedesca dire ad una dolce giovane americana; "Le due lingue sono così simili – che bello; noi diciamo "Ach! Gott!" e voi dite "Cavolo!"". :''"Verdammt", and its variations and enlargements, are words which have plenty of meaning, but the sounds are so mild and ineffectual that German ladies can use them without sin. German ladies who could not be induced to commit a sin by any persuasion or compulsion, promptly rip out one of these harmless little words when they tear their dresses or don't like the soup. It sounds about as wicked as our "My gracious". German ladies are constantly saying, "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!" etc. They think our ladies have the same custom, perhaps; for I once heard a gentle and lovely old German lady say to a sweet young American girl: "The two languages are so alike – how pleasant that is; we say "Ach! Gott!" you say "Goddamn"".''<ref name=awful/> *Quarto, riorganizzerei i sessi e li distribuirei conformemente al volere del creatore. Questo come forma di rispetto, se non altro. :''Fourthly, I would reorganizes the sexes, and distribute them accordingly to the will of the creator. This as a tribute of respect, if nothing else.''<ref name=awful/> *Quinto, la farei finita con quelle enormi lunghe parole composte; oppure chiederei a chi parla di pronunciarle a pezzi, con pause per farci riprendere. Eliminarle totalmente sarebbe un'ottima cosa, perché le idee vengono recepite e digerite molto più facilmente quando arrivano una alla volta anziché in blocco. Il cibo intellettivo è come qualsiasi altro; è più gradevole e più benefico assumerlo con un cucchiaio che con una pala. :''Fifthly, I would do away with those great long compounded words; or require the speaker to deliver them in sections, with intermissions for refreshments. To wholly do away with them would be best, for ideas are more easily received and digested when they come one at a time than when they come in bulk. Intellectual food is like any other; it is pleasanter and more beneficial to take it with a spoon than with a shovel.''<ref name=awful/> *Sesto, chiederei a chi parla di fermarsi quando ha finito, e non di attaccare una sfilza di quegli inutili "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" alla fine del suo discorso. Questa sorta di cianfrusaglia svilisce un discorso, invece di aggiungervi purezza. Sono perciò un'offesa, e dovrebbero essere scartati. :''Sixthly, I would require a speaker to stop when he is done, and not hang a string of those useless "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" to the end of his oration. This sort of gewgaws undignify a speech, instead of adding a grace. They are, therefore, an offense, and should be discarded.''<ref name=awful/> *Settimo, scarterei le parentesi. E anche le doppie parentesi, le triple parentesi, le n-parentesi, e allo stesso modo la parentesi-regina finale che chiude tutto quanto l'insieme. Chiederei a ogni individuo, sia esso alto o basso, di distendere un discorso chiaro e semplice, oppure di avvolgerlo, sedercisi sopra e starsene in pace. Infrazioni a questa legge dovrebbero essere punibili con la morte. :''Seventhly, I would discard the Parenthesis. Also the reparenthesis, the re-reparenthesis, and the re-re-re-re-re-reparentheses, and likewise the final wide-reaching all-inclosing king-parenthesis. I would require every individual, be he high or low, to unfold a plain straightforward tale, or else coil it and sit on it and hold his peace. Infractions of this law should be punishable with death.''<ref name=awful/> *Ottavo e ultimo, terrei Zug e Schlag, con i loro pendagli, e getterei via il resto del vocabolario. Questo semplificherebbe la lingua. :''And eighthly, and last, I would retain Zug and Schlag, with their pendants, and discard the rest of the vocabulary. This would simplify the language.''<ref name=awful/> *In base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l'inglese (se si esclude l'ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent'anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com'è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla. :''My philological studies have satisfied me that a gifted person ought to learn English (barring spelling and pronouncing) in thirty hours, French in thirty days, and German in thirty years. It seems manifest, then, that the latter tongue ought to be trimmed down and repaired. If it is to remain as it is, it ought to be gently and reverently set aside among the dead languages, for only the dead have time to learn it.''<ref name=awful>{{en}} Da ''[https://www.cs.utah.edu/~gback/awfgrmlg.html The Awful German Language]'', appendice di ''A Tramp Abroad'' (1880).</ref> ==''Le avventure di Huckleberry Finn''== ===Avviso=== Chiunque cercherà di trovare uno sco-<br/> po in questa storia verrà perseguito a<br/> termini di legge; chiunque cercherà di<br/> trovare una morale verrà bandito;<br/> chiunque cercherà di trovare una tra-<br/> ma verrà fucilato.<br/> <br/> PER ORDINE DELL'AUTORE<br/> IL CAPO DELLA SUSSISTENZA<br/> (p. 11) ===[[Incipit]]=== ====Giovanni Baldi==== Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly – cioè la zia Polly di Tom – e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima. {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giovanni Baldi, Garzanti, 2002}} ====Enzo Giachino==== Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994}} ====Gabriele Musumarra==== Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli}} ====Giuseppe Culicchia==== Voi non sapete niente di me, senza che avete letto un libro intitolato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa. Quel libro l'ha fatto il signor Mark Twain, che ha detto la verità, più o meno. Certe cose le ha esagerate un po', ma è stato abbastanza sincero. Che è già qualcosa. Non ho mai visto nessuno che una volta o l'altra non ha cacciato qualche balla, a parte zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Della zia Polly, che poi è la zia Polly di Tom, e di Mary, e della vedova Douglas, se ne parla in quel libro, che è un libro quasi vero; con qualche esagerazione, come ho detto. (p. 13) ===Citazioni=== *Poi una caviglia ha attaccato a [[Prurito|prudermi]], ma mica me la potevo grattare; e poi si è messo a prudermi un orecchio, e poi la schiena, proprio in mezzo alle spalle. Mi sembrava di morire, se non mi grattavo. Beh, è una cosa che ho già notato un mucchio di volte. Se sei con gente di classe, o a un funerale, o cerchi di dormire quando non hai sonno, insomma se sei da qualche parte dove non devi grattarti, allora stai sicuro che ti viene da grattarti in un migliaio di posti. (pp. 16-17) *Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il [[Giuramenti dai libri|giuramento]], e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (p. 19) *Così si è messa a trafficare, e [[Quiz dai libri|mi fa]]:<br/>"Dimmi, quando una vacca è stesa a terra, da quale parte si alza su per prima? Rispondi subito, senza pensarci. Da quale parte si alza su per prima?".<br/>"La parte di dietro, signora."<br/>"Bene. E un cavallo, allora?"<br/>"La parte davanti, signora."<br/>"Su un albero dov'è che cresce il muschio?"<br/>"A nord."<br/>"Se quindici mucche brucano sul fianco di una collina, quante di loro mangiano con la testa puntata nella stessa direzione?"<br/>"Tutte e quindici, signora."<br/>"Beh, credo che sei vissuto in campagna ''davvero''. Pensavo che magari cercavi di contarmi di nuovo delle storie. [...]" (pp. 69-70) *Era proprio come nel vecchio [[Proverbi dai libri|proverbio]]: "Dai un dito a un negro che quello si piglia tutto il [[braccio]]". (p. 95) *Mentre mi vestivo mi ha chiesto com'è che mi chiamavo, ma prima che potevo rispondergli ha attaccato a raccontarmi di una ghiandaia azzurra e di un coniglietto che aveva trovato nei boschi un paio di giorni prima, e mi ha chiesto dov'era Mosè, quando si era spenta la candela. Io gli ho risposto che non lo sapevo, non ne avevo proprio mai sentito parlare.<br/>"Beh, indovina," mi fa lui.<br/>"Come faccio a indovinare," dico io, "se questa storia non l'ho mai sentita?"<br/>"Ma puoi provarci, no? È facile."<br/>"Quale candela?" gli faccio.<br/>"Beh, una candela qualsiasi,» mi dice.<br/>"Non lo so proprio dov'è che era," dico. "Dov'era?"<br/>"Ma era al buio! Ecco dov'è che era!"<br/>"Beh, e se lo sapevi dov'era, perché me lo hai chiesto?"<br/>"Oh, insomma, quanto sei scemo, è un [[Indovinelli dai libri|indovinello]], no? [...]" (p. 104) *"Che roba è una [[faida]]?"<br/>"Ehi, ma da dove vieni? Non sai che roba è una faida?"<br/>"Mai sentita prima. Dimmelo tu che è."<br/>"Beh," mi fa Buck, "una faida funziona così. Un tizio litiga con un altro tizio, e lo ammazza; allora il fratello del tizio ammazza lui; poi gli altri fratelli, da una parte e dall'altra, si ammazzano tra loro; poi tocca ai cugini, e poco per volta si ammazzano tutti, e la faida finisce. Ma è una cosa lenta, e ci vuole un bel po' di tempo." (p. 113) *Abbiamo deciso che non c'era un posto migliore della nostra [[zattera]] per sentirsi come a casa, dopo tutto. Negli altri posti c'è troppa gente e si soffoca, ma su una zattera no. Ti senti proprio libero e comodo e bene, su una zattera. (p. 121) *Avevamo tutto quanto il cielo, lassù, scintillante di [[Stella|stelle]], e ci mettevamo a guardarle sdraiati a terra, e discutevamo se le aveva fatte qualcuno o se erano venute fuori così, da sole, e secondo Jim le aveva fatte qualcuno, ma secondo me erano venute fuori da sole, perché pensavo che ci voleva troppo tempo per farne così tante. Jim allora diceva che era stata la luna a farle, e beh, la cosa mi sembrava abbastanza ragionevole, così non ribattevo niente, perché una volta avevo visto una rana fare talmente tante uova che naturalmente poteva essere andata a quel modo. Guardavamo anche le [[Meteora|stelle cadenti]], per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido. (pp. 123-124) *Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio [[Motti dai libri|motto]]. (p. 129) *La cosa ha fatto sparire quel senso di disagio, e ci ha messi proprio di buonumore, perché era davvero una triste faccenda non andare d'accordo su una [[zattera]]; perché quello che vuoi, più di ogni altra cosa al mondo, su una zattera, è che tutti sono soddisfatti, e si sentono bene con gli altri. (p. 129) *Ma il [[Essere o non essere|soliloquio di Amleto]], mio caro, il pezzo più celebre di Shakespeare. Ah, è sublime, sublime! Ogni volta fa venire giù il teatro. (Duca, p. 139) *Ecco com'è che vanno le cose: uno fa [[cattiva azione|qualcosa di brutto]], e poi non gli va di pagarne conseguenze. Dicono che, finché riesci a nasconderlo, non ti capita niente di male. (p. 210) *Ma è sempre così: non fa differenza se ti comporti bene o male, la [[coscienza morale|coscienza]] non è intelligente, e ti accusa sempre. Se avevo un cane bastardo intelligente quanto la coscienza di una persona, lo avvelenavo subito. Prende più posto che tutto il resto, dentro uno, la coscienza, e non serve a nulla, proprio a nulla. (pp. 227-228) *Che testa che aveva per essere appena un ragazzo! Se ce l'avevo io la testa di [[Tom Sawyer]], non la cambiavo manco per diventare duca, o secondo ufficiale su un battello, o clown in un circo, per niente al mondo che la cambiavo. (p. 228) *"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il [[Motti dai libri|motto]] ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". (Tom Sawyer, p. 253) ===[[Explicit]]=== Tom ormai è guarito, e porta la pallottola al collo attaccata alla catena dell'orologio, e guardare sempre che ora è, così non mi resta più niente da scrivere, e ne sono proprio contento forte, perché se sapevo che fatica si faceva a scrivere un libro mica mi ci mettevo, e adesso la pianto. Ma secondo me è meglio che parto per i Territori Indiani prima degli altri, perché la zia Sally dice che vuole adottarmi e incivilizzarmi e non ci penso proprio. Ci sono già passato. <br/> {{destra|SINCERAMENTE VOSTRO, HUCK FINN}} (p. 285) ===Citazioni su ''Le avventure di Huckleberry Finn''=== *Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto ''Huckleberry Finn'', libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice. ([[Jorge Luis Borges]]) *Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: ''Huckleberry Finn''. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c'è niente e dopo niente che lo valga. ([[Ernest Hemingway]]) ==''Le avventure di Tom Sawyer''== ===[[Incipit]]=== ====Gianni Celati==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili: <br> «Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»<br> ====Rossana Guarnieri==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Ancora silenzio. <br> «Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!» <br> La vecchia signora abbassò gli [[occhiali]] e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili: <br> «Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»<br> ====Stella Sacchini==== "TOM!" <br> Nessuna risposta. <br> "TOM!"<br> Nessuna risposta. <br> "Che starà combinando, quel ragazzo? Vorrei proprio saperlo! Ehi, TOM!" <br> Nessuna risposta <br> La vecchia signora abbassò gli occhiali sul naso e diede un'occhiata, da sopra, alla stanza intorno; poi li spinse di nuovo su e guardò fuori, da sotto le lenti. Ci guardava ''attraverso'' di rado, o mai, per cercare una cosa piccina come un ragazzo; quello era il suo paio di occhiali buoni, l'orgoglio del suo cuore, e non dovevano rispondere a criteri di utilità, ma di "stile"; ci avrebbe visto altrettanto bene attraverso due piastre da cucina. Per un momento parve perplessa, poi disse con meno foga ma sempre abbastanza forte per farsi sentire dalla mobilia: <br>"Guarda che se t'acchiappo, ti..." (p. 11) ===Citazioni=== *Senza rendersene conto, aveva scoperto una [[Regole dai libri|legge]] importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a [[Desiderio|desiderare]] qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (2016, p. 25) *[[Huckleberry Finn|Huckleberry]] era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri del paese, perché era un fannullone, un fuorilegge, volgare e cattivo – e perché tutti i loro figli lo ammiravano da morire, e per divertirsi cercavano la sua compagnia proibita, e avrebbero tanto voluto avere il coraggio di essere come lui. [...] Huckleberry indossava sempre abiti smessi, da adulto: un perenne e svolazzante trionfo di stracci. Il cappello era una vasta rovina con un'ampia mezzaluna ritagliata dalla falda; il cappotto, quando ne portava uno, gli arrivava fin quasi ai calcagni e aveva i bottoni posteriori che gli scendevano ben sotto la vita; aveva una bretella sola a tener su le braghe: il cavallo era sceso e i calzoni gli stavano appesi come un sacco che non conteneva niente, e in fondo i risvolti sfrangiati strascicavano nella polvere, se non li rimboccavi.<br/>Huckleberry andava e veniva come gli pareva a lui. Col bel tempo dormiva sugli usci delle case e in un grosso barile vuoto quando pioveva; non doveva andare a scuola né in chiesa, o chiamare qualcuno signore, o obbedire ad anima viva; poteva andare a pesca o a nuotare quando e dove decideva lui, e starci tutto il tempo che voleva; nessuno gli vietava di azzuffarsi; poteva restare alzato finché gli andava; era sempre il primo ragazzo a girare scalzo in primavera e l'ultimo a rimettersi le scarpe in autunno; non doveva mai lavarsi, né mettersi vestiti puliti; poteva imprecare a tutto spiano. In una parola, ciò che rende preziosa la vita, quel ragazzo ce l'aveva. Così la pensava ogni oppresso e vessato ragazzo perbene di St Petersburg. (2016, pp. 55-56) *Eccolo là! Ma come si fa a dire di curare i porri con l'acqua morta a 'sto modo da scemi! Guarda che così non ti funziona mica. Ci devi andare da solo nel bosco, dove sai che c'è un tronco con l'acqua morta, e a mezzanotte precisa ti metti con la schiena contro il tronco e ci ficchi la mano dentro e dici:<br/>{{destra|Grano d'orzo, grano d'orzo, acqua morta a più non posso,<br/>mescola mescola, spalma sul porro e te lo toglierai di dosso}}e poi vai via subito, undici passi, con gli occhi chiusi, e poi fai tre giri su te stesso e vai dritto a casa senza parlare con nessuno. Perché se parli l'[[Incantesimi dai libri|incantesimo]] si spezza. ([[Tom Sawyer]]; 2016, pp. 57-58) *"Pigli un fagiolo, lo spacchi a metà, e poi fai un taglio al porro per farci uscire un po' di sangue, e poi metti il sangue su un pezzetto del fagiolo, e poi scavi una buca e ce lo seppellisci verso mezzanotte dove c'è un crocicchio, quando che c'è la luna nuova, e poi il resto del fagiolo ci dai fuoco. E allora vedi che il pezzetto che ha il sangue comincia a tirare e tirare, ché vuol far venire l'altro pezzetto, e allora il sangue comincia a tirare il porro, e tu vedi come viene via subito."<br/>"Sì, è proprio così che si fa, Huck... proprio così; però se quando lo seppellisci [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Fagiolo, sta' giù; porro sciò; a darmi fastidio non tornare più!' è meglio. [...]" (2016, p. 58) *Be', ti pigli il tuo gatto e vai al camposanto verso mezzanotte quando che hanno seppellito qualche mascalzone; e quand'è mezzanotte viene un diavolo, o anche due o tre, ma tu non li vedi, senti solo qualcosa che pare il vento, o magari li senti che parlano; e quando che si portano via il tizio, tu gli lanci dietro il gatto e [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Diavolo segui il corpo, gatto segui il diavolo, porri seguite il gatto, e ''io'' con voi ho fatto!'. 'Sta roba qui ti porta via ''qualunque'' porro. ([[Tom Sawyer]]; 2016, p. 58) *"Huck Finn e Tom Sawyer [[Giuramenti dai libri|giura]] che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (2016, p. 88) *"Va bene. Ora dite la [[Parole d'ordine dai libri|parola d'ordine]]."<br/>Due rochi sussurri consegnarono all'unisono la stessa tremenda parola alla notte minacciosa:<br/>"SANGUE!". (2016, p. 106) *Scoprì allora un fatto nuovo, e cioè che [[Promessa|promettere]] di non fare una cosa è il metodo più sicuro al mondo per farsi venire voglia proprio di quella cosa. (2016, p. 166) *"[...] Conosci [[Robin Hood]], Huck?"<br/>"No. Chi è Robin Hood?"<br/>"Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."<br/>"Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"<br/>"Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."<br/>"Allora mi sa proprio che era una brava persona."<br/>"Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo." (2016, p. 188) ===[[Explicit]]=== Termina così questo racconto. Dato che vuole essere soltanto la storia di un ''ragazzo'', deve fermarsi qui; la narrazione non potrebbe seguitare a lungo, senza diventare la storia di un ''uomo''. Quando si scrive un romanzo sugli adulti, tutti conoscono il punto esatto dove fermarsi: e cioè, al matrimonio; ma quando si scrive di giovani, bisogna fermarsi dove meglio si riesce.<br/>Quasi tutti i personaggi che compaiono in questo libro sono ancora vivi, e sono ricchi e felici. Un giorno o l'altro forse varrà la pena di riprendere la storia dei personaggi più giovani, per vedere che genere di uomini e di donne sono diventati; pertanto sarà più saggio non rivelare nulla su quella parte della loro vita, per il momento.<br/><br/>Fine (2016, p. 258) ==''Lettere dalla Terra''== *Alla fine comparve la [[scimmia]], e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza. *Con sottile ironia nobilitiamo [[Dio]] con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo. *Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete. *Il [[Dio]] di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della [[Bibbia]]. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto. *Il dolce [[sesso]], il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia. *Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla. *Il [[cristiano (religione)|cristiano]] attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa! *Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: [[Dio]] sa tutto ed è onnipotente. *L'[[invidia]] è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti. *L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto. *L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di [[Dio]]». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti. *La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale. *La nostra è una [[religione]] terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato. *La nostra concezione di [[Dio]] rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno. *La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano. *Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose. *Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio. *Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli [[ebrei]]. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci! *Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù. *Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio. *Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste. *Una delle religioni principali è chiamata [[Cristianesimo]]. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio. ==''Seguendo l'equatore''== *La [[verità]] è la cosa più preziosa che abbiamo. Risparmiamola. (cap. VII) *Tutto ciò che è umano è patetico. La fonte segreta dell'Umorismo stesso non è la gioia ma il cordoglio. Non c'è umorismo in paradiso. (cap. X) *Ci sono quelli che si fanno beffe dello scolaro, chiamandolo frivolo e superficiale. Eppure fu lo scolaro a dire: «La [[fede]] è credere a ciò che sai che non è così». (cap. XII) *La verità è più strana della finzione, ma è perché la Finzione è costretta ad attenersi al possibile; la Verità no. (cap. XV) *L'uomo farà molte cose per essere amato, ma farà di tutto per essere invidiato. (cap. XXI) *Non esiste il «Queen's English».<ref>«Inglese della Regina», ovvero lingua colta.</ref> La proprietà è finita nelle mani di una società per azioni, e noi possediamo la maggioranza delle quote! (cap. XXIV) *L'uomo è l'unico animale che [[arrossire|arrossisce]]. O ha bisogno di farlo. (cap. XXVII) *Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico, alleati, per colpirti al cuore; il primo per calunniarti, e il secondo per recartene notizia. (cap. XLV) *Le rughe dovrebbero indicare esclusivamente dove ci sono stati sorrisi. (cap. LII) *Ci sono due momenti della vita in cui un uomo non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo, e quando può. (cap. LVI) *Non rinunciate alle vostre illusioni. Quando esse sono svanite, potete ancora esistere, ma non siete più vivi. (cap. LIX) *Ognuno di noi è una [[luna]], e ha una faccia nascosta che non mostra mai a nessuno. (cap. LXVI) *Il vero inchiostro con cui è scritta per intero la storia è esclusivamente il [[pregiudizio]] liquido. (cap. LXIX) ==''Taccuini''== *Il rivoluzionario inventa le idee. Quando le ha esaurite, il conservatore le fa sue.<ref name=dizionario /> *Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.<ref name=dizionario>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref> *Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.<ref name=enciclopedia /> *Se non riuscite a ottenere un [[complimento]] in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.<ref name=enciclopedia>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> ==''Viaggio in paradiso''== ===[[Incipit]]=== Stavo morendo, e lo sapevo. Respiravo con difficoltà a lunghi intervalli, e tutti erano intorno al letto, immobili, silenziosi, attendendo che me ne andassi. Di tanto in tanto parlavano; le loro parole divenivano sempre più fioche, sempre più distanti. Udivo però tutto. Il secondo disse:<br/>«Se ne va con la marea.»<br/>Chips il carpentiere replicò:<br/>«Come fai a saperlo? Non ci sono maree al centro dell'oceano.»<br/>«Sì, invece. E, comunque, i capitani fanno sempre così.» (p. 15) ===Citazioni=== *Dissi tra me e me: «Un autentico [[Ebrei|ebreo]]! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (p. 18) *Mi pregò di non parlare così; non dovevo esagerare; si trattava solo di uno [[Errore|sbaglio]] e uno sbaglio, osservò, non è un delitto veramente. (p. 19) *Era un buon diavolo come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi [[Negro|negri]] che non avessero il cuore al posto giusto. (p. 26) *''Vogliamo udire la tua voce, | e contemplarti viso a viso.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) *''L'infinito cielo sospira | e aspetta d'udire quella voce.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) ===[[Explicit]]=== Erano parole vere. E Abramo, piangendo, scosse il contenuto del suo seno e fece affiggere quindi un eloquente cartellino «Riservato»; e Pietro, piangendo, disse: «Quando verrà, sarà ricevuto con una processione e con le torce accese», e allora tutto il cielo rintronò, lieto che un giorno vi sareste giunto. E così pure l'inferno.<br/><br/>{{destra|[''Firmato'']<br/>L'angelo del protocollo [''Timbro'']}}(p. 93) ==''Wilson lo zuccone''== ===[[Incipit]]=== Chi è ignorante di faccende legali può sempre commettere errori quando tenta di fotografare con la penna una scena di tribunale; per questo non ero disposto a mandare alle stampe i capitoli «legali» di questo libro, senza prima sottoporli a una revisione e correzione severa ed esauriente da parte di un avvocato con tutti i crismi, se è così che si dice. Questi capitoli adesso sono a posto nei minimi dettagli, perché sono stati riscritti sotto la diretta sorveglianza di William Hicks che ha studiato legge nel sudovest del Missouri, trentacinque anni fa, e poi è venuto qui a [[Firenze]] per motivi di salute e tuttora, per fare un po' d'esercizio e in cambio di vitto e alloggio, dà una mano nel ristoro per quadrupedi di ''Macaroni Vermicelli'', che si trova nel vicolo non appena volti l'angolo da piazza del Duomo subito dietro la casa nel cui muro è incastrata la pietra dove [[Dante Alighieri|Dante]] era solito sedersi seicento anni fa, quando fingeva di osservare la costruzione del campanile di [[Giotto]] e invece poi si stufava non appena passava di lì Beatrice che andava a comprarsi una fetta di castagnaccio per difendersi nel caso ci fosse una rivolta ghibellina prima che arrivasse a scuola. L'acquistava alla stessa vecchia bancarella dove anche oggi si vende lo stesso antico dolce che è leggero e buono proprio come allora, e questo non lo dico per complimento, anzi. Hicks era un po' arrugginito in fatto di legge, ma si aggiornò per l'occasione, quindi quei due o tre capitoli «legali» adesso sono aggiustati ed esatti. Me l'ha detto lui stesso.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, Milano, 1979}} ===Citazioni=== *Non c'è [[personalità]], per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal [[ridicolo]], sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'[[asino]], per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – ''Calendario di Wilson lo Zuccone.'' *''[[1° aprile]]:'' ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.<ref>Ogni anno il 1° aprile si celebra l'''[[w:en:April Fools' Day|April Fools' Day]]'' e «''Fool''» in inglese sta per «stolto, stupido, sciocco.»</ref> :''APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.'' *''[[12 ottobre]]: Scoperta dell'America.'' È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla. *Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare [[bugia|menzogne]] creda di esserne il miglior giudice. *Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere. *È facile trovare [[difetto|difetti]] se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici. *Il [[coraggio e paura|coraggio]] è la capacità di resistere alla [[coraggio e paura|paura]], di dominare la paura: non è l'assenza di paura. *Il vero [[cocomero]] meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì. *L'[[abitudine]] è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta. *La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti. *Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri. :''Nothing so needs reforming as other people's habits.'' *Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le [[ippica|corse dei cavalli]]. *Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon [[esempio]]. :''Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.'' *[[Regole dai libri|Regola]] per l'[[aggettivo]]: quando siete in dubbio, cancellatelo. *Se raccogliete un [[cane]] affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo. *Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, [[bestemmia]]te. *Una delle differenze più salienti tra il gatto e la [[bugia|menzogna]] è che il gatto ha soltanto nove vite. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il gatto di Dick Baker''=== Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick<br> Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato. ===''La banconota da un milione di sterline''=== A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano. ===''Una curiosa gita di piacere''=== {{centrato|'''''New York Herald,''''' '''6 luglio 1874'''}} ''Avviso'' – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da [[biliardo]], salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani. ===''Una storia di fantasmi''=== Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma. ==Citazioni su Mark Twain== *Chi lo considera uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze. ([[Michele Serra]]) *È insuperabile nella singola frase piantata lì, ed è gigantesco alla distanza. ([[Fabio Genovesi]]) *Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato ''Huckleberry Finn'' e ''Roughing {{Sic|it}}'' e ''The Innocents at Home'' e ''Tom Sawyer'' e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto ''Huckleberry Finn'' in collaborazione con il Mississippi, fiume fangoso dell'America». ([[Jorge Luis Borges]]) *Mi è grato pensare al grande e divino Twain. È l'uomo più grande che avete dalla vostra parte dell'Atlantico. Non scordatevelo. [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] era della sua stessa razza. ([[Rudyard Kipling]]) *Se qualche merito eccezionale può vantare Mark Twain nella nostra memoria, è come scrittore; se qualcosa cerchiamo (e troviamo) nei suoi tanti volumi, questo non è precisamente il tragico. Mark Twain – oh, quale riscattato e quasi paradossale assioma! – era un umorista. ([[Jorge Luis Borges]]) *Una volta ho sentito un americano che ha definito così la fede: 'Quella cosa che ci rende in grado di credere cose che sappiamo non essere vere'. Su questo, sono d'accordo con quell'uomo. Lui voleva dire che noi dobbiamo avere una mente aperta, e impedire che un piccolo pezzettino di verità ostacoli il cammino di una verità grande, come una piccola pietra su binario può fare con un treno. Noi cogliamo per prima la piccola verità. Bene! La conserviamo dentro di noi, la apprezziamo; tuttavia non lasciamole credere di essere tutta la verità dell'universo. ([[Abraham Van Helsing]], ''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Mark Twain, ''Gli innocenti all'estero'', traduzione di Piero Mirizzi, Lerici editori, Milano, 1960. *Mark Twain, ''Il gatto di Dick Baker'', traduzione di Adria Tissoni, in ''Grandi storie di gatti'', Armenia, 2001. *Mark Twain, ''Il principe e il povero'', traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-48608-4 *Mark Twain, ''Imprecazioni d'autore. 238 aforismi rabbiosi'', a cura di Romolo Capuano, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007. *Mark Twain, ''L'uomo che corruppe Hadleyburg'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi. *Mark Twain, ''La banconota da un milione di sterline e altri racconti'', traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton. *Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giuseppe Culicchia, Feltrinelli, Milano, 2005. ISBN 978-88-07-90051-8 *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Stella Sacchini, Feltrinelli, Milano, 2016. ISBN 978-88-07-90228-4 *Mark Twain, ''Lettere dalla Terra'', traduzione di Luca Trevisani, Editori Riuniti, Roma, 1982. *Mark Twain, ''Seguendo l'equatore'', Baldini&Castoldi, Milano, 2014. ISBN 9788868652463 *Mark Twain, ''Una curiosa gita di piacere'', traduzione di Carla Vitaliano, in ''Millemondiestate 1986'', Mondadori, 1986. *Mark Twain, ''Una storia di fantasmi'', traduzione di Gianni Pilo, in ''Storie di fantasmi'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995. *Mark Twain, ''Viaggio in paradiso'', traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011. *Mark Twain, ''Wilson lo zuccone'', traduzione di Alberto Tedeschi, Biblioteca Universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1979. *{{en}} Mark Twain, ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', New York, Bantam Books, 1957 ==Voci correlate== *[[Huckleberry Finn]] *[[Tom Sawyer]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=en:Author:Mark Twain|s2_lingua=inglese}} ===Opere=== {{Pedia|Le avventure di Tom Sawyer‎||(1876)}} {{Pedia|Il principe e il povero||(1881)}} {{Pedia|Le avventure di Huckleberry Finn‎||(1884)}} {{Pedia|La banconota da un milione di sterline||(1893)}} {{Pedia|Wilson lo zuccone||(1894)}} {{Pedia|Seguendo l'Equatore||(1897)}} {{Pedia|L'uomo che corruppe Hadleyburg||(1899)}} {{Pedia|Lettere dalla Terra||(1962)}} {{vetrina|22|ottobre|2005|scrittori}} {{DEFAULTSORT:Twain, Mark}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Educatori statunitensi]] [[Categoria:Giornalisti statunitensi]] [[Categoria:Insegnanti statunitensi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] [[Categoria:Umoristi statunitensi]] 6jl7ydcjs6pfr0okrvzqlqlukxyhsgx 1218319 1218250 2022-07-22T07:47:31Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Mark Twain */ wikitext text/x-wiki [[File:Mark Twain Cigar2.jpg|thumb|Mark Twain]] '''Mark Twain''', pseudonimo di '''Samuel Langhorne Clemens''' (1835 – 1910), scrittore, umorista, aforista e docente statunitense. ==Citazioni di Mark Twain== *[...] all'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il [[Lago di Como]] si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! :[...] ''at eventide when everything seems to slumber , and the music of the vesper bells comes stealing over the water, one almost believes that nowhere else than on the Lake of Como can there be found such a paradise of tranquil repose.<br>From my window here in {{sic|Bellaggio}} I have a view of the other side of the lake now, which is as beautiful as a picture. A scarred and wrinkled precipice rise to a height of eighteen hundred feets; on a tiny bench half way up its vast wall, sits a little snow-flake of a church, no bigger than a martin-box apparently; skirting the base of the cliff are a hundred orange groves and gardens, flecked with glimpses of white dwelling that are buried in them; in front three or four gondolas lie idle upon the water – and in the burnished mirror of the lake, mountain, chapel, houses, groves, and boats are counterfeited so brightly and so clearly, that one scarce knows where the reality leaves off and the reflection begins!''<ref>{{en}} Da ''The innocents abroad'', John Camden Hotten, Londra, 1872, [https://books.google.it/books?id=EQsCAAAAQAAJ&dq=&pg=PA149#v=onepage&q&f=false p. 149].</ref> *[[Benjamin Franklin|Beniamino Franklin]] era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.<ref name=Selezione1965>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref> *C'è qualcosa che affascina nella [[Scienza]]. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.<ref>Citato in Alberto Salza, ''L'anello mancato'', Rusconi Editore.</ref> *Cercate di vivere in modo che la vostra [[morte]] rincresca anche all'impresario delle [[pompa funebre|pompe funebri]].<ref name=StoriaIllustrata>Citato in ''Storia Illustrata'', anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.</ref> *Con l'opportuna [[ambiguità]] risolveremo tutti i vostri problemi.<ref>Da ''Come fui segretario di un senatore del Tennessee''.</ref> *Comprate [[terra|terreni]]: non ne fabbricano più.<ref>Citato in ''Focus'', n. 104, p. 188.</ref> * Ero convinto che il [[Lago di Como]] fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'[[uomo]] definire stupidi gli [[animale|animali]] perché così appaiono ai suoi sensi ottusi. :''It is just like man's vanity and impertinence to call an animal dumb because it is dumb to his dull perceptions.''<ref>Da ''What is a man?'', cap. VI, in ''What is a man? and Other Essays'', The floating press, 2010, p. 108.</ref> *{{NDR|Da uno scontro con un avversario}} Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.<ref name=StoriaIllustrata/> *Il [[coyote]] è uno scheletro bislungo e allampanato, dall'aria afflitta e assai cagionevole, ricoperto da una pelle di lupo con la coda neanche troppo spelacchiata, ma immancabilmente pendula e derelitta; gli occhi sono astuti e maligni, e il muso affilato, col labbro superiore rialzato a mostrare i denti; insomma, quel che si dice un brutto ceffo. Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza: ha ''sempre'' fame, è sempre povero in canna, scalognato e senza un amico al mondo. Anche le creature più reiette lo disprezzano; le sue pulci lo abbandonerebbero per il primo velocipiede. È così smidollato e vigliacco che anche quando scopre i denti e finge di minacciarti si vede benissimo che col resto della faccia ti sta chiedendo scusa. E Dio, quant'è brutto!<ref>Da ''In cerca di guai'' (''Roughing it''), traduzione di Giulia Arborio Mella, Adelphi, 2016, [https://books.google.it/books?id=9DR9DAAAQBAJ&pg=PT21 p. 21]. ISBN 8845978060</ref> *Il [[pericolo]] non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.<ref>Citato nel film ''[[Una scomoda verità]]''.</ref> *Il [[sapone]] e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.<ref>Da ''The facts concerning the recent resignation''.</ref> *{{NDR|Alla domanda di un giornalista su quali fossero i libri che più gli piacessero}} Secondo! il valore dei [[libri]] varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Aneddoti bibliografici'', Bietti, Milano, 1939, p. [https://books.google.it/books?id=EBlAAAAAIAAJ&pg=PA5#v=onepage&q&f=false 5].</ref> * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del [[Lago di Como]]}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *L'[[economia politica]] sta alla base di ogni buon governo. Le persone più sagge di tutti i tempi hanno fatto rimarcare su questo argomento i più ricchi tesori del loro genio, della loro esperienza di vita e della loro istruzione. :''Political Economy is the basis of all good government. The wisest men of all ages have brought to bear upon this subject the richest treasures of their genius, their experience of life, and their learning.''<ref>{{en}} Citato in ''Political Economy'', in ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', pp. 59-60.</ref> *L'[[India]] ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. :''India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.''<ref>{{en}} Citato in ''[http://www.hinduwisdom.info/quotes1_20.htm#Q6 A tribute to Hinduism]''.</ref> *L'[[umorismo]] è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', ottobre 1997.</ref> *L'[[uomo]] esiste da 32.000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la [[torre Eiffel]] rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro. :''Man has been here 32,000 years. That it took a hundred million years to prepare the world for him is proof that that is what it was done for. I suppose it is, I dunno. If the Eiffel Tower were now representing the world's age, the skin of paint on the pinnacle-knob at its summit would represent man's share of that age; and anybody would perceive that the skin was what the tower was built for. I reckon they would, I dunno.''<ref>{{en}} Da ''Was the World Made for Man'', 1903; in ''What is Man? and Other Philosophical Writings'', a cura di Paul Baender, Iowa Center for Textual Studies, 1973, p. 106.</ref> *La [[gratitudine]] è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.<ref>Dall'''Autobiografia''.</ref> *Le sue massime {{NDR|di [[Benjamin Franklin]]}} erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.<ref name=Selezione1965/> *Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante [[maggioranza]]?<ref>Citato in ''Focus'' n. 62, p. 181.</ref> *Non mi deve interessare se la [[vivisezione]] produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata.<ref>Da una lettera alla London Antivivisection Society; citato in Guglielmo Bonuzzi, ''L'altro prossimo'', Cappelli editore, Bologna, 1958, p. 139.</ref> *Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref> *{{NDR|Ad Adele Strauss, moglie di [[Johann Strauss jr]]}} Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia, 1998.</ref> *Sono convinto che il nostro [[Dio|Padre Celeste]] ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia.<ref>Citato in Bernard de Voto, ''Merk Twain in eruption''.</ref><ref name=enciclopedia /> *Un uomo con un'[[idea]] è un matto finché quell'idea non ha successo.<ref>Citato in Emanuela Barbero, ''La cucina etica facile'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2009, p. 21. ISBN 978-88-7106-504-5</ref> *Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue [[ultime parole]]... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.<ref>Citato in Gabriele Pantucci, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il [[Paradiso e inferno|paradiso]] per clima, l'inferno per la compagnia!"<ref>La paternità della citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a Twain, ma l'originale appartiene al senatore [[Benjamin Wade]], che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». {{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/ Heaven for the Climate, and Hell for the Company]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 luglio 2011.</ref> :''Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!''<ref>Da ''Mark Twain's Notebooks & Journals'', Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538</ref> *Una [[Fotografia (immagine)|fotografia]] è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.<ref>Da una lettera inviata a un giornale; citato in ''[http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/ Perché nelle vecchie foto non si sorride?]'', ''il Post.it'', 21 settembre 2013.</ref> ===Attribuite=== *È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. :''Better to remain silent and be thought a fool than to speak and remove all doubt.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La prima attribuzione a Mark Twain sembra risalire al 1953, quando tale citazione viene riportata in un articolo di un giornale canadese. La citazione è stata attribuita anche ad [[Abraham Lincoln]] e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.<ref>{{en}} Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/17/remain-silent/ Better to Remain Silent and Be Thought a Fool than to Speak and Remove All Doubt]'', ''QuoteInvestigator.com'', 17 maggio 2010.</ref> La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de ''[[I Simpson]]''. *Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 70. ISBN 88-8598-826-2</ref> :''Golf is a good walk spoiled.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa citazione è stata attribuita a Twain da ''Reader's Digest'' nel 1948 e da ''Peter's Quotations'' nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock – Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.<ref>{{en}} Citato in Ralph Keyes, ''The Quote Verifier: Who Said What, Where, and When'', Macmillan, 2007, [http://books.google.it/books?id=d6JZryGvfxYC&pg=PA82 p. 82]. ISBN 1429906170</ref> *L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]]. :''The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.<ref>Cfr. ''[http://www.snopes.com/quotes/twain.asp And Never the Twain Shall Tweet]'', ''Snopes.com''</ref> *La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola. :''Wagner music is better than it sounds.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 0199879168</ref> *Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte. :''Giving up smoking is easy. I've done it hundred of times.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA123 p. 123]. ISBN 0199879168</ref> *Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta.<ref>Citata nel film ''[[Lo stagista inaspettato]]'' (The intern) del 2015. La frase è attribuita a Mark Twain dal personaggio di Ben Whittaker ([[Robert De Niro]]).</ref> ==''Gli innocenti all'estero''== *Finalmente avvistammo le coste dell'Italia e, mentre scrutavamo dal ponte nel primo splendido mattino d'estate, la maestosa città di [[Genova]] si levò dal mare, riflettendo, dai suoi cento palazzi, la luce del sole. (p. 137) *Mi piacerebbe restar qui. Preferirei non procedere oltre. Può darsi che ci siano, in Europa, donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di [[Genova]] è di 120.000 anime; di queste, due terzi sono [[Donne genovesi|donne]], direi, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli. Gli angeli, però, non sono molto ben vestiti, mi pare, almeno quelli dei dipinti: non hanno che le ali. E queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle son rivestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null'altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e sognanti occhi castani. (pp. 137-138) *Le signore e i gentiluomini di Genova hanno la piacevole abitudine di passeggiare in un ampio parco {{NDR|la [[Spianata dell'Acquasola]]}} in cima a una collina al centro della città, dalle sei alle nove di sera; e quindi, per un altro paio d'ore, di prendere il gelato in un giardino adiacente. Ci recammo nel parco domenica sera. V'erano duemila persone, in gran parte giovanotti e signorine. Gli uomini erano vestiti all'ultima moda parigina e gli abiti delle donne biancheggiavano fra gli alberi come tanti fiocchi di neve. La folla faceva il giro del parco come una grande sfilata. Suonavano le bande e zampillavano le fontane; la luna e le luci a gas illuminavano la scena, che era nell'insieme brillante e animata. (p. 138) * {{NDR|Il [[Lago di Como]] è}} Paradiso di sereno riposo. *Scrutavo ogni viso di [[Donne genovesi|donna]] che passava e mi parevano belli tutti. Mai visto una simile marea di bellezza. Non vedo come un uomo di normale fermezza di carattere possa sposarsi qui {{NDR|a Genova}}, poiché, prima di decidersi, s'innamorerebbe di qualche altra. (p. 138) *"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di [[Genova]]. Certo essa è piena di [[Palazzi dei Rolli|palazzi]], e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle [[Donne genovesi|donne]].<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (p. 139) *L'antica [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]] è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine. (p. 141) *Non vi pare che questa faccenda delle [[Reliquia|reliquie]] sia stata un po' gonfiata? In ogni vecchia chiesa in cui entriamo troviamo un frammento della vera croce con alcuni dei chiodi che la tennero insieme. Non voglio insistere, ma direi che di questi chiodi ne abbiamo visti tanti da riempire un barile. Poi c'è la corona di spine; a Parigi conservano una parte di corona nella Sainte Chapelle e una parte a Notre-Dame. Di ossa di San Dionigi, poi, son sicuro di averne viste abbastanza da fare, se necessario, un duplicato del Santo. (p. 142) *Potrei dire che la [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è una foresta di bellissime colonne, di statue, di dorature, di dipinti quasi senza numero, ma non darei un'idea esatta della cosa, e a che servirebbe? Fu costruita interamente da un'antica famiglia, che vi esaurì il suo denaro. Ecco dov'è il mistero. Avevamo idea che solo una zecca sarebbe sopravvissuta alla spesa. (pp. 142-143) *In genere le strade sono larghe all'incirca da quattro-cinque piedi a otto, e contorte come cavatappi. Percorri una di queste tetre fenditure, guardi su e vedi il cielo ridotto a somiglianza di un nastro di luce, molto in alto, dove le cime dei palazzi sui due lati della strada quasi si uniscono. Ti sembra di essere sul fondo di qualche terribile abisso, col mondo intero molto al di sopra di te. Ti aggiri a caso attraverso di esse nella maniera più misteriosa e non sai orientarti meglio che se fossi cieco. Non riesci a persuaderti che queste sono vere strade e che i torvi, foschi, mostruosi palazzi siano case, finché non vedi una [[Donne genovesi|donna]] elegante e bella emergere da qualcuna di queste buie e desolate tane che per metà sembrano prigioni. E ti chiedi come possa una così incantevole crisalide venir fuori da un bozzolo tanto poco attraente. (p. 143) *Non saprei immaginare [[Genova]] in rovina. Di archi così massicci, di così poderose fondamenta, su cui poggiano questi torreggianti e vasti edifizi, raramente ne abbiamo già visti; e i grossi blocchi di pietra di cui son fatti questi palazzi non rovineranno mai; muri spessi quanto in America è alta una normale porta non possono crollare. (pp. 144-145) *La nostra ultima visita fu al [[Cimitero monumentale di Staglieno|cimitero]] (costruito per ospitare 60.000 salme) e continueremo a ricordarcelo dopo che avremo dimenticato i palazzi. È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno a un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma. Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. (p. 147) ==''Il principe e il povero''== ===Premessa=== Scriverò un racconto come mi fu narrato da un tizio al quale era stato raccontato dal padre, che a sua volta lo aveva udito narrare dal ''proprio'' padre, cui, analogamente, era stato narrato dal ''suo'' e così via, più indietro e sempre più indietro nel tempo, per trecento anni e oltre, mentre i padri lo trasmettevano ai figli tramandandolo. Può fare parte della storia, può essere soltanto leggenda, una tradizione. Può essere accaduto davvero, può non essere accaduto, ma ''potrebbe'' essere accaduto. Può darsi che i savi e i dotti lo credessero vero nei tempi antichi; può darsi che soltanto gli ignoranti e i semplici lo amassero e vi credessero. (p. 3) ===[[Incipit]]=== Nell'antica città di Londra, in un certo giorno d'autunno nel secondo quarto del secolo sedicesimo, nacque un figlio maschio e indesiderato a una famiglia povera a nome Canty. Quello stesso giorno, un altro bambino inglese nacque, desiderato, a una famiglia ricca a nome Tudor. Anche l'intera Inghilterra lo desiderava. L'Inghilterra aveva per così lungo tempo anelato a lui, e sperato in lui, e pregato Dio per lui, che ora, essendo egli venuto per davvero, il popolo quasi impazzì di gioia. Persone, che si conoscevano appena, si abbracciarono e si baciarono e piansero. Tutti si concessero una vacanza, nobili e plebei, ricchi e poveri, banchettarono e danzarono e cantarono, e divennero molto espansivi; e in questo modo continuarono, per giorni e notti, tutti insieme. (p. 7) ===Citazioni=== *Poi, di quando in quando, i suoi pensieri tornavano ai maltrattamenti inflittigli dai villani ragazzi nell'Ospizio del Cristo, ed egli si diceva: "Quando sarò re, non avranno soltanto pane e un tetto ma anche insegnamenti impartiti mediante i libri, poiché la pancia piena conta poco se la mente e il cuore non sono nutriti. Mi ricorderò diligentemente di questo, affinché la lezione d'oggi non vada sprecata, e il mio popolo non debba soffrirne; l'[[erudizione]], infatti, intenerisce il cuore e genera bontà e carità". (p. 26) *Si trovava lì anche l'[[Assaggiatore]] di Sua Altezza il Principe di Galles, pronto a gustare, talora gli venisse richiesto, qualsiasi cibo sospetto e a correre il pericolo di essere avvelenato. In quel periodo la sua era soltanto una carica onorifica e di rado egli veniva invitato a esercitare le sue funzioni; ma vi erano stati tempi, non molte generazioni prima, in cui la carica di assaggiatore esponeva a grandi pericoli e non era molto ambita. Sembra strano che non si servissero di un cane o di un idraulico, ma tutti gli aspetti della regalità sono strani. (pp. 47-48) *Fece come gli [[Maschio e femmina|uomini]] hanno sempre fatto, e probabilmente faranno sempre, fino alla fine dei tempi... {{NDR|per [[Cucito|cucire]]}} tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna, che è l'opposto di come fanno le donne. (pp. 92-93) *Queste erano le [[Canzoni dai libri|ispirate parole]]: *:''Gente delle tenebre, ehilà!'' *:''Peste e morte per chi non ci sta'' *:''A fregare malloppi e a far crepare'' *:''Chi val la pena di eliminare.''<br/><br/> *:''Morte arrecate, uccidete i signori'' *:''Andate qua e là con armi bastanti'' *:''Per farli fuori tutti quanti.'' *:''Quelli che hanno ben più di noi'' *:''Eliminateli per ripulirli poi.'' (p. 134) *«Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»<br/>«No, non ti conosco.»<br/>«[[Giuramenti dai libri|Giuralo]].»<br/>La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (p. 202) *Gli occhi del re ardevano di passione: «Nessuno crede in me» disse Edoardo «e non mi crederai nemmeno tu. Ma non importa. Entro un mese sarai libero; non solo, ma le leggi che hanno disonorato te e svergognato il nome inglese verranno cancellate dai codici. Il mondo è fatto male; i [[Sovrano|sovrani]] dovrebbero frequentare a volte la scuola delle loro stesse leggi, e imparare così a essere misericordiosi». (p. 214) *In Fenchurch Street, un "bel fanciullo, dall'abito costoso", trovavasi in piedi su una sorta di podio per dare al re il benvenuto della città. Ecco gli [[Poesie dai libri|ultimi versi]] del suo saluto: *:''Benvenuto, o re, con lo slancio grande di ogni cuore;'' *:''Benvenuto ancora, per quanto ogni lingua può parlare;'' *:''Gioiosamente, menti e cuori ti accolgon con amore.'' *:''Dio ti conservi, preghiamo, e lunga vita ti possa dare!'' (p. 229) *Tom Canty contemplò intorno a sé il mare di facce entusiaste, e il cuore gli si gonfiò di esultanza e sentì che la sola cosa per cui valesse la pena di vivere a questo mondo consisteva nell'essere un [[re]] e l'idolo di una nazione. (p. 299) ===[[Explicit]]=== Sì, Re [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] visse soltanto pochi anni, povero ragazzo, ma li visse degnamente. Più di una volta, quando qualche grande dignitario, qualche dorato vassallo della Corona, contestava la sua clemenza e sosteneva che certe leggi da lui emendate erano già sufficientemente clementi e non causavano sofferenze o oppressioni tali da giustificare proteste, il giovane re volgeva sull'interlocutore la luttuosa eloquenza dei suoi grandi occhi compassionevoli e rispondeva: «Che cosa sai tu di sofferenza e oppressioni? Io e il mio popolo le conosciamo, ma tu le ignori».<br/>Il regno di Edoardo VI fu singolarmente misericordioso per quei tempi crudeli. Ora che stiamo per congedarci da lui, cerchiamo di tenerlo presente nel ricordo, per rendergli il giusto merito. (pp. 263-264) ==''Imprecazioni d'autore''== *[[Adamo]] era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era [[proibizione|proibita]]. Lo sbaglio fu di non proibirgli il [[Serpenti nella Bibbia|serpente]], perché allora avrebbe mangiato il serpente. *Alcune persone pensano che l'[[onestà]] sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto. *Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la [[vita]] ideale. *Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima. *Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo. *Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi. *Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la [[pecora]] fu una tautologia. *Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali. *Il [[banchiere]] è un uomo che ti presta l'[[ombrello]] quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere. *Il frastuono non dimostra niente. Spesso una [[gallina]] che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide. *L'[[irriverenza]] è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio. *L'opinione secondo cui nessun [[gentiluomo]] impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso. *La [[fama]] edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto. *La prima cosa che un [[missionario]] insegna al selvaggio è l'[[indecenza]]. *Lo spirito dell'[[ira]] è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare. *Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono. *Nessun [[dolore]] dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni. *Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza. *Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle. *Quando ci ricordiamo di essere tutti [[follia|folli]], i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione. *Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un [[diario]] ogni anno. *Ricordate quel venerabile [[Proverbi dai libri|proverbio]]: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la [[verità]]. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai. *Una delle prove dell'immortalità dell'[[anima]] è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto. ==''L'uomo che corruppe Hadleyburg''== ===[[Incipit]]=== Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto. ===Citazioni=== *Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione. *Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio. *La responsabilità è individuale, non della comunità. ==''La terribile lingua tedesca''== *Di sicuro non esiste un'altra lingua che sia così trasandata e asistematica, e così schiva ed elusiva da comprendere. Ti infarini, qua e là, nel peggiore dei modi; e quando alla fine pensi di aver afferrato una regola che offra una solida base, e così riposarti un attimo, tra la rabbia generale e la confusione di dieci parti del discorso, giri la pagina e leggi: "Lo studente presti molta attenzione alle seguenti eccezioni." Scorri l'occhio lungo la pagina e scopri che ci sono più eccezioni alla regola rispetto ai casi in cui essa vale. :''Surely there is not another language that is so slipshod and systemless, and so slippery and elusive to the grasp. One is washed about in it, hither and thither, in the most helpless way; and when at last he thinks he has captured a rule which offers firm ground to take a rest on amid the general rage and turmoil of the ten parts of speech, he turns over the page and reads, "Let the pupil make careful note of the following exceptions." He runs his eye down and finds that there are more exceptions to the rule than instances of it.''<ref name=awful/> *Ogni sostantivo ha un genere, e non esiste un senso né un metodo per assegnarli; così il genere di ognuno deve essere imparato separatamente e a memoria. Non c'è altro modo. Per fare ciò devi avere la memoria di un libro di memorandum. In tedesco una giovane ragazza non ha sesso, mentre una rapa sì. Pensa a quale eccitata riverenza viene mostrata per la rapa, e a quale insensibile mancanza di rispetto per la ragazza. :''Every noun has a gender, and there is no sense or system in the distribution; so the gender of each must be learned separately and by heart. There is no other way. To do this one has to have a memory like a memorandum-book. In German, a young lady has no sex, while a turnip has. Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl.''<ref name=awful/> *Ci sono persone nel mondo che avranno un bel po' di problemi a indicare le colpe in una religione o una lingua, per poi occuparsi apaticamente dei loro affari senza aver suggerito un qualunque rimedio. Io non sono quel tipo di persona. Io ho dimostrato che la lingua tedesca necessita d'esser riformata. Molto bene, sono pronto a riformarla. Almeno io sono pronto ad avanzare gli opportuni suggerimenti. Certo una strada come questa potrebbe essere immodesta in un'altra lingua; ma io ho dedicato più di nove intere settimane, dalla prima all'ultima, ad uno studio attento e critico di questa lingua, e perciò ho acquisito una sicurezza nella mia abilità di riformarla che nessuna mera e superficiale cultura avrebbe potuto conferirmi. :''There are people in the world who will take a great deal of trouble to point out the faults in a religion or a language, and then go blandly about their business without suggesting any remedy. I am not that kind of person. I have shown that the German language needs reforming. Very well, I am ready to reform it. At least I am ready to make the proper suggestions. Such a course as this might be immodest in another; but I have devoted upward of nine full weeks, first and last, to a careful and critical study of this tongue, and thus have acquired a confidence in my ability to reform it which no mere superficial culture could have conferred upon me.''<ref name=awful/> *Innanzitutto, abolirei il caso dativo. Confonde i plurali; e, inoltre, nessuno sa mai quando si trova nel caso dativo, tranne quando lo scopre in maniera accidentale – e poi non sa quando o dove è entrato nel caso dativo, o da quant'è che è entrato nel caso dativo, o quando starà per uscirne. Il caso dativo è solo una follia ornamentale – è meglio scartarlo. :''In the first place, I would leave out the Dative case. It confuses the plurals; and, besides, nobody ever knows when he is in the Dative case, except he discover it by accident – and then he does not know when or where it was that he got into it, or how long he has been in it, or how he is going to get out of it again. The Dative case is but an ornamental folly – it is better to discard it.''<ref name=awful/> *In secondo luogo, sposterei il verbo più in su, all'inizio. Puoi usare il miglior verbo possibile, ma mi rendo conto che con questo non riuscirai mai ad abbattere sul serio un soggetto nel tedesco attuale – riuscirai solo ad azzopparlo. Quindi io insisto che questa parte importante del discorso debba essere spostata all'inizio, in una posizione dove possa essere vista facilmente a occhio nudo. :''In the next place, I would move the Verb further up to the front. You may load up with ever so good a Verb, but I notice that you never really bring down a subject with it at the present German range – you only cripple it. So I insist that this important part of speech should be brought forward to a position where it may be easily seen with the naked eye.''<ref name=awful/> *Terzo, importerei qualche parola forte dalla lingua inglese – per imprecare, e anche per l'uso nel descrivere ogni tipo di argomento vigoroso in modo vigoroso. :''Thirdly, I would import some strong words from the English tongue – to swear with, and also to use in describing all sorts of vigorous things in a vigorous ways.''<ref name=awful/> *"Verdammt", e i suoi ampliamenti e variazioni, sono parole che hanno un sacco di significati, ma i suoni sono così deboli e inefficaci che le donne tedesche possono usarli senza peccato. Le donne tedesche che non possono essere indotte a commettere un peccato attraverso una qualunque persuasione o impulso, subito scoppiano in una di queste piccole e inoffensive parole quando strappano i loro vestiti o non gradiscono la zuppa. Il suono è maligno tanto quanto il nostro "Accipicchia!". Le donne tedesche costantemente dicono "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!", ecc. Forse pensano che le nostre donne abbiano il loro stesso modo di fare; lo dico perché una volta ho sentito una gentile ed amabile vecchia tedesca dire ad una dolce giovane americana; "Le due lingue sono così simili – che bello; noi diciamo "Ach! Gott!" e voi dite "Cavolo!"". :''"Verdammt", and its variations and enlargements, are words which have plenty of meaning, but the sounds are so mild and ineffectual that German ladies can use them without sin. German ladies who could not be induced to commit a sin by any persuasion or compulsion, promptly rip out one of these harmless little words when they tear their dresses or don't like the soup. It sounds about as wicked as our "My gracious". German ladies are constantly saying, "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!" etc. They think our ladies have the same custom, perhaps; for I once heard a gentle and lovely old German lady say to a sweet young American girl: "The two languages are so alike – how pleasant that is; we say "Ach! Gott!" you say "Goddamn"".''<ref name=awful/> *Quarto, riorganizzerei i sessi e li distribuirei conformemente al volere del creatore. Questo come forma di rispetto, se non altro. :''Fourthly, I would reorganizes the sexes, and distribute them accordingly to the will of the creator. This as a tribute of respect, if nothing else.''<ref name=awful/> *Quinto, la farei finita con quelle enormi lunghe parole composte; oppure chiederei a chi parla di pronunciarle a pezzi, con pause per farci riprendere. Eliminarle totalmente sarebbe un'ottima cosa, perché le idee vengono recepite e digerite molto più facilmente quando arrivano una alla volta anziché in blocco. Il cibo intellettivo è come qualsiasi altro; è più gradevole e più benefico assumerlo con un cucchiaio che con una pala. :''Fifthly, I would do away with those great long compounded words; or require the speaker to deliver them in sections, with intermissions for refreshments. To wholly do away with them would be best, for ideas are more easily received and digested when they come one at a time than when they come in bulk. Intellectual food is like any other; it is pleasanter and more beneficial to take it with a spoon than with a shovel.''<ref name=awful/> *Sesto, chiederei a chi parla di fermarsi quando ha finito, e non di attaccare una sfilza di quegli inutili "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" alla fine del suo discorso. Questa sorta di cianfrusaglia svilisce un discorso, invece di aggiungervi purezza. Sono perciò un'offesa, e dovrebbero essere scartati. :''Sixthly, I would require a speaker to stop when he is done, and not hang a string of those useless "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" to the end of his oration. This sort of gewgaws undignify a speech, instead of adding a grace. They are, therefore, an offense, and should be discarded.''<ref name=awful/> *Settimo, scarterei le parentesi. E anche le doppie parentesi, le triple parentesi, le n-parentesi, e allo stesso modo la parentesi-regina finale che chiude tutto quanto l'insieme. Chiederei a ogni individuo, sia esso alto o basso, di distendere un discorso chiaro e semplice, oppure di avvolgerlo, sedercisi sopra e starsene in pace. Infrazioni a questa legge dovrebbero essere punibili con la morte. :''Seventhly, I would discard the Parenthesis. Also the reparenthesis, the re-reparenthesis, and the re-re-re-re-re-reparentheses, and likewise the final wide-reaching all-inclosing king-parenthesis. I would require every individual, be he high or low, to unfold a plain straightforward tale, or else coil it and sit on it and hold his peace. Infractions of this law should be punishable with death.''<ref name=awful/> *Ottavo e ultimo, terrei Zug e Schlag, con i loro pendagli, e getterei via il resto del vocabolario. Questo semplificherebbe la lingua. :''And eighthly, and last, I would retain Zug and Schlag, with their pendants, and discard the rest of the vocabulary. This would simplify the language.''<ref name=awful/> *In base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l'inglese (se si esclude l'ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent'anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com'è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla. :''My philological studies have satisfied me that a gifted person ought to learn English (barring spelling and pronouncing) in thirty hours, French in thirty days, and German in thirty years. It seems manifest, then, that the latter tongue ought to be trimmed down and repaired. If it is to remain as it is, it ought to be gently and reverently set aside among the dead languages, for only the dead have time to learn it.''<ref name=awful>{{en}} Da ''[https://www.cs.utah.edu/~gback/awfgrmlg.html The Awful German Language]'', appendice di ''A Tramp Abroad'' (1880).</ref> ==''Le avventure di Huckleberry Finn''== ===Avviso=== Chiunque cercherà di trovare uno sco-<br/> po in questa storia verrà perseguito a<br/> termini di legge; chiunque cercherà di<br/> trovare una morale verrà bandito;<br/> chiunque cercherà di trovare una tra-<br/> ma verrà fucilato.<br/> <br/> PER ORDINE DELL'AUTORE<br/> IL CAPO DELLA SUSSISTENZA<br/> (p. 11) ===[[Incipit]]=== ====Giovanni Baldi==== Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly – cioè la zia Polly di Tom – e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima. {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giovanni Baldi, Garzanti, 2002}} ====Enzo Giachino==== Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994}} ====Gabriele Musumarra==== Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli}} ====Giuseppe Culicchia==== Voi non sapete niente di me, senza che avete letto un libro intitolato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa. Quel libro l'ha fatto il signor Mark Twain, che ha detto la verità, più o meno. Certe cose le ha esagerate un po', ma è stato abbastanza sincero. Che è già qualcosa. Non ho mai visto nessuno che una volta o l'altra non ha cacciato qualche balla, a parte zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Della zia Polly, che poi è la zia Polly di Tom, e di Mary, e della vedova Douglas, se ne parla in quel libro, che è un libro quasi vero; con qualche esagerazione, come ho detto. (p. 13) ===Citazioni=== *Poi una caviglia ha attaccato a [[Prurito|prudermi]], ma mica me la potevo grattare; e poi si è messo a prudermi un orecchio, e poi la schiena, proprio in mezzo alle spalle. Mi sembrava di morire, se non mi grattavo. Beh, è una cosa che ho già notato un mucchio di volte. Se sei con gente di classe, o a un funerale, o cerchi di dormire quando non hai sonno, insomma se sei da qualche parte dove non devi grattarti, allora stai sicuro che ti viene da grattarti in un migliaio di posti. (pp. 16-17) *Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il [[Giuramenti dai libri|giuramento]], e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (p. 19) *Così si è messa a trafficare, e [[Quiz dai libri|mi fa]]:<br/>"Dimmi, quando una vacca è stesa a terra, da quale parte si alza su per prima? Rispondi subito, senza pensarci. Da quale parte si alza su per prima?".<br/>"La parte di dietro, signora."<br/>"Bene. E un cavallo, allora?"<br/>"La parte davanti, signora."<br/>"Su un albero dov'è che cresce il muschio?"<br/>"A nord."<br/>"Se quindici mucche brucano sul fianco di una collina, quante di loro mangiano con la testa puntata nella stessa direzione?"<br/>"Tutte e quindici, signora."<br/>"Beh, credo che sei vissuto in campagna ''davvero''. Pensavo che magari cercavi di contarmi di nuovo delle storie. [...]" (pp. 69-70) *Era proprio come nel vecchio [[Proverbi dai libri|proverbio]]: "Dai un dito a un negro che quello si piglia tutto il [[braccio]]". (p. 95) *Mentre mi vestivo mi ha chiesto com'è che mi chiamavo, ma prima che potevo rispondergli ha attaccato a raccontarmi di una ghiandaia azzurra e di un coniglietto che aveva trovato nei boschi un paio di giorni prima, e mi ha chiesto dov'era Mosè, quando si era spenta la candela. Io gli ho risposto che non lo sapevo, non ne avevo proprio mai sentito parlare.<br/>"Beh, indovina," mi fa lui.<br/>"Come faccio a indovinare," dico io, "se questa storia non l'ho mai sentita?"<br/>"Ma puoi provarci, no? È facile."<br/>"Quale candela?" gli faccio.<br/>"Beh, una candela qualsiasi,» mi dice.<br/>"Non lo so proprio dov'è che era," dico. "Dov'era?"<br/>"Ma era al buio! Ecco dov'è che era!"<br/>"Beh, e se lo sapevi dov'era, perché me lo hai chiesto?"<br/>"Oh, insomma, quanto sei scemo, è un [[Indovinelli dai libri|indovinello]], no? [...]" (p. 104) *"Che roba è una [[faida]]?"<br/>"Ehi, ma da dove vieni? Non sai che roba è una faida?"<br/>"Mai sentita prima. Dimmelo tu che è."<br/>"Beh," mi fa Buck, "una faida funziona così. Un tizio litiga con un altro tizio, e lo ammazza; allora il fratello del tizio ammazza lui; poi gli altri fratelli, da una parte e dall'altra, si ammazzano tra loro; poi tocca ai cugini, e poco per volta si ammazzano tutti, e la faida finisce. Ma è una cosa lenta, e ci vuole un bel po' di tempo." (p. 113) *Abbiamo deciso che non c'era un posto migliore della nostra [[zattera]] per sentirsi come a casa, dopo tutto. Negli altri posti c'è troppa gente e si soffoca, ma su una zattera no. Ti senti proprio libero e comodo e bene, su una zattera. (p. 121) *Avevamo tutto quanto il cielo, lassù, scintillante di [[Stella|stelle]], e ci mettevamo a guardarle sdraiati a terra, e discutevamo se le aveva fatte qualcuno o se erano venute fuori così, da sole, e secondo Jim le aveva fatte qualcuno, ma secondo me erano venute fuori da sole, perché pensavo che ci voleva troppo tempo per farne così tante. Jim allora diceva che era stata la luna a farle, e beh, la cosa mi sembrava abbastanza ragionevole, così non ribattevo niente, perché una volta avevo visto una rana fare talmente tante uova che naturalmente poteva essere andata a quel modo. Guardavamo anche le [[Meteora|stelle cadenti]], per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido. (pp. 123-124) *Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio [[Motti dai libri|motto]]. (p. 129) *La cosa ha fatto sparire quel senso di disagio, e ci ha messi proprio di buonumore, perché era davvero una triste faccenda non andare d'accordo su una [[zattera]]; perché quello che vuoi, più di ogni altra cosa al mondo, su una zattera, è che tutti sono soddisfatti, e si sentono bene con gli altri. (p. 129) *Ma il [[Essere o non essere|soliloquio di Amleto]], mio caro, il pezzo più celebre di Shakespeare. Ah, è sublime, sublime! Ogni volta fa venire giù il teatro. (Duca, p. 139) *Ecco com'è che vanno le cose: uno fa [[cattiva azione|qualcosa di brutto]], e poi non gli va di pagarne conseguenze. Dicono che, finché riesci a nasconderlo, non ti capita niente di male. (p. 210) *Ma è sempre così: non fa differenza se ti comporti bene o male, la [[coscienza morale|coscienza]] non è intelligente, e ti accusa sempre. Se avevo un cane bastardo intelligente quanto la coscienza di una persona, lo avvelenavo subito. Prende più posto che tutto il resto, dentro uno, la coscienza, e non serve a nulla, proprio a nulla. (pp. 227-228) *Che testa che aveva per essere appena un ragazzo! Se ce l'avevo io la testa di [[Tom Sawyer]], non la cambiavo manco per diventare duca, o secondo ufficiale su un battello, o clown in un circo, per niente al mondo che la cambiavo. (p. 228) *"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il [[Motti dai libri|motto]] ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". (Tom Sawyer, p. 253) ===[[Explicit]]=== Tom ormai è guarito, e porta la pallottola al collo attaccata alla catena dell'orologio, e guardare sempre che ora è, così non mi resta più niente da scrivere, e ne sono proprio contento forte, perché se sapevo che fatica si faceva a scrivere un libro mica mi ci mettevo, e adesso la pianto. Ma secondo me è meglio che parto per i Territori Indiani prima degli altri, perché la zia Sally dice che vuole adottarmi e incivilizzarmi e non ci penso proprio. Ci sono già passato. <br/> {{destra|SINCERAMENTE VOSTRO, HUCK FINN}} (p. 285) ===Citazioni su ''Le avventure di Huckleberry Finn''=== *Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto ''Huckleberry Finn'', libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice. ([[Jorge Luis Borges]]) *Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: ''Huckleberry Finn''. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c'è niente e dopo niente che lo valga. ([[Ernest Hemingway]]) ==''Le avventure di Tom Sawyer''== ===[[Incipit]]=== ====Gianni Celati==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili: <br> «Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»<br> ====Rossana Guarnieri==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Ancora silenzio. <br> «Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!» <br> La vecchia signora abbassò gli [[occhiali]] e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili: <br> «Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»<br> ====Stella Sacchini==== "TOM!" <br> Nessuna risposta. <br> "TOM!"<br> Nessuna risposta. <br> "Che starà combinando, quel ragazzo? Vorrei proprio saperlo! Ehi, TOM!" <br> Nessuna risposta <br> La vecchia signora abbassò gli occhiali sul naso e diede un'occhiata, da sopra, alla stanza intorno; poi li spinse di nuovo su e guardò fuori, da sotto le lenti. Ci guardava ''attraverso'' di rado, o mai, per cercare una cosa piccina come un ragazzo; quello era il suo paio di occhiali buoni, l'orgoglio del suo cuore, e non dovevano rispondere a criteri di utilità, ma di "stile"; ci avrebbe visto altrettanto bene attraverso due piastre da cucina. Per un momento parve perplessa, poi disse con meno foga ma sempre abbastanza forte per farsi sentire dalla mobilia: <br>"Guarda che se t'acchiappo, ti..." (p. 11) ===Citazioni=== *Senza rendersene conto, aveva scoperto una [[Regole dai libri|legge]] importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a [[Desiderio|desiderare]] qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (2016, p. 25) *[[Huckleberry Finn|Huckleberry]] era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri del paese, perché era un fannullone, un fuorilegge, volgare e cattivo – e perché tutti i loro figli lo ammiravano da morire, e per divertirsi cercavano la sua compagnia proibita, e avrebbero tanto voluto avere il coraggio di essere come lui. [...] Huckleberry indossava sempre abiti smessi, da adulto: un perenne e svolazzante trionfo di stracci. Il cappello era una vasta rovina con un'ampia mezzaluna ritagliata dalla falda; il cappotto, quando ne portava uno, gli arrivava fin quasi ai calcagni e aveva i bottoni posteriori che gli scendevano ben sotto la vita; aveva una bretella sola a tener su le braghe: il cavallo era sceso e i calzoni gli stavano appesi come un sacco che non conteneva niente, e in fondo i risvolti sfrangiati strascicavano nella polvere, se non li rimboccavi.<br/>Huckleberry andava e veniva come gli pareva a lui. Col bel tempo dormiva sugli usci delle case e in un grosso barile vuoto quando pioveva; non doveva andare a scuola né in chiesa, o chiamare qualcuno signore, o obbedire ad anima viva; poteva andare a pesca o a nuotare quando e dove decideva lui, e starci tutto il tempo che voleva; nessuno gli vietava di azzuffarsi; poteva restare alzato finché gli andava; era sempre il primo ragazzo a girare scalzo in primavera e l'ultimo a rimettersi le scarpe in autunno; non doveva mai lavarsi, né mettersi vestiti puliti; poteva imprecare a tutto spiano. In una parola, ciò che rende preziosa la vita, quel ragazzo ce l'aveva. Così la pensava ogni oppresso e vessato ragazzo perbene di St Petersburg. (2016, pp. 55-56) *Eccolo là! Ma come si fa a dire di curare i porri con l'acqua morta a 'sto modo da scemi! Guarda che così non ti funziona mica. Ci devi andare da solo nel bosco, dove sai che c'è un tronco con l'acqua morta, e a mezzanotte precisa ti metti con la schiena contro il tronco e ci ficchi la mano dentro e dici:<br/>{{destra|Grano d'orzo, grano d'orzo, acqua morta a più non posso,<br/>mescola mescola, spalma sul porro e te lo toglierai di dosso}}e poi vai via subito, undici passi, con gli occhi chiusi, e poi fai tre giri su te stesso e vai dritto a casa senza parlare con nessuno. Perché se parli l'[[Incantesimi dai libri|incantesimo]] si spezza. ([[Tom Sawyer]]; 2016, pp. 57-58) *"Pigli un fagiolo, lo spacchi a metà, e poi fai un taglio al porro per farci uscire un po' di sangue, e poi metti il sangue su un pezzetto del fagiolo, e poi scavi una buca e ce lo seppellisci verso mezzanotte dove c'è un crocicchio, quando che c'è la luna nuova, e poi il resto del fagiolo ci dai fuoco. E allora vedi che il pezzetto che ha il sangue comincia a tirare e tirare, ché vuol far venire l'altro pezzetto, e allora il sangue comincia a tirare il porro, e tu vedi come viene via subito."<br/>"Sì, è proprio così che si fa, Huck... proprio così; però se quando lo seppellisci [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Fagiolo, sta' giù; porro sciò; a darmi fastidio non tornare più!' è meglio. [...]" (2016, p. 58) *Be', ti pigli il tuo gatto e vai al camposanto verso mezzanotte quando che hanno seppellito qualche mascalzone; e quand'è mezzanotte viene un diavolo, o anche due o tre, ma tu non li vedi, senti solo qualcosa che pare il vento, o magari li senti che parlano; e quando che si portano via il tizio, tu gli lanci dietro il gatto e [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Diavolo segui il corpo, gatto segui il diavolo, porri seguite il gatto, e ''io'' con voi ho fatto!'. 'Sta roba qui ti porta via ''qualunque'' porro. ([[Tom Sawyer]]; 2016, p. 58) *"Huck Finn e Tom Sawyer [[Giuramenti dai libri|giura]] che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (2016, p. 88) *"Va bene. Ora dite la [[Parole d'ordine dai libri|parola d'ordine]]."<br/>Due rochi sussurri consegnarono all'unisono la stessa tremenda parola alla notte minacciosa:<br/>"SANGUE!". (2016, p. 106) *Scoprì allora un fatto nuovo, e cioè che [[Promessa|promettere]] di non fare una cosa è il metodo più sicuro al mondo per farsi venire voglia proprio di quella cosa. (2016, p. 166) *"[...] Conosci [[Robin Hood]], Huck?"<br/>"No. Chi è Robin Hood?"<br/>"Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."<br/>"Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"<br/>"Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."<br/>"Allora mi sa proprio che era una brava persona."<br/>"Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo." (2016, p. 188) ===[[Explicit]]=== Termina così questo racconto. Dato che vuole essere soltanto la storia di un ''ragazzo'', deve fermarsi qui; la narrazione non potrebbe seguitare a lungo, senza diventare la storia di un ''uomo''. Quando si scrive un romanzo sugli adulti, tutti conoscono il punto esatto dove fermarsi: e cioè, al matrimonio; ma quando si scrive di giovani, bisogna fermarsi dove meglio si riesce.<br/>Quasi tutti i personaggi che compaiono in questo libro sono ancora vivi, e sono ricchi e felici. Un giorno o l'altro forse varrà la pena di riprendere la storia dei personaggi più giovani, per vedere che genere di uomini e di donne sono diventati; pertanto sarà più saggio non rivelare nulla su quella parte della loro vita, per il momento.<br/><br/>Fine (2016, p. 258) ==''Lettere dalla Terra''== *Alla fine comparve la [[scimmia]], e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza. *Con sottile ironia nobilitiamo [[Dio]] con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo. *Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete. *Il [[Dio]] di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della [[Bibbia]]. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto. *Il dolce [[sesso]], il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia. *Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla. *Il [[cristiano (religione)|cristiano]] attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa! *Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: [[Dio]] sa tutto ed è onnipotente. *L'[[invidia]] è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti. *L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto. *L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di [[Dio]]». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti. *La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale. *La nostra è una [[religione]] terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato. *La nostra concezione di [[Dio]] rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno. *La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano. *Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose. *Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio. *Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli [[ebrei]]. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci! *Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù. *Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio. *Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste. *Una delle religioni principali è chiamata [[Cristianesimo]]. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio. ==''Seguendo l'equatore''== *La [[verità]] è la cosa più preziosa che abbiamo. Risparmiamola. (cap. VII) *Tutto ciò che è umano è patetico. La fonte segreta dell'Umorismo stesso non è la gioia ma il cordoglio. Non c'è umorismo in paradiso. (cap. X) *Ci sono quelli che si fanno beffe dello scolaro, chiamandolo frivolo e superficiale. Eppure fu lo scolaro a dire: «La [[fede]] è credere a ciò che sai che non è così». (cap. XII) *La verità è più strana della finzione, ma è perché la Finzione è costretta ad attenersi al possibile; la Verità no. (cap. XV) *L'uomo farà molte cose per essere amato, ma farà di tutto per essere invidiato. (cap. XXI) *Non esiste il «Queen's English».<ref>«Inglese della Regina», ovvero lingua colta.</ref> La proprietà è finita nelle mani di una società per azioni, e noi possediamo la maggioranza delle quote! (cap. XXIV) *L'uomo è l'unico animale che [[arrossire|arrossisce]]. O ha bisogno di farlo. (cap. XXVII) *Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico, alleati, per colpirti al cuore; il primo per calunniarti, e il secondo per recartene notizia. (cap. XLV) *Le rughe dovrebbero indicare esclusivamente dove ci sono stati sorrisi. (cap. LII) *Ci sono due momenti della vita in cui un uomo non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo, e quando può. (cap. LVI) *Non rinunciate alle vostre illusioni. Quando esse sono svanite, potete ancora esistere, ma non siete più vivi. (cap. LIX) *Ognuno di noi è una [[luna]], e ha una faccia nascosta che non mostra mai a nessuno. (cap. LXVI) *Il vero inchiostro con cui è scritta per intero la storia è esclusivamente il [[pregiudizio]] liquido. (cap. LXIX) ==''Taccuini''== *Il rivoluzionario inventa le idee. Quando le ha esaurite, il conservatore le fa sue.<ref name=dizionario /> *Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.<ref name=dizionario>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref> *Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.<ref name=enciclopedia /> *Se non riuscite a ottenere un [[complimento]] in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.<ref name=enciclopedia>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> ==''Viaggio in paradiso''== ===[[Incipit]]=== Stavo morendo, e lo sapevo. Respiravo con difficoltà a lunghi intervalli, e tutti erano intorno al letto, immobili, silenziosi, attendendo che me ne andassi. Di tanto in tanto parlavano; le loro parole divenivano sempre più fioche, sempre più distanti. Udivo però tutto. Il secondo disse:<br/>«Se ne va con la marea.»<br/>Chips il carpentiere replicò:<br/>«Come fai a saperlo? Non ci sono maree al centro dell'oceano.»<br/>«Sì, invece. E, comunque, i capitani fanno sempre così.» (p. 15) ===Citazioni=== *Dissi tra me e me: «Un autentico [[Ebrei|ebreo]]! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (p. 18) *Mi pregò di non parlare così; non dovevo esagerare; si trattava solo di uno [[Errore|sbaglio]] e uno sbaglio, osservò, non è un delitto veramente. (p. 19) *Era un buon diavolo come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi [[Negro|negri]] che non avessero il cuore al posto giusto. (p. 26) *''Vogliamo udire la tua voce, | e contemplarti viso a viso.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) *''L'infinito cielo sospira | e aspetta d'udire quella voce.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) ===[[Explicit]]=== Erano parole vere. E Abramo, piangendo, scosse il contenuto del suo seno e fece affiggere quindi un eloquente cartellino «Riservato»; e Pietro, piangendo, disse: «Quando verrà, sarà ricevuto con una processione e con le torce accese», e allora tutto il cielo rintronò, lieto che un giorno vi sareste giunto. E così pure l'inferno.<br/><br/>{{destra|[''Firmato'']<br/>L'angelo del protocollo [''Timbro'']}}(p. 93) ==''Wilson lo zuccone''== ===[[Incipit]]=== Chi è ignorante di faccende legali può sempre commettere errori quando tenta di fotografare con la penna una scena di tribunale; per questo non ero disposto a mandare alle stampe i capitoli «legali» di questo libro, senza prima sottoporli a una revisione e correzione severa ed esauriente da parte di un avvocato con tutti i crismi, se è così che si dice. Questi capitoli adesso sono a posto nei minimi dettagli, perché sono stati riscritti sotto la diretta sorveglianza di William Hicks che ha studiato legge nel sudovest del Missouri, trentacinque anni fa, e poi è venuto qui a [[Firenze]] per motivi di salute e tuttora, per fare un po' d'esercizio e in cambio di vitto e alloggio, dà una mano nel ristoro per quadrupedi di ''Macaroni Vermicelli'', che si trova nel vicolo non appena volti l'angolo da piazza del Duomo subito dietro la casa nel cui muro è incastrata la pietra dove [[Dante Alighieri|Dante]] era solito sedersi seicento anni fa, quando fingeva di osservare la costruzione del campanile di [[Giotto]] e invece poi si stufava non appena passava di lì Beatrice che andava a comprarsi una fetta di castagnaccio per difendersi nel caso ci fosse una rivolta ghibellina prima che arrivasse a scuola. L'acquistava alla stessa vecchia bancarella dove anche oggi si vende lo stesso antico dolce che è leggero e buono proprio come allora, e questo non lo dico per complimento, anzi. Hicks era un po' arrugginito in fatto di legge, ma si aggiornò per l'occasione, quindi quei due o tre capitoli «legali» adesso sono aggiustati ed esatti. Me l'ha detto lui stesso.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, Milano, 1979}} ===Citazioni=== *Non c'è [[personalità]], per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal [[ridicolo]], sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'[[asino]], per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – ''Calendario di Wilson lo Zuccone.'' *''[[1° aprile]]:'' ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.<ref>Ogni anno il 1° aprile si celebra l'''[[w:en:April Fools' Day|April Fools' Day]]'' e «''Fool''» in inglese sta per «stolto, stupido, sciocco.»</ref> :''APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.'' *''[[12 ottobre]]: Scoperta dell'America.'' È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla. *Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare [[bugia|menzogne]] creda di esserne il miglior giudice. *Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere. *È facile trovare [[difetto|difetti]] se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici. *Il [[coraggio e paura|coraggio]] è la capacità di resistere alla [[coraggio e paura|paura]], di dominare la paura: non è l'assenza di paura. *Il vero [[cocomero]] meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì. *L'[[abitudine]] è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta. *La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti. *Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri. :''Nothing so needs reforming as other people's habits.'' *Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le [[ippica|corse dei cavalli]]. *Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon [[esempio]]. :''Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.'' *[[Regole dai libri|Regola]] per l'[[aggettivo]]: quando siete in dubbio, cancellatelo. *Se raccogliete un [[cane]] affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo. *Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, [[bestemmia]]te. *Una delle differenze più salienti tra il gatto e la [[bugia|menzogna]] è che il gatto ha soltanto nove vite. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il gatto di Dick Baker''=== Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick<br> Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato. ===''La banconota da un milione di sterline''=== A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano. ===''Una curiosa gita di piacere''=== {{centrato|'''''New York Herald,''''' '''6 luglio 1874'''}} ''Avviso'' – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da [[biliardo]], salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani. ===''Una storia di fantasmi''=== Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma. ==Citazioni su Mark Twain== *Chi lo considera uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze. ([[Michele Serra]]) *È insuperabile nella singola frase piantata lì, ed è gigantesco alla distanza. ([[Fabio Genovesi]]) *Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato ''Huckleberry Finn'' e ''Roughing {{Sic|it}}'' e ''The Innocents at Home'' e ''Tom Sawyer'' e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto ''Huckleberry Finn'' in collaborazione con il Mississippi, fiume fangoso dell'America». ([[Jorge Luis Borges]]) *Mi è grato pensare al grande e divino Twain. È l'uomo più grande che avete dalla vostra parte dell'Atlantico. Non scordatevelo. [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] era della sua stessa razza. ([[Rudyard Kipling]]) *Se qualche merito eccezionale può vantare Mark Twain nella nostra memoria, è come scrittore; se qualcosa cerchiamo (e troviamo) nei suoi tanti volumi, questo non è precisamente il tragico. Mark Twain – oh, quale riscattato e quasi paradossale assioma! – era un umorista. ([[Jorge Luis Borges]]) *Una volta ho sentito un americano che ha definito così la fede: 'Quella cosa che ci rende in grado di credere cose che sappiamo non essere vere'. Su questo, sono d'accordo con quell'uomo. Lui voleva dire che noi dobbiamo avere una mente aperta, e impedire che un piccolo pezzettino di verità ostacoli il cammino di una verità grande, come una piccola pietra su binario può fare con un treno. Noi cogliamo per prima la piccola verità. Bene! La conserviamo dentro di noi, la apprezziamo; tuttavia non lasciamole credere di essere tutta la verità dell'universo. ([[Abraham Van Helsing]], ''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Mark Twain, ''Gli innocenti all'estero'', traduzione di Piero Mirizzi, Lerici editori, Milano, 1960. *Mark Twain, ''Il gatto di Dick Baker'', traduzione di Adria Tissoni, in ''Grandi storie di gatti'', Armenia, 2001. *Mark Twain, ''Il principe e il povero'', traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-48608-4 *Mark Twain, ''Imprecazioni d'autore. 238 aforismi rabbiosi'', a cura di Romolo Capuano, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007. *Mark Twain, ''L'uomo che corruppe Hadleyburg'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi. *Mark Twain, ''La banconota da un milione di sterline e altri racconti'', traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton. *Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giuseppe Culicchia, Feltrinelli, Milano, 2005. ISBN 978-88-07-90051-8 *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Stella Sacchini, Feltrinelli, Milano, 2016. ISBN 978-88-07-90228-4 *Mark Twain, ''Lettere dalla Terra'', traduzione di Luca Trevisani, Editori Riuniti, Roma, 1982. *Mark Twain, ''Seguendo l'equatore'', Baldini&Castoldi, Milano, 2014. ISBN 9788868652463 *Mark Twain, ''Una curiosa gita di piacere'', traduzione di Carla Vitaliano, in ''Millemondiestate 1986'', Mondadori, 1986. *Mark Twain, ''Una storia di fantasmi'', traduzione di Gianni Pilo, in ''Storie di fantasmi'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995. *Mark Twain, ''Viaggio in paradiso'', traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011. *Mark Twain, ''Wilson lo zuccone'', traduzione di Alberto Tedeschi, Biblioteca Universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1979. *{{en}} Mark Twain, ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', New York, Bantam Books, 1957 ==Voci correlate== *[[Huckleberry Finn]] *[[Tom Sawyer]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=en:Author:Mark Twain|s2_lingua=inglese}} ===Opere=== {{Pedia|Le avventure di Tom Sawyer‎||(1876)}} {{Pedia|Il principe e il povero||(1881)}} {{Pedia|Le avventure di Huckleberry Finn‎||(1884)}} {{Pedia|La banconota da un milione di sterline||(1893)}} {{Pedia|Wilson lo zuccone||(1894)}} {{Pedia|Seguendo l'Equatore||(1897)}} {{Pedia|L'uomo che corruppe Hadleyburg||(1899)}} {{Pedia|Lettere dalla Terra||(1962)}} {{vetrina|22|ottobre|2005|scrittori}} {{DEFAULTSORT:Twain, Mark}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Educatori statunitensi]] [[Categoria:Giornalisti statunitensi]] [[Categoria:Insegnanti statunitensi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] [[Categoria:Umoristi statunitensi]] kzh71p4lzy8ftw3te3f5yvmhyj450us 1218324 1218319 2022-07-22T08:25:42Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Mark Twain */ wikitext text/x-wiki [[File:Mark Twain Cigar2.jpg|thumb|Mark Twain]] '''Mark Twain''', pseudonimo di '''Samuel Langhorne Clemens''' (1835 – 1910), scrittore, umorista, aforista e docente statunitense. ==Citazioni di Mark Twain== *[...] all'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il [[Lago di Como]] si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! :[...] ''at eventide when everything seems to slumber , and the music of the vesper bells comes stealing over the water, one almost believes that nowhere else than on the Lake of Como can there be found such a paradise of tranquil repose.<br>From my window here in {{sic|Bellagio}} I have a view of the other side of the lake now, which is as beautiful as a picture. A scarred and wrinkled precipice rise to a height of eighteen hundred feets; on a tiny bench half way up its vast wall, sits a little snow-flake of a church, no bigger than a martin-box apparently; skirting the base of the cliff are a hundred orange groves and gardens, flecked with glimpses of white dwelling that are buried in them; in front three or four gondolas lie idle upon the water – and in the burnished mirror of the lake, mountain, chapel, houses, groves, and boats are counterfeited so brightly and so clearly, that one scarce knows where the reality leaves off and the reflection begins!''<ref>{{en}} Da ''The innocents abroad'', John Camden Hotten, Londra, 1872, [https://books.google.it/books?id=EQsCAAAAQAAJ&dq=&pg=PA149#v=onepage&q&f=false p. 149].</ref> *[[Benjamin Franklin|Beniamino Franklin]] era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.<ref name=Selezione1965>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref> *C'è qualcosa che affascina nella [[Scienza]]. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.<ref>Citato in Alberto Salza, ''L'anello mancato'', Rusconi Editore.</ref> *Cercate di vivere in modo che la vostra [[morte]] rincresca anche all'impresario delle [[pompa funebre|pompe funebri]].<ref name=StoriaIllustrata>Citato in ''Storia Illustrata'', anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.</ref> *Con l'opportuna [[ambiguità]] risolveremo tutti i vostri problemi.<ref>Da ''Come fui segretario di un senatore del Tennessee''.</ref> *Comprate [[terra|terreni]]: non ne fabbricano più.<ref>Citato in ''Focus'', n. 104, p. 188.</ref> * Ero convinto che il [[Lago di Como]] fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'[[uomo]] definire stupidi gli [[animale|animali]] perché così appaiono ai suoi sensi ottusi. :''It is just like man's vanity and impertinence to call an animal dumb because it is dumb to his dull perceptions.''<ref>Da ''What is a man?'', cap. VI, in ''What is a man? and Other Essays'', The floating press, 2010, p. 108.</ref> *{{NDR|Da uno scontro con un avversario}} Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.<ref name=StoriaIllustrata/> *Il [[coyote]] è uno scheletro bislungo e allampanato, dall'aria afflitta e assai cagionevole, ricoperto da una pelle di lupo con la coda neanche troppo spelacchiata, ma immancabilmente pendula e derelitta; gli occhi sono astuti e maligni, e il muso affilato, col labbro superiore rialzato a mostrare i denti; insomma, quel che si dice un brutto ceffo. Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza: ha ''sempre'' fame, è sempre povero in canna, scalognato e senza un amico al mondo. Anche le creature più reiette lo disprezzano; le sue pulci lo abbandonerebbero per il primo velocipiede. È così smidollato e vigliacco che anche quando scopre i denti e finge di minacciarti si vede benissimo che col resto della faccia ti sta chiedendo scusa. E Dio, quant'è brutto!<ref>Da ''In cerca di guai'' (''Roughing it''), traduzione di Giulia Arborio Mella, Adelphi, 2016, [https://books.google.it/books?id=9DR9DAAAQBAJ&pg=PT21 p. 21]. ISBN 8845978060</ref> *Il [[pericolo]] non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.<ref>Citato nel film ''[[Una scomoda verità]]''.</ref> *Il [[sapone]] e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.<ref>Da ''The facts concerning the recent resignation''.</ref> *{{NDR|Alla domanda di un giornalista su quali fossero i libri che più gli piacessero}} Secondo! il valore dei [[libri]] varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Aneddoti bibliografici'', Bietti, Milano, 1939, p. [https://books.google.it/books?id=EBlAAAAAIAAJ&pg=PA5#v=onepage&q&f=false 5].</ref> * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del [[Lago di Como]]}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *L'[[economia politica]] sta alla base di ogni buon governo. Le persone più sagge di tutti i tempi hanno fatto rimarcare su questo argomento i più ricchi tesori del loro genio, della loro esperienza di vita e della loro istruzione. :''Political Economy is the basis of all good government. The wisest men of all ages have brought to bear upon this subject the richest treasures of their genius, their experience of life, and their learning.''<ref>{{en}} Citato in ''Political Economy'', in ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', pp. 59-60.</ref> *L'[[India]] ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. :''India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.''<ref>{{en}} Citato in ''[http://www.hinduwisdom.info/quotes1_20.htm#Q6 A tribute to Hinduism]''.</ref> *L'[[umorismo]] è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', ottobre 1997.</ref> *L'[[uomo]] esiste da 32.000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la [[torre Eiffel]] rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro. :''Man has been here 32,000 years. That it took a hundred million years to prepare the world for him is proof that that is what it was done for. I suppose it is, I dunno. If the Eiffel Tower were now representing the world's age, the skin of paint on the pinnacle-knob at its summit would represent man's share of that age; and anybody would perceive that the skin was what the tower was built for. I reckon they would, I dunno.''<ref>{{en}} Da ''Was the World Made for Man'', 1903; in ''What is Man? and Other Philosophical Writings'', a cura di Paul Baender, Iowa Center for Textual Studies, 1973, p. 106.</ref> *La [[gratitudine]] è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.<ref>Dall'''Autobiografia''.</ref> *Le sue massime {{NDR|di [[Benjamin Franklin]]}} erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.<ref name=Selezione1965/> *Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante [[maggioranza]]?<ref>Citato in ''Focus'' n. 62, p. 181.</ref> *Non mi deve interessare se la [[vivisezione]] produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata.<ref>Da una lettera alla London Antivivisection Society; citato in Guglielmo Bonuzzi, ''L'altro prossimo'', Cappelli editore, Bologna, 1958, p. 139.</ref> *Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref> *{{NDR|Ad Adele Strauss, moglie di [[Johann Strauss jr]]}} Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia, 1998.</ref> *Sono convinto che il nostro [[Dio|Padre Celeste]] ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia.<ref>Citato in Bernard de Voto, ''Merk Twain in eruption''.</ref><ref name=enciclopedia /> *Un uomo con un'[[idea]] è un matto finché quell'idea non ha successo.<ref>Citato in Emanuela Barbero, ''La cucina etica facile'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2009, p. 21. ISBN 978-88-7106-504-5</ref> *Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue [[ultime parole]]... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.<ref>Citato in Gabriele Pantucci, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il [[Paradiso e inferno|paradiso]] per clima, l'inferno per la compagnia!"<ref>La paternità della citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a Twain, ma l'originale appartiene al senatore [[Benjamin Wade]], che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». {{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/ Heaven for the Climate, and Hell for the Company]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 luglio 2011.</ref> :''Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!''<ref>Da ''Mark Twain's Notebooks & Journals'', Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538</ref> *Una [[Fotografia (immagine)|fotografia]] è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.<ref>Da una lettera inviata a un giornale; citato in ''[http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/ Perché nelle vecchie foto non si sorride?]'', ''il Post.it'', 21 settembre 2013.</ref> ===Attribuite=== *È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. :''Better to remain silent and be thought a fool than to speak and remove all doubt.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La prima attribuzione a Mark Twain sembra risalire al 1953, quando tale citazione viene riportata in un articolo di un giornale canadese. La citazione è stata attribuita anche ad [[Abraham Lincoln]] e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.<ref>{{en}} Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/17/remain-silent/ Better to Remain Silent and Be Thought a Fool than to Speak and Remove All Doubt]'', ''QuoteInvestigator.com'', 17 maggio 2010.</ref> La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de ''[[I Simpson]]''. *Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 70. ISBN 88-8598-826-2</ref> :''Golf is a good walk spoiled.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa citazione è stata attribuita a Twain da ''Reader's Digest'' nel 1948 e da ''Peter's Quotations'' nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock – Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.<ref>{{en}} Citato in Ralph Keyes, ''The Quote Verifier: Who Said What, Where, and When'', Macmillan, 2007, [http://books.google.it/books?id=d6JZryGvfxYC&pg=PA82 p. 82]. ISBN 1429906170</ref> *L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]]. :''The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.<ref>Cfr. ''[http://www.snopes.com/quotes/twain.asp And Never the Twain Shall Tweet]'', ''Snopes.com''</ref> *La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola. :''Wagner music is better than it sounds.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 0199879168</ref> *Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte. :''Giving up smoking is easy. I've done it hundred of times.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA123 p. 123]. ISBN 0199879168</ref> *Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta.<ref>Citata nel film ''[[Lo stagista inaspettato]]'' (The intern) del 2015. La frase è attribuita a Mark Twain dal personaggio di Ben Whittaker ([[Robert De Niro]]).</ref> ==''Gli innocenti all'estero''== *Finalmente avvistammo le coste dell'Italia e, mentre scrutavamo dal ponte nel primo splendido mattino d'estate, la maestosa città di [[Genova]] si levò dal mare, riflettendo, dai suoi cento palazzi, la luce del sole. (p. 137) *Mi piacerebbe restar qui. Preferirei non procedere oltre. Può darsi che ci siano, in Europa, donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di [[Genova]] è di 120.000 anime; di queste, due terzi sono [[Donne genovesi|donne]], direi, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli. Gli angeli, però, non sono molto ben vestiti, mi pare, almeno quelli dei dipinti: non hanno che le ali. E queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle son rivestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null'altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e sognanti occhi castani. (pp. 137-138) *Le signore e i gentiluomini di Genova hanno la piacevole abitudine di passeggiare in un ampio parco {{NDR|la [[Spianata dell'Acquasola]]}} in cima a una collina al centro della città, dalle sei alle nove di sera; e quindi, per un altro paio d'ore, di prendere il gelato in un giardino adiacente. Ci recammo nel parco domenica sera. V'erano duemila persone, in gran parte giovanotti e signorine. Gli uomini erano vestiti all'ultima moda parigina e gli abiti delle donne biancheggiavano fra gli alberi come tanti fiocchi di neve. La folla faceva il giro del parco come una grande sfilata. Suonavano le bande e zampillavano le fontane; la luna e le luci a gas illuminavano la scena, che era nell'insieme brillante e animata. (p. 138) * {{NDR|Il [[Lago di Como]] è}} Paradiso di sereno riposo. *Scrutavo ogni viso di [[Donne genovesi|donna]] che passava e mi parevano belli tutti. Mai visto una simile marea di bellezza. Non vedo come un uomo di normale fermezza di carattere possa sposarsi qui {{NDR|a Genova}}, poiché, prima di decidersi, s'innamorerebbe di qualche altra. (p. 138) *"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di [[Genova]]. Certo essa è piena di [[Palazzi dei Rolli|palazzi]], e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle [[Donne genovesi|donne]].<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (p. 139) *L'antica [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]] è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine. (p. 141) *Non vi pare che questa faccenda delle [[Reliquia|reliquie]] sia stata un po' gonfiata? In ogni vecchia chiesa in cui entriamo troviamo un frammento della vera croce con alcuni dei chiodi che la tennero insieme. Non voglio insistere, ma direi che di questi chiodi ne abbiamo visti tanti da riempire un barile. Poi c'è la corona di spine; a Parigi conservano una parte di corona nella Sainte Chapelle e una parte a Notre-Dame. Di ossa di San Dionigi, poi, son sicuro di averne viste abbastanza da fare, se necessario, un duplicato del Santo. (p. 142) *Potrei dire che la [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è una foresta di bellissime colonne, di statue, di dorature, di dipinti quasi senza numero, ma non darei un'idea esatta della cosa, e a che servirebbe? Fu costruita interamente da un'antica famiglia, che vi esaurì il suo denaro. Ecco dov'è il mistero. Avevamo idea che solo una zecca sarebbe sopravvissuta alla spesa. (pp. 142-143) *In genere le strade sono larghe all'incirca da quattro-cinque piedi a otto, e contorte come cavatappi. Percorri una di queste tetre fenditure, guardi su e vedi il cielo ridotto a somiglianza di un nastro di luce, molto in alto, dove le cime dei palazzi sui due lati della strada quasi si uniscono. Ti sembra di essere sul fondo di qualche terribile abisso, col mondo intero molto al di sopra di te. Ti aggiri a caso attraverso di esse nella maniera più misteriosa e non sai orientarti meglio che se fossi cieco. Non riesci a persuaderti che queste sono vere strade e che i torvi, foschi, mostruosi palazzi siano case, finché non vedi una [[Donne genovesi|donna]] elegante e bella emergere da qualcuna di queste buie e desolate tane che per metà sembrano prigioni. E ti chiedi come possa una così incantevole crisalide venir fuori da un bozzolo tanto poco attraente. (p. 143) *Non saprei immaginare [[Genova]] in rovina. Di archi così massicci, di così poderose fondamenta, su cui poggiano questi torreggianti e vasti edifizi, raramente ne abbiamo già visti; e i grossi blocchi di pietra di cui son fatti questi palazzi non rovineranno mai; muri spessi quanto in America è alta una normale porta non possono crollare. (pp. 144-145) *La nostra ultima visita fu al [[Cimitero monumentale di Staglieno|cimitero]] (costruito per ospitare 60.000 salme) e continueremo a ricordarcelo dopo che avremo dimenticato i palazzi. È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno a un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma. Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. (p. 147) ==''Il principe e il povero''== ===Premessa=== Scriverò un racconto come mi fu narrato da un tizio al quale era stato raccontato dal padre, che a sua volta lo aveva udito narrare dal ''proprio'' padre, cui, analogamente, era stato narrato dal ''suo'' e così via, più indietro e sempre più indietro nel tempo, per trecento anni e oltre, mentre i padri lo trasmettevano ai figli tramandandolo. Può fare parte della storia, può essere soltanto leggenda, una tradizione. Può essere accaduto davvero, può non essere accaduto, ma ''potrebbe'' essere accaduto. Può darsi che i savi e i dotti lo credessero vero nei tempi antichi; può darsi che soltanto gli ignoranti e i semplici lo amassero e vi credessero. (p. 3) ===[[Incipit]]=== Nell'antica città di Londra, in un certo giorno d'autunno nel secondo quarto del secolo sedicesimo, nacque un figlio maschio e indesiderato a una famiglia povera a nome Canty. Quello stesso giorno, un altro bambino inglese nacque, desiderato, a una famiglia ricca a nome Tudor. Anche l'intera Inghilterra lo desiderava. L'Inghilterra aveva per così lungo tempo anelato a lui, e sperato in lui, e pregato Dio per lui, che ora, essendo egli venuto per davvero, il popolo quasi impazzì di gioia. Persone, che si conoscevano appena, si abbracciarono e si baciarono e piansero. Tutti si concessero una vacanza, nobili e plebei, ricchi e poveri, banchettarono e danzarono e cantarono, e divennero molto espansivi; e in questo modo continuarono, per giorni e notti, tutti insieme. (p. 7) ===Citazioni=== *Poi, di quando in quando, i suoi pensieri tornavano ai maltrattamenti inflittigli dai villani ragazzi nell'Ospizio del Cristo, ed egli si diceva: "Quando sarò re, non avranno soltanto pane e un tetto ma anche insegnamenti impartiti mediante i libri, poiché la pancia piena conta poco se la mente e il cuore non sono nutriti. Mi ricorderò diligentemente di questo, affinché la lezione d'oggi non vada sprecata, e il mio popolo non debba soffrirne; l'[[erudizione]], infatti, intenerisce il cuore e genera bontà e carità". (p. 26) *Si trovava lì anche l'[[Assaggiatore]] di Sua Altezza il Principe di Galles, pronto a gustare, talora gli venisse richiesto, qualsiasi cibo sospetto e a correre il pericolo di essere avvelenato. In quel periodo la sua era soltanto una carica onorifica e di rado egli veniva invitato a esercitare le sue funzioni; ma vi erano stati tempi, non molte generazioni prima, in cui la carica di assaggiatore esponeva a grandi pericoli e non era molto ambita. Sembra strano che non si servissero di un cane o di un idraulico, ma tutti gli aspetti della regalità sono strani. (pp. 47-48) *Fece come gli [[Maschio e femmina|uomini]] hanno sempre fatto, e probabilmente faranno sempre, fino alla fine dei tempi... {{NDR|per [[Cucito|cucire]]}} tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna, che è l'opposto di come fanno le donne. (pp. 92-93) *Queste erano le [[Canzoni dai libri|ispirate parole]]: *:''Gente delle tenebre, ehilà!'' *:''Peste e morte per chi non ci sta'' *:''A fregare malloppi e a far crepare'' *:''Chi val la pena di eliminare.''<br/><br/> *:''Morte arrecate, uccidete i signori'' *:''Andate qua e là con armi bastanti'' *:''Per farli fuori tutti quanti.'' *:''Quelli che hanno ben più di noi'' *:''Eliminateli per ripulirli poi.'' (p. 134) *«Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»<br/>«No, non ti conosco.»<br/>«[[Giuramenti dai libri|Giuralo]].»<br/>La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (p. 202) *Gli occhi del re ardevano di passione: «Nessuno crede in me» disse Edoardo «e non mi crederai nemmeno tu. Ma non importa. Entro un mese sarai libero; non solo, ma le leggi che hanno disonorato te e svergognato il nome inglese verranno cancellate dai codici. Il mondo è fatto male; i [[Sovrano|sovrani]] dovrebbero frequentare a volte la scuola delle loro stesse leggi, e imparare così a essere misericordiosi». (p. 214) *In Fenchurch Street, un "bel fanciullo, dall'abito costoso", trovavasi in piedi su una sorta di podio per dare al re il benvenuto della città. Ecco gli [[Poesie dai libri|ultimi versi]] del suo saluto: *:''Benvenuto, o re, con lo slancio grande di ogni cuore;'' *:''Benvenuto ancora, per quanto ogni lingua può parlare;'' *:''Gioiosamente, menti e cuori ti accolgon con amore.'' *:''Dio ti conservi, preghiamo, e lunga vita ti possa dare!'' (p. 229) *Tom Canty contemplò intorno a sé il mare di facce entusiaste, e il cuore gli si gonfiò di esultanza e sentì che la sola cosa per cui valesse la pena di vivere a questo mondo consisteva nell'essere un [[re]] e l'idolo di una nazione. (p. 299) ===[[Explicit]]=== Sì, Re [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] visse soltanto pochi anni, povero ragazzo, ma li visse degnamente. Più di una volta, quando qualche grande dignitario, qualche dorato vassallo della Corona, contestava la sua clemenza e sosteneva che certe leggi da lui emendate erano già sufficientemente clementi e non causavano sofferenze o oppressioni tali da giustificare proteste, il giovane re volgeva sull'interlocutore la luttuosa eloquenza dei suoi grandi occhi compassionevoli e rispondeva: «Che cosa sai tu di sofferenza e oppressioni? Io e il mio popolo le conosciamo, ma tu le ignori».<br/>Il regno di Edoardo VI fu singolarmente misericordioso per quei tempi crudeli. Ora che stiamo per congedarci da lui, cerchiamo di tenerlo presente nel ricordo, per rendergli il giusto merito. (pp. 263-264) ==''Imprecazioni d'autore''== *[[Adamo]] era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era [[proibizione|proibita]]. Lo sbaglio fu di non proibirgli il [[Serpenti nella Bibbia|serpente]], perché allora avrebbe mangiato il serpente. *Alcune persone pensano che l'[[onestà]] sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto. *Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la [[vita]] ideale. *Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima. *Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo. *Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi. *Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la [[pecora]] fu una tautologia. *Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali. *Il [[banchiere]] è un uomo che ti presta l'[[ombrello]] quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere. *Il frastuono non dimostra niente. Spesso una [[gallina]] che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide. *L'[[irriverenza]] è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio. *L'opinione secondo cui nessun [[gentiluomo]] impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso. *La [[fama]] edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto. *La prima cosa che un [[missionario]] insegna al selvaggio è l'[[indecenza]]. *Lo spirito dell'[[ira]] è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare. *Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono. *Nessun [[dolore]] dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni. *Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza. *Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle. *Quando ci ricordiamo di essere tutti [[follia|folli]], i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione. *Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un [[diario]] ogni anno. *Ricordate quel venerabile [[Proverbi dai libri|proverbio]]: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la [[verità]]. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai. *Una delle prove dell'immortalità dell'[[anima]] è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto. ==''L'uomo che corruppe Hadleyburg''== ===[[Incipit]]=== Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto. ===Citazioni=== *Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione. *Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio. *La responsabilità è individuale, non della comunità. ==''La terribile lingua tedesca''== *Di sicuro non esiste un'altra lingua che sia così trasandata e asistematica, e così schiva ed elusiva da comprendere. Ti infarini, qua e là, nel peggiore dei modi; e quando alla fine pensi di aver afferrato una regola che offra una solida base, e così riposarti un attimo, tra la rabbia generale e la confusione di dieci parti del discorso, giri la pagina e leggi: "Lo studente presti molta attenzione alle seguenti eccezioni." Scorri l'occhio lungo la pagina e scopri che ci sono più eccezioni alla regola rispetto ai casi in cui essa vale. :''Surely there is not another language that is so slipshod and systemless, and so slippery and elusive to the grasp. One is washed about in it, hither and thither, in the most helpless way; and when at last he thinks he has captured a rule which offers firm ground to take a rest on amid the general rage and turmoil of the ten parts of speech, he turns over the page and reads, "Let the pupil make careful note of the following exceptions." He runs his eye down and finds that there are more exceptions to the rule than instances of it.''<ref name=awful/> *Ogni sostantivo ha un genere, e non esiste un senso né un metodo per assegnarli; così il genere di ognuno deve essere imparato separatamente e a memoria. Non c'è altro modo. Per fare ciò devi avere la memoria di un libro di memorandum. In tedesco una giovane ragazza non ha sesso, mentre una rapa sì. Pensa a quale eccitata riverenza viene mostrata per la rapa, e a quale insensibile mancanza di rispetto per la ragazza. :''Every noun has a gender, and there is no sense or system in the distribution; so the gender of each must be learned separately and by heart. There is no other way. To do this one has to have a memory like a memorandum-book. In German, a young lady has no sex, while a turnip has. Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl.''<ref name=awful/> *Ci sono persone nel mondo che avranno un bel po' di problemi a indicare le colpe in una religione o una lingua, per poi occuparsi apaticamente dei loro affari senza aver suggerito un qualunque rimedio. Io non sono quel tipo di persona. Io ho dimostrato che la lingua tedesca necessita d'esser riformata. Molto bene, sono pronto a riformarla. Almeno io sono pronto ad avanzare gli opportuni suggerimenti. Certo una strada come questa potrebbe essere immodesta in un'altra lingua; ma io ho dedicato più di nove intere settimane, dalla prima all'ultima, ad uno studio attento e critico di questa lingua, e perciò ho acquisito una sicurezza nella mia abilità di riformarla che nessuna mera e superficiale cultura avrebbe potuto conferirmi. :''There are people in the world who will take a great deal of trouble to point out the faults in a religion or a language, and then go blandly about their business without suggesting any remedy. I am not that kind of person. I have shown that the German language needs reforming. Very well, I am ready to reform it. At least I am ready to make the proper suggestions. Such a course as this might be immodest in another; but I have devoted upward of nine full weeks, first and last, to a careful and critical study of this tongue, and thus have acquired a confidence in my ability to reform it which no mere superficial culture could have conferred upon me.''<ref name=awful/> *Innanzitutto, abolirei il caso dativo. Confonde i plurali; e, inoltre, nessuno sa mai quando si trova nel caso dativo, tranne quando lo scopre in maniera accidentale – e poi non sa quando o dove è entrato nel caso dativo, o da quant'è che è entrato nel caso dativo, o quando starà per uscirne. Il caso dativo è solo una follia ornamentale – è meglio scartarlo. :''In the first place, I would leave out the Dative case. It confuses the plurals; and, besides, nobody ever knows when he is in the Dative case, except he discover it by accident – and then he does not know when or where it was that he got into it, or how long he has been in it, or how he is going to get out of it again. The Dative case is but an ornamental folly – it is better to discard it.''<ref name=awful/> *In secondo luogo, sposterei il verbo più in su, all'inizio. Puoi usare il miglior verbo possibile, ma mi rendo conto che con questo non riuscirai mai ad abbattere sul serio un soggetto nel tedesco attuale – riuscirai solo ad azzopparlo. Quindi io insisto che questa parte importante del discorso debba essere spostata all'inizio, in una posizione dove possa essere vista facilmente a occhio nudo. :''In the next place, I would move the Verb further up to the front. You may load up with ever so good a Verb, but I notice that you never really bring down a subject with it at the present German range – you only cripple it. So I insist that this important part of speech should be brought forward to a position where it may be easily seen with the naked eye.''<ref name=awful/> *Terzo, importerei qualche parola forte dalla lingua inglese – per imprecare, e anche per l'uso nel descrivere ogni tipo di argomento vigoroso in modo vigoroso. :''Thirdly, I would import some strong words from the English tongue – to swear with, and also to use in describing all sorts of vigorous things in a vigorous ways.''<ref name=awful/> *"Verdammt", e i suoi ampliamenti e variazioni, sono parole che hanno un sacco di significati, ma i suoni sono così deboli e inefficaci che le donne tedesche possono usarli senza peccato. Le donne tedesche che non possono essere indotte a commettere un peccato attraverso una qualunque persuasione o impulso, subito scoppiano in una di queste piccole e inoffensive parole quando strappano i loro vestiti o non gradiscono la zuppa. Il suono è maligno tanto quanto il nostro "Accipicchia!". Le donne tedesche costantemente dicono "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!", ecc. Forse pensano che le nostre donne abbiano il loro stesso modo di fare; lo dico perché una volta ho sentito una gentile ed amabile vecchia tedesca dire ad una dolce giovane americana; "Le due lingue sono così simili – che bello; noi diciamo "Ach! Gott!" e voi dite "Cavolo!"". :''"Verdammt", and its variations and enlargements, are words which have plenty of meaning, but the sounds are so mild and ineffectual that German ladies can use them without sin. German ladies who could not be induced to commit a sin by any persuasion or compulsion, promptly rip out one of these harmless little words when they tear their dresses or don't like the soup. It sounds about as wicked as our "My gracious". German ladies are constantly saying, "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!" etc. They think our ladies have the same custom, perhaps; for I once heard a gentle and lovely old German lady say to a sweet young American girl: "The two languages are so alike – how pleasant that is; we say "Ach! Gott!" you say "Goddamn"".''<ref name=awful/> *Quarto, riorganizzerei i sessi e li distribuirei conformemente al volere del creatore. Questo come forma di rispetto, se non altro. :''Fourthly, I would reorganizes the sexes, and distribute them accordingly to the will of the creator. This as a tribute of respect, if nothing else.''<ref name=awful/> *Quinto, la farei finita con quelle enormi lunghe parole composte; oppure chiederei a chi parla di pronunciarle a pezzi, con pause per farci riprendere. Eliminarle totalmente sarebbe un'ottima cosa, perché le idee vengono recepite e digerite molto più facilmente quando arrivano una alla volta anziché in blocco. Il cibo intellettivo è come qualsiasi altro; è più gradevole e più benefico assumerlo con un cucchiaio che con una pala. :''Fifthly, I would do away with those great long compounded words; or require the speaker to deliver them in sections, with intermissions for refreshments. To wholly do away with them would be best, for ideas are more easily received and digested when they come one at a time than when they come in bulk. Intellectual food is like any other; it is pleasanter and more beneficial to take it with a spoon than with a shovel.''<ref name=awful/> *Sesto, chiederei a chi parla di fermarsi quando ha finito, e non di attaccare una sfilza di quegli inutili "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" alla fine del suo discorso. Questa sorta di cianfrusaglia svilisce un discorso, invece di aggiungervi purezza. Sono perciò un'offesa, e dovrebbero essere scartati. :''Sixthly, I would require a speaker to stop when he is done, and not hang a string of those useless "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" to the end of his oration. This sort of gewgaws undignify a speech, instead of adding a grace. They are, therefore, an offense, and should be discarded.''<ref name=awful/> *Settimo, scarterei le parentesi. E anche le doppie parentesi, le triple parentesi, le n-parentesi, e allo stesso modo la parentesi-regina finale che chiude tutto quanto l'insieme. Chiederei a ogni individuo, sia esso alto o basso, di distendere un discorso chiaro e semplice, oppure di avvolgerlo, sedercisi sopra e starsene in pace. Infrazioni a questa legge dovrebbero essere punibili con la morte. :''Seventhly, I would discard the Parenthesis. Also the reparenthesis, the re-reparenthesis, and the re-re-re-re-re-reparentheses, and likewise the final wide-reaching all-inclosing king-parenthesis. I would require every individual, be he high or low, to unfold a plain straightforward tale, or else coil it and sit on it and hold his peace. Infractions of this law should be punishable with death.''<ref name=awful/> *Ottavo e ultimo, terrei Zug e Schlag, con i loro pendagli, e getterei via il resto del vocabolario. Questo semplificherebbe la lingua. :''And eighthly, and last, I would retain Zug and Schlag, with their pendants, and discard the rest of the vocabulary. This would simplify the language.''<ref name=awful/> *In base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l'inglese (se si esclude l'ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent'anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com'è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla. :''My philological studies have satisfied me that a gifted person ought to learn English (barring spelling and pronouncing) in thirty hours, French in thirty days, and German in thirty years. It seems manifest, then, that the latter tongue ought to be trimmed down and repaired. If it is to remain as it is, it ought to be gently and reverently set aside among the dead languages, for only the dead have time to learn it.''<ref name=awful>{{en}} Da ''[https://www.cs.utah.edu/~gback/awfgrmlg.html The Awful German Language]'', appendice di ''A Tramp Abroad'' (1880).</ref> ==''Le avventure di Huckleberry Finn''== ===Avviso=== Chiunque cercherà di trovare uno sco-<br/> po in questa storia verrà perseguito a<br/> termini di legge; chiunque cercherà di<br/> trovare una morale verrà bandito;<br/> chiunque cercherà di trovare una tra-<br/> ma verrà fucilato.<br/> <br/> PER ORDINE DELL'AUTORE<br/> IL CAPO DELLA SUSSISTENZA<br/> (p. 11) ===[[Incipit]]=== ====Giovanni Baldi==== Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly – cioè la zia Polly di Tom – e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima. {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giovanni Baldi, Garzanti, 2002}} ====Enzo Giachino==== Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994}} ====Gabriele Musumarra==== Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli}} ====Giuseppe Culicchia==== Voi non sapete niente di me, senza che avete letto un libro intitolato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa. Quel libro l'ha fatto il signor Mark Twain, che ha detto la verità, più o meno. Certe cose le ha esagerate un po', ma è stato abbastanza sincero. Che è già qualcosa. Non ho mai visto nessuno che una volta o l'altra non ha cacciato qualche balla, a parte zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Della zia Polly, che poi è la zia Polly di Tom, e di Mary, e della vedova Douglas, se ne parla in quel libro, che è un libro quasi vero; con qualche esagerazione, come ho detto. (p. 13) ===Citazioni=== *Poi una caviglia ha attaccato a [[Prurito|prudermi]], ma mica me la potevo grattare; e poi si è messo a prudermi un orecchio, e poi la schiena, proprio in mezzo alle spalle. Mi sembrava di morire, se non mi grattavo. Beh, è una cosa che ho già notato un mucchio di volte. Se sei con gente di classe, o a un funerale, o cerchi di dormire quando non hai sonno, insomma se sei da qualche parte dove non devi grattarti, allora stai sicuro che ti viene da grattarti in un migliaio di posti. (pp. 16-17) *Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il [[Giuramenti dai libri|giuramento]], e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (p. 19) *Così si è messa a trafficare, e [[Quiz dai libri|mi fa]]:<br/>"Dimmi, quando una vacca è stesa a terra, da quale parte si alza su per prima? Rispondi subito, senza pensarci. Da quale parte si alza su per prima?".<br/>"La parte di dietro, signora."<br/>"Bene. E un cavallo, allora?"<br/>"La parte davanti, signora."<br/>"Su un albero dov'è che cresce il muschio?"<br/>"A nord."<br/>"Se quindici mucche brucano sul fianco di una collina, quante di loro mangiano con la testa puntata nella stessa direzione?"<br/>"Tutte e quindici, signora."<br/>"Beh, credo che sei vissuto in campagna ''davvero''. Pensavo che magari cercavi di contarmi di nuovo delle storie. [...]" (pp. 69-70) *Era proprio come nel vecchio [[Proverbi dai libri|proverbio]]: "Dai un dito a un negro che quello si piglia tutto il [[braccio]]". (p. 95) *Mentre mi vestivo mi ha chiesto com'è che mi chiamavo, ma prima che potevo rispondergli ha attaccato a raccontarmi di una ghiandaia azzurra e di un coniglietto che aveva trovato nei boschi un paio di giorni prima, e mi ha chiesto dov'era Mosè, quando si era spenta la candela. Io gli ho risposto che non lo sapevo, non ne avevo proprio mai sentito parlare.<br/>"Beh, indovina," mi fa lui.<br/>"Come faccio a indovinare," dico io, "se questa storia non l'ho mai sentita?"<br/>"Ma puoi provarci, no? È facile."<br/>"Quale candela?" gli faccio.<br/>"Beh, una candela qualsiasi,» mi dice.<br/>"Non lo so proprio dov'è che era," dico. "Dov'era?"<br/>"Ma era al buio! Ecco dov'è che era!"<br/>"Beh, e se lo sapevi dov'era, perché me lo hai chiesto?"<br/>"Oh, insomma, quanto sei scemo, è un [[Indovinelli dai libri|indovinello]], no? [...]" (p. 104) *"Che roba è una [[faida]]?"<br/>"Ehi, ma da dove vieni? Non sai che roba è una faida?"<br/>"Mai sentita prima. Dimmelo tu che è."<br/>"Beh," mi fa Buck, "una faida funziona così. Un tizio litiga con un altro tizio, e lo ammazza; allora il fratello del tizio ammazza lui; poi gli altri fratelli, da una parte e dall'altra, si ammazzano tra loro; poi tocca ai cugini, e poco per volta si ammazzano tutti, e la faida finisce. Ma è una cosa lenta, e ci vuole un bel po' di tempo." (p. 113) *Abbiamo deciso che non c'era un posto migliore della nostra [[zattera]] per sentirsi come a casa, dopo tutto. Negli altri posti c'è troppa gente e si soffoca, ma su una zattera no. Ti senti proprio libero e comodo e bene, su una zattera. (p. 121) *Avevamo tutto quanto il cielo, lassù, scintillante di [[Stella|stelle]], e ci mettevamo a guardarle sdraiati a terra, e discutevamo se le aveva fatte qualcuno o se erano venute fuori così, da sole, e secondo Jim le aveva fatte qualcuno, ma secondo me erano venute fuori da sole, perché pensavo che ci voleva troppo tempo per farne così tante. Jim allora diceva che era stata la luna a farle, e beh, la cosa mi sembrava abbastanza ragionevole, così non ribattevo niente, perché una volta avevo visto una rana fare talmente tante uova che naturalmente poteva essere andata a quel modo. Guardavamo anche le [[Meteora|stelle cadenti]], per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido. (pp. 123-124) *Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio [[Motti dai libri|motto]]. (p. 129) *La cosa ha fatto sparire quel senso di disagio, e ci ha messi proprio di buonumore, perché era davvero una triste faccenda non andare d'accordo su una [[zattera]]; perché quello che vuoi, più di ogni altra cosa al mondo, su una zattera, è che tutti sono soddisfatti, e si sentono bene con gli altri. (p. 129) *Ma il [[Essere o non essere|soliloquio di Amleto]], mio caro, il pezzo più celebre di Shakespeare. Ah, è sublime, sublime! Ogni volta fa venire giù il teatro. (Duca, p. 139) *Ecco com'è che vanno le cose: uno fa [[cattiva azione|qualcosa di brutto]], e poi non gli va di pagarne conseguenze. Dicono che, finché riesci a nasconderlo, non ti capita niente di male. (p. 210) *Ma è sempre così: non fa differenza se ti comporti bene o male, la [[coscienza morale|coscienza]] non è intelligente, e ti accusa sempre. Se avevo un cane bastardo intelligente quanto la coscienza di una persona, lo avvelenavo subito. Prende più posto che tutto il resto, dentro uno, la coscienza, e non serve a nulla, proprio a nulla. (pp. 227-228) *Che testa che aveva per essere appena un ragazzo! Se ce l'avevo io la testa di [[Tom Sawyer]], non la cambiavo manco per diventare duca, o secondo ufficiale su un battello, o clown in un circo, per niente al mondo che la cambiavo. (p. 228) *"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il [[Motti dai libri|motto]] ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". (Tom Sawyer, p. 253) ===[[Explicit]]=== Tom ormai è guarito, e porta la pallottola al collo attaccata alla catena dell'orologio, e guardare sempre che ora è, così non mi resta più niente da scrivere, e ne sono proprio contento forte, perché se sapevo che fatica si faceva a scrivere un libro mica mi ci mettevo, e adesso la pianto. Ma secondo me è meglio che parto per i Territori Indiani prima degli altri, perché la zia Sally dice che vuole adottarmi e incivilizzarmi e non ci penso proprio. Ci sono già passato. <br/> {{destra|SINCERAMENTE VOSTRO, HUCK FINN}} (p. 285) ===Citazioni su ''Le avventure di Huckleberry Finn''=== *Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto ''Huckleberry Finn'', libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice. ([[Jorge Luis Borges]]) *Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: ''Huckleberry Finn''. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c'è niente e dopo niente che lo valga. ([[Ernest Hemingway]]) ==''Le avventure di Tom Sawyer''== ===[[Incipit]]=== ====Gianni Celati==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili: <br> «Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»<br> ====Rossana Guarnieri==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Ancora silenzio. <br> «Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!» <br> La vecchia signora abbassò gli [[occhiali]] e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili: <br> «Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»<br> ====Stella Sacchini==== "TOM!" <br> Nessuna risposta. <br> "TOM!"<br> Nessuna risposta. <br> "Che starà combinando, quel ragazzo? Vorrei proprio saperlo! Ehi, TOM!" <br> Nessuna risposta <br> La vecchia signora abbassò gli occhiali sul naso e diede un'occhiata, da sopra, alla stanza intorno; poi li spinse di nuovo su e guardò fuori, da sotto le lenti. Ci guardava ''attraverso'' di rado, o mai, per cercare una cosa piccina come un ragazzo; quello era il suo paio di occhiali buoni, l'orgoglio del suo cuore, e non dovevano rispondere a criteri di utilità, ma di "stile"; ci avrebbe visto altrettanto bene attraverso due piastre da cucina. Per un momento parve perplessa, poi disse con meno foga ma sempre abbastanza forte per farsi sentire dalla mobilia: <br>"Guarda che se t'acchiappo, ti..." (p. 11) ===Citazioni=== *Senza rendersene conto, aveva scoperto una [[Regole dai libri|legge]] importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a [[Desiderio|desiderare]] qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (2016, p. 25) *[[Huckleberry Finn|Huckleberry]] era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri del paese, perché era un fannullone, un fuorilegge, volgare e cattivo – e perché tutti i loro figli lo ammiravano da morire, e per divertirsi cercavano la sua compagnia proibita, e avrebbero tanto voluto avere il coraggio di essere come lui. [...] Huckleberry indossava sempre abiti smessi, da adulto: un perenne e svolazzante trionfo di stracci. Il cappello era una vasta rovina con un'ampia mezzaluna ritagliata dalla falda; il cappotto, quando ne portava uno, gli arrivava fin quasi ai calcagni e aveva i bottoni posteriori che gli scendevano ben sotto la vita; aveva una bretella sola a tener su le braghe: il cavallo era sceso e i calzoni gli stavano appesi come un sacco che non conteneva niente, e in fondo i risvolti sfrangiati strascicavano nella polvere, se non li rimboccavi.<br/>Huckleberry andava e veniva come gli pareva a lui. Col bel tempo dormiva sugli usci delle case e in un grosso barile vuoto quando pioveva; non doveva andare a scuola né in chiesa, o chiamare qualcuno signore, o obbedire ad anima viva; poteva andare a pesca o a nuotare quando e dove decideva lui, e starci tutto il tempo che voleva; nessuno gli vietava di azzuffarsi; poteva restare alzato finché gli andava; era sempre il primo ragazzo a girare scalzo in primavera e l'ultimo a rimettersi le scarpe in autunno; non doveva mai lavarsi, né mettersi vestiti puliti; poteva imprecare a tutto spiano. In una parola, ciò che rende preziosa la vita, quel ragazzo ce l'aveva. Così la pensava ogni oppresso e vessato ragazzo perbene di St Petersburg. (2016, pp. 55-56) *Eccolo là! Ma come si fa a dire di curare i porri con l'acqua morta a 'sto modo da scemi! Guarda che così non ti funziona mica. Ci devi andare da solo nel bosco, dove sai che c'è un tronco con l'acqua morta, e a mezzanotte precisa ti metti con la schiena contro il tronco e ci ficchi la mano dentro e dici:<br/>{{destra|Grano d'orzo, grano d'orzo, acqua morta a più non posso,<br/>mescola mescola, spalma sul porro e te lo toglierai di dosso}}e poi vai via subito, undici passi, con gli occhi chiusi, e poi fai tre giri su te stesso e vai dritto a casa senza parlare con nessuno. Perché se parli l'[[Incantesimi dai libri|incantesimo]] si spezza. ([[Tom Sawyer]]; 2016, pp. 57-58) *"Pigli un fagiolo, lo spacchi a metà, e poi fai un taglio al porro per farci uscire un po' di sangue, e poi metti il sangue su un pezzetto del fagiolo, e poi scavi una buca e ce lo seppellisci verso mezzanotte dove c'è un crocicchio, quando che c'è la luna nuova, e poi il resto del fagiolo ci dai fuoco. E allora vedi che il pezzetto che ha il sangue comincia a tirare e tirare, ché vuol far venire l'altro pezzetto, e allora il sangue comincia a tirare il porro, e tu vedi come viene via subito."<br/>"Sì, è proprio così che si fa, Huck... proprio così; però se quando lo seppellisci [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Fagiolo, sta' giù; porro sciò; a darmi fastidio non tornare più!' è meglio. [...]" (2016, p. 58) *Be', ti pigli il tuo gatto e vai al camposanto verso mezzanotte quando che hanno seppellito qualche mascalzone; e quand'è mezzanotte viene un diavolo, o anche due o tre, ma tu non li vedi, senti solo qualcosa che pare il vento, o magari li senti che parlano; e quando che si portano via il tizio, tu gli lanci dietro il gatto e [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Diavolo segui il corpo, gatto segui il diavolo, porri seguite il gatto, e ''io'' con voi ho fatto!'. 'Sta roba qui ti porta via ''qualunque'' porro. ([[Tom Sawyer]]; 2016, p. 58) *"Huck Finn e Tom Sawyer [[Giuramenti dai libri|giura]] che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (2016, p. 88) *"Va bene. Ora dite la [[Parole d'ordine dai libri|parola d'ordine]]."<br/>Due rochi sussurri consegnarono all'unisono la stessa tremenda parola alla notte minacciosa:<br/>"SANGUE!". (2016, p. 106) *Scoprì allora un fatto nuovo, e cioè che [[Promessa|promettere]] di non fare una cosa è il metodo più sicuro al mondo per farsi venire voglia proprio di quella cosa. (2016, p. 166) *"[...] Conosci [[Robin Hood]], Huck?"<br/>"No. Chi è Robin Hood?"<br/>"Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."<br/>"Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"<br/>"Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."<br/>"Allora mi sa proprio che era una brava persona."<br/>"Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo." (2016, p. 188) ===[[Explicit]]=== Termina così questo racconto. Dato che vuole essere soltanto la storia di un ''ragazzo'', deve fermarsi qui; la narrazione non potrebbe seguitare a lungo, senza diventare la storia di un ''uomo''. Quando si scrive un romanzo sugli adulti, tutti conoscono il punto esatto dove fermarsi: e cioè, al matrimonio; ma quando si scrive di giovani, bisogna fermarsi dove meglio si riesce.<br/>Quasi tutti i personaggi che compaiono in questo libro sono ancora vivi, e sono ricchi e felici. Un giorno o l'altro forse varrà la pena di riprendere la storia dei personaggi più giovani, per vedere che genere di uomini e di donne sono diventati; pertanto sarà più saggio non rivelare nulla su quella parte della loro vita, per il momento.<br/><br/>Fine (2016, p. 258) ==''Lettere dalla Terra''== *Alla fine comparve la [[scimmia]], e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza. *Con sottile ironia nobilitiamo [[Dio]] con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo. *Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete. *Il [[Dio]] di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della [[Bibbia]]. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto. *Il dolce [[sesso]], il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia. *Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla. *Il [[cristiano (religione)|cristiano]] attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa! *Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: [[Dio]] sa tutto ed è onnipotente. *L'[[invidia]] è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti. *L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto. *L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di [[Dio]]». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti. *La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale. *La nostra è una [[religione]] terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato. *La nostra concezione di [[Dio]] rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno. *La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano. *Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose. *Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio. *Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli [[ebrei]]. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci! *Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù. *Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio. *Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste. *Una delle religioni principali è chiamata [[Cristianesimo]]. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio. ==''Seguendo l'equatore''== *La [[verità]] è la cosa più preziosa che abbiamo. Risparmiamola. (cap. VII) *Tutto ciò che è umano è patetico. La fonte segreta dell'Umorismo stesso non è la gioia ma il cordoglio. Non c'è umorismo in paradiso. (cap. X) *Ci sono quelli che si fanno beffe dello scolaro, chiamandolo frivolo e superficiale. Eppure fu lo scolaro a dire: «La [[fede]] è credere a ciò che sai che non è così». (cap. XII) *La verità è più strana della finzione, ma è perché la Finzione è costretta ad attenersi al possibile; la Verità no. (cap. XV) *L'uomo farà molte cose per essere amato, ma farà di tutto per essere invidiato. (cap. XXI) *Non esiste il «Queen's English».<ref>«Inglese della Regina», ovvero lingua colta.</ref> La proprietà è finita nelle mani di una società per azioni, e noi possediamo la maggioranza delle quote! (cap. XXIV) *L'uomo è l'unico animale che [[arrossire|arrossisce]]. O ha bisogno di farlo. (cap. XXVII) *Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico, alleati, per colpirti al cuore; il primo per calunniarti, e il secondo per recartene notizia. (cap. XLV) *Le rughe dovrebbero indicare esclusivamente dove ci sono stati sorrisi. (cap. LII) *Ci sono due momenti della vita in cui un uomo non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo, e quando può. (cap. LVI) *Non rinunciate alle vostre illusioni. Quando esse sono svanite, potete ancora esistere, ma non siete più vivi. (cap. LIX) *Ognuno di noi è una [[luna]], e ha una faccia nascosta che non mostra mai a nessuno. (cap. LXVI) *Il vero inchiostro con cui è scritta per intero la storia è esclusivamente il [[pregiudizio]] liquido. (cap. LXIX) ==''Taccuini''== *Il rivoluzionario inventa le idee. Quando le ha esaurite, il conservatore le fa sue.<ref name=dizionario /> *Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.<ref name=dizionario>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref> *Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.<ref name=enciclopedia /> *Se non riuscite a ottenere un [[complimento]] in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.<ref name=enciclopedia>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> ==''Viaggio in paradiso''== ===[[Incipit]]=== Stavo morendo, e lo sapevo. Respiravo con difficoltà a lunghi intervalli, e tutti erano intorno al letto, immobili, silenziosi, attendendo che me ne andassi. Di tanto in tanto parlavano; le loro parole divenivano sempre più fioche, sempre più distanti. Udivo però tutto. Il secondo disse:<br/>«Se ne va con la marea.»<br/>Chips il carpentiere replicò:<br/>«Come fai a saperlo? Non ci sono maree al centro dell'oceano.»<br/>«Sì, invece. E, comunque, i capitani fanno sempre così.» (p. 15) ===Citazioni=== *Dissi tra me e me: «Un autentico [[Ebrei|ebreo]]! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (p. 18) *Mi pregò di non parlare così; non dovevo esagerare; si trattava solo di uno [[Errore|sbaglio]] e uno sbaglio, osservò, non è un delitto veramente. (p. 19) *Era un buon diavolo come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi [[Negro|negri]] che non avessero il cuore al posto giusto. (p. 26) *''Vogliamo udire la tua voce, | e contemplarti viso a viso.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) *''L'infinito cielo sospira | e aspetta d'udire quella voce.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) ===[[Explicit]]=== Erano parole vere. E Abramo, piangendo, scosse il contenuto del suo seno e fece affiggere quindi un eloquente cartellino «Riservato»; e Pietro, piangendo, disse: «Quando verrà, sarà ricevuto con una processione e con le torce accese», e allora tutto il cielo rintronò, lieto che un giorno vi sareste giunto. E così pure l'inferno.<br/><br/>{{destra|[''Firmato'']<br/>L'angelo del protocollo [''Timbro'']}}(p. 93) ==''Wilson lo zuccone''== ===[[Incipit]]=== Chi è ignorante di faccende legali può sempre commettere errori quando tenta di fotografare con la penna una scena di tribunale; per questo non ero disposto a mandare alle stampe i capitoli «legali» di questo libro, senza prima sottoporli a una revisione e correzione severa ed esauriente da parte di un avvocato con tutti i crismi, se è così che si dice. Questi capitoli adesso sono a posto nei minimi dettagli, perché sono stati riscritti sotto la diretta sorveglianza di William Hicks che ha studiato legge nel sudovest del Missouri, trentacinque anni fa, e poi è venuto qui a [[Firenze]] per motivi di salute e tuttora, per fare un po' d'esercizio e in cambio di vitto e alloggio, dà una mano nel ristoro per quadrupedi di ''Macaroni Vermicelli'', che si trova nel vicolo non appena volti l'angolo da piazza del Duomo subito dietro la casa nel cui muro è incastrata la pietra dove [[Dante Alighieri|Dante]] era solito sedersi seicento anni fa, quando fingeva di osservare la costruzione del campanile di [[Giotto]] e invece poi si stufava non appena passava di lì Beatrice che andava a comprarsi una fetta di castagnaccio per difendersi nel caso ci fosse una rivolta ghibellina prima che arrivasse a scuola. L'acquistava alla stessa vecchia bancarella dove anche oggi si vende lo stesso antico dolce che è leggero e buono proprio come allora, e questo non lo dico per complimento, anzi. Hicks era un po' arrugginito in fatto di legge, ma si aggiornò per l'occasione, quindi quei due o tre capitoli «legali» adesso sono aggiustati ed esatti. Me l'ha detto lui stesso.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, Milano, 1979}} ===Citazioni=== *Non c'è [[personalità]], per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal [[ridicolo]], sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'[[asino]], per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – ''Calendario di Wilson lo Zuccone.'' *''[[1° aprile]]:'' ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.<ref>Ogni anno il 1° aprile si celebra l'''[[w:en:April Fools' Day|April Fools' Day]]'' e «''Fool''» in inglese sta per «stolto, stupido, sciocco.»</ref> :''APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.'' *''[[12 ottobre]]: Scoperta dell'America.'' È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla. *Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare [[bugia|menzogne]] creda di esserne il miglior giudice. *Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere. *È facile trovare [[difetto|difetti]] se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici. *Il [[coraggio e paura|coraggio]] è la capacità di resistere alla [[coraggio e paura|paura]], di dominare la paura: non è l'assenza di paura. *Il vero [[cocomero]] meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì. *L'[[abitudine]] è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta. *La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti. *Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri. :''Nothing so needs reforming as other people's habits.'' *Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le [[ippica|corse dei cavalli]]. *Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon [[esempio]]. :''Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.'' *[[Regole dai libri|Regola]] per l'[[aggettivo]]: quando siete in dubbio, cancellatelo. *Se raccogliete un [[cane]] affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo. *Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, [[bestemmia]]te. *Una delle differenze più salienti tra il gatto e la [[bugia|menzogna]] è che il gatto ha soltanto nove vite. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il gatto di Dick Baker''=== Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick<br> Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato. ===''La banconota da un milione di sterline''=== A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano. ===''Una curiosa gita di piacere''=== {{centrato|'''''New York Herald,''''' '''6 luglio 1874'''}} ''Avviso'' – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da [[biliardo]], salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani. ===''Una storia di fantasmi''=== Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma. ==Citazioni su Mark Twain== *Chi lo considera uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze. ([[Michele Serra]]) *È insuperabile nella singola frase piantata lì, ed è gigantesco alla distanza. ([[Fabio Genovesi]]) *Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato ''Huckleberry Finn'' e ''Roughing {{Sic|it}}'' e ''The Innocents at Home'' e ''Tom Sawyer'' e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto ''Huckleberry Finn'' in collaborazione con il Mississippi, fiume fangoso dell'America». ([[Jorge Luis Borges]]) *Mi è grato pensare al grande e divino Twain. È l'uomo più grande che avete dalla vostra parte dell'Atlantico. Non scordatevelo. [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] era della sua stessa razza. ([[Rudyard Kipling]]) *Se qualche merito eccezionale può vantare Mark Twain nella nostra memoria, è come scrittore; se qualcosa cerchiamo (e troviamo) nei suoi tanti volumi, questo non è precisamente il tragico. Mark Twain – oh, quale riscattato e quasi paradossale assioma! – era un umorista. ([[Jorge Luis Borges]]) *Una volta ho sentito un americano che ha definito così la fede: 'Quella cosa che ci rende in grado di credere cose che sappiamo non essere vere'. Su questo, sono d'accordo con quell'uomo. Lui voleva dire che noi dobbiamo avere una mente aperta, e impedire che un piccolo pezzettino di verità ostacoli il cammino di una verità grande, come una piccola pietra su binario può fare con un treno. Noi cogliamo per prima la piccola verità. Bene! La conserviamo dentro di noi, la apprezziamo; tuttavia non lasciamole credere di essere tutta la verità dell'universo. ([[Abraham Van Helsing]], ''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Mark Twain, ''Gli innocenti all'estero'', traduzione di Piero Mirizzi, Lerici editori, Milano, 1960. *Mark Twain, ''Il gatto di Dick Baker'', traduzione di Adria Tissoni, in ''Grandi storie di gatti'', Armenia, 2001. *Mark Twain, ''Il principe e il povero'', traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-48608-4 *Mark Twain, ''Imprecazioni d'autore. 238 aforismi rabbiosi'', a cura di Romolo Capuano, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007. *Mark Twain, ''L'uomo che corruppe Hadleyburg'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi. *Mark Twain, ''La banconota da un milione di sterline e altri racconti'', traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton. *Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giuseppe Culicchia, Feltrinelli, Milano, 2005. ISBN 978-88-07-90051-8 *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Stella Sacchini, Feltrinelli, Milano, 2016. ISBN 978-88-07-90228-4 *Mark Twain, ''Lettere dalla Terra'', traduzione di Luca Trevisani, Editori Riuniti, Roma, 1982. *Mark Twain, ''Seguendo l'equatore'', Baldini&Castoldi, Milano, 2014. ISBN 9788868652463 *Mark Twain, ''Una curiosa gita di piacere'', traduzione di Carla Vitaliano, in ''Millemondiestate 1986'', Mondadori, 1986. *Mark Twain, ''Una storia di fantasmi'', traduzione di Gianni Pilo, in ''Storie di fantasmi'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995. *Mark Twain, ''Viaggio in paradiso'', traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011. *Mark Twain, ''Wilson lo zuccone'', traduzione di Alberto Tedeschi, Biblioteca Universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1979. *{{en}} Mark Twain, ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', New York, Bantam Books, 1957 ==Voci correlate== *[[Huckleberry Finn]] *[[Tom Sawyer]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=en:Author:Mark Twain|s2_lingua=inglese}} ===Opere=== {{Pedia|Le avventure di Tom Sawyer‎||(1876)}} {{Pedia|Il principe e il povero||(1881)}} {{Pedia|Le avventure di Huckleberry Finn‎||(1884)}} {{Pedia|La banconota da un milione di sterline||(1893)}} {{Pedia|Wilson lo zuccone||(1894)}} {{Pedia|Seguendo l'Equatore||(1897)}} {{Pedia|L'uomo che corruppe Hadleyburg||(1899)}} {{Pedia|Lettere dalla Terra||(1962)}} {{vetrina|22|ottobre|2005|scrittori}} {{DEFAULTSORT:Twain, Mark}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Educatori statunitensi]] [[Categoria:Giornalisti statunitensi]] [[Categoria:Insegnanti statunitensi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] [[Categoria:Umoristi statunitensi]] iu6jks9t91wwnq6s93rlvbskm6r0g20 1218327 1218324 2022-07-22T08:46:57Z Dread83 47 Annullata la modifica 1218324 di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]) wikitext text/x-wiki [[File:Mark Twain Cigar2.jpg|thumb|Mark Twain]] '''Mark Twain''', pseudonimo di '''Samuel Langhorne Clemens''' (1835 – 1910), scrittore, umorista, aforista e docente statunitense. ==Citazioni di Mark Twain== *[...] all'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il [[Lago di Como]] si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! :[...] ''at eventide when everything seems to slumber , and the music of the vesper bells comes stealing over the water, one almost believes that nowhere else than on the Lake of Como can there be found such a paradise of tranquil repose.<br>From my window here in {{sic|Bellaggio}} I have a view of the other side of the lake now, which is as beautiful as a picture. A scarred and wrinkled precipice rise to a height of eighteen hundred feets; on a tiny bench half way up its vast wall, sits a little snow-flake of a church, no bigger than a martin-box apparently; skirting the base of the cliff are a hundred orange groves and gardens, flecked with glimpses of white dwelling that are buried in them; in front three or four gondolas lie idle upon the water – and in the burnished mirror of the lake, mountain, chapel, houses, groves, and boats are counterfeited so brightly and so clearly, that one scarce knows where the reality leaves off and the reflection begins!''<ref>{{en}} Da ''The innocents abroad'', John Camden Hotten, Londra, 1872, [https://books.google.it/books?id=EQsCAAAAQAAJ&dq=&pg=PA149#v=onepage&q&f=false p. 149].</ref> *[[Benjamin Franklin|Beniamino Franklin]] era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.<ref name=Selezione1965>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref> *C'è qualcosa che affascina nella [[Scienza]]. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.<ref>Citato in Alberto Salza, ''L'anello mancato'', Rusconi Editore.</ref> *Cercate di vivere in modo che la vostra [[morte]] rincresca anche all'impresario delle [[pompa funebre|pompe funebri]].<ref name=StoriaIllustrata>Citato in ''Storia Illustrata'', anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.</ref> *Con l'opportuna [[ambiguità]] risolveremo tutti i vostri problemi.<ref>Da ''Come fui segretario di un senatore del Tennessee''.</ref> *Comprate [[terra|terreni]]: non ne fabbricano più.<ref>Citato in ''Focus'', n. 104, p. 188.</ref> * Ero convinto che il [[Lago di Como]] fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'[[uomo]] definire stupidi gli [[animale|animali]] perché così appaiono ai suoi sensi ottusi. :''It is just like man's vanity and impertinence to call an animal dumb because it is dumb to his dull perceptions.''<ref>Da ''What is a man?'', cap. VI, in ''What is a man? and Other Essays'', The floating press, 2010, p. 108.</ref> *{{NDR|Da uno scontro con un avversario}} Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.<ref name=StoriaIllustrata/> *Il [[coyote]] è uno scheletro bislungo e allampanato, dall'aria afflitta e assai cagionevole, ricoperto da una pelle di lupo con la coda neanche troppo spelacchiata, ma immancabilmente pendula e derelitta; gli occhi sono astuti e maligni, e il muso affilato, col labbro superiore rialzato a mostrare i denti; insomma, quel che si dice un brutto ceffo. Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza: ha ''sempre'' fame, è sempre povero in canna, scalognato e senza un amico al mondo. Anche le creature più reiette lo disprezzano; le sue pulci lo abbandonerebbero per il primo velocipiede. È così smidollato e vigliacco che anche quando scopre i denti e finge di minacciarti si vede benissimo che col resto della faccia ti sta chiedendo scusa. E Dio, quant'è brutto!<ref>Da ''In cerca di guai'' (''Roughing it''), traduzione di Giulia Arborio Mella, Adelphi, 2016, [https://books.google.it/books?id=9DR9DAAAQBAJ&pg=PT21 p. 21]. ISBN 8845978060</ref> *Il [[pericolo]] non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.<ref>Citato nel film ''[[Una scomoda verità]]''.</ref> *Il [[sapone]] e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.<ref>Da ''The facts concerning the recent resignation''.</ref> *{{NDR|Alla domanda di un giornalista su quali fossero i libri che più gli piacessero}} Secondo! il valore dei [[libri]] varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Aneddoti bibliografici'', Bietti, Milano, 1939, p. [https://books.google.it/books?id=EBlAAAAAIAAJ&pg=PA5#v=onepage&q&f=false 5].</ref> * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del [[Lago di Como]]}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref> *L'[[economia politica]] sta alla base di ogni buon governo. Le persone più sagge di tutti i tempi hanno fatto rimarcare su questo argomento i più ricchi tesori del loro genio, della loro esperienza di vita e della loro istruzione. :''Political Economy is the basis of all good government. The wisest men of all ages have brought to bear upon this subject the richest treasures of their genius, their experience of life, and their learning.''<ref>{{en}} Citato in ''Political Economy'', in ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', pp. 59-60.</ref> *L'[[India]] ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. :''India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.''<ref>{{en}} Citato in ''[http://www.hinduwisdom.info/quotes1_20.htm#Q6 A tribute to Hinduism]''.</ref> *L'[[umorismo]] è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', ottobre 1997.</ref> *L'[[uomo]] esiste da 32.000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la [[torre Eiffel]] rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro. :''Man has been here 32,000 years. That it took a hundred million years to prepare the world for him is proof that that is what it was done for. I suppose it is, I dunno. If the Eiffel Tower were now representing the world's age, the skin of paint on the pinnacle-knob at its summit would represent man's share of that age; and anybody would perceive that the skin was what the tower was built for. I reckon they would, I dunno.''<ref>{{en}} Da ''Was the World Made for Man'', 1903; in ''What is Man? and Other Philosophical Writings'', a cura di Paul Baender, Iowa Center for Textual Studies, 1973, p. 106.</ref> *La [[gratitudine]] è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.<ref>Dall'''Autobiografia''.</ref> *Le sue massime {{NDR|di [[Benjamin Franklin]]}} erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.<ref name=Selezione1965/> *Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante [[maggioranza]]?<ref>Citato in ''Focus'' n. 62, p. 181.</ref> *Non mi deve interessare se la [[vivisezione]] produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata.<ref>Da una lettera alla London Antivivisection Society; citato in Guglielmo Bonuzzi, ''L'altro prossimo'', Cappelli editore, Bologna, 1958, p. 139.</ref> *Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref> *{{NDR|Ad Adele Strauss, moglie di [[Johann Strauss jr]]}} Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia, 1998.</ref> *Sono convinto che il nostro [[Dio|Padre Celeste]] ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia.<ref>Citato in Bernard de Voto, ''Merk Twain in eruption''.</ref><ref name=enciclopedia /> *Un uomo con un'[[idea]] è un matto finché quell'idea non ha successo.<ref>Citato in Emanuela Barbero, ''La cucina etica facile'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2009, p. 21. ISBN 978-88-7106-504-5</ref> *Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue [[ultime parole]]... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.<ref>Citato in Gabriele Pantucci, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il [[Paradiso e inferno|paradiso]] per clima, l'inferno per la compagnia!"<ref>La paternità della citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a Twain, ma l'originale appartiene al senatore [[Benjamin Wade]], che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». {{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/ Heaven for the Climate, and Hell for the Company]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 luglio 2011.</ref> :''Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!''<ref>Da ''Mark Twain's Notebooks & Journals'', Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538</ref> *Una [[Fotografia (immagine)|fotografia]] è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.<ref>Da una lettera inviata a un giornale; citato in ''[http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/ Perché nelle vecchie foto non si sorride?]'', ''il Post.it'', 21 settembre 2013.</ref> ===Attribuite=== *È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. :''Better to remain silent and be thought a fool than to speak and remove all doubt.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La prima attribuzione a Mark Twain sembra risalire al 1953, quando tale citazione viene riportata in un articolo di un giornale canadese. La citazione è stata attribuita anche ad [[Abraham Lincoln]] e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.<ref>{{en}} Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/17/remain-silent/ Better to Remain Silent and Be Thought a Fool than to Speak and Remove All Doubt]'', ''QuoteInvestigator.com'', 17 maggio 2010.</ref> La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de ''[[I Simpson]]''. *Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 70. ISBN 88-8598-826-2</ref> :''Golf is a good walk spoiled.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa citazione è stata attribuita a Twain da ''Reader's Digest'' nel 1948 e da ''Peter's Quotations'' nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock – Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.<ref>{{en}} Citato in Ralph Keyes, ''The Quote Verifier: Who Said What, Where, and When'', Macmillan, 2007, [http://books.google.it/books?id=d6JZryGvfxYC&pg=PA82 p. 82]. ISBN 1429906170</ref> *L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]]. :''The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.<ref>Cfr. ''[http://www.snopes.com/quotes/twain.asp And Never the Twain Shall Tweet]'', ''Snopes.com''</ref> *La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola. :''Wagner music is better than it sounds.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 0199879168</ref> *Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte. :''Giving up smoking is easy. I've done it hundred of times.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA123 p. 123]. ISBN 0199879168</ref> *Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta.<ref>Citata nel film ''[[Lo stagista inaspettato]]'' (The intern) del 2015. La frase è attribuita a Mark Twain dal personaggio di Ben Whittaker ([[Robert De Niro]]).</ref> ==''Gli innocenti all'estero''== *Finalmente avvistammo le coste dell'Italia e, mentre scrutavamo dal ponte nel primo splendido mattino d'estate, la maestosa città di [[Genova]] si levò dal mare, riflettendo, dai suoi cento palazzi, la luce del sole. (p. 137) *Mi piacerebbe restar qui. Preferirei non procedere oltre. Può darsi che ci siano, in Europa, donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di [[Genova]] è di 120.000 anime; di queste, due terzi sono [[Donne genovesi|donne]], direi, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli. Gli angeli, però, non sono molto ben vestiti, mi pare, almeno quelli dei dipinti: non hanno che le ali. E queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle son rivestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null'altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e sognanti occhi castani. (pp. 137-138) *Le signore e i gentiluomini di Genova hanno la piacevole abitudine di passeggiare in un ampio parco {{NDR|la [[Spianata dell'Acquasola]]}} in cima a una collina al centro della città, dalle sei alle nove di sera; e quindi, per un altro paio d'ore, di prendere il gelato in un giardino adiacente. Ci recammo nel parco domenica sera. V'erano duemila persone, in gran parte giovanotti e signorine. Gli uomini erano vestiti all'ultima moda parigina e gli abiti delle donne biancheggiavano fra gli alberi come tanti fiocchi di neve. La folla faceva il giro del parco come una grande sfilata. Suonavano le bande e zampillavano le fontane; la luna e le luci a gas illuminavano la scena, che era nell'insieme brillante e animata. (p. 138) * {{NDR|Il [[Lago di Como]] è}} Paradiso di sereno riposo. *Scrutavo ogni viso di [[Donne genovesi|donna]] che passava e mi parevano belli tutti. Mai visto una simile marea di bellezza. Non vedo come un uomo di normale fermezza di carattere possa sposarsi qui {{NDR|a Genova}}, poiché, prima di decidersi, s'innamorerebbe di qualche altra. (p. 138) *"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di [[Genova]]. Certo essa è piena di [[Palazzi dei Rolli|palazzi]], e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle [[Donne genovesi|donne]].<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (p. 139) *L'antica [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]] è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine. (p. 141) *Non vi pare che questa faccenda delle [[Reliquia|reliquie]] sia stata un po' gonfiata? In ogni vecchia chiesa in cui entriamo troviamo un frammento della vera croce con alcuni dei chiodi che la tennero insieme. Non voglio insistere, ma direi che di questi chiodi ne abbiamo visti tanti da riempire un barile. Poi c'è la corona di spine; a Parigi conservano una parte di corona nella Sainte Chapelle e una parte a Notre-Dame. Di ossa di San Dionigi, poi, son sicuro di averne viste abbastanza da fare, se necessario, un duplicato del Santo. (p. 142) *Potrei dire che la [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è una foresta di bellissime colonne, di statue, di dorature, di dipinti quasi senza numero, ma non darei un'idea esatta della cosa, e a che servirebbe? Fu costruita interamente da un'antica famiglia, che vi esaurì il suo denaro. Ecco dov'è il mistero. Avevamo idea che solo una zecca sarebbe sopravvissuta alla spesa. (pp. 142-143) *In genere le strade sono larghe all'incirca da quattro-cinque piedi a otto, e contorte come cavatappi. Percorri una di queste tetre fenditure, guardi su e vedi il cielo ridotto a somiglianza di un nastro di luce, molto in alto, dove le cime dei palazzi sui due lati della strada quasi si uniscono. Ti sembra di essere sul fondo di qualche terribile abisso, col mondo intero molto al di sopra di te. Ti aggiri a caso attraverso di esse nella maniera più misteriosa e non sai orientarti meglio che se fossi cieco. Non riesci a persuaderti che queste sono vere strade e che i torvi, foschi, mostruosi palazzi siano case, finché non vedi una [[Donne genovesi|donna]] elegante e bella emergere da qualcuna di queste buie e desolate tane che per metà sembrano prigioni. E ti chiedi come possa una così incantevole crisalide venir fuori da un bozzolo tanto poco attraente. (p. 143) *Non saprei immaginare [[Genova]] in rovina. Di archi così massicci, di così poderose fondamenta, su cui poggiano questi torreggianti e vasti edifizi, raramente ne abbiamo già visti; e i grossi blocchi di pietra di cui son fatti questi palazzi non rovineranno mai; muri spessi quanto in America è alta una normale porta non possono crollare. (pp. 144-145) *La nostra ultima visita fu al [[Cimitero monumentale di Staglieno|cimitero]] (costruito per ospitare 60.000 salme) e continueremo a ricordarcelo dopo che avremo dimenticato i palazzi. È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno a un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma. Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. (p. 147) ==''Il principe e il povero''== ===Premessa=== Scriverò un racconto come mi fu narrato da un tizio al quale era stato raccontato dal padre, che a sua volta lo aveva udito narrare dal ''proprio'' padre, cui, analogamente, era stato narrato dal ''suo'' e così via, più indietro e sempre più indietro nel tempo, per trecento anni e oltre, mentre i padri lo trasmettevano ai figli tramandandolo. Può fare parte della storia, può essere soltanto leggenda, una tradizione. Può essere accaduto davvero, può non essere accaduto, ma ''potrebbe'' essere accaduto. Può darsi che i savi e i dotti lo credessero vero nei tempi antichi; può darsi che soltanto gli ignoranti e i semplici lo amassero e vi credessero. (p. 3) ===[[Incipit]]=== Nell'antica città di Londra, in un certo giorno d'autunno nel secondo quarto del secolo sedicesimo, nacque un figlio maschio e indesiderato a una famiglia povera a nome Canty. Quello stesso giorno, un altro bambino inglese nacque, desiderato, a una famiglia ricca a nome Tudor. Anche l'intera Inghilterra lo desiderava. L'Inghilterra aveva per così lungo tempo anelato a lui, e sperato in lui, e pregato Dio per lui, che ora, essendo egli venuto per davvero, il popolo quasi impazzì di gioia. Persone, che si conoscevano appena, si abbracciarono e si baciarono e piansero. Tutti si concessero una vacanza, nobili e plebei, ricchi e poveri, banchettarono e danzarono e cantarono, e divennero molto espansivi; e in questo modo continuarono, per giorni e notti, tutti insieme. (p. 7) ===Citazioni=== *Poi, di quando in quando, i suoi pensieri tornavano ai maltrattamenti inflittigli dai villani ragazzi nell'Ospizio del Cristo, ed egli si diceva: "Quando sarò re, non avranno soltanto pane e un tetto ma anche insegnamenti impartiti mediante i libri, poiché la pancia piena conta poco se la mente e il cuore non sono nutriti. Mi ricorderò diligentemente di questo, affinché la lezione d'oggi non vada sprecata, e il mio popolo non debba soffrirne; l'[[erudizione]], infatti, intenerisce il cuore e genera bontà e carità". (p. 26) *Si trovava lì anche l'[[Assaggiatore]] di Sua Altezza il Principe di Galles, pronto a gustare, talora gli venisse richiesto, qualsiasi cibo sospetto e a correre il pericolo di essere avvelenato. In quel periodo la sua era soltanto una carica onorifica e di rado egli veniva invitato a esercitare le sue funzioni; ma vi erano stati tempi, non molte generazioni prima, in cui la carica di assaggiatore esponeva a grandi pericoli e non era molto ambita. Sembra strano che non si servissero di un cane o di un idraulico, ma tutti gli aspetti della regalità sono strani. (pp. 47-48) *Fece come gli [[Maschio e femmina|uomini]] hanno sempre fatto, e probabilmente faranno sempre, fino alla fine dei tempi... {{NDR|per [[Cucito|cucire]]}} tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna, che è l'opposto di come fanno le donne. (pp. 92-93) *Queste erano le [[Canzoni dai libri|ispirate parole]]: *:''Gente delle tenebre, ehilà!'' *:''Peste e morte per chi non ci sta'' *:''A fregare malloppi e a far crepare'' *:''Chi val la pena di eliminare.''<br/><br/> *:''Morte arrecate, uccidete i signori'' *:''Andate qua e là con armi bastanti'' *:''Per farli fuori tutti quanti.'' *:''Quelli che hanno ben più di noi'' *:''Eliminateli per ripulirli poi.'' (p. 134) *«Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»<br/>«No, non ti conosco.»<br/>«[[Giuramenti dai libri|Giuralo]].»<br/>La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (p. 202) *Gli occhi del re ardevano di passione: «Nessuno crede in me» disse Edoardo «e non mi crederai nemmeno tu. Ma non importa. Entro un mese sarai libero; non solo, ma le leggi che hanno disonorato te e svergognato il nome inglese verranno cancellate dai codici. Il mondo è fatto male; i [[Sovrano|sovrani]] dovrebbero frequentare a volte la scuola delle loro stesse leggi, e imparare così a essere misericordiosi». (p. 214) *In Fenchurch Street, un "bel fanciullo, dall'abito costoso", trovavasi in piedi su una sorta di podio per dare al re il benvenuto della città. Ecco gli [[Poesie dai libri|ultimi versi]] del suo saluto: *:''Benvenuto, o re, con lo slancio grande di ogni cuore;'' *:''Benvenuto ancora, per quanto ogni lingua può parlare;'' *:''Gioiosamente, menti e cuori ti accolgon con amore.'' *:''Dio ti conservi, preghiamo, e lunga vita ti possa dare!'' (p. 229) *Tom Canty contemplò intorno a sé il mare di facce entusiaste, e il cuore gli si gonfiò di esultanza e sentì che la sola cosa per cui valesse la pena di vivere a questo mondo consisteva nell'essere un [[re]] e l'idolo di una nazione. (p. 299) ===[[Explicit]]=== Sì, Re [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] visse soltanto pochi anni, povero ragazzo, ma li visse degnamente. Più di una volta, quando qualche grande dignitario, qualche dorato vassallo della Corona, contestava la sua clemenza e sosteneva che certe leggi da lui emendate erano già sufficientemente clementi e non causavano sofferenze o oppressioni tali da giustificare proteste, il giovane re volgeva sull'interlocutore la luttuosa eloquenza dei suoi grandi occhi compassionevoli e rispondeva: «Che cosa sai tu di sofferenza e oppressioni? Io e il mio popolo le conosciamo, ma tu le ignori».<br/>Il regno di Edoardo VI fu singolarmente misericordioso per quei tempi crudeli. Ora che stiamo per congedarci da lui, cerchiamo di tenerlo presente nel ricordo, per rendergli il giusto merito. (pp. 263-264) ==''Imprecazioni d'autore''== *[[Adamo]] era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era [[proibizione|proibita]]. Lo sbaglio fu di non proibirgli il [[Serpenti nella Bibbia|serpente]], perché allora avrebbe mangiato il serpente. *Alcune persone pensano che l'[[onestà]] sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto. *Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la [[vita]] ideale. *Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima. *Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo. *Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi. *Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la [[pecora]] fu una tautologia. *Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali. *Il [[banchiere]] è un uomo che ti presta l'[[ombrello]] quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere. *Il frastuono non dimostra niente. Spesso una [[gallina]] che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide. *L'[[irriverenza]] è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio. *L'opinione secondo cui nessun [[gentiluomo]] impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso. *La [[fama]] edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto. *La prima cosa che un [[missionario]] insegna al selvaggio è l'[[indecenza]]. *Lo spirito dell'[[ira]] è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare. *Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono. *Nessun [[dolore]] dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni. *Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza. *Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle. *Quando ci ricordiamo di essere tutti [[follia|folli]], i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione. *Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un [[diario]] ogni anno. *Ricordate quel venerabile [[Proverbi dai libri|proverbio]]: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la [[verità]]. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai. *Una delle prove dell'immortalità dell'[[anima]] è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto. ==''L'uomo che corruppe Hadleyburg''== ===[[Incipit]]=== Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto. ===Citazioni=== *Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione. *Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio. *La responsabilità è individuale, non della comunità. ==''La terribile lingua tedesca''== *Di sicuro non esiste un'altra lingua che sia così trasandata e asistematica, e così schiva ed elusiva da comprendere. Ti infarini, qua e là, nel peggiore dei modi; e quando alla fine pensi di aver afferrato una regola che offra una solida base, e così riposarti un attimo, tra la rabbia generale e la confusione di dieci parti del discorso, giri la pagina e leggi: "Lo studente presti molta attenzione alle seguenti eccezioni." Scorri l'occhio lungo la pagina e scopri che ci sono più eccezioni alla regola rispetto ai casi in cui essa vale. :''Surely there is not another language that is so slipshod and systemless, and so slippery and elusive to the grasp. One is washed about in it, hither and thither, in the most helpless way; and when at last he thinks he has captured a rule which offers firm ground to take a rest on amid the general rage and turmoil of the ten parts of speech, he turns over the page and reads, "Let the pupil make careful note of the following exceptions." He runs his eye down and finds that there are more exceptions to the rule than instances of it.''<ref name=awful/> *Ogni sostantivo ha un genere, e non esiste un senso né un metodo per assegnarli; così il genere di ognuno deve essere imparato separatamente e a memoria. Non c'è altro modo. Per fare ciò devi avere la memoria di un libro di memorandum. In tedesco una giovane ragazza non ha sesso, mentre una rapa sì. Pensa a quale eccitata riverenza viene mostrata per la rapa, e a quale insensibile mancanza di rispetto per la ragazza. :''Every noun has a gender, and there is no sense or system in the distribution; so the gender of each must be learned separately and by heart. There is no other way. To do this one has to have a memory like a memorandum-book. In German, a young lady has no sex, while a turnip has. Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl.''<ref name=awful/> *Ci sono persone nel mondo che avranno un bel po' di problemi a indicare le colpe in una religione o una lingua, per poi occuparsi apaticamente dei loro affari senza aver suggerito un qualunque rimedio. Io non sono quel tipo di persona. Io ho dimostrato che la lingua tedesca necessita d'esser riformata. Molto bene, sono pronto a riformarla. Almeno io sono pronto ad avanzare gli opportuni suggerimenti. Certo una strada come questa potrebbe essere immodesta in un'altra lingua; ma io ho dedicato più di nove intere settimane, dalla prima all'ultima, ad uno studio attento e critico di questa lingua, e perciò ho acquisito una sicurezza nella mia abilità di riformarla che nessuna mera e superficiale cultura avrebbe potuto conferirmi. :''There are people in the world who will take a great deal of trouble to point out the faults in a religion or a language, and then go blandly about their business without suggesting any remedy. I am not that kind of person. I have shown that the German language needs reforming. Very well, I am ready to reform it. At least I am ready to make the proper suggestions. Such a course as this might be immodest in another; but I have devoted upward of nine full weeks, first and last, to a careful and critical study of this tongue, and thus have acquired a confidence in my ability to reform it which no mere superficial culture could have conferred upon me.''<ref name=awful/> *Innanzitutto, abolirei il caso dativo. Confonde i plurali; e, inoltre, nessuno sa mai quando si trova nel caso dativo, tranne quando lo scopre in maniera accidentale – e poi non sa quando o dove è entrato nel caso dativo, o da quant'è che è entrato nel caso dativo, o quando starà per uscirne. Il caso dativo è solo una follia ornamentale – è meglio scartarlo. :''In the first place, I would leave out the Dative case. It confuses the plurals; and, besides, nobody ever knows when he is in the Dative case, except he discover it by accident – and then he does not know when or where it was that he got into it, or how long he has been in it, or how he is going to get out of it again. The Dative case is but an ornamental folly – it is better to discard it.''<ref name=awful/> *In secondo luogo, sposterei il verbo più in su, all'inizio. Puoi usare il miglior verbo possibile, ma mi rendo conto che con questo non riuscirai mai ad abbattere sul serio un soggetto nel tedesco attuale – riuscirai solo ad azzopparlo. Quindi io insisto che questa parte importante del discorso debba essere spostata all'inizio, in una posizione dove possa essere vista facilmente a occhio nudo. :''In the next place, I would move the Verb further up to the front. You may load up with ever so good a Verb, but I notice that you never really bring down a subject with it at the present German range – you only cripple it. So I insist that this important part of speech should be brought forward to a position where it may be easily seen with the naked eye.''<ref name=awful/> *Terzo, importerei qualche parola forte dalla lingua inglese – per imprecare, e anche per l'uso nel descrivere ogni tipo di argomento vigoroso in modo vigoroso. :''Thirdly, I would import some strong words from the English tongue – to swear with, and also to use in describing all sorts of vigorous things in a vigorous ways.''<ref name=awful/> *"Verdammt", e i suoi ampliamenti e variazioni, sono parole che hanno un sacco di significati, ma i suoni sono così deboli e inefficaci che le donne tedesche possono usarli senza peccato. Le donne tedesche che non possono essere indotte a commettere un peccato attraverso una qualunque persuasione o impulso, subito scoppiano in una di queste piccole e inoffensive parole quando strappano i loro vestiti o non gradiscono la zuppa. Il suono è maligno tanto quanto il nostro "Accipicchia!". Le donne tedesche costantemente dicono "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!", ecc. Forse pensano che le nostre donne abbiano il loro stesso modo di fare; lo dico perché una volta ho sentito una gentile ed amabile vecchia tedesca dire ad una dolce giovane americana; "Le due lingue sono così simili – che bello; noi diciamo "Ach! Gott!" e voi dite "Cavolo!"". :''"Verdammt", and its variations and enlargements, are words which have plenty of meaning, but the sounds are so mild and ineffectual that German ladies can use them without sin. German ladies who could not be induced to commit a sin by any persuasion or compulsion, promptly rip out one of these harmless little words when they tear their dresses or don't like the soup. It sounds about as wicked as our "My gracious". German ladies are constantly saying, "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!" etc. They think our ladies have the same custom, perhaps; for I once heard a gentle and lovely old German lady say to a sweet young American girl: "The two languages are so alike – how pleasant that is; we say "Ach! Gott!" you say "Goddamn"".''<ref name=awful/> *Quarto, riorganizzerei i sessi e li distribuirei conformemente al volere del creatore. Questo come forma di rispetto, se non altro. :''Fourthly, I would reorganizes the sexes, and distribute them accordingly to the will of the creator. This as a tribute of respect, if nothing else.''<ref name=awful/> *Quinto, la farei finita con quelle enormi lunghe parole composte; oppure chiederei a chi parla di pronunciarle a pezzi, con pause per farci riprendere. Eliminarle totalmente sarebbe un'ottima cosa, perché le idee vengono recepite e digerite molto più facilmente quando arrivano una alla volta anziché in blocco. Il cibo intellettivo è come qualsiasi altro; è più gradevole e più benefico assumerlo con un cucchiaio che con una pala. :''Fifthly, I would do away with those great long compounded words; or require the speaker to deliver them in sections, with intermissions for refreshments. To wholly do away with them would be best, for ideas are more easily received and digested when they come one at a time than when they come in bulk. Intellectual food is like any other; it is pleasanter and more beneficial to take it with a spoon than with a shovel.''<ref name=awful/> *Sesto, chiederei a chi parla di fermarsi quando ha finito, e non di attaccare una sfilza di quegli inutili "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" alla fine del suo discorso. Questa sorta di cianfrusaglia svilisce un discorso, invece di aggiungervi purezza. Sono perciò un'offesa, e dovrebbero essere scartati. :''Sixthly, I would require a speaker to stop when he is done, and not hang a string of those useless "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" to the end of his oration. This sort of gewgaws undignify a speech, instead of adding a grace. They are, therefore, an offense, and should be discarded.''<ref name=awful/> *Settimo, scarterei le parentesi. E anche le doppie parentesi, le triple parentesi, le n-parentesi, e allo stesso modo la parentesi-regina finale che chiude tutto quanto l'insieme. Chiederei a ogni individuo, sia esso alto o basso, di distendere un discorso chiaro e semplice, oppure di avvolgerlo, sedercisi sopra e starsene in pace. Infrazioni a questa legge dovrebbero essere punibili con la morte. :''Seventhly, I would discard the Parenthesis. Also the reparenthesis, the re-reparenthesis, and the re-re-re-re-re-reparentheses, and likewise the final wide-reaching all-inclosing king-parenthesis. I would require every individual, be he high or low, to unfold a plain straightforward tale, or else coil it and sit on it and hold his peace. Infractions of this law should be punishable with death.''<ref name=awful/> *Ottavo e ultimo, terrei Zug e Schlag, con i loro pendagli, e getterei via il resto del vocabolario. Questo semplificherebbe la lingua. :''And eighthly, and last, I would retain Zug and Schlag, with their pendants, and discard the rest of the vocabulary. This would simplify the language.''<ref name=awful/> *In base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l'inglese (se si esclude l'ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent'anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com'è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla. :''My philological studies have satisfied me that a gifted person ought to learn English (barring spelling and pronouncing) in thirty hours, French in thirty days, and German in thirty years. It seems manifest, then, that the latter tongue ought to be trimmed down and repaired. If it is to remain as it is, it ought to be gently and reverently set aside among the dead languages, for only the dead have time to learn it.''<ref name=awful>{{en}} Da ''[https://www.cs.utah.edu/~gback/awfgrmlg.html The Awful German Language]'', appendice di ''A Tramp Abroad'' (1880).</ref> ==''Le avventure di Huckleberry Finn''== ===Avviso=== Chiunque cercherà di trovare uno sco-<br/> po in questa storia verrà perseguito a<br/> termini di legge; chiunque cercherà di<br/> trovare una morale verrà bandito;<br/> chiunque cercherà di trovare una tra-<br/> ma verrà fucilato.<br/> <br/> PER ORDINE DELL'AUTORE<br/> IL CAPO DELLA SUSSISTENZA<br/> (p. 11) ===[[Incipit]]=== ====Giovanni Baldi==== Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly – cioè la zia Polly di Tom – e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima. {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giovanni Baldi, Garzanti, 2002}} ====Enzo Giachino==== Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994}} ====Gabriele Musumarra==== Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli}} ====Giuseppe Culicchia==== Voi non sapete niente di me, senza che avete letto un libro intitolato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa. Quel libro l'ha fatto il signor Mark Twain, che ha detto la verità, più o meno. Certe cose le ha esagerate un po', ma è stato abbastanza sincero. Che è già qualcosa. Non ho mai visto nessuno che una volta o l'altra non ha cacciato qualche balla, a parte zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Della zia Polly, che poi è la zia Polly di Tom, e di Mary, e della vedova Douglas, se ne parla in quel libro, che è un libro quasi vero; con qualche esagerazione, come ho detto. (p. 13) ===Citazioni=== *Poi una caviglia ha attaccato a [[Prurito|prudermi]], ma mica me la potevo grattare; e poi si è messo a prudermi un orecchio, e poi la schiena, proprio in mezzo alle spalle. Mi sembrava di morire, se non mi grattavo. Beh, è una cosa che ho già notato un mucchio di volte. Se sei con gente di classe, o a un funerale, o cerchi di dormire quando non hai sonno, insomma se sei da qualche parte dove non devi grattarti, allora stai sicuro che ti viene da grattarti in un migliaio di posti. (pp. 16-17) *Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il [[Giuramenti dai libri|giuramento]], e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (p. 19) *Così si è messa a trafficare, e [[Quiz dai libri|mi fa]]:<br/>"Dimmi, quando una vacca è stesa a terra, da quale parte si alza su per prima? Rispondi subito, senza pensarci. Da quale parte si alza su per prima?".<br/>"La parte di dietro, signora."<br/>"Bene. E un cavallo, allora?"<br/>"La parte davanti, signora."<br/>"Su un albero dov'è che cresce il muschio?"<br/>"A nord."<br/>"Se quindici mucche brucano sul fianco di una collina, quante di loro mangiano con la testa puntata nella stessa direzione?"<br/>"Tutte e quindici, signora."<br/>"Beh, credo che sei vissuto in campagna ''davvero''. Pensavo che magari cercavi di contarmi di nuovo delle storie. [...]" (pp. 69-70) *Era proprio come nel vecchio [[Proverbi dai libri|proverbio]]: "Dai un dito a un negro che quello si piglia tutto il [[braccio]]". (p. 95) *Mentre mi vestivo mi ha chiesto com'è che mi chiamavo, ma prima che potevo rispondergli ha attaccato a raccontarmi di una ghiandaia azzurra e di un coniglietto che aveva trovato nei boschi un paio di giorni prima, e mi ha chiesto dov'era Mosè, quando si era spenta la candela. Io gli ho risposto che non lo sapevo, non ne avevo proprio mai sentito parlare.<br/>"Beh, indovina," mi fa lui.<br/>"Come faccio a indovinare," dico io, "se questa storia non l'ho mai sentita?"<br/>"Ma puoi provarci, no? È facile."<br/>"Quale candela?" gli faccio.<br/>"Beh, una candela qualsiasi,» mi dice.<br/>"Non lo so proprio dov'è che era," dico. "Dov'era?"<br/>"Ma era al buio! Ecco dov'è che era!"<br/>"Beh, e se lo sapevi dov'era, perché me lo hai chiesto?"<br/>"Oh, insomma, quanto sei scemo, è un [[Indovinelli dai libri|indovinello]], no? [...]" (p. 104) *"Che roba è una [[faida]]?"<br/>"Ehi, ma da dove vieni? Non sai che roba è una faida?"<br/>"Mai sentita prima. Dimmelo tu che è."<br/>"Beh," mi fa Buck, "una faida funziona così. Un tizio litiga con un altro tizio, e lo ammazza; allora il fratello del tizio ammazza lui; poi gli altri fratelli, da una parte e dall'altra, si ammazzano tra loro; poi tocca ai cugini, e poco per volta si ammazzano tutti, e la faida finisce. Ma è una cosa lenta, e ci vuole un bel po' di tempo." (p. 113) *Abbiamo deciso che non c'era un posto migliore della nostra [[zattera]] per sentirsi come a casa, dopo tutto. Negli altri posti c'è troppa gente e si soffoca, ma su una zattera no. Ti senti proprio libero e comodo e bene, su una zattera. (p. 121) *Avevamo tutto quanto il cielo, lassù, scintillante di [[Stella|stelle]], e ci mettevamo a guardarle sdraiati a terra, e discutevamo se le aveva fatte qualcuno o se erano venute fuori così, da sole, e secondo Jim le aveva fatte qualcuno, ma secondo me erano venute fuori da sole, perché pensavo che ci voleva troppo tempo per farne così tante. Jim allora diceva che era stata la luna a farle, e beh, la cosa mi sembrava abbastanza ragionevole, così non ribattevo niente, perché una volta avevo visto una rana fare talmente tante uova che naturalmente poteva essere andata a quel modo. Guardavamo anche le [[Meteora|stelle cadenti]], per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido. (pp. 123-124) *Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio [[Motti dai libri|motto]]. (p. 129) *La cosa ha fatto sparire quel senso di disagio, e ci ha messi proprio di buonumore, perché era davvero una triste faccenda non andare d'accordo su una [[zattera]]; perché quello che vuoi, più di ogni altra cosa al mondo, su una zattera, è che tutti sono soddisfatti, e si sentono bene con gli altri. (p. 129) *Ma il [[Essere o non essere|soliloquio di Amleto]], mio caro, il pezzo più celebre di Shakespeare. Ah, è sublime, sublime! Ogni volta fa venire giù il teatro. (Duca, p. 139) *Ecco com'è che vanno le cose: uno fa [[cattiva azione|qualcosa di brutto]], e poi non gli va di pagarne conseguenze. Dicono che, finché riesci a nasconderlo, non ti capita niente di male. (p. 210) *Ma è sempre così: non fa differenza se ti comporti bene o male, la [[coscienza morale|coscienza]] non è intelligente, e ti accusa sempre. Se avevo un cane bastardo intelligente quanto la coscienza di una persona, lo avvelenavo subito. Prende più posto che tutto il resto, dentro uno, la coscienza, e non serve a nulla, proprio a nulla. (pp. 227-228) *Che testa che aveva per essere appena un ragazzo! Se ce l'avevo io la testa di [[Tom Sawyer]], non la cambiavo manco per diventare duca, o secondo ufficiale su un battello, o clown in un circo, per niente al mondo che la cambiavo. (p. 228) *"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il [[Motti dai libri|motto]] ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". (Tom Sawyer, p. 253) ===[[Explicit]]=== Tom ormai è guarito, e porta la pallottola al collo attaccata alla catena dell'orologio, e guardare sempre che ora è, così non mi resta più niente da scrivere, e ne sono proprio contento forte, perché se sapevo che fatica si faceva a scrivere un libro mica mi ci mettevo, e adesso la pianto. Ma secondo me è meglio che parto per i Territori Indiani prima degli altri, perché la zia Sally dice che vuole adottarmi e incivilizzarmi e non ci penso proprio. Ci sono già passato. <br/> {{destra|SINCERAMENTE VOSTRO, HUCK FINN}} (p. 285) ===Citazioni su ''Le avventure di Huckleberry Finn''=== *Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto ''Huckleberry Finn'', libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice. ([[Jorge Luis Borges]]) *Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: ''Huckleberry Finn''. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c'è niente e dopo niente che lo valga. ([[Ernest Hemingway]]) ==''Le avventure di Tom Sawyer''== ===[[Incipit]]=== ====Gianni Celati==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili: <br> «Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»<br> ====Rossana Guarnieri==== «Tom!» <br> Nessuna risposta. <br> «Tom!» <br> Ancora silenzio. <br> «Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!» <br> La vecchia signora abbassò gli [[occhiali]] e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili: <br> «Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»<br> ====Stella Sacchini==== "TOM!" <br> Nessuna risposta. <br> "TOM!"<br> Nessuna risposta. <br> "Che starà combinando, quel ragazzo? Vorrei proprio saperlo! Ehi, TOM!" <br> Nessuna risposta <br> La vecchia signora abbassò gli occhiali sul naso e diede un'occhiata, da sopra, alla stanza intorno; poi li spinse di nuovo su e guardò fuori, da sotto le lenti. Ci guardava ''attraverso'' di rado, o mai, per cercare una cosa piccina come un ragazzo; quello era il suo paio di occhiali buoni, l'orgoglio del suo cuore, e non dovevano rispondere a criteri di utilità, ma di "stile"; ci avrebbe visto altrettanto bene attraverso due piastre da cucina. Per un momento parve perplessa, poi disse con meno foga ma sempre abbastanza forte per farsi sentire dalla mobilia: <br>"Guarda che se t'acchiappo, ti..." (p. 11) ===Citazioni=== *Senza rendersene conto, aveva scoperto una [[Regole dai libri|legge]] importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a [[Desiderio|desiderare]] qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (2016, p. 25) *[[Huckleberry Finn|Huckleberry]] era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri del paese, perché era un fannullone, un fuorilegge, volgare e cattivo – e perché tutti i loro figli lo ammiravano da morire, e per divertirsi cercavano la sua compagnia proibita, e avrebbero tanto voluto avere il coraggio di essere come lui. [...] Huckleberry indossava sempre abiti smessi, da adulto: un perenne e svolazzante trionfo di stracci. Il cappello era una vasta rovina con un'ampia mezzaluna ritagliata dalla falda; il cappotto, quando ne portava uno, gli arrivava fin quasi ai calcagni e aveva i bottoni posteriori che gli scendevano ben sotto la vita; aveva una bretella sola a tener su le braghe: il cavallo era sceso e i calzoni gli stavano appesi come un sacco che non conteneva niente, e in fondo i risvolti sfrangiati strascicavano nella polvere, se non li rimboccavi.<br/>Huckleberry andava e veniva come gli pareva a lui. Col bel tempo dormiva sugli usci delle case e in un grosso barile vuoto quando pioveva; non doveva andare a scuola né in chiesa, o chiamare qualcuno signore, o obbedire ad anima viva; poteva andare a pesca o a nuotare quando e dove decideva lui, e starci tutto il tempo che voleva; nessuno gli vietava di azzuffarsi; poteva restare alzato finché gli andava; era sempre il primo ragazzo a girare scalzo in primavera e l'ultimo a rimettersi le scarpe in autunno; non doveva mai lavarsi, né mettersi vestiti puliti; poteva imprecare a tutto spiano. In una parola, ciò che rende preziosa la vita, quel ragazzo ce l'aveva. Così la pensava ogni oppresso e vessato ragazzo perbene di St Petersburg. (2016, pp. 55-56) *Eccolo là! Ma come si fa a dire di curare i porri con l'acqua morta a 'sto modo da scemi! Guarda che così non ti funziona mica. Ci devi andare da solo nel bosco, dove sai che c'è un tronco con l'acqua morta, e a mezzanotte precisa ti metti con la schiena contro il tronco e ci ficchi la mano dentro e dici:<br/>{{destra|Grano d'orzo, grano d'orzo, acqua morta a più non posso,<br/>mescola mescola, spalma sul porro e te lo toglierai di dosso}}e poi vai via subito, undici passi, con gli occhi chiusi, e poi fai tre giri su te stesso e vai dritto a casa senza parlare con nessuno. Perché se parli l'[[Incantesimi dai libri|incantesimo]] si spezza. ([[Tom Sawyer]]; 2016, pp. 57-58) *"Pigli un fagiolo, lo spacchi a metà, e poi fai un taglio al porro per farci uscire un po' di sangue, e poi metti il sangue su un pezzetto del fagiolo, e poi scavi una buca e ce lo seppellisci verso mezzanotte dove c'è un crocicchio, quando che c'è la luna nuova, e poi il resto del fagiolo ci dai fuoco. E allora vedi che il pezzetto che ha il sangue comincia a tirare e tirare, ché vuol far venire l'altro pezzetto, e allora il sangue comincia a tirare il porro, e tu vedi come viene via subito."<br/>"Sì, è proprio così che si fa, Huck... proprio così; però se quando lo seppellisci [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Fagiolo, sta' giù; porro sciò; a darmi fastidio non tornare più!' è meglio. [...]" (2016, p. 58) *Be', ti pigli il tuo gatto e vai al camposanto verso mezzanotte quando che hanno seppellito qualche mascalzone; e quand'è mezzanotte viene un diavolo, o anche due o tre, ma tu non li vedi, senti solo qualcosa che pare il vento, o magari li senti che parlano; e quando che si portano via il tizio, tu gli lanci dietro il gatto e [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Diavolo segui il corpo, gatto segui il diavolo, porri seguite il gatto, e ''io'' con voi ho fatto!'. 'Sta roba qui ti porta via ''qualunque'' porro. ([[Tom Sawyer]]; 2016, p. 58) *"Huck Finn e Tom Sawyer [[Giuramenti dai libri|giura]] che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (2016, p. 88) *"Va bene. Ora dite la [[Parole d'ordine dai libri|parola d'ordine]]."<br/>Due rochi sussurri consegnarono all'unisono la stessa tremenda parola alla notte minacciosa:<br/>"SANGUE!". (2016, p. 106) *Scoprì allora un fatto nuovo, e cioè che [[Promessa|promettere]] di non fare una cosa è il metodo più sicuro al mondo per farsi venire voglia proprio di quella cosa. (2016, p. 166) *"[...] Conosci [[Robin Hood]], Huck?"<br/>"No. Chi è Robin Hood?"<br/>"Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."<br/>"Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"<br/>"Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."<br/>"Allora mi sa proprio che era una brava persona."<br/>"Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo." (2016, p. 188) ===[[Explicit]]=== Termina così questo racconto. Dato che vuole essere soltanto la storia di un ''ragazzo'', deve fermarsi qui; la narrazione non potrebbe seguitare a lungo, senza diventare la storia di un ''uomo''. Quando si scrive un romanzo sugli adulti, tutti conoscono il punto esatto dove fermarsi: e cioè, al matrimonio; ma quando si scrive di giovani, bisogna fermarsi dove meglio si riesce.<br/>Quasi tutti i personaggi che compaiono in questo libro sono ancora vivi, e sono ricchi e felici. Un giorno o l'altro forse varrà la pena di riprendere la storia dei personaggi più giovani, per vedere che genere di uomini e di donne sono diventati; pertanto sarà più saggio non rivelare nulla su quella parte della loro vita, per il momento.<br/><br/>Fine (2016, p. 258) ==''Lettere dalla Terra''== *Alla fine comparve la [[scimmia]], e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza. *Con sottile ironia nobilitiamo [[Dio]] con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo. *Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete. *Il [[Dio]] di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della [[Bibbia]]. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto. *Il dolce [[sesso]], il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia. *Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla. *Il [[cristiano (religione)|cristiano]] attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa! *Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: [[Dio]] sa tutto ed è onnipotente. *L'[[invidia]] è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti. *L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto. *L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di [[Dio]]». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti. *La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale. *La nostra è una [[religione]] terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato. *La nostra concezione di [[Dio]] rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno. *La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano. *Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose. *Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio. *Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli [[ebrei]]. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci! *Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù. *Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio. *Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste. *Una delle religioni principali è chiamata [[Cristianesimo]]. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio. ==''Seguendo l'equatore''== *La [[verità]] è la cosa più preziosa che abbiamo. Risparmiamola. (cap. VII) *Tutto ciò che è umano è patetico. La fonte segreta dell'Umorismo stesso non è la gioia ma il cordoglio. Non c'è umorismo in paradiso. (cap. X) *Ci sono quelli che si fanno beffe dello scolaro, chiamandolo frivolo e superficiale. Eppure fu lo scolaro a dire: «La [[fede]] è credere a ciò che sai che non è così». (cap. XII) *La verità è più strana della finzione, ma è perché la Finzione è costretta ad attenersi al possibile; la Verità no. (cap. XV) *L'uomo farà molte cose per essere amato, ma farà di tutto per essere invidiato. (cap. XXI) *Non esiste il «Queen's English».<ref>«Inglese della Regina», ovvero lingua colta.</ref> La proprietà è finita nelle mani di una società per azioni, e noi possediamo la maggioranza delle quote! (cap. XXIV) *L'uomo è l'unico animale che [[arrossire|arrossisce]]. O ha bisogno di farlo. (cap. XXVII) *Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico, alleati, per colpirti al cuore; il primo per calunniarti, e il secondo per recartene notizia. (cap. XLV) *Le rughe dovrebbero indicare esclusivamente dove ci sono stati sorrisi. (cap. LII) *Ci sono due momenti della vita in cui un uomo non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo, e quando può. (cap. LVI) *Non rinunciate alle vostre illusioni. Quando esse sono svanite, potete ancora esistere, ma non siete più vivi. (cap. LIX) *Ognuno di noi è una [[luna]], e ha una faccia nascosta che non mostra mai a nessuno. (cap. LXVI) *Il vero inchiostro con cui è scritta per intero la storia è esclusivamente il [[pregiudizio]] liquido. (cap. LXIX) ==''Taccuini''== *Il rivoluzionario inventa le idee. Quando le ha esaurite, il conservatore le fa sue.<ref name=dizionario /> *Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.<ref name=dizionario>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref> *Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.<ref name=enciclopedia /> *Se non riuscite a ottenere un [[complimento]] in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.<ref name=enciclopedia>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> ==''Viaggio in paradiso''== ===[[Incipit]]=== Stavo morendo, e lo sapevo. Respiravo con difficoltà a lunghi intervalli, e tutti erano intorno al letto, immobili, silenziosi, attendendo che me ne andassi. Di tanto in tanto parlavano; le loro parole divenivano sempre più fioche, sempre più distanti. Udivo però tutto. Il secondo disse:<br/>«Se ne va con la marea.»<br/>Chips il carpentiere replicò:<br/>«Come fai a saperlo? Non ci sono maree al centro dell'oceano.»<br/>«Sì, invece. E, comunque, i capitani fanno sempre così.» (p. 15) ===Citazioni=== *Dissi tra me e me: «Un autentico [[Ebrei|ebreo]]! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (p. 18) *Mi pregò di non parlare così; non dovevo esagerare; si trattava solo di uno [[Errore|sbaglio]] e uno sbaglio, osservò, non è un delitto veramente. (p. 19) *Era un buon diavolo come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi [[Negro|negri]] che non avessero il cuore al posto giusto. (p. 26) *''Vogliamo udire la tua voce, | e contemplarti viso a viso.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) *''L'infinito cielo sospira | e aspetta d'udire quella voce.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79) ===[[Explicit]]=== Erano parole vere. E Abramo, piangendo, scosse il contenuto del suo seno e fece affiggere quindi un eloquente cartellino «Riservato»; e Pietro, piangendo, disse: «Quando verrà, sarà ricevuto con una processione e con le torce accese», e allora tutto il cielo rintronò, lieto che un giorno vi sareste giunto. E così pure l'inferno.<br/><br/>{{destra|[''Firmato'']<br/>L'angelo del protocollo [''Timbro'']}}(p. 93) ==''Wilson lo zuccone''== ===[[Incipit]]=== Chi è ignorante di faccende legali può sempre commettere errori quando tenta di fotografare con la penna una scena di tribunale; per questo non ero disposto a mandare alle stampe i capitoli «legali» di questo libro, senza prima sottoporli a una revisione e correzione severa ed esauriente da parte di un avvocato con tutti i crismi, se è così che si dice. Questi capitoli adesso sono a posto nei minimi dettagli, perché sono stati riscritti sotto la diretta sorveglianza di William Hicks che ha studiato legge nel sudovest del Missouri, trentacinque anni fa, e poi è venuto qui a [[Firenze]] per motivi di salute e tuttora, per fare un po' d'esercizio e in cambio di vitto e alloggio, dà una mano nel ristoro per quadrupedi di ''Macaroni Vermicelli'', che si trova nel vicolo non appena volti l'angolo da piazza del Duomo subito dietro la casa nel cui muro è incastrata la pietra dove [[Dante Alighieri|Dante]] era solito sedersi seicento anni fa, quando fingeva di osservare la costruzione del campanile di [[Giotto]] e invece poi si stufava non appena passava di lì Beatrice che andava a comprarsi una fetta di castagnaccio per difendersi nel caso ci fosse una rivolta ghibellina prima che arrivasse a scuola. L'acquistava alla stessa vecchia bancarella dove anche oggi si vende lo stesso antico dolce che è leggero e buono proprio come allora, e questo non lo dico per complimento, anzi. Hicks era un po' arrugginito in fatto di legge, ma si aggiornò per l'occasione, quindi quei due o tre capitoli «legali» adesso sono aggiustati ed esatti. Me l'ha detto lui stesso.<br> {{NDR|Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, Milano, 1979}} ===Citazioni=== *Non c'è [[personalità]], per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal [[ridicolo]], sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'[[asino]], per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – ''Calendario di Wilson lo Zuccone.'' *''[[1° aprile]]:'' ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.<ref>Ogni anno il 1° aprile si celebra l'''[[w:en:April Fools' Day|April Fools' Day]]'' e «''Fool''» in inglese sta per «stolto, stupido, sciocco.»</ref> :''APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.'' *''[[12 ottobre]]: Scoperta dell'America.'' È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla. *Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare [[bugia|menzogne]] creda di esserne il miglior giudice. *Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere. *È facile trovare [[difetto|difetti]] se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici. *Il [[coraggio e paura|coraggio]] è la capacità di resistere alla [[coraggio e paura|paura]], di dominare la paura: non è l'assenza di paura. *Il vero [[cocomero]] meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì. *L'[[abitudine]] è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta. *La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti. *Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri. :''Nothing so needs reforming as other people's habits.'' *Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le [[ippica|corse dei cavalli]]. *Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon [[esempio]]. :''Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.'' *[[Regole dai libri|Regola]] per l'[[aggettivo]]: quando siete in dubbio, cancellatelo. *Se raccogliete un [[cane]] affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo. *Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, [[bestemmia]]te. *Una delle differenze più salienti tra il gatto e la [[bugia|menzogna]] è che il gatto ha soltanto nove vite. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il gatto di Dick Baker''=== Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick<br> Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato. ===''La banconota da un milione di sterline''=== A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano. ===''Una curiosa gita di piacere''=== {{centrato|'''''New York Herald,''''' '''6 luglio 1874'''}} ''Avviso'' – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da [[biliardo]], salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani. ===''Una storia di fantasmi''=== Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma. ==Citazioni su Mark Twain== *Chi lo considera uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze. ([[Michele Serra]]) *È insuperabile nella singola frase piantata lì, ed è gigantesco alla distanza. ([[Fabio Genovesi]]) *Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato ''Huckleberry Finn'' e ''Roughing {{Sic|it}}'' e ''The Innocents at Home'' e ''Tom Sawyer'' e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto ''Huckleberry Finn'' in collaborazione con il Mississippi, fiume fangoso dell'America». ([[Jorge Luis Borges]]) *Mi è grato pensare al grande e divino Twain. È l'uomo più grande che avete dalla vostra parte dell'Atlantico. Non scordatevelo. [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] era della sua stessa razza. ([[Rudyard Kipling]]) *Se qualche merito eccezionale può vantare Mark Twain nella nostra memoria, è come scrittore; se qualcosa cerchiamo (e troviamo) nei suoi tanti volumi, questo non è precisamente il tragico. Mark Twain – oh, quale riscattato e quasi paradossale assioma! – era un umorista. ([[Jorge Luis Borges]]) *Una volta ho sentito un americano che ha definito così la fede: 'Quella cosa che ci rende in grado di credere cose che sappiamo non essere vere'. Su questo, sono d'accordo con quell'uomo. Lui voleva dire che noi dobbiamo avere una mente aperta, e impedire che un piccolo pezzettino di verità ostacoli il cammino di una verità grande, come una piccola pietra su binario può fare con un treno. Noi cogliamo per prima la piccola verità. Bene! La conserviamo dentro di noi, la apprezziamo; tuttavia non lasciamole credere di essere tutta la verità dell'universo. ([[Abraham Van Helsing]], ''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Mark Twain, ''Gli innocenti all'estero'', traduzione di Piero Mirizzi, Lerici editori, Milano, 1960. *Mark Twain, ''Il gatto di Dick Baker'', traduzione di Adria Tissoni, in ''Grandi storie di gatti'', Armenia, 2001. *Mark Twain, ''Il principe e il povero'', traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-48608-4 *Mark Twain, ''Imprecazioni d'autore. 238 aforismi rabbiosi'', a cura di Romolo Capuano, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007. *Mark Twain, ''L'uomo che corruppe Hadleyburg'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi. *Mark Twain, ''La banconota da un milione di sterline e altri racconti'', traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton. *Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giuseppe Culicchia, Feltrinelli, Milano, 2005. ISBN 978-88-07-90051-8 *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori. *Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Stella Sacchini, Feltrinelli, Milano, 2016. ISBN 978-88-07-90228-4 *Mark Twain, ''Lettere dalla Terra'', traduzione di Luca Trevisani, Editori Riuniti, Roma, 1982. *Mark Twain, ''Seguendo l'equatore'', Baldini&Castoldi, Milano, 2014. ISBN 9788868652463 *Mark Twain, ''Una curiosa gita di piacere'', traduzione di Carla Vitaliano, in ''Millemondiestate 1986'', Mondadori, 1986. *Mark Twain, ''Una storia di fantasmi'', traduzione di Gianni Pilo, in ''Storie di fantasmi'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995. *Mark Twain, ''Viaggio in paradiso'', traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011. *Mark Twain, ''Wilson lo zuccone'', traduzione di Alberto Tedeschi, Biblioteca Universale Rizzoli. *Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1979. *{{en}} Mark Twain, ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', New York, Bantam Books, 1957 ==Voci correlate== *[[Huckleberry Finn]] *[[Tom Sawyer]] ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=en:Author:Mark Twain|s2_lingua=inglese}} ===Opere=== {{Pedia|Le avventure di Tom Sawyer‎||(1876)}} {{Pedia|Il principe e il povero||(1881)}} {{Pedia|Le avventure di Huckleberry Finn‎||(1884)}} {{Pedia|La banconota da un milione di sterline||(1893)}} {{Pedia|Wilson lo zuccone||(1894)}} {{Pedia|Seguendo l'Equatore||(1897)}} {{Pedia|L'uomo che corruppe Hadleyburg||(1899)}} {{Pedia|Lettere dalla Terra||(1962)}} {{vetrina|22|ottobre|2005|scrittori}} {{DEFAULTSORT:Twain, Mark}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Educatori statunitensi]] [[Categoria:Giornalisti statunitensi]] [[Categoria:Insegnanti statunitensi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] [[Categoria:Umoristi statunitensi]] kzh71p4lzy8ftw3te3f5yvmhyj450us Hermann Hesse 0 1809 1218256 1212234 2022-07-21T23:36:01Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Hermann Hesse */ wikitext text/x-wiki [[File:Hermann Hesse 2.jpg|thumb|Hermann Hesse]] {{Premio|Nobel|la letteratura ('''1946''')}} {{indicedx}} '''Hermann Hesse''' (1877 – 1962), scrittore e poeta tedesco naturalizzato svizzero. ==Citazioni di Hermann Hesse== *[[Arte]] significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio.<ref name=KleinEWagner>Da ''Klein e Wagner''.</ref><ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non brama più di essere un albero. Brama di essere quello che è. Questa è la propria casa. Questa è la felicità.<ref>Da ''La natura ci parla'', traduzione di Maria Teresa Giannelli, Mondadori, 2016.</ref> *[[Destino]] e [[carattere]] sono due nomi del medesimo concetto.<ref>Da ''La cura'', traduzione di Italo Alighiero Chiusano, Adelphi, Milano, 1979. ISBN 88-459-0346-X</ref> *{{NDR|Sul protagonista de ''[[L'idiota]]''}} Egli nega, questo mite Idiota, tutta la vita, tutti i pensieri e i sentimenti, tutto il mondo e la realtà degl'altri. Per lui la verità è una cosa tutta diversa che per loro. La loro realtà, per lui, è come un'ombra. Il fatto di vedere e di pretendere una realtà assolutamente nuova fa di lui loro nemico. [...] {{NDR|Egli}} una o più volte si è trovato sulla magica soglia ove si accetta ogni cosa, dove non solo è vero ogni pensiero remoto, ma anche il suo contrario. La sua innocenza è tutt'altro che innocua, e a ragione gl'altri ne hanno terrore. [...] Non che infranga le tavole della legge, ma le gira solo dall'altra parte e ci mostra che sul retro è scritto il contrario.<ref>Da ''Saggi e poesie'', traduzioni di Italo Alighiero Chiusano, Bruno Arzeni, Giaime Pintor, Diego Valeri, Luciano Vischi, Mondadori, Milano, 1965.</ref> *Già mezza [[Europa]]... è sulla via del caos, ebbra di fanatiche illusioni cammina sull'orlo dell'abisso e canta, canta un inno ebbro come cantava Dmitri Karamasoff<ref>Uno dei personaggi del romanzo ''[[I fratelli Karamazov]]'' di [[Fëdor Dostoevskij]].</ref>. Il [[Borghesia|borghese]] oltraggiato ride di questi canti, ma il santo e il veggente li ascoltano piangendo.<ref>Citato in Robero Sanesi, ''T. S. Eliot'', CEI, Milano.</ref> *Hanno certamente ragione coloro che definiscono la guerra la condizione primigenia e naturale. Finché l'uomo resta un animale, vive per il combattimento, a spese degli altri, teme e odia il prossimo. – La vita, quindi, è guerra.<ref name=guerra>Da ''Guerra e pace''</ref><ref name=diz/> *{{NDR|[[Franz Kafka]]}} Il celato sovrano della prosa tedesca.<ref>Citato in [[Klaus Mann]], ''La svolta. {{small|Storia di una vita}}'', traduzione di Barbara Allason, Il Saggiatore, Milano, 1962, p. 106.</ref> *Il dipingere è meraviglioso, rende più allegri e più pazienti. Dopo non si hanno le dita nere come quando si scrive, ma rosse e blu.<ref>Da ''L'infanzia dell'incantatore'', traduzione di Gianna Ruschena Accatino, Mondadori, Milano, 2004.</ref> *Il principio di ogni [[arte]] è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista.<ref>Da una recensione del 1914.<!--manca fonte--></ref> *Il richiamo della [[morte]] è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione.<ref>Da una lettera del 1950 scritta a Montagnola, in Svizzera.<!--manca fonte--></ref> *Il viaggio fu, in realtà, una delusione, cioè per allora, perché in seguito esso fece maturare i più splendidi frutti.<ref>Da una lettera a [[Romain Rolland]] del 1923; citato in [[Marcello Bartoli]], ''Hesse in India'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref> *Io non credo in quei [[poeta|poeti]] dalle cui menti, si dice, i versi prorompono già compiuti, come dee corazzate. Io so quanta vita interiore e quanto sangue rosso vivo ogni singolo verso genuino deve aver bevuto, prima di poter alzarsi in piedi e camminare da solo.<ref>Da ''Hermann Lauscher'', traduzione di Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1993.</ref> *La pace non è una paradisiaca condizione originaria, né una forma di convivenza regolata dal compromesso. La pace è qualcosa che non conosciamo, che soltanto cerchiamo e immaginiamo. La pace è un ideale.<ref name=guerra/><ref name=diz/> *La piccola [[tavolozza (pittura)|tavolozza]] piena di colori puliti, non mescolati, della più chiara potenza luminosa, era il suo conforto, la sua torre, il suo arsenale, il su libro di preghiere, il suo cannone col quale sparava contro la morte cattiva. La porpora era negazione della morte, il cinabro derisione del disfacimento. Buono era l'arsenale, splendida la sua piccola truppa, radiose risonavano le rapide cannonate. Non serviva a nulla, invano erano tutti gli spari, eppure sparare era un bene, felicità e consolazione, era ancora vita, era ancora trionfo.<ref>Da ''La musica del tramonto'', in ''L'ultima estate di Klingsor'', introduzione di Enrico Groppali, traduzione di [[Ervino Pocar]], Mondadori, Paralleli, Milano, 1992, p. 105. ISBN 88-04-36473-4</ref> * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni.<ref>Da Hermann Hesse, ''Vedere l’Italia''</ref> *Negli anni della mia prima giovinezza ho sostato spesso, solo, sulle alte montagne, e il mio occhio indugiava a lungo nella lontananza, nella vaporosa foschia trasfigurante delle ultime delicate alture, dietro alle quali il mondo affondava in un'infinita azzurra bellezza. Tutto l'amore della mia fresca anima bramosa confluiva in una grande nostalgia e si mutava in lacrime, mentre l'occhio beveva con sguardo ammaliato la soavità del lontano azzurro. La vicinanza delle cose patrie mi pareva fredda, dura e chiara, senza alito e mistero; al di là, invece, tutto era accordato su toni soavi, traboccante di melodia, di enigma e di seduzione.<ref>Da ''L'azzurra lontananza'', a cura di L. Guidi Buffarini, traduzione di Luisa Coeta, SugarCo, Milano, 1985.</ref> *Nella nostra vita frettolosa, assordante, sono maledettamente poche le ore in cui l'anima può diventare [[conoscere se stessi|cosciente di sé stessa]], in cui tace la vita dei sensi e quella dello spirito e l'anima sta senza veli davanti allo specchio dei ricordi e della coscienza.<ref name="NottiInsonni">Da ''Notti insonni'', in ''Il piacere dell'ozio'', a cura di Paola Sorge, Newton Compton, Roma, 1995. ISBN 88-7983-991-8.</ref> *''Non conosco sulla terra un piacere più puro | del quieto [[riposo]] sul petto della terra, | sui caldi muretti di strade polverose, | quando su di me si dilata il turchino | e sommesso e ridente, anela il mio desio | a un'ignota felicità.''<ref>Da ''Piacere puro'', in ''Dall'Italia e Racconti italiani''; citato in ''Il piacere dell'ozio'', traduzioni di Brunamaria Dal Lago Veneri, Francesca Ricci, Paola Sorge, Mario Specchio, Mirella Ulivieri, Newton Compton, Roma, Tascabili economici, 1995, p. 52. ISBN 88-7983-991-8</ref> *Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.<ref name=KleinEWagner/> *Perciò mi sembra che si debba coltivare l'[[regalo|arte del regalare]] anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.<ref>Da ''Il vagabondo'', in ''L'azzurra lontananza'', a cura di L. Guidi Buffarini, traduzione di Luisa Coeta, SugarCo Edizioni 1985.</ref> *Siamo in pieno inverno, la neve si alterna al föhn e il ghiaccio al fango, i sentieri di campagna sono impraticabili, si è tagliati fuori dal mondo. Il lago, nel gelido mattino, esala bianchi vapori e forma un bordo di ghiaccio fragile come il vetro; ma al primo vento caldo ondeggia di nuovo nero e vivo e verso est diventa azzurro come nelle più belle giornate di primavera.<ref>Da ''Voglia di viaggiare'', in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991.</ref> *Solo chi ha necessità di un tocco delicato, sa toccare con [[delicatezza]].<ref name=NottiInsonni/> *Tutte le cose, anche le meno interessanti o le più brutte, hanno un lato piacevole; bisogna solo volerlo vedere...<ref>Da ''Piccole gioie'', in ''La nevrosi si può vincere'', a cura di Volker Michels, traduzione di Oreste Bramati, introduzione di Enrico Groppali, Mondadori, Milano, 2016, [https://books.google.it/books?id=COnhCwAAQBAJ&pg=PT12#v=onepage&q&f=false p. 12].</ref> *''Tutti i [[libro|libri]] del mondo | non ti danno la felicità, | però in segreto | ti rinviano a te stesso''.<ref>Da ''Libri'', in ''La felicità'', a cura di Volker Michels, traduzione di Nicoletta Salomon, Mondadori, Milano, 2010.</ref> *{{NDR|Su ''[[Gioventù senza Dio]]''}} Un romanzo grandioso, che illumina crudamente lo stato morale del mondo.<ref>Citato in [[Ödön von Horváth]], ''Gioventù senza Dio'', traduzione di Bruno Maffi, Bompiani, Milano, 1974, quarta di copertina.</ref> {{intestazione2|''Stimatissimo Professore''|Da una lettera a [[Ervino Pocar]] del 1954; citato in Armando Torno, ''Corriere della sera'', 24 novembre 2008, pag. 33|h=4}} *Stimatissimo Professore, grazie per la sua lettera. Cercherò di rispondere alle sue domande. L'edizione francese non è ancora stata pubblicata. È in preparazione presso la casa editrice Calaman-Lévy di [[Parigi]], rue Auber n. 6, alla quale in caso di bisogno può rivolgersi. Gli inglesi hanno risolto il problema chiamando il libro Magister Ludi. *Glasperlenspiel è da me inteso proprio nel senso di giuoco. Il fatto che la parola s'incontri anche al plurale, non è assolutamente una contraddizione. *«Schwan von Boberfeld» è (Il cigno di Boberfeld) è il poeta barocco della Slesia [[Martin Opitz|Opitz]]. *In molti conventi vengono chiamati Dormente sia i dormitori che i passaggi o corridoi tra i dormitori. ==''Aforismi''== [[File:Hesse Signature.svg|thumb|La firma di Hermann Hesse]] *A nulla l'uomo rinuncia con più fatica che a un [[vizio]], e pochi vizi sono così ostinati come quello di cui è vittima il [[ladro]]. (p. 53) *Chi ama come si dovrebbe amare, diventa [[poeta]] ed [[eroe]] per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ama. (p. 68) *Chi possiede [[coraggio]] e carattere, è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino. (p. 57) *Ciò che è tesoro e saggezza di un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie di un altro. L'[[arte]] della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere. *Di una [[storia]] è vero solo quello che l'ascoltatore crede. (p. 54) *[[Eleonora Duse]]. La sua recitazione, anche quella delle mani, è favolosamente fine, sensibile e trascinante; la sua meravigliosa voce è capace di ogni sfumatura e riesce ad essere commoventemente infantile o far gelare il sangue nelle vene. La sua presenza sul palcoscenico è serrata, flessibile e, in ogni istante, di grande effetto plastico. (p. 36) *Fa parte delle [[imperfezione|imperfezioni]] e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra [[infanzia]] debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo. (p. 29) *[[Gesù]] aveva [[Dodicenne|dodici anni]] quando confuse i dottori nel Tempio. Noi tutti, a dodici anni, abbiamo confuso i nostri insegnanti e dottori; eravamo più saggi di loro, più geniali di loro, più coraggiosi di loro. (p. 57) *Gli [[Inghilterra|inglesi]] sarebbero di gran lunga il primo popolo della terra, se non mancassero loro due virtù elementari e indispensabili per un popolo di cultura: il gusto per la buona cucina e quello per la musica. (p. 82) *Gran parte dei nostri [[Sogno|sogni]] li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli. (p. 45) *Il lato diabolico della [[malinconia]] è quello non solo di far ammalare le sue vittime, ma anche di renderle presuntuose e miopi, addirittura quasi superbe.<br />Si crede di essere come [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che da solo deve reggere sulle proprie spalle tutti i dolori e gli enigmi del mondo, come se mille altri non sopportassero gli stessi dolori e non vagassero nello stesso labirinto. (p. 39) *Il [[vino]] mi ama e mi seduce solo fino al punto in cui il suo e il mio spirito si intrattengono in amichevole conversazione. (p. 66) *Imparare a [[Sofferenza|soffrire]] è difficile. È una cosa che si riscontra più spesso e in forma migliore nelle donne piuttosto che negli uomini. (p. 78) *In [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] come in [[Goethe]] è l'amore il mistero che sta alla base dell'universalità. (p. 36) *In nessun'altra città come a [[Venezia]], ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d'arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia. (p. 36) *L'[[aforisma]] è una sorta di gemma, tanto più preziosa quanto più rara, e godibile solo in dosi minime. (p. 44) *L'[[Asia]] non è solo un continente, ma un luogo ben definito eppure misterioso, situato da qualche parte fra l'[[India]] e la [[Cina]]. Da lì sono venuti i popoli, le loro dottrine e le loro religioni,; lì sono le radici di tutto il genere umano e le oscure sorgenti di tutte le vite; da lì provengono le immagini degli dèi e le tavole delle leggi. (p. 83-84) *L'[[asia]]tico dell'Est è molto più pulito dell'[[Europa|europeo]]; dagli [[india]]ni e dai [[Malesia|malesi]] noi abbiamo appreso tutta la nostra moderna pulizia europea. (p. 82) *L'[[arte]] si è sempre sforzata, in ogni tempo, di fornire all'uomo una voce affinché egli possa esprimere il suo muto desiderio del divino. (p. 65) *L'eccessivo [[valore]] che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere. (p. 60) *L'uomo che guardo con [[timore]], con speranza, con desiderio, con precise intenzioni e richieste, non è un uomo, ma solo un torbido specchio della mia volontà. (p. 75) *La [[bellezza]] non rende felice colui che la possiede, ma colui che la può amare e desiderare. (p. 71) *La [[fede]], così come l'amore, non passa attraverso la ragione. (p. 48) *La [[politica]] esige i partiti, lo spirito umanitario li vieta. (p. 80) *La vita delle persone che lavorano è [[Noia|noiosa]]. Interessanti sono le vicende e le sorti dei perdigiorno. (p. 49) *Le [[Lacrima|lacrime]] sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'[[anima]]. E a chi piange, tutti gli angeli sono vicini. (p. 59) *Le piccole [[Gioia|gioie]], non quelle grandi, ci servono da sollievo e da conforto quotidiano. (p. 79) *Nei periodi di grandi traversie ci si accorge con stupore che sono di più le persone capaci di morire per degli [[Ideale|ideali]] che quelle disposte a vivere per essi. (p. 80) *Nella [[musica]] e nell'''actus tragicus'' della ''Passione secondo Matteo'' di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], ritrovo ancor oggi la quintessenza di ogni poesia e di ogni espressione artistica. (p. 88-89) *Nessuno [[Sogno|sogna]] di ciò che non lo riguarda. (p. 57) *Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno. Ci si deve risolvere ad amare anche le imperfezioni, altrimenti ci si illude. (p. 42) *Non è un piacere stare a osservare il [[lavoro]] umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù. (p. 81) *Nulla è più pericoloso e mortale per l'anima che occuparsi continuamente di sé e della propria condizione, della propria solitaria insoddisfazione e debolezza. (p. 43) *Non si deve dare molto credito agli uomini che parlano dei loro difetti. Taluni si credono perfetti perché non chiedono molto a sé stessi. (p. 68) *Ognuno ha un suo compito nella vita, ma nessuno quello che egli avrebbe voluto scegliere, delimitare e amministrare. (p. 91) *Osservando la vita e la natura di [[Francesco d'Assisi]] non si può fare a meno di pensare che quell'uomo deve aver avuto una madre dolcissima. (p. 38) *Per chi trae diletto da una lingua viva e bella, leggere il ''Decamerone'' {{NDR|[[Giovanni Boccaccio]]}} non è dissimile dal vagare tra alberi in fiore e bagnarsi in acque purissime. (p. 36-37) *Per tutti, anche per i più fortunati, l'[[amore]] comincia necessariamente con una sconfitta. (p. 41) *Probabilmente in ogni esistenza ci sono periodi di questo genere: davanti a noi vediamo strade pianeggianti, nessun ostacolo, nessuna nube nel cielo, nessuna pozzanghera sul cammino. Allora ci libriamo imponenti sulla vetta e ci sembra di accorgerci, ogni giorno di più, che caso e fortuna non esistono e che quel presente, e anche parte del futuro, ce li siamo meritati e conquistati, semplicemente perché ci sono toccati in sorte. E sarebbe bene rallegrarsi di questa constatazione perché su di essa è fondata la felicità dei principi azzurri, proprio come la felicità dei [[passero|passeri]] è fondata sul [[letame]], e non dura mai a lungo. (p. 40) *Quando mi sprofondo in un bel [[libro]], faccio qualcosa di meglio, di più intelligente, di più meritevole di quanto non abbiano fatto da anni tutti i re e i ministri di questo pazzo mondo. Io costruisco là dove loro distruggono; raccolgo là dove loro disperdono; amo Dio là dove loro lo rinnegano e lo crocifiggono. (p. 72) *Se [[Timore|temiamo]] qualcuno, riconosciamo a costui un [[potere]] su di noi. (p. 57) *Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest'ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti.<br />In realtà c'è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l'ignoto lontano da ogni certezza possibile... c'è una sola arte, una sola dottrina, un solo mistero: lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando alla volontà di [[Dio]], non aggrapparsi a niente, né al bene né al male. Allora si è redenti, liberi dalla sofferenza, liberi dalla paura. (p. 73) *Spesso è accaduto che il [[mondo]] venisse accusato di essere cattivo per il semplice fatto che colui che lo condanna ha dormito male o ha fatto [[indigestione]]. Ed è spesso accaduto che il mondo sia stato proclamato benedetto perché colui che lo lodava aveva baciato un momento prima una ragazza. (p. 79) *Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile. Come tutti i veri valori, l'amore non si può acquistare. Il piacere si può acquistare, l'amore no. (p. 75) *Un bravo [[artista]] è destinato ad essere infelice nella vita: ogni volta che ha fame e apre il suo sacco, vi trova dentro solo perle. (p. 53) *Un figlio può prendere dal padre e il naso, gli occhi e perfino l'intelligenza, ma non l'anima. L'anima è nuova ad ogni uomo. (p. 54) ==''Bella è la gioventù''== ===[[Incipit]]=== Persino mio zio Matteo si rallegrò a suo modo nel rivedermi. Quando un giovanotto è stato qualche anno all'estero, e un giorno torna, ed è diventato una persona decente, anche i parenti più circospetti sorridono e gli stringono lieti la mano.<br />La valigetta scura nella quale portavo i miei beni era nuova di zecca, con una buona serratura e cinghie lucenti. Conteneva due abiti puliti, sufficiente biancheria, un paio di stivali nuovi, libri e fotografie, due belle pipe e una piccola pistola. Avevo con me la custodia del violino e uno zaino pieno di cosucce, due cappelli, un bastone e un parapioggia, un mantello leggero e un paio di scarpe di gomma, tutta roba nuova e solida, e, per di più, cuciti nella tasca interna, avevo più di duecento marchi di risparmi e una lettera in cui mi si prometteva per il prossimo autunno un buon impiego all'estero. Portavo dunqueun discreto bagaglio e adesso, così equipaggiato, dopo lungo peregrinare tornavo da signore in quella patria che avevo lasciato come difficile e timido figlio. ===Citazioni=== *Dove si è stati fanciulli tutto è bello e santo. (p. 31) *Camminare all'aperto, di [[notte]], sotto il cielo silente, lungo un corso d'acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell'animo. (p. 37) *La [[notte]] rimuove l'abituale sensazione di una vita comunitaria; quando non brilla luce, né si ode più voce umana, chi ancora veglia prova un senso di solitudine, e si vede isolato e affidato a sé stesso. (p. 37) ==''Demian''== ===[[Incipit]]=== ''Volevo solo cercare di vivere<br>ciò che spontaneamente veniva da me.<br>Perché fu tanto difficile?''<br>Per raccontare la mia storia devo incominciare dal lontano inizio. Dovrei, se mi fosse possibile, risalire ancora più indietro, fino ai primissimi anni della mia infanzia, e di là oltre ancora nelle lontananze della mia origine.<br>I [[poeta|poeti]], quando scrivono romanzi, si comportano come se fossero Dio e potessero abbracciare con lo sguardo la storia di un qualche uomo, come se Dio la narrasse a sé stesso, senza veli, e del tutto veritiera. Io non posso, come non possono gli scrittori. La mia storia però ha per me più importanza di quanta non ne abbia per qualche scrittore la sua; infatti è la mia, la storia di un uomo, non inventato e possibile, non ideale o in qualche modo non esistente, ma di un uomo vero, unico, di un uomo che vive. {{NDR|Hermann Hesse, ''Demian'', traduzione di Bruna Maria Dal Lago Veneri, Newton Compton, Roma, 1988.}} ===Citazioni=== *Io ero un parto della natura lanciato verso l'ignoto, forse verso qualcosa di nuovo o forse anche verso il nulla, lasciare che si sviluppasse dal profondo, obbedire al mio destino e far mia la sua volontà, questo era il mio compito. (1988) *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. (1988) *Molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile. Niente di tutto ciò. Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo. Tutto ciò è secondario. La vera [[vocazione]] di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi. Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé. (1988) *Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare se stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca. (1988) *Quando odiamo un uomo, odiamo nella sua immagine qualche cosa che sta dentro di noi. Ciò che non è in noi non ci mette agitazione. (1988) *La [[vita]] di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero. (1988) *L'amore non era più l'oscuro istinto animale che nella mia angoscia mi era parso da principio, né era la pia e spirituale adorazione che avevo avuto per Beatrice. Era l'uno e l'altra, era più ancora, angelo e Satana, uomo e donna insieme, umanità e bestialità, supremo bene e male estremo. (1988) *Si deve domandare sempre e sempre dubitare. (2010) *Soltanto il pensiero vissuto ha valore. (2010) *Gli uomini di carattere hanno facilmente la peggio nella storia sacra. (2010) *Chi è veramente assorto nei suoi pensieri è al sicuro. (2010) *Le persone [[coraggio|coraggiose]] e di carattere riescono sempre sospette agli altri. (2010) *Ciò che la [[natura]] vuole dall'uomo sta scritto in ognuno, in me e in te. (2010) *Il Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento è un personaggio eccellente, ma non è quello che dovrebbe essere. È il bene, la nobiltà, il bello, è paterno, alto, sentimentale: tutte belle cose, ma nel mondo c'è dell'altro che viene semplicemente attribuito ad diavolo, e tutta questa parte del mondo, questa metà viene soppressa e uccisa col silenzio. Allo stesso modo si esalta Dio come padre di ogni vita, ma non si parla della vita sessuale che pure è fondamento della vita, e se mai, la si dichiara diabolica e peccaminosa. Non ho proprio niente in contrario a che si veneri questo Dio Geova, ma io dico che dobbiamo venerare tutto e considerare sacro il mondo intero, non soltanto la metà ufficiale, artisticamente separata. Accanto al servizio di Dio dovremmo avere anche un servizio del diavolo. A me parrebbe giusto. Oppure si dovrebbe procurarsi un Dio che racchiuda anche il demonio e davanti al quale non si abbia da chiudere gli occhi quando avvengono le cose più naturali del mondo. (2010) *[...] ognuno di noi deve trovare per conto suo che cosa sia lecito e che cosa sia proibito: proibito per lui. Si può non fare mai alcunché di proibito ed essere tuttavia un grande furfante. E viceversa. A rigore, è questione di comodità. Chi è troppo comodo per pensare da sé ad essere giudice di se stesso si adatta ai divieti quali sono. Facile per lui. Altri sentono invece certi comandamenti dentro di sé e considerano proibite cose che qualunque altro galantuomo fa ogni giorno, mentre sentono lecite altre cose che di solito sono vietate. Ognuno deve essere garante di se stesso. (2010) ==''Il coraggio di ogni giorno''== ===[[Incipit]]=== Non c'è altra via che conduca al compimento e alla realizzazione di sé, se non la rappresentazione quanto più compiuta del proprio essere. "Sii te stesso" è la legge ideale, per un giovane almeno; non c'è altra via che conduca alla verità e allo sviluppo. <br /> Che questo cammino sia reso impervio da innumerevoli ostacoli morali e da altri impedimenti, che il mondo preferisca vederci rassegnati e deboli anziché tenaci: da qui nasce la lotta per la vita per chiunque abbia una spiccata individualità. Perciò ciascuno deve decidere per sé solo, secondo le proprie forze e le proprie esigenze, fino a che punto sottomettersi alle [[convenzioni|convenzioni]], o piuttosto sfidarle. Qualora decida di gettare al vento le convenzioni, le pretese avanzate dalla famiglia, dallo stato, dalla società, deve sapere di farlo a proprio rischio. Non esiste una misura oggettiva del rischio che ciascuno è in grado di assumersi. Ogni eccesso, ogni superamento della propria misura dovrà essere scontato; non è consentito spingersi impunemente oltre né con l'ostinazione né con l'adattamento. ===Citazioni=== *Poiché sono come sono; poiché avverto esigenze e problemi che a tanti altri sembrano essere risparmiati, cosa devo fare per sopportare la vita, malgrado tutto, e farne, per quanto possibile, qualcosa di bello?. (p. 4) *C'è una virtù che molto amo, l'unica. Essa ha nome tenacia. Delle molte virtù di cui leggiamo nei libri e di cui sentiamo parlare i maestri non so che farmene. E, d'altro canto, tutte le molte virtù che l'uomo si è inventato potrebbero essere raccolte sotto un'unica denominazione. Virtù significa obbedienza. Solo che c'è da chiedersi a chi si obbedisce. Anche la tenacia, infatti, è obbedienza. Ma tutte le altre virtù, tanto amate e lodate, sono obbedienza a leggi che sono state imposte da uomini; soltanto la tenacia non si inchina a queste leggi. Chi è tenace obbedisce infatti a un'altra legge, una legge particolare, assoluta, ente sacra, la legge che ha in sé stesso, il "tenere a se stesso". (p. 68) *Contro le infamie della vita le armi migliori sono: la forza d'animo, la tenacia e la pazienza. la forza d'animo irrobustisce, la tenacia diverte e la pazienza dà pace. (p. 75) ===[[Explicit]]=== Anche le formiche combattono guerre, anche le api hanno Stati. La tua anima cerca altre vie e quando non riesce a proseguire per te non sboccia al felicità.<br /> ==''Il giuoco delle perle di vetro''== ===[[Incipit]]=== In questo libro abbiamo intenzione di registrare il materiale biografico che si è potuto trovare su Josef Knecht, il Ludi Magister Josephus III, come è chiamato negli archivi del Giuoco delle perle di vetro. Non ci nascondiamo che questo tentativo è o sembra un poco in contraddizione con le vigenti norme e consuetudini della vita spirituale. Tanto è vero che uno dei supremi princìpi di questa è la soppressione dell'individualità, l'inserimento possibilmente perfetto della persona singola nella gerarchia dell'autorità pedagogica e delle scienze. ===Citazioni=== *Perciò la musica di un'epoca ordinata è calma e serena e il governo è equilibrato. La musica di un'epoca irrequieta è agitata e truce e il governo è stolto. La musica di uno stato decadente è sentimentale e triste e il governo è in pericolo. (p. 22) *Non sapevano, invece, che questo ordinamento delle cose non è affatto ovvio, che presuppone una data armonia fra mondo e spirito la quale può sempre essere turbata, che la storia universale non aspira, tutto sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole, ma tutt'al più lo tollera come eccezione; [...]. (p. 142) *"Se l'Autorità superiore" diceva la regola in quel punto "ti chiama a una carica sappi che ogni avanzamento nella graduatoria delle cariche non è un passo verso la libertà, ma verso il legame. Quanto più alta la carica, tanto più stretto il legame. Quanto più vasto il potere, tanto più rigoroso il servizio. Quanto più forte la personalità, tanto più vietato l'arbitrio." (p. 370) *Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa [...] sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni. (p. 516) ===[[Explicit]]=== Della sua vita non c'è altro da narrare; il resto si svolse al di là delle immagini e della storia. Da quel bosco non è uscito più. ==''Il lupo della steppa''== ===[[Incipit]]=== Questo libro contiene le memorie lasciate da quell'uomo che, con una espressione usata sovente da lui stesso, chiamavamo il "lupo della steppa". Non stiamo a discutere se il suo manoscritto abbia bisogno di una prefazione introduttiva; io in ogni caso sento il bisogno di aggiungere ai fogli del ''Lupo della steppa'' alcune pagine dove tenterò di segnare i ricordi che ho di lui. È poca cosa quello che so, e specialmente il suo passato e la sua origine mi sono ignoti. Tuttavia ho avuto della sua persona un'impressione forte e, devo dire, nonostante tutto simpatica. ===Citazioni=== *Haller è uno di quelli che vengono a trovarsi fra due epoche, che hanno perduto ogni protezione e innocenza, uno di quelli che il destino costringe a vivere tutte le ambiguità della vita umana come sofferenza e inferno personale. (p. 55) *A noi immortali non piace essere presi sul serio, ci piace scherzare. La [[serietà]], caro mio, è una nota del tempo: nasce, te lo voglio confidare, dal sopravvalutare il tempo. Anch'io una volta stimavo troppo il tempo e desideravo perciò di arrivare a cent'anni. Ma nell'eternità, vedi, il tempo non esiste; l'eternità è solo un attimo, quanto basta per uno scherzo. (p. 117) *Certo per essere religiosi ci vuol tempo, ci vuole anche di più: l'indipendenza dal tempo. Non puoi essere seriamente religioso e vivere contemporaneamente nella realtà magari prendendola sul serio: il tempo, il denaro, il bar dell'Odeon e così via. (p. 120) *Per ballare ci vogliono qualità che io non avevo assolutamente: allegria, ingenuità, leggerezza, slancio. (p. 143) *Come sei vigliacco! Chiunque si avvicini a una ragazza rischia di essere [[scherno|deriso]]: questa è la posta. Su, Harry, rischia dunque e alla peggio lasciati deridere. (p. 146) *L'[[infelicità]] che mi occorre, l'infelicità che vorrei è diversa: è tale da farmi soffrire con avidità e morire con voluttà. Questa è l'infelicità o la felicità che aspetto. (p. 177) *Ebbene, ogni superiore [[umorismo]] incomincia col non prendere sul serio la propria persona. (p. 211) *Non è bene che l'umanità sforzi troppo l'intelletto e cerchi di ordinare le cose con l'aiuto della ragione se queste non sono accessibili alla ragione. In tal caso sorgono ideali come quelli degli americani o dei bolscevichi, straordinariamente razionali entrambi, quantunque violentino e depauperino la vita perché la semplificano in un modo troppo ingenuo. (p. 224) *Come la [[pazzia]], in un certo senso elevato, è l'inizio di ogni sapienza, così la schizofrenia è l'inizio di tutte le arti, di ogni fantasia. (p. 231) *Così era stata tutta la mia vita, come quelle labbra rigide, così era stato quel poco di felicità e di amore che avevo goduto: un po' di rosso dipinto sul volto di una morta. (p. 251) *Il buon umore è sempre allegria da [[impiccagione|impiccati]] e, se occorre, lei lo imparerà sulla forca. (p. 256) *Vedendo il mio sbalordimento Mozart si mise a ridere forte. Dal ridere fece una capriola e si mise a far trilli con le gambe. E m'investiva: "Ehi, giovanotto, ti brucia di sotto? sei crudo, sei cotto? Pensi ai lettori, i biondi e i mori, i divoratori? Pensi al tuo proto, ai redattori, sempre in moto, tra mille furori, aizzanti alla guerra di dentro e di fuori? Oh com'è buffa, la zuffa, baruffa, una truffa! Che ridere! Da smascellarsi, da scompisciarsi! Va' là, credulone, sporco d'inchiostro, ti accendo un moccolo, ti batto il groppone, per spasso, per chiasso. E il diavolo ti porti, nel regno dei morti, per i tuoi rapporti storti, contorti, plagiati ed estorti!" *Come [[anima e corpo|corpo]] ognuno è singolo, come [[anima e corpo|anima]] mai. *Tutto era molto bello, tanto la lettura dei vecchi libri quanto l'immersione nell'acqua calda, ma tutto sommato non era stata una giornata di felicità entusiasmante né di gioia raggiante, bensì una di quelle giornate che da parecchio tempo dovrebbero essere per me normali e comuni: giornate moderatamente piacevoli, abbastanza sopportabili, giornate tepide e passabili di un uomo non più giovane e malcontento, giornate senza dolori particolari, senza particolari preoccupazioni, senza crucci veri e propri, senza disperazione, giornate nelle quali si esamina pacatamente, senza agitazioni o timori, la questione se non sia ora di seguire l'esempio di Adalberto Stifter e di esser vittime di una disgrazia facendosi la barba. *Così nascono, preziosa e fugace schiuma di [[felicità]] sopra il mare della sofferenza, tutte le opere d'arte nelle quali un uomo che soffre si innalza per un momento tanto al di sopra del proprio destino che la sua felicità brilla come un astro e appare a chi la vede come una cosa eterna, come il suo proprio sogno di felicità. *La [[solitudine]] è indipendenza: l'avevo desiderata e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri. *L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza. *Se il mondo ha ragione, se hanno ragione le musiche nei caffè, la gente americana che si contenta di così poco, vuol dire che ho torto io, che sono io il pazzo, il vero lupo della steppa, come mi chiamai più volte, l'animale sperduto in un mondo a lui estraneo e incomprensibile, che non trova più la patria, l'aria, il nutrimento. *In fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa. *Esse sono, alla lettera, un viaggio attraverso l'inferno, un viaggio ora angoscioso ora coraggioso attraverso il caos d'un mondo psichico ottenebrato, un viaggio intrapreso con la volontà di attraversare l'inferno, di tener testa al caos, di soffrire il male sino in fondo. *Ma se per la tua gioia hai bisogno del permesso di altri, sei proprio un povero sciocco. *Tu avevi in cuore una visione della [[vita]], una fede, un postulato, eri pronto ad agire, a soffrire, a sacrificarti... e poi ti accorgesti a poco a poco che il mondo non chiedeva affatto gesta e sacrifici e cose simili, che la vita non è un poema sublime con personaggi eroici, bensì una buona stanza borghese dove ci si accontenta di mangiare e bere, di prendere il caffè e di far la calza, di giocare a tarocchi e di ascoltare la radio. E chi pretende quelle altre cose, le cose belle ed eroiche, il rispetto dei grandi poeti o la venerazione dei santi è uno sciocco, un Don Chisciotte. *Infine, pensavo, la vita ha pur sempre ragione, e quando la vita derideva i miei bei sogni, pensavo che i [[sogni]] erano stati sciocchi e avevano torto. Ma era inutile. E siccome avevo gli occhi acuti e le orecchie buone ed ero anche un po' curiosa, osservai attentamente la vita, i vicini, i conoscenti, una cinquantina e più di destini umani, e vidi, Harry, che i miei sogni avevano avuto ragione, mille volte ragione, come i tuoi. La vita invece, la realtà aveva torto. *Hai ragione tu, lupo della steppa; mille volte ragione, eppure devi perire. Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta perché hai una dimensione in più. Chi vuole vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, lavoro invece di attività, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria... *Sempre è stato così e così sarà sempre: il tempo e il mondo, il denaro e il potere apparterrano ai piccoli e ai superficiali, mentre gli altri, i veri uomini, non avranno niente. *Stia attento, c'è sempre qualcosa da imparare. *Tutta la vita è così, caro mio, e bisogna prenderla com'è; e chi non è asino ci ride. La gente come lei non ha il diritto di criticare la radio o la vita. Impari prima ad ascoltare! Impari a prendere sul serio quello che merita di essere preso sul serio, e a ridere del rimanente! O ha fatto lei qualche cosa di meglio, qualche cosa di più nobile, di più savio, di più fine? Nossignore, non l'ha fatto. Lei, signor Harry, ha fatto della sua vita la storia di un'orrida malattia, della sua intelligenza una disgrazia. *Deve imparare ad ascoltare questa maledetta musica della radio della vita, deve rispettare lo spirito che vi si cela e ridere di questo strimpellio. Altro non è richiesto. *Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile. L'odio per se stessi è esattamente identico al flagrante egoismo, e conduce alla fine al medesimo crudele isolamento, alla medesima disperazione.<ref name="diz">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Per me non esiste più «patria» alcuna e non vi sono più ideali; tutto questo non è che semplice decorazione per i potenti che governano preparando la prossima carneficina.<ref name=diz/> ===[[Explicit]]=== Io non posso e non voglio, beninteso, prescrivere ai lettori come abbiano da intendere il mio racconto. Ne faccia ognuno ciò che risponde e serve al suo spirito! Mi piacerebbe però se molti di loro notassero che la storia del lupo della steppa rappresenta, sì, una malattia e una crisi, ma non verso la morte, non un tramonto, bensì il contrario: una guarigione. ==''Knulp''== ===[[Incipit]]=== All'inizio degli anno '90 il nostro amico Knulp dovette passare diverse settimane in ospedale, e quando venne dimesso si era già a metà febbraio, con un tempaccio spaventoso, così che dopo pochi giorni di vagabondaggio sentì che gli era di nuovo tornata la febbre e dovette pensare a procurarsi un ricovero. Amici non gli erano mai mancati, ed avrebbe trovato accoglienza cordiale in quasi tutti i villaggi dei dintorni. Ma su questo punto era particolarmente orgoglioso, tanto che se accettava qualcosa da un amico, quest'ultimo poteva considerarsi onorato. {{NDR|Hermann Hesse, ''Tre storie dalla vita di Knulp'', traduzione di Mario Specchio, Marsilio.}} ===Citazioni=== *''Lo stanco vagabondo | è andato al ristorante; | non ha nessuno al mondo | quell'anima vagante''. (da ''Sentori di primavera'') *''Come fiori sono gli uomini, | anch'essi torneranno | a primavera. | Non saranno più malati | e tutto è perdonato''. (da ''Sentori di primavera'') *Due persone possono andare d'accordissimo, parlare di tutto ed essere vicine. Ma le loro anime sono come fiori, ciascuno ha la sua radice in un determinato posto e nessuno può avvicinarsi troppo all'altro senza abbandonare la sua radice, cosa peraltro impossibile. I fiori effondano il loro profumo e spargono il loro [[seme]] perché vorrebbero avvicinarsi, ma il fiore non può fare niente perché il seme giunga nel posto giusto; tocca al vento che va e viene come vuole. *Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perché poi si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è senza riflessione, così come lo vuole il cuore. *Tra gli esseri umani, anche se intimamente uniti, è sempre aperto un abisso che solo l'amore può superare, e anch'esso solo con una passerella d'emergenza.<ref name=diz/> *Tutti gli uomini sono [[santo|santi]], se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni. Chi reputa che una cosa sia giusta deve anche farla. ==''La fine del dottor Knölge''== ===[[Incipit]]=== Il dottor Knölge, un insegnante di ginnasio andato presto in pensione e dedito privatamente a studi di filologia, non sarebbe di certo mai entrato in contatto con i [[vegetarianismo|vegetariani]] e il vegetarianismo se una tendenza all'affanno e ai reumatismi non l'avesse indotto, un bel momento, a seguire una dieta vegetariana. I risultati furono così strepitosi che da allora in poi, ogni anno, lo studioso trascorse alcuni mesi in una casa di cura o una pensione vegetariana, perlopiù nei paesi del Sud; di conseguenza, nonostante la sua avversione verso tutto quanto fosse insolito ed eccentrico, si ritrovò a frequentare ambienti e individui dissimili da lui, le cui rare visite a casa sua, che non riusciva del tutto a evitare, egli non amava affatto. ===Citazioni=== *A un certo punto, dapprima attraverso i giornali, poi direttamente dalla cerchia dei suoi conoscenti, il dottor Knölge apprese dell'importante avvenimento della fondazione della Società vegetariana internazionale, che aveva acquistato un enorme appezzamento di terreno in Asia Minore e invitava tutti i confratelli del mondo, a prezzi modicissimi, a farvi visita come ospiti o per insediarsi in pianta stabile. L'iniziativa era stata promossa da quei gruppi idealisti di vegetariani tedeschi, olandesi e austriaci le cui aspirazioni rappresentavano una sorta di sionismo vegetariano, e miravano quindi ad acquistare, per gli accoliti e apostoli del loro credo, una terra propria con un'amministrazione propria, in una qualche parte del mondo in cui esistessero le condizioni naturali per vivere secondo l'ideale che avevano in mente. Un primo passo era proprio questa fondazione in Asia Minore. *La maggioranza di questi europei e americani usciti dai consueti binari portava con sé come unico vizio una certa pigrizia tipica di così tanti vegetariani. Essi non volevano né oro né beni di consumo, né potere né divertimenti, ma volevano innanzitutto poter condurre la loro modesta vita senza lavorare e senza essere importunati. *Qui in Asia Minore tutto sembrava alquanto ragionevole e nulla impossibile. Di quando in quando si vedevano nuovi arrivati che, in preda all'estasi provocata da questa realizzazione dei loro desideri, andavano in giro con visi luminosi e spiritati o con lucide lacrime di gioia, le mani colme di fiori e salutando con il bacio della pace ogni persona che incrociavano. *Il gruppo che più saltava all'occhio, tuttavia, era quello dei [[frugivoro|frugivori]] puri. Costoro avevano rinunciato a templi, case e organizzazioni di qualsiasi genere e non mostravano altra aspirazione se non quella di diventare sempre più naturali e, per dirla con le loro parole, "avvicinarsi alla terra". Abitavano all'aperto e non mangiavano nulla a eccezione di quel che era possibile cogliere da alberi o cespugli. Disprezzavano oltre ogni dire tutti gli altri vegetariani, e uno di essi dichiarò apertamente al dottor Knölge che mangiare il riso e il pane era una porcheria analoga a quella di mangiare la carne, e che fra un cosiddetto vegetariano che beve latte e un qualsiasi beone non riusciva a scorgere alcuna differenza. ==''La musica del mondo''== *Per il buon [[lettore]] leggere un libro significa fare la conoscenza dell'indole e del modo di pensare di un estraneo, cercare di comprenderlo e se possibile farselo amico. (n. 615) *I nemici dei buoni libri e del buon gusto non sono affatto coloro che disprezzano i libri, ma coloro che leggono molto. (n. 627) *Il compito del poeta non è mostrare delle vie, bensì risvegliare un anelito. (n. 870) ==''Letture da un minuto''== *Chi ha un forte senso individualistico deve riconoscere che la vita è una lotta tra sacrificio e fierezza, tra il riconoscimento sociale e la salvezza della personalità. *La tua vita non sarà piatta e scialba se saprai che la tua lotta non avrà successo. Sarà molto più piatta se tu, combattendo per qualcosa di degno e di spirituale, pensi che lo dovresti anche ottenere. *Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di [[totalitarismo]]. ==''Narciso e Boccadoro''== ===[[Incipit]]=== Davanti all'arco d'ingresso, retto da colonnette gemelle, del convento di Mariabronn, sul margine della strada c'era un castagno, un solitario figlio del Sud, che un pellegrino aveva riportato da Roma in tempi lontani, un nobile castagno dal tronco vigoroso; la cerchia de' suoi rami si chinava dolcemente sopra la strada, respirava libera ed ampia nel vento; in primavera, quando intorno tutto era già verde ed anche i noci del monastero mettevano già le loro foglioline rossicce, esso faceva attendere ancora a lungo le sue fronde, poi quando le notti eran più brevi, irradiava di tra il fogliame la sua fioritura esotica, d'un verde bianchiccio e languido, dal profumo aspro e intenso, pieno di richiami, quasi opprimente; e in ottobre, quando l'altra frutta era già raccolta ed il vino nei tini, lasciava cadere al vento d'autunno i frutti spinosi dalla corona ingiallita: non tutti gli anni maturavano; per essi s'azzuffavano i ragazzi del convento, e il sottopriore Gregorio, oriundo del mezzodí, li arrostiva in camera sua sul fuoco del camino. ===Citazioni=== *"Mai più!" diceva imperiosa la sua volontà. "Domani ancora!" supplicava il cuore singhiozzante. (p. 22) *Di chi era quella voce? Tese l'orecchio, pensò, trovò. Era Narciso. Narciso? E in un attimo, con un colpo brusco, tutto ritornò presente: ricordò, seppe. Oh! mamma, mamma! Montagne di macerie, mari d'oblìo erano rimossi, scomparsi; con superbi occhi azzurri e luminosi la Perduta lo guardò di nuovo, l'ineffabilmente Amata. (p. 49) *Lo spirito ama ciò che è saldo, formato, vuole poter essere sicuro dei suoi segni, ama ciò che è, non ciò che diviene, il reale e non il possibile. […] Lo spirito non può vivere nella natura, ma solo di fronte ad essa, come suo contrapposto. (p. 57) *Una delle notti seguenti trovò asilo in un villaggio presso poveri contadini, che non avevano pane ma una zuppa di miglio. Qui l'aspettavano nuove esperienze. La contadina di cui era ospite partorì nella notte e Boccadoro assistette: erano corsi a chiamarlo sul suo pagliericcio, perché prestasse aiuto; in realtà non trovò altro da fare che tenere il lume mentre la levatrice s'affaccendava. Era la prima volta che assisteva a un parto; fissava con occhi ardenti e stupiti il volto della donna e si sentì arricchito a un tratto di una nuova esperienza. Ciò che scorse in quel volto di partoriente parve almeno a lui degno del più vivo interesse. Alla luce della fiaccola di pinastro, mentre osservava con grande curiosità il volto della donna in preda alle doglie, ebbe una rivelazione inattesa: le linee di quel volto contratto che gridava erano ben poco dissimili da quelle ch'egli aveva viste in altri volti di donne nel momento dell'ebbrezza d'amore! l'espressione della grande sofferenza nel volto umano era più violenta e più sfigurante che l'espressione di un grande godimento... ma in fondo non era diversa: lo stesso contrarsi in una specie di smorfia, lo stesso accendersi e spegnersi. Questa rivelazione, che dolore e piacere potessero essere simili come fratelli, lo sorprese in modo strano, senza che ne comprendesse il perché. (p. 123) *Hai Paura Narciso? Hai orrore, hai veduto qualcosa? Sì reverendo, il mondo è pieno di [[morte]]; essa sta su ogni siepe, dietro ogni albero e non vi giova costruire mura e dormitori e cappelle e chiese, essa guarda dentro dalla finestra e ride e conosce perfettamente ciascuno di voi; nel cuore della notte la sentite ridere dietro le vostre finestre e pronunciare i vostri nomi. Cantate pure i vostri salmi e bruciate per bene le candele sull'altare e recitate i vostri vespri e i vostri mattutini e raccogliete erbe nel laboratorio e raccogliete libri nella biblioteca! Digiuni amico? Ti privi del sonno? Ti aiuterà ben lei, madonna Morte, e ti priverà di tutto, fino alle ossa. (p. 125) *Le [[osso|ossa]] vogliono staccarsi, non rimarranno con noi. (p. 125) *[[Amore]] e voluttà gli parevano l'unica cosa che potesse davvero scaldare la vita, e darle un valore. […] L'amore delle donne e il gioco dei sessi stava per lui in cima a tutto e il fondo della sua frequente tendenza alla malinconia e al disgusto aveva origine nell'esperienza di quanto sia instabile e fugace fosse la voluttà. (p. 151) *Come l'estasi d'amore nel momento della sua massima tensione e felicità è sicura di dover scomparire e morire l'istante appresso, così l'intima solitudine e l'abbandono alla tristezza erano sicuri d'essere ad un tratto inghiottiti dal desiderio, da un nuovo volgersi al lato luminoso della vita. (p 152) *Tutti erano soddisfatti o affaccendati, avevano interesse, avevano fretta, gridavano, ridevano, si ruttavano in faccia, facevan chiasso, facevan dello spirito, urlavano per due soldi, e tutti stavano bene, tutti erano in regola, soddisfattissimi di sé e del mondo. Porci erano, ah, molto peggio, molto più sozzi dei porci! Anch'egli, è vero, era stato spesso in mezzo a loro e s'era sentito contento fra i suoi simili ed aveva fatto la corte alle ragazze ed aveva mangiato ridendo senza orrore i pesci arrostiti. Ma poi sempre, talora tutt'a un tratto come per incanto, la gioia e la tranquillità l'avevano abbandonato e quell'illusione grassa e corpacciuta era caduta dal suo spirito, quella soddisfazione di sé, quell'importanza e quella calma stagnante dell'anima, e s'era sentito trascinare via nella solitudine e nella fantasticheria tormentata, spinto alla vita vagabonda, alla contemplazione del dolore, della morte, dell'incertezza d'ogni attività, costretto a fissar gli occhi nell'abisso. (p. 160) *Tutto sfioriva presto, presto era esaurito ogni piacere e nulla rimaneva fuor che ossa e polvere. Ma no, una cosa rimaneva: la Madre eterna, antichissima ed eternamente giovane, col sorriso d'amore triste e crudele. La rivedeva a momenti: gigantesca, con le stelle nei capelli, seduta a sognare sul margine del mondo, coglieva giocando con la mano un fiore dopo l'altro, una vita dopo l'altra e lentamente li lasciava cadere nell'abisso senza fondo. (p. 169) *Solo la scissione e il contrasto rendono ricca e fiorente una vita. Che sarebbero la ragione e la temperanza senza la conoscenza dell'ebbrezza, che sarebbe il piacere dei sensi, se dietro di esso non stesse la morte, e che sarebbe l'amore senza l'eterna mortale ostilità dei sessi? (p. 174) *Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano. (p. 210) *Nulla aveva consistenza, neppure il [[dolore]]. (p. 211) *Dall'ultimo foglio tagliò via un pezzo e vi disegnò chiaro, a tratti sobri, il viso di Maria, coi suoi begli occhi e nella bocca un'espressione di rinuncia. Glielo donò. (p. 214) *Era una cosa terribile essere burlati così dalla vita, c'era da riderne e da piangerne! O si viveva lasciando giocare i propri sensi, succhiando perdutamente al petto dell'antica Madre Eva: allora si gustavano bensì piaceri sublimi, ma nulla salvava dalla caducità; si era allora come un fungo nel bosco, oggi rigoglioso e di colori vivaci, domani marcito. Oppure si cercava di difendersi, ci si chiudeva in un'officina e ci si sforzava a costruire un monumento alla vita fugace: e allora bisognava rinunciare alla vita, allora non si era più che strumenti, allora si serviva bensì l'immortalità, ma intanto ci s'inaridiva e si perdeva la libertà, la pienezza, la gioia della vita. (p. 223) *Creare, ma non a prezzo della vita! Vivere, ma senza rinunciare alla nobiltà della creazione! Non era dunque possibile? (p. 223) *Che sarebbe l'amore senza la necessità di nascondersi? Che sarebbe l'amore senza pericolo? (p. 225) *La bellezza di Elisabetta, così diversa da quella delle donne vagabonde, e delle contadine, aveva attirato fin dal primo giorno l'attenzione di Boccadoro. C'era qualcosa in lei che ancora gli era rimasto ignoto, qualcosa di strano, che lo attraeva violentemente, ma gl'ispirava al tempo stesso diffidenza e perfino dispetto: una grande calma ed innocenza, un'onestà e una purezza, che non eran tuttavia ingenuità; dietro tutta la sua cortesia e il suo decoro si celava una certa freddezza, un orgoglio, per cui quell'innocenza non lo commoveva e non lo disarmava (egli non sarebbe mai stato capace di sedurre una bambina), ma anzi lo eccitava e lo provocava. Non appena la figura di lei gli divenne un poco familiare come immagine intima, sentì il desiderio di rappresentarla, ma non com'era allora, bensì coi tratti ridesti, sensibili e sofferenti, non una piccola vergine ma una Maddalena. Talvolta la sua brama avrebbe voluto vedere quel volto tranquillo, bello ed immobile, contrarsi e sfogliarsi, sia nella voluttà, sia nella sofferenza, e rivelare così il suo segreto. (p. 244<!--146-->) *L'uomo era davvero creato per condurre una vita regolata, di cui ogni ora ed ogni azione fossero annunciate dalla campana che chiama alla preghiera? L'uomo era davvero creato per studiare [[Aristotele]] e [[Tommaso d'Aquino]], per sapere il greco, per mortificare i propri sensi e per fuggire il mondo? Non era egli creato da Dio con sensi ed istinti, con oscurità sanguigne, con la capacità del peccato, del piacere, della disperazione? (pp. 270-271) *La semplicità fanciullesca della vita girovaga, la sua origine materna, il suo staccarsi dalla legge e dallo spirito, il suo abbandonarsi al destino, la vicinanza segreta e costante della morte, avevano preso da un pezzo l'anima di Boccadoro, imprimendole il loro marchio profondo. Ma in lui albergavano anche lo spirito e la volontà, egli era un artista, e ciò rendeva la sua vita più ricca e più difficile. Solo la scissione e il contrasto rendono ricca e fiorente una vita. Che sarebbero la ragione e la temperanza senza la conoscenza dell'ebbrezza, che sarebbe il piacere dei sensi, se dietro di esso non stesse la morte, e che sarebbe l'amore senza l'eterna mortale ostilità dei sessi? (p. 281) *Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza madre non si può amare. Senza madre non si può morire. (p. 283) *Non è il nostro compito quello di avvicinarci, così come non si avvicinano fra loro il sole e la luna, o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra méta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò ch'egli è: il nostro opposto e il nostro complemento. *Se allora invece di lanciarti nel mondo tu fossi diventato un [[pensatore]], avresti potuto provocare qualche guaio. Saresti cioè diventato un [[mistica|mistico]]. I mistici sono, per dirla in breve e un po' grossolanamente, quei pensatori che non sanno staccarsi dalle rappresentazioni, quindi non sono per nulla pensatori. Sono artisti segreti: poeti senza versi, pittori senza pennello, musicisti senza note. Ci sono fra loro spiriti nobili e altamente dotati, ma sono tutti, senza eccezione, degli uomini infelici. *Tu sei un artista, io un pensatore. Tu dormi sul petto della madre, io veglio nel deserto. ===[[Explicit]]=== Poi il malato spalancò gli occhi ancora una volta e fissò a lungo il viso dell'amico. Con gli occhi prese congedo da lui. E con un movimento, quasi tentasse di scuotere la testa, sussurò {{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}}: «Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza [[madre]] non si può amare. Senza madre non si può morire».<br />Ciò che mormorò ancora in seguito non fu più comprensibile. Le due ultime giornate Narciso rimase seduto al suo letto giorno e notte, e lo guardò spegnersi. Le ultime parole di Boccadoro gli bruciavano nel cuore come fuoco. ==''Pellegrinaggio d'autunno''== *''Il mio sguardo stupisce, si deve abbassare, | ogni porta chiude il mio cuore | per poter pensare in segreto al prodigio... | tanto sei bella amore!'' (da ''Il villaggio silenzioso'') *''[[Stoccarda]] è una bella città | Stoccarda è in fondo alla valle | dove le ragazze sono belle ma anche crudeli...'' (da ''Il villaggio silenzioso'') *''Pieno di amici era il mio mondo | quando chiara era la vita mia; | adesso, che calata è la nebbia | non ne vedo più nemmeno uno''. (da ''Nebbia'') ==''Peter Camenzind''== ===[[Incipit]]=== In principio era il mito. Come il gran Dio aveva portato la poesia nelle anime degli Indiani, dei Greci e dei Tedeschi, lottando per farle giungere alla parola, così seguitava a poetare, giorno dopo giorno, nell'animo di ogni bambino. Non sapevo ancora come si chiamassero il lago e le montagne e i ruscelli della mia patria, ma già vedevo la verdeazzurra levigata distesa del lago, intessuta di piccole luci, stendersi al sole, ed in compatta cerchia attorno ad esso le montagne scoscese, e nelle loro più alte spaccature lucenti macchie di neve e piccole, minuscole cascate; ai loro piedi, i luminosi prati alpini in declivio, coperti da frutteti, capanne e grigie vacche alpine. E poiché la mia povera, piccola anima giaceva immobile e vuota, in attesa, gli spiriti del lago e dei monti vi scrivevano le loro ardite gesta. (1980) ===Citazioni=== *Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci e trasfigurarci. (2010) *L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di [[bugia|menzogne]] che lo avvolge e lo protegge. (1980) :L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo veste e lo protegge. (2010) *A [[Genova]] m'arricchii di un nuovo grande amore. Era il primo pomeriggio d'una giornata limpida e ventosa. Con le braccia appoggiate a un parapetto in muratura, e la città policroma alle mie spalle, ammiravo l'ampia distesa turchina gonfia di vita. Il [[mare]]! L'eterno, immutabile mare mi si precipitava incontro con voce cupa e misteriosa e con un desiderio incompreso e io sentii che una parte di me si legava indissolubilmente per la vita e per la morte all'acqua azzurra e schiumeggiante. (1962, p. 80) ==''Poesie''== *''Spargi ancora a profusione | su di me i [[giglio|gigli]] pallidi, | grandi gigli dei tuoi canti, rose rosse dei tuoi valzer. | E il respiro intessi greve | del tuo amore, che appassendo | dà profumo e del tuo orgoglio | garofani di fuoco flessuosi''. (Da ''Chopin''<ref>Traduzione di [[Mario Specchio]].</ref>) *''E vado stanco e impolverato | e dietro a me resta esitante | la giovinezza, china il capo | e non vuol più seguirmi avanti''. (Da ''Fuga di giovinezza''<ref name=tradPintor>Traduzione di [[Giaime Pintor]].</ref>) *''Ma la sera, quando vengono le tempeste, | in mortale angoscia noi ci chiniamo, mesti, | puntiamo le radici e aspettiamo tremanti | se la morte ci colga oppure passi avanti.'' (Da ''I cipressi di San Clemente''<ref name=tradPintor/>) ==''Siddharta''== ===[[Incipit]]=== Nell'ombra della casa, sulle rive soleggiate del fiume presso le barche, nell'ombra del bosco di Sal, all'ombra del fico crebbe Siddharta, il bel figlio del Brahmino, il giovane falco, insieme all'amico suo, Govinda, anch'egli figlio di Brahmino. Sulla riva del fiume, nei bagni, nelle sacre abluzioni, nei sacrifici votivi il sole bruniva le sue spalle lucenti. Ombre attraversavano i suoi occhi neri nel boschetto di mango, durante i giochi infantili, al canto di sua madre, durante i santi sacrifici, alle lezioni di suo padre, così dotto, durante le conversazioni dei saggi. Già da tempo Siddharta prendeva parte alle conversazioni dei saggi, si esercitava con Govinda nell'arte oratoria, nonché nell'esercizio delle facoltà di osservazione e nella pratica della concentrazione interiore. ===Citazioni=== ====Parte prima==== [[File:Vorzugsausgabe der Erstauflage von 1922.JPG|thumb|Copertina della prima edizione di ''Siddharta'' (1922)]] *Così tutti amavano Siddharta. A tutti egli dava gioia, tutti ne traevano piacere.<br />Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso. (''Il figlio del Brahmino''; p. 35) *Ma valeva la pena saper tutto questo, se non si sapeva l'uno e il tutto, la cosa più importante di tutte, la sola cosa importante? (''Il figlio del Brahmino''; p. 37) *«L'anima tua è l'intero mondo»: così vi stava scritto. E vi stava scritto che l'uomo nel sonno, nel profondo sonno, penetra nel proprio Io e prende stanza nell'[[Ātman|Atman]]. (''Il figlio del Brahmino''; p. 37) *Ma dov'erano i saggi, dove i sacerdoti o i penitenti, ai quali fosse riuscito, non soltanto di conoscerla, questa profondissima scienza, ma di viverla? Dove era l'esperto che sapesse magicamente richiamare dal sonno allo stato di veglia l'esperienza dell'Atman, ricondurla nella vita quotidiana, nella parola e nell'azione? (''Il figlio del Brahmino''; pp. 37-38) *Eppure era questa che bisognava trovare: scoprire la fonte originaria nel proprio Io, e impadronirsene! Tutto il resto era ricerca, era errore e deviazione. (''Il figlio del Brahmino''; p. 38) *Amaro era il sapore del mondo. La vita, tormento. Una meta si proponeva Siddharta: diventare vuoto, vuoto di sete, vuoto di desideri, vuoto di sogni, vuoto di gioia e di dolore. Morire a se stesso, non essere più lui, trovare la pace del cuore svuotato, nella spersonalizzazione del pensiero rimanere aperto al miracolo, questa era la sua meta. Quando ogni residuo dell'Io fosse superato ed estinto, quando ogni brama e ogni impulso tacesse nel cuore, allora doveva destarsi l'ultimo fondo delle cose, lo strato più profondo dell'essere, quello che non è più Io: il grande mistero. (''Presso i Samana''; p. 46) *Mai ho visto un uomo guardare, sorridere, sedere, camminare a quel modo, egli {{NDR|Siddharta}} pensava, così veramente desidero anch'io saper guardare, sorridere, sedere e camminare, così libero, venerabile, modesto, aperto, infantile e misterioso. Così veramente guarda e cammina soltanto l'uomo che è disceso nell'intimo di se stesso. Bene, cercherò anch'io di discendere nell'intimo di me stesso. (''Gotama''; p. 70) ====Parte seconda==== *Obbedire così, non a un comando esterno, ma solo alla voce, essere pronto così, questo era bene, questo era necessario, null'altro era necessario. (''Kamala''; p. 84) *Tutti sono [[sottomissione|sottomessi]], tutti desiderano essere amici, desiderano obbedire e pensare meno che si può. Bambini son gli uomini. (Siddharta: ''Kamala''; p. 86) *[...] l'amore si può mendicare, comprare, regalare, si può trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere. (Kamala: ''Kamala''; p. 92) *Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l'acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell'anima propria, che potrebbe contrastare a questa meta. (Siddharta: ''Kamala''; p. 97) *A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un [[giocoleria|giocoliere]] coi suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo egli non era presente a queste cose. E qualche volta egli rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere ed esistere realmente, e non solo star lì a parte come uno spettatore. (''Tra gli uomini-bambini''; pp. 107-108) *La maggior parte degli uomini, Kamala, sono come una foglia secca, che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino. (Siddharta: ''Tra gli uomini-bambini''; p. 109) *Oh, non era forse il tempo la sostanza d'ogni pena, non era forse il tempo la sostanza d'ogni tormento e d'ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo? (''Il barcaiolo''; p. 148) *E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita. (''Om''; p. 180) *Quando qualcuno cerca, allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori di quella che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla, non possa assorbir nulla, in sé, perché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo scopo. (Siddharta: ''Govinda''; p. 184) *Ho avuto pensieri, sì, e princìpi, e come! Tante volte ho sentito in me il sapere, per un'ora o per un giorno così come si sente la vita nel proprio cuore. Molti pensieri furono quelli, ma mi sarebbe difficile fartene parte. Vedi, Govinda, questo è uno dei miei pensieri, di quelli che ho trovato io: la saggezza non è comunicabile. La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad altri, ha sempre un suono di pazzia.<br />[...]<br />La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, si può viverla, si può farsene portare, si possono fare miracoli con essa, ma dirla e insegnarla non si può. (Siddharta: ''Govinda''; pp. 186-187) *Ho appreso, nell'anima e nel corpo, che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell'ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosa disperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com'è, e amarlo e appartenergli con gioia. (Siddharta: ''Govinda''; pp. 188-189) *Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare sempre un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri. (Siddharta: ''Govinda''; p. 190) *[...] l'amore, o Govinda, mi sembra di tutte la cosa principale. Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l'opera dei grandi filosofi. Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me; a me importa solo di poter considerare il mondo, e me e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto. (Siddharta: ''Govinda''; p. 192) ===[[Explicit]]=== Profondamente s'inchinò Govinda, sul suo vecchio viso corsero lacrime, delle quali egli nulla sapeva, come un fuoco arse nel suo cuore il sentimento del più intimo amore, della più umile venerazione. Profondamente egli s'inchinò, fino a terra, davanti all'uomo che sedeva immobile e il cui sorriso gli ricordava tutto ciò che egli avesse mai amato in vita sua, tutto ciò che nella sua vita vi fosse mai stato di prezioso e di sacro. ==''Sull'amore''== ===[[Incipit]]=== Fu un inverno lungo e rigido, e il nostro bel fiume della Foresta Nera rimase coperto dal ghiaccio per molte settimane. Non posso dimenticare la strana sensazione, il brivido estatico con cui misi piede sul fiume nella prima mattina di gelo, perché era profondo e il ghiaccio era così limpido che potevo vedere sotto di me, come attraverso una sottile lastra di vetro, l'acqua verde, il fondo sabbioso cosparso di pietre, le piante acquariche fantasticamente intrecciate e di tanto in tanto il dorso scuro di un pesce. ===Citazioni=== *L'amore lo si patisce, ma più lo si patisce con dedizione, più ci rende forti. (p. 21) *Più è difficile avere una cosa, più la si ama (p. 22) *Felicità non è l'essere amati. Ogni persona ama se stessa, ma amare questa è felicità. (p. 87) *Il fatto che ogni amore abbia la sua profonda tragicità non è un buon motivo per amare più. (p. 50) *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà più trascinato, ma trascinerà. (p. 50) *E per me un mondo senza [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] sarebbe ancora più povero di un mondo senza [[Socrate]]. (p. 172) *La [[felicità]] è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare. (p. 174) *[[Amore]] è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. (p. 174) *L'[[amore]] è desiderio fattosi saggio; l'amore non vuole avere; vuole soltanto amare. (p. 174) *Il fondamento di ogni saggezza è questo: la felicità viene solo dall'amore. Se ora dico "Ama il prossimo tuo!", questa è già una falsa dottrina. Forse sarebbe molto più giusto dire: "Ama te stesso come il prossimo tuo!". E forse l'errore originario è stato quello di voler sempre cominciare dal prossimo. (p. 174) *Per ciascuno l'unica cosa importante al mondo è il suo intimo stesso – la sua anima – la sua capacità d'amare. Se questa è in ordine, allora, che si mangi miglio o si mangi torta, che si portino stracci o gioielli, il mondo è in perfetta sintonia con l'anima, è buono, è in ordine. (p. 175) *Il male nasce sempre dove l'amore non basta. (p. 184) *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo.<ref>Da ''Sull'amore'', a cura di Volker Michels, traduzione di Bruna Bianchi, Mondadori, Milano, 2012. ISBN 9788852028687</ref> ===[[Explicit]]=== Il richiamo della [[morte]] è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una della grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione. ==''Taedium vitae''== *Perché Dio ti ha abbandonato? Dov'è la tua [[giovinezza]]? Non lo so, non lo scoprirò mai. Ma sono domande, ma è ribellione, ma non è più morte. (p. 58) *La [[coscienza]] dell'identità è una cosa magica, molto gaia a vedersi, e tuttavia inquietante. La si possiede, eppure si può viverne senza, e spesso anzi, se non nella maggior parte dei casi, lo si fa. È meravigliosa, perché annulla il tempo; ed è cattiva, perché nega il progresso. (p. 58) *Cominciai a pensare a [[Monaco di Baviera|Monaco]] con un testardo desiderio a ogni ora del giorno, come se in quella piacevole città avessi perduto qualcosa di essenziale. E, lentissimamente, quel qualcosa di essenziale prese forma nella mia coscienza, ed era la forma snella e leggiadra della bionda diciannovenne. (p. 64) *È andato perduto qualcosa che prima c'era nel mondo, un certo quale innocente profumo e fascino d'amore, e non so se potrà ritornare. (p. 76) ==''Vagabondaggio''== *''Sulla strada polverosa, a tarda sera me ne vado, | ombre di muri cadono oblique, | e tra i sarmenti vedo la luce | della luna su sentiero e ruscello''. (da ''Vagando nella sera'') *''Quante volte la [[realtà]] in cui vivete | mi ha ridestato e richiamato a sé! | Io stavo in lei deluso ed atterrito | e di nuovo mi sono dileguato''. (da ''Smarrimento'') *Un giorno verrà la [[pace]] con l'ultima stanchezza, e la [[terra]] madre mi accoglierà in sé. (da ''Il ponte'') *''Afoso vento notturno negli alberi, scura zigana, | [[mondo]] ricolmo di nostalgia pazza e profumo di poesia, | mondo splendente, di cui sono schiavo eternamente, | dove a me guizzano i tuoi bagliori, dove riecheggia per me la tua voce''. (da ''Mondo splendido'') *''Alitar di [[Dio]] di quando in quando | cielo in alto, cielo in basso, | luce canta canzoni a mille a mille, | Dio si fa mondo in colori variopinti''. (da ''Magia di colori'') *Niente è più odioso dei confini, niente è più stupido. *Patria non è qua o là. Patria è dentro te, o in nessun luogo. *Non puoi essere vagabondo e artista e contemporaneamente borghese e uomo sano e decoroso. Ti vuoi ubriacare, allora tieniti anche il mal di testa! Se dici di sì alla luce del sole e alle fantasie leggiadre, devi dire sì anche alla sporcizia e al disgusto. Tutto questo è in te, oro e fango, bramosia e pena, riso infantile e paura della morte. Di' a tutto sì, non sottrarti a niente, non tentare di eludere niente. *E poi di nuovo, come oggi, può divenirmi problematico il fatto che abbia veramente visto, udito, odorato qualcosa o se invece tutto ciò che credo di percepire altro non sia se non l'immagine della mia vita interiore proiettata fuori di me. *Un albero parla: in me si cela un granello, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. (1993; da ''Alberi'') ===Da ''Cimitero di campagna''=== *''Su croci oblique pendio e edera, | leggero sole, profumo e canto d'api. || Felici voi che giacete al riparo | stretti al cuore buono della terra''. *''Soave tesoro di [[pace]] nel grembo della tomba | si culla non più greve di un sogno della notte''. *''Solo un fumo torbido è il sogno della [[morte]], | e il fuoco della vita sotto vi arde''. ==''Viaggio in India''== ===[[Incipit]]=== Da due ore i moscerini molestano la nave; è molto caldo e l'aspetto tranquillo del Mediterraneo si è dissolto con sorprendente rapidità. Molti temono semplicemente il famigerato caldo del Mar Rosso, la maggior parte dei viaggiatori rientra da brevi vacanze o da visite fatte in patria oppure va all'estero per la prima volta e per tutti loro il ricordo della patria incomincia appena ora ad attenuarsi, mentre l'Oriente li aggredisce con il caldo, la sabbia, le albe precoci e i moscerini, quell'Oriente che essi non amano, quantunque sia proprio lì che guadagnano il loro denaro. Soltanto nel ristorante di seconda classe sono rimasti a far bisboccia alcuni giovani tedeschi, la maggior parte dei passeggeri è già in cabina. Un impiegato sanitario egiziano, che accompagnava la nostra nave da Porto Said, va avanti e indietro di cattivo umore. ===Citazioni=== *In qualche tomba maomettana si ritiene siano sepolti sultani del tempo passato e lì alcuni portali sono così belli e armoniosi come nel migliore stile rinascimentale. Ci si stupisce molto nel trovare questi sepolcri a Sumatra, ma ci si stupisce ancora di più, quando si sente dire che, secondo un'antica leggenda di Palembang, Alessandro Magno sarebbe sepolto qui. Sarebbe arrivato fin qui e qui sarebbe morto. Mi viene in mente la conversazione che un mio amico ha avuto in Italia con un pescatore sul lago Trasimeno. Il pescatore raccontava cose terribili sulla sanguinosa battaglia che il grande generale [[Annibale]] aveva combattuto lì nei tempi andati e quando il mio amico gli chiese contro chi mai avesse combattuto Annibale, l'uomo divenne indeciso, ma poi ricordò, con una certa sicurezza, che s'era trattato di Garibaldi. *L'inglese [...] è l'unico europeo capace di vivere a contatto con popoli primitivi senza rendersi ridicolo. *Abbiamo fatto progressi ed è bello pensare che noi, piccola parte dell'umanità, non abbiamo più un assoluto bisogno né del crocifisso sanguinante, né del levigato e sorridente Buddha. Vogliamo avere ragione di questi e anche di altri déi, per imparare a farne a meno. Sarebbe bello comunque se un giorno i nostri figli, cresciuti senza dèi, ritrovassero il coraggio, la gioia e lo slancio interiore per erigere monumenti e simboli della loro interiorità così limpidi, così grandi e così chiari. *I popoli oppressi dei Tropici stanno alla nostra civilizzazione come creditori di diritti antichi ed irrinunciabili, alla stessa maniera della classe operaia in Europa. *In tutto l'[[Oriente e occidente|Oriente]] si respira religiosità, quanto in tutto l'[[Oriente e occidente|Occidente]] si respira ragione e tecnica. Primitiva ed esposta a ogni evento appare la vita spirituale dell'occidentale, in confronto con la religiosità protetta, coltivata e piena di fiducia dell'uomo asiatico, sia buddhista, maomettano o altro. *[...] che la religione, o il suo surrogato, sia ciò che profondamente ci manca, non mi è mai risultato così amaramente chiaro come fra i popoli dell'Asia. ==[[Incipit]] di alcune opere== [[File:Hermann Hesse.jpg|thumb|Ritratto di Hermann Hesse del 1905]] === ''Animo infantile'' === Talvolta operiamo, andiamo e veniamo, facciamo questo e quello e tutto è facile, lieve e, direi, senza impegno, quasi che tutto potesse anche essere diverso. E talvolta, in ore diverse, nulla è più facile e senza impegno, e ogni respiro è condizionato da forze possenti, grevi di ogni destino. Le azioni della nostra vita che noi chiamiamo buone e di cui ci è facile raccontare, sono quasi tutte di quella "facile" specie e le dimentichiamo facilmente. Altre, di cui ci costa fatica parlare, non le dimentichiamo più, sono in un certo senso più nostre di altre e le loro ombre ricadono lunghe su tutti i giorni della nostra esistenza. ===''Farfalle''=== Tutto il visibile è espressione, tutta la [[natura]] è immagine, è linguaggio e colorato geroglifico. Nonostante una [[scienza]] della natura molto evoluta, oggi non siamo affatto ben preparati, né educati ad una corretta osservazione e, rispetto alla natura, ci troviamo piuttosto sul piede di guerra. Altri tempi, forse tutti i tempi e tutte le epoche antecedenti la conquista della terra da parte della tecnica e dell'[[industria]], hanno avuto sensibilità e comprensione per il magico linguaggio dei segni della natura e sapevano decifrarlo in modo più semplice e innocente di noi. Questa sensibilità non era assolutamente qualcosa di sentimentale, il rapporto sentimentale dell'uomo con la natura, è un fatto recente sì, forse scaturito dalla nostra cattiva [[coscienza]] nei confronti della natura. ===''Gertrud''=== Se dall'esterno percorro con lo sguardo la mia vita, essa non appare particolarmente felice. Meno che mai mi è possibile, tuttavia, giudicarla infelice, malgrado ogni errore. Ma infine, è davvero stolto preoccuparsi di felicità e infelicità, giacché a me sembra che farei maggiore difficoltà a privarmi dei giorni più infelici anziché di tutti quelli sereni, Se in una vita umana importa accettare consapevolmente l'ineluttabile, gustare appieno il bene e il male e conquistare oltre al destino esteriore anche uno interiore più autentico e non casuale, la mia vita non è stata né povera né cattiva. ===''Racconti indiani''=== Nell'antica India degli dèi, ancora molti secoli prima della comparsa del Gotama Buddha, il sublime, fu una volta consacrato dai bramini un nuovo re. Questo giovane re godeva dell'amicizia e degli ammaestramenti di due saggi, i quali gli insegnavano a santificarsi con i digiuni, a sottomettere alla volontà le passioni del sangue e a preparare il suo pensiero alla comprensione dell'Unico.<br>Infatti, a quel tempo, vivace era la disputa tra i bramini sulle caratteristiche e i poteri degli dèi, sul reciproco rapporto tra di loro, e di ciascuno di essi con l'Unico. Alcuni pensatori avevano preso a negare l'esistenza degli dèi, volendo che i nomi delle diverse divinità fossero assunti solo come nomi delle parti percettibili dell'invisibile Uno. ===''Rosshalde''=== Quando dieci anni prima, Johann Veraguth l'aveva comprata ed era andato ad abitarvi, Rosshalde era una vecchia residenza signorile con i sentieri del giardino invasi dall'erba, le panchine coperte di muschio, gradini pieni di crepe e un parco abbandonato divenuto impenetrabile. Su quella proprietà di forse otto iugeri non c'erano altre costruzioni se non la bella casa padronale, un po' malandata, con la stalla e, nel parco, un piccolo padiglione a forma di tempio, il cui portale pendeva sghembo dai cardini deformati e sulle cui pareti un tempo tappezzate di seta azzurra crescevano muschio e muffa. ===''Sotto la ruota''=== Joseph Giebenrath, mediatore e agente di commercio, non si distingueva dai suoi concittadini per nessuna virtù e per nessun pregio particolare. Come loro era tarchiato e robusto, dotato di un discreto senso commerciale unito a una sincera, congenita venerazione per il denaro; e come loro possedeva una villetta con giardino, una tomba di famiglia al cimitero e una devozione alquanto spregiudicata che con l'andar del tempo aveva finito col mostrar la corda, il debito rispetto per il Signore Iddio e per l'autorità costituita e una sottomissione cieca ai ferrei comandamenti del decoro borghese. ==Citazioni su Hermann Hesse== *Come lirico, Hesse è sulla linea di quel romanticismo minore che in Germania è stato fecondo di opere pure se non di altissima poesia. Dopo le ultime esperienze di [[Rainer Maria Rilke|Rilke]] e di [[Stefan George|George]], e le tendenze più moderne del dopoguerra, l'arte di Hesse non sembra certo indicare nuove vie. Egli è tuttavia considerato un maestro dalle nuove generazioni che soprattutto apprezzano la rara leggerezza del suo stile e il forte equilibrio interiore che è alla base di ogni sua opera. ([[Giaime Pintor]]) *Come pochi altri ha compendiato nella sua opera slanci e fughe del nostro tempo: amato qualche anno fa a destra, non dispiace alla sinistra ed è gradito a coloro che si dedicano alla ricerca spirituale. In lui convissero – notò [[Ladislao Mittner]] [...] – pietismo e buddismo; nelle sue pagine si trova la religione che nasce da un simile connubio, capace di riflettere le tendenze senza offenderle. ([[Armando Torno]]) *Hesse, il poeta del viaggio interiore, raggiunge i suoi toni più alti nel dipingere le sensazioni, le visioni irreali e psichedeliche tipiche di uno stato percettivo ad alto livello provocato da droghe e allucinogeni. Può sorgere la curiosità se anche Hesse abbia provato in India la «divine plant» di cui fecero uso [[Aldous Huxley|Huxley]] e [[Henri Michaux|Michaux]]. ([[Marcello Bartoli]]) *Il grande scrittore tedesco, ormai noto a tutti per i suoi libri ispirati verso una riconquista dell'io, viveva già questa crisi nei primi decenni del '900, una crisi che lo tormentò per tutta la vita. ([[Marcello Bartoli]]) *Pregiatissimo Dr. Hesse, innanzitutto la ringrazio di cuore per le righe gentili e le faccio i miei migliori auguri per la sua salute. Per quanto riguarda la mia traduzione, mi permetto di approfittare della sua disponibilità per sottoporle alcuni dubbi che mi preoccupano. Dapprima il titolo! Come si deve tradurre ''Glasperlenspiel''? ([[Ervino Pocar]]) *Se [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] era tornato ai primordi della Grecia per ricostruire la gerarchia dei valori, Hesse era un antiautoritario che piaceva alle istituzioni; se [[Oswald Spengler|Spengler]] aveva diagnosticato l'agonia della nostra civiltà, lui scoprì l'Asia. Il Canton Ticino fu la sua vera patria. Lì trovò quanto cercava. Lì è sepolto. ([[Armando Torno]]) ===[[Mario Specchio]]=== *C'è in Camenzind una volontà tenace, che bene si attaglia alla sua robusta figura di montanaro, di venire a capo della propria vita e del senso da conferire in un ordine prospettico che trascenda la provvisorietà della vicenda individuale. *L'«eterna domenica del cuore», il vagabondaggio come affrancamento totale dal mondo e dalle strettoie della società organizzata, la gioia della peregrinazione fine a sé stessa, sono certamente presenti nel giovane Hesse, ma il veleno della condizione moderna, la consapevolezza di uno sfaldamento psicologico dell'individuo conferisce al vagabondo Knulp una inquietudine vibrante, seppure coscientemente sedimentata, ignota ai suoi predecessori romantici. *Come l'uomo che [[Robert Musil|Musil]] paragonava ad un equilibrista sulla corda, costretto dalla sua stessa condizione di instabilità ad avanzare alla conquista di un nuovo e sempre precario equilibrio, anche i vagabondi di Hesse sono sospinti da un vento che spira dalle cime, stormisce sulle cime degli alberi, un vento che porta – come nel bellissimo capitolo Lago, albero, monte del racconto Vagabondaggio – la voce di Dio che canta, avvolto in un mantello marrone, ma un Dio sconosciuto che non concede soste che non siano pause meridiane, godute con la bruciante ed effimera letizia di un fuoco estivo. *Liberarsi dalla morale tradizionale significa, per Hesse, emanciparsi dalla schematizzazione precettistica del cristianesimo familiare e ricostruire una morale che tenga conto anche del demoniaco, del disumano. *''Hybris'' [...] e l'opera di Hesse, scrittore profondamente religioso, è pervasa da una corrente di radicale empietà come solo un'anima religiosa può conoscere; l'empietà di chi è disposto a tutto per possedere la sua anima, disposto anche a perderla se questo è l'unico modo per percorrere la via della salvezza: «il cammino della salvezza non porta a destra né a sinistra, esso conduce nell'intimo del proprio cuore, e solo là è Dio, solo là è la pace». ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Hermann Hesse, ''Aforismi'', a cura di Paola Sorge, Newton Compton, Roma, 1994. ISBN 88-7983-315-4 *Hermann Hesse, ''Animo infantile'', traduzione di Maria Teresa Mandalari, Mondadori, Milano. *Hermann Hesse, ''Bella è la gioventù'' (''Schön ist die Jugend'', 1916; ''Taedium vitae''; ''Die Verlonunch''), traduzione di Mirella Ulivieri, Newton Compton, Roma, 1992. ISBN 88-1982-003-1 *Hermann Hesse, ''Demian'' (1919), traduzione di Bruna Maria Dal Lago Veneri, Newton Compton, Roma, 1988. *Hermann Hesse, ''Demian'' (1919), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, Milano, 2010. *Hermann Hesse, ''Farfalle'', traduzione di Cristina Scassellati, Stampa Alternativa, 1991. *Hermann Hesse, ''Gertrud'' (1910), traduzione di Maria Pia Crisanaz Palin, Mondadori, Milano. *Hermann Hesse, ''Il coraggio di ogni giorno'', a cura di Volker Michels, Mondadori, Milano, 1990. *Hermann Hesse, ''[http://www.dicoseunpo.it/E-BOOK_files/Il%20giuoco%20delle%20perle%20di%20vetro.pdf Il giuoco delle perle di vetro]'' (''Das Glasperlenspiel'', 1943), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, Milano. *Hermann Hesse, ''Il lupo della steppa'' (''Der Steppenwolf'', 1927), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, Milano, 1999. ISBN 88-04-46035-0 *Hermann Hesse, ''Knulp'' (1915), in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991. *Hermann Hesse, ''[https://books.google.it/books?id=tq93JZiwZEUC&pg=PT119#v=onepage&q&f=false La fine del dottor Knölge]'', in ''[https://books.google.it/books?id=tq93JZiwZEUC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false L'arte dell'ozio]'' (''Die Kunst des Müßiggangs'', 1973), traduzione di Luisa Coeta e Anna Martini, Mondadori, Milano, 2013. ISBN 978-88-520-3285-1 *Hermann Hesse, ''La musica del mondo'', a cura di Volker Michels, traduzione di Anna Ruchat, Irene Calabria, Mattia Cattaneo, Melissa Maggioni, Alessia Chiesura, Sonia Guglielmetti, Elisa Maggioni, Gloria Narducci, Fabrizio Nisi, Valeria Sanna, Mondadori, Milano, 2012. ISBN 9788852025174 *Hermann Hesse, ''Letture da un minuto. {{small|Aforismi di un grande moralista}}'', a cura di Volker Michels, traduzione di T. Giannelli, Rizzoli, Milano, 1995. ISBN 88-17-15117-3 *Hermann Hesse, ''Narciso e Boccadoro'' (''Narziß und Goldmund'', 1930), a cura di Ervino Pocar, traduzione di Cristina Baseggio, Mondadori, Milano, 1989. *Hermann Hesse, ''Pellegrinaggio d'autunno'', in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991. *Hermann Hesse, ''Peter Camenzind'' (1904), traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano, 1962. *Hermann Hesse, ''Peter Camenzind'' (1904), traduzione di Giorgio Quieto, Newton Compton, Roma, 1980. *Hermann Hesse, ''Peter Camenzind'' (1904), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, 2010. *Hermann Hesse, ''Poesie'', a cura di Roberto Fertonani, Mondadori, Milano, 1985. *Hermann Hesse, ''Racconti indiani'', a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri e Viviana Finzi Vita, Newton Compton, Roma, 1994. *Hermann Hesse, ''Rosshalde'' (''Roßhalde'', 1914), traduzione di Viviana Finzi Vita, Newton Compton, Roma, 1980. *Hermann Hesse, ''Siddharta'' (1922), traduzione di Massimo Mila, Adelphi, Milano, 1994. ISBN 88-459-0184-X *Hermann Hesse, ''Sotto la ruota'' (''Unterm Rad'', 1906), traduzione di Lydia Magliano, Mondadori, Milano. *Hermann Hesse, ''Sull'amore'', traduzione e introduzione di Bruna Bianchi, Mondadori, Milano, 1988. *Hermann Hesse, ''Taedium vitae'', in ''Bella è la gioventù'' (''Schön ist die Jugend'', 1916; ''Taedium vitae''; ''Die Verlonunch''), traduzione di Mirella Ulivieri, Newton Compton, Roma, 1992. ISBN 88-1982-003-1 *Hermann Hesse, ''Vagabondaggio'', in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991. *Hermann Hesse, ''Vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, Tascabili Economici Newton, Roma, 1993. *Hermann Hesse, ''Viaggio in India'' (''Aus Indien'', 1913), a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri e Viviana Finzi Vita, Newton Compton, Roma, 1994. ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Peter Camenzind||(1904)}} {{Pedia|Sotto la ruota||(1906)}} {{Pedia|Gertrude (romanzo)|''Gertrud''|(1910)}} {{Pedia|Knulp||(1915)}} {{Pedia|Bella è la gioventù||(1916)}} {{Pedia|Animo infantile||(1918-1919)}} {{Pedia|Demian (romanzo)|''Demian''|(1919)}} {{Pedia|Klein e Wagner||(1920)}} {{Pedia|Siddharta (romanzo)|''Siddharta''|(1922)}} {{Pedia|Il lupo della steppa (romanzo)|''Il lupo della steppa''|(1927)}} {{Pedia|Narciso e Boccadoro||(1930)}} {{Pedia|Il giuoco delle perle di vetro||(1943)}} {{DEFAULTSORT:Hesse, Hermann}} [[Categoria:Aforisti svizzeri]] [[Categoria:Aforisti tedeschi]] [[Categoria:Filosofi svizzeri]] [[Categoria:Filosofi tedeschi]] [[Categoria:Pittori svizzeri]] [[Categoria:Pittori tedeschi]] [[Categoria:Poeti svizzeri]] [[Categoria:Poeti tedeschi]] [[Categoria:Scrittori svizzeri]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] 502qnyxh9cewd3p8cyfx897govml3z0 Gustave Flaubert 0 2522 1218211 1212187 2022-07-21T21:37:38Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Gustave Flaubert.jpg|thumb|Gustave Flaubert]] {{indicedx}} '''Gustave Flaubert''' (1821 – 1880), scrittore francese. ==Citazioni di Gustave Flaubert== *{{NDR|Sulla [[democrazia]]}} Demostupidità. :''Democrasserie.''<ref>Citato in Beniamino Placido, ''Lingue di pappagallo'', in ''Nautilus'', a cura di Franco Marcoaldi, Editori Laterza, Roma-Bari, 2010, p. 164.</ref> *Il dono di creare esseri umani manca a questo genio. Se avesse questo dono, [[Victor Hugo|Hugo]] avrebbe sorpassato [[William Shakespeare |Shakespeare]].<ref>Citato in ''Guida alla lettura'' a ''Nostra Signora di Parigi'', traduzione di Valentina Valente, EDIPEM, 1973</ref> *L'[[orgoglio]] è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.<ref>Da ''Pensées'', 308; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1</ref> *La [[foglia]] caduta si agita e vola al vento; così io vorrei volare, andarmene, partire per non tornare più, non importa dove, ma lasciare il mio paese; la mia casa mi pesa sulle spalle, sono entrato e uscito tante volte dalla stessa porta! Tante volte ho alzato gli occhi verso lo stesso posto, verso il soffitto della mia camera, che dovrebbe esserne consumato.<ref name=novembre>Da ''Novembre'', traduzione di Paola Angioletti, in ''Tutti i romanzi''.</ref> * [...] l’insieme del [[Lago di Como]] è dolce, amoroso, italiano; primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l’amore [...] *{{NDR|Marie}} Avrebbero avuto ragione, ella non era forse più bella né più ardente di un'altra; ho paura di amare soltanto una concezione del mio spirito e di desiderare in lei solo l'amore che mi aveva fatto sognare.<ref name=novembre /> *{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara, 1971.</ref> *Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref> *Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.<ref>Da ''Pensées'', 3; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 3526. ISBN 9788858654644</ref> ===Attribuite=== *[[Cantante|CANTANTE]]. [...] Il [[tenore]] ha sempre una voce piacevole e tenera, il [[baritono]] un organo simpatico e ben timbrato, il [[Basso (voce)|basso]] una possente emissione.<ref name=laporte>Frase dal ''Dizionario dei luoghi comuni'' di mano di Edmond Laporte, vicino di campagna di Flaubert (si veda [[Juan Rodolfo Wilcock]], ''prefazione'' e ''avvertenza'' al ''Dizionario dei luoghi comuni'', 2012).</ref> *Le persone sposate devono vivere eternamente insieme per essere punite della sciocchezza che hanno fatto sposandosi.<ref>Da una lettera a Edma Roger des Genettes, 24 gennaio 1880, in ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', 2013, n. 310. Nella lettera è citato, in realtà, un motto di un tale Robin, amico di Flaubert.</ref><ref>Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi''.</ref> *[[Proprietà|PROPRIETÀ]]. Uno dei fondamenti della società. Più sacra della religione.<ref name=laporte /> ==''Bouvard e Pécuchet''== ===Incipit=== ====[[Camillo Sbarbaro]] e Michele Rago==== Con quel caldo – trentatre gradi – in corso Bourdon non un'anima.<br />Lì sotto, come una riga diritta, il canale Saint-Martin, la sua acqua d'inchiostro, chiusa tra le due dighe. In mezzo al canale, un barcone carico di legname; e sulla sponda, una doppia fila di botti.<br />Al di là, tra le case, separate da cantieri, il grande cielo terso si ritagliava in rettangoli di azzurro oltremare; e, accesi dal riverbero del sole, il bianco delle facciate, l'ardesia dei tetti, il granito delle calate spiccavano da abbagliare la vista. Un indistinto brusio saliva laggiù nell'aria di piombo; e tutto pareva intorpidito dall'ozio domenicale e dalla tristezza del giorno estivo. ====Bruno Schacherl==== Poiché la temperatura era di 33 gradi, il boulevard Bourdon era completamente deserto.<br>Più giù il canale San Martino, tra le due chiese, stendeva in linea retta la sua acqua colore dell'inchiostro. C'era nel mezzo un battello pieno di legna, e sull'argine due file di botti.<br>Oltre il canale, tra le case intercalate alle fabbriche, il grande cielo puro si sfaldava in lamine di colore oltremare, e sotto il reverbero del sole, le facciate bianche, i tetti d'ardesia, le rive di granito mandavano barbagli. Un rumore confuso saliva lontano nella calda atmosfera; e tutto sembrava intorpidito nell'ozio della domenica e la tristezza delle giornate estive.<ref>Da ''Bouvard e Pécuchet'', traduzione di Bruno Schacherl, Vallecchi editore, Firenze, 1970.</ref> ===Citazioni=== *L'[[arte]], in certe circostanze, scuote gli animi mediocri e dei mondi possono esser loro rivelati dai suoi interpreti più grossolani. *La folla immancabilmente segue l'andazzo. Al contrario sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso. *Lo spiritismo ha per dogma l'immancabile progressivo migliorarsi dell'umanità. Un giorno, la terra diverrà il cielo. *Se l'individuo non può saper niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più? ==''Dizionario dei luoghi comuni''== *[[Agente di cambio|AGENTI DI BORS]]. Tutti ladri. *[[Architetto|ARCHITETTI]]. Tutti imbecilli.<br />Fanno le case e si dimenticano sempre le scale. *[[Capelli biondi|BIONDE]]. Più calde delle brune (v. ''brune''). *[[Capelli bruni|BRUNE]]. Più calde delle bionde (v. ''bionde''). *[[Alopecia|CALVIZIE]]: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati. *[[Cigno|CIGNO]]: Canta prima di morire.<br />Con l'ala può spezzare la coscia a un uomo.<br />Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo.<br />Il cigno di Mantova è [[Virgilio]].<br />Il cigno di Pesaro è Rossini. *[[Corano|CORANO]]. Libro di [[Maometto]] che parla solo di donne. *[[Crocefisso|CROCEFISSO]]. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina. *[[Eccezione|ECCEZIONE]]. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come. *[[Erezione|EREZIONE]]. Si usa soltanto a proposito di monumenti. *[[Estate|ESTATE]]. Sempre eccezionale (v. ''inverno''). *[[Fortuna|FORTUNA]]. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!».<br />Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?». *[[Genio|GENIO]]. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi». *[[Imbecillità|IMBECILLE]]. Chiunque la pensa diversamente da noi. *[[Inverno|INVERNO]]. Sempre eccezionale (v. ''estate''). *[[Italia|ITALIANI]]. Tutti traditori. Tutti musicisti. *[[Macellaio|MACELLAI]]. Terribili in tempo di rivoluzione. *[[Malato|MALATO]]. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.<ref>«e negare le sue sofferenze» (aggiunta di Edmond Laporte).</ref> *[[Mare|MARE]]. Non ha fondo.<br />Immagine dell'infinito.<br />Fa venire grandi pensieri.<br />In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale.<br />Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!». *[[Massoneria|MASSONERIA]]. Un'altra causa della Rivoluzione!<br />Le prove di iniziazione sono terribili, c'è chi ne è morto.<br />Causa di litigi in famiglia.<br />Guardata di traverso dagli ecclesiastici.<br />«Quale mai sarà il loro segreto?». *[[Materasso|MATERASSO]]. Più è duro, più è igienico. *[[Pensiero|PENSARE]]. Increscioso.<br />Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate. *[[Rima|RIMA]]. Non va mai d'accordo con la ragione. *[[Risparmio|RISPARMIO]] (al). Bell'insegna di bottega: ispira fiducia. *SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono. *[[Stampa|STAMPA]]. Scoperta meravigliosa.<br />Ha fatto più male che bene. *[[Tempo|TEMPO]]. Eterno argomento di conversazione.<br />Causa universale delle malattie.<br />Lagnarsene sempre. *[[Voltaire|VOLTAIRE]]. Celebre per il suo spaventevole «rictus».<br />Conoscenze scientifiche superficiali. ==''L'educazione sentimentale''== ===[[Incipit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== La mattina del 15 settembre 1840, verso le sei, il ''Ville de Montereau'', in procinto di partire, fumava a grandi spire vorticose davanti al Quai San Bernardo. I viaggiatori in ritardo sopraggiungevano col fiato corto; barili, canapi, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno, la gente si urtava, nel varco tra i due tamburi s'issavano a bordo i bagagli; e il frastuono era soverchiato dallo strepito del vapore emesso da lastre di lamiera, che tutto avvolgeva in una nuvola biancastra, mentre la campana rintoccava ininterrotta, sul davanti. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il ''Villede-Montereau'', pronto a partire, lanciava grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>Arrivavano ritardatari affannati: barili, gomene, cesti di biancheria intralciavano il passaggio; i marinai non prestavano orecchio a nessuno; la gente si urtava, i bagagli si ammucchiavano fra i due tamburi delle ruote. Il frastuono era assorbito dal sibilo del vapore che sfuggiva dalle lastre di lamiera e avvolgeva ogni cosa in una nube biancastra, mentre la campana a prua squillava senza posa.<br>Finalmente il battello partì; e le due rive, fitte di magazzini, di cantieri e di officine, sfilarono come due nastri che si svolgano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma 1966.}} ====[[Lalla Romano]]==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino il ''Villede-Montereau'' stava per partire e spandeva grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br> Arrivavano persone trafelate; barili, gomene, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno; la gente si urtava, i bagagli venivano issati tra le due ruote, e il frastuono si confondeva col sibilo del vapore che sfuggiva tra le lamiere e avviluppava tutto con una nube biancastra, mentre la campana di prua rintoccava senza interruzione.<br> Finalmente il battello si mosse; e le due banchine, sulle quali erano allineati magazzini, cantieri e officine, sfilarono come due grandi nastri che si srotolano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, 1985.}} ===Citazioni=== *Le persone "con i piedi per terra" dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla felicità, viene crudamente riportata alla dura realtà. (1984) *Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (I, V) *A poco a poco la serenità del [[lavoro]] lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne. (II, III; 1998, p. 172) *Benché quelle teorie, nuove come il giuoco dell'oca, fossero state abbastanza discusse da quarant'anni a questa parte, ce n'era da riempire intere biblioteche, tuttavia spaventavano i borghesi, come una gragnuola d'aeroliti; e la gente se ne indignò, in forza dell'odio che ogni idea nuova suscita sempre, e semplicemente perché è un'idea. (III, I; 1998, p. 274) *Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi. (1954) ===[[Explicit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== Ora, una domenica, mentre tutti erano ai vespri, Federico e Deslauriers, fattisi prima arricciare, colsero fiori nel giardino della signora Moreau, uscirono dalla porta dei campi, e dopo un gran giro per i vigneti tornarono alla Pescheria e s'infilarono dalla Turca, sempre tenendo in mano quei grandi mazzi. Federico aveva offerto il suo, come un innamorato alla sua promessa : ma il caldo che faceva, l'apprensione dell'ignoto, una specie di rimorso, e persino il gusto di vedere, con una sola occhiata, tante donne a sua disposizione, lo commossero talmente, che divenuto pallidissimo era rimasto fermo, senza dire una parola. Tutte ridevano, rallegrate del suo imbarazzo; e credendo che lo burlassero, Federico era fuggito. Siccome proprio lui aveva il denaro, anche Deslauriers fu costretto a seguirlo. Li videro uscire, e ne nacque una storia non ancora dimenticata, tre anni dopo. I due amici se la contarono prolissamente, ciascuno completando i ricordi dell'altro. E quand'ebbero finito :<br> «Il nostro meglio, forse, lo abbiamo avuto allora» disse Federico. <br>«Proprio allora lo abbiamo avuto, forse, il nostro meglio» disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Una domenica mentre tutti erano ai Vespri Federico e Deslauriers, dopo essersi fatti radere e arricciare i capelli, avevano raccolto dei fiori nel giardino della signora Moreau, erano usciti dalla parte dei campi e, fatto un lungo giro attraverso i vigneti, eran tornati per la Peschiera e si erano infilati dalla Turca, sempre coi loro mazzi di fiori in mano. Federico aveva offerto il suo come un pretendente a una fidanzata. Ma un po' per il caldo che faceva là dentro, un po' per lo sgomento dell'ignoto, per una specie di rimorso, fors'anche per il piacere di vedere con una sola occhiata tante donne tutte a sua disposizione, Federico s'emozionò a tal punto che si fece pallidissimo e restava lì senza muoversi, senza parlare. Le ragazze, rallegrate dal suo imbarazzo, s'erano messe a ridere; credendosi beffato, Federico era scappato via, e dato ch'era lui ad avere i soldi, Deslauriers era stato costretto a seguirlo. Li avevan visti uscire, e n'era nata una storia di cui si parlava ancora dopo tre anni. Se la raccontavano da capo con tutti i particolari; ciascuno completava i ricordi dell'altro. Quand'ebbero finito: "Non abbiamo mai avuto niente di meglio, dopo" disse Federico. "Già, forse hai proprio ragione: non abbiamo avuto di meglio" disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.}} ==''La signora Bovary''== ===[[Incipit]]=== ====Giuseppe Achille==== Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un ''nuovo''<ref>Corsivo nell'originale.</ref> vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731}} ====Fruttero & Lucentini==== Eravamo in aula di studio, dopo le lezioni, quando entrò il Preside seguito da un «nuovo» in abito borghese e da un bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ciascuno si alzò come chi è sorpreso nel suo lavoro.<br> {{NDR|Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ====[[Natalia Ginzburg]]==== Eravamo nell'aula di studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'' in abiti borghesi e da un inserviente che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ognuno s'alzò, come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Einaudi, traduzione di Natalia Ginzburg}} ====Gerolamo Lazzeri==== Quando entrò il Direttore, seguito da un ''nuovo'' in abito borghese e da un bidello, che portava un gran banco, eravamo nell'aula di studio. Quelli che dormivano si destarono, e ciascuno si alzò come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Gerolamo Lazzeri, Mursia, 1966.}} ====Bruno Oddera==== Stavamo studiando, quando entrò il preside seguito da un nuovo alunno vestito in borghese e dal bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e si alzarono in piedi come sorpresi in piena attività. {{NDR|Gustave Flaubert, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/flaubert/index.htm Madame Bovary]'', traduzione di Bruno Oddera, Fratelli Fabbri editore, Milano, 1968}} ====[[Diego Valeri]]==== Eravamo allo studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'', vestito ancora dei suoi abiti borghesi, e da un bidello che portava un gran banco. Quelli che dormivano si destarono, e tutti si alzarono in piedi, come sorpresi in mezzo al lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori 1992.}} ===Citazioni=== *L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore. *(Rodolphe).."Eh, non sapete che ci sono anime in perenne tormento? Aspirano via via al sogno e all'azione, alle passioni più pure, ai godimenti più furibondi, e così sprofondano in ogni sorta di fantasie, di follie." <br> Allora (Emma) lei lo guardò come si contempla un viaggiatore che abbia visto paesi straordinari. Riprese : "Non abbiamo nemmeno questa distrazione, noi, povere donne." <br> "Triste distrazione se non vi si trova la felicità." <br> "Ma è mai possibile trovarla?" lei domandò. <br> "Sì, prima o poi è possibile." <br> "Prima o poi è possibile- ripeté Rodolphe,- prima o poi, all'improvviso e quando ormai si disperava. Allora orizzonti si schiudono e pare che una voce gridi :"Eccola". Si è spinti a confidarle la nostra vita a quella certa persona, a darle tutto, a sacrificarle tutto. Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, ci s'intende. Ci si era già confusamente visti nei sogni – e la guardava. – Eccolo insomma quel tesoro tanto a lungo cercato, eccolo a portata di mano, rifulgente, scintillante. Pure si dubita ancora, non si ha il coraggio di credere, si è abbagliati, al pari di chi esce dalle tenebre alla luce." *Desiderava morire e al tempo stesso vivere a Parigi. *"Non vi ripugna questa congiura del mondo? C'è un solo sentimento che esso non condanni? Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono perseguitati, calunniati, e se si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possano incontrarsi. Eppure esse tenteranno, sbatteranno le ali, si lanceranno richiami. Facciano pure! <br> Presto o tardi, fra sei mesi o dieci anni potranno riunirsi, amarsi, perché lo esige la fatalità, perché sono nate l'una per l'altra". *"Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!" *Quanto agli eccessi, se n'era sempre astenuto, un po' per pusillanimità, un po' per delicatezza. *Entrò nella cucina della locanda con la gola stretta, le gote pallide e quella determinazione dei codardi che nulla può fermare. *Il più mediocre libertino ha sognato sultane; ogni [[notaio]] si porta dentro le macerie di un poeta. *La domenica, a messa, quando alzava la testa, scorgeva, scorgeva, trai fumi azzurrastri dell'incenso, il viso dolce della Vergine. Allora si intenerì: si sentì molle ed abbandonata come una piuma volteggiante nella tempesta; e fu quasi senza rendersene conto che si incamminò verso la chiesa, disposta a qualsiasi devozione pur di assorbirvi l'animo intero. *Immerse il pollice destro nell'olio, e cominciò le unzioni: prima sugli occhi, che avevano tanto bramato tutte le magnificenze terrestri; poi sulle narici, ghiotte di brezze tiepide e di profumi d'amore; poi sulla bocca, che si era aperta per la menzogna, che aveva mandato gemiti d'orgoglio e gridato alla [[lussuria]]; poi sulle mani, che avevano goduto contatti soavi, e infine sulla pianta dei piedi, così rapidi un tempo, quando ella correva a soddisfare i suoi desideri, e che ora non avrebbero camminato più. *"Ma stia zitto, signor Homais! Queste sono empietà! Lei non ha religione!" "Io ho una religione" rispose il farmacista. "La mia religione, anzi ne ho più di loro, e senza tante commedie e tanta ciarlataneria! Io adoro Dio, invece! Credo in un Essere Supremo, in un Creatore, quale che sia, non ha importanza, il quale ci ha messi quaggiù per adempiere i nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia; ma non ho bisogno di andare in una chiesa a baciare piatti d'argento e a ingrassare di tasca mia un branco di buffoni che mangiano meglio di me. Lo si può onorare benissimo in un bosco, in un campo, o addirittura contemplando la volta celeste come gli antichi. Il mio Dio è lo stesso di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger. Sono d'accordo con la Professione di fede del vicario savoiardo e i principi immortali dell'89! Così io non ammetto un Dio alla buona, che passeggia in giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e risuscita dopo tre giorni: cose assurde in se stesse e d'altra parte in contrasto con tutte le leggi della fisica; e questo dimostra, per inciso, che i preti si sono sempre crogiolati in una torpida ignoranza nella quale tentano di far sprofondare insieme con loro tutti i popoli. *"Ci risiamo sempre i doveri. Parole del genere mi escono dalle orecchie. È un'accozzaglia di vecchi cretini dal panciotto di flanella e di bigotte con scaldino e rosario in mano, tutti accaniti a rifischiarci: "Il dovere, il dovere!" Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignomie che ci impone." *Ce ne sono di più belle, ma io so amare meglio. *[...] Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle. :La [[parola]] umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle. (parte seconda, capitolo 12) *Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio. *L'avvenire era un corridoio tutto nero, che aveva in fondo la sua porta ben chiusa. *Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti. (pp. 220, ''"Madame Bovary"'', traduzione e cura di Roberto Carifi) ====Parte prima==== *Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47) *Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97) *Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104) ====Parte seconda==== *Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103) *Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195) *Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *S'era sentito dire quelle cose tante volte, che non avevano per lui nulla d'originale. Emma rassomigliava a tutte le amanti; e il fascino della novità, cadendo via a poco a poco al modo d'un vestito, lasciava apparire a nudo l'eterna monotonia della passione, che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio. Non distingueva, quell'uomo cosí ricco di esperienze, la diversità dei sentimenti che si cela sotto l'uniformità delle espressioni. Poiché labbra libertine o venali gli avevano mormorato frasi simili, egli non credeva che debolmente al candore di quelle; tutto andava sminuito, pensava, nei discorsi infocati si nascondono gli affetti mediocri; come se la pienezza dell'anima non traboccasse qualche volta dalle metafore piú vuote, perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come una paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle. (XII; 1983, pp. 213-214) *[...] la tolleranza è il modo piú sicuro per attirare le anime alla religione. (Homais: XIV; 1983, p. 244) ====Parte terza==== *La sfrontatezza dipende dagli ambienti dove si posa: non parliamo al mezzanino come al quarto piano, e la donna ricca sembra abbia intorno a sé, per conservare la propria virtú, tutti i suoi biglietti di banca, come una corazza, nella fodera del busto. (I; 1983, p. 260) *D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262) *Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315) :Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465) ===Citazioni su ''La signora Bovary''=== *Secondo me, dal punto di vista narrativo, il libro più perfetto è ''Madame Bovary'' di Flaubert. ([[Giorgio De Chirico]]) *Se Madame Bovary avesse letto ''Madame Bovary'' non avrebbe frenato le sue fantasticherie? I veri libri immorali sono dunque quelli che trattano la vita in rosa e non quelli che ne dipingono gli errori e gli eccessi. Ovvero, non c'è peggior pornografia di quella sentimentale. ([[Ennio Flaiano]]) ==''Lettere''== *Ama l'[[arte]]. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera.<ref>Da ''Lettere a Louise Colet'', p. 14.</ref> *Ci sono, infatti, due categorie di [[poeta|poeti]]. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.<ref>Da ''Lettere'', p. 45.</ref> *Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è [[Genova]]. Ti consiglio di andarvi un giorno o l'altro, quando ne avrai il tempo. Dopo aver visitato i suoi palazzi si ha un tale disprezzo del lusso moderno che viene voglia di abitare in una scuderia e di uscire vestiti da operai.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 13 maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 137.</ref> *Ho lasciato un'altra volta questo povero Mediterraneo! Gli ho detto addio con uno strano stringimento al cuore. La mattina in cui dovevamo partire da Genova, sono uscito alle 6 dall'hotel come andassi a spasso. Ho preso una barca e sono andato fino all'entrata dalla rada per vedere ancora una volta quei flutti blu che amo tanto. Il mare era forte. Mi lasciavo cullare nella scialuppa pensando a te e rimpiangendoti. Poi quando ho sentito che poteva venirmi il mal di mare sono tornato a terra e ce ne siamo andati. Ne sono stato così triste per tre giorni che ho creduto più volte che ne sarei crepato. È letterale. Qualsiasi sforzo facessi non potevo dischiudere i denti. Comincio a credere davvero che la noia non uccide, perché vivo.<ref name=operadoppio27>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 13 maggio 1845, in ''L'opera e il suo doppio''.</ref> *Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei [[Palazzi dei Rolli|palazzi di Genova]] sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto un quadro di Bruegel che rappresenta la ''[[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|Tentazione di sant'Antonio]]'' che mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro ''La tentazione di sant'Antonio'', ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del «Moniteur», se l'avessi, e 100 mila franchi, per comprare quel quadro, che la maggior parte di quelli che lo guardano giudicano cattivo.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, [[Genova]]. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momento (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio.<ref>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 1º maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 136</ref> *L'[[artista]] deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.<ref>Da ''Corrispondenza'', febbraio 1842.</ref><ref name=e /> *L'autore nella sua opera deve essere come Dio nell'universo, presente ovunque e ovunque invisibile.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 9 dicembre 1852, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 92</ref> *L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.<ref name=e /> *L'uomo non è niente, l'opera è tutto!<ref>Da una lettera a [[George Sand]], fine dicembre 1875, in ''L'opera e il suo doppio'', n. 273.</ref> *Lasciami amarti a modo mio, al modo del mio essere, con quel che tu chiami la mia originalità. Non forzarmi a niente, e io farò tutto.<ref>7 agosto 1846; da ''Lettere a Louise Colet'', n. 2, p. 10.</ref> *Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.<ref>Da ''Lettere'', p. 10.</ref> *Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.<ref>Da una lettera a Mademoiselle Leroyer de Chantepie, giugno 1857.</ref><ref name=e /> *Parliamo un po' di ''[[Alphonse de Lamartine|Graziella]]''. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi [...] ed è tutto o quasi.<ref>Da ''Lettere'', p. 95.</ref> *Quello che è prodigioso nel [[Don Chisciotte]] è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref> :''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Da [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false una lettera a Louise Colet], 22 novembre 1852, in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref> *Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850.</ref><ref name=e /> *Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138.</ref> *Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 22 ottobre 1846.</ref><ref name=e /> *Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 15 gennaio 1853.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Tutto quello che si inventa è vero, devi esserne certa. La poesia è una cosa tanto precisa quanto la geometria.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 14 agosto 1853, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 109.</ref> ==''Memorie di un pazzo''== ===[[Incipit]]=== Perché scrivere queste pagine? A cosa servono? Che cosa posso saperne io stesso? È alquanto sciocco, credo, andare a chiedere agli uomini il motivo delle loro azioni e dei loro scritti. Voi stessi, sapete perché avete aperto questi miseri fogli che la mano di un pazzo sta riempiendo di parole?<br>Un [[Pazzia|pazzo]]! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. ===Citazioni=== *Dal [[dubbio]] su Dio, arrivai al dubbio sulla [[virtù]], fragile idea che ogni secolo ha fondato come ha potuto sull'impalcatura delle leggi, idea ancor più vacillante. (p. 30) *Ma era [[Roma]] che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino dela depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. (p. 34) *L'[[uomo|umanità]] si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia! (p. 43) *''Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, | E vi sono sepolto come un uomo nella tomba''. (p. 64) *La [[vanità]] mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne. (p. 68) *Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'[[arte]]; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata. (p. 71) *L'[[arte]]! l'arte! che bella cosa questa vanità (p. 72) *Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte. (p: 72) *Vorrei il bello nell'[[infinito]], invece vi trovo soltanto il dubbio. (p. 72) ===Citazioni sul libro=== *Il racconto-confessione di Flaubert giovanissimo, ''Memorie di un pazzo'', non è certo fra le sue opere più note. E non può reggere al paragone con i suoi celebri romanzi. Se viene citato, è spesso in rapporto con l' ''Educazione sentimentale'' (1869), di cui costituisce, per alcuni capitoli, un primo abbozzo, lasciato inedito, e pubblicato postumo soltanto nel 1901. Ma non è per questo da confondere e rigettare fra tanti altri scritti e progetti giovanili – non tutti, del resto, trascurabili –, fra tanti calchi e imparaticci di scuola, di cui è cosparso il primo cammino di questo scrittore. ([[Massimo Colesanti]]) ==''Notes de voyage''== *Da Voltri a [[Genova]] si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della [[Lanterna di Genova|Lanterna]], come un minareto, dà all'insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli.<ref name=marcenaro138>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 138</ref> *Il primo palazzo che ho visto è stato il [[Palazzo Rosso (Genova)|palazzo Brignole]]; facciata rossa, scalone di marmo bianco. Le stanze non sono grandi come in altri palazzi, ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.<ref name=marcenaro138/> *[[Palazzo Spinola di Pellicceria|Palazzo Spinola]]:<ref>{{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 97</ref> il vestibolo del piano terreno è dipinto vecchio, le pitture cadono in brandelli. [...] Grande salone al primo piano, a volta, con gli angoli a piccole volte, filettati di nero, soffitto dorato, alto camino, è con quello del Palazzo Doria, il più grande che ci sia nei palazzi genovesi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 140</ref> *{{NDR|Su [[Palazzo Durazzo-Pallavicini]]}} Salone, il più bello con quello dell'Università, con due leoni sui gradini; giardino in mezzo al quadrato e lo scalone. I portici, tra i quali sono degli alberi, fanno pensare ai palazzi moreschi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 141</ref> *La [[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|tentazione di Sant'Antonio]], di Brueghel. Nel fondo, dai due lati, su ogni collina, due teste mostruose di diavoli, per metà uomini, per metà montagna. In basso, a sinistra, Sant'Antonio fra le donne, distoglie gli occhi per evitare i loro baci; le donne sono nude, bianche, sorridono e stanno per avvolgerlo nelle loro braccia.<br>In faccia allo spettatore, nel punto più basso del quadro, La Golosità nuda alla cintura, magra, la testa ornata di orpelli rossi e verdi, viso triste, collo smisuratamente lungo e teso come quello di una gru, clavicole in evidenza, presenta al santo un piatto colmo di vivande colorate.<br>Un uomo a cavallo in una botte; teste che escono dal ventre degli animali; rane con braccia saltellanti sul terreno; un uomo col naso rosso su un cavallo deforme, circondato da diavoli; drago alato in volo, tutto sul medesimo piano. Insieme formicolante, ghignante in modo grottesco e impetuoso nella precisione di ogni particolare.<br>Questo quadro sembra in un primo tempo confuso, poi a poco a poco diventa singolare per quasi tutti; divertente per alcuni, con qualche significato per altri; per me ha cancellato tutta la galleria, non ricordo più gli altri quadri.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 142</ref> *[[Palazzo Doria-Tursi|Doria Tursi]], in riva al mare. Una volta le galere potevano entrare sotto la doppia terrazza di marmo dalla quale si scendeva sulla spiaggia lungo la scala sotterranea. La terrazza è lunga, fatta per le passeggiate lente al sole ma sotto l'ombra della tenda di seta, il braccio appoggiato sul negretto in giacca rossa, guardando l'orizzonte da cui arrivano le navi d'Oriente... Giardino di cattivo gusto, nonostante le rose ben coltivate. Bel salone al primo piano. Carlo IX e Napoleone hanno dormito in questo palazzo.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, pp. 142-143</ref> *Palazzo Pallavicini: superbo per le decorazioni, i mobili, l'eleganza, tutto l'insieme insomma.<ref name=marcenaro143>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 143</ref> *Ma ciò che vi è di più opulento, a Genova, ciò che fa pensare a una vita lussuosa è il grande salone del [[Palazzo Baldassarre Lomellini|palazzo Ceba]].<ref>[[:s:fr:Notes de voyages/Voyage en famille|Nel testo originale]] "palais Cera", ovvero "palazzo Serra", dal nome di uno dei proprietari dell'immobile, il marchese Domenico Serra. {{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 100</ref> Tutto è dorature e specchi, fino ai più piccoli divani fra le colonne, soffitto a volta, quattro grandi colonne dorate che lo sostengono; enorme lampadario centrale e sei altri in cristallo; in tutto otto lampadari, mi sembra.<ref name=marcenaro143/> *La [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|chiesa di San Lorenzo]]; bianca e nera, tre portali bizantini. È una chiesa italiana in cui fa piacere entrare perché si sta bene all'ombra dei bei marmi.<ref name=marcenaro143/> *{{NDR|Su [[Genova]]}} Le mura circondano le città, il camminamento corre proprio alla fine della città. Che mare! Si vede improvvisamente fra casa e casa camminando nelle strade nere e umide. [[Donne genovesi|Donne]] brutte e nello stesso tempo attiranti (per riflessione) in una di quelle stradine parallele al mare e che non ho potuto ritrovare.<ref name=marcenaro144>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 144</ref> *Grotta di Sestri: l'italiano volgare ci deve stare molto bene.<ref name=marcenaro144/> *[[Villa Durazzo-Pallavicini|Palazzo Durazzo]]: grande lago artificiale, marmo, cascata sull'erba, giardino all'inglese. A Nizza e nel mezzogiorno l'arte del giardinaggio è ancora in infanzia. Qui si ritrova il gusto aristocratico del patriziato. I tritoni di marmo e i grandi alberi degli antichi giardini fanno pensare ai giardini romani.<ref name=marcenaro144/> *Teatro all'aperto. L'''[[Spianata dell'Acquasola|acqua sola]]'', passeggiata, verdi viali, siepi di rose, musica.<ref name=marcenaro144/> *Come ero triste lasciando [[Genova]], soprattutto per avere valicato le montagne che la dominano e durante i due giorni passati in quello stupido paese che è la Lombardia!<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 145</ref> *L'insieme del [[Lago di Como|lago]] è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. :''L'ensemble du lac est doux, amoureux, italien. Premiers plans escarpés, teintes chaudes des maisons; horizon neigeux et tout bordé d'habitations exquises faites pour l'étude et pour l'amour. — Taglioni, Pasta, sur la rive gauche du lac en partant de Côme. — Villa Sommariva; escalier de pierre descendant jusque dans l’eau pour s’embarquer dans la gondole, grands arbres, roses qui poussent sur une fontaine.''<ref>{{fr}} Da ''Notes de voyages'', I, ''Œuvres completes de Gustave Flaubert'', ''tome IV'', Louis Conard, Parigi, 1910, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Flaubert_-_Notes_de_voyages,_I.djvu/47 p. 44].</ref> ==''Salambò''== ===[[Incipit]]=== Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare.<br>i soldati ch'egli aveva comandato in Sicilia si concedevano un grande banchetto per celebrare l'anniversario della battaglia d'Erice(1): e siccome il padron di casa era assente ed essi si vedevano in tanti, mangiavano e bevevano in tutta libertà.<br> 1.''Erice, monte e città omonima nell'angolo N.O. della Sicilia; con un celebre tempio di Venere (Venere Ericina) ora, monte San Giuliano.'' ===Citazioni=== *Accorsero; era un leone infisso ad una croce per le quattro estremità, come un delinquente. [...] Cento passi più avanti ne videro altri due, e improvvisamente apparve una lunga fila di croci cariche di leoni: alcuni eran morti già da lungo tempo, sì che il legno non sopportava più che i resti degli altri scheletri; altri, mezzo ròsi, torcevano il muso in un'orrenda smorfia; ve n'eran di così enormi, da far piegare sotto di loro il fusto della croce, e oscillavano al vento, mentre sopra le loro teste stormi di corvi roteavano senza mai fermarsi. Quell'era la vendetta dei contadini cartaginesi allorché catturavano bestie feroci; speravano di atterrire con l'esempio le altre. I Barbari, cessando il riso, furon presi da profondo stupore: – Che popolo questo – pensavano – che si diverte a crocifigger leoni! (1962, pp. 60-61) *Uno dopo l'altro, consultò tutti gli indovini ell'esercito: udì quelli che osservano l'avanzare dei serpenti, che leggono negli astri, che soffiano sulla cenere dei morti; ingerì galbano e laserpizio, ingerì il veleno di vipera che agghiaccia il cuore; femmine negre, cantando parole barbare al chiaro di luna, lo punsero in fronre con aurei stiletti; si coprì d'amuleti e di collari, invocò volta a volta Baal-Hammon, Moloch, i sette Cabiri, Tanit e la Venere greca; incise un nome su una lastra di rame e la seppellì nella sabbia all'ingresso della sua tenda. (1962, p. 64) *– Qual che un tempo valeva un siclo d'argento, oggi vale tre šekel d'oro, e le colture abbandonate durante la guerra non fruttano nulla! [...] La [[Sicilia]] che ci dava tanti schiavi, ora è chiusa per noi! Proprio ieri, per un bagnino e quattro servi da cucina, ho dovuto sborsare più denaro di quel che un tempo mi sarebbe bastato per un paio d'elefanti! (1962, p. 71) *Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di [[lutto|cordoglio]] impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la [[barba]] racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (1962, p. 160) *Sorse la [[luna]]: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.<br>Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la [[musica]] seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava [[preghiera|preghiere]] ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno. (p. 214) *La bianca [[luce]] pareva circonfonderla d'una nebbia d'[[argento]]; l'[[ombra]] umida dei passi brillava sulle lastre; [[stella|stelle]] palpitavano in fondo all'acqua. il serpente la stringeva contro di lei le nere spire tigrate di placche d'[[oro]]. Sotto quel peso eccessivo Salambò ansimava, le reni le si piegavano, si sentiva mancare, mentre lui con l'estremità della coda le batteva piano piano la coscia. Poi, al cessare della musica, ricadde giù. (p. 215) *D'un colpo, quell'uomo aprì il petto di Matho, ne strappò il cuore, lo porse sulla spatola; e Sciahabarim, alzato il braccio, lo offrì al [[sole]].<br>Il sole calava dietro i flutti; i suoi raggi arrivavano come lunghe frecce su quel cuore rosseggiante. Via via che i battiti scemavano l'astro s'immergeva; all'ultimo palpito sparì.<br>Allora dal golfo alla laguna e dall'istmo al faro, per tutte le strade, su tutte le case e in cima a tutti i templi fu un grido solo; cessava, ripigliava; gli edifici ne tremavano; [[Cartagine]] pareva presa da un convulso: nello spasimo d'una gioia titanica, nel delirio d'una speranza senza limiti.<br>Narr'Havas, ebbro di orgoglio, passò il braccio intorno alla vita di Salambò, in segno di possesso; e sollevando con la destra una patera d'oro bevve al Genio di Cartagine.<br>Salambò s'alzò in piedi con lo sposo, una coppa in mano, per bere anche lei. Ricadde col capo indietro sulla spalliera del trono – livida, irrigidita, le labbra aperte. I capelli sciolti le pendevano a terra.<br>Così morì la figlia di Amilcare per aver toccato il mantello di Tanit. (pp. 346-347) *Fin da quando egli aveva mosso il primo passo, ella s'era alzata; a mano a mano ch'egli si avvicinava, quasi incosciamente s'era spinta a poco a poco fino al limite della terrazza; e tosto, svanito tutto il resto intorno a lei, non avea più visto che Matho. Un silenzio s'era fatto nell'anima sua, – uno di quegli abissi in cui il mondo intero scompare sotto il peso d'un pensiero esclusivo, d'un ricordo, d'uno sguardo. Era attirata da quell'uomo che camminava alla sua volta. (1962, p. 386) ==Citazioni su Gustave Flaubert== *[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e Flaubert discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. ([[Pierre Drieu La Rochelle]]) *Il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. ([[Ennio Flaiano]]) *Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto. ([[Jules Renard]]) *Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce [[Stendhal]] o Flaubert. ([[Ezra Pound]]) *Sulle orme dello [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], egli fu si può dire il primo a considerare deliberatamente il romanzo come una sorta di poema in prosa, applicandovi quell'ostinato studio dello stile che prima d'allora si pensava riservato ai poeti, quella cura degli effetti ritmici, coloristici e plastici, che spinsero più di un critico letterario a considerarlo «un parnassiano che ha scritto in prosa». ([[Mario Bonfantini]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Gustave Flaubert, ''Bouvard e Pécuchet'', traduzioni di Camillo Sbarbaro e Michele Rago, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858419380 *Gustave Flaubert, ''Dizionario dei luoghi comuni. Album della Marchesa. Catalogo delle idee chic'', traduzione di [[Juan Rodolfo Wilcock]], Adelphi, Milano, 2012. ISBN 9788845972997 *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', Mondadori, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, Torino, 1985. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Piero Bianconi, BUR, 1998. ISBN 9788817122078 *Gustave Flaubert, ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', a cura di Franco Rella, Fazi Editore, Roma, 2013. ISBN 9788876252242 *Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'' (''Madame Bovary'', 1857), traduzione e nota di [[Natalia Ginzburg]], con un saggio di [[Henry James]], Einaudi, Torino, 1983. ISBN 9788806177737 *Gustave Flaubert, ''Lettere'', a cura di Paolo Serini, Giulio Einaudi editore, Torino, 1949. *Gustave Flaubert, ''Lettere a Louise Colet'', a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli Editore, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori, 1992. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731 *Gustave Flaubert, ''Memorie di un pazzo'' (''Mémoires d'un fou''), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di [[Massimo Colesanti]], TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7 *Gustave Flaubert, ''Salambò'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Biblioteca Moderna Mondadori, 1959. *Gustave Flaubert, ''Salambó'', traduzione di Emilio Castellani, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1962. *Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi'', a cura di Massimo Colesanti, Newton Compton editori, Roma, 2012. ISBN 9788854141803 *Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', Sagep, Genova, 1983. ==Altri progetti== {{interprogetto|s=fr:Auteur:Gustave Flaubert|s_lingua=francese|s_preposizione=di}} ===Opere=== {{Pedia|Madame Bovary||(1856)}} {{Pedia|Salammbô|''Salambò''|(1862)}} {{Pedia|L'educazione sentimentale||(1869)}} {{Pedia|Bouvard et Pécuchet||(1881)}} {{DEFAULTSORT:Flaubert, Gustave}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] f81upk28ruwr80w4fqxapej3is6xjid 1218214 1218211 2022-07-21T21:39:48Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Gustave Flaubert */ wikitext text/x-wiki [[File:Gustave Flaubert.jpg|thumb|Gustave Flaubert]] {{indicedx}} '''Gustave Flaubert''' (1821 – 1880), scrittore francese. ==Citazioni di Gustave Flaubert== *{{NDR|Sulla [[democrazia]]}} Demostupidità. :''Democrasserie.''<ref>Citato in Beniamino Placido, ''Lingue di pappagallo'', in ''Nautilus'', a cura di Franco Marcoaldi, Editori Laterza, Roma-Bari, 2010, p. 164.</ref> *Il dono di creare esseri umani manca a questo genio. Se avesse questo dono, [[Victor Hugo|Hugo]] avrebbe sorpassato [[William Shakespeare |Shakespeare]].<ref>Citato in ''Guida alla lettura'' a ''Nostra Signora di Parigi'', traduzione di Valentina Valente, EDIPEM, 1973</ref> *L'[[orgoglio]] è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.<ref>Da ''Pensées'', 308; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1</ref> *La [[foglia]] caduta si agita e vola al vento; così io vorrei volare, andarmene, partire per non tornare più, non importa dove, ma lasciare il mio paese; la mia casa mi pesa sulle spalle, sono entrato e uscito tante volte dalla stessa porta! Tante volte ho alzato gli occhi verso lo stesso posto, verso il soffitto della mia camera, che dovrebbe esserne consumato.<ref name=novembre>Da ''Novembre'', traduzione di Paola Angioletti, in ''Tutti i romanzi''.</ref> * [...] l’insieme del Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}} è dolce, amoroso, italiano; primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l’amore [...]<ref>Citato in ' Notes de voyage''3</ref> *{{NDR|Marie}} Avrebbero avuto ragione, ella non era forse più bella né più ardente di un'altra; ho paura di amare soltanto una concezione del mio spirito e di desiderare in lei solo l'amore che mi aveva fatto sognare.<ref name=novembre /> *{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara, 1971.</ref> *Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref> *Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.<ref>Da ''Pensées'', 3; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 3526. ISBN 9788858654644</ref> ===Attribuite=== *[[Cantante|CANTANTE]]. [...] Il [[tenore]] ha sempre una voce piacevole e tenera, il [[baritono]] un organo simpatico e ben timbrato, il [[Basso (voce)|basso]] una possente emissione.<ref name=laporte>Frase dal ''Dizionario dei luoghi comuni'' di mano di Edmond Laporte, vicino di campagna di Flaubert (si veda [[Juan Rodolfo Wilcock]], ''prefazione'' e ''avvertenza'' al ''Dizionario dei luoghi comuni'', 2012).</ref> *Le persone sposate devono vivere eternamente insieme per essere punite della sciocchezza che hanno fatto sposandosi.<ref>Da una lettera a Edma Roger des Genettes, 24 gennaio 1880, in ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', 2013, n. 310. Nella lettera è citato, in realtà, un motto di un tale Robin, amico di Flaubert.</ref><ref>Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi''.</ref> *[[Proprietà|PROPRIETÀ]]. Uno dei fondamenti della società. Più sacra della religione.<ref name=laporte /> ==''Bouvard e Pécuchet''== ===Incipit=== ====[[Camillo Sbarbaro]] e Michele Rago==== Con quel caldo – trentatre gradi – in corso Bourdon non un'anima.<br />Lì sotto, come una riga diritta, il canale Saint-Martin, la sua acqua d'inchiostro, chiusa tra le due dighe. In mezzo al canale, un barcone carico di legname; e sulla sponda, una doppia fila di botti.<br />Al di là, tra le case, separate da cantieri, il grande cielo terso si ritagliava in rettangoli di azzurro oltremare; e, accesi dal riverbero del sole, il bianco delle facciate, l'ardesia dei tetti, il granito delle calate spiccavano da abbagliare la vista. Un indistinto brusio saliva laggiù nell'aria di piombo; e tutto pareva intorpidito dall'ozio domenicale e dalla tristezza del giorno estivo. ====Bruno Schacherl==== Poiché la temperatura era di 33 gradi, il boulevard Bourdon era completamente deserto.<br>Più giù il canale San Martino, tra le due chiese, stendeva in linea retta la sua acqua colore dell'inchiostro. C'era nel mezzo un battello pieno di legna, e sull'argine due file di botti.<br>Oltre il canale, tra le case intercalate alle fabbriche, il grande cielo puro si sfaldava in lamine di colore oltremare, e sotto il reverbero del sole, le facciate bianche, i tetti d'ardesia, le rive di granito mandavano barbagli. Un rumore confuso saliva lontano nella calda atmosfera; e tutto sembrava intorpidito nell'ozio della domenica e la tristezza delle giornate estive.<ref>Da ''Bouvard e Pécuchet'', traduzione di Bruno Schacherl, Vallecchi editore, Firenze, 1970.</ref> ===Citazioni=== *L'[[arte]], in certe circostanze, scuote gli animi mediocri e dei mondi possono esser loro rivelati dai suoi interpreti più grossolani. *La folla immancabilmente segue l'andazzo. Al contrario sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso. *Lo spiritismo ha per dogma l'immancabile progressivo migliorarsi dell'umanità. Un giorno, la terra diverrà il cielo. *Se l'individuo non può saper niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più? ==''Dizionario dei luoghi comuni''== *[[Agente di cambio|AGENTI DI BORS]]. Tutti ladri. *[[Architetto|ARCHITETTI]]. Tutti imbecilli.<br />Fanno le case e si dimenticano sempre le scale. *[[Capelli biondi|BIONDE]]. Più calde delle brune (v. ''brune''). *[[Capelli bruni|BRUNE]]. Più calde delle bionde (v. ''bionde''). *[[Alopecia|CALVIZIE]]: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati. *[[Cigno|CIGNO]]: Canta prima di morire.<br />Con l'ala può spezzare la coscia a un uomo.<br />Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo.<br />Il cigno di Mantova è [[Virgilio]].<br />Il cigno di Pesaro è Rossini. *[[Corano|CORANO]]. Libro di [[Maometto]] che parla solo di donne. *[[Crocefisso|CROCEFISSO]]. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina. *[[Eccezione|ECCEZIONE]]. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come. *[[Erezione|EREZIONE]]. Si usa soltanto a proposito di monumenti. *[[Estate|ESTATE]]. Sempre eccezionale (v. ''inverno''). *[[Fortuna|FORTUNA]]. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!».<br />Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?». *[[Genio|GENIO]]. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi». *[[Imbecillità|IMBECILLE]]. Chiunque la pensa diversamente da noi. *[[Inverno|INVERNO]]. Sempre eccezionale (v. ''estate''). *[[Italia|ITALIANI]]. Tutti traditori. Tutti musicisti. *[[Macellaio|MACELLAI]]. Terribili in tempo di rivoluzione. *[[Malato|MALATO]]. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.<ref>«e negare le sue sofferenze» (aggiunta di Edmond Laporte).</ref> *[[Mare|MARE]]. Non ha fondo.<br />Immagine dell'infinito.<br />Fa venire grandi pensieri.<br />In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale.<br />Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!». *[[Massoneria|MASSONERIA]]. Un'altra causa della Rivoluzione!<br />Le prove di iniziazione sono terribili, c'è chi ne è morto.<br />Causa di litigi in famiglia.<br />Guardata di traverso dagli ecclesiastici.<br />«Quale mai sarà il loro segreto?». *[[Materasso|MATERASSO]]. Più è duro, più è igienico. *[[Pensiero|PENSARE]]. Increscioso.<br />Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate. *[[Rima|RIMA]]. Non va mai d'accordo con la ragione. *[[Risparmio|RISPARMIO]] (al). Bell'insegna di bottega: ispira fiducia. *SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono. *[[Stampa|STAMPA]]. Scoperta meravigliosa.<br />Ha fatto più male che bene. *[[Tempo|TEMPO]]. Eterno argomento di conversazione.<br />Causa universale delle malattie.<br />Lagnarsene sempre. *[[Voltaire|VOLTAIRE]]. Celebre per il suo spaventevole «rictus».<br />Conoscenze scientifiche superficiali. ==''L'educazione sentimentale''== ===[[Incipit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== La mattina del 15 settembre 1840, verso le sei, il ''Ville de Montereau'', in procinto di partire, fumava a grandi spire vorticose davanti al Quai San Bernardo. I viaggiatori in ritardo sopraggiungevano col fiato corto; barili, canapi, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno, la gente si urtava, nel varco tra i due tamburi s'issavano a bordo i bagagli; e il frastuono era soverchiato dallo strepito del vapore emesso da lastre di lamiera, che tutto avvolgeva in una nuvola biancastra, mentre la campana rintoccava ininterrotta, sul davanti. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il ''Villede-Montereau'', pronto a partire, lanciava grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>Arrivavano ritardatari affannati: barili, gomene, cesti di biancheria intralciavano il passaggio; i marinai non prestavano orecchio a nessuno; la gente si urtava, i bagagli si ammucchiavano fra i due tamburi delle ruote. Il frastuono era assorbito dal sibilo del vapore che sfuggiva dalle lastre di lamiera e avvolgeva ogni cosa in una nube biancastra, mentre la campana a prua squillava senza posa.<br>Finalmente il battello partì; e le due rive, fitte di magazzini, di cantieri e di officine, sfilarono come due nastri che si svolgano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma 1966.}} ====[[Lalla Romano]]==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino il ''Villede-Montereau'' stava per partire e spandeva grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br> Arrivavano persone trafelate; barili, gomene, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno; la gente si urtava, i bagagli venivano issati tra le due ruote, e il frastuono si confondeva col sibilo del vapore che sfuggiva tra le lamiere e avviluppava tutto con una nube biancastra, mentre la campana di prua rintoccava senza interruzione.<br> Finalmente il battello si mosse; e le due banchine, sulle quali erano allineati magazzini, cantieri e officine, sfilarono come due grandi nastri che si srotolano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, 1985.}} ===Citazioni=== *Le persone "con i piedi per terra" dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla felicità, viene crudamente riportata alla dura realtà. (1984) *Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (I, V) *A poco a poco la serenità del [[lavoro]] lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne. (II, III; 1998, p. 172) *Benché quelle teorie, nuove come il giuoco dell'oca, fossero state abbastanza discusse da quarant'anni a questa parte, ce n'era da riempire intere biblioteche, tuttavia spaventavano i borghesi, come una gragnuola d'aeroliti; e la gente se ne indignò, in forza dell'odio che ogni idea nuova suscita sempre, e semplicemente perché è un'idea. (III, I; 1998, p. 274) *Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi. (1954) ===[[Explicit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== Ora, una domenica, mentre tutti erano ai vespri, Federico e Deslauriers, fattisi prima arricciare, colsero fiori nel giardino della signora Moreau, uscirono dalla porta dei campi, e dopo un gran giro per i vigneti tornarono alla Pescheria e s'infilarono dalla Turca, sempre tenendo in mano quei grandi mazzi. Federico aveva offerto il suo, come un innamorato alla sua promessa : ma il caldo che faceva, l'apprensione dell'ignoto, una specie di rimorso, e persino il gusto di vedere, con una sola occhiata, tante donne a sua disposizione, lo commossero talmente, che divenuto pallidissimo era rimasto fermo, senza dire una parola. Tutte ridevano, rallegrate del suo imbarazzo; e credendo che lo burlassero, Federico era fuggito. Siccome proprio lui aveva il denaro, anche Deslauriers fu costretto a seguirlo. Li videro uscire, e ne nacque una storia non ancora dimenticata, tre anni dopo. I due amici se la contarono prolissamente, ciascuno completando i ricordi dell'altro. E quand'ebbero finito :<br> «Il nostro meglio, forse, lo abbiamo avuto allora» disse Federico. <br>«Proprio allora lo abbiamo avuto, forse, il nostro meglio» disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Una domenica mentre tutti erano ai Vespri Federico e Deslauriers, dopo essersi fatti radere e arricciare i capelli, avevano raccolto dei fiori nel giardino della signora Moreau, erano usciti dalla parte dei campi e, fatto un lungo giro attraverso i vigneti, eran tornati per la Peschiera e si erano infilati dalla Turca, sempre coi loro mazzi di fiori in mano. Federico aveva offerto il suo come un pretendente a una fidanzata. Ma un po' per il caldo che faceva là dentro, un po' per lo sgomento dell'ignoto, per una specie di rimorso, fors'anche per il piacere di vedere con una sola occhiata tante donne tutte a sua disposizione, Federico s'emozionò a tal punto che si fece pallidissimo e restava lì senza muoversi, senza parlare. Le ragazze, rallegrate dal suo imbarazzo, s'erano messe a ridere; credendosi beffato, Federico era scappato via, e dato ch'era lui ad avere i soldi, Deslauriers era stato costretto a seguirlo. Li avevan visti uscire, e n'era nata una storia di cui si parlava ancora dopo tre anni. Se la raccontavano da capo con tutti i particolari; ciascuno completava i ricordi dell'altro. Quand'ebbero finito: "Non abbiamo mai avuto niente di meglio, dopo" disse Federico. "Già, forse hai proprio ragione: non abbiamo avuto di meglio" disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.}} ==''La signora Bovary''== ===[[Incipit]]=== ====Giuseppe Achille==== Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un ''nuovo''<ref>Corsivo nell'originale.</ref> vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731}} ====Fruttero & Lucentini==== Eravamo in aula di studio, dopo le lezioni, quando entrò il Preside seguito da un «nuovo» in abito borghese e da un bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ciascuno si alzò come chi è sorpreso nel suo lavoro.<br> {{NDR|Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ====[[Natalia Ginzburg]]==== Eravamo nell'aula di studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'' in abiti borghesi e da un inserviente che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ognuno s'alzò, come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Einaudi, traduzione di Natalia Ginzburg}} ====Gerolamo Lazzeri==== Quando entrò il Direttore, seguito da un ''nuovo'' in abito borghese e da un bidello, che portava un gran banco, eravamo nell'aula di studio. Quelli che dormivano si destarono, e ciascuno si alzò come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Gerolamo Lazzeri, Mursia, 1966.}} ====Bruno Oddera==== Stavamo studiando, quando entrò il preside seguito da un nuovo alunno vestito in borghese e dal bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e si alzarono in piedi come sorpresi in piena attività. {{NDR|Gustave Flaubert, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/flaubert/index.htm Madame Bovary]'', traduzione di Bruno Oddera, Fratelli Fabbri editore, Milano, 1968}} ====[[Diego Valeri]]==== Eravamo allo studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'', vestito ancora dei suoi abiti borghesi, e da un bidello che portava un gran banco. Quelli che dormivano si destarono, e tutti si alzarono in piedi, come sorpresi in mezzo al lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori 1992.}} ===Citazioni=== *L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore. *(Rodolphe).."Eh, non sapete che ci sono anime in perenne tormento? Aspirano via via al sogno e all'azione, alle passioni più pure, ai godimenti più furibondi, e così sprofondano in ogni sorta di fantasie, di follie." <br> Allora (Emma) lei lo guardò come si contempla un viaggiatore che abbia visto paesi straordinari. Riprese : "Non abbiamo nemmeno questa distrazione, noi, povere donne." <br> "Triste distrazione se non vi si trova la felicità." <br> "Ma è mai possibile trovarla?" lei domandò. <br> "Sì, prima o poi è possibile." <br> "Prima o poi è possibile- ripeté Rodolphe,- prima o poi, all'improvviso e quando ormai si disperava. Allora orizzonti si schiudono e pare che una voce gridi :"Eccola". Si è spinti a confidarle la nostra vita a quella certa persona, a darle tutto, a sacrificarle tutto. Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, ci s'intende. Ci si era già confusamente visti nei sogni – e la guardava. – Eccolo insomma quel tesoro tanto a lungo cercato, eccolo a portata di mano, rifulgente, scintillante. Pure si dubita ancora, non si ha il coraggio di credere, si è abbagliati, al pari di chi esce dalle tenebre alla luce." *Desiderava morire e al tempo stesso vivere a Parigi. *"Non vi ripugna questa congiura del mondo? C'è un solo sentimento che esso non condanni? Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono perseguitati, calunniati, e se si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possano incontrarsi. Eppure esse tenteranno, sbatteranno le ali, si lanceranno richiami. Facciano pure! <br> Presto o tardi, fra sei mesi o dieci anni potranno riunirsi, amarsi, perché lo esige la fatalità, perché sono nate l'una per l'altra". *"Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!" *Quanto agli eccessi, se n'era sempre astenuto, un po' per pusillanimità, un po' per delicatezza. *Entrò nella cucina della locanda con la gola stretta, le gote pallide e quella determinazione dei codardi che nulla può fermare. *Il più mediocre libertino ha sognato sultane; ogni [[notaio]] si porta dentro le macerie di un poeta. *La domenica, a messa, quando alzava la testa, scorgeva, scorgeva, trai fumi azzurrastri dell'incenso, il viso dolce della Vergine. Allora si intenerì: si sentì molle ed abbandonata come una piuma volteggiante nella tempesta; e fu quasi senza rendersene conto che si incamminò verso la chiesa, disposta a qualsiasi devozione pur di assorbirvi l'animo intero. *Immerse il pollice destro nell'olio, e cominciò le unzioni: prima sugli occhi, che avevano tanto bramato tutte le magnificenze terrestri; poi sulle narici, ghiotte di brezze tiepide e di profumi d'amore; poi sulla bocca, che si era aperta per la menzogna, che aveva mandato gemiti d'orgoglio e gridato alla [[lussuria]]; poi sulle mani, che avevano goduto contatti soavi, e infine sulla pianta dei piedi, così rapidi un tempo, quando ella correva a soddisfare i suoi desideri, e che ora non avrebbero camminato più. *"Ma stia zitto, signor Homais! Queste sono empietà! Lei non ha religione!" "Io ho una religione" rispose il farmacista. "La mia religione, anzi ne ho più di loro, e senza tante commedie e tanta ciarlataneria! Io adoro Dio, invece! Credo in un Essere Supremo, in un Creatore, quale che sia, non ha importanza, il quale ci ha messi quaggiù per adempiere i nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia; ma non ho bisogno di andare in una chiesa a baciare piatti d'argento e a ingrassare di tasca mia un branco di buffoni che mangiano meglio di me. Lo si può onorare benissimo in un bosco, in un campo, o addirittura contemplando la volta celeste come gli antichi. Il mio Dio è lo stesso di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger. Sono d'accordo con la Professione di fede del vicario savoiardo e i principi immortali dell'89! Così io non ammetto un Dio alla buona, che passeggia in giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e risuscita dopo tre giorni: cose assurde in se stesse e d'altra parte in contrasto con tutte le leggi della fisica; e questo dimostra, per inciso, che i preti si sono sempre crogiolati in una torpida ignoranza nella quale tentano di far sprofondare insieme con loro tutti i popoli. *"Ci risiamo sempre i doveri. Parole del genere mi escono dalle orecchie. È un'accozzaglia di vecchi cretini dal panciotto di flanella e di bigotte con scaldino e rosario in mano, tutti accaniti a rifischiarci: "Il dovere, il dovere!" Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignomie che ci impone." *Ce ne sono di più belle, ma io so amare meglio. *[...] Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle. :La [[parola]] umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle. (parte seconda, capitolo 12) *Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio. *L'avvenire era un corridoio tutto nero, che aveva in fondo la sua porta ben chiusa. *Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti. (pp. 220, ''"Madame Bovary"'', traduzione e cura di Roberto Carifi) ====Parte prima==== *Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47) *Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97) *Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104) ====Parte seconda==== *Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103) *Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195) *Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *S'era sentito dire quelle cose tante volte, che non avevano per lui nulla d'originale. Emma rassomigliava a tutte le amanti; e il fascino della novità, cadendo via a poco a poco al modo d'un vestito, lasciava apparire a nudo l'eterna monotonia della passione, che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio. Non distingueva, quell'uomo cosí ricco di esperienze, la diversità dei sentimenti che si cela sotto l'uniformità delle espressioni. Poiché labbra libertine o venali gli avevano mormorato frasi simili, egli non credeva che debolmente al candore di quelle; tutto andava sminuito, pensava, nei discorsi infocati si nascondono gli affetti mediocri; come se la pienezza dell'anima non traboccasse qualche volta dalle metafore piú vuote, perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come una paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle. (XII; 1983, pp. 213-214) *[...] la tolleranza è il modo piú sicuro per attirare le anime alla religione. (Homais: XIV; 1983, p. 244) ====Parte terza==== *La sfrontatezza dipende dagli ambienti dove si posa: non parliamo al mezzanino come al quarto piano, e la donna ricca sembra abbia intorno a sé, per conservare la propria virtú, tutti i suoi biglietti di banca, come una corazza, nella fodera del busto. (I; 1983, p. 260) *D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262) *Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315) :Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465) ===Citazioni su ''La signora Bovary''=== *Secondo me, dal punto di vista narrativo, il libro più perfetto è ''Madame Bovary'' di Flaubert. ([[Giorgio De Chirico]]) *Se Madame Bovary avesse letto ''Madame Bovary'' non avrebbe frenato le sue fantasticherie? I veri libri immorali sono dunque quelli che trattano la vita in rosa e non quelli che ne dipingono gli errori e gli eccessi. Ovvero, non c'è peggior pornografia di quella sentimentale. ([[Ennio Flaiano]]) ==''Lettere''== *Ama l'[[arte]]. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera.<ref>Da ''Lettere a Louise Colet'', p. 14.</ref> *Ci sono, infatti, due categorie di [[poeta|poeti]]. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.<ref>Da ''Lettere'', p. 45.</ref> *Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è [[Genova]]. Ti consiglio di andarvi un giorno o l'altro, quando ne avrai il tempo. Dopo aver visitato i suoi palazzi si ha un tale disprezzo del lusso moderno che viene voglia di abitare in una scuderia e di uscire vestiti da operai.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 13 maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 137.</ref> *Ho lasciato un'altra volta questo povero Mediterraneo! Gli ho detto addio con uno strano stringimento al cuore. La mattina in cui dovevamo partire da Genova, sono uscito alle 6 dall'hotel come andassi a spasso. Ho preso una barca e sono andato fino all'entrata dalla rada per vedere ancora una volta quei flutti blu che amo tanto. Il mare era forte. Mi lasciavo cullare nella scialuppa pensando a te e rimpiangendoti. Poi quando ho sentito che poteva venirmi il mal di mare sono tornato a terra e ce ne siamo andati. Ne sono stato così triste per tre giorni che ho creduto più volte che ne sarei crepato. È letterale. Qualsiasi sforzo facessi non potevo dischiudere i denti. Comincio a credere davvero che la noia non uccide, perché vivo.<ref name=operadoppio27>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 13 maggio 1845, in ''L'opera e il suo doppio''.</ref> *Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei [[Palazzi dei Rolli|palazzi di Genova]] sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto un quadro di Bruegel che rappresenta la ''[[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|Tentazione di sant'Antonio]]'' che mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro ''La tentazione di sant'Antonio'', ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del «Moniteur», se l'avessi, e 100 mila franchi, per comprare quel quadro, che la maggior parte di quelli che lo guardano giudicano cattivo.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, [[Genova]]. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momento (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio.<ref>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 1º maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 136</ref> *L'[[artista]] deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.<ref>Da ''Corrispondenza'', febbraio 1842.</ref><ref name=e /> *L'autore nella sua opera deve essere come Dio nell'universo, presente ovunque e ovunque invisibile.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 9 dicembre 1852, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 92</ref> *L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.<ref name=e /> *L'uomo non è niente, l'opera è tutto!<ref>Da una lettera a [[George Sand]], fine dicembre 1875, in ''L'opera e il suo doppio'', n. 273.</ref> *Lasciami amarti a modo mio, al modo del mio essere, con quel che tu chiami la mia originalità. Non forzarmi a niente, e io farò tutto.<ref>7 agosto 1846; da ''Lettere a Louise Colet'', n. 2, p. 10.</ref> *Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.<ref>Da ''Lettere'', p. 10.</ref> *Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.<ref>Da una lettera a Mademoiselle Leroyer de Chantepie, giugno 1857.</ref><ref name=e /> *Parliamo un po' di ''[[Alphonse de Lamartine|Graziella]]''. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi [...] ed è tutto o quasi.<ref>Da ''Lettere'', p. 95.</ref> *Quello che è prodigioso nel [[Don Chisciotte]] è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref> :''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Da [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false una lettera a Louise Colet], 22 novembre 1852, in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref> *Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850.</ref><ref name=e /> *Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138.</ref> *Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 22 ottobre 1846.</ref><ref name=e /> *Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 15 gennaio 1853.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Tutto quello che si inventa è vero, devi esserne certa. La poesia è una cosa tanto precisa quanto la geometria.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 14 agosto 1853, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 109.</ref> ==''Memorie di un pazzo''== ===[[Incipit]]=== Perché scrivere queste pagine? A cosa servono? Che cosa posso saperne io stesso? È alquanto sciocco, credo, andare a chiedere agli uomini il motivo delle loro azioni e dei loro scritti. Voi stessi, sapete perché avete aperto questi miseri fogli che la mano di un pazzo sta riempiendo di parole?<br>Un [[Pazzia|pazzo]]! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. ===Citazioni=== *Dal [[dubbio]] su Dio, arrivai al dubbio sulla [[virtù]], fragile idea che ogni secolo ha fondato come ha potuto sull'impalcatura delle leggi, idea ancor più vacillante. (p. 30) *Ma era [[Roma]] che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino dela depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. (p. 34) *L'[[uomo|umanità]] si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia! (p. 43) *''Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, | E vi sono sepolto come un uomo nella tomba''. (p. 64) *La [[vanità]] mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne. (p. 68) *Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'[[arte]]; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata. (p. 71) *L'[[arte]]! l'arte! che bella cosa questa vanità (p. 72) *Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte. (p: 72) *Vorrei il bello nell'[[infinito]], invece vi trovo soltanto il dubbio. (p. 72) ===Citazioni sul libro=== *Il racconto-confessione di Flaubert giovanissimo, ''Memorie di un pazzo'', non è certo fra le sue opere più note. E non può reggere al paragone con i suoi celebri romanzi. Se viene citato, è spesso in rapporto con l' ''Educazione sentimentale'' (1869), di cui costituisce, per alcuni capitoli, un primo abbozzo, lasciato inedito, e pubblicato postumo soltanto nel 1901. Ma non è per questo da confondere e rigettare fra tanti altri scritti e progetti giovanili – non tutti, del resto, trascurabili –, fra tanti calchi e imparaticci di scuola, di cui è cosparso il primo cammino di questo scrittore. ([[Massimo Colesanti]]) ==''Notes de voyage''== *Da Voltri a [[Genova]] si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della [[Lanterna di Genova|Lanterna]], come un minareto, dà all'insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli.<ref name=marcenaro138>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 138</ref> *Il primo palazzo che ho visto è stato il [[Palazzo Rosso (Genova)|palazzo Brignole]]; facciata rossa, scalone di marmo bianco. Le stanze non sono grandi come in altri palazzi, ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.<ref name=marcenaro138/> *[[Palazzo Spinola di Pellicceria|Palazzo Spinola]]:<ref>{{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 97</ref> il vestibolo del piano terreno è dipinto vecchio, le pitture cadono in brandelli. [...] Grande salone al primo piano, a volta, con gli angoli a piccole volte, filettati di nero, soffitto dorato, alto camino, è con quello del Palazzo Doria, il più grande che ci sia nei palazzi genovesi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 140</ref> *{{NDR|Su [[Palazzo Durazzo-Pallavicini]]}} Salone, il più bello con quello dell'Università, con due leoni sui gradini; giardino in mezzo al quadrato e lo scalone. I portici, tra i quali sono degli alberi, fanno pensare ai palazzi moreschi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 141</ref> *La [[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|tentazione di Sant'Antonio]], di Brueghel. Nel fondo, dai due lati, su ogni collina, due teste mostruose di diavoli, per metà uomini, per metà montagna. In basso, a sinistra, Sant'Antonio fra le donne, distoglie gli occhi per evitare i loro baci; le donne sono nude, bianche, sorridono e stanno per avvolgerlo nelle loro braccia.<br>In faccia allo spettatore, nel punto più basso del quadro, La Golosità nuda alla cintura, magra, la testa ornata di orpelli rossi e verdi, viso triste, collo smisuratamente lungo e teso come quello di una gru, clavicole in evidenza, presenta al santo un piatto colmo di vivande colorate.<br>Un uomo a cavallo in una botte; teste che escono dal ventre degli animali; rane con braccia saltellanti sul terreno; un uomo col naso rosso su un cavallo deforme, circondato da diavoli; drago alato in volo, tutto sul medesimo piano. Insieme formicolante, ghignante in modo grottesco e impetuoso nella precisione di ogni particolare.<br>Questo quadro sembra in un primo tempo confuso, poi a poco a poco diventa singolare per quasi tutti; divertente per alcuni, con qualche significato per altri; per me ha cancellato tutta la galleria, non ricordo più gli altri quadri.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 142</ref> *[[Palazzo Doria-Tursi|Doria Tursi]], in riva al mare. Una volta le galere potevano entrare sotto la doppia terrazza di marmo dalla quale si scendeva sulla spiaggia lungo la scala sotterranea. La terrazza è lunga, fatta per le passeggiate lente al sole ma sotto l'ombra della tenda di seta, il braccio appoggiato sul negretto in giacca rossa, guardando l'orizzonte da cui arrivano le navi d'Oriente... Giardino di cattivo gusto, nonostante le rose ben coltivate. Bel salone al primo piano. Carlo IX e Napoleone hanno dormito in questo palazzo.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, pp. 142-143</ref> *Palazzo Pallavicini: superbo per le decorazioni, i mobili, l'eleganza, tutto l'insieme insomma.<ref name=marcenaro143>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 143</ref> *Ma ciò che vi è di più opulento, a Genova, ciò che fa pensare a una vita lussuosa è il grande salone del [[Palazzo Baldassarre Lomellini|palazzo Ceba]].<ref>[[:s:fr:Notes de voyages/Voyage en famille|Nel testo originale]] "palais Cera", ovvero "palazzo Serra", dal nome di uno dei proprietari dell'immobile, il marchese Domenico Serra. {{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 100</ref> Tutto è dorature e specchi, fino ai più piccoli divani fra le colonne, soffitto a volta, quattro grandi colonne dorate che lo sostengono; enorme lampadario centrale e sei altri in cristallo; in tutto otto lampadari, mi sembra.<ref name=marcenaro143/> *La [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|chiesa di San Lorenzo]]; bianca e nera, tre portali bizantini. È una chiesa italiana in cui fa piacere entrare perché si sta bene all'ombra dei bei marmi.<ref name=marcenaro143/> *{{NDR|Su [[Genova]]}} Le mura circondano le città, il camminamento corre proprio alla fine della città. Che mare! Si vede improvvisamente fra casa e casa camminando nelle strade nere e umide. [[Donne genovesi|Donne]] brutte e nello stesso tempo attiranti (per riflessione) in una di quelle stradine parallele al mare e che non ho potuto ritrovare.<ref name=marcenaro144>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 144</ref> *Grotta di Sestri: l'italiano volgare ci deve stare molto bene.<ref name=marcenaro144/> *[[Villa Durazzo-Pallavicini|Palazzo Durazzo]]: grande lago artificiale, marmo, cascata sull'erba, giardino all'inglese. A Nizza e nel mezzogiorno l'arte del giardinaggio è ancora in infanzia. Qui si ritrova il gusto aristocratico del patriziato. I tritoni di marmo e i grandi alberi degli antichi giardini fanno pensare ai giardini romani.<ref name=marcenaro144/> *Teatro all'aperto. L'''[[Spianata dell'Acquasola|acqua sola]]'', passeggiata, verdi viali, siepi di rose, musica.<ref name=marcenaro144/> *Come ero triste lasciando [[Genova]], soprattutto per avere valicato le montagne che la dominano e durante i due giorni passati in quello stupido paese che è la Lombardia!<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 145</ref> *L'insieme del [[Lago di Como|lago]] è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. :''L'ensemble du lac est doux, amoureux, italien. Premiers plans escarpés, teintes chaudes des maisons; horizon neigeux et tout bordé d'habitations exquises faites pour l'étude et pour l'amour. — Taglioni, Pasta, sur la rive gauche du lac en partant de Côme. — Villa Sommariva; escalier de pierre descendant jusque dans l’eau pour s’embarquer dans la gondole, grands arbres, roses qui poussent sur une fontaine.''<ref>{{fr}} Da ''Notes de voyages'', I, ''Œuvres completes de Gustave Flaubert'', ''tome IV'', Louis Conard, Parigi, 1910, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Flaubert_-_Notes_de_voyages,_I.djvu/47 p. 44].</ref> ==''Salambò''== ===[[Incipit]]=== Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare.<br>i soldati ch'egli aveva comandato in Sicilia si concedevano un grande banchetto per celebrare l'anniversario della battaglia d'Erice(1): e siccome il padron di casa era assente ed essi si vedevano in tanti, mangiavano e bevevano in tutta libertà.<br> 1.''Erice, monte e città omonima nell'angolo N.O. della Sicilia; con un celebre tempio di Venere (Venere Ericina) ora, monte San Giuliano.'' ===Citazioni=== *Accorsero; era un leone infisso ad una croce per le quattro estremità, come un delinquente. [...] Cento passi più avanti ne videro altri due, e improvvisamente apparve una lunga fila di croci cariche di leoni: alcuni eran morti già da lungo tempo, sì che il legno non sopportava più che i resti degli altri scheletri; altri, mezzo ròsi, torcevano il muso in un'orrenda smorfia; ve n'eran di così enormi, da far piegare sotto di loro il fusto della croce, e oscillavano al vento, mentre sopra le loro teste stormi di corvi roteavano senza mai fermarsi. Quell'era la vendetta dei contadini cartaginesi allorché catturavano bestie feroci; speravano di atterrire con l'esempio le altre. I Barbari, cessando il riso, furon presi da profondo stupore: – Che popolo questo – pensavano – che si diverte a crocifigger leoni! (1962, pp. 60-61) *Uno dopo l'altro, consultò tutti gli indovini ell'esercito: udì quelli che osservano l'avanzare dei serpenti, che leggono negli astri, che soffiano sulla cenere dei morti; ingerì galbano e laserpizio, ingerì il veleno di vipera che agghiaccia il cuore; femmine negre, cantando parole barbare al chiaro di luna, lo punsero in fronre con aurei stiletti; si coprì d'amuleti e di collari, invocò volta a volta Baal-Hammon, Moloch, i sette Cabiri, Tanit e la Venere greca; incise un nome su una lastra di rame e la seppellì nella sabbia all'ingresso della sua tenda. (1962, p. 64) *– Qual che un tempo valeva un siclo d'argento, oggi vale tre šekel d'oro, e le colture abbandonate durante la guerra non fruttano nulla! [...] La [[Sicilia]] che ci dava tanti schiavi, ora è chiusa per noi! Proprio ieri, per un bagnino e quattro servi da cucina, ho dovuto sborsare più denaro di quel che un tempo mi sarebbe bastato per un paio d'elefanti! (1962, p. 71) *Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di [[lutto|cordoglio]] impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la [[barba]] racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (1962, p. 160) *Sorse la [[luna]]: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.<br>Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la [[musica]] seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava [[preghiera|preghiere]] ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno. (p. 214) *La bianca [[luce]] pareva circonfonderla d'una nebbia d'[[argento]]; l'[[ombra]] umida dei passi brillava sulle lastre; [[stella|stelle]] palpitavano in fondo all'acqua. il serpente la stringeva contro di lei le nere spire tigrate di placche d'[[oro]]. Sotto quel peso eccessivo Salambò ansimava, le reni le si piegavano, si sentiva mancare, mentre lui con l'estremità della coda le batteva piano piano la coscia. Poi, al cessare della musica, ricadde giù. (p. 215) *D'un colpo, quell'uomo aprì il petto di Matho, ne strappò il cuore, lo porse sulla spatola; e Sciahabarim, alzato il braccio, lo offrì al [[sole]].<br>Il sole calava dietro i flutti; i suoi raggi arrivavano come lunghe frecce su quel cuore rosseggiante. Via via che i battiti scemavano l'astro s'immergeva; all'ultimo palpito sparì.<br>Allora dal golfo alla laguna e dall'istmo al faro, per tutte le strade, su tutte le case e in cima a tutti i templi fu un grido solo; cessava, ripigliava; gli edifici ne tremavano; [[Cartagine]] pareva presa da un convulso: nello spasimo d'una gioia titanica, nel delirio d'una speranza senza limiti.<br>Narr'Havas, ebbro di orgoglio, passò il braccio intorno alla vita di Salambò, in segno di possesso; e sollevando con la destra una patera d'oro bevve al Genio di Cartagine.<br>Salambò s'alzò in piedi con lo sposo, una coppa in mano, per bere anche lei. Ricadde col capo indietro sulla spalliera del trono – livida, irrigidita, le labbra aperte. I capelli sciolti le pendevano a terra.<br>Così morì la figlia di Amilcare per aver toccato il mantello di Tanit. (pp. 346-347) *Fin da quando egli aveva mosso il primo passo, ella s'era alzata; a mano a mano ch'egli si avvicinava, quasi incosciamente s'era spinta a poco a poco fino al limite della terrazza; e tosto, svanito tutto il resto intorno a lei, non avea più visto che Matho. Un silenzio s'era fatto nell'anima sua, – uno di quegli abissi in cui il mondo intero scompare sotto il peso d'un pensiero esclusivo, d'un ricordo, d'uno sguardo. Era attirata da quell'uomo che camminava alla sua volta. (1962, p. 386) ==Citazioni su Gustave Flaubert== *[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e Flaubert discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. ([[Pierre Drieu La Rochelle]]) *Il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. ([[Ennio Flaiano]]) *Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto. ([[Jules Renard]]) *Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce [[Stendhal]] o Flaubert. ([[Ezra Pound]]) *Sulle orme dello [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], egli fu si può dire il primo a considerare deliberatamente il romanzo come una sorta di poema in prosa, applicandovi quell'ostinato studio dello stile che prima d'allora si pensava riservato ai poeti, quella cura degli effetti ritmici, coloristici e plastici, che spinsero più di un critico letterario a considerarlo «un parnassiano che ha scritto in prosa». ([[Mario Bonfantini]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Gustave Flaubert, ''Bouvard e Pécuchet'', traduzioni di Camillo Sbarbaro e Michele Rago, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858419380 *Gustave Flaubert, ''Dizionario dei luoghi comuni. Album della Marchesa. Catalogo delle idee chic'', traduzione di [[Juan Rodolfo Wilcock]], Adelphi, Milano, 2012. ISBN 9788845972997 *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', Mondadori, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, Torino, 1985. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Piero Bianconi, BUR, 1998. ISBN 9788817122078 *Gustave Flaubert, ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', a cura di Franco Rella, Fazi Editore, Roma, 2013. ISBN 9788876252242 *Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'' (''Madame Bovary'', 1857), traduzione e nota di [[Natalia Ginzburg]], con un saggio di [[Henry James]], Einaudi, Torino, 1983. ISBN 9788806177737 *Gustave Flaubert, ''Lettere'', a cura di Paolo Serini, Giulio Einaudi editore, Torino, 1949. *Gustave Flaubert, ''Lettere a Louise Colet'', a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli Editore, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori, 1992. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731 *Gustave Flaubert, ''Memorie di un pazzo'' (''Mémoires d'un fou''), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di [[Massimo Colesanti]], TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7 *Gustave Flaubert, ''Salambò'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Biblioteca Moderna Mondadori, 1959. *Gustave Flaubert, ''Salambó'', traduzione di Emilio Castellani, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1962. *Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi'', a cura di Massimo Colesanti, Newton Compton editori, Roma, 2012. ISBN 9788854141803 *Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', Sagep, Genova, 1983. ==Altri progetti== {{interprogetto|s=fr:Auteur:Gustave Flaubert|s_lingua=francese|s_preposizione=di}} ===Opere=== {{Pedia|Madame Bovary||(1856)}} {{Pedia|Salammbô|''Salambò''|(1862)}} {{Pedia|L'educazione sentimentale||(1869)}} {{Pedia|Bouvard et Pécuchet||(1881)}} {{DEFAULTSORT:Flaubert, Gustave}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] phchjv05rd4rvsz45ocl691a3afrvu2 1218215 1218214 2022-07-21T21:41:07Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Gustave Flaubert */ wikitext text/x-wiki [[File:Gustave Flaubert.jpg|thumb|Gustave Flaubert]] {{indicedx}} '''Gustave Flaubert''' (1821 – 1880), scrittore francese. ==Citazioni di Gustave Flaubert== *{{NDR|Sulla [[democrazia]]}} Demostupidità. :''Democrasserie.''<ref>Citato in Beniamino Placido, ''Lingue di pappagallo'', in ''Nautilus'', a cura di Franco Marcoaldi, Editori Laterza, Roma-Bari, 2010, p. 164.</ref> *Il dono di creare esseri umani manca a questo genio. Se avesse questo dono, [[Victor Hugo|Hugo]] avrebbe sorpassato [[William Shakespeare |Shakespeare]].<ref>Citato in ''Guida alla lettura'' a ''Nostra Signora di Parigi'', traduzione di Valentina Valente, EDIPEM, 1973</ref> *L'[[orgoglio]] è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.<ref>Da ''Pensées'', 308; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1</ref> *La [[foglia]] caduta si agita e vola al vento; così io vorrei volare, andarmene, partire per non tornare più, non importa dove, ma lasciare il mio paese; la mia casa mi pesa sulle spalle, sono entrato e uscito tante volte dalla stessa porta! Tante volte ho alzato gli occhi verso lo stesso posto, verso il soffitto della mia camera, che dovrebbe esserne consumato.<ref name=novembre>Da ''Novembre'', traduzione di Paola Angioletti, in ''Tutti i romanzi''.</ref> * [...] l’insieme del Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}} è dolce, amoroso, italiano; primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l’amore [...]<ref>Citato in ' Notes de voyage'', 1845</ref> *{{NDR|Marie}} Avrebbero avuto ragione, ella non era forse più bella né più ardente di un'altra; ho paura di amare soltanto una concezione del mio spirito e di desiderare in lei solo l'amore che mi aveva fatto sognare.<ref name=novembre /> *{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara, 1971.</ref> *Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref> *Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.<ref>Da ''Pensées'', 3; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 3526. ISBN 9788858654644</ref> ===Attribuite=== *[[Cantante|CANTANTE]]. [...] Il [[tenore]] ha sempre una voce piacevole e tenera, il [[baritono]] un organo simpatico e ben timbrato, il [[Basso (voce)|basso]] una possente emissione.<ref name=laporte>Frase dal ''Dizionario dei luoghi comuni'' di mano di Edmond Laporte, vicino di campagna di Flaubert (si veda [[Juan Rodolfo Wilcock]], ''prefazione'' e ''avvertenza'' al ''Dizionario dei luoghi comuni'', 2012).</ref> *Le persone sposate devono vivere eternamente insieme per essere punite della sciocchezza che hanno fatto sposandosi.<ref>Da una lettera a Edma Roger des Genettes, 24 gennaio 1880, in ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', 2013, n. 310. Nella lettera è citato, in realtà, un motto di un tale Robin, amico di Flaubert.</ref><ref>Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi''.</ref> *[[Proprietà|PROPRIETÀ]]. Uno dei fondamenti della società. Più sacra della religione.<ref name=laporte /> ==''Bouvard e Pécuchet''== ===Incipit=== ====[[Camillo Sbarbaro]] e Michele Rago==== Con quel caldo – trentatre gradi – in corso Bourdon non un'anima.<br />Lì sotto, come una riga diritta, il canale Saint-Martin, la sua acqua d'inchiostro, chiusa tra le due dighe. In mezzo al canale, un barcone carico di legname; e sulla sponda, una doppia fila di botti.<br />Al di là, tra le case, separate da cantieri, il grande cielo terso si ritagliava in rettangoli di azzurro oltremare; e, accesi dal riverbero del sole, il bianco delle facciate, l'ardesia dei tetti, il granito delle calate spiccavano da abbagliare la vista. Un indistinto brusio saliva laggiù nell'aria di piombo; e tutto pareva intorpidito dall'ozio domenicale e dalla tristezza del giorno estivo. ====Bruno Schacherl==== Poiché la temperatura era di 33 gradi, il boulevard Bourdon era completamente deserto.<br>Più giù il canale San Martino, tra le due chiese, stendeva in linea retta la sua acqua colore dell'inchiostro. C'era nel mezzo un battello pieno di legna, e sull'argine due file di botti.<br>Oltre il canale, tra le case intercalate alle fabbriche, il grande cielo puro si sfaldava in lamine di colore oltremare, e sotto il reverbero del sole, le facciate bianche, i tetti d'ardesia, le rive di granito mandavano barbagli. Un rumore confuso saliva lontano nella calda atmosfera; e tutto sembrava intorpidito nell'ozio della domenica e la tristezza delle giornate estive.<ref>Da ''Bouvard e Pécuchet'', traduzione di Bruno Schacherl, Vallecchi editore, Firenze, 1970.</ref> ===Citazioni=== *L'[[arte]], in certe circostanze, scuote gli animi mediocri e dei mondi possono esser loro rivelati dai suoi interpreti più grossolani. *La folla immancabilmente segue l'andazzo. Al contrario sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso. *Lo spiritismo ha per dogma l'immancabile progressivo migliorarsi dell'umanità. Un giorno, la terra diverrà il cielo. *Se l'individuo non può saper niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più? ==''Dizionario dei luoghi comuni''== *[[Agente di cambio|AGENTI DI BORS]]. Tutti ladri. *[[Architetto|ARCHITETTI]]. Tutti imbecilli.<br />Fanno le case e si dimenticano sempre le scale. *[[Capelli biondi|BIONDE]]. Più calde delle brune (v. ''brune''). *[[Capelli bruni|BRUNE]]. Più calde delle bionde (v. ''bionde''). *[[Alopecia|CALVIZIE]]: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati. *[[Cigno|CIGNO]]: Canta prima di morire.<br />Con l'ala può spezzare la coscia a un uomo.<br />Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo.<br />Il cigno di Mantova è [[Virgilio]].<br />Il cigno di Pesaro è Rossini. *[[Corano|CORANO]]. Libro di [[Maometto]] che parla solo di donne. *[[Crocefisso|CROCEFISSO]]. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina. *[[Eccezione|ECCEZIONE]]. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come. *[[Erezione|EREZIONE]]. Si usa soltanto a proposito di monumenti. *[[Estate|ESTATE]]. Sempre eccezionale (v. ''inverno''). *[[Fortuna|FORTUNA]]. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!».<br />Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?». *[[Genio|GENIO]]. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi». *[[Imbecillità|IMBECILLE]]. Chiunque la pensa diversamente da noi. *[[Inverno|INVERNO]]. Sempre eccezionale (v. ''estate''). *[[Italia|ITALIANI]]. Tutti traditori. Tutti musicisti. *[[Macellaio|MACELLAI]]. Terribili in tempo di rivoluzione. *[[Malato|MALATO]]. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.<ref>«e negare le sue sofferenze» (aggiunta di Edmond Laporte).</ref> *[[Mare|MARE]]. Non ha fondo.<br />Immagine dell'infinito.<br />Fa venire grandi pensieri.<br />In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale.<br />Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!». *[[Massoneria|MASSONERIA]]. Un'altra causa della Rivoluzione!<br />Le prove di iniziazione sono terribili, c'è chi ne è morto.<br />Causa di litigi in famiglia.<br />Guardata di traverso dagli ecclesiastici.<br />«Quale mai sarà il loro segreto?». *[[Materasso|MATERASSO]]. Più è duro, più è igienico. *[[Pensiero|PENSARE]]. Increscioso.<br />Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate. *[[Rima|RIMA]]. Non va mai d'accordo con la ragione. *[[Risparmio|RISPARMIO]] (al). Bell'insegna di bottega: ispira fiducia. *SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono. *[[Stampa|STAMPA]]. Scoperta meravigliosa.<br />Ha fatto più male che bene. *[[Tempo|TEMPO]]. Eterno argomento di conversazione.<br />Causa universale delle malattie.<br />Lagnarsene sempre. *[[Voltaire|VOLTAIRE]]. Celebre per il suo spaventevole «rictus».<br />Conoscenze scientifiche superficiali. ==''L'educazione sentimentale''== ===[[Incipit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== La mattina del 15 settembre 1840, verso le sei, il ''Ville de Montereau'', in procinto di partire, fumava a grandi spire vorticose davanti al Quai San Bernardo. I viaggiatori in ritardo sopraggiungevano col fiato corto; barili, canapi, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno, la gente si urtava, nel varco tra i due tamburi s'issavano a bordo i bagagli; e il frastuono era soverchiato dallo strepito del vapore emesso da lastre di lamiera, che tutto avvolgeva in una nuvola biancastra, mentre la campana rintoccava ininterrotta, sul davanti. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il ''Villede-Montereau'', pronto a partire, lanciava grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>Arrivavano ritardatari affannati: barili, gomene, cesti di biancheria intralciavano il passaggio; i marinai non prestavano orecchio a nessuno; la gente si urtava, i bagagli si ammucchiavano fra i due tamburi delle ruote. Il frastuono era assorbito dal sibilo del vapore che sfuggiva dalle lastre di lamiera e avvolgeva ogni cosa in una nube biancastra, mentre la campana a prua squillava senza posa.<br>Finalmente il battello partì; e le due rive, fitte di magazzini, di cantieri e di officine, sfilarono come due nastri che si svolgano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma 1966.}} ====[[Lalla Romano]]==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino il ''Villede-Montereau'' stava per partire e spandeva grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br> Arrivavano persone trafelate; barili, gomene, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno; la gente si urtava, i bagagli venivano issati tra le due ruote, e il frastuono si confondeva col sibilo del vapore che sfuggiva tra le lamiere e avviluppava tutto con una nube biancastra, mentre la campana di prua rintoccava senza interruzione.<br> Finalmente il battello si mosse; e le due banchine, sulle quali erano allineati magazzini, cantieri e officine, sfilarono come due grandi nastri che si srotolano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, 1985.}} ===Citazioni=== *Le persone "con i piedi per terra" dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla felicità, viene crudamente riportata alla dura realtà. (1984) *Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (I, V) *A poco a poco la serenità del [[lavoro]] lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne. (II, III; 1998, p. 172) *Benché quelle teorie, nuove come il giuoco dell'oca, fossero state abbastanza discusse da quarant'anni a questa parte, ce n'era da riempire intere biblioteche, tuttavia spaventavano i borghesi, come una gragnuola d'aeroliti; e la gente se ne indignò, in forza dell'odio che ogni idea nuova suscita sempre, e semplicemente perché è un'idea. (III, I; 1998, p. 274) *Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi. (1954) ===[[Explicit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== Ora, una domenica, mentre tutti erano ai vespri, Federico e Deslauriers, fattisi prima arricciare, colsero fiori nel giardino della signora Moreau, uscirono dalla porta dei campi, e dopo un gran giro per i vigneti tornarono alla Pescheria e s'infilarono dalla Turca, sempre tenendo in mano quei grandi mazzi. Federico aveva offerto il suo, come un innamorato alla sua promessa : ma il caldo che faceva, l'apprensione dell'ignoto, una specie di rimorso, e persino il gusto di vedere, con una sola occhiata, tante donne a sua disposizione, lo commossero talmente, che divenuto pallidissimo era rimasto fermo, senza dire una parola. Tutte ridevano, rallegrate del suo imbarazzo; e credendo che lo burlassero, Federico era fuggito. Siccome proprio lui aveva il denaro, anche Deslauriers fu costretto a seguirlo. Li videro uscire, e ne nacque una storia non ancora dimenticata, tre anni dopo. I due amici se la contarono prolissamente, ciascuno completando i ricordi dell'altro. E quand'ebbero finito :<br> «Il nostro meglio, forse, lo abbiamo avuto allora» disse Federico. <br>«Proprio allora lo abbiamo avuto, forse, il nostro meglio» disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Una domenica mentre tutti erano ai Vespri Federico e Deslauriers, dopo essersi fatti radere e arricciare i capelli, avevano raccolto dei fiori nel giardino della signora Moreau, erano usciti dalla parte dei campi e, fatto un lungo giro attraverso i vigneti, eran tornati per la Peschiera e si erano infilati dalla Turca, sempre coi loro mazzi di fiori in mano. Federico aveva offerto il suo come un pretendente a una fidanzata. Ma un po' per il caldo che faceva là dentro, un po' per lo sgomento dell'ignoto, per una specie di rimorso, fors'anche per il piacere di vedere con una sola occhiata tante donne tutte a sua disposizione, Federico s'emozionò a tal punto che si fece pallidissimo e restava lì senza muoversi, senza parlare. Le ragazze, rallegrate dal suo imbarazzo, s'erano messe a ridere; credendosi beffato, Federico era scappato via, e dato ch'era lui ad avere i soldi, Deslauriers era stato costretto a seguirlo. Li avevan visti uscire, e n'era nata una storia di cui si parlava ancora dopo tre anni. Se la raccontavano da capo con tutti i particolari; ciascuno completava i ricordi dell'altro. Quand'ebbero finito: "Non abbiamo mai avuto niente di meglio, dopo" disse Federico. "Già, forse hai proprio ragione: non abbiamo avuto di meglio" disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.}} ==''La signora Bovary''== ===[[Incipit]]=== ====Giuseppe Achille==== Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un ''nuovo''<ref>Corsivo nell'originale.</ref> vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731}} ====Fruttero & Lucentini==== Eravamo in aula di studio, dopo le lezioni, quando entrò il Preside seguito da un «nuovo» in abito borghese e da un bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ciascuno si alzò come chi è sorpreso nel suo lavoro.<br> {{NDR|Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ====[[Natalia Ginzburg]]==== Eravamo nell'aula di studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'' in abiti borghesi e da un inserviente che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ognuno s'alzò, come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Einaudi, traduzione di Natalia Ginzburg}} ====Gerolamo Lazzeri==== Quando entrò il Direttore, seguito da un ''nuovo'' in abito borghese e da un bidello, che portava un gran banco, eravamo nell'aula di studio. Quelli che dormivano si destarono, e ciascuno si alzò come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Gerolamo Lazzeri, Mursia, 1966.}} ====Bruno Oddera==== Stavamo studiando, quando entrò il preside seguito da un nuovo alunno vestito in borghese e dal bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e si alzarono in piedi come sorpresi in piena attività. {{NDR|Gustave Flaubert, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/flaubert/index.htm Madame Bovary]'', traduzione di Bruno Oddera, Fratelli Fabbri editore, Milano, 1968}} ====[[Diego Valeri]]==== Eravamo allo studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'', vestito ancora dei suoi abiti borghesi, e da un bidello che portava un gran banco. Quelli che dormivano si destarono, e tutti si alzarono in piedi, come sorpresi in mezzo al lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori 1992.}} ===Citazioni=== *L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore. *(Rodolphe).."Eh, non sapete che ci sono anime in perenne tormento? Aspirano via via al sogno e all'azione, alle passioni più pure, ai godimenti più furibondi, e così sprofondano in ogni sorta di fantasie, di follie." <br> Allora (Emma) lei lo guardò come si contempla un viaggiatore che abbia visto paesi straordinari. Riprese : "Non abbiamo nemmeno questa distrazione, noi, povere donne." <br> "Triste distrazione se non vi si trova la felicità." <br> "Ma è mai possibile trovarla?" lei domandò. <br> "Sì, prima o poi è possibile." <br> "Prima o poi è possibile- ripeté Rodolphe,- prima o poi, all'improvviso e quando ormai si disperava. Allora orizzonti si schiudono e pare che una voce gridi :"Eccola". Si è spinti a confidarle la nostra vita a quella certa persona, a darle tutto, a sacrificarle tutto. Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, ci s'intende. Ci si era già confusamente visti nei sogni – e la guardava. – Eccolo insomma quel tesoro tanto a lungo cercato, eccolo a portata di mano, rifulgente, scintillante. Pure si dubita ancora, non si ha il coraggio di credere, si è abbagliati, al pari di chi esce dalle tenebre alla luce." *Desiderava morire e al tempo stesso vivere a Parigi. *"Non vi ripugna questa congiura del mondo? C'è un solo sentimento che esso non condanni? Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono perseguitati, calunniati, e se si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possano incontrarsi. Eppure esse tenteranno, sbatteranno le ali, si lanceranno richiami. Facciano pure! <br> Presto o tardi, fra sei mesi o dieci anni potranno riunirsi, amarsi, perché lo esige la fatalità, perché sono nate l'una per l'altra". *"Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!" *Quanto agli eccessi, se n'era sempre astenuto, un po' per pusillanimità, un po' per delicatezza. *Entrò nella cucina della locanda con la gola stretta, le gote pallide e quella determinazione dei codardi che nulla può fermare. *Il più mediocre libertino ha sognato sultane; ogni [[notaio]] si porta dentro le macerie di un poeta. *La domenica, a messa, quando alzava la testa, scorgeva, scorgeva, trai fumi azzurrastri dell'incenso, il viso dolce della Vergine. Allora si intenerì: si sentì molle ed abbandonata come una piuma volteggiante nella tempesta; e fu quasi senza rendersene conto che si incamminò verso la chiesa, disposta a qualsiasi devozione pur di assorbirvi l'animo intero. *Immerse il pollice destro nell'olio, e cominciò le unzioni: prima sugli occhi, che avevano tanto bramato tutte le magnificenze terrestri; poi sulle narici, ghiotte di brezze tiepide e di profumi d'amore; poi sulla bocca, che si era aperta per la menzogna, che aveva mandato gemiti d'orgoglio e gridato alla [[lussuria]]; poi sulle mani, che avevano goduto contatti soavi, e infine sulla pianta dei piedi, così rapidi un tempo, quando ella correva a soddisfare i suoi desideri, e che ora non avrebbero camminato più. *"Ma stia zitto, signor Homais! Queste sono empietà! Lei non ha religione!" "Io ho una religione" rispose il farmacista. "La mia religione, anzi ne ho più di loro, e senza tante commedie e tanta ciarlataneria! Io adoro Dio, invece! Credo in un Essere Supremo, in un Creatore, quale che sia, non ha importanza, il quale ci ha messi quaggiù per adempiere i nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia; ma non ho bisogno di andare in una chiesa a baciare piatti d'argento e a ingrassare di tasca mia un branco di buffoni che mangiano meglio di me. Lo si può onorare benissimo in un bosco, in un campo, o addirittura contemplando la volta celeste come gli antichi. Il mio Dio è lo stesso di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger. Sono d'accordo con la Professione di fede del vicario savoiardo e i principi immortali dell'89! Così io non ammetto un Dio alla buona, che passeggia in giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e risuscita dopo tre giorni: cose assurde in se stesse e d'altra parte in contrasto con tutte le leggi della fisica; e questo dimostra, per inciso, che i preti si sono sempre crogiolati in una torpida ignoranza nella quale tentano di far sprofondare insieme con loro tutti i popoli. *"Ci risiamo sempre i doveri. Parole del genere mi escono dalle orecchie. È un'accozzaglia di vecchi cretini dal panciotto di flanella e di bigotte con scaldino e rosario in mano, tutti accaniti a rifischiarci: "Il dovere, il dovere!" Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignomie che ci impone." *Ce ne sono di più belle, ma io so amare meglio. *[...] Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle. :La [[parola]] umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle. (parte seconda, capitolo 12) *Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio. *L'avvenire era un corridoio tutto nero, che aveva in fondo la sua porta ben chiusa. *Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti. (pp. 220, ''"Madame Bovary"'', traduzione e cura di Roberto Carifi) ====Parte prima==== *Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47) *Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97) *Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104) ====Parte seconda==== *Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103) *Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195) *Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *S'era sentito dire quelle cose tante volte, che non avevano per lui nulla d'originale. Emma rassomigliava a tutte le amanti; e il fascino della novità, cadendo via a poco a poco al modo d'un vestito, lasciava apparire a nudo l'eterna monotonia della passione, che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio. Non distingueva, quell'uomo cosí ricco di esperienze, la diversità dei sentimenti che si cela sotto l'uniformità delle espressioni. Poiché labbra libertine o venali gli avevano mormorato frasi simili, egli non credeva che debolmente al candore di quelle; tutto andava sminuito, pensava, nei discorsi infocati si nascondono gli affetti mediocri; come se la pienezza dell'anima non traboccasse qualche volta dalle metafore piú vuote, perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come una paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle. (XII; 1983, pp. 213-214) *[...] la tolleranza è il modo piú sicuro per attirare le anime alla religione. (Homais: XIV; 1983, p. 244) ====Parte terza==== *La sfrontatezza dipende dagli ambienti dove si posa: non parliamo al mezzanino come al quarto piano, e la donna ricca sembra abbia intorno a sé, per conservare la propria virtú, tutti i suoi biglietti di banca, come una corazza, nella fodera del busto. (I; 1983, p. 260) *D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262) *Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315) :Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465) ===Citazioni su ''La signora Bovary''=== *Secondo me, dal punto di vista narrativo, il libro più perfetto è ''Madame Bovary'' di Flaubert. ([[Giorgio De Chirico]]) *Se Madame Bovary avesse letto ''Madame Bovary'' non avrebbe frenato le sue fantasticherie? I veri libri immorali sono dunque quelli che trattano la vita in rosa e non quelli che ne dipingono gli errori e gli eccessi. Ovvero, non c'è peggior pornografia di quella sentimentale. ([[Ennio Flaiano]]) ==''Lettere''== *Ama l'[[arte]]. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera.<ref>Da ''Lettere a Louise Colet'', p. 14.</ref> *Ci sono, infatti, due categorie di [[poeta|poeti]]. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.<ref>Da ''Lettere'', p. 45.</ref> *Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è [[Genova]]. Ti consiglio di andarvi un giorno o l'altro, quando ne avrai il tempo. Dopo aver visitato i suoi palazzi si ha un tale disprezzo del lusso moderno che viene voglia di abitare in una scuderia e di uscire vestiti da operai.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 13 maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 137.</ref> *Ho lasciato un'altra volta questo povero Mediterraneo! Gli ho detto addio con uno strano stringimento al cuore. La mattina in cui dovevamo partire da Genova, sono uscito alle 6 dall'hotel come andassi a spasso. Ho preso una barca e sono andato fino all'entrata dalla rada per vedere ancora una volta quei flutti blu che amo tanto. Il mare era forte. Mi lasciavo cullare nella scialuppa pensando a te e rimpiangendoti. Poi quando ho sentito che poteva venirmi il mal di mare sono tornato a terra e ce ne siamo andati. Ne sono stato così triste per tre giorni che ho creduto più volte che ne sarei crepato. È letterale. Qualsiasi sforzo facessi non potevo dischiudere i denti. Comincio a credere davvero che la noia non uccide, perché vivo.<ref name=operadoppio27>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 13 maggio 1845, in ''L'opera e il suo doppio''.</ref> *Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei [[Palazzi dei Rolli|palazzi di Genova]] sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto un quadro di Bruegel che rappresenta la ''[[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|Tentazione di sant'Antonio]]'' che mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro ''La tentazione di sant'Antonio'', ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del «Moniteur», se l'avessi, e 100 mila franchi, per comprare quel quadro, che la maggior parte di quelli che lo guardano giudicano cattivo.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, [[Genova]]. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momento (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio.<ref>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 1º maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 136</ref> *L'[[artista]] deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.<ref>Da ''Corrispondenza'', febbraio 1842.</ref><ref name=e /> *L'autore nella sua opera deve essere come Dio nell'universo, presente ovunque e ovunque invisibile.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 9 dicembre 1852, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 92</ref> *L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.<ref name=e /> *L'uomo non è niente, l'opera è tutto!<ref>Da una lettera a [[George Sand]], fine dicembre 1875, in ''L'opera e il suo doppio'', n. 273.</ref> *Lasciami amarti a modo mio, al modo del mio essere, con quel che tu chiami la mia originalità. Non forzarmi a niente, e io farò tutto.<ref>7 agosto 1846; da ''Lettere a Louise Colet'', n. 2, p. 10.</ref> *Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.<ref>Da ''Lettere'', p. 10.</ref> *Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.<ref>Da una lettera a Mademoiselle Leroyer de Chantepie, giugno 1857.</ref><ref name=e /> *Parliamo un po' di ''[[Alphonse de Lamartine|Graziella]]''. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi [...] ed è tutto o quasi.<ref>Da ''Lettere'', p. 95.</ref> *Quello che è prodigioso nel [[Don Chisciotte]] è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref> :''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Da [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false una lettera a Louise Colet], 22 novembre 1852, in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref> *Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850.</ref><ref name=e /> *Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138.</ref> *Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 22 ottobre 1846.</ref><ref name=e /> *Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 15 gennaio 1853.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Tutto quello che si inventa è vero, devi esserne certa. La poesia è una cosa tanto precisa quanto la geometria.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 14 agosto 1853, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 109.</ref> ==''Memorie di un pazzo''== ===[[Incipit]]=== Perché scrivere queste pagine? A cosa servono? Che cosa posso saperne io stesso? È alquanto sciocco, credo, andare a chiedere agli uomini il motivo delle loro azioni e dei loro scritti. Voi stessi, sapete perché avete aperto questi miseri fogli che la mano di un pazzo sta riempiendo di parole?<br>Un [[Pazzia|pazzo]]! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. ===Citazioni=== *Dal [[dubbio]] su Dio, arrivai al dubbio sulla [[virtù]], fragile idea che ogni secolo ha fondato come ha potuto sull'impalcatura delle leggi, idea ancor più vacillante. (p. 30) *Ma era [[Roma]] che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino dela depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. (p. 34) *L'[[uomo|umanità]] si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia! (p. 43) *''Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, | E vi sono sepolto come un uomo nella tomba''. (p. 64) *La [[vanità]] mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne. (p. 68) *Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'[[arte]]; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata. (p. 71) *L'[[arte]]! l'arte! che bella cosa questa vanità (p. 72) *Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte. (p: 72) *Vorrei il bello nell'[[infinito]], invece vi trovo soltanto il dubbio. (p. 72) ===Citazioni sul libro=== *Il racconto-confessione di Flaubert giovanissimo, ''Memorie di un pazzo'', non è certo fra le sue opere più note. E non può reggere al paragone con i suoi celebri romanzi. Se viene citato, è spesso in rapporto con l' ''Educazione sentimentale'' (1869), di cui costituisce, per alcuni capitoli, un primo abbozzo, lasciato inedito, e pubblicato postumo soltanto nel 1901. Ma non è per questo da confondere e rigettare fra tanti altri scritti e progetti giovanili – non tutti, del resto, trascurabili –, fra tanti calchi e imparaticci di scuola, di cui è cosparso il primo cammino di questo scrittore. ([[Massimo Colesanti]]) ==''Notes de voyage''== *Da Voltri a [[Genova]] si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della [[Lanterna di Genova|Lanterna]], come un minareto, dà all'insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli.<ref name=marcenaro138>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 138</ref> *Il primo palazzo che ho visto è stato il [[Palazzo Rosso (Genova)|palazzo Brignole]]; facciata rossa, scalone di marmo bianco. Le stanze non sono grandi come in altri palazzi, ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.<ref name=marcenaro138/> *[[Palazzo Spinola di Pellicceria|Palazzo Spinola]]:<ref>{{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 97</ref> il vestibolo del piano terreno è dipinto vecchio, le pitture cadono in brandelli. [...] Grande salone al primo piano, a volta, con gli angoli a piccole volte, filettati di nero, soffitto dorato, alto camino, è con quello del Palazzo Doria, il più grande che ci sia nei palazzi genovesi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 140</ref> *{{NDR|Su [[Palazzo Durazzo-Pallavicini]]}} Salone, il più bello con quello dell'Università, con due leoni sui gradini; giardino in mezzo al quadrato e lo scalone. I portici, tra i quali sono degli alberi, fanno pensare ai palazzi moreschi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 141</ref> *La [[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|tentazione di Sant'Antonio]], di Brueghel. Nel fondo, dai due lati, su ogni collina, due teste mostruose di diavoli, per metà uomini, per metà montagna. In basso, a sinistra, Sant'Antonio fra le donne, distoglie gli occhi per evitare i loro baci; le donne sono nude, bianche, sorridono e stanno per avvolgerlo nelle loro braccia.<br>In faccia allo spettatore, nel punto più basso del quadro, La Golosità nuda alla cintura, magra, la testa ornata di orpelli rossi e verdi, viso triste, collo smisuratamente lungo e teso come quello di una gru, clavicole in evidenza, presenta al santo un piatto colmo di vivande colorate.<br>Un uomo a cavallo in una botte; teste che escono dal ventre degli animali; rane con braccia saltellanti sul terreno; un uomo col naso rosso su un cavallo deforme, circondato da diavoli; drago alato in volo, tutto sul medesimo piano. Insieme formicolante, ghignante in modo grottesco e impetuoso nella precisione di ogni particolare.<br>Questo quadro sembra in un primo tempo confuso, poi a poco a poco diventa singolare per quasi tutti; divertente per alcuni, con qualche significato per altri; per me ha cancellato tutta la galleria, non ricordo più gli altri quadri.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 142</ref> *[[Palazzo Doria-Tursi|Doria Tursi]], in riva al mare. Una volta le galere potevano entrare sotto la doppia terrazza di marmo dalla quale si scendeva sulla spiaggia lungo la scala sotterranea. La terrazza è lunga, fatta per le passeggiate lente al sole ma sotto l'ombra della tenda di seta, il braccio appoggiato sul negretto in giacca rossa, guardando l'orizzonte da cui arrivano le navi d'Oriente... Giardino di cattivo gusto, nonostante le rose ben coltivate. Bel salone al primo piano. Carlo IX e Napoleone hanno dormito in questo palazzo.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, pp. 142-143</ref> *Palazzo Pallavicini: superbo per le decorazioni, i mobili, l'eleganza, tutto l'insieme insomma.<ref name=marcenaro143>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 143</ref> *Ma ciò che vi è di più opulento, a Genova, ciò che fa pensare a una vita lussuosa è il grande salone del [[Palazzo Baldassarre Lomellini|palazzo Ceba]].<ref>[[:s:fr:Notes de voyages/Voyage en famille|Nel testo originale]] "palais Cera", ovvero "palazzo Serra", dal nome di uno dei proprietari dell'immobile, il marchese Domenico Serra. {{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 100</ref> Tutto è dorature e specchi, fino ai più piccoli divani fra le colonne, soffitto a volta, quattro grandi colonne dorate che lo sostengono; enorme lampadario centrale e sei altri in cristallo; in tutto otto lampadari, mi sembra.<ref name=marcenaro143/> *La [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|chiesa di San Lorenzo]]; bianca e nera, tre portali bizantini. È una chiesa italiana in cui fa piacere entrare perché si sta bene all'ombra dei bei marmi.<ref name=marcenaro143/> *{{NDR|Su [[Genova]]}} Le mura circondano le città, il camminamento corre proprio alla fine della città. Che mare! Si vede improvvisamente fra casa e casa camminando nelle strade nere e umide. [[Donne genovesi|Donne]] brutte e nello stesso tempo attiranti (per riflessione) in una di quelle stradine parallele al mare e che non ho potuto ritrovare.<ref name=marcenaro144>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 144</ref> *Grotta di Sestri: l'italiano volgare ci deve stare molto bene.<ref name=marcenaro144/> *[[Villa Durazzo-Pallavicini|Palazzo Durazzo]]: grande lago artificiale, marmo, cascata sull'erba, giardino all'inglese. A Nizza e nel mezzogiorno l'arte del giardinaggio è ancora in infanzia. Qui si ritrova il gusto aristocratico del patriziato. I tritoni di marmo e i grandi alberi degli antichi giardini fanno pensare ai giardini romani.<ref name=marcenaro144/> *Teatro all'aperto. L'''[[Spianata dell'Acquasola|acqua sola]]'', passeggiata, verdi viali, siepi di rose, musica.<ref name=marcenaro144/> *Come ero triste lasciando [[Genova]], soprattutto per avere valicato le montagne che la dominano e durante i due giorni passati in quello stupido paese che è la Lombardia!<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 145</ref> *L'insieme del [[Lago di Como|lago]] è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. :''L'ensemble du lac est doux, amoureux, italien. Premiers plans escarpés, teintes chaudes des maisons; horizon neigeux et tout bordé d'habitations exquises faites pour l'étude et pour l'amour. — Taglioni, Pasta, sur la rive gauche du lac en partant de Côme. — Villa Sommariva; escalier de pierre descendant jusque dans l’eau pour s’embarquer dans la gondole, grands arbres, roses qui poussent sur une fontaine.''<ref>{{fr}} Da ''Notes de voyages'', I, ''Œuvres completes de Gustave Flaubert'', ''tome IV'', Louis Conard, Parigi, 1910, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Flaubert_-_Notes_de_voyages,_I.djvu/47 p. 44].</ref> ==''Salambò''== ===[[Incipit]]=== Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare.<br>i soldati ch'egli aveva comandato in Sicilia si concedevano un grande banchetto per celebrare l'anniversario della battaglia d'Erice(1): e siccome il padron di casa era assente ed essi si vedevano in tanti, mangiavano e bevevano in tutta libertà.<br> 1.''Erice, monte e città omonima nell'angolo N.O. della Sicilia; con un celebre tempio di Venere (Venere Ericina) ora, monte San Giuliano.'' ===Citazioni=== *Accorsero; era un leone infisso ad una croce per le quattro estremità, come un delinquente. [...] Cento passi più avanti ne videro altri due, e improvvisamente apparve una lunga fila di croci cariche di leoni: alcuni eran morti già da lungo tempo, sì che il legno non sopportava più che i resti degli altri scheletri; altri, mezzo ròsi, torcevano il muso in un'orrenda smorfia; ve n'eran di così enormi, da far piegare sotto di loro il fusto della croce, e oscillavano al vento, mentre sopra le loro teste stormi di corvi roteavano senza mai fermarsi. Quell'era la vendetta dei contadini cartaginesi allorché catturavano bestie feroci; speravano di atterrire con l'esempio le altre. I Barbari, cessando il riso, furon presi da profondo stupore: – Che popolo questo – pensavano – che si diverte a crocifigger leoni! (1962, pp. 60-61) *Uno dopo l'altro, consultò tutti gli indovini ell'esercito: udì quelli che osservano l'avanzare dei serpenti, che leggono negli astri, che soffiano sulla cenere dei morti; ingerì galbano e laserpizio, ingerì il veleno di vipera che agghiaccia il cuore; femmine negre, cantando parole barbare al chiaro di luna, lo punsero in fronre con aurei stiletti; si coprì d'amuleti e di collari, invocò volta a volta Baal-Hammon, Moloch, i sette Cabiri, Tanit e la Venere greca; incise un nome su una lastra di rame e la seppellì nella sabbia all'ingresso della sua tenda. (1962, p. 64) *– Qual che un tempo valeva un siclo d'argento, oggi vale tre šekel d'oro, e le colture abbandonate durante la guerra non fruttano nulla! [...] La [[Sicilia]] che ci dava tanti schiavi, ora è chiusa per noi! Proprio ieri, per un bagnino e quattro servi da cucina, ho dovuto sborsare più denaro di quel che un tempo mi sarebbe bastato per un paio d'elefanti! (1962, p. 71) *Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di [[lutto|cordoglio]] impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la [[barba]] racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (1962, p. 160) *Sorse la [[luna]]: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.<br>Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la [[musica]] seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava [[preghiera|preghiere]] ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno. (p. 214) *La bianca [[luce]] pareva circonfonderla d'una nebbia d'[[argento]]; l'[[ombra]] umida dei passi brillava sulle lastre; [[stella|stelle]] palpitavano in fondo all'acqua. il serpente la stringeva contro di lei le nere spire tigrate di placche d'[[oro]]. Sotto quel peso eccessivo Salambò ansimava, le reni le si piegavano, si sentiva mancare, mentre lui con l'estremità della coda le batteva piano piano la coscia. Poi, al cessare della musica, ricadde giù. (p. 215) *D'un colpo, quell'uomo aprì il petto di Matho, ne strappò il cuore, lo porse sulla spatola; e Sciahabarim, alzato il braccio, lo offrì al [[sole]].<br>Il sole calava dietro i flutti; i suoi raggi arrivavano come lunghe frecce su quel cuore rosseggiante. Via via che i battiti scemavano l'astro s'immergeva; all'ultimo palpito sparì.<br>Allora dal golfo alla laguna e dall'istmo al faro, per tutte le strade, su tutte le case e in cima a tutti i templi fu un grido solo; cessava, ripigliava; gli edifici ne tremavano; [[Cartagine]] pareva presa da un convulso: nello spasimo d'una gioia titanica, nel delirio d'una speranza senza limiti.<br>Narr'Havas, ebbro di orgoglio, passò il braccio intorno alla vita di Salambò, in segno di possesso; e sollevando con la destra una patera d'oro bevve al Genio di Cartagine.<br>Salambò s'alzò in piedi con lo sposo, una coppa in mano, per bere anche lei. Ricadde col capo indietro sulla spalliera del trono – livida, irrigidita, le labbra aperte. I capelli sciolti le pendevano a terra.<br>Così morì la figlia di Amilcare per aver toccato il mantello di Tanit. (pp. 346-347) *Fin da quando egli aveva mosso il primo passo, ella s'era alzata; a mano a mano ch'egli si avvicinava, quasi incosciamente s'era spinta a poco a poco fino al limite della terrazza; e tosto, svanito tutto il resto intorno a lei, non avea più visto che Matho. Un silenzio s'era fatto nell'anima sua, – uno di quegli abissi in cui il mondo intero scompare sotto il peso d'un pensiero esclusivo, d'un ricordo, d'uno sguardo. Era attirata da quell'uomo che camminava alla sua volta. (1962, p. 386) ==Citazioni su Gustave Flaubert== *[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e Flaubert discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. ([[Pierre Drieu La Rochelle]]) *Il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. ([[Ennio Flaiano]]) *Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto. ([[Jules Renard]]) *Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce [[Stendhal]] o Flaubert. ([[Ezra Pound]]) *Sulle orme dello [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], egli fu si può dire il primo a considerare deliberatamente il romanzo come una sorta di poema in prosa, applicandovi quell'ostinato studio dello stile che prima d'allora si pensava riservato ai poeti, quella cura degli effetti ritmici, coloristici e plastici, che spinsero più di un critico letterario a considerarlo «un parnassiano che ha scritto in prosa». ([[Mario Bonfantini]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Gustave Flaubert, ''Bouvard e Pécuchet'', traduzioni di Camillo Sbarbaro e Michele Rago, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858419380 *Gustave Flaubert, ''Dizionario dei luoghi comuni. Album della Marchesa. Catalogo delle idee chic'', traduzione di [[Juan Rodolfo Wilcock]], Adelphi, Milano, 2012. ISBN 9788845972997 *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', Mondadori, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, Torino, 1985. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Piero Bianconi, BUR, 1998. ISBN 9788817122078 *Gustave Flaubert, ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', a cura di Franco Rella, Fazi Editore, Roma, 2013. ISBN 9788876252242 *Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'' (''Madame Bovary'', 1857), traduzione e nota di [[Natalia Ginzburg]], con un saggio di [[Henry James]], Einaudi, Torino, 1983. ISBN 9788806177737 *Gustave Flaubert, ''Lettere'', a cura di Paolo Serini, Giulio Einaudi editore, Torino, 1949. *Gustave Flaubert, ''Lettere a Louise Colet'', a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli Editore, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori, 1992. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731 *Gustave Flaubert, ''Memorie di un pazzo'' (''Mémoires d'un fou''), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di [[Massimo Colesanti]], TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7 *Gustave Flaubert, ''Salambò'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Biblioteca Moderna Mondadori, 1959. *Gustave Flaubert, ''Salambó'', traduzione di Emilio Castellani, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1962. *Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi'', a cura di Massimo Colesanti, Newton Compton editori, Roma, 2012. ISBN 9788854141803 *Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', Sagep, Genova, 1983. ==Altri progetti== {{interprogetto|s=fr:Auteur:Gustave Flaubert|s_lingua=francese|s_preposizione=di}} ===Opere=== {{Pedia|Madame Bovary||(1856)}} {{Pedia|Salammbô|''Salambò''|(1862)}} {{Pedia|L'educazione sentimentale||(1869)}} {{Pedia|Bouvard et Pécuchet||(1881)}} {{DEFAULTSORT:Flaubert, Gustave}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] istpno5at1b7wul1ossje8zn3a8mii6 1218219 1218215 2022-07-21T21:53:59Z Sun-crops 10277 Will, il blocco è vicinissimo wikitext text/x-wiki [[File:Gustave Flaubert.jpg|thumb|Gustave Flaubert]] {{indicedx}} '''Gustave Flaubert''' (1821 – 1880), scrittore francese. ==Citazioni di Gustave Flaubert== *{{NDR|Sulla [[democrazia]]}} Demostupidità. :''Democrasserie.''<ref>Citato in Beniamino Placido, ''Lingue di pappagallo'', in ''Nautilus'', a cura di Franco Marcoaldi, Editori Laterza, Roma-Bari, 2010, p. 164.</ref> *Il dono di creare esseri umani manca a questo genio. Se avesse questo dono, [[Victor Hugo|Hugo]] avrebbe sorpassato [[William Shakespeare |Shakespeare]].<ref>Citato in ''Guida alla lettura'' a ''Nostra Signora di Parigi'', traduzione di Valentina Valente, EDIPEM, 1973</ref> *L'[[orgoglio]] è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.<ref>Da ''Pensées'', 308; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1</ref> *La [[foglia]] caduta si agita e vola al vento; così io vorrei volare, andarmene, partire per non tornare più, non importa dove, ma lasciare il mio paese; la mia casa mi pesa sulle spalle, sono entrato e uscito tante volte dalla stessa porta! Tante volte ho alzato gli occhi verso lo stesso posto, verso il soffitto della mia camera, che dovrebbe esserne consumato.<ref name=novembre>Da ''Novembre'', traduzione di Paola Angioletti, in ''Tutti i romanzi''.</ref> *{{NDR|Marie}} Avrebbero avuto ragione, ella non era forse più bella né più ardente di un'altra; ho paura di amare soltanto una concezione del mio spirito e di desiderare in lei solo l'amore che mi aveva fatto sognare.<ref name=novembre /> *{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara, 1971.</ref> *Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref> *Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.<ref>Da ''Pensées'', 3; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 3526. ISBN 9788858654644</ref> ===Attribuite=== *[[Cantante|CANTANTE]]. [...] Il [[tenore]] ha sempre una voce piacevole e tenera, il [[baritono]] un organo simpatico e ben timbrato, il [[Basso (voce)|basso]] una possente emissione.<ref name=laporte>Frase dal ''Dizionario dei luoghi comuni'' di mano di Edmond Laporte, vicino di campagna di Flaubert (si veda [[Juan Rodolfo Wilcock]], ''prefazione'' e ''avvertenza'' al ''Dizionario dei luoghi comuni'', 2012).</ref> *Le persone sposate devono vivere eternamente insieme per essere punite della sciocchezza che hanno fatto sposandosi.<ref>Da una lettera a Edma Roger des Genettes, 24 gennaio 1880, in ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', 2013, n. 310. Nella lettera è citato, in realtà, un motto di un tale Robin, amico di Flaubert.</ref><ref>Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi''.</ref> *[[Proprietà|PROPRIETÀ]]. Uno dei fondamenti della società. Più sacra della religione.<ref name=laporte /> ==''Bouvard e Pécuchet''== ===Incipit=== ====[[Camillo Sbarbaro]] e Michele Rago==== Con quel caldo – trentatre gradi – in corso Bourdon non un'anima.<br />Lì sotto, come una riga diritta, il canale Saint-Martin, la sua acqua d'inchiostro, chiusa tra le due dighe. In mezzo al canale, un barcone carico di legname; e sulla sponda, una doppia fila di botti.<br />Al di là, tra le case, separate da cantieri, il grande cielo terso si ritagliava in rettangoli di azzurro oltremare; e, accesi dal riverbero del sole, il bianco delle facciate, l'ardesia dei tetti, il granito delle calate spiccavano da abbagliare la vista. Un indistinto brusio saliva laggiù nell'aria di piombo; e tutto pareva intorpidito dall'ozio domenicale e dalla tristezza del giorno estivo. ====Bruno Schacherl==== Poiché la temperatura era di 33 gradi, il boulevard Bourdon era completamente deserto.<br>Più giù il canale San Martino, tra le due chiese, stendeva in linea retta la sua acqua colore dell'inchiostro. C'era nel mezzo un battello pieno di legna, e sull'argine due file di botti.<br>Oltre il canale, tra le case intercalate alle fabbriche, il grande cielo puro si sfaldava in lamine di colore oltremare, e sotto il reverbero del sole, le facciate bianche, i tetti d'ardesia, le rive di granito mandavano barbagli. Un rumore confuso saliva lontano nella calda atmosfera; e tutto sembrava intorpidito nell'ozio della domenica e la tristezza delle giornate estive.<ref>Da ''Bouvard e Pécuchet'', traduzione di Bruno Schacherl, Vallecchi editore, Firenze, 1970.</ref> ===Citazioni=== *L'[[arte]], in certe circostanze, scuote gli animi mediocri e dei mondi possono esser loro rivelati dai suoi interpreti più grossolani. *La folla immancabilmente segue l'andazzo. Al contrario sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso. *Lo spiritismo ha per dogma l'immancabile progressivo migliorarsi dell'umanità. Un giorno, la terra diverrà il cielo. *Se l'individuo non può saper niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più? ==''Dizionario dei luoghi comuni''== *[[Agente di cambio|AGENTI DI BORS]]. Tutti ladri. *[[Architetto|ARCHITETTI]]. Tutti imbecilli.<br />Fanno le case e si dimenticano sempre le scale. *[[Capelli biondi|BIONDE]]. Più calde delle brune (v. ''brune''). *[[Capelli bruni|BRUNE]]. Più calde delle bionde (v. ''bionde''). *[[Alopecia|CALVIZIE]]: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati. *[[Cigno|CIGNO]]: Canta prima di morire.<br />Con l'ala può spezzare la coscia a un uomo.<br />Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo.<br />Il cigno di Mantova è [[Virgilio]].<br />Il cigno di Pesaro è Rossini. *[[Corano|CORANO]]. Libro di [[Maometto]] che parla solo di donne. *[[Crocefisso|CROCEFISSO]]. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina. *[[Eccezione|ECCEZIONE]]. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come. *[[Erezione|EREZIONE]]. Si usa soltanto a proposito di monumenti. *[[Estate|ESTATE]]. Sempre eccezionale (v. ''inverno''). *[[Fortuna|FORTUNA]]. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!».<br />Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?». *[[Genio|GENIO]]. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi». *[[Imbecillità|IMBECILLE]]. Chiunque la pensa diversamente da noi. *[[Inverno|INVERNO]]. Sempre eccezionale (v. ''estate''). *[[Italia|ITALIANI]]. Tutti traditori. Tutti musicisti. *[[Macellaio|MACELLAI]]. Terribili in tempo di rivoluzione. *[[Malato|MALATO]]. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.<ref>«e negare le sue sofferenze» (aggiunta di Edmond Laporte).</ref> *[[Mare|MARE]]. Non ha fondo.<br />Immagine dell'infinito.<br />Fa venire grandi pensieri.<br />In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale.<br />Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!». *[[Massoneria|MASSONERIA]]. Un'altra causa della Rivoluzione!<br />Le prove di iniziazione sono terribili, c'è chi ne è morto.<br />Causa di litigi in famiglia.<br />Guardata di traverso dagli ecclesiastici.<br />«Quale mai sarà il loro segreto?». *[[Materasso|MATERASSO]]. Più è duro, più è igienico. *[[Pensiero|PENSARE]]. Increscioso.<br />Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate. *[[Rima|RIMA]]. Non va mai d'accordo con la ragione. *[[Risparmio|RISPARMIO]] (al). Bell'insegna di bottega: ispira fiducia. *SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono. *[[Stampa|STAMPA]]. Scoperta meravigliosa.<br />Ha fatto più male che bene. *[[Tempo|TEMPO]]. Eterno argomento di conversazione.<br />Causa universale delle malattie.<br />Lagnarsene sempre. *[[Voltaire|VOLTAIRE]]. Celebre per il suo spaventevole «rictus».<br />Conoscenze scientifiche superficiali. ==''L'educazione sentimentale''== ===[[Incipit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== La mattina del 15 settembre 1840, verso le sei, il ''Ville de Montereau'', in procinto di partire, fumava a grandi spire vorticose davanti al Quai San Bernardo. I viaggiatori in ritardo sopraggiungevano col fiato corto; barili, canapi, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno, la gente si urtava, nel varco tra i due tamburi s'issavano a bordo i bagagli; e il frastuono era soverchiato dallo strepito del vapore emesso da lastre di lamiera, che tutto avvolgeva in una nuvola biancastra, mentre la campana rintoccava ininterrotta, sul davanti. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il ''Villede-Montereau'', pronto a partire, lanciava grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>Arrivavano ritardatari affannati: barili, gomene, cesti di biancheria intralciavano il passaggio; i marinai non prestavano orecchio a nessuno; la gente si urtava, i bagagli si ammucchiavano fra i due tamburi delle ruote. Il frastuono era assorbito dal sibilo del vapore che sfuggiva dalle lastre di lamiera e avvolgeva ogni cosa in una nube biancastra, mentre la campana a prua squillava senza posa.<br>Finalmente il battello partì; e le due rive, fitte di magazzini, di cantieri e di officine, sfilarono come due nastri che si svolgano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma 1966.}} ====[[Lalla Romano]]==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino il ''Villede-Montereau'' stava per partire e spandeva grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br> Arrivavano persone trafelate; barili, gomene, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno; la gente si urtava, i bagagli venivano issati tra le due ruote, e il frastuono si confondeva col sibilo del vapore che sfuggiva tra le lamiere e avviluppava tutto con una nube biancastra, mentre la campana di prua rintoccava senza interruzione.<br> Finalmente il battello si mosse; e le due banchine, sulle quali erano allineati magazzini, cantieri e officine, sfilarono come due grandi nastri che si srotolano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, 1985.}} ===Citazioni=== *Le persone "con i piedi per terra" dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla felicità, viene crudamente riportata alla dura realtà. (1984) *Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (I, V) *A poco a poco la serenità del [[lavoro]] lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne. (II, III; 1998, p. 172) *Benché quelle teorie, nuove come il giuoco dell'oca, fossero state abbastanza discusse da quarant'anni a questa parte, ce n'era da riempire intere biblioteche, tuttavia spaventavano i borghesi, come una gragnuola d'aeroliti; e la gente se ne indignò, in forza dell'odio che ogni idea nuova suscita sempre, e semplicemente perché è un'idea. (III, I; 1998, p. 274) *Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi. (1954) ===[[Explicit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== Ora, una domenica, mentre tutti erano ai vespri, Federico e Deslauriers, fattisi prima arricciare, colsero fiori nel giardino della signora Moreau, uscirono dalla porta dei campi, e dopo un gran giro per i vigneti tornarono alla Pescheria e s'infilarono dalla Turca, sempre tenendo in mano quei grandi mazzi. Federico aveva offerto il suo, come un innamorato alla sua promessa : ma il caldo che faceva, l'apprensione dell'ignoto, una specie di rimorso, e persino il gusto di vedere, con una sola occhiata, tante donne a sua disposizione, lo commossero talmente, che divenuto pallidissimo era rimasto fermo, senza dire una parola. Tutte ridevano, rallegrate del suo imbarazzo; e credendo che lo burlassero, Federico era fuggito. Siccome proprio lui aveva il denaro, anche Deslauriers fu costretto a seguirlo. Li videro uscire, e ne nacque una storia non ancora dimenticata, tre anni dopo. I due amici se la contarono prolissamente, ciascuno completando i ricordi dell'altro. E quand'ebbero finito :<br> «Il nostro meglio, forse, lo abbiamo avuto allora» disse Federico. <br>«Proprio allora lo abbiamo avuto, forse, il nostro meglio» disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Una domenica mentre tutti erano ai Vespri Federico e Deslauriers, dopo essersi fatti radere e arricciare i capelli, avevano raccolto dei fiori nel giardino della signora Moreau, erano usciti dalla parte dei campi e, fatto un lungo giro attraverso i vigneti, eran tornati per la Peschiera e si erano infilati dalla Turca, sempre coi loro mazzi di fiori in mano. Federico aveva offerto il suo come un pretendente a una fidanzata. Ma un po' per il caldo che faceva là dentro, un po' per lo sgomento dell'ignoto, per una specie di rimorso, fors'anche per il piacere di vedere con una sola occhiata tante donne tutte a sua disposizione, Federico s'emozionò a tal punto che si fece pallidissimo e restava lì senza muoversi, senza parlare. Le ragazze, rallegrate dal suo imbarazzo, s'erano messe a ridere; credendosi beffato, Federico era scappato via, e dato ch'era lui ad avere i soldi, Deslauriers era stato costretto a seguirlo. Li avevan visti uscire, e n'era nata una storia di cui si parlava ancora dopo tre anni. Se la raccontavano da capo con tutti i particolari; ciascuno completava i ricordi dell'altro. Quand'ebbero finito: "Non abbiamo mai avuto niente di meglio, dopo" disse Federico. "Già, forse hai proprio ragione: non abbiamo avuto di meglio" disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.}} ==''La signora Bovary''== ===[[Incipit]]=== ====Giuseppe Achille==== Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un ''nuovo''<ref>Corsivo nell'originale.</ref> vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731}} ====Fruttero & Lucentini==== Eravamo in aula di studio, dopo le lezioni, quando entrò il Preside seguito da un «nuovo» in abito borghese e da un bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ciascuno si alzò come chi è sorpreso nel suo lavoro.<br> {{NDR|Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ====[[Natalia Ginzburg]]==== Eravamo nell'aula di studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'' in abiti borghesi e da un inserviente che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ognuno s'alzò, come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Einaudi, traduzione di Natalia Ginzburg}} ====Gerolamo Lazzeri==== Quando entrò il Direttore, seguito da un ''nuovo'' in abito borghese e da un bidello, che portava un gran banco, eravamo nell'aula di studio. Quelli che dormivano si destarono, e ciascuno si alzò come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Gerolamo Lazzeri, Mursia, 1966.}} ====Bruno Oddera==== Stavamo studiando, quando entrò il preside seguito da un nuovo alunno vestito in borghese e dal bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e si alzarono in piedi come sorpresi in piena attività. {{NDR|Gustave Flaubert, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/flaubert/index.htm Madame Bovary]'', traduzione di Bruno Oddera, Fratelli Fabbri editore, Milano, 1968}} ====[[Diego Valeri]]==== Eravamo allo studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'', vestito ancora dei suoi abiti borghesi, e da un bidello che portava un gran banco. Quelli che dormivano si destarono, e tutti si alzarono in piedi, come sorpresi in mezzo al lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori 1992.}} ===Citazioni=== *L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore. *(Rodolphe).."Eh, non sapete che ci sono anime in perenne tormento? Aspirano via via al sogno e all'azione, alle passioni più pure, ai godimenti più furibondi, e così sprofondano in ogni sorta di fantasie, di follie." <br> Allora (Emma) lei lo guardò come si contempla un viaggiatore che abbia visto paesi straordinari. Riprese : "Non abbiamo nemmeno questa distrazione, noi, povere donne." <br> "Triste distrazione se non vi si trova la felicità." <br> "Ma è mai possibile trovarla?" lei domandò. <br> "Sì, prima o poi è possibile." <br> "Prima o poi è possibile- ripeté Rodolphe,- prima o poi, all'improvviso e quando ormai si disperava. Allora orizzonti si schiudono e pare che una voce gridi :"Eccola". Si è spinti a confidarle la nostra vita a quella certa persona, a darle tutto, a sacrificarle tutto. Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, ci s'intende. Ci si era già confusamente visti nei sogni – e la guardava. – Eccolo insomma quel tesoro tanto a lungo cercato, eccolo a portata di mano, rifulgente, scintillante. Pure si dubita ancora, non si ha il coraggio di credere, si è abbagliati, al pari di chi esce dalle tenebre alla luce." *Desiderava morire e al tempo stesso vivere a Parigi. *"Non vi ripugna questa congiura del mondo? C'è un solo sentimento che esso non condanni? Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono perseguitati, calunniati, e se si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possano incontrarsi. Eppure esse tenteranno, sbatteranno le ali, si lanceranno richiami. Facciano pure! <br> Presto o tardi, fra sei mesi o dieci anni potranno riunirsi, amarsi, perché lo esige la fatalità, perché sono nate l'una per l'altra". *"Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!" *Quanto agli eccessi, se n'era sempre astenuto, un po' per pusillanimità, un po' per delicatezza. *Entrò nella cucina della locanda con la gola stretta, le gote pallide e quella determinazione dei codardi che nulla può fermare. *Il più mediocre libertino ha sognato sultane; ogni [[notaio]] si porta dentro le macerie di un poeta. *La domenica, a messa, quando alzava la testa, scorgeva, scorgeva, trai fumi azzurrastri dell'incenso, il viso dolce della Vergine. Allora si intenerì: si sentì molle ed abbandonata come una piuma volteggiante nella tempesta; e fu quasi senza rendersene conto che si incamminò verso la chiesa, disposta a qualsiasi devozione pur di assorbirvi l'animo intero. *Immerse il pollice destro nell'olio, e cominciò le unzioni: prima sugli occhi, che avevano tanto bramato tutte le magnificenze terrestri; poi sulle narici, ghiotte di brezze tiepide e di profumi d'amore; poi sulla bocca, che si era aperta per la menzogna, che aveva mandato gemiti d'orgoglio e gridato alla [[lussuria]]; poi sulle mani, che avevano goduto contatti soavi, e infine sulla pianta dei piedi, così rapidi un tempo, quando ella correva a soddisfare i suoi desideri, e che ora non avrebbero camminato più. *"Ma stia zitto, signor Homais! Queste sono empietà! Lei non ha religione!" "Io ho una religione" rispose il farmacista. "La mia religione, anzi ne ho più di loro, e senza tante commedie e tanta ciarlataneria! Io adoro Dio, invece! Credo in un Essere Supremo, in un Creatore, quale che sia, non ha importanza, il quale ci ha messi quaggiù per adempiere i nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia; ma non ho bisogno di andare in una chiesa a baciare piatti d'argento e a ingrassare di tasca mia un branco di buffoni che mangiano meglio di me. Lo si può onorare benissimo in un bosco, in un campo, o addirittura contemplando la volta celeste come gli antichi. Il mio Dio è lo stesso di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger. Sono d'accordo con la Professione di fede del vicario savoiardo e i principi immortali dell'89! Così io non ammetto un Dio alla buona, che passeggia in giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e risuscita dopo tre giorni: cose assurde in se stesse e d'altra parte in contrasto con tutte le leggi della fisica; e questo dimostra, per inciso, che i preti si sono sempre crogiolati in una torpida ignoranza nella quale tentano di far sprofondare insieme con loro tutti i popoli. *"Ci risiamo sempre i doveri. Parole del genere mi escono dalle orecchie. È un'accozzaglia di vecchi cretini dal panciotto di flanella e di bigotte con scaldino e rosario in mano, tutti accaniti a rifischiarci: "Il dovere, il dovere!" Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignomie che ci impone." *Ce ne sono di più belle, ma io so amare meglio. *[...] Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle. :La [[parola]] umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle. (parte seconda, capitolo 12) *Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio. *L'avvenire era un corridoio tutto nero, che aveva in fondo la sua porta ben chiusa. *Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti. (pp. 220, ''"Madame Bovary"'', traduzione e cura di Roberto Carifi) ====Parte prima==== *Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47) *Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97) *Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104) ====Parte seconda==== *Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103) *Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195) *Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *S'era sentito dire quelle cose tante volte, che non avevano per lui nulla d'originale. Emma rassomigliava a tutte le amanti; e il fascino della novità, cadendo via a poco a poco al modo d'un vestito, lasciava apparire a nudo l'eterna monotonia della passione, che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio. Non distingueva, quell'uomo cosí ricco di esperienze, la diversità dei sentimenti che si cela sotto l'uniformità delle espressioni. Poiché labbra libertine o venali gli avevano mormorato frasi simili, egli non credeva che debolmente al candore di quelle; tutto andava sminuito, pensava, nei discorsi infocati si nascondono gli affetti mediocri; come se la pienezza dell'anima non traboccasse qualche volta dalle metafore piú vuote, perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come una paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle. (XII; 1983, pp. 213-214) *[...] la tolleranza è il modo piú sicuro per attirare le anime alla religione. (Homais: XIV; 1983, p. 244) ====Parte terza==== *La sfrontatezza dipende dagli ambienti dove si posa: non parliamo al mezzanino come al quarto piano, e la donna ricca sembra abbia intorno a sé, per conservare la propria virtú, tutti i suoi biglietti di banca, come una corazza, nella fodera del busto. (I; 1983, p. 260) *D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262) *Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315) :Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465) ===Citazioni su ''La signora Bovary''=== *Secondo me, dal punto di vista narrativo, il libro più perfetto è ''Madame Bovary'' di Flaubert. ([[Giorgio De Chirico]]) *Se Madame Bovary avesse letto ''Madame Bovary'' non avrebbe frenato le sue fantasticherie? I veri libri immorali sono dunque quelli che trattano la vita in rosa e non quelli che ne dipingono gli errori e gli eccessi. Ovvero, non c'è peggior pornografia di quella sentimentale. ([[Ennio Flaiano]]) ==''Lettere''== *Ama l'[[arte]]. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera.<ref>Da ''Lettere a Louise Colet'', p. 14.</ref> *Ci sono, infatti, due categorie di [[poeta|poeti]]. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.<ref>Da ''Lettere'', p. 45.</ref> *Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è [[Genova]]. Ti consiglio di andarvi un giorno o l'altro, quando ne avrai il tempo. Dopo aver visitato i suoi palazzi si ha un tale disprezzo del lusso moderno che viene voglia di abitare in una scuderia e di uscire vestiti da operai.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 13 maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 137.</ref> *Ho lasciato un'altra volta questo povero Mediterraneo! Gli ho detto addio con uno strano stringimento al cuore. La mattina in cui dovevamo partire da Genova, sono uscito alle 6 dall'hotel come andassi a spasso. Ho preso una barca e sono andato fino all'entrata dalla rada per vedere ancora una volta quei flutti blu che amo tanto. Il mare era forte. Mi lasciavo cullare nella scialuppa pensando a te e rimpiangendoti. Poi quando ho sentito che poteva venirmi il mal di mare sono tornato a terra e ce ne siamo andati. Ne sono stato così triste per tre giorni che ho creduto più volte che ne sarei crepato. È letterale. Qualsiasi sforzo facessi non potevo dischiudere i denti. Comincio a credere davvero che la noia non uccide, perché vivo.<ref name=operadoppio27>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 13 maggio 1845, in ''L'opera e il suo doppio''.</ref> *Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei [[Palazzi dei Rolli|palazzi di Genova]] sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto un quadro di Bruegel che rappresenta la ''[[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|Tentazione di sant'Antonio]]'' che mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro ''La tentazione di sant'Antonio'', ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del «Moniteur», se l'avessi, e 100 mila franchi, per comprare quel quadro, che la maggior parte di quelli che lo guardano giudicano cattivo.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, [[Genova]]. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momento (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio.<ref>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 1º maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 136</ref> *L'[[artista]] deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.<ref>Da ''Corrispondenza'', febbraio 1842.</ref><ref name=e /> *L'autore nella sua opera deve essere come Dio nell'universo, presente ovunque e ovunque invisibile.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 9 dicembre 1852, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 92</ref> *L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.<ref name=e /> *L'uomo non è niente, l'opera è tutto!<ref>Da una lettera a [[George Sand]], fine dicembre 1875, in ''L'opera e il suo doppio'', n. 273.</ref> *Lasciami amarti a modo mio, al modo del mio essere, con quel che tu chiami la mia originalità. Non forzarmi a niente, e io farò tutto.<ref>7 agosto 1846; da ''Lettere a Louise Colet'', n. 2, p. 10.</ref> *Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.<ref>Da ''Lettere'', p. 10.</ref> *Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.<ref>Da una lettera a Mademoiselle Leroyer de Chantepie, giugno 1857.</ref><ref name=e /> *Parliamo un po' di ''[[Alphonse de Lamartine|Graziella]]''. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi [...] ed è tutto o quasi.<ref>Da ''Lettere'', p. 95.</ref> *Quello che è prodigioso nel [[Don Chisciotte]] è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref> :''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Da [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false una lettera a Louise Colet], 22 novembre 1852, in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref> *Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850.</ref><ref name=e /> *Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138.</ref> *Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 22 ottobre 1846.</ref><ref name=e /> *Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 15 gennaio 1853.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Tutto quello che si inventa è vero, devi esserne certa. La poesia è una cosa tanto precisa quanto la geometria.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 14 agosto 1853, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 109.</ref> ==''Memorie di un pazzo''== ===[[Incipit]]=== Perché scrivere queste pagine? A cosa servono? Che cosa posso saperne io stesso? È alquanto sciocco, credo, andare a chiedere agli uomini il motivo delle loro azioni e dei loro scritti. Voi stessi, sapete perché avete aperto questi miseri fogli che la mano di un pazzo sta riempiendo di parole?<br>Un [[Pazzia|pazzo]]! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. ===Citazioni=== *Dal [[dubbio]] su Dio, arrivai al dubbio sulla [[virtù]], fragile idea che ogni secolo ha fondato come ha potuto sull'impalcatura delle leggi, idea ancor più vacillante. (p. 30) *Ma era [[Roma]] che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino dela depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. (p. 34) *L'[[uomo|umanità]] si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia! (p. 43) *''Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, | E vi sono sepolto come un uomo nella tomba''. (p. 64) *La [[vanità]] mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne. (p. 68) *Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'[[arte]]; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata. (p. 71) *L'[[arte]]! l'arte! che bella cosa questa vanità (p. 72) *Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte. (p: 72) *Vorrei il bello nell'[[infinito]], invece vi trovo soltanto il dubbio. (p. 72) ===Citazioni sul libro=== *Il racconto-confessione di Flaubert giovanissimo, ''Memorie di un pazzo'', non è certo fra le sue opere più note. E non può reggere al paragone con i suoi celebri romanzi. Se viene citato, è spesso in rapporto con l' ''Educazione sentimentale'' (1869), di cui costituisce, per alcuni capitoli, un primo abbozzo, lasciato inedito, e pubblicato postumo soltanto nel 1901. Ma non è per questo da confondere e rigettare fra tanti altri scritti e progetti giovanili – non tutti, del resto, trascurabili –, fra tanti calchi e imparaticci di scuola, di cui è cosparso il primo cammino di questo scrittore. ([[Massimo Colesanti]]) ==''Notes de voyage''== *Da Voltri a [[Genova]] si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della [[Lanterna di Genova|Lanterna]], come un minareto, dà all'insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli.<ref name=marcenaro138>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 138</ref> *Il primo palazzo che ho visto è stato il [[Palazzo Rosso (Genova)|palazzo Brignole]]; facciata rossa, scalone di marmo bianco. Le stanze non sono grandi come in altri palazzi, ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.<ref name=marcenaro138/> *[[Palazzo Spinola di Pellicceria|Palazzo Spinola]]:<ref>{{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 97</ref> il vestibolo del piano terreno è dipinto vecchio, le pitture cadono in brandelli. [...] Grande salone al primo piano, a volta, con gli angoli a piccole volte, filettati di nero, soffitto dorato, alto camino, è con quello del Palazzo Doria, il più grande che ci sia nei palazzi genovesi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 140</ref> *{{NDR|Su [[Palazzo Durazzo-Pallavicini]]}} Salone, il più bello con quello dell'Università, con due leoni sui gradini; giardino in mezzo al quadrato e lo scalone. I portici, tra i quali sono degli alberi, fanno pensare ai palazzi moreschi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 141</ref> *La [[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|tentazione di Sant'Antonio]], di Brueghel. Nel fondo, dai due lati, su ogni collina, due teste mostruose di diavoli, per metà uomini, per metà montagna. In basso, a sinistra, Sant'Antonio fra le donne, distoglie gli occhi per evitare i loro baci; le donne sono nude, bianche, sorridono e stanno per avvolgerlo nelle loro braccia.<br>In faccia allo spettatore, nel punto più basso del quadro, La Golosità nuda alla cintura, magra, la testa ornata di orpelli rossi e verdi, viso triste, collo smisuratamente lungo e teso come quello di una gru, clavicole in evidenza, presenta al santo un piatto colmo di vivande colorate.<br>Un uomo a cavallo in una botte; teste che escono dal ventre degli animali; rane con braccia saltellanti sul terreno; un uomo col naso rosso su un cavallo deforme, circondato da diavoli; drago alato in volo, tutto sul medesimo piano. Insieme formicolante, ghignante in modo grottesco e impetuoso nella precisione di ogni particolare.<br>Questo quadro sembra in un primo tempo confuso, poi a poco a poco diventa singolare per quasi tutti; divertente per alcuni, con qualche significato per altri; per me ha cancellato tutta la galleria, non ricordo più gli altri quadri.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 142</ref> *[[Palazzo Doria-Tursi|Doria Tursi]], in riva al mare. Una volta le galere potevano entrare sotto la doppia terrazza di marmo dalla quale si scendeva sulla spiaggia lungo la scala sotterranea. La terrazza è lunga, fatta per le passeggiate lente al sole ma sotto l'ombra della tenda di seta, il braccio appoggiato sul negretto in giacca rossa, guardando l'orizzonte da cui arrivano le navi d'Oriente... Giardino di cattivo gusto, nonostante le rose ben coltivate. Bel salone al primo piano. Carlo IX e Napoleone hanno dormito in questo palazzo.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, pp. 142-143</ref> *Palazzo Pallavicini: superbo per le decorazioni, i mobili, l'eleganza, tutto l'insieme insomma.<ref name=marcenaro143>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 143</ref> *Ma ciò che vi è di più opulento, a Genova, ciò che fa pensare a una vita lussuosa è il grande salone del [[Palazzo Baldassarre Lomellini|palazzo Ceba]].<ref>[[:s:fr:Notes de voyages/Voyage en famille|Nel testo originale]] "palais Cera", ovvero "palazzo Serra", dal nome di uno dei proprietari dell'immobile, il marchese Domenico Serra. {{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 100</ref> Tutto è dorature e specchi, fino ai più piccoli divani fra le colonne, soffitto a volta, quattro grandi colonne dorate che lo sostengono; enorme lampadario centrale e sei altri in cristallo; in tutto otto lampadari, mi sembra.<ref name=marcenaro143/> *La [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|chiesa di San Lorenzo]]; bianca e nera, tre portali bizantini. È una chiesa italiana in cui fa piacere entrare perché si sta bene all'ombra dei bei marmi.<ref name=marcenaro143/> *{{NDR|Su [[Genova]]}} Le mura circondano le città, il camminamento corre proprio alla fine della città. Che mare! Si vede improvvisamente fra casa e casa camminando nelle strade nere e umide. [[Donne genovesi|Donne]] brutte e nello stesso tempo attiranti (per riflessione) in una di quelle stradine parallele al mare e che non ho potuto ritrovare.<ref name=marcenaro144>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 144</ref> *Grotta di Sestri: l'italiano volgare ci deve stare molto bene.<ref name=marcenaro144/> *[[Villa Durazzo-Pallavicini|Palazzo Durazzo]]: grande lago artificiale, marmo, cascata sull'erba, giardino all'inglese. A Nizza e nel mezzogiorno l'arte del giardinaggio è ancora in infanzia. Qui si ritrova il gusto aristocratico del patriziato. I tritoni di marmo e i grandi alberi degli antichi giardini fanno pensare ai giardini romani.<ref name=marcenaro144/> *Teatro all'aperto. L'''[[Spianata dell'Acquasola|acqua sola]]'', passeggiata, verdi viali, siepi di rose, musica.<ref name=marcenaro144/> *Come ero triste lasciando [[Genova]], soprattutto per avere valicato le montagne che la dominano e durante i due giorni passati in quello stupido paese che è la Lombardia!<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 145</ref> *L'insieme del [[Lago di Como|lago]] è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. :''L'ensemble du lac est doux, amoureux, italien. Premiers plans escarpés, teintes chaudes des maisons; horizon neigeux et tout bordé d'habitations exquises faites pour l'étude et pour l'amour. — Taglioni, Pasta, sur la rive gauche du lac en partant de Côme. — Villa Sommariva; escalier de pierre descendant jusque dans l’eau pour s’embarquer dans la gondole, grands arbres, roses qui poussent sur une fontaine.''<ref>{{fr}} Da ''Notes de voyages'', I, ''Œuvres completes de Gustave Flaubert'', ''tome IV'', Louis Conard, Parigi, 1910, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Flaubert_-_Notes_de_voyages,_I.djvu/47 p. 44].</ref> ==''Salambò''== ===[[Incipit]]=== Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare.<br>i soldati ch'egli aveva comandato in Sicilia si concedevano un grande banchetto per celebrare l'anniversario della battaglia d'Erice(1): e siccome il padron di casa era assente ed essi si vedevano in tanti, mangiavano e bevevano in tutta libertà.<br> 1.''Erice, monte e città omonima nell'angolo N.O. della Sicilia; con un celebre tempio di Venere (Venere Ericina) ora, monte San Giuliano.'' ===Citazioni=== *Accorsero; era un leone infisso ad una croce per le quattro estremità, come un delinquente. [...] Cento passi più avanti ne videro altri due, e improvvisamente apparve una lunga fila di croci cariche di leoni: alcuni eran morti già da lungo tempo, sì che il legno non sopportava più che i resti degli altri scheletri; altri, mezzo ròsi, torcevano il muso in un'orrenda smorfia; ve n'eran di così enormi, da far piegare sotto di loro il fusto della croce, e oscillavano al vento, mentre sopra le loro teste stormi di corvi roteavano senza mai fermarsi. Quell'era la vendetta dei contadini cartaginesi allorché catturavano bestie feroci; speravano di atterrire con l'esempio le altre. I Barbari, cessando il riso, furon presi da profondo stupore: – Che popolo questo – pensavano – che si diverte a crocifigger leoni! (1962, pp. 60-61) *Uno dopo l'altro, consultò tutti gli indovini ell'esercito: udì quelli che osservano l'avanzare dei serpenti, che leggono negli astri, che soffiano sulla cenere dei morti; ingerì galbano e laserpizio, ingerì il veleno di vipera che agghiaccia il cuore; femmine negre, cantando parole barbare al chiaro di luna, lo punsero in fronre con aurei stiletti; si coprì d'amuleti e di collari, invocò volta a volta Baal-Hammon, Moloch, i sette Cabiri, Tanit e la Venere greca; incise un nome su una lastra di rame e la seppellì nella sabbia all'ingresso della sua tenda. (1962, p. 64) *– Qual che un tempo valeva un siclo d'argento, oggi vale tre šekel d'oro, e le colture abbandonate durante la guerra non fruttano nulla! [...] La [[Sicilia]] che ci dava tanti schiavi, ora è chiusa per noi! Proprio ieri, per un bagnino e quattro servi da cucina, ho dovuto sborsare più denaro di quel che un tempo mi sarebbe bastato per un paio d'elefanti! (1962, p. 71) *Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di [[lutto|cordoglio]] impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la [[barba]] racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (1962, p. 160) *Sorse la [[luna]]: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.<br>Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la [[musica]] seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava [[preghiera|preghiere]] ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno. (p. 214) *La bianca [[luce]] pareva circonfonderla d'una nebbia d'[[argento]]; l'[[ombra]] umida dei passi brillava sulle lastre; [[stella|stelle]] palpitavano in fondo all'acqua. il serpente la stringeva contro di lei le nere spire tigrate di placche d'[[oro]]. Sotto quel peso eccessivo Salambò ansimava, le reni le si piegavano, si sentiva mancare, mentre lui con l'estremità della coda le batteva piano piano la coscia. Poi, al cessare della musica, ricadde giù. (p. 215) *D'un colpo, quell'uomo aprì il petto di Matho, ne strappò il cuore, lo porse sulla spatola; e Sciahabarim, alzato il braccio, lo offrì al [[sole]].<br>Il sole calava dietro i flutti; i suoi raggi arrivavano come lunghe frecce su quel cuore rosseggiante. Via via che i battiti scemavano l'astro s'immergeva; all'ultimo palpito sparì.<br>Allora dal golfo alla laguna e dall'istmo al faro, per tutte le strade, su tutte le case e in cima a tutti i templi fu un grido solo; cessava, ripigliava; gli edifici ne tremavano; [[Cartagine]] pareva presa da un convulso: nello spasimo d'una gioia titanica, nel delirio d'una speranza senza limiti.<br>Narr'Havas, ebbro di orgoglio, passò il braccio intorno alla vita di Salambò, in segno di possesso; e sollevando con la destra una patera d'oro bevve al Genio di Cartagine.<br>Salambò s'alzò in piedi con lo sposo, una coppa in mano, per bere anche lei. Ricadde col capo indietro sulla spalliera del trono – livida, irrigidita, le labbra aperte. I capelli sciolti le pendevano a terra.<br>Così morì la figlia di Amilcare per aver toccato il mantello di Tanit. (pp. 346-347) *Fin da quando egli aveva mosso il primo passo, ella s'era alzata; a mano a mano ch'egli si avvicinava, quasi incosciamente s'era spinta a poco a poco fino al limite della terrazza; e tosto, svanito tutto il resto intorno a lei, non avea più visto che Matho. Un silenzio s'era fatto nell'anima sua, – uno di quegli abissi in cui il mondo intero scompare sotto il peso d'un pensiero esclusivo, d'un ricordo, d'uno sguardo. Era attirata da quell'uomo che camminava alla sua volta. (1962, p. 386) ==Citazioni su Gustave Flaubert== *[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e Flaubert discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. ([[Pierre Drieu La Rochelle]]) *Il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. ([[Ennio Flaiano]]) *Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto. ([[Jules Renard]]) *Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce [[Stendhal]] o Flaubert. ([[Ezra Pound]]) *Sulle orme dello [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], egli fu si può dire il primo a considerare deliberatamente il romanzo come una sorta di poema in prosa, applicandovi quell'ostinato studio dello stile che prima d'allora si pensava riservato ai poeti, quella cura degli effetti ritmici, coloristici e plastici, che spinsero più di un critico letterario a considerarlo «un parnassiano che ha scritto in prosa». ([[Mario Bonfantini]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Gustave Flaubert, ''Bouvard e Pécuchet'', traduzioni di Camillo Sbarbaro e Michele Rago, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858419380 *Gustave Flaubert, ''Dizionario dei luoghi comuni. Album della Marchesa. Catalogo delle idee chic'', traduzione di [[Juan Rodolfo Wilcock]], Adelphi, Milano, 2012. ISBN 9788845972997 *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', Mondadori, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, Torino, 1985. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Piero Bianconi, BUR, 1998. ISBN 9788817122078 *Gustave Flaubert, ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', a cura di Franco Rella, Fazi Editore, Roma, 2013. ISBN 9788876252242 *Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'' (''Madame Bovary'', 1857), traduzione e nota di [[Natalia Ginzburg]], con un saggio di [[Henry James]], Einaudi, Torino, 1983. ISBN 9788806177737 *Gustave Flaubert, ''Lettere'', a cura di Paolo Serini, Giulio Einaudi editore, Torino, 1949. *Gustave Flaubert, ''Lettere a Louise Colet'', a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli Editore, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori, 1992. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731 *Gustave Flaubert, ''Memorie di un pazzo'' (''Mémoires d'un fou''), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di [[Massimo Colesanti]], TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7 *Gustave Flaubert, ''Salambò'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Biblioteca Moderna Mondadori, 1959. *Gustave Flaubert, ''Salambó'', traduzione di Emilio Castellani, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1962. *Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi'', a cura di Massimo Colesanti, Newton Compton editori, Roma, 2012. ISBN 9788854141803 *Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', Sagep, Genova, 1983. ==Altri progetti== {{interprogetto|s=fr:Auteur:Gustave Flaubert|s_lingua=francese|s_preposizione=di}} ===Opere=== {{Pedia|Madame Bovary||(1856)}} {{Pedia|Salammbô|''Salambò''|(1862)}} {{Pedia|L'educazione sentimentale||(1869)}} {{Pedia|Bouvard et Pécuchet||(1881)}} {{DEFAULTSORT:Flaubert, Gustave}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] g5plnvjtze1viqalj1zf06bigzmepim 1218243 1218219 2022-07-21T23:20:39Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Gustave Flaubert.jpg|thumb|Gustave Flaubert]] {{indicedx}} '''Gustave Flaubert''' (1821 – 1880), scrittore francese. ==Citazioni di Gustave Flaubert== *{{NDR|Sulla [[democrazia]]}} Demostupidità. :''Democrasserie.''<ref>Citato in Beniamino Placido, ''Lingue di pappagallo'', in ''Nautilus'', a cura di Franco Marcoaldi, Editori Laterza, Roma-Bari, 2010, p. 164.</ref> *Il dono di creare esseri umani manca a questo genio. Se avesse questo dono, [[Victor Hugo|Hugo]] avrebbe sorpassato [[William Shakespeare |Shakespeare]].<ref>Citato in ''Guida alla lettura'' a ''Nostra Signora di Parigi'', traduzione di Valentina Valente, EDIPEM, 1973</ref> *L'[[orgoglio]] è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.<ref>Da ''Pensées'', 308; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1</ref> *La [[foglia]] caduta si agita e vola al vento; così io vorrei volare, andarmene, partire per non tornare più, non importa dove, ma lasciare il mio paese; la mia casa mi pesa sulle spalle, sono entrato e uscito tante volte dalla stessa porta! Tante volte ho alzato gli occhi verso lo stesso posto, verso il soffitto della mia camera, che dovrebbe esserne consumato.<ref name=novembre>Da ''Novembre'', traduzione di Paola Angioletti, in ''Tutti i romanzi''.</ref> *{{NDR|Marie}} Avrebbero avuto ragione, ella non era forse più bella né più ardente di un'altra; ho paura di amare soltanto una concezione del mio spirito e di desiderare in lei solo l'amore che mi aveva fatto sognare.<ref name=novembre /> * L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana.<ref>Notes de voyage, 1845</ref> *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana.<ref>Notes de voyage, 1845</ref> *{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara, 1971.</ref> *Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref> *Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.<ref>Da ''Pensées'', 3; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 3526. ISBN 9788858654644</ref> ===Attribuite=== *[[Cantante|CANTANTE]]. [...] Il [[tenore]] ha sempre una voce piacevole e tenera, il [[baritono]] un organo simpatico e ben timbrato, il [[Basso (voce)|basso]] una possente emissione.<ref name=laporte>Frase dal ''Dizionario dei luoghi comuni'' di mano di Edmond Laporte, vicino di campagna di Flaubert (si veda [[Juan Rodolfo Wilcock]], ''prefazione'' e ''avvertenza'' al ''Dizionario dei luoghi comuni'', 2012).</ref> *Le persone sposate devono vivere eternamente insieme per essere punite della sciocchezza che hanno fatto sposandosi.<ref>Da una lettera a Edma Roger des Genettes, 24 gennaio 1880, in ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', 2013, n. 310. Nella lettera è citato, in realtà, un motto di un tale Robin, amico di Flaubert.</ref><ref>Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi''.</ref> *[[Proprietà|PROPRIETÀ]]. Uno dei fondamenti della società. Più sacra della religione.<ref name=laporte /> ==''Bouvard e Pécuchet''== ===Incipit=== ====[[Camillo Sbarbaro]] e Michele Rago==== Con quel caldo – trentatre gradi – in corso Bourdon non un'anima.<br />Lì sotto, come una riga diritta, il canale Saint-Martin, la sua acqua d'inchiostro, chiusa tra le due dighe. In mezzo al canale, un barcone carico di legname; e sulla sponda, una doppia fila di botti.<br />Al di là, tra le case, separate da cantieri, il grande cielo terso si ritagliava in rettangoli di azzurro oltremare; e, accesi dal riverbero del sole, il bianco delle facciate, l'ardesia dei tetti, il granito delle calate spiccavano da abbagliare la vista. Un indistinto brusio saliva laggiù nell'aria di piombo; e tutto pareva intorpidito dall'ozio domenicale e dalla tristezza del giorno estivo. ====Bruno Schacherl==== Poiché la temperatura era di 33 gradi, il boulevard Bourdon era completamente deserto.<br>Più giù il canale San Martino, tra le due chiese, stendeva in linea retta la sua acqua colore dell'inchiostro. C'era nel mezzo un battello pieno di legna, e sull'argine due file di botti.<br>Oltre il canale, tra le case intercalate alle fabbriche, il grande cielo puro si sfaldava in lamine di colore oltremare, e sotto il reverbero del sole, le facciate bianche, i tetti d'ardesia, le rive di granito mandavano barbagli. Un rumore confuso saliva lontano nella calda atmosfera; e tutto sembrava intorpidito nell'ozio della domenica e la tristezza delle giornate estive.<ref>Da ''Bouvard e Pécuchet'', traduzione di Bruno Schacherl, Vallecchi editore, Firenze, 1970.</ref> ===Citazioni=== *L'[[arte]], in certe circostanze, scuote gli animi mediocri e dei mondi possono esser loro rivelati dai suoi interpreti più grossolani. *La folla immancabilmente segue l'andazzo. Al contrario sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso. *Lo spiritismo ha per dogma l'immancabile progressivo migliorarsi dell'umanità. Un giorno, la terra diverrà il cielo. *Se l'individuo non può saper niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più? ==''Dizionario dei luoghi comuni''== *[[Agente di cambio|AGENTI DI BORS]]. Tutti ladri. *[[Architetto|ARCHITETTI]]. Tutti imbecilli.<br />Fanno le case e si dimenticano sempre le scale. *[[Capelli biondi|BIONDE]]. Più calde delle brune (v. ''brune''). *[[Capelli bruni|BRUNE]]. Più calde delle bionde (v. ''bionde''). *[[Alopecia|CALVIZIE]]: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati. *[[Cigno|CIGNO]]: Canta prima di morire.<br />Con l'ala può spezzare la coscia a un uomo.<br />Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo.<br />Il cigno di Mantova è [[Virgilio]].<br />Il cigno di Pesaro è Rossini. *[[Corano|CORANO]]. Libro di [[Maometto]] che parla solo di donne. *[[Crocefisso|CROCEFISSO]]. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina. *[[Eccezione|ECCEZIONE]]. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come. *[[Erezione|EREZIONE]]. Si usa soltanto a proposito di monumenti. *[[Estate|ESTATE]]. Sempre eccezionale (v. ''inverno''). *[[Fortuna|FORTUNA]]. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!».<br />Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?». *[[Genio|GENIO]]. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi». *[[Imbecillità|IMBECILLE]]. Chiunque la pensa diversamente da noi. *[[Inverno|INVERNO]]. Sempre eccezionale (v. ''estate''). *[[Italia|ITALIANI]]. Tutti traditori. Tutti musicisti. *[[Macellaio|MACELLAI]]. Terribili in tempo di rivoluzione. *[[Malato|MALATO]]. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.<ref>«e negare le sue sofferenze» (aggiunta di Edmond Laporte).</ref> *[[Mare|MARE]]. Non ha fondo.<br />Immagine dell'infinito.<br />Fa venire grandi pensieri.<br />In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale.<br />Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!». *[[Massoneria|MASSONERIA]]. Un'altra causa della Rivoluzione!<br />Le prove di iniziazione sono terribili, c'è chi ne è morto.<br />Causa di litigi in famiglia.<br />Guardata di traverso dagli ecclesiastici.<br />«Quale mai sarà il loro segreto?». *[[Materasso|MATERASSO]]. Più è duro, più è igienico. *[[Pensiero|PENSARE]]. Increscioso.<br />Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate. *[[Rima|RIMA]]. Non va mai d'accordo con la ragione. *[[Risparmio|RISPARMIO]] (al). Bell'insegna di bottega: ispira fiducia. *SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono. *[[Stampa|STAMPA]]. Scoperta meravigliosa.<br />Ha fatto più male che bene. *[[Tempo|TEMPO]]. Eterno argomento di conversazione.<br />Causa universale delle malattie.<br />Lagnarsene sempre. *[[Voltaire|VOLTAIRE]]. Celebre per il suo spaventevole «rictus».<br />Conoscenze scientifiche superficiali. ==''L'educazione sentimentale''== ===[[Incipit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== La mattina del 15 settembre 1840, verso le sei, il ''Ville de Montereau'', in procinto di partire, fumava a grandi spire vorticose davanti al Quai San Bernardo. I viaggiatori in ritardo sopraggiungevano col fiato corto; barili, canapi, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno, la gente si urtava, nel varco tra i due tamburi s'issavano a bordo i bagagli; e il frastuono era soverchiato dallo strepito del vapore emesso da lastre di lamiera, che tutto avvolgeva in una nuvola biancastra, mentre la campana rintoccava ininterrotta, sul davanti. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il ''Villede-Montereau'', pronto a partire, lanciava grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>Arrivavano ritardatari affannati: barili, gomene, cesti di biancheria intralciavano il passaggio; i marinai non prestavano orecchio a nessuno; la gente si urtava, i bagagli si ammucchiavano fra i due tamburi delle ruote. Il frastuono era assorbito dal sibilo del vapore che sfuggiva dalle lastre di lamiera e avvolgeva ogni cosa in una nube biancastra, mentre la campana a prua squillava senza posa.<br>Finalmente il battello partì; e le due rive, fitte di magazzini, di cantieri e di officine, sfilarono come due nastri che si svolgano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma 1966.}} ====[[Lalla Romano]]==== Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino il ''Villede-Montereau'' stava per partire e spandeva grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br> Arrivavano persone trafelate; barili, gomene, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno; la gente si urtava, i bagagli venivano issati tra le due ruote, e il frastuono si confondeva col sibilo del vapore che sfuggiva tra le lamiere e avviluppava tutto con una nube biancastra, mentre la campana di prua rintoccava senza interruzione.<br> Finalmente il battello si mosse; e le due banchine, sulle quali erano allineati magazzini, cantieri e officine, sfilarono come due grandi nastri che si srotolano. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, 1985.}} ===Citazioni=== *Le persone "con i piedi per terra" dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla felicità, viene crudamente riportata alla dura realtà. (1984) *Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (I, V) *A poco a poco la serenità del [[lavoro]] lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne. (II, III; 1998, p. 172) *Benché quelle teorie, nuove come il giuoco dell'oca, fossero state abbastanza discusse da quarant'anni a questa parte, ce n'era da riempire intere biblioteche, tuttavia spaventavano i borghesi, come una gragnuola d'aeroliti; e la gente se ne indignò, in forza dell'odio che ogni idea nuova suscita sempre, e semplicemente perché è un'idea. (III, I; 1998, p. 274) *Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi. (1954) ===[[Explicit]]=== ====Beniamino Dal Fabbro==== Ora, una domenica, mentre tutti erano ai vespri, Federico e Deslauriers, fattisi prima arricciare, colsero fiori nel giardino della signora Moreau, uscirono dalla porta dei campi, e dopo un gran giro per i vigneti tornarono alla Pescheria e s'infilarono dalla Turca, sempre tenendo in mano quei grandi mazzi. Federico aveva offerto il suo, come un innamorato alla sua promessa : ma il caldo che faceva, l'apprensione dell'ignoto, una specie di rimorso, e persino il gusto di vedere, con una sola occhiata, tante donne a sua disposizione, lo commossero talmente, che divenuto pallidissimo era rimasto fermo, senza dire una parola. Tutte ridevano, rallegrate del suo imbarazzo; e credendo che lo burlassero, Federico era fuggito. Siccome proprio lui aveva il denaro, anche Deslauriers fu costretto a seguirlo. Li videro uscire, e ne nacque una storia non ancora dimenticata, tre anni dopo. I due amici se la contarono prolissamente, ciascuno completando i ricordi dell'altro. E quand'ebbero finito :<br> «Il nostro meglio, forse, lo abbiamo avuto allora» disse Federico. <br>«Proprio allora lo abbiamo avuto, forse, il nostro meglio» disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}} ====Marga Vidusso Feriani==== Una domenica mentre tutti erano ai Vespri Federico e Deslauriers, dopo essersi fatti radere e arricciare i capelli, avevano raccolto dei fiori nel giardino della signora Moreau, erano usciti dalla parte dei campi e, fatto un lungo giro attraverso i vigneti, eran tornati per la Peschiera e si erano infilati dalla Turca, sempre coi loro mazzi di fiori in mano. Federico aveva offerto il suo come un pretendente a una fidanzata. Ma un po' per il caldo che faceva là dentro, un po' per lo sgomento dell'ignoto, per una specie di rimorso, fors'anche per il piacere di vedere con una sola occhiata tante donne tutte a sua disposizione, Federico s'emozionò a tal punto che si fece pallidissimo e restava lì senza muoversi, senza parlare. Le ragazze, rallegrate dal suo imbarazzo, s'erano messe a ridere; credendosi beffato, Federico era scappato via, e dato ch'era lui ad avere i soldi, Deslauriers era stato costretto a seguirlo. Li avevan visti uscire, e n'era nata una storia di cui si parlava ancora dopo tre anni. Se la raccontavano da capo con tutti i particolari; ciascuno completava i ricordi dell'altro. Quand'ebbero finito: "Non abbiamo mai avuto niente di meglio, dopo" disse Federico. "Già, forse hai proprio ragione: non abbiamo avuto di meglio" disse Deslauriers. {{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.}} ==''La signora Bovary''== ===[[Incipit]]=== ====Giuseppe Achille==== Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un ''nuovo''<ref>Corsivo nell'originale.</ref> vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731}} ====Fruttero & Lucentini==== Eravamo in aula di studio, dopo le lezioni, quando entrò il Preside seguito da un «nuovo» in abito borghese e da un bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ciascuno si alzò come chi è sorpreso nel suo lavoro.<br> {{NDR|Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ====[[Natalia Ginzburg]]==== Eravamo nell'aula di studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'' in abiti borghesi e da un inserviente che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ognuno s'alzò, come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Einaudi, traduzione di Natalia Ginzburg}} ====Gerolamo Lazzeri==== Quando entrò il Direttore, seguito da un ''nuovo'' in abito borghese e da un bidello, che portava un gran banco, eravamo nell'aula di studio. Quelli che dormivano si destarono, e ciascuno si alzò come sorpreso nel lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Gerolamo Lazzeri, Mursia, 1966.}} ====Bruno Oddera==== Stavamo studiando, quando entrò il preside seguito da un nuovo alunno vestito in borghese e dal bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e si alzarono in piedi come sorpresi in piena attività. {{NDR|Gustave Flaubert, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/flaubert/index.htm Madame Bovary]'', traduzione di Bruno Oddera, Fratelli Fabbri editore, Milano, 1968}} ====[[Diego Valeri]]==== Eravamo allo studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'', vestito ancora dei suoi abiti borghesi, e da un bidello che portava un gran banco. Quelli che dormivano si destarono, e tutti si alzarono in piedi, come sorpresi in mezzo al lavoro. {{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori 1992.}} ===Citazioni=== *L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore. *(Rodolphe).."Eh, non sapete che ci sono anime in perenne tormento? Aspirano via via al sogno e all'azione, alle passioni più pure, ai godimenti più furibondi, e così sprofondano in ogni sorta di fantasie, di follie." <br> Allora (Emma) lei lo guardò come si contempla un viaggiatore che abbia visto paesi straordinari. Riprese : "Non abbiamo nemmeno questa distrazione, noi, povere donne." <br> "Triste distrazione se non vi si trova la felicità." <br> "Ma è mai possibile trovarla?" lei domandò. <br> "Sì, prima o poi è possibile." <br> "Prima o poi è possibile- ripeté Rodolphe,- prima o poi, all'improvviso e quando ormai si disperava. Allora orizzonti si schiudono e pare che una voce gridi :"Eccola". Si è spinti a confidarle la nostra vita a quella certa persona, a darle tutto, a sacrificarle tutto. Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, ci s'intende. Ci si era già confusamente visti nei sogni – e la guardava. – Eccolo insomma quel tesoro tanto a lungo cercato, eccolo a portata di mano, rifulgente, scintillante. Pure si dubita ancora, non si ha il coraggio di credere, si è abbagliati, al pari di chi esce dalle tenebre alla luce." *Desiderava morire e al tempo stesso vivere a Parigi. *"Non vi ripugna questa congiura del mondo? C'è un solo sentimento che esso non condanni? Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono perseguitati, calunniati, e se si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possano incontrarsi. Eppure esse tenteranno, sbatteranno le ali, si lanceranno richiami. Facciano pure! <br> Presto o tardi, fra sei mesi o dieci anni potranno riunirsi, amarsi, perché lo esige la fatalità, perché sono nate l'una per l'altra". *"Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!" *Quanto agli eccessi, se n'era sempre astenuto, un po' per pusillanimità, un po' per delicatezza. *Entrò nella cucina della locanda con la gola stretta, le gote pallide e quella determinazione dei codardi che nulla può fermare. *Il più mediocre libertino ha sognato sultane; ogni [[notaio]] si porta dentro le macerie di un poeta. *La domenica, a messa, quando alzava la testa, scorgeva, scorgeva, trai fumi azzurrastri dell'incenso, il viso dolce della Vergine. Allora si intenerì: si sentì molle ed abbandonata come una piuma volteggiante nella tempesta; e fu quasi senza rendersene conto che si incamminò verso la chiesa, disposta a qualsiasi devozione pur di assorbirvi l'animo intero. *Immerse il pollice destro nell'olio, e cominciò le unzioni: prima sugli occhi, che avevano tanto bramato tutte le magnificenze terrestri; poi sulle narici, ghiotte di brezze tiepide e di profumi d'amore; poi sulla bocca, che si era aperta per la menzogna, che aveva mandato gemiti d'orgoglio e gridato alla [[lussuria]]; poi sulle mani, che avevano goduto contatti soavi, e infine sulla pianta dei piedi, così rapidi un tempo, quando ella correva a soddisfare i suoi desideri, e che ora non avrebbero camminato più. *"Ma stia zitto, signor Homais! Queste sono empietà! Lei non ha religione!" "Io ho una religione" rispose il farmacista. "La mia religione, anzi ne ho più di loro, e senza tante commedie e tanta ciarlataneria! Io adoro Dio, invece! Credo in un Essere Supremo, in un Creatore, quale che sia, non ha importanza, il quale ci ha messi quaggiù per adempiere i nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia; ma non ho bisogno di andare in una chiesa a baciare piatti d'argento e a ingrassare di tasca mia un branco di buffoni che mangiano meglio di me. Lo si può onorare benissimo in un bosco, in un campo, o addirittura contemplando la volta celeste come gli antichi. Il mio Dio è lo stesso di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger. Sono d'accordo con la Professione di fede del vicario savoiardo e i principi immortali dell'89! Così io non ammetto un Dio alla buona, che passeggia in giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e risuscita dopo tre giorni: cose assurde in se stesse e d'altra parte in contrasto con tutte le leggi della fisica; e questo dimostra, per inciso, che i preti si sono sempre crogiolati in una torpida ignoranza nella quale tentano di far sprofondare insieme con loro tutti i popoli. *"Ci risiamo sempre i doveri. Parole del genere mi escono dalle orecchie. È un'accozzaglia di vecchi cretini dal panciotto di flanella e di bigotte con scaldino e rosario in mano, tutti accaniti a rifischiarci: "Il dovere, il dovere!" Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignomie che ci impone." *Ce ne sono di più belle, ma io so amare meglio. *[...] Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle. :La [[parola]] umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle. (parte seconda, capitolo 12) *Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio. *L'avvenire era un corridoio tutto nero, che aveva in fondo la sua porta ben chiusa. *Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti. (pp. 220, ''"Madame Bovary"'', traduzione e cura di Roberto Carifi) ====Parte prima==== *Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47) *Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97) *Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104) ====Parte seconda==== *Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103) *Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195) *Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163) *S'era sentito dire quelle cose tante volte, che non avevano per lui nulla d'originale. Emma rassomigliava a tutte le amanti; e il fascino della novità, cadendo via a poco a poco al modo d'un vestito, lasciava apparire a nudo l'eterna monotonia della passione, che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio. Non distingueva, quell'uomo cosí ricco di esperienze, la diversità dei sentimenti che si cela sotto l'uniformità delle espressioni. Poiché labbra libertine o venali gli avevano mormorato frasi simili, egli non credeva che debolmente al candore di quelle; tutto andava sminuito, pensava, nei discorsi infocati si nascondono gli affetti mediocri; come se la pienezza dell'anima non traboccasse qualche volta dalle metafore piú vuote, perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come una paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle. (XII; 1983, pp. 213-214) *[...] la tolleranza è il modo piú sicuro per attirare le anime alla religione. (Homais: XIV; 1983, p. 244) ====Parte terza==== *La sfrontatezza dipende dagli ambienti dove si posa: non parliamo al mezzanino come al quarto piano, e la donna ricca sembra abbia intorno a sé, per conservare la propria virtú, tutti i suoi biglietti di banca, come una corazza, nella fodera del busto. (I; 1983, p. 260) *D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262) *Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315) :Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465) ===Citazioni su ''La signora Bovary''=== *Secondo me, dal punto di vista narrativo, il libro più perfetto è ''Madame Bovary'' di Flaubert. ([[Giorgio De Chirico]]) *Se Madame Bovary avesse letto ''Madame Bovary'' non avrebbe frenato le sue fantasticherie? I veri libri immorali sono dunque quelli che trattano la vita in rosa e non quelli che ne dipingono gli errori e gli eccessi. Ovvero, non c'è peggior pornografia di quella sentimentale. ([[Ennio Flaiano]]) ==''Lettere''== *Ama l'[[arte]]. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera.<ref>Da ''Lettere a Louise Colet'', p. 14.</ref> *Ci sono, infatti, due categorie di [[poeta|poeti]]. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.<ref>Da ''Lettere'', p. 45.</ref> *Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è [[Genova]]. Ti consiglio di andarvi un giorno o l'altro, quando ne avrai il tempo. Dopo aver visitato i suoi palazzi si ha un tale disprezzo del lusso moderno che viene voglia di abitare in una scuderia e di uscire vestiti da operai.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 13 maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 137.</ref> *Ho lasciato un'altra volta questo povero Mediterraneo! Gli ho detto addio con uno strano stringimento al cuore. La mattina in cui dovevamo partire da Genova, sono uscito alle 6 dall'hotel come andassi a spasso. Ho preso una barca e sono andato fino all'entrata dalla rada per vedere ancora una volta quei flutti blu che amo tanto. Il mare era forte. Mi lasciavo cullare nella scialuppa pensando a te e rimpiangendoti. Poi quando ho sentito che poteva venirmi il mal di mare sono tornato a terra e ce ne siamo andati. Ne sono stato così triste per tre giorni che ho creduto più volte che ne sarei crepato. È letterale. Qualsiasi sforzo facessi non potevo dischiudere i denti. Comincio a credere davvero che la noia non uccide, perché vivo.<ref name=operadoppio27>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 13 maggio 1845, in ''L'opera e il suo doppio''.</ref> *Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei [[Palazzi dei Rolli|palazzi di Genova]] sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto un quadro di Bruegel che rappresenta la ''[[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|Tentazione di sant'Antonio]]'' che mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro ''La tentazione di sant'Antonio'', ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del «Moniteur», se l'avessi, e 100 mila franchi, per comprare quel quadro, che la maggior parte di quelli che lo guardano giudicano cattivo.<ref name=operadoppio27/> *Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, [[Genova]]. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momento (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio.<ref>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 1º maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 136</ref> *L'[[artista]] deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.<ref>Da ''Corrispondenza'', febbraio 1842.</ref><ref name=e /> *L'autore nella sua opera deve essere come Dio nell'universo, presente ovunque e ovunque invisibile.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 9 dicembre 1852, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 92</ref> *L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.<ref name=e /> *L'uomo non è niente, l'opera è tutto!<ref>Da una lettera a [[George Sand]], fine dicembre 1875, in ''L'opera e il suo doppio'', n. 273.</ref> *Lasciami amarti a modo mio, al modo del mio essere, con quel che tu chiami la mia originalità. Non forzarmi a niente, e io farò tutto.<ref>7 agosto 1846; da ''Lettere a Louise Colet'', n. 2, p. 10.</ref> *Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.<ref>Da ''Lettere'', p. 10.</ref> *Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.<ref>Da una lettera a Mademoiselle Leroyer de Chantepie, giugno 1857.</ref><ref name=e /> *Parliamo un po' di ''[[Alphonse de Lamartine|Graziella]]''. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi [...] ed è tutto o quasi.<ref>Da ''Lettere'', p. 95.</ref> *Quello che è prodigioso nel [[Don Chisciotte]] è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref> :''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Da [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false una lettera a Louise Colet], 22 novembre 1852, in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref> *Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850.</ref><ref name=e /> *Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138.</ref> *Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 22 ottobre 1846.</ref><ref name=e /> *Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 15 gennaio 1853.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Tutto quello che si inventa è vero, devi esserne certa. La poesia è una cosa tanto precisa quanto la geometria.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 14 agosto 1853, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 109.</ref> ==''Memorie di un pazzo''== ===[[Incipit]]=== Perché scrivere queste pagine? A cosa servono? Che cosa posso saperne io stesso? È alquanto sciocco, credo, andare a chiedere agli uomini il motivo delle loro azioni e dei loro scritti. Voi stessi, sapete perché avete aperto questi miseri fogli che la mano di un pazzo sta riempiendo di parole?<br>Un [[Pazzia|pazzo]]! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. ===Citazioni=== *Dal [[dubbio]] su Dio, arrivai al dubbio sulla [[virtù]], fragile idea che ogni secolo ha fondato come ha potuto sull'impalcatura delle leggi, idea ancor più vacillante. (p. 30) *Ma era [[Roma]] che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino dela depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. (p. 34) *L'[[uomo|umanità]] si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia! (p. 43) *''Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, | E vi sono sepolto come un uomo nella tomba''. (p. 64) *La [[vanità]] mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne. (p. 68) *Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'[[arte]]; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata. (p. 71) *L'[[arte]]! l'arte! che bella cosa questa vanità (p. 72) *Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte. (p: 72) *Vorrei il bello nell'[[infinito]], invece vi trovo soltanto il dubbio. (p. 72) ===Citazioni sul libro=== *Il racconto-confessione di Flaubert giovanissimo, ''Memorie di un pazzo'', non è certo fra le sue opere più note. E non può reggere al paragone con i suoi celebri romanzi. Se viene citato, è spesso in rapporto con l' ''Educazione sentimentale'' (1869), di cui costituisce, per alcuni capitoli, un primo abbozzo, lasciato inedito, e pubblicato postumo soltanto nel 1901. Ma non è per questo da confondere e rigettare fra tanti altri scritti e progetti giovanili – non tutti, del resto, trascurabili –, fra tanti calchi e imparaticci di scuola, di cui è cosparso il primo cammino di questo scrittore. ([[Massimo Colesanti]]) ==''Notes de voyage''== *Da Voltri a [[Genova]] si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della [[Lanterna di Genova|Lanterna]], come un minareto, dà all'insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli.<ref name=marcenaro138>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 138</ref> *Il primo palazzo che ho visto è stato il [[Palazzo Rosso (Genova)|palazzo Brignole]]; facciata rossa, scalone di marmo bianco. Le stanze non sono grandi come in altri palazzi, ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.<ref name=marcenaro138/> *[[Palazzo Spinola di Pellicceria|Palazzo Spinola]]:<ref>{{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 97</ref> il vestibolo del piano terreno è dipinto vecchio, le pitture cadono in brandelli. [...] Grande salone al primo piano, a volta, con gli angoli a piccole volte, filettati di nero, soffitto dorato, alto camino, è con quello del Palazzo Doria, il più grande che ci sia nei palazzi genovesi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 140</ref> *{{NDR|Su [[Palazzo Durazzo-Pallavicini]]}} Salone, il più bello con quello dell'Università, con due leoni sui gradini; giardino in mezzo al quadrato e lo scalone. I portici, tra i quali sono degli alberi, fanno pensare ai palazzi moreschi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 141</ref> *La [[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|tentazione di Sant'Antonio]], di Brueghel. Nel fondo, dai due lati, su ogni collina, due teste mostruose di diavoli, per metà uomini, per metà montagna. In basso, a sinistra, Sant'Antonio fra le donne, distoglie gli occhi per evitare i loro baci; le donne sono nude, bianche, sorridono e stanno per avvolgerlo nelle loro braccia.<br>In faccia allo spettatore, nel punto più basso del quadro, La Golosità nuda alla cintura, magra, la testa ornata di orpelli rossi e verdi, viso triste, collo smisuratamente lungo e teso come quello di una gru, clavicole in evidenza, presenta al santo un piatto colmo di vivande colorate.<br>Un uomo a cavallo in una botte; teste che escono dal ventre degli animali; rane con braccia saltellanti sul terreno; un uomo col naso rosso su un cavallo deforme, circondato da diavoli; drago alato in volo, tutto sul medesimo piano. Insieme formicolante, ghignante in modo grottesco e impetuoso nella precisione di ogni particolare.<br>Questo quadro sembra in un primo tempo confuso, poi a poco a poco diventa singolare per quasi tutti; divertente per alcuni, con qualche significato per altri; per me ha cancellato tutta la galleria, non ricordo più gli altri quadri.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 142</ref> *[[Palazzo Doria-Tursi|Doria Tursi]], in riva al mare. Una volta le galere potevano entrare sotto la doppia terrazza di marmo dalla quale si scendeva sulla spiaggia lungo la scala sotterranea. La terrazza è lunga, fatta per le passeggiate lente al sole ma sotto l'ombra della tenda di seta, il braccio appoggiato sul negretto in giacca rossa, guardando l'orizzonte da cui arrivano le navi d'Oriente... Giardino di cattivo gusto, nonostante le rose ben coltivate. Bel salone al primo piano. Carlo IX e Napoleone hanno dormito in questo palazzo.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, pp. 142-143</ref> *Palazzo Pallavicini: superbo per le decorazioni, i mobili, l'eleganza, tutto l'insieme insomma.<ref name=marcenaro143>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 143</ref> *Ma ciò che vi è di più opulento, a Genova, ciò che fa pensare a una vita lussuosa è il grande salone del [[Palazzo Baldassarre Lomellini|palazzo Ceba]].<ref>[[:s:fr:Notes de voyages/Voyage en famille|Nel testo originale]] "palais Cera", ovvero "palazzo Serra", dal nome di uno dei proprietari dell'immobile, il marchese Domenico Serra. {{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 100</ref> Tutto è dorature e specchi, fino ai più piccoli divani fra le colonne, soffitto a volta, quattro grandi colonne dorate che lo sostengono; enorme lampadario centrale e sei altri in cristallo; in tutto otto lampadari, mi sembra.<ref name=marcenaro143/> *La [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|chiesa di San Lorenzo]]; bianca e nera, tre portali bizantini. È una chiesa italiana in cui fa piacere entrare perché si sta bene all'ombra dei bei marmi.<ref name=marcenaro143/> *{{NDR|Su [[Genova]]}} Le mura circondano le città, il camminamento corre proprio alla fine della città. Che mare! Si vede improvvisamente fra casa e casa camminando nelle strade nere e umide. [[Donne genovesi|Donne]] brutte e nello stesso tempo attiranti (per riflessione) in una di quelle stradine parallele al mare e che non ho potuto ritrovare.<ref name=marcenaro144>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 144</ref> *Grotta di Sestri: l'italiano volgare ci deve stare molto bene.<ref name=marcenaro144/> *[[Villa Durazzo-Pallavicini|Palazzo Durazzo]]: grande lago artificiale, marmo, cascata sull'erba, giardino all'inglese. A Nizza e nel mezzogiorno l'arte del giardinaggio è ancora in infanzia. Qui si ritrova il gusto aristocratico del patriziato. I tritoni di marmo e i grandi alberi degli antichi giardini fanno pensare ai giardini romani.<ref name=marcenaro144/> *Teatro all'aperto. L'''[[Spianata dell'Acquasola|acqua sola]]'', passeggiata, verdi viali, siepi di rose, musica.<ref name=marcenaro144/> *Come ero triste lasciando [[Genova]], soprattutto per avere valicato le montagne che la dominano e durante i due giorni passati in quello stupido paese che è la Lombardia!<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 145</ref> *L'insieme del [[Lago di Como|lago]] è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. :''L'ensemble du lac est doux, amoureux, italien. Premiers plans escarpés, teintes chaudes des maisons; horizon neigeux et tout bordé d'habitations exquises faites pour l'étude et pour l'amour. — Taglioni, Pasta, sur la rive gauche du lac en partant de Côme. — Villa Sommariva; escalier de pierre descendant jusque dans l’eau pour s’embarquer dans la gondole, grands arbres, roses qui poussent sur une fontaine.''<ref>{{fr}} Da ''Notes de voyages'', I, ''Œuvres completes de Gustave Flaubert'', ''tome IV'', Louis Conard, Parigi, 1910, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Flaubert_-_Notes_de_voyages,_I.djvu/47 p. 44].</ref> ==''Salambò''== ===[[Incipit]]=== Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare.<br>i soldati ch'egli aveva comandato in Sicilia si concedevano un grande banchetto per celebrare l'anniversario della battaglia d'Erice(1): e siccome il padron di casa era assente ed essi si vedevano in tanti, mangiavano e bevevano in tutta libertà.<br> 1.''Erice, monte e città omonima nell'angolo N.O. della Sicilia; con un celebre tempio di Venere (Venere Ericina) ora, monte San Giuliano.'' ===Citazioni=== *Accorsero; era un leone infisso ad una croce per le quattro estremità, come un delinquente. [...] Cento passi più avanti ne videro altri due, e improvvisamente apparve una lunga fila di croci cariche di leoni: alcuni eran morti già da lungo tempo, sì che il legno non sopportava più che i resti degli altri scheletri; altri, mezzo ròsi, torcevano il muso in un'orrenda smorfia; ve n'eran di così enormi, da far piegare sotto di loro il fusto della croce, e oscillavano al vento, mentre sopra le loro teste stormi di corvi roteavano senza mai fermarsi. Quell'era la vendetta dei contadini cartaginesi allorché catturavano bestie feroci; speravano di atterrire con l'esempio le altre. I Barbari, cessando il riso, furon presi da profondo stupore: – Che popolo questo – pensavano – che si diverte a crocifigger leoni! (1962, pp. 60-61) *Uno dopo l'altro, consultò tutti gli indovini ell'esercito: udì quelli che osservano l'avanzare dei serpenti, che leggono negli astri, che soffiano sulla cenere dei morti; ingerì galbano e laserpizio, ingerì il veleno di vipera che agghiaccia il cuore; femmine negre, cantando parole barbare al chiaro di luna, lo punsero in fronre con aurei stiletti; si coprì d'amuleti e di collari, invocò volta a volta Baal-Hammon, Moloch, i sette Cabiri, Tanit e la Venere greca; incise un nome su una lastra di rame e la seppellì nella sabbia all'ingresso della sua tenda. (1962, p. 64) *– Qual che un tempo valeva un siclo d'argento, oggi vale tre šekel d'oro, e le colture abbandonate durante la guerra non fruttano nulla! [...] La [[Sicilia]] che ci dava tanti schiavi, ora è chiusa per noi! Proprio ieri, per un bagnino e quattro servi da cucina, ho dovuto sborsare più denaro di quel che un tempo mi sarebbe bastato per un paio d'elefanti! (1962, p. 71) *Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di [[lutto|cordoglio]] impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la [[barba]] racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (1962, p. 160) *Sorse la [[luna]]: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.<br>Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la [[musica]] seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava [[preghiera|preghiere]] ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno. (p. 214) *La bianca [[luce]] pareva circonfonderla d'una nebbia d'[[argento]]; l'[[ombra]] umida dei passi brillava sulle lastre; [[stella|stelle]] palpitavano in fondo all'acqua. il serpente la stringeva contro di lei le nere spire tigrate di placche d'[[oro]]. Sotto quel peso eccessivo Salambò ansimava, le reni le si piegavano, si sentiva mancare, mentre lui con l'estremità della coda le batteva piano piano la coscia. Poi, al cessare della musica, ricadde giù. (p. 215) *D'un colpo, quell'uomo aprì il petto di Matho, ne strappò il cuore, lo porse sulla spatola; e Sciahabarim, alzato il braccio, lo offrì al [[sole]].<br>Il sole calava dietro i flutti; i suoi raggi arrivavano come lunghe frecce su quel cuore rosseggiante. Via via che i battiti scemavano l'astro s'immergeva; all'ultimo palpito sparì.<br>Allora dal golfo alla laguna e dall'istmo al faro, per tutte le strade, su tutte le case e in cima a tutti i templi fu un grido solo; cessava, ripigliava; gli edifici ne tremavano; [[Cartagine]] pareva presa da un convulso: nello spasimo d'una gioia titanica, nel delirio d'una speranza senza limiti.<br>Narr'Havas, ebbro di orgoglio, passò il braccio intorno alla vita di Salambò, in segno di possesso; e sollevando con la destra una patera d'oro bevve al Genio di Cartagine.<br>Salambò s'alzò in piedi con lo sposo, una coppa in mano, per bere anche lei. Ricadde col capo indietro sulla spalliera del trono – livida, irrigidita, le labbra aperte. I capelli sciolti le pendevano a terra.<br>Così morì la figlia di Amilcare per aver toccato il mantello di Tanit. (pp. 346-347) *Fin da quando egli aveva mosso il primo passo, ella s'era alzata; a mano a mano ch'egli si avvicinava, quasi incosciamente s'era spinta a poco a poco fino al limite della terrazza; e tosto, svanito tutto il resto intorno a lei, non avea più visto che Matho. Un silenzio s'era fatto nell'anima sua, – uno di quegli abissi in cui il mondo intero scompare sotto il peso d'un pensiero esclusivo, d'un ricordo, d'uno sguardo. Era attirata da quell'uomo che camminava alla sua volta. (1962, p. 386) ==Citazioni su Gustave Flaubert== *[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e Flaubert discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. ([[Pierre Drieu La Rochelle]]) *Il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. ([[Ennio Flaiano]]) *Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto. ([[Jules Renard]]) *Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce [[Stendhal]] o Flaubert. ([[Ezra Pound]]) *Sulle orme dello [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], egli fu si può dire il primo a considerare deliberatamente il romanzo come una sorta di poema in prosa, applicandovi quell'ostinato studio dello stile che prima d'allora si pensava riservato ai poeti, quella cura degli effetti ritmici, coloristici e plastici, che spinsero più di un critico letterario a considerarlo «un parnassiano che ha scritto in prosa». ([[Mario Bonfantini]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Gustave Flaubert, ''Bouvard e Pécuchet'', traduzioni di Camillo Sbarbaro e Michele Rago, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858419380 *Gustave Flaubert, ''Dizionario dei luoghi comuni. Album della Marchesa. Catalogo delle idee chic'', traduzione di [[Juan Rodolfo Wilcock]], Adelphi, Milano, 2012. ISBN 9788845972997 *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', Mondadori, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, Torino, 1985. *Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Piero Bianconi, BUR, 1998. ISBN 9788817122078 *Gustave Flaubert, ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', a cura di Franco Rella, Fazi Editore, Roma, 2013. ISBN 9788876252242 *Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'' (''Madame Bovary'', 1857), traduzione e nota di [[Natalia Ginzburg]], con un saggio di [[Henry James]], Einaudi, Torino, 1983. ISBN 9788806177737 *Gustave Flaubert, ''Lettere'', a cura di Paolo Serini, Giulio Einaudi editore, Torino, 1949. *Gustave Flaubert, ''Lettere a Louise Colet'', a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli Editore, Milano, 1984. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori, 1992. *Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731 *Gustave Flaubert, ''Memorie di un pazzo'' (''Mémoires d'un fou''), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di [[Massimo Colesanti]], TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7 *Gustave Flaubert, ''Salambò'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Biblioteca Moderna Mondadori, 1959. *Gustave Flaubert, ''Salambó'', traduzione di Emilio Castellani, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1962. *Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi'', a cura di Massimo Colesanti, Newton Compton editori, Roma, 2012. ISBN 9788854141803 *Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', Sagep, Genova, 1983. ==Altri progetti== {{interprogetto|s=fr:Auteur:Gustave Flaubert|s_lingua=francese|s_preposizione=di}} ===Opere=== {{Pedia|Madame Bovary||(1856)}} {{Pedia|Salammbô|''Salambò''|(1862)}} {{Pedia|L'educazione sentimentale||(1869)}} {{Pedia|Bouvard et Pécuchet||(1881)}} {{DEFAULTSORT:Flaubert, Gustave}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] p7p0mqm5jp61wt4zdllw0lwnckmmrao Percy Bysshe Shelley 0 2682 1218259 1216707 2022-07-21T23:48:37Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Percy Bysshe Shelley */ wikitext text/x-wiki [[Immagine:Portrait of Percy Bysshe Shelley by Curran, 1819.jpg|thumb|Percy Bysshe Shelley]] '''Percy Bysshe Shelley''' (1792 – 1822), poeta inglese. ==Citazioni di Percy Bysshe Shelley== *Anche un po' di [[depressione]] è troppo.<ref>Da ''Lines of despair''; citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, ''E liberaci dal male oscuro'', TEA, Milano, 2009, p. 475. ISBN 978-88-502-0209-6</ref> *Chi non ama il suo prossimo vive una vita sterile e prepara una tomba miserabile per la sua vecchiaia.<ref>Da ''Alastor'', "Prefazione".</ref><ref name=diz/> *''Ciò che semini, un altro lo raccoglie; | La ricchezza che trovi, un altro se la tiene''. :''The seed ye sow another reaps; | The wealth ye find another keeps''.<ref>Da ''[http://www.online-literature.com/shelley_percy/673/ Song to the Men of England]'', 1819, 5.</ref> *''E alla terra che dorme, attraverso il mio labbro, | tu sia la tromba d'una profezia! Oh, [[Vento]], | se viene l'[[Inverno]], potrà la [[Primavera]] essere lontana?''<ref>Da ''Ode al vento occidentale'', traduzione di Roberto Sanesi.</ref> *{{NDR|[[John Keats]]}} ''Egli ha sorpassata l'ombra della nostra notte; | né invidia né calunnia, né odio né pena, | né l'inquietudine che gli uomini a torto chiamano voluttà, possono più toccarlo e torturarlo ancora. | Dal contagio lento della macchia del mondo | egli è salvo…''<ref>Citato in [[Charles Morgan]], ''La fontana'', Mondadori, 1961.</ref> *''I camaleonti vivono di luce e di aria: | Il cibo dei poeti è l'amore e la fama''.<ref>Da ''An Exhortation''.</ref><ref name=diz/> *Il macello d'innocui [[animale|animali]] non può mancare di produrre molto di quello spirito d'insana e spaventevole esultanza per la vittoria acquistata a prezzo del massacro di centomila uomini. Se ne deriva che l'uso del cibo animale sovverte la pace della società umana, e quanto inescusabile è l'ingiustizia e la barbarie contro queste miserande vittime! Esse vengono chiamate in vita artificialmente ''affinché conducano una breve e miserabile esistenza di schiavitù e pena, abbiano i loro corpi mutilati, i loro sentimenti oltraggiati''.<ref>''The butchering of harmless animals cannot fail to produce much of that spirit of insane and hideous exultation in which news of a victory is related altho' purchased by the massacre of a hundred thousand men. If the use of animal food be in consequence, subversive to the peace of human society, how unwarrantable is the injustice and barbarity which is exercised toward these miserable victims. They are called into existence by human artifice ''that they may drag out a short and miserable existence of slavery and disease, that their bodies may be mutilated, their social feelings outraged''.'' (da ''On the Vegetable System of Diet'', in ''Complete Works'', a cura di Roger Ingpen e Walter E. Peck, vol. 6, Gordian Press, New York, 1965, pp. 343-344)</ref> *In nome di tutto ciò che è sacro nelle nostre speranze per il genere umano, esorto quelli che amano la felicità e la verità a fare ragionevole esperimento del sistema [[vegetarianismo|vegetariano]].<ref>''By all that is sacred in our hopes for the human race, I conjure those who love happiness and truth, to give a fair trial to the vegetable system.'' (da ''A Vindication of Natural Diet'', F. Pitman – J. Heywood, Londra – Manchester, 1884, [https://archive.org/stream/vindicationofnat00shelrich#page/18/mode/2up p. 18])</ref> *L'[[inferno]] è una città che somiglia molto a [[Londra]], una città con tanta gente e tanto fumo.<ref>Da ''Peter Bell the Third'', 147. Citato in ''Focus'', n. 87, p. 144.</ref> *''[[Napoli]]! Tu cuore di uomini che sempre ansima | nudo, sotto l'occhio senza palpebre del Cielo! | Città elisia, che calmi con incantesimo | l'aria ammutinata e il mare! Essi attorno a te sono attratti, | come sonno attorno all'amore! | Metropoli di un Paradiso in rovine | da tempo perduto, di recente vinto, ma pure ancora solo a metà riconquistato.''<ref>Da ''Ode a Napoli''; citato in Vincenzo Pepe, ''[http://www.lacropoli.it/articolo.php?nid=312 La baia di Napoli in alcuni campioni di poesia…]'', ''lacropoli.it''.</ref> *{{NDR|Descrivendo un mondo ideale}} Ora l'uomo non uccide più l'[[agnello]] dai dolci occhi; ha smesso di divorarne le carni macellate che, per vendetta delle violate leggi naturali, sprigionano nel suo corpo putridi umori, tutte le malefiche passioni, i vani pensieri, l'odio e la disperazione, la ripugnanza e, nella sua mente, i germi della sofferenza, della morte, della malattia e del crimine.<ref>Da ''Queen Mab''; citato in Aa.Vv., ''Un gusto superiore: un modo nuovo di mangiare e di vivere'', The Bhaktivedanta Book Trust Italia, 1992, p. 22.</ref> *Più un oggetto sfugge al nostro sguardo, maggiore è lo sforzo che facciamo per afferrarlo, poiché esso punzecchia il nostro orgoglio, eccita la nostra curiosità e ci appare interessante. Combattendo ciascuno per il proprio dio, infatti, si combatte solo per gli interessi della propria [[vanità]], la quale, fra tutte le passioni prodotte dal cattivo assetto sociale, è quella che può essere offesa più facilmente e quella che meglio si presta a commettere follìe.<ref>Da ''La necessità dell'ateismo'' (1813), Nessun Dogma, Roma, 2012, pp. 15-16.</ref> * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere.</ref>Percy Bysshe Shelley (1792-1822), Lettera dall'Italia a T. L. Peacock, 20 aprile 1818</ref> *Raramente ho visto una città così bella al suo primo apparire come [[Firenze]].<ref>Citato in [[Attilio Brilli]], ''Viaggiatori inglesi e americani nella Città del Fiore''; in Emanuele Kanceff, Attilio Brilli, Giorgio Cusatelli, Renato Risaliti, Silvia Meloni Trkulja, Mara Miniati e Maurizio Bossi, ''Firenze dei grandi viaggiatori'', a cura di Franco Paloscia, Edizioni Abete, Roma, 1993, p. 51. ISBN 88-7047-053-9</ref> *''Salute a te, o spirito di gioia! | Tu che non fosti mai uccello, e dall'alto | del cielo, o vicino, rovesci | la piena del tuo cuore in generose | melodie di un'arte non premeditata. | Sempre più in alto, in alto ti vedo | guizzare dalla terra, una nube di fuoco, | e percorri con l'ali l'infinito azzurro, | ti levi nell'aria cantando, | e librandoti alta ancora canta.'' (da ''Ad un'[[allodola]]''<ref>In ''Poesie'', a cura di Roberto Sanesi, Milano, 1983.</ref>) *So di essere uno di quelli che gli uomini non amano; ma sono di quelli di cui si ricordano.<ref>Citato in [[Charles Baudelaire]], ''Lettre à Sainte-Beuve''.</ref> *{{NDR|Sul [[Colosseo]]}} Vedo una gran cerchia d'archi, e tutt'intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse… Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l'una sull'altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro…<ref>Da ''The Coliseum''.</ref> ===Citazioni errate=== *Più studiamo, più scopriamo la nostra ignoranza. :''The more we study, we the more discover | Our ignorance''. ::Citazione di [[Pedro Calderón de la Barca]], in ''Scenes from the Magico Prodigioso'', quarto discorso di Cyprian, tradotta da Shelley, riportato in ''The Poetical Works of Percy Bysshe Shelley'', a cura di William B. Scott. ==''In difesa della poesia''== *Mentre si preoccupano di ridurre e combinare la mano d'opera, il meccanicista e l'economista politico stiano attenti a che le loro scelte, non illuminate dai principi primi di esclusiva pertinenza dell'immaginazione, non finiscano per accentuare il divario tra opulenza e indigenza, così come è avvenuto nell'Inghilterra moderna. Hanno così messo in pratica il detto: "A chi ha, sia dato di più; a chi non ha, venga tolto anche il poco che possiede".<ref>{{cfr}} Luca 19,26; Matteo, 25, 29.</ref> I ricchi sono diventati più ricchi; i poveri, più poveri, e la nave dello stato è vessata tra la Scilla dell'anarchia, e il Cariddi del dispotismo. *Sotto nomi più o meno speciosi, ogni epoca ha idolatrato i propri errori: la Vendetta è l'idolo nudo di un'età semibarbarica; l'Illusione è l'immagine velata del male oscuro davanti al quale giacciono prostrate l'opulenza e la sazietà. *Una narrazione di fatti particolari è uno [[specchio]] che oscura e distorce quello che dovrebbe essere bello; la [[poesia]] è uno specchio che rende bello quello che è distorto. ===Explixit=== I [[Poeta|poeti]] sono i misconosciuti legislatori del mondo. ==''Prometeo liberato''== *''Diede all'uomo il linguaggio, e il linguaggio creò il pensiero | Che è il metro dell'universo''.<ref>Da ''Prometeo liberato'', II, 4, 72-3.</ref><ref name=diz/> *I gesti più consueti sono belli per l'[[amore]]. :''Familiar acts are beautiful through love''. (IV, 403)<ref>Da ''[http://www.bartleby.com/139/shel116.html Prometeo liberato]'', 1820.</ref> *Il [[dolore]] è cieco per qualche tempo, e così il mio. | A nessuna cosa vivente auguro di soffrire. :''Grief for awhile is blind, and so was mine. | I wish no living thing to suffer pain''. (I, I, 304-5) *Non conoscere fede, né amore, né legge, essere | Onnipotenti ma soli, è regnare. :''To know nor faith, nor love, nor law, to be | Omnipotent but friendless, is to reign''. (II, IV, 47) *Tutti gli spiriti che servono il male sono schiavi. :''All spirits are enslaved which serve things evil''. (II, IV, 110) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Adone''=== Piango Adonais – è morto.<ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ===''La necessità dell'ateismo''=== {{centrato|'''Non c'è dio né divinità'''}} Questa negazione si riferisce solamente all'aspetto creativo del divino. Resta ferma l'ipotesi di uno spirito coeterno ed immanente all'universo. ==''Lettere''== *[[Cristo]] non è mai esistito… la caduta dell'uomo, l'intera struttura della superstizione che essa sostiene non può più ottenere il credito dei filosofi.<ref>Da una lettera a [[Ralph Wedgwood]] (1766–1837); citato in ''Poesia'' n. 193, Crocetti 2005.</ref> *[[Napoli]], 22 dicembre 1818</br>Mio caro Peacock,</br>la nostra successiva escursione è stata il [[Vesuvio]]. Abbiamo raggiunto Resina {{NDR|Ercolano}} in carrozza. Lì Mary e io siamo montati sui muli, mentre Clare è stata trasportata sulle spalle di quattro uomini, seduta su di una sedia, come un membro del Parlamento che ha vinto le elezioni, e spaventata allo stesso modo, anche se con minor ragione.<ref name=Letters>Da ''The Letters'', Londra, 1912.</ref> *Il [[Vesuvio]], dopo i ghiacciai, è la più impressionante esibizione delle energie della natura che ho mai visto. Non ha la incommensurabile grandezza, la irresistibile magnificenza né, sopra tutto, la radiante bellezza dei ghiacciai; ma possiede tutta la loro caratteristica forza, tremenda e irresistibile. [...] La [[lava]], come il ghiaccio, striscia continuamente con un suono crepitante come quello del fuoco che si spegne.<ref name=Letters/> ==Citazioni su Percy Bysshe Shelley== *''Ah, ma non ivi alcuno de' novi poeti mai surse, | se non tu forse, Shelley, spirito di titano, | entro virginee forme''. ([[Giosuè Carducci]]) *Coll'approfondirsi della sua conoscenza della letteratura nostra {{NDR|italiana}}, lo Shelley veniva sempre più ad apprezzare l'influsso che sullo sviluppo della poesia inglese aveva esercitato il genio italico; tanta maggiore importanza veniva quindi ad acquistare per lui la figura di Dante, che risplendeva sulla soglia del Rinascimento come un astro prodigioso, onde non solo sul Petrarca e sugli autori italiani doveva effondersi una viva luce, ma pur anche sul Chaucer e sui minori poeti della Rinascenza inglese. «Dalla Rinascenza italiana Chaucer prese ispirazione», dice lo Shelley<ref>''A Defense of Poetry'', II, 27. {{NDR|N.d.A.}}</ref>, «e l'edifizio della letteratura inglese è fondato su materiali italici». ([[Federico Olivero]]) *La preferenza dello Shelley riguardo al valore estetico delle tre [[Divina Commedia|Cantiche {{NDR|dantesche}}]], paragonate fra loro, parrebbe rivolta al Paradiso, in cui le immagini radiose, la gemmea colorazione, il perenne fulgore dello sfondo, dovevano particolarmente gradire al suo spirito sì propenso alle vive irradiazioni, agli effetti di luce e di tinte trasparenti. Inoltre egli osserva come, nell'apprezzamento delle Cantiche, i critici più acuti abbiano invertito il giudizio del volgo ammirando assai più i pregi dell'ultima parte di quelli delle altre. La terza Cantica gli offriva insuperabili splendori d'arte; quell'ascensione del poeta di stella in stella apparivagli come la più fulgida manifestazione della poesia moderna. ([[Federico Olivero]]) *Se il volto di [[George Gordon Byron|Byron]] era una maschera creata dalla personalità interiore del poeta che tradiva involontariamente i suoi sentimenti o li drammatizzava a tutto beneficio di un osservatore scelto, quello di Shelley era di una trasparenza che rivelava la sua vita interiore e le diverse peculiarità che dominavano il suo intelletto: la sua ingenuità, il suo facile entusiasmo, il suo ardore superficiale. Il suo singolare temperamento gli aveva donato un aspetto privo di età. Sfuggiva a ogni classificazione, cronologica o caratteriale che fosse. ([[Peter Quennell]]) *Shelley, sublime utopista, visionario entusiasta, vagheggiò e adorò fin dall'infanzia un mondo ideale e {{sic|edennico}}; credé al trionfo immancabile e definitivo di una religione d'Amore universale, di fraternità, di eguaglianza. Ma volendo, nella sua commovente semplicità e sincerità, uniformare alle sue idee la sua vita, passò d'errore in errore, di dolore in dolore, ma sempre puro, sempre buono, sempre grande e sempre infelice. L'arte fu la sua unica consolazione, la natura il suo asilo. ([[Enrico Nencioni]]) *Scevro di ogni influsso perturbatore dell'arte e della sua libertà è invece lo Shelley, questo ''singing god'' dell'Inghilterra moderna, il più squisito forse dei moderni lirici della natura. Anima delicatamente sensitiva, le cui fibre tremano come le foglie della mimosa pudica ed esalano in essenze sottili le impressioni esterne come un fiore fa dei succhi vitali che attinge dalla terra, nessuno al pari di lui visse e morì nella natura. Il Tamigi, i laghi svizzeri, i mari d'Italia furono la sua culla di poeta e la sua tomba. ([[Alessandro Chiappelli]]) *Sono stato un cannibale per venticinque anni. Per il resto della vita sono stato [[vegetarianismo|vegetariano]]. Fu Shelley che mi aprì gli occhi per la prima volta sulla ferocia della mia dieta. ([[George Bernard Shaw]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Percy Bysshe Shelley, ''In difesa della poesia'', traduzione di Vincenzo Pepe, Mimesis, Milano–Udine, 2013. ISBN 9788857558929 *Percy Bysshe Shelley, ''La necessità dell'ateismo'', traduzione di Federica Turriziani Colonna, Casa editrice Nessun Dogma, 2012. ISBN 9788890652721 ==Voci correlate== *[[Mary Shelley]] *[[George Gordon Byron]] *[[John Keats]] *[[John Polidori]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Ode al vento dell'Ovest||}} {{DEFAULTSORT:Shelley, Percy Bysshe}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Filosofi britannici]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Poeti britannici]] 58hv9etp7wt34lipxbqxf851tdomuoe 1218260 1218259 2022-07-21T23:49:15Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Percy Bysshe Shelley */ wikitext text/x-wiki [[Immagine:Portrait of Percy Bysshe Shelley by Curran, 1819.jpg|thumb|Percy Bysshe Shelley]] '''Percy Bysshe Shelley''' (1792 – 1822), poeta inglese. ==Citazioni di Percy Bysshe Shelley== *Anche un po' di [[depressione]] è troppo.<ref>Da ''Lines of despair''; citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, ''E liberaci dal male oscuro'', TEA, Milano, 2009, p. 475. ISBN 978-88-502-0209-6</ref> *Chi non ama il suo prossimo vive una vita sterile e prepara una tomba miserabile per la sua vecchiaia.<ref>Da ''Alastor'', "Prefazione".</ref><ref name=diz/> *''Ciò che semini, un altro lo raccoglie; | La ricchezza che trovi, un altro se la tiene''. :''The seed ye sow another reaps; | The wealth ye find another keeps''.<ref>Da ''[http://www.online-literature.com/shelley_percy/673/ Song to the Men of England]'', 1819, 5.</ref> *''E alla terra che dorme, attraverso il mio labbro, | tu sia la tromba d'una profezia! Oh, [[Vento]], | se viene l'[[Inverno]], potrà la [[Primavera]] essere lontana?''<ref>Da ''Ode al vento occidentale'', traduzione di Roberto Sanesi.</ref> *{{NDR|[[John Keats]]}} ''Egli ha sorpassata l'ombra della nostra notte; | né invidia né calunnia, né odio né pena, | né l'inquietudine che gli uomini a torto chiamano voluttà, possono più toccarlo e torturarlo ancora. | Dal contagio lento della macchia del mondo | egli è salvo…''<ref>Citato in [[Charles Morgan]], ''La fontana'', Mondadori, 1961.</ref> *''I camaleonti vivono di luce e di aria: | Il cibo dei poeti è l'amore e la fama''.<ref>Da ''An Exhortation''.</ref><ref name=diz/> *Il macello d'innocui [[animale|animali]] non può mancare di produrre molto di quello spirito d'insana e spaventevole esultanza per la vittoria acquistata a prezzo del massacro di centomila uomini. Se ne deriva che l'uso del cibo animale sovverte la pace della società umana, e quanto inescusabile è l'ingiustizia e la barbarie contro queste miserande vittime! Esse vengono chiamate in vita artificialmente ''affinché conducano una breve e miserabile esistenza di schiavitù e pena, abbiano i loro corpi mutilati, i loro sentimenti oltraggiati''.<ref>''The butchering of harmless animals cannot fail to produce much of that spirit of insane and hideous exultation in which news of a victory is related altho' purchased by the massacre of a hundred thousand men. If the use of animal food be in consequence, subversive to the peace of human society, how unwarrantable is the injustice and barbarity which is exercised toward these miserable victims. They are called into existence by human artifice ''that they may drag out a short and miserable existence of slavery and disease, that their bodies may be mutilated, their social feelings outraged''.'' (da ''On the Vegetable System of Diet'', in ''Complete Works'', a cura di Roger Ingpen e Walter E. Peck, vol. 6, Gordian Press, New York, 1965, pp. 343-344)</ref> *In nome di tutto ciò che è sacro nelle nostre speranze per il genere umano, esorto quelli che amano la felicità e la verità a fare ragionevole esperimento del sistema [[vegetarianismo|vegetariano]].<ref>''By all that is sacred in our hopes for the human race, I conjure those who love happiness and truth, to give a fair trial to the vegetable system.'' (da ''A Vindication of Natural Diet'', F. Pitman – J. Heywood, Londra – Manchester, 1884, [https://archive.org/stream/vindicationofnat00shelrich#page/18/mode/2up p. 18])</ref> *L'[[inferno]] è una città che somiglia molto a [[Londra]], una città con tanta gente e tanto fumo.<ref>Da ''Peter Bell the Third'', 147. Citato in ''Focus'', n. 87, p. 144.</ref> *''[[Napoli]]! Tu cuore di uomini che sempre ansima | nudo, sotto l'occhio senza palpebre del Cielo! | Città elisia, che calmi con incantesimo | l'aria ammutinata e il mare! Essi attorno a te sono attratti, | come sonno attorno all'amore! | Metropoli di un Paradiso in rovine | da tempo perduto, di recente vinto, ma pure ancora solo a metà riconquistato.''<ref>Da ''Ode a Napoli''; citato in Vincenzo Pepe, ''[http://www.lacropoli.it/articolo.php?nid=312 La baia di Napoli in alcuni campioni di poesia…]'', ''lacropoli.it''.</ref> *{{NDR|Descrivendo un mondo ideale}} Ora l'uomo non uccide più l'[[agnello]] dai dolci occhi; ha smesso di divorarne le carni macellate che, per vendetta delle violate leggi naturali, sprigionano nel suo corpo putridi umori, tutte le malefiche passioni, i vani pensieri, l'odio e la disperazione, la ripugnanza e, nella sua mente, i germi della sofferenza, della morte, della malattia e del crimine.<ref>Da ''Queen Mab''; citato in Aa.Vv., ''Un gusto superiore: un modo nuovo di mangiare e di vivere'', The Bhaktivedanta Book Trust Italia, 1992, p. 22.</ref> *Più un oggetto sfugge al nostro sguardo, maggiore è lo sforzo che facciamo per afferrarlo, poiché esso punzecchia il nostro orgoglio, eccita la nostra curiosità e ci appare interessante. Combattendo ciascuno per il proprio dio, infatti, si combatte solo per gli interessi della propria [[vanità]], la quale, fra tutte le passioni prodotte dal cattivo assetto sociale, è quella che può essere offesa più facilmente e quella che meglio si presta a commettere follìe.<ref>Da ''La necessità dell'ateismo'' (1813), Nessun Dogma, Roma, 2012, pp. 15-16.</ref> * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere.<ref>Percy Bysshe Shelley (1792-1822), Lettera dall'Italia a T. L. Peacock, 20 aprile 1818</ref> *Raramente ho visto una città così bella al suo primo apparire come [[Firenze]].<ref>Citato in [[Attilio Brilli]], ''Viaggiatori inglesi e americani nella Città del Fiore''; in Emanuele Kanceff, Attilio Brilli, Giorgio Cusatelli, Renato Risaliti, Silvia Meloni Trkulja, Mara Miniati e Maurizio Bossi, ''Firenze dei grandi viaggiatori'', a cura di Franco Paloscia, Edizioni Abete, Roma, 1993, p. 51. ISBN 88-7047-053-9</ref> *''Salute a te, o spirito di gioia! | Tu che non fosti mai uccello, e dall'alto | del cielo, o vicino, rovesci | la piena del tuo cuore in generose | melodie di un'arte non premeditata. | Sempre più in alto, in alto ti vedo | guizzare dalla terra, una nube di fuoco, | e percorri con l'ali l'infinito azzurro, | ti levi nell'aria cantando, | e librandoti alta ancora canta.'' (da ''Ad un'[[allodola]]''<ref>In ''Poesie'', a cura di Roberto Sanesi, Milano, 1983.</ref>) *So di essere uno di quelli che gli uomini non amano; ma sono di quelli di cui si ricordano.<ref>Citato in [[Charles Baudelaire]], ''Lettre à Sainte-Beuve''.</ref> *{{NDR|Sul [[Colosseo]]}} Vedo una gran cerchia d'archi, e tutt'intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse… Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l'una sull'altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro…<ref>Da ''The Coliseum''.</ref> ===Citazioni errate=== *Più studiamo, più scopriamo la nostra ignoranza. :''The more we study, we the more discover | Our ignorance''. ::Citazione di [[Pedro Calderón de la Barca]], in ''Scenes from the Magico Prodigioso'', quarto discorso di Cyprian, tradotta da Shelley, riportato in ''The Poetical Works of Percy Bysshe Shelley'', a cura di William B. Scott. ==''In difesa della poesia''== *Mentre si preoccupano di ridurre e combinare la mano d'opera, il meccanicista e l'economista politico stiano attenti a che le loro scelte, non illuminate dai principi primi di esclusiva pertinenza dell'immaginazione, non finiscano per accentuare il divario tra opulenza e indigenza, così come è avvenuto nell'Inghilterra moderna. Hanno così messo in pratica il detto: "A chi ha, sia dato di più; a chi non ha, venga tolto anche il poco che possiede".<ref>{{cfr}} Luca 19,26; Matteo, 25, 29.</ref> I ricchi sono diventati più ricchi; i poveri, più poveri, e la nave dello stato è vessata tra la Scilla dell'anarchia, e il Cariddi del dispotismo. *Sotto nomi più o meno speciosi, ogni epoca ha idolatrato i propri errori: la Vendetta è l'idolo nudo di un'età semibarbarica; l'Illusione è l'immagine velata del male oscuro davanti al quale giacciono prostrate l'opulenza e la sazietà. *Una narrazione di fatti particolari è uno [[specchio]] che oscura e distorce quello che dovrebbe essere bello; la [[poesia]] è uno specchio che rende bello quello che è distorto. ===Explixit=== I [[Poeta|poeti]] sono i misconosciuti legislatori del mondo. ==''Prometeo liberato''== *''Diede all'uomo il linguaggio, e il linguaggio creò il pensiero | Che è il metro dell'universo''.<ref>Da ''Prometeo liberato'', II, 4, 72-3.</ref><ref name=diz/> *I gesti più consueti sono belli per l'[[amore]]. :''Familiar acts are beautiful through love''. (IV, 403)<ref>Da ''[http://www.bartleby.com/139/shel116.html Prometeo liberato]'', 1820.</ref> *Il [[dolore]] è cieco per qualche tempo, e così il mio. | A nessuna cosa vivente auguro di soffrire. :''Grief for awhile is blind, and so was mine. | I wish no living thing to suffer pain''. (I, I, 304-5) *Non conoscere fede, né amore, né legge, essere | Onnipotenti ma soli, è regnare. :''To know nor faith, nor love, nor law, to be | Omnipotent but friendless, is to reign''. (II, IV, 47) *Tutti gli spiriti che servono il male sono schiavi. :''All spirits are enslaved which serve things evil''. (II, IV, 110) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Adone''=== Piango Adonais – è morto.<ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ===''La necessità dell'ateismo''=== {{centrato|'''Non c'è dio né divinità'''}} Questa negazione si riferisce solamente all'aspetto creativo del divino. Resta ferma l'ipotesi di uno spirito coeterno ed immanente all'universo. ==''Lettere''== *[[Cristo]] non è mai esistito… la caduta dell'uomo, l'intera struttura della superstizione che essa sostiene non può più ottenere il credito dei filosofi.<ref>Da una lettera a [[Ralph Wedgwood]] (1766–1837); citato in ''Poesia'' n. 193, Crocetti 2005.</ref> *[[Napoli]], 22 dicembre 1818</br>Mio caro Peacock,</br>la nostra successiva escursione è stata il [[Vesuvio]]. Abbiamo raggiunto Resina {{NDR|Ercolano}} in carrozza. Lì Mary e io siamo montati sui muli, mentre Clare è stata trasportata sulle spalle di quattro uomini, seduta su di una sedia, come un membro del Parlamento che ha vinto le elezioni, e spaventata allo stesso modo, anche se con minor ragione.<ref name=Letters>Da ''The Letters'', Londra, 1912.</ref> *Il [[Vesuvio]], dopo i ghiacciai, è la più impressionante esibizione delle energie della natura che ho mai visto. Non ha la incommensurabile grandezza, la irresistibile magnificenza né, sopra tutto, la radiante bellezza dei ghiacciai; ma possiede tutta la loro caratteristica forza, tremenda e irresistibile. [...] La [[lava]], come il ghiaccio, striscia continuamente con un suono crepitante come quello del fuoco che si spegne.<ref name=Letters/> ==Citazioni su Percy Bysshe Shelley== *''Ah, ma non ivi alcuno de' novi poeti mai surse, | se non tu forse, Shelley, spirito di titano, | entro virginee forme''. ([[Giosuè Carducci]]) *Coll'approfondirsi della sua conoscenza della letteratura nostra {{NDR|italiana}}, lo Shelley veniva sempre più ad apprezzare l'influsso che sullo sviluppo della poesia inglese aveva esercitato il genio italico; tanta maggiore importanza veniva quindi ad acquistare per lui la figura di Dante, che risplendeva sulla soglia del Rinascimento come un astro prodigioso, onde non solo sul Petrarca e sugli autori italiani doveva effondersi una viva luce, ma pur anche sul Chaucer e sui minori poeti della Rinascenza inglese. «Dalla Rinascenza italiana Chaucer prese ispirazione», dice lo Shelley<ref>''A Defense of Poetry'', II, 27. {{NDR|N.d.A.}}</ref>, «e l'edifizio della letteratura inglese è fondato su materiali italici». ([[Federico Olivero]]) *La preferenza dello Shelley riguardo al valore estetico delle tre [[Divina Commedia|Cantiche {{NDR|dantesche}}]], paragonate fra loro, parrebbe rivolta al Paradiso, in cui le immagini radiose, la gemmea colorazione, il perenne fulgore dello sfondo, dovevano particolarmente gradire al suo spirito sì propenso alle vive irradiazioni, agli effetti di luce e di tinte trasparenti. Inoltre egli osserva come, nell'apprezzamento delle Cantiche, i critici più acuti abbiano invertito il giudizio del volgo ammirando assai più i pregi dell'ultima parte di quelli delle altre. La terza Cantica gli offriva insuperabili splendori d'arte; quell'ascensione del poeta di stella in stella apparivagli come la più fulgida manifestazione della poesia moderna. ([[Federico Olivero]]) *Se il volto di [[George Gordon Byron|Byron]] era una maschera creata dalla personalità interiore del poeta che tradiva involontariamente i suoi sentimenti o li drammatizzava a tutto beneficio di un osservatore scelto, quello di Shelley era di una trasparenza che rivelava la sua vita interiore e le diverse peculiarità che dominavano il suo intelletto: la sua ingenuità, il suo facile entusiasmo, il suo ardore superficiale. Il suo singolare temperamento gli aveva donato un aspetto privo di età. Sfuggiva a ogni classificazione, cronologica o caratteriale che fosse. ([[Peter Quennell]]) *Shelley, sublime utopista, visionario entusiasta, vagheggiò e adorò fin dall'infanzia un mondo ideale e {{sic|edennico}}; credé al trionfo immancabile e definitivo di una religione d'Amore universale, di fraternità, di eguaglianza. Ma volendo, nella sua commovente semplicità e sincerità, uniformare alle sue idee la sua vita, passò d'errore in errore, di dolore in dolore, ma sempre puro, sempre buono, sempre grande e sempre infelice. L'arte fu la sua unica consolazione, la natura il suo asilo. ([[Enrico Nencioni]]) *Scevro di ogni influsso perturbatore dell'arte e della sua libertà è invece lo Shelley, questo ''singing god'' dell'Inghilterra moderna, il più squisito forse dei moderni lirici della natura. Anima delicatamente sensitiva, le cui fibre tremano come le foglie della mimosa pudica ed esalano in essenze sottili le impressioni esterne come un fiore fa dei succhi vitali che attinge dalla terra, nessuno al pari di lui visse e morì nella natura. Il Tamigi, i laghi svizzeri, i mari d'Italia furono la sua culla di poeta e la sua tomba. ([[Alessandro Chiappelli]]) *Sono stato un cannibale per venticinque anni. Per il resto della vita sono stato [[vegetarianismo|vegetariano]]. Fu Shelley che mi aprì gli occhi per la prima volta sulla ferocia della mia dieta. ([[George Bernard Shaw]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Percy Bysshe Shelley, ''In difesa della poesia'', traduzione di Vincenzo Pepe, Mimesis, Milano–Udine, 2013. ISBN 9788857558929 *Percy Bysshe Shelley, ''La necessità dell'ateismo'', traduzione di Federica Turriziani Colonna, Casa editrice Nessun Dogma, 2012. ISBN 9788890652721 ==Voci correlate== *[[Mary Shelley]] *[[George Gordon Byron]] *[[John Keats]] *[[John Polidori]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Ode al vento dell'Ovest||}} {{DEFAULTSORT:Shelley, Percy Bysshe}} [[Categoria:Drammaturghi britannici]] [[Categoria:Filosofi britannici]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Poeti britannici]] msr7nbhqr2dgd14iv4kdv30eb16vlei Antonio Fogazzaro 0 2725 1218281 1208704 2022-07-22T00:40:34Z 151.21.151.19 /* Malombra */ wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Antonio Fogazzaro.jpg|thumb|Antonio Fogazzaro]] '''Antonio Fogazzaro''' (1842 – 1911), scrittore e poeta italiano. ==Citazioni di Antonio Fogazzaro== *Dove trovate un italiano bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell'arte? La grande maggioranza degli uomini educati non ne capisce niente, ma si guarda molto bene del confessarlo. È curioso di star ad ascoltare un gruppo di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una fatica del diavolo per metter fuori dell'ammirazione, credendo ciascuno di aver a che fare con degli intelligenti. Se potessero levarsi la [[maschera]] tutti ad un tratto, udreste che risata!<ref>Da ''Malombra''.</ref> *''Il lume nasce e muore; | che riman dei tramonti e delle aurore? | Tutto, Signore, | tranne l'[[Eternità|eterno]], al mondo | è vano.''<ref>Da ''A sera'', in ''Piccolo mondo antico {{small|e altre pagine}}'', Mondadori, 1964, p. 352.</ref> *Io non sono amico di certe mollezze sentimentali moderne; io credo che è molto bene per l'uomo di ripassare ogni tanto le lezioni e i precetti ch'egli ha avuto, direttamente o indirettamente, dalla sventura, e di non lasciarne estinguere, di rinnovarne il dolore, perché è il dolore che li conserva. E poi il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.<ref>Da ''Malombra''.</ref> *La sua vita {{NDR|del Santo}} era questa. Sull'alba andava alla messa dell'arciprete. Lavorava fino alle undici. Mangiava pane, erbe, frutta, non beveva che acqua. Nel pomeriggio lavorava per niente le terre delle vedove e degli orfani. La sera, seduto sulla sua porta, parlava di religione.<ref>Da ''Il Santo'', [[s:Il Santo/Capitolo V|cap. V]], III.</ref> *Se è vero che il [[romanzo]] è la forma prevalente del sentimento poetico del nostro tempo, la povertà dell'arte italiana è ben grave.<ref>Citato in Giulio Cattaneo, ''Introduzione'', in Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Newton Compton, 2010, p. 7.</ref> ==''Discorsi''== *[...] l'ingegno di [[Giacomo Zanella]] fu per eccellenza italiano. Nessuno fra i nostri poeti di questo secolo si è intinto, direi, quanto lui, alla superficie, nelle letterature straniere, restandone, quanto lui, intatto nel cuore. Egli si assimilò tutto che poté trovare nei poeti stranieri di chiaro, di corretto, di misurato, di conforme all'indole italica; la sua natura respinse inesorabilmente il resto. [...] Trovo poi che la profonda italianità sua fu temperata, colorata d'un carattere regionale spiccatissimo, che fu per eccellenza una italianità veneta. (p. 36) *[...] quella poesia in cui Giacomo Zanella, giunto alla maturità dell'ingegno, meglio specchiò sé stesso, è [...] latinamente grave, precisa, chiara, religiosa, venetamente conservatrice, conciliatrice, sempre mite, talvolta molle.<br>Essa venne sorgendo in mezzo all'opera abbondante dello scrittore come, in qualche solitudine, un insigne monumento sacro sorge fra le pietre sparse e le minori dimore di coloro che vi lavorano. Essenzialmente lirica, quindi disgregata e frammentaria in apparenza, ha veramente l'organismo di una potente unità. (p. 37) *La potenza della [[ragione]] è piuttosto ammirata che amata dagli uomini. Il comune degli uomini par credere a un antagonismo naturale fra la lucidità della ragione e il calore dell'affetto. Un uomo del quale vien detto che si governa in tutto secondo ragione, è spesso giudicato avere il cuore freddo. Poco diversamente giudica il mondo coloro che sa dediti all'amor di Dio. Li stima assorti nel Creatore e freddi verso le creature. Ne l'uno né l'altro di questi erronei giudizii umani sono senza scusa. Essi hanno realmente alcune apparenze a loro favore. Molte volte la ragione e l'affetto appariscono contraddirsi nella vita per modo che la prima ne prende quasi un colore odioso. Molte volte si vedono uomini dediti a un [[ascetismo]] sincero, alla preghiera, alla penitenza, che esercitano la carità verso il prossimo per ossequio a un padrone severo, per mortificazione di se stessi, senza calore d'anima, senza fuoco d'amore né per la famiglia né per la patria né per l'umanità, e paiono assiderati nel loro ascetismo. (p. 159) ==''Miranda''== ===[[Incipit]]=== '''ALLA SIGNORA ERNESTINA V.W.'''<br>Pareva segnato dalla matita d'un umorista quel sentiero alpino che serpeggiava tra gli abeti, ora appiattandosi, entro una macchia folta, ora guizzando nel prato aperto, spensieratamente curioso di ogni ruscello e d'ogni precipizio, tutto ipocrita serietà quando si diparte della strada maestra, tutto scappate e follie quando si gitta sul morbido tappeto del «Campo dei fiori». Quando a Voi, signora, colla snella persona serrata in un costume azzurro e grigio, coi capelli biondi un poco sdegnosi dell'ireno, colle movenze, scusatemi, un poco rigide, parevate una fugura di pennello antico, piena di pensiero e di fiera vita nella fisionomia, mirabilmente posata in mezzo ad una natura dalle linee taglienti, severa, fredda di tinte, oserei dire spirituale. Quella sera avevo l'onore di vedervi bella; poiché in Voi la bellezza è lume che va e viene a vostro talento. ===Citazioni=== *IL LIBRO D'ENRICO<br>I<br>Miranda, dolce nome.<br>Ella sedea<br>Sul picciolo sedile a piè degli olmi,<br>Qual se le Grazie ve l'avesser posta.<br>Mio zio parlava del buon tempo antico;<br>Era scura la sera; io la guardai<br>Larghe e rade sentimmo in quel momento<br>{{sic|Goccie}} cader di piova repentina;<br>Ella surse la prima, io dopo tutti. (p. 41) *XIX<br>Da molto tempo non apersi il libro.<br>Tutto m'irrita, l'ozio ed il lavor;<br>E, stanco, di posar non trovo loco.<br>Nell'inerte pensier richiamo a stento<br>La sua voce, il suo sguardo, il suo sorriso.<br>T'amo, sì t'amo, ognor mi sei presente!<br><br>Stasera dànno il «Faust». Furbo dottore,<br>Si comperò coll'anima l'amore,<br>E poi gabbò l'inferno<br>Che venduto gli aveva merce rubata<br>Al padre Eterno.<br><br>Ci andrò. Lo spirito mio sete ha di canti. (p. 60) ==''Piccolo mondo antico''== ===[[Incipit]]=== Soffiava sul lago una ''breva'' fredda, infuriata di voler cacciar le nubi grigie, pesanti sui cocuzzoli scuri delle montagne. Infatti, quando i Pasotti, scendendo da Albogasio Superiore, arrivarono a Casarico, non pioveva ancora. Le onde stramazzavano tuonando sulla riva, sconquassavan le barche incatenate, mostravano qua e là, sino all'opposta sponda austera del Doi, un lingueggiar di spume bianche. Ma giù a ponente, in fondo al lago, si vedeva un chiaro, un principio di calma, una stanchezza della ''breva''; e dietro al cupo monte di Caprino usciva il primo fumo di pioggia. Pasotti, in soprabito nero di cerimonia, col cappello a staio in testa e la grossa mazza di bambù in mano, camminava nervoso per la riva, guardava di qua, guardava di là, si fermava a picchiar forte la mazza a terra, chiamando quell'asino di barcaiuolo che non compariva. ===Citazioni=== *Tante figure umane piene di rancori che si credevano eterni, di arguzie che parevano inesauribili, fedeli ad abitudini di cui si sarebbe detto che solo un cataclisma universale potesse interromperle, figure non meno familiari di quegli alberi alle generazioni passate, e scomparse con essi. (2010, p. 24) *I due ricci pendenti a lato della sua mansueta bruttezza avevano un particolare accento di rassegnazione sotto l'ombrello del marito, proprietario, ispettore e geloso custode di tante eleganze. (2010, p. 26) *''Falso occhio mobile, | Mento pelato, | Lingua di vipera | Cor di castrato, | Branche policrome, | Bisunto saio, | Maiuscolissimo | Cappello a staio. | Ecco l'immagine | Del vil Tartufo | Che l'uman genere | E il cielo ha stufo.'' (1957, p. 29,) *Austriacante per paura, mentre la padrona di casa lo era per convinzione. (2010, p. 33) *Fra tante difficoltà, fra tante angustie. Pure, pensava adesso, se il matrimonio si fosse fatto pubblicamente, pacificamente, col solito proemio di cerimonie ufficiali, di contratti, di congratulazioni, di visite, di pranzi, tanto tedio sarebbe riuscito più ripugnante all'amore che questi contrasti. (2010, p. 36) *Certi volumi di giurisprudenza dormivano sotto un dito di polvere, e non una foglia della piccola gardenia in vaso, sul davanzale della finestra di levante, ne aveva un atomo solo. Questi eran già sufficienti indizi, là dentro, del bizzarro governo d'un [[poeta]]. (2010, p. 37) *Aveva collere pronte, impetuose, fugaci; non sapeva odiare e nemmanco risentirsi a lungo contro alcuno. (2010, p. 38) *Egli aveva appena posato le mani sullo strumento che la sua immaginazione si accendeva, l'estro del compositore passava in lui e nel calore della passione creatrice gli bastava un fil di suono per veder l'idea musicale e inebbriarsene. (2010, p. 38) *Focoso e impetuoso com'era, Franco aveva tuttavia la semplice tranquilla fede d'un bambino. Punto orgoglioso, alieno dalle meditazioni filosofiche, ignorava la sete di libertà intellettuale che tormenta i giovani quando la loro ragione ed i loro sensi cominciano a trovarsi a disagio nel duro freno di una credenza positiva. (2010, p. 39) *Franco entrò in sala mentre la voce nasale diceva le soavi parole «''Ave Maria, gratia plena''» con quella flemma, con quella untuosità, che sempre gli mettevano in corpo una tentazione indiavolata di farsi turco. (2010, p. 40) *Dei paeselli di Casarico e di S. Mamette, accovacciati sulla riva come a bere. (2010, p. 47) *Le case [...] tutte bianche e ridenti verso l'aperto, tutte scure verso quell'altra disgraziata fila di case che si attrista dietro a loro, somigliano certi fortunati del mondo che di fronte alla miseria troppo vicina prendono un sussiego ostile, che si stringono l'uno all'altro, si aiutano a tenerla indietro. (2010, p. 48) *Resistendo a quelle carezze perché vi sentiva una gratitudine di cui non avrebbe sopportate le parole. (2010, p. 49) *Che, insieme a uno squisito sentimento della vita come dovrebb'essere, possedeva un senso acuto della vita com'è realmente. (2010. p. 51) *Ricevette l'abbraccio commosso de' suoi nipoti senza corrispondervi, quasi seccato da una dimostrazione superflua, seccato che non accogliessero più semplicemente una cosa tanto semplice e naturale. (2010, p. 59) *Offerse la sua servitù alla signora Teresa riveritissima, la sua devozione alla sposina amabilissima, la sua osservanza allo sposo compitissimo. (2010, p. 59) *Vi fu dunque nelle sue parole un grammo di sincerità, un grammo d'oro che bastò a dar loro il suono del buon metallo. (2010, p. 75) *Aveva risposto a Franco quasi aspramente come se l'affetto del vivo offendesse in qualche modo l'affetto della morta. (2010, p. 84) *V'impresse una violenza d'amore più forte che tutti gli insulti, che tutte le bassezze odiose del mondo. (2010, p. 87) *Chi passando per l'alto lago avesse potuto discernere tutte queste figure meditabonde, inclinate all'acqua, senza veder le bacchette né i fili né i sugheri, si sarebbe creduto nel soggiorno d'un romito popolo ascetico, schivo della terra, che guardasse il cielo giù nello specchio liquido, solo per maggiore comodità. (2010, p. 94) *Il Biancòn aveva, a sua insaputa, una discreta dose di mansuetudine in un doppio fondo che Iddio gli aveva fatto nel cuore senza avvertirnelo. (2010, p. 95) *Davvero, egli non aveva coscienza di sé come di un organismo distinto dall'organismo governativo austriaco. [...] Il suo vero Iddio era l'Imperatore; rispettava quello del cielo come un alleato di quello di Vienna. (2010, pp. 95-96) *Per la solità bontà che ad ogni simile contrasto saliva saliva silenziosamente dietro le renitenze dello zio fino a sormontare, a coprir tutto con una larga onda di acquiescenza o almeno con la frase sacramentale «del resto, ''fate vobis''». (2010, p. 101) *Mi pare che qualcuno potrebbe dire: che obbligo ha Iddio di regalarci l'immortalità? L'[[immortalità]] dell'anima è una invenzione dell'egoismo umano che in fin dei conti vuol far servire Iddio al comodo proprio. Noi vogliamo un premio per il bene che facciamo agli altri e una pena per il male che gli altri fanno a noi. (2010, p. 104) *«[...] Guarda la forma di questa rosa, guarda il portamento, guarda le sfumature, le venature di questi petali, guarda quella stria rossa; e senti che odore, adesso! E lascia star la filosofia.»<br/> «Lei è nemico della filosofia?», osservò il professore, sorridendo.<br/> «Io sono amico», rispose Franco, «della filosofia facile e sicura che m'insegnano anche le rose.» (2010, p. 105) *Un tenace, fiero sentimento d'indipendenza intellettuale resisteva in lei all'amore. Ella poteva tranquillamente giudicar suo marito, riconoscerne le imperfezioni e sentiva ch'egli non poteva altrettanto, lo sentiva umile nel suo amore, devoto senza fine. (2010, p. 110) *Vi sono anime che negano apertamente la [[oltretomba|vita futura]] e vivono proprio secondo la loro opinione, per la sola vita presente. Queste non sono molte. Poi vi sono anime che mostrano di credere nella vita futura e vivono del tutto per la presente. Queste sono alquanto più. Poi vi sono anime che alla vita futura non pensano e vivono però in modo da non mettersi troppo a repentaglio di perderla se c'è. Queste sono più ancora. Poi vi sono anime che credono veramente nella vita futura e dividono pensieri e opere in due categorie che fanno quasi sempre ai pugni fra loro: una è per il cielo, l'altra è per la terra. Queste sono moltissime. Poi vi sono anime che vivono per la sola vita futura nella quale credono. Queste sono pochissime e la signora Teresa era di queste. (1957, pp. 115-116) *«Il [[colera|colèra]]», disse Luisa, «se avesse giudizio, potrebbe fare bellissime cose; ma non ne ha.» (2010, p. 124) *Aveva del resto un inconscio bisogno di amare senza speranza per potersi poi compiangere, per la voluttà di un doppio intenerimento, verso una bella creatura e verso se stesso. (2010, p. 146) *Ella entrò frettolosa, con la testolina bionda chiusa in un gran cappuccio nero, come una primavera travestitasi, per chiasso, da dicembre. (2010, p. 146) *Franco si divertì a spegner il lume e osservò che la filosofia poteva trovarsi male al buio, ma che la poesia ci si trova benissimo. (2010, p. 147) *Così ciascuno dei critici saliti nella navicella d'un grande poeta si crede fare una via differente. Chi stima dirigersi verso un ideale, chi verso un altro, chi stima accostarsi a un modello, chi a un altro, chi andar avanti, chi tornar indietro; e il [[poeta]] li commove, li scuote col suo verso tutti insieme, li porta sulla propria via. (2010, pp. 147-148) *E quanto ai dolori che non vengono dagli uomini ma dalle condizioni stesse della vita umana, le pareva di ammirar coloro che vi resistono per una forza loro propria sopra quegli altri che invocano e ottengono aiuto dallo stesso Essere onde furono percossi. (2010, p. 136) *Non lasciò più la dolce mano, la tenne egli pure come l'avrebbe tenuta un amante, non guardando mai Luisa, serbando impassibile il viso e rigida la persona. Parlava con la mano sola, con l'anima nel palmo e nelle dita. (2010, p. 149) *«Dio, le ragioni! Le ragioni si sentono, le devi sentire senza che io te le dica!» (2010, p. 154) *Come la [[religione]] favorisca i sentimentalismi deboli, com'essa che predica la sete della giustizia sia incapace di formare negl'intelletti devoti a lei il vero concetto di giustizia. (2010, p. 156) *Lo aveva capito bene. Del resto era tanto tempo ch'egli aveva capito una cosa! Che cosa? Oh, una cosa naturale! Naturalissima! Meritava egli di essere amato da lei? No certo; egli era un povero disutile e niente altro. Non era naturale che dopo averlo conosciuto bene, ella lo amasse meno? Perché certo certo lo amava meno di una volta!<br/> Luisa tremò che questo fosse vero, disse «no, Franco, no» e lo sgomento di non saperlo dire con energia bastante le paralizzò la voce. Egli che aveva sperato una smentita violenta, sussurrò atterrito: «Dio mio!». (2010, p. 165) *No caro Pasotti! [...] Non si cercano oggi tutte le vie di affamare la mia famiglia e me, per offrirci domani del pane sporco. (p. 175, 2010) *Era un amico, aveva errato gravemente, gravissimamente, ma con una buona intenzione. Dove andavano a finire le massime di Franco, la carità, il perdono delle offese, s'egli non perdonava neppure a chi aveva voluto fargli del bene? (2010, p. 178) *La ribelle intravveduta, sentita qualche volta da Franco attraverso l'amante, la creatura dall'intelletto forte sopra l'amore e orgoglioso, non potuta mai conquistare interamente, gli stava ora di fronte, tutta vibrante nella coscienza della sua ribellione. (2010, p. 179) *Non ho mai potuto veramente sentire, per quanto mi sforzassi, questo amore di un [[Dio|Essere invisibile]] e incomprensibile, non ho mai potuto capire il frutto di costringer la mia ragione ad accettare cose che non intende. (2010, p. 181) *Ebbe un momento l'idea di spogliarsi, l'abbandonò subito poiché sua moglie stava alzata a lavorare. Tolse la coperta, si coricò vestito. (2010, p. 184) *Confessa che voialtri credenti amate le vostre credenze anche perché sono un comodo riposo dell'intelletto. (2010, p. 200) *Disprezzò la pioggia scrosciante che le batteva sul capo e sulle spalle, che la cingeva d'un torbido velo e di strepito. Le piaceva, forse, quella passione delle cose intorno alla sua propria. (2010, p. 210) *Tutto vibrante di una commozione senza nome. (2010, p. 225) *Egli ebbe il senso di una irreparabile rovina nell'anima di lei e tacque. (2010, p. 225) *Pianse, al buio, la sua figliuola, senza ritegno, senza nemmeno quel ritegno che vien dalla luce. [...] Parole incomposte di strazio e di fede ardente, chiamando Dio in aiuto, Dio, Dio che lo aveva colpito. (2010, p. 226) *Se realmente esisteva una Intelligenza, una Volontà, una Forza padrona degli uomini e delle cose, la mostruosa colpa era sua. [...] Meglio la signoria della Natura senza [[Dio]], meglio un padrone cieco ma non nemico, non deliberatamente cattivo. (2010, p. 228) *Friend era infermo da due giorni. Tutta la brigata si commosse e lamentò il caso con la segreta speranza che il maledetto mostro fosse per crepare. (2010, p. 229) *Per fortuna la guardia [...] era un galantuomo che mangiava a malincuore il pane austriaco per non averne potuto trovare altro. (2010, p. 240) *Sai neanche immaginare cosa tu sei per me e cosa farei per non darti senza necessità un piccolo dolore, mentre pare che a te non importi nulla di lacerarmi l'anima? (2010, p. 271) *Parlavano della futura [[Italia]] [...] ma si sentiva che non importava loro un fico secco della vita pur di farla libera, questa vecchia patria, e grande. [...] «I nostri figli ci faranno il monumento, ma dopo verranno, mi capisce, con licenza, quelle figure porche dei nostri nipoti, e mi par di sentirli: "Come l'han fatta da cani", diranno, "quei vecchi insensati l'Italia!".» (2010, p. 272) *Una vecchia, che aveva tre figli fra quei soldati, gridava loro, tutta scarmigliata ma non piangente, che si ricordassero del Signore e della [[Maria|Madonna]]. «Sì», brontolo un vecchio sergente che li accompagnava, «ca s'ricordo del Sgnour, d'la Madonna, del Vescov e del prevost!» I soldati molto pratici del «prevost», la prigione militare, risero della barzelletta e il battello partì. (1957) ==''Piccolo mondo moderno''== ===[[Incipit]]=== La vecchia marchesa Nene Scremin stava spolverando ella stessa, in abito di ricevimento e con un viso arcigno, il suo salotto. Strofinava col fazzoletto le spalliere delle sedie appoggiate alle pareti, gl'intagli del canapè e delle poltrone, i piani delle cantoniere, la campana della pendola.<br /> Alzava uno a uno i candelieri dorati della caminiera di marmo nero, alzava dal tavolo di marmo bianco, uno a uno, i porta-fiori, i porta-ritratti, le bomboniere, i ninnoli accumulati da una serie favolosa di natalizi e di anniversari, strofinava il marmo, cancellava le piccole nuvolette di polvere, brontolando contro quel benedetto Federico che pretendeva di avere spolverato. ===Citazioni=== *Aperse la finestra, bevve l'aria fredda, scura e muta. (2011, p. 25) *Prese un'aria di Sibilla restìa. (2011, p. 28) *Mi accoravo del mio inganno come di non saper decifrare in me stesso i desideri che mi rendevano inquieto. (2011, p. 41) *Mi pareva che avessero acqua nelle vene, acqua santa, se vuole, ma troppo diversa da quel sangue pieno di fuoco latente che mi sentivo io. (2011, p. 42) *Mi piaceva sopra tutto, credo, perché mi ero accorto di piacere a lei. (2011, p. 42) *Ha finito per tanto tempo di sdilinquirsi per la bellezza che ora si crede sincero. (2011, p. 66) *Che forse la sessa intera [[cattolicesimo|religione cattolica]] era un grande spettrale cadavere in piedi come l'abbazia. (2011, p. 75) *«Lei?» diss'egli ridendo. «Un mondano come Lei?»<br/> «Io non sono un mondano, caro Maironi. Io prendo interesse a osservare le vanità mondane e non sono mondano come un astronomo non è celeste.» (2011, pp. 75-76) *Una religione nuova! Poniamo, se vuole, la religione mia, ch'è la religione del dubbio, una religione che invece di obbligarci a credere quello che non si può sapere, ci proibisce di negarlo e c'impone il dubbio, il quale è infinitamente più sapiente e utile della [[fede]], poiché ci dispone a tutte le possibilità! (2011, p. 78) *«Ecco, i [[Cattolicesimo|cattolici]], come sono» ribatté Dessalle, sorridendo. «Ci vogliono addirittura empi. Più ci avviciniamo a voi, meno ci sopportate. Si potrebbe sostenere benissimo che la vostra religione insegna l'odio del prossimo». (2011, p. 79) *Di lunghe frondi mobili ai fiati vagabondi della notte. [...] Un'ora beata in quel solingo incanto di marmi e di luna, fra le rose inquiete, accennanti un voluttuoso invito. (2011, p. 103) *Le facce compunte dei devoti stupidamente prostrati, come a lui pareva, ciascuno davanti a un piccolo specchio, guardandovi un piccolo Iddio della propria mente. (2011, p. 131) *Si ritirò accigliato dentro le trincee della propria dignità. (2011, p. 150) *Una fisionomia da [[Sfinge]] che non vuol proporre il suo enigma. (2011, p. 187) *Ogni cosa vi ha l'impronta di un sentimento, di una personale idea di bellezza, che ci movono a sospirare per un triste, indefinibile senso dell'assenza di qualcuno che ivi passò e che avremmo amato. (2011, p. 237) *Se tutte le [[nota (musica)|note musicali]] volessero essere il ''la'' perché il ''la'' comanda, addio musica! (2011, p. 241) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Daniele Cortis''=== Le palle cozzarono insieme due volte, forte.<br> "Tac tac!" fece il conte Perlotti guardandole correre attento, con il gesso nella destra e la stecca nella sinistra.<br> "Santo diavolo!" esclamò il senatore. "Non c'è taglio. Che stecche avete, contessa Tarquinia? Non si può giuocare."<br> "E dàlli!" disse la contessa, sottovoce, fra un gruppo di signore.<br> "Genero mio benedetto" soggiunse allargando le braccia, "più che scrivere e riscrivere che me ne mandino!"<br> Si voltò alla Perlotti che sorrideva silenziosamente guardando il tempo dall'uscio a vetri.<br> "Bello, sai" brontolò. "Sarà la ventesima volta che me lo dice. Vuole che le faccia io le stecche?"<br> "Che tempo!" disse la signora, prudente. "Fa paura." ===''Fedele ed altri racconti''=== ====''Fedele''==== — Soffio, signor Fogazzaro — disse, quella sera indimenticabile del 1.º agosto 1884, il generale Trézel, pigliandomi una delle mie povere pedine. — Stia attento! ====''Un'idea di Ermes Torranza''==== Il professor Farsatti di Padova, lo stesso ch'ebbe con M.r Nisard la famosa polemica sui ''fabulæque Manes'' di [[Orazio]], soleva dire di Monte San Donà: «Cossa vorla? Poesia franzese!» Il solitario palazzo, il vecchio giardino dei San Donà gli erano poco meno antipatici di «monsiù Nisarde» sin dall'autunno del 1846, quando vi era stato invitato dai nobili padroni a mangiare i tordi, e fra questi gli si erano imbanditi degli stornelli. ====''Il fiasco del maestro Chieco''==== Rilessi nel vecchio quaderno, dove l'avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]]: «Lass dir eine Kleinigkeit nicht näher gehen als sie werth ist». — Non lasciarti toccare da una inezia più ch'essa nol meriti. ====''Eden Anto''==== Un amico mio, profondo in zoologia, e convinto da lungo tempo che se il più vecchio degl'ippopotami viventi camminasse ritto sulle zampe posteriori, somiglierebbe tutto, almeno da tergo, al dottore Marcòn, assessore in una cittadina del Polesine, non importa quale, e gonfiato da piccolo notaio a gran riccone, non importa come; tanto che sarebbe pura giustizia chiamarlo ippopotamo d'oro, costui, e non vitello. ====''Una goccia di rhum''==== Gli occhi suoi mi dissero di tacere; un domestico entrava con il vassoio del thè.<br> — Per me sola — diss'ella a mezza voce — come Leopardi. — Amava, benché straniera, Leopardi, che io le leggevo qualche volta; e non soffriva, allora, che chicchessia ne udisse un sol verso. ====''Pereat Rochus''==== — Bel caso, don Rocco — disse per la quarta volta il professore Marin, raccogliendo le carte e sorridendo beatamente, mentre il suo vicino di destra inveiva furioso contro il povero don Rocco. Il professore durò a perseguitare costui con un risolino a bocca chiusa, con lo sguardo scintillante di benevola ilarità; poi si volse alla padrona di casa che dormigliava in un angolo del canapè. ====''Liquidazione''==== ''Signor Direttore,''<br> Ella mi propone, molto cortesemente, di lavorare per il Suo giornale. Grazie tante, ma non sa, caro signore, cosa c'è di nuovo? Chiudo l'officina. Che vuole? I miei libri non vanno, è gran ventura se qualcuno me ne arriva alla seconda edizione; capisce, a questi tempi! ===''Il dolore nell'arte''=== Sull'orlo di un lago bizzarro che io amo, verde ai due capi, sottile e torto per sinuose gole di colli selvaggi e di montagne tragiche, sereno a mezzo il corso nell'arco di un golfo idilliaco, si affaccia allo specchio maggiore delle acque [10]una densa e signorile corona di ombra. Sovente per le vie solitarie di quell'ombra fui preso dal senso di una bellezza che più si prometta di quanto si sveli. ===''Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali''=== Rilessi nel vecchio quaderno, dove l'avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di Lessing: "Lass dir eine Kleinigkeit nicht n'äher gegehen als sie werth ist" (Non lasciarti toccare da un'inezia più ch'essa nol meriti). Alzai gli occhi e vidi la mia vita, vuota e amara per l'oblìo di quelle parole sapienti. Anche lei, però! Sì, lei era stata troppo orgogliosa, troppo fiera; ma se io le avessi detto sorridendo: "Badi, le sue rose avevano questa spina, e mi ha punto qui e vi è rimasta", ella avrebbe levata la spina e forse anche baciata la ferita. Invece io m'ero fitto in cuore, con una strana e crudele compiacenza, quella sua lieve allusione a un passato di cui ero geloso. ===''Il mistero del poeta''=== Oggi, 2 novembre 1881, ho deciso di porre in iscritto il segreto ch'è la vita, la ricchezza e la potenza dell'anima mia. Né i miei parenti né i miei amici ne hanno, ch'io sappia, sospetto alcuno. Una sola persona vivente, in Italia, ne apprese da me qualche cosa; ma ella è tale che certo non ne ha fatto parola. ===''Il Santo''=== Jeanne si posò aperto sulle ginocchia il volumetto sottile che stava leggendo presso la finestra. Contemplò pensosa dentro la ovale acqua plumbea dormente a' suoi piedi il passar delle nubi primaverili che ad ora ad ora trascoloravano la villetta, il giardino deserto, gli alberi dell'altra sponda, le campagne lontane, a sinistra il ponte, a destra le quiete vie che si perdevano dietro il ''Bèguinage'', e i tetti acuti della grande mistica morta, Bruges. Ah se quella ''Intruse'' di cui stava leggendo, se quella funerea visitatrice movesse ora, invisibile, per la città sepolcrale, se le rughe brevi dell'acqua plumbea fossero l'orma sua, s'ella toccasse già la riva, la soglia della villetta, con il suo sospirato dono di sonno eterno! ===''Leila: romanzo''=== «Signorina» disse Giovanni, il domestico, entrando frettoloso, ansante, nella sala da pranzo. Aveva cercato inutilmente la signorina Lelia nel giardino, nel salone, nella sua camera. Erano le nove di sera, il padrone e la signorina avevano finito di pranzare prima delle otto, il padrone si era chiuso quasi subito nel suo studio, la signorina era uscita in giardino, a Giovanni non poteva venire in mente che fosse ritornata nella sala da pranzo. Ella era lì, alla finestra. ===''Malombra''=== * Uno dopo l'altro gli sportelli dei vagoni sono chiusi con impeto; forse, pensa un viaggiatore fantastico, dal ferreo destino che, ormai senza rimedio, porterà via lui e i suoi compagni nelle tenebre. La locomotiva fischia, colpi violenti scoppiano di vagone in vagone sino all'ultimo: il convoglio va lentamente sotto l'ampia tettoia, esce dalla luce dei fanali nell'ombra della notte, dai confusi rumori della grande città nel silenzio delle campagne addormentate: si svolge sbuffando, mostruoso serpente, tra il laberinto delle rotaie, sinché, trovata la via, precipita per quella ed urla, tutto battiti dal capo alla coda, tutto un tumulto di polsi viventi. * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|[[Lago di Como]]}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate... ===''Sonatine bizzarre''=== ====''Il parere di Ulisse''==== Tu conosci quella sala così elegante e signorile nelle proporzioni, così ricca di fregi nelle pareti e nel soffitto, di marmi preziosi e persino di madreperla nel pavimento, che si direbbe ideata dall'architetto della Casa Reale di Micene per il suo signore Agamennone? il quale vi sta solamente dipinto insieme alla principessa Ifigenia, a monsignore Calcante, ad alcuni ufficiali civili, militari ed ecclesiastici, a soldati, a marinai, a un cane di Corte e ad una cervetta che andrà sotto il coltello invece del giovinetto florido corpo femminile. ====''Suonatina per orsi''==== La più misteriosa, forse, fra le radici più oscure de' miei sentimenti, è una sottile, profonda radice di simpatia per mastro Bruno, l'onesto mangiatore di miele. Io mi sono sempre sentita viva questa radichetta nella parte inferiore del cuore, piuttosto a sinistra che a destra, prima ancora di accorgermi che spuntavano da quella stessa parte i miei sentimenti poetici e le mie idee evoluzioniste. ====''La dottoressa Pascal''==== Splendida guardia di giganti, quella che attornia l'Ortler. Egli stesso, il vecchio re, ha l'aspetto sereno e augusto di un grande contemplatore del cielo. Invece il gruppo de' suoi è tragico. Tutte quelle torve {{sic|faccie}} di montagne, la Geisterspitze, la Tuckettspitze, la Suldenspitze e non so quante altre sono torturate da una duplice passione: la superbia di appartenere al famoso capo, lo sdegno di sottostargli. ====''Il nostro secolo''==== Io vidi il nostro secolo quattro volte. La prima volta fu sulla terrazza dello Stabilimento di Lido, a Venezia, tre anni sono. Egli sedeva tutto grigio fra due scarpini gialli e una cravatta rossa, presso l'entrata del caffè, al tavolino di destra. Era certo più giovanilmente elegante che non convenisse alla sua vecchiaia; ridicolo, però, non era. ====''"La Nitália l'è brodéga"''==== Andavo a piedi da Vezzano del Trentino a Castel Madruzzo, avendo per guida e portatore un omettino sui cinquant'anni, piccolino, bruttino, giallognolo, umile come un fraticello. Non aveva un bel nome ed era salutato per nome da quanti incontravamo. – Addio, Patata. – Bondì, Patata. – Com'ela, Patatina? – Èi doi i fiorini stavolta, Patata? ====''Solamente le armi?''==== Io non possa rifiutarmi di aderire a chi predica, in qualsiasi maniera, la pace. Non so comprendere che si condanni una propaganda pacifica per questo che la guerra fu per tutti gli esseri viventi, compresa la specie umana, un potente fattore di progresso. La guerra è dolore. Se una legge di natura trae dal dolore il bene, noi non abbiamo che vedere con essa. ====''Bismarck''==== Ho sempre ammirato Bismarck non tanto per il suo genio quanto per la forza colossale della sua volontà che il mondo vide agire costantemente, ordinatamente, inesorabilmente come una energia della natura. In questo egli mi pare quasi sovrumano. Nella lucidità meravigliosa del pensiero e della parola, nello sdegno delle idealità vaghe, delle astrazioni metafisiche mi pare quasi sovratedesco; e osservo che la Provvidenza per fare una e grande la nazione germanica ha suscitato in mezzo a lei un uomo disforme in molte parti da lei, come per fare una e grande la nazione italiana ha suscitato un uomo che non aveva intelletto d'arte. ==Citazioni su Antonio Fogazzaro== *Egli poneva nell'opera sua la poesia degli affetti profondi, la bellezza delle memorie, il sacro mistero della morte. Non era, no, uno di {{sic|quelli}} uomini alteri che si pongono di fronte all'universo e si illudono di pesarlo e di definirlo. Era l'uomo del piccolo mondo antico e del piccolo mondo moderno, della sua gente, della gente del suo sangue, della gente del suo amore. Cercava, non l'uomo, ma gli uomini, ed in tutti gli uomini quel senso del divino dal quale si sentiva gloriosamente acceso il cuore nel petto. Aveva bisogno della intimità degli spiriti e delle cose. ([[Renato Simoni]]) *Fogazzaro è il poeta della ereditarietà, come [[Émile Zola|Zola]] ne è il clinico: ma il segno delle discendenze è, per lui, quasi esclusivamente spirituale; è un brivido rivelatore, è una rapida e commossa intuizione, è la possente trasmissione di due misteri alti e nostalgici: Dio e l'amore. ([[Renato Simoni]]) *Tra gli autori di ieri, a Fogazzaro va la mia convinta simpatia. Ma resta per me insuperata l'attrattiva verso la stupenda costruzione logica delle pagine di [[Pascal|Biagio Pascal]]. ([[Giulio Andreotti]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Antonio Fogazzaro, ''[https://archive.org/details/discorsi00fogagoog/page/n8/mode/1up Discorsi]'', Tip. edit. L. F. Cogliati, Milano, 1898. *Antonio Fogazzaro, ''[https://www.gutenberg.org/files/57082/57082-h/57082-h.htm Fedele ed altri racconti]'', Casa editrice Galli, 1897. *Antonio Fogazzaro, ''[https://www.gutenberg.org/files/32599/32599-h/32599-h.htm Il dolore nell'arte]'', Baldini, Castoldi & C., 1901. *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali]'', Passigli Editore, 1992. ISBN 3682249 *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Il mistero del poeta]'', Giuseppe Galli editore, Milano, 1888. *Antonio Fogazzaro, ''[[s:Il Santo|Il Santo]]'', Baldini & Castoldi, Milano, 1906. *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Leila: romanzo]'', a cura di Piero Nardi, A. Mondadori Editore, Milano, 1932. *Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Biblioteca Moderna Mondadori, Milano 1957. *Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Newton Compton, 2010. *Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo moderno'', BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2011. *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Sonatine bizzarre]'', Catania, Cav. Niccolò Giannotta Editore, 1899. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Piccolo mondo antico (romanzo)|''Piccolo mondo antico''|}} {{Pedia|Malombra (romanzo)|''Malombra''|}} {{Pedia|Il Santo (romanzo)|''Il Santo''|}} {{Pedia|Daniele Cortis (romanzo)|''Daniele Cortis''|}} {{Pedia|Piccolo mondo moderno||}} {{DEFAULTSORT:Fogazzaro, Antonio}} [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Politici italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 2669abygszofodya19mcava68bfihrj 1218332 1218281 2022-07-22T09:23:07Z Dread83 47 wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Antonio Fogazzaro.jpg|thumb|Antonio Fogazzaro]] '''Antonio Fogazzaro''' (1842 – 1911), scrittore e poeta italiano. ==Citazioni di Antonio Fogazzaro== *''Il lume nasce e muore; | che riman dei tramonti e delle aurore? | Tutto, Signore, | tranne l'[[Eternità|eterno]], al mondo | è vano.''<ref>Da ''A sera'', in ''Piccolo mondo antico {{small|e altre pagine}}'', Mondadori, 1964, p. 352.</ref> *La sua vita {{NDR|del Santo}} era questa. Sull'alba andava alla messa dell'arciprete. Lavorava fino alle undici. Mangiava pane, erbe, frutta, non beveva che acqua. Nel pomeriggio lavorava per niente le terre delle vedove e degli orfani. La sera, seduto sulla sua porta, parlava di religione.<ref>Da ''Il Santo'', [[s:Il Santo/Capitolo V|cap. V]], III.</ref> *Se è vero che il [[romanzo]] è la forma prevalente del sentimento poetico del nostro tempo, la povertà dell'arte italiana è ben grave.<ref>Citato in Giulio Cattaneo, ''Introduzione'', in Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Newton Compton, 2010, p. 7.</ref> ==''Discorsi''== *[...] l'ingegno di [[Giacomo Zanella]] fu per eccellenza italiano. Nessuno fra i nostri poeti di questo secolo si è intinto, direi, quanto lui, alla superficie, nelle letterature straniere, restandone, quanto lui, intatto nel cuore. Egli si assimilò tutto che poté trovare nei poeti stranieri di chiaro, di corretto, di misurato, di conforme all'indole italica; la sua natura respinse inesorabilmente il resto. [...] Trovo poi che la profonda italianità sua fu temperata, colorata d'un carattere regionale spiccatissimo, che fu per eccellenza una italianità veneta. (p. 36) *[...] quella poesia in cui Giacomo Zanella, giunto alla maturità dell'ingegno, meglio specchiò sé stesso, è [...] latinamente grave, precisa, chiara, religiosa, venetamente conservatrice, conciliatrice, sempre mite, talvolta molle.<br>Essa venne sorgendo in mezzo all'opera abbondante dello scrittore come, in qualche solitudine, un insigne monumento sacro sorge fra le pietre sparse e le minori dimore di coloro che vi lavorano. Essenzialmente lirica, quindi disgregata e frammentaria in apparenza, ha veramente l'organismo di una potente unità. (p. 37) *La potenza della [[ragione]] è piuttosto ammirata che amata dagli uomini. Il comune degli uomini par credere a un antagonismo naturale fra la lucidità della ragione e il calore dell'affetto. Un uomo del quale vien detto che si governa in tutto secondo ragione, è spesso giudicato avere il cuore freddo. Poco diversamente giudica il mondo coloro che sa dediti all'amor di Dio. Li stima assorti nel Creatore e freddi verso le creature. Ne l'uno né l'altro di questi erronei giudizii umani sono senza scusa. Essi hanno realmente alcune apparenze a loro favore. Molte volte la ragione e l'affetto appariscono contraddirsi nella vita per modo che la prima ne prende quasi un colore odioso. Molte volte si vedono uomini dediti a un [[ascetismo]] sincero, alla preghiera, alla penitenza, che esercitano la carità verso il prossimo per ossequio a un padrone severo, per mortificazione di se stessi, senza calore d'anima, senza fuoco d'amore né per la famiglia né per la patria né per l'umanità, e paiono assiderati nel loro ascetismo. (p. 159) ==''Malombra''== ===Incipit=== Uno dopo l'altro, gli sportelli dei vagoni sono chiusi con impeto; forse, pensa un viaggiatore fantastico, dal ferreo destino che, oramai senza rimedio, porterà via lui e i suoi compagni nelle tenebre. La locomotiva fischia, colpi violenti scoppiano di vagone in vagone sino all'ultimo; il convoglio va lentamente sotto l'ampia tettoia, esce dalla luce dei fanali nell'ombra della notte, dai confusi rumori della grande città nel silenzio delle campagne addormentate; si svolge sbuffando, mostruoso serpente, tra il laberinto delle rotaie, sinchè, trovata la via, precipita per quella ed urla, tutto battiti dal capo alla coda, tutto un tumulto di polsi viventi. ===Citazioni=== *Dove trovate un italiano bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell'arte? La grande maggioranza degli uomini educati non ne capisce niente, ma si guarda molto bene dal confessarlo. È curioso di star ad ascoltare un gruppo di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una fatica del diavolo per metter fuori dell'ammirazione, credendo ciascuno di aver che fare con degli intelligenti. Se potessero levarsi la [[maschera]] tutti ad un tratto, udreste che risata! *Fuori del recinto le sponde {{NDR|del [[Lago di Como]]}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. *Io non sono amico di certe mollezze sentimentali moderne; io credo che è molto bene per l'uomo di ripassare ogni tanto le lezioni e i precetti ch'egli ha avuto, direttamente o indirettamente, dalla sventura, e di non lasciarli estinguere, di rinnovare il dolore, perché è il dolore che li conserva. E poi il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena. ==''Miranda''== ===[[Incipit]]=== '''ALLA SIGNORA ERNESTINA V.W.'''<br>Pareva segnato dalla matita d'un umorista quel sentiero alpino che serpeggiava tra gli abeti, ora appiattandosi, entro una macchia folta, ora guizzando nel prato aperto, spensieratamente curioso di ogni ruscello e d'ogni precipizio, tutto ipocrita serietà quando si diparte della strada maestra, tutto scappate e follie quando si gitta sul morbido tappeto del «Campo dei fiori». Quando a Voi, signora, colla snella persona serrata in un costume azzurro e grigio, coi capelli biondi un poco sdegnosi dell'ireno, colle movenze, scusatemi, un poco rigide, parevate una fugura di pennello antico, piena di pensiero e di fiera vita nella fisionomia, mirabilmente posata in mezzo ad una natura dalle linee taglienti, severa, fredda di tinte, oserei dire spirituale. Quella sera avevo l'onore di vedervi bella; poiché in Voi la bellezza è lume che va e viene a vostro talento. ===Citazioni=== *IL LIBRO D'ENRICO<br>I<br>Miranda, dolce nome.<br>Ella sedea<br>Sul picciolo sedile a piè degli olmi,<br>Qual se le Grazie ve l'avesser posta.<br>Mio zio parlava del buon tempo antico;<br>Era scura la sera; io la guardai<br>Larghe e rade sentimmo in quel momento<br>{{sic|Goccie}} cader di piova repentina;<br>Ella surse la prima, io dopo tutti. (p. 41) *XIX<br>Da molto tempo non apersi il libro.<br>Tutto m'irrita, l'ozio ed il lavor;<br>E, stanco, di posar non trovo loco.<br>Nell'inerte pensier richiamo a stento<br>La sua voce, il suo sguardo, il suo sorriso.<br>T'amo, sì t'amo, ognor mi sei presente!<br><br>Stasera dànno il «Faust». Furbo dottore,<br>Si comperò coll'anima l'amore,<br>E poi gabbò l'inferno<br>Che venduto gli aveva merce rubata<br>Al padre Eterno.<br><br>Ci andrò. Lo spirito mio sete ha di canti. (p. 60) ==''Piccolo mondo antico''== ===[[Incipit]]=== Soffiava sul lago una ''breva'' fredda, infuriata di voler cacciar le nubi grigie, pesanti sui cocuzzoli scuri delle montagne. Infatti, quando i Pasotti, scendendo da Albogasio Superiore, arrivarono a Casarico, non pioveva ancora. Le onde stramazzavano tuonando sulla riva, sconquassavan le barche incatenate, mostravano qua e là, sino all'opposta sponda austera del Doi, un lingueggiar di spume bianche. Ma giù a ponente, in fondo al lago, si vedeva un chiaro, un principio di calma, una stanchezza della ''breva''; e dietro al cupo monte di Caprino usciva il primo fumo di pioggia. Pasotti, in soprabito nero di cerimonia, col cappello a staio in testa e la grossa mazza di bambù in mano, camminava nervoso per la riva, guardava di qua, guardava di là, si fermava a picchiar forte la mazza a terra, chiamando quell'asino di barcaiuolo che non compariva. ===Citazioni=== *Tante figure umane piene di rancori che si credevano eterni, di arguzie che parevano inesauribili, fedeli ad abitudini di cui si sarebbe detto che solo un cataclisma universale potesse interromperle, figure non meno familiari di quegli alberi alle generazioni passate, e scomparse con essi. (2010, p. 24) *I due ricci pendenti a lato della sua mansueta bruttezza avevano un particolare accento di rassegnazione sotto l'ombrello del marito, proprietario, ispettore e geloso custode di tante eleganze. (2010, p. 26) *''Falso occhio mobile, | Mento pelato, | Lingua di vipera | Cor di castrato, | Branche policrome, | Bisunto saio, | Maiuscolissimo | Cappello a staio. | Ecco l'immagine | Del vil Tartufo | Che l'uman genere | E il cielo ha stufo.'' (1957, p. 29,) *Austriacante per paura, mentre la padrona di casa lo era per convinzione. (2010, p. 33) *Fra tante difficoltà, fra tante angustie. Pure, pensava adesso, se il matrimonio si fosse fatto pubblicamente, pacificamente, col solito proemio di cerimonie ufficiali, di contratti, di congratulazioni, di visite, di pranzi, tanto tedio sarebbe riuscito più ripugnante all'amore che questi contrasti. (2010, p. 36) *Certi volumi di giurisprudenza dormivano sotto un dito di polvere, e non una foglia della piccola gardenia in vaso, sul davanzale della finestra di levante, ne aveva un atomo solo. Questi eran già sufficienti indizi, là dentro, del bizzarro governo d'un [[poeta]]. (2010, p. 37) *Aveva collere pronte, impetuose, fugaci; non sapeva odiare e nemmanco risentirsi a lungo contro alcuno. (2010, p. 38) *Egli aveva appena posato le mani sullo strumento che la sua immaginazione si accendeva, l'estro del compositore passava in lui e nel calore della passione creatrice gli bastava un fil di suono per veder l'idea musicale e inebbriarsene. (2010, p. 38) *Focoso e impetuoso com'era, Franco aveva tuttavia la semplice tranquilla fede d'un bambino. Punto orgoglioso, alieno dalle meditazioni filosofiche, ignorava la sete di libertà intellettuale che tormenta i giovani quando la loro ragione ed i loro sensi cominciano a trovarsi a disagio nel duro freno di una credenza positiva. (2010, p. 39) *Franco entrò in sala mentre la voce nasale diceva le soavi parole «''Ave Maria, gratia plena''» con quella flemma, con quella untuosità, che sempre gli mettevano in corpo una tentazione indiavolata di farsi turco. (2010, p. 40) *Dei paeselli di Casarico e di S. Mamette, accovacciati sulla riva come a bere. (2010, p. 47) *Le case [...] tutte bianche e ridenti verso l'aperto, tutte scure verso quell'altra disgraziata fila di case che si attrista dietro a loro, somigliano certi fortunati del mondo che di fronte alla miseria troppo vicina prendono un sussiego ostile, che si stringono l'uno all'altro, si aiutano a tenerla indietro. (2010, p. 48) *Resistendo a quelle carezze perché vi sentiva una gratitudine di cui non avrebbe sopportate le parole. (2010, p. 49) *Che, insieme a uno squisito sentimento della vita come dovrebb'essere, possedeva un senso acuto della vita com'è realmente. (2010. p. 51) *Ricevette l'abbraccio commosso de' suoi nipoti senza corrispondervi, quasi seccato da una dimostrazione superflua, seccato che non accogliessero più semplicemente una cosa tanto semplice e naturale. (2010, p. 59) *Offerse la sua servitù alla signora Teresa riveritissima, la sua devozione alla sposina amabilissima, la sua osservanza allo sposo compitissimo. (2010, p. 59) *Vi fu dunque nelle sue parole un grammo di sincerità, un grammo d'oro che bastò a dar loro il suono del buon metallo. (2010, p. 75) *Aveva risposto a Franco quasi aspramente come se l'affetto del vivo offendesse in qualche modo l'affetto della morta. (2010, p. 84) *V'impresse una violenza d'amore più forte che tutti gli insulti, che tutte le bassezze odiose del mondo. (2010, p. 87) *Chi passando per l'alto lago avesse potuto discernere tutte queste figure meditabonde, inclinate all'acqua, senza veder le bacchette né i fili né i sugheri, si sarebbe creduto nel soggiorno d'un romito popolo ascetico, schivo della terra, che guardasse il cielo giù nello specchio liquido, solo per maggiore comodità. (2010, p. 94) *Il Biancòn aveva, a sua insaputa, una discreta dose di mansuetudine in un doppio fondo che Iddio gli aveva fatto nel cuore senza avvertirnelo. (2010, p. 95) *Davvero, egli non aveva coscienza di sé come di un organismo distinto dall'organismo governativo austriaco. [...] Il suo vero Iddio era l'Imperatore; rispettava quello del cielo come un alleato di quello di Vienna. (2010, pp. 95-96) *Per la solità bontà che ad ogni simile contrasto saliva saliva silenziosamente dietro le renitenze dello zio fino a sormontare, a coprir tutto con una larga onda di acquiescenza o almeno con la frase sacramentale «del resto, ''fate vobis''». (2010, p. 101) *Mi pare che qualcuno potrebbe dire: che obbligo ha Iddio di regalarci l'immortalità? L'[[immortalità]] dell'anima è una invenzione dell'egoismo umano che in fin dei conti vuol far servire Iddio al comodo proprio. Noi vogliamo un premio per il bene che facciamo agli altri e una pena per il male che gli altri fanno a noi. (2010, p. 104) *«[...] Guarda la forma di questa rosa, guarda il portamento, guarda le sfumature, le venature di questi petali, guarda quella stria rossa; e senti che odore, adesso! E lascia star la filosofia.»<br/> «Lei è nemico della filosofia?», osservò il professore, sorridendo.<br/> «Io sono amico», rispose Franco, «della filosofia facile e sicura che m'insegnano anche le rose.» (2010, p. 105) *Un tenace, fiero sentimento d'indipendenza intellettuale resisteva in lei all'amore. Ella poteva tranquillamente giudicar suo marito, riconoscerne le imperfezioni e sentiva ch'egli non poteva altrettanto, lo sentiva umile nel suo amore, devoto senza fine. (2010, p. 110) *Vi sono anime che negano apertamente la [[oltretomba|vita futura]] e vivono proprio secondo la loro opinione, per la sola vita presente. Queste non sono molte. Poi vi sono anime che mostrano di credere nella vita futura e vivono del tutto per la presente. Queste sono alquanto più. Poi vi sono anime che alla vita futura non pensano e vivono però in modo da non mettersi troppo a repentaglio di perderla se c'è. Queste sono più ancora. Poi vi sono anime che credono veramente nella vita futura e dividono pensieri e opere in due categorie che fanno quasi sempre ai pugni fra loro: una è per il cielo, l'altra è per la terra. Queste sono moltissime. Poi vi sono anime che vivono per la sola vita futura nella quale credono. Queste sono pochissime e la signora Teresa era di queste. (1957, pp. 115-116) *«Il [[colera|colèra]]», disse Luisa, «se avesse giudizio, potrebbe fare bellissime cose; ma non ne ha.» (2010, p. 124) *Aveva del resto un inconscio bisogno di amare senza speranza per potersi poi compiangere, per la voluttà di un doppio intenerimento, verso una bella creatura e verso se stesso. (2010, p. 146) *Ella entrò frettolosa, con la testolina bionda chiusa in un gran cappuccio nero, come una primavera travestitasi, per chiasso, da dicembre. (2010, p. 146) *Franco si divertì a spegner il lume e osservò che la filosofia poteva trovarsi male al buio, ma che la poesia ci si trova benissimo. (2010, p. 147) *Così ciascuno dei critici saliti nella navicella d'un grande poeta si crede fare una via differente. Chi stima dirigersi verso un ideale, chi verso un altro, chi stima accostarsi a un modello, chi a un altro, chi andar avanti, chi tornar indietro; e il [[poeta]] li commove, li scuote col suo verso tutti insieme, li porta sulla propria via. (2010, pp. 147-148) *E quanto ai dolori che non vengono dagli uomini ma dalle condizioni stesse della vita umana, le pareva di ammirar coloro che vi resistono per una forza loro propria sopra quegli altri che invocano e ottengono aiuto dallo stesso Essere onde furono percossi. (2010, p. 136) *Non lasciò più la dolce mano, la tenne egli pure come l'avrebbe tenuta un amante, non guardando mai Luisa, serbando impassibile il viso e rigida la persona. Parlava con la mano sola, con l'anima nel palmo e nelle dita. (2010, p. 149) *«Dio, le ragioni! Le ragioni si sentono, le devi sentire senza che io te le dica!» (2010, p. 154) *Come la [[religione]] favorisca i sentimentalismi deboli, com'essa che predica la sete della giustizia sia incapace di formare negl'intelletti devoti a lei il vero concetto di giustizia. (2010, p. 156) *Lo aveva capito bene. Del resto era tanto tempo ch'egli aveva capito una cosa! Che cosa? Oh, una cosa naturale! Naturalissima! Meritava egli di essere amato da lei? No certo; egli era un povero disutile e niente altro. Non era naturale che dopo averlo conosciuto bene, ella lo amasse meno? Perché certo certo lo amava meno di una volta!<br/> Luisa tremò che questo fosse vero, disse «no, Franco, no» e lo sgomento di non saperlo dire con energia bastante le paralizzò la voce. Egli che aveva sperato una smentita violenta, sussurrò atterrito: «Dio mio!». (2010, p. 165) *No caro Pasotti! [...] Non si cercano oggi tutte le vie di affamare la mia famiglia e me, per offrirci domani del pane sporco. (p. 175, 2010) *Era un amico, aveva errato gravemente, gravissimamente, ma con una buona intenzione. Dove andavano a finire le massime di Franco, la carità, il perdono delle offese, s'egli non perdonava neppure a chi aveva voluto fargli del bene? (2010, p. 178) *La ribelle intravveduta, sentita qualche volta da Franco attraverso l'amante, la creatura dall'intelletto forte sopra l'amore e orgoglioso, non potuta mai conquistare interamente, gli stava ora di fronte, tutta vibrante nella coscienza della sua ribellione. (2010, p. 179) *Non ho mai potuto veramente sentire, per quanto mi sforzassi, questo amore di un [[Dio|Essere invisibile]] e incomprensibile, non ho mai potuto capire il frutto di costringer la mia ragione ad accettare cose che non intende. (2010, p. 181) *Ebbe un momento l'idea di spogliarsi, l'abbandonò subito poiché sua moglie stava alzata a lavorare. Tolse la coperta, si coricò vestito. (2010, p. 184) *Confessa che voialtri credenti amate le vostre credenze anche perché sono un comodo riposo dell'intelletto. (2010, p. 200) *Disprezzò la pioggia scrosciante che le batteva sul capo e sulle spalle, che la cingeva d'un torbido velo e di strepito. Le piaceva, forse, quella passione delle cose intorno alla sua propria. (2010, p. 210) *Tutto vibrante di una commozione senza nome. (2010, p. 225) *Egli ebbe il senso di una irreparabile rovina nell'anima di lei e tacque. (2010, p. 225) *Pianse, al buio, la sua figliuola, senza ritegno, senza nemmeno quel ritegno che vien dalla luce. [...] Parole incomposte di strazio e di fede ardente, chiamando Dio in aiuto, Dio, Dio che lo aveva colpito. (2010, p. 226) *Se realmente esisteva una Intelligenza, una Volontà, una Forza padrona degli uomini e delle cose, la mostruosa colpa era sua. [...] Meglio la signoria della Natura senza [[Dio]], meglio un padrone cieco ma non nemico, non deliberatamente cattivo. (2010, p. 228) *Friend era infermo da due giorni. Tutta la brigata si commosse e lamentò il caso con la segreta speranza che il maledetto mostro fosse per crepare. (2010, p. 229) *Per fortuna la guardia [...] era un galantuomo che mangiava a malincuore il pane austriaco per non averne potuto trovare altro. (2010, p. 240) *Sai neanche immaginare cosa tu sei per me e cosa farei per non darti senza necessità un piccolo dolore, mentre pare che a te non importi nulla di lacerarmi l'anima? (2010, p. 271) *Parlavano della futura [[Italia]] [...] ma si sentiva che non importava loro un fico secco della vita pur di farla libera, questa vecchia patria, e grande. [...] «I nostri figli ci faranno il monumento, ma dopo verranno, mi capisce, con licenza, quelle figure porche dei nostri nipoti, e mi par di sentirli: "Come l'han fatta da cani", diranno, "quei vecchi insensati l'Italia!".» (2010, p. 272) *Una vecchia, che aveva tre figli fra quei soldati, gridava loro, tutta scarmigliata ma non piangente, che si ricordassero del Signore e della [[Maria|Madonna]]. «Sì», brontolo un vecchio sergente che li accompagnava, «ca s'ricordo del Sgnour, d'la Madonna, del Vescov e del prevost!» I soldati molto pratici del «prevost», la prigione militare, risero della barzelletta e il battello partì. (1957) ==''Piccolo mondo moderno''== ===[[Incipit]]=== La vecchia marchesa Nene Scremin stava spolverando ella stessa, in abito di ricevimento e con un viso arcigno, il suo salotto. Strofinava col fazzoletto le spalliere delle sedie appoggiate alle pareti, gl'intagli del canapè e delle poltrone, i piani delle cantoniere, la campana della pendola.<br /> Alzava uno a uno i candelieri dorati della caminiera di marmo nero, alzava dal tavolo di marmo bianco, uno a uno, i porta-fiori, i porta-ritratti, le bomboniere, i ninnoli accumulati da una serie favolosa di natalizi e di anniversari, strofinava il marmo, cancellava le piccole nuvolette di polvere, brontolando contro quel benedetto Federico che pretendeva di avere spolverato. ===Citazioni=== *Aperse la finestra, bevve l'aria fredda, scura e muta. (2011, p. 25) *Prese un'aria di Sibilla restìa. (2011, p. 28) *Mi accoravo del mio inganno come di non saper decifrare in me stesso i desideri che mi rendevano inquieto. (2011, p. 41) *Mi pareva che avessero acqua nelle vene, acqua santa, se vuole, ma troppo diversa da quel sangue pieno di fuoco latente che mi sentivo io. (2011, p. 42) *Mi piaceva sopra tutto, credo, perché mi ero accorto di piacere a lei. (2011, p. 42) *Ha finito per tanto tempo di sdilinquirsi per la bellezza che ora si crede sincero. (2011, p. 66) *Che forse la sessa intera [[cattolicesimo|religione cattolica]] era un grande spettrale cadavere in piedi come l'abbazia. (2011, p. 75) *«Lei?» diss'egli ridendo. «Un mondano come Lei?»<br/> «Io non sono un mondano, caro Maironi. Io prendo interesse a osservare le vanità mondane e non sono mondano come un astronomo non è celeste.» (2011, pp. 75-76) *Una religione nuova! Poniamo, se vuole, la religione mia, ch'è la religione del dubbio, una religione che invece di obbligarci a credere quello che non si può sapere, ci proibisce di negarlo e c'impone il dubbio, il quale è infinitamente più sapiente e utile della [[fede]], poiché ci dispone a tutte le possibilità! (2011, p. 78) *«Ecco, i [[Cattolicesimo|cattolici]], come sono» ribatté Dessalle, sorridendo. «Ci vogliono addirittura empi. Più ci avviciniamo a voi, meno ci sopportate. Si potrebbe sostenere benissimo che la vostra religione insegna l'odio del prossimo». (2011, p. 79) *Di lunghe frondi mobili ai fiati vagabondi della notte. [...] Un'ora beata in quel solingo incanto di marmi e di luna, fra le rose inquiete, accennanti un voluttuoso invito. (2011, p. 103) *Le facce compunte dei devoti stupidamente prostrati, come a lui pareva, ciascuno davanti a un piccolo specchio, guardandovi un piccolo Iddio della propria mente. (2011, p. 131) *Si ritirò accigliato dentro le trincee della propria dignità. (2011, p. 150) *Una fisionomia da [[Sfinge]] che non vuol proporre il suo enigma. (2011, p. 187) *Ogni cosa vi ha l'impronta di un sentimento, di una personale idea di bellezza, che ci movono a sospirare per un triste, indefinibile senso dell'assenza di qualcuno che ivi passò e che avremmo amato. (2011, p. 237) *Se tutte le [[nota (musica)|note musicali]] volessero essere il ''la'' perché il ''la'' comanda, addio musica! (2011, p. 241) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Daniele Cortis''=== Le palle cozzarono insieme due volte, forte.<br> "Tac tac!" fece il conte Perlotti guardandole correre attento, con il gesso nella destra e la stecca nella sinistra.<br> "Santo diavolo!" esclamò il senatore. "Non c'è taglio. Che stecche avete, contessa Tarquinia? Non si può giuocare."<br> "E dàlli!" disse la contessa, sottovoce, fra un gruppo di signore.<br> "Genero mio benedetto" soggiunse allargando le braccia, "più che scrivere e riscrivere che me ne mandino!"<br> Si voltò alla Perlotti che sorrideva silenziosamente guardando il tempo dall'uscio a vetri.<br> "Bello, sai" brontolò. "Sarà la ventesima volta che me lo dice. Vuole che le faccia io le stecche?"<br> "Che tempo!" disse la signora, prudente. "Fa paura." ===''Fedele ed altri racconti''=== ====''Fedele''==== — Soffio, signor Fogazzaro — disse, quella sera indimenticabile del 1.º agosto 1884, il generale Trézel, pigliandomi una delle mie povere pedine. — Stia attento! ====''Un'idea di Ermes Torranza''==== Il professor Farsatti di Padova, lo stesso ch'ebbe con M.r Nisard la famosa polemica sui ''fabulæque Manes'' di [[Orazio]], soleva dire di Monte San Donà: «Cossa vorla? Poesia franzese!» Il solitario palazzo, il vecchio giardino dei San Donà gli erano poco meno antipatici di «monsiù Nisarde» sin dall'autunno del 1846, quando vi era stato invitato dai nobili padroni a mangiare i tordi, e fra questi gli si erano imbanditi degli stornelli. ====''Il fiasco del maestro Chieco''==== Rilessi nel vecchio quaderno, dove l'avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]]: «Lass dir eine Kleinigkeit nicht näher gehen als sie werth ist». — Non lasciarti toccare da una inezia più ch'essa nol meriti. ====''Eden Anto''==== Un amico mio, profondo in zoologia, e convinto da lungo tempo che se il più vecchio degl'ippopotami viventi camminasse ritto sulle zampe posteriori, somiglierebbe tutto, almeno da tergo, al dottore Marcòn, assessore in una cittadina del Polesine, non importa quale, e gonfiato da piccolo notaio a gran riccone, non importa come; tanto che sarebbe pura giustizia chiamarlo ippopotamo d'oro, costui, e non vitello. ====''Una goccia di rhum''==== Gli occhi suoi mi dissero di tacere; un domestico entrava con il vassoio del thè.<br> — Per me sola — diss'ella a mezza voce — come Leopardi. — Amava, benché straniera, Leopardi, che io le leggevo qualche volta; e non soffriva, allora, che chicchessia ne udisse un sol verso. ====''Pereat Rochus''==== — Bel caso, don Rocco — disse per la quarta volta il professore Marin, raccogliendo le carte e sorridendo beatamente, mentre il suo vicino di destra inveiva furioso contro il povero don Rocco. Il professore durò a perseguitare costui con un risolino a bocca chiusa, con lo sguardo scintillante di benevola ilarità; poi si volse alla padrona di casa che dormigliava in un angolo del canapè. ====''Liquidazione''==== ''Signor Direttore,''<br> Ella mi propone, molto cortesemente, di lavorare per il Suo giornale. Grazie tante, ma non sa, caro signore, cosa c'è di nuovo? Chiudo l'officina. Che vuole? I miei libri non vanno, è gran ventura se qualcuno me ne arriva alla seconda edizione; capisce, a questi tempi! ===''Il dolore nell'arte''=== Sull'orlo di un lago bizzarro che io amo, verde ai due capi, sottile e torto per sinuose gole di colli selvaggi e di montagne tragiche, sereno a mezzo il corso nell'arco di un golfo idilliaco, si affaccia allo specchio maggiore delle acque [10]una densa e signorile corona di ombra. Sovente per le vie solitarie di quell'ombra fui preso dal senso di una bellezza che più si prometta di quanto si sveli. ===''Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali''=== Rilessi nel vecchio quaderno, dove l'avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di Lessing: "Lass dir eine Kleinigkeit nicht n'äher gegehen als sie werth ist" (Non lasciarti toccare da un'inezia più ch'essa nol meriti). Alzai gli occhi e vidi la mia vita, vuota e amara per l'oblìo di quelle parole sapienti. Anche lei, però! Sì, lei era stata troppo orgogliosa, troppo fiera; ma se io le avessi detto sorridendo: "Badi, le sue rose avevano questa spina, e mi ha punto qui e vi è rimasta", ella avrebbe levata la spina e forse anche baciata la ferita. Invece io m'ero fitto in cuore, con una strana e crudele compiacenza, quella sua lieve allusione a un passato di cui ero geloso. ===''Il mistero del poeta''=== Oggi, 2 novembre 1881, ho deciso di porre in iscritto il segreto ch'è la vita, la ricchezza e la potenza dell'anima mia. Né i miei parenti né i miei amici ne hanno, ch'io sappia, sospetto alcuno. Una sola persona vivente, in Italia, ne apprese da me qualche cosa; ma ella è tale che certo non ne ha fatto parola. ===''Il Santo''=== Jeanne si posò aperto sulle ginocchia il volumetto sottile che stava leggendo presso la finestra. Contemplò pensosa dentro la ovale acqua plumbea dormente a' suoi piedi il passar delle nubi primaverili che ad ora ad ora trascoloravano la villetta, il giardino deserto, gli alberi dell'altra sponda, le campagne lontane, a sinistra il ponte, a destra le quiete vie che si perdevano dietro il ''Bèguinage'', e i tetti acuti della grande mistica morta, Bruges. Ah se quella ''Intruse'' di cui stava leggendo, se quella funerea visitatrice movesse ora, invisibile, per la città sepolcrale, se le rughe brevi dell'acqua plumbea fossero l'orma sua, s'ella toccasse già la riva, la soglia della villetta, con il suo sospirato dono di sonno eterno! ===''Leila: romanzo''=== «Signorina» disse Giovanni, il domestico, entrando frettoloso, ansante, nella sala da pranzo. Aveva cercato inutilmente la signorina Lelia nel giardino, nel salone, nella sua camera. Erano le nove di sera, il padrone e la signorina avevano finito di pranzare prima delle otto, il padrone si era chiuso quasi subito nel suo studio, la signorina era uscita in giardino, a Giovanni non poteva venire in mente che fosse ritornata nella sala da pranzo. Ella era lì, alla finestra. ===''Sonatine bizzarre''=== ====''Il parere di Ulisse''==== Tu conosci quella sala così elegante e signorile nelle proporzioni, così ricca di fregi nelle pareti e nel soffitto, di marmi preziosi e persino di madreperla nel pavimento, che si direbbe ideata dall'architetto della Casa Reale di Micene per il suo signore Agamennone? il quale vi sta solamente dipinto insieme alla principessa Ifigenia, a monsignore Calcante, ad alcuni ufficiali civili, militari ed ecclesiastici, a soldati, a marinai, a un cane di Corte e ad una cervetta che andrà sotto il coltello invece del giovinetto florido corpo femminile. ====''Suonatina per orsi''==== La più misteriosa, forse, fra le radici più oscure de' miei sentimenti, è una sottile, profonda radice di simpatia per mastro Bruno, l'onesto mangiatore di miele. Io mi sono sempre sentita viva questa radichetta nella parte inferiore del cuore, piuttosto a sinistra che a destra, prima ancora di accorgermi che spuntavano da quella stessa parte i miei sentimenti poetici e le mie idee evoluzioniste. ====''La dottoressa Pascal''==== Splendida guardia di giganti, quella che attornia l'Ortler. Egli stesso, il vecchio re, ha l'aspetto sereno e augusto di un grande contemplatore del cielo. Invece il gruppo de' suoi è tragico. Tutte quelle torve {{sic|faccie}} di montagne, la Geisterspitze, la Tuckettspitze, la Suldenspitze e non so quante altre sono torturate da una duplice passione: la superbia di appartenere al famoso capo, lo sdegno di sottostargli. ====''Il nostro secolo''==== Io vidi il nostro secolo quattro volte. La prima volta fu sulla terrazza dello Stabilimento di Lido, a Venezia, tre anni sono. Egli sedeva tutto grigio fra due scarpini gialli e una cravatta rossa, presso l'entrata del caffè, al tavolino di destra. Era certo più giovanilmente elegante che non convenisse alla sua vecchiaia; ridicolo, però, non era. ====''"La Nitália l'è brodéga"''==== Andavo a piedi da Vezzano del Trentino a Castel Madruzzo, avendo per guida e portatore un omettino sui cinquant'anni, piccolino, bruttino, giallognolo, umile come un fraticello. Non aveva un bel nome ed era salutato per nome da quanti incontravamo. – Addio, Patata. – Bondì, Patata. – Com'ela, Patatina? – Èi doi i fiorini stavolta, Patata? ====''Solamente le armi?''==== Io non possa rifiutarmi di aderire a chi predica, in qualsiasi maniera, la pace. Non so comprendere che si condanni una propaganda pacifica per questo che la guerra fu per tutti gli esseri viventi, compresa la specie umana, un potente fattore di progresso. La guerra è dolore. Se una legge di natura trae dal dolore il bene, noi non abbiamo che vedere con essa. ====''Bismarck''==== Ho sempre ammirato Bismarck non tanto per il suo genio quanto per la forza colossale della sua volontà che il mondo vide agire costantemente, ordinatamente, inesorabilmente come una energia della natura. In questo egli mi pare quasi sovrumano. Nella lucidità meravigliosa del pensiero e della parola, nello sdegno delle idealità vaghe, delle astrazioni metafisiche mi pare quasi sovratedesco; e osservo che la Provvidenza per fare una e grande la nazione germanica ha suscitato in mezzo a lei un uomo disforme in molte parti da lei, come per fare una e grande la nazione italiana ha suscitato un uomo che non aveva intelletto d'arte. ==Citazioni su Antonio Fogazzaro== *Egli poneva nell'opera sua la poesia degli affetti profondi, la bellezza delle memorie, il sacro mistero della morte. Non era, no, uno di {{sic|quelli}} uomini alteri che si pongono di fronte all'universo e si illudono di pesarlo e di definirlo. Era l'uomo del piccolo mondo antico e del piccolo mondo moderno, della sua gente, della gente del suo sangue, della gente del suo amore. Cercava, non l'uomo, ma gli uomini, ed in tutti gli uomini quel senso del divino dal quale si sentiva gloriosamente acceso il cuore nel petto. Aveva bisogno della intimità degli spiriti e delle cose. ([[Renato Simoni]]) *Fogazzaro è il poeta della ereditarietà, come [[Émile Zola|Zola]] ne è il clinico: ma il segno delle discendenze è, per lui, quasi esclusivamente spirituale; è un brivido rivelatore, è una rapida e commossa intuizione, è la possente trasmissione di due misteri alti e nostalgici: Dio e l'amore. ([[Renato Simoni]]) *Tra gli autori di ieri, a Fogazzaro va la mia convinta simpatia. Ma resta per me insuperata l'attrattiva verso la stupenda costruzione logica delle pagine di [[Pascal|Biagio Pascal]]. ([[Giulio Andreotti]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Antonio Fogazzaro, ''[https://archive.org/details/discorsi00fogagoog/page/n8/mode/1up Discorsi]'', Tip. edit. L. F. Cogliati, Milano, 1898. *Antonio Fogazzaro, ''[https://www.gutenberg.org/files/57082/57082-h/57082-h.htm Fedele ed altri racconti]'', Casa editrice Galli, 1897. *Antonio Fogazzaro, ''[https://www.gutenberg.org/files/32599/32599-h/32599-h.htm Il dolore nell'arte]'', Baldini, Castoldi & C., 1901. *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali]'', Passigli Editore, 1992. ISBN 3682249 *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Il mistero del poeta]'', Giuseppe Galli editore, Milano, 1888. *Antonio Fogazzaro, ''[[s:Il Santo|Il Santo]]'', Baldini & Castoldi, Milano, 1906. *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Leila: romanzo]'', a cura di Piero Nardi, A. Mondadori Editore, Milano, 1932. *Antonio Fogazzaro, ''[[s:Malombra|Malombra]]'', Baldini & Castoldi, Milano, 1914. *Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Biblioteca Moderna Mondadori, Milano 1957. *Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Newton Compton, 2010. *Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo moderno'', BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2011. *Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Sonatine bizzarre]'', Catania, Cav. Niccolò Giannotta Editore, 1899. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Piccolo mondo antico (romanzo)|''Piccolo mondo antico''|}} {{Pedia|Malombra (romanzo)|''Malombra''|}} {{Pedia|Il Santo (romanzo)|''Il Santo''|}} {{Pedia|Daniele Cortis (romanzo)|''Daniele Cortis''|}} {{Pedia|Piccolo mondo moderno||}} {{DEFAULTSORT:Fogazzaro, Antonio}} [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Politici italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 0cleji41ldfmtsb0ovq1qi96e4zj7gs Danza 0 2823 1218144 1185685 2022-07-21T12:20:16Z Udiki 86035 /* Citazioni */ chiusa parentesi wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Edgar Degas The Dance Class.jpg|thumb|upright=1.2|''La classe di danza'' ([[Edgar Degas|E. Degas]], 1874)]] Citazioni sul '''balletto''' e la '''danza'''. ==Citazioni== *Credo sia più arte. È uno sport solo per chi la pratica a un certo livello. Per come la vedo io, da spettatore è più un'arte. ([[Oscar Pistorius]]) *''Domanda'': Si può trovare qualcosa di valido nelle cerimonie e nei riti cattolici? ''Risposta'': Non ho studiato il rituale cattolico, ma conosco bene i rituali della Chiesa greca, nei quali, al di là della forma e del cerimoniale, esiste un senso reale. Ogni cerimonia, finché continua a essere praticata senza modificazioni, conserva il suo valore. I rituali, come le danze antiche, erano una guida, un libro in cui era scritta la verità. Ma per capirli bisogna averne la chiave. Anche le vecchie danze popolari hanno un senso; ce ne sono persino alcune che racchiudono delle ricette per fare la marmellata. ([[Georges Ivanovič Gurdjieff]]) *Il ballo è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita. ([[George Bernard Shaw]]) *''Il bel danzar che con virtù s'acquista | per dar piacer all'anima gentile | conforta il cuore e fal più signorile | e porge con dolcezza allegra vista''. ([[Guglielmo Ebreo da Pesaro]]) *Il [[suono]] dà misura e legge al ballo, se no, ogni passo di chi danza è un fallo. ([[Cristoforo Poggiali]]) *Io credo che il balletto abbia una sua connotazione musicale specifica, anche se qualche volta la musica originaria viene un po' snaturata dalla tecnica del movimento corporeo, che tende a trasformarla in accompagnamento alla danza. ([[Yuri Temirkanov]]) *Io voglio danzare perché lo sento, non perché mi stanno aspettando. ([[Vaclav Fomič Nižinskij]]) *La Danza è istintiva come il canto, onde ogni pubblica allegrezza, ogni lugubre cerimonia, ogni grave solennità, noi la riscontriamo accompagnata dalla danza, tanto nei primordi della civiltà di un popolo, come in appresso per consuetudine. ([[Giuseppe Vallardi]]) *La danza è la più sublime, la più commovente, la più bella di tutte le arti, perché non è una mera traduzione o astrazione dalla vita, è la vita stessa. ([[Havelock Ellis]]) *La danza è poesia perché il suo fine ultimo è esprimere sentimenti, anche se attraverso una rigida tecnica. Il nostro compito è quello di far passare la parola attraverso il gesto. ([[Carla Fracci]]) *La danza in tutte le sue forme, non può essere esclusa da una nobile educazione: danzare con i piedi, con le idee, con le parole, e devo aggiungere che bisogna saper danzare con la penna? ([[Friedrich Nietzsche]]) *La ''danza'': Una espressione perpendicolare di un desiderio orizzontale. ([[George Bernard Shaw]]) *''La nostra danza, o cara anima mia, | ha spiritual natura, e tu, se vi entri, | non v'entrar con superbia e con follia. || La nostra danza fuor della persona, | fuor dall'anima sta. Tu poggia in alto, | empietà e fede dietro a te abbandona. || La nostra danza è amor spirituale, | ebbrezza ella è; gorgoglia come vino | dentro la coppa del corpo mortale. || La nostra danza è la sorgente viva, | è di vita la fonte. E tu, se sei | Khizer, bevi dall'onda che ravviva. || La nostra danza è pegno portentoso; | per la sua vita, Adamo dalla destra | di Dio l'ottenne misericordïoso. || La nostra danza più che le celesti | plaghe è sublime. Questo grande arcano | alla stadera tua tu invan trarresti. || La nostra danza è tutta una gran festa, | tutta una gioia. Via se ne cancella | ogni dolore e ogni cura molesta. || La nostra danza è tal, che di sé prezzo | alcun non ha. Non chiederne compenso, | figlio mio, non donarla a poco prezzo!'' ([[Gialal al-Din Rumi]]) *La vita cambia e così la danza. Da un punto di vista tecnico, le ballerine di adesso eseguono prestazioni più difficili. Sebbene la scuola continui a rimanere una scuola classica, lo sport, come capacità fisica, è entrato nel balletto e lo influenza. ([[Galina Ulanova]]) *Nell'arte della danza, i movimenti dei corpi non hanno nessun fine. ([[Paul Valéry]]) *''Noi siamo gli uomini della danza, i cui piedi | riprendono vigore colpendo il suolo duro.'' ([[Léopold Sédar Senghor]]) *«Piacevole passatempo per la gioventù, non è vero, signor Darcy? Dopo tutto non c'è niente che valga il ballo. Lo considero uno degli svaghi più raffinati delle società civili».<br/>«Certamente, signore; e ha anche il merito di essere in voga nelle società meno civili del mondo. Non c'è selvaggio che non sappia ballare.» ([[Jane Austen]]) *Quando all'indomani di molti balli, tutti i danzatori sono spariti, resta nei saloni più di quello che ci si era messo: aria. ([[Xavier Forneret]]) *Questa cosa della danza è un po' come una droga, davvero. (''[[Billy Elliot]]'') *Tutti nel monastero conoscono l'alfabeto di queste pose, e la sera, quando le sacerdotesse danzano nella grande sala del tempio, secondo il rituale proprio di quel giorno, i monaci leggono nelle pose da esse assunte delle verità che gli uomini vi hanno inserito alcune migliaia di anni fa. Queste danze adempiono a una funzione analoga a quella dei nostri libri. Come noi oggi facciamo sulla carta, così una volta certe informazioni relative ad avvenimenti trascorsi da molto tempo, furono registrate in queste danze e tramandate di secolo in secolo agli uomini di generazioni future. Queste danze furono chiamate danze sacre. ([[Georges Ivanovič Gurdjieff]]) *{{NDR|La ballerina è}} Un fenomeno dato dalla consumazione d'una energia di qualità superiore. ([[Paul Valéry]]) ===[[Fabio Grossi]]=== *Affinché il movimento sia pieno di naturalezza, pur nell'artificio di un linguaggio raffinato che si protende al sublime, è necessario coinvolgere i differenti piani dell'essere (fisico, emotivo, mentale) per ottenere con fluidità un'unità olistica di cui spesso neanche si è del tutto consapevoli. Proponendo con cura dettagliata un lavoro minuzioso sulla struttura anatomica e sulle sensazioni muscolari fondamentali, intervenendo attentamente su un atteggiamento rilassato che è alla base della tranquillità delle emozioni e quindi di un agire sereno, ed offrendo sfumature ritmiche e combinazioni di passi non complesse da confondere ma abbastanza elaborate da stimolare la presenza di sé, mi auguro di potere accompagnare nel migliore dei modi a me possibili le persone con cui interagisco in sala ballo. *Concependo la Danza come comunicazione privilegiata, come sublime opportunità di evolvere un linguaggio personale che permetta all'individualità di giungere a verifica ed a maturazione, io l'ho utilizzata e la utilizzo essenzialmente come strumento di crescita che mi aiuta a capire le sfaccettature di me stesso e me ne fa scoprire molto spesso di nuove: prendendo coscienza del proprio talento ed assecondandolo, si può seguire la propria vocazione ritrovando se stessi. E dando modo alle predisposizioni più autentiche dell'essere di venire alla luce, si ha davvero la possibilità di realizzarsi spiritualmente nella coerenza di sé. *Per me la danza, nella sua più elevata espressione, ha sempre rappresentato una delle vie di privilegio per raggiungere la Verità, esserne permeati, e poterla comunicare a mia volta nella sua più autentica essenza. Dunque, è anche una maniera di scoprirsi e di maturare interiormente, di pari passo alle conquiste fisiche, tecniche ed interpretative richieste dal suo apprendimento. Però può talvolta essere fuorviante, se ci si concentra solo su una futile tendenza all'apparire e all'artificio, o pericolosa se utilizzata – come in alcuni insani casi mediatici – solamente come strumento di visibilità e di potere e quindi privata del suo significato intimo. ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Cultura]] [[Categoria:Hobby]] [[Categoria:Danza| ]] [[Categoria:Spettacolo]] 53680qo1ukw9aamjs76pgmpa44lpz8k Stendhal 0 3597 1218246 1215733 2022-07-21T23:24:55Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Stendhal.jpg|thumb|Stendhal]] {{indicedx}} '''Stendhal''', nom de plume di '''Marie-Henri Beyle''' (1783 – 1842), scrittore e reporter di viaggio francese. ==Citazioni di Stendhal== *Confesso di essermi ricordato i versi di [[Montesquieu]] sul piacere di lasciare [[Genova]], e il famoso proverbio italiano: «Mare senza pesce, donna senza bellezza», ecc.<ref>Da ''Il viaggio in Francia'', a cura di Alberto Cento, Neri Pozza, Venezia, 1956, p. 407. ISBN 8873052207</ref> *Credo che el amor mio per [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]] vienne di ciò ch'egli fa nascere delle sensazioni pareilles a quelle che desidero di far nascere un [[giorno]]. Quel misto di [[allegria]] et tenerezza del "[[Matrimonio]]" è affatto congeniale per me.<ref>Citato in [[Vittorio Del Litto]], ''Stendhal''</ref> *Dio ha una sola scusa, che non esiste.<ref>Citato in [[Albert Camus]], ''L'uomo in rivolta'', traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, Milano, 2018. ISBN 9788858703861</ref> :L'unica scusa di Dio è che [[Problema dell'esistenza di Dio|non esiste]].<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Le Formiche: anno terzo'', Zelig Editore, 1995, § 1178</ref> *Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita... non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo [[Teatro di San Carlo|teatro]], ma ne dia la più pallida idea.<ref>Citato in Lucio Aiello, ''Tasselli. La storia nascosta e ritrovata'', Luigi Pellegrini Editore, Cosenza, [https://books.google.it/books?id=BjkmDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=lucio%20aiello&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false Anteprima Google] ISBN 978-88-6822-427-1</ref> *Gli spinaci e [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]] sono i soli miei gusti durevoli, sempre tuttavia dopo quello di vivere a Parigi con cento luigi di rendita, scrivendo libri.<ref>Da ''Vie de Henry Brulard''.</ref><ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Gli [[uomini]] si capiscono solo nella misura in cui sono animati dalle stesse passioni.<ref>Da ''Commentaires sur quelques pièces de Molière''</ref><ref name=e /> *Guardare da vicino il proprio [[dolore]] è un modo di consolarsi.<ref>Da ''Diario''</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Il [[papa Gregorio XVI|papa]] ama riposarsi in compagnia della moglie di Gaetanino [...] una donna che può avere trentasei anni, non è né bene né male.<ref>Citato in Claudio Rendina, ''I peccati del Vaticano'', Newton Compton, 2009, p. 151</ref> *Il ''[[romanticismo]]'' è l'arte di presentare ai popoli le opere letterarie che, nello stato attuale delle loro abitudini e delle loro consuetudini, procuri loro il maggior piacere possibile. Il ''classicismo'', al contrario, presenta loro la letteratura che ha procurato il maggior piacere possibile ai loro nonni.<ref>Da ''Racine et Shakespeare'', p. 106</ref> *Il [[François-Joseph Talma|Talma]], che la posterità porrà forse così in alto, aveva l'anima tragica, ma era così sciocco che cadeva nelle affettazioni più ridicole. Ho il sospetto che, oltre l'eclissi totale dello spirito, aveva ancora quella sensibilità indispensabile per attirare i trionfi e che ho ritrovato, con tanto dispiacere, perfino nel mirabile e simpatico Béranger. Il Talma dunque fu probabilmente servile, basso, rettile, adulatore e forse qualcosa di più ancora verso [[Madame de Staël|madame de {{sic|Stäel}}]] che, continuamente e stupidamente occupata della sua bruttezza (se una tal parola di stupidità può essere scritta a proposito di quella donna meravigliosa) aveva bisogno, per essere rassicurata, di ragioni palpabili e sempre rinascenti.<ref>Da ''Ricordi di egotismo'', prefazione e traduzione di G. Gallavresi, Facchi Editore, Milano, 1890, [https://archive.org/details/stendhal-ricordi-di-egotismo/page/129/mode/1up pp. 129-130].</ref> *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. :''L'amour est une fleur délicieuse, mais il faut avoir le courage d'aller la cueillir sur les bords d'un précipice affreux''.<ref>In Charles-Augustin Sainte-Beuve, ''Le siècle du progrès — Anthologie établie et présentée par Pierre Berès'', (Stendhal, 9 gennaio 1854, "Causeries du lundi", t. IX, p. 153), éd. Hermann, coll. «Collection savoir: lettres», 1992. ISBN 2-7056-6179-4</ref> *{{NDR|Sulla città di [[Varese]] e il Sacro Monte}} L'aspetto del borgo disposto tutt'intorno alla chiesa è singolare. Le montagne grandiose. Insieme magnifico: al calar del sole, noi vedemmo sette laghi. Credetemi, cari amici, ho potuto girare in lungo e in largo Francia e Germania senza ricavare simili sensazioni.<ref name=Varese>Citato in Mario Chiodetti, ''[http://www.laprovinciadivarese.it/stories/varese-citta/il-magico-sacro-monte-di-stendhal_1191195_11/ Il magico Sacro Monte di Stendhal]'', ''Laprovinciadivarese.it'', 6 luglio 2016.</ref> *La perfezione della [[civiltà]] sarebbe combinare tutti i piaceri delicati del XIX<sup>o</sup> con la presenza più frequente del pericolo. :''La perfection de la civilisation serait de combiner tous les plaisirs délicats du XIX<sup>e</sup> siècle avec la présence plus fréquente du danger.''<ref>{{fr}}Da ''Pensées et Impressions: {{small|choisies et précedées d'une introduction par Jules Bertaut}}'', Bibliothèque Internationale d'Édition, Parigi, 1905, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Stendhal__Pens%C3%A9es_et_Impressions,_1905,_%C3%A9d._Bertaut.djvu/25 p. 23].</ref> *La prima necessità di una città è di avere portici dove si possa passeggiare in pace quando tira vento o piove. [[Varese]], in Lombardia, [[Brescia]], eccetera, hanno eccellenti portici a destra e a sinistra del teatro, portici bassi dove la pioggia non può penetrare, qualunque sia la forza del vento.<ref name=Varese/> *[...] la [[religione]], come quel [[potere]] assoluto temperato dalle canzoni che è la monarchia [[Francia|francese]], hanno prodotto cose singolari che il mondo non avrebbe mai visto se queste due istituzioni fossero mancate.<ref>Da ''I cenci''</ref> *Le [[parole]] sono sempre una forza che si cerca fuori di sé.<ref>Da ''La duchessa di Palliano''</ref> *Mi metterei volentieri una maschera sul volto e con diletto cambierei il mio nome.<ref>Da ''Vanina Vanini'', citato in prefazione a ''Peccatori di provincia'' di [[Gabriel Chevallier]]</ref> *Noi vediamo le cose quali la nostra testa se le figura. Bisogna quindi conoscere questa nostra testa.<ref>Da ''Pensées diverses'', citato in [[François Grégoire]], ''I grandi problemi metafisici'', traduzione dal francese di Giulia Vecchi, terza edizione, Garzanti, Milano, 1960, p. 23</ref> *Non ci consoliamo dei dolori, ce ne distraiamo.<ref>Da ''Armance''.</ref><ref name=e /> *Sono convinto che il popolo inglese, sottoposto alle situazioni che dal 1530 avvelenano l'[[Italia]] in tutte le maniere e da ogni parte, sarebbe più disprezzabile.<ref>Citato in Giordano Bruno Guerri, ''Gli italiani sotto la chiesa''</ref> * Tornare spesso qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai.<ref>[https://amp.ilgiornale.it/news/c-hollywood-sul-lago-como.html Il Giornale, Giorgia Gandola, 7 marzo 2008].</ref> ===Attribuite=== *In Europa ci sono due capitali: [[Parigi]] e [[Napoli]].<ref>Benché citata spesso a proposito di Napoli, sotto varie forme, ed a volte con l'aggiunta di Londra (ad esempio: [http://www.caosmanagement.it/n10/PDF/Lello%20Esposito,%20la%20sondrome%20di%20partenope.pdf Esposito: Parigi e Napoli)]; [https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/08/quando_Stendhal_esaltava_grande_capitale_co_0_9407084504.shtml De Seta: Parigi, Londra e Napoli]), questa frase non sembra reperibile nelle opere di Stendhal. La citazione che più si avvicina è nell'introduzione ad una sua opera teatrale (''L'éteignoir''), in cui, parlando del personaggio del calunniatore, Stendhal dice che è un personaggio tipico delle grandi città, e a questo punto fa un inciso: "ve ne sono solo tre, Parigi, Londra e Napoli" (''"vous verrez que c'est là le défaut des grandes villes (il n'y en a que trois : Paris, Londres et Naples)"''). Cfr. il testo in facsimile [http://visualiseur.bnf.fr/CadresFenetre?O=NUMM-6944&I=270&M=tdm sul sito Gallica] (Stendhal, ''Théâtre'', établissement du texte et préfaces par Henri Martineau. Paris, Le Divan, 1931, pag. 269). </ref> ==Epistole== *Napoli, 14 gennaio 1832<br>Sul cratere c'è un piccolo pan di zucchero, che getta delle pietre rosse ogni cinque minuti. Il Sig. Jousseau ha voluto andarci e si è bellamente scorticato mani e caviglie percorrendo una pianta composta da filigrana di lava che si sbriciola sotto i piedi. La salita è abominevole; mille piedi di ceneri con una pendenza di circa quarantacinque gradi. Il piede sul quale ci si appoggia scivola continuamente indietro. Nella mia ira, ho fatto cinque o sei progetti per rendere il percorso comodo con mille scudi. Per esempio, dei tronchi d'abete messi uno di fianco all'altro ed una poltrona che scivola su questo piano inclinato, rimorchiata, come alle montagne russe, da una piccola macchina a vapore. Il re di [[Napoli]] acquisterebbe una fama europea con questa invenzione...<ref>Citato in: ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli 2000</ref> *Ieri sono salito sul [[Vesuvio]]: la più grande fatica che abbia fatto in vita mia. La cosa diabolica è arrampicarsi sul cono di cenere. Forse entro un mese tutto ciò sarà cambiato. Il preteso eremita spesso un bandito, convertito o meno: buona idiozia scritta nel suo libro, firmata da [[Bigot de Preameneu]]. Occorrerebbero dieci pagine e il talento di [[Ann Radcliffe|Madame Radcliffe]] per descrivere la vista che si gode mentre si mangia la frittata preparata dall'eremita. (Stendhal 1832)<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Grupo Editori Campani, Napoli 2000</ref> ==''Dell'amore''== <!-- Ordine alfabetico --> *[[Bellezza]] è una promessa di felicità.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Quante storie'', Rizzoli, Milano, 1989, p. 22. ISBN 88-17-85322-4</ref> *Ci sono due disgrazie al mondo: quella della passione contrastata e quella del vuoto assoluto. Con l'amore, sento che esiste a due passi da me una felicità immensa e al di là di tutti i miei desideri, che non dipende che da una parola, da un sorriso. Senza passione come Schiassetti, nei giorni tristi, non vedo la felicità da nessuna parte, arrivo a dubitare che essa esista per me, cado nello ''spleen''. Bisognerebbe essere senza passioni forti e avere solo un po' di curiosità o di vanità. *È molto più contrario al pudore andare a letto con un uomo che si è visto solo due volte, dopo tre parole in latino dette in chiesa, che cedere suo malgrado a un uomo che si adora da due anni.<ref name=diz/> *Il fluido nervoso negli uomini è consumato dal cervello e nelle donne dal cuore; è per questo ch'esse sono più sensibili. Un intenso lavoro obbligato, e nel mestiere che abbiamo fatto tutta la vita, ci consola, ma per loro niente può consolarle se non la [[distrazione]]. *In [[solitudine]] un uomo può acquisire qualsiasi cosa, ma non un carattere. :''On peut tout acquérir dans la solitude, hormis du caractère''. *L'[[amore]] è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia alcuna parte. :''L'amour est comme la fièvre, il nait et s'éteint sans que la volonté y ait la moindre part''. *L'amore è un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sui bordi di un precipizio spaventoso. Oltre al ridicolo, l'amore vede sempre al suo fianco la disperazione d'esser lasciato dall'oggetto amato, e non resta più che un ''dead blank'' per tutto il resto della vita. *L'anima, a sua insaputa annoiata di vivere senz'amare, convinta malgrado se stessa, dall'esempio delle altre donne, dopo aver superato tutti i timori della vita, scontenta della triste soddisfazione dell'orgoglio, s'è fatta, senza accorgersene, un modello ideale. Essa incontra un giorno un essere che assomiglia a questo modello, la cristallizzazione riconosce il suo oggetto dal turbamento che ispira e consacra per sempre al padrone del suo destino ciò che essa sognava da tanto tempo. *La più grande gioia che può dare l'amore è la prima stretta di mano della donna amata.<ref name=diz/> *La vista di tutto ciò che è estremamente bello, in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.<ref>Da ''De l'amour. Considerazioni sull'amore'', traduzione di Massimo Bontempelli'', Mondadori, Milano, 1952.</ref> *Lasciate lavorare la testa di un amante per ventiquattr'ore, ed ecco cosa troverete. Alle miniere di sale di Salisburgo, si getta, nelle profondità abbandonate della miniera, un rametto d'albero spoglia a causa dell'inverno; due o tre mesi dopo lo si ritrae coperto di cristallizzazioni brillanti: i rami più piccoli, quelli che non sono più grossi della zampina di una cinciallegra, sono guarniti d'una infinità di diamanti, mobili e abbaglianti; è impossibile riconoscere il rametto primitivo. Quel che chiamo cristallizzazione, è l'operazione dello spirito che trae da tutto ciò che si presenta la scoperta di nuove perfezioni dell'oggetto amato. Un viaggiatore parla della freschezza dei boschi d'aranci a Genova, sulla riva del mare, nei giorni brucianti dell'estate; che piacere gustare questa freschezza con lei! Un vostro amico si rompe un braccio a caccia; com'è dolce ricevere le cure di una donna che si ama! Essere sempre con lei e vederla amarvi continuamente, farebbe quasi benedire il dolore; e partite dal braccio rotto dell'amico, per non dubitare dell'angelica bontà della nostra innamorata. In una parola, basta pensare a una perfezione per vederla in ciò che si ama. *Nelle donne tenere che non hanno avuto molti amanti, il pudore è un ostacolo alla disinvoltura dei modi, e ciò le espone a lasciarsi un po' guidare dalle loro amiche che non hanno da rimproverarsi la stessa mancanza, essere prestano attenzione ad ogni caso particolare, invece di rimetterci ciecamente all'abitudine. Il loro pudore delicato comunica alle loro azioni un che di impacciato; a forza di esser naturali esse danno l'impressione di mancare di naturalezza; ma questa goffaggine ha della grazia celeste. *Più grande è la noia della vita abituale, più sono attivi i veleni chiamati gratitudine, ammirazione, curiosità. Occorre allora una rapida, pronta ed energetica [[distrazione]]. *Quel che è forse più saggio, è di farsi confidenti di se stessi. Scrivete stasera sotto falsi nomi, ma con tutti i particolari interessanti, il dialogo che avete appena avuto con la vostra amica, e la difficoltà che vi turba. Tra otto giorni se voi provate l'amore- passione, sarete un altro uomo, e allora, consultando il vostro scritto, voi potrete darvi un buon consiglio. *Quello che mi fa credere i Werther più felici, è che [[Don Giovanni]] riduce l'amore a essere soltanto un affare ordinario, invece di avere come Werther delle realtà che si modellano sui suoi desideri, ha dei desideri soddisfatti imperfettamente dalla fredda realtà, come nell'ambizione, l'avarizia e le altre passioni. Invece di perdersi nei sogni incantatori della cristallizzazione, egli pensa come un generale al successo delle sue manovre, e in una parola uccide l'amore invece di goderne più di un altro come crede la gente comune. *Se c'è naturalezza perfetta, la felicità di due individui arriva a fondersi. A causa della simpatia e di parecchie altre leggi della nostra natura, questa è semplicemente la più grande felicità che possa esistere. È tutt'altro che facile determinare il senso di questa parola: naturalezza, condizione necessaria della felicità che si ottiene con l'amore. *Tra uomini, quando si è più di due e l'invidia è possibile, la correttezza obbliga a parlare soltanto di amore fisico; guardate la fine delle cene tra uomini. * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul [[Lago di Como]]}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni.<ref>Stendhal, La Chartreuse de Parme, 1839</ref> *Un uomo sensibile, dal momento in cui il suo cuore è emozionato, non trova più in sé tracce d'abitudine per guidare le sue azioni; e come potrebbe seguire un cammino di cui non ha più la traccia? Egli sente il peso immenso che si attacca ad ogni parola che egli dice all'oggetto amato, gli sembra che una parola deciderà della sua sorte. Come potrà non cercare di dire bene? O almeno come non avere la sensazione di dir bene? Da quel momento non c'è più candore, questa qualità di un'anima che con fa alcun ritorno su di sé. Si è quel che si può, ma si sente quello che si è. {{NDR|Stendhal, ''Dell'amore'', traduzione di Maddalena Bertelà, Aldo Garzanti Editore, 1976}} ==''Il rosso e il nero''== ===[[Incipit]]=== ====Massimo Bontempelli==== 1. Una città piccola.<br>La cittaduzza di Verriéres può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche con i tetti a punta, di tegole rosse, si stendono sul declivio d'una collina, sulla quale boschi di vigorosi [[castagno|castagni]] segnano le minime sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi al di sotto delle sue fortificazioni, costruite già dagli Spagnuoli, e oggi in rovina.<br> {{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Massimo Bontempelli, Newton Compton editori, 1994}} ====Ugo Dettore==== La cittadina di Verrières può considerarsi una delle più graziose della Franca Contea. Le sue casette bianche dai tetti aguzzi di tegole rosse si stendono sul clivo di una collina segnata in ogni più lieve sinuosità da ciuffi di vigorosi castagni; il Doubs scorre qualche centinaio di piedi sotto i bastioni, costruiti un tempo dagli Spagnoli e oggi in rovina.<BR> {{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Ugo Dettore, Biblioteca Universale Rizzoli, 1980}} ====Alfredo Fabietti==== La cittadina di Verrières può esser considerata una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche, con tetti aguzzi di embrici rossi, si stendono sul declivio di una collina, dalla quale i folti di vigorosi castagni contrassegnano le più piccole sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi in basso delle sue fortificazioni, un tempo edificate dagli Spagnuoli, ed ora in rovina.<br> {{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione Alfredo Fabietti, Vallecchi editore, Firenze}} ====Fruttero & Lucentini==== La cittadina di Verrière può dirsi una delle più graziose della Franche-Comté. Le sue bianche case dai tetti di tegole rosse sorgono sul fianco d'una collina boscosa ai cui piedi scorre il Doubs. L'alta montagna che la protegge da nord fa parte del sistema del Giura.<br> {{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ====Diego Valeri==== La piccola [[città]] di Verrières può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche, dai tetti aguzzi di tegole rosse, si stendono sul pendio di una collina, le cui minime sinuosità son poste in evidenza da macchie di robusti castagni. Qualche centinaio di piedi sotto le sue fortificazioni, costruite un tempo dagli [[Spagna|Spagnoli]] ed ora in rovina, scorre il Doubs.<br> {{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Diego Valeri, G. C. Sansoni, Firenze 1967}} ===Citazioni=== *A Parigi, la condizione di Julien di fronte alla signora Renal sarebbe in breve divenuta molto semplice; ma a Parigi l'amore è figlio dei romanzi. (cap. VII) *Ma ciò che non vedeva era l'espressione dei propri occhi: erano così belli e annunciavano un'anima così ardente che, come fanno gli attori ottimi, davano talvolta un sentimento a parole che non ne avevano. (cap. VII) *Ogni vera passione non pensa che a se stessa. È questa, mi pare, la ragione per cui le passioni sono così ridicole a Parigi, ove il vicino pretende sempre che si pensi molto a lui. (cap. XXI) *La politica (...) è una pietra al collo della letteratura che, in meno di sei mesi, la sommerge. La politica in mezzo agli interessi della fantasia è un colpo di pistola nel bel mezzo di un concerto. (XXII, II) :''La politique'' [...] ''est une pierre attachée au cou de la littérature, et qui, en moins de six mois, la submerge. La politique au milieu des intérêts d'imagination, c'est un coup de pistolet au milieu d'un concert''.<ref>''Le Rouge et le Noir'', éd. Flammarion, coll. «GF», 1964, p. 419. ISBN 2-08-070011-1</ref> *Durante il primo atto dell'[[Opera lirica|Opera]], Matilde pensò col più schietto ardore di [[passione]] all'[[uomo]] che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]], le andò in fondo al [[cuore]]. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!»<br>Appena ebbe sentito quel canto sublime, tutto il mondo sparve agli [[occhio|occhi]] di Matilde. Le parlavano, non rispondeva; la [[madre]] la rimproverava, Matilde riusciva appena a guardarla.<br>La sua estasi giunse a uno stato di esaltazione e di [[passione]] paragonabile ai più violenti dei moti che da qualche giorno agitavano Giuliano per lei. La [[melodia]] divinamente bella su cui era cantata la massima che rispondeva così singolarmente alla sua condizione, la perseguitava, in tutti i momenti in cui non pensava direttamente a Giuliano.<br>Grazie al suo senso musicale, per tutta quella [[sera]] fu com'era sempre Luisa Renal quando pensava a Giuliano. L'amore cerebrale ha certo più [[spirito]] che l'amore vero, ma ha solo alcuni momenti d'entusiasmo; conosce troppo sé medesimo, si giudica continuamente; lungi dal liberarci dal [[pensiero]], non è esso stesso costruito d'altro che di [[Pensiero|pensieri]]. (cap. XLIX; 1929) *Un [[romanzo]] è uno specchio che passa per una [[via]] maestra e ora riflette al vostro occhio l'azzurro dei cieli ora il fango dei pantani. E l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà da voi accusato di essere immorale! Lo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la [[Via|strada]] in cui è il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia ristagnar l'[[acqua]] e il formarsi di pozze. :Un [[romanzo]], signori, è uno specchio trasportato lungo una strada maestra. A volte esso riflette ai vostri occhi l'azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere sulla via. E l'uomo che porta lo specchio sulla schiena è accusato da voi di immoralità! Il suo specchio mostra il fango e voi maledite lo specchio! (citato in Wendy Griswold, ''Sociologia della cultura'') *Guai all'uomo di studio che non appartiene a nessuna consorteria; gli saran rimproverati anche i più piccoli e incerti successi, e l'alta [[virtù]] trionferà derubandolo. (cap. XLIX; 1929) *La vita d'un uomo era un seguito di pericoli. Ora la [[civiltà]] ha cacciato il [[pericolo]], non c'è più imprevisto. Se dell'imprevisto appare nei pensieri, non si hanno abbastanza epigrammi contro di esso; se appare negli avvenimenti, nessuna vigliaccheria è più bassa della nostra [[paura]]. Qualunque [[follia]] la paura ci faccia commettere, è scusata. Secolo degenerato e noioso! (cap. XLIV; 1929) *«Una mosca effimera nasce alle nove d'una mattina di piena [[estate]], per morire alle [[cinque di pomeriggio|cinque di sera]]; come potrebbe comprendere la [[parola]] ''[[notte]]''? Datele cinque ore di vita di più, vede e intende che cosa è la notte. Così io morirò a ventitré anni. Datemi cinque anni di vita per vivere con Luisa.» (cap. LXIII; 1929) *Era in quello stato di stupore e di turbamento inquieto in cui piomba l'anima che ha appena ottenuto ciò che ha desiderato a lungo. Abituata a desiderare, non trova più niente da desiderare, mentre non ha ancora dei ricordi. (1990) * Spesso egli rideva di cuore di quel che si diceva in quel gruppetto, ma si sentiva incapace d'inventare qualcosa di simile. Era come una lingua straniera, ch'egli capiva, ma non sapeva parlare. (1990) *L'aria malinconica non è di buon gusto; ci vuole l'aria annoiata. Se siete malinconico, è segno che qualcosa vi manca, che non siete riuscito in qualche cosa. È un segno manifesto d'inferiorità. Invece se siete annoiato, è inferiore ciò che ha cercato vanamente di piacervi. (1990) *No, le persone che il mondo [[onore|onora]] non sono che delle canaglie che hanno avuto la fortuna di non essere colte in flagrante. (1990) ==''La Certosa di Parma''== ===[[Incipit]]=== ====Annamaria Laserra==== Il 15 [[maggio]] 1796 fece il suo ingresso in [[Milano]] il generale [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] a capo del giovane esercito che, varcando il ponte di Lodi, aveva testé annunciato al [[mondo]] che dopo tanti secoli [[Giulio Cesare|Cesare]] ed [[Alessandro Magno|Alessandro]] avevano un successore. I [[miracolo|miracoli]] di valore e di [[genio]] a cui assistette l'[[Italia]] nel volgere di pochi mesi ridestarono un [[popolo]] addormentato; i [[Milano|Milanesi]], non più di otto [[giorno|giorni]] prima che arrivassero i [[Francia|Francesi]], li reputavano solo una accozzaglia di briganti, abituati immancabilmente a scappare davanti alle truppe di Sua Imperial Regia Maestà: era comunque quanto si sentivano ripetere tre volte la settimana da un giornaletto grande un palmo, stampato su cartaccia. {{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, Roma, 2004}} ====Ferdinando Martini==== Il 15 maggio 1796 il general Bonaparte entrò a Milano alla testa del giovine esercito che aveva varcato il ponte di Lodi e mostrato al mondo come dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avessero un successore.<br> I miracoli d'ardimento e d'ingegno che l'Italia vide compiersi in pochi mesi risvegliarono un popolo addormentato: otto giorni avanti che i Francesi giungessero, i Milanesi li credevano un'accozzaglia di briganti usi a scappar di fronte alle truppe di Sua Maestà Imperiale e Reale, che questo diceva e ripeteva tre volte la settimana un giornalucolo grande come il palmo della mano e stampato su una sudicia carta.<br> {{NDR|Stendhal, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La certosa di Parma]'', traduzione di Ferdinando Martini, Mondadori, 1930}} ====Camillo Sbarbaro==== Il 15 maggio 1796 il generale Bonaparte entrò in Milano a capo di quella giovane armata che aveva varcato il ponte di Lodi e annunciato al mondo che dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avevano un successore. I prodigi d'ardimento e di genio cui l'Italia assistette nel giro di qualche mese, ridestarono un popolo addormentato; ancora otto giorni prima dell'arrivo dei francesi, i milanesi non vedevano in essi che un'accozzaglia di briganti avvezzi a fuggir sempre davanti alle truppe di Sua Maestà Imperiale e Reale; questo almeno era quanto ripeteva loro tre volte alla settimana un giornaletto, grande come la mano, stampato su cattiva carta.<br> {{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Einaudi}} ===Citazioni=== *La [[vita]] fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. (2012, cap. II) *Quella specie di [[coraggio]] ridicolo che si chiama [[rassegnazione]]. (Libro Primo – Capitolo II) *La contessa tornò con Fabrizio a rivedere i deliziosi dintorni di Grianta, celebrati da tutti i viaggiatori: la villa Melzi dall'altra parte del lago, di fronte al castello, cui fa da prospettiva, più su, il bosco sacro di Sfondrata e l'arduo promontorio che separa i due bracci del lago, quello di Como così voluttuoso, quello che va verso [[Lecco]] sì pieno di austerità: aspetti sublimi e graziosi che il luogo per beltà più famoso nel mondo, la [[Golfo di Napoli|baia di Napoli]], eguaglia ma non supera. Con vero rapimento la contessa sentiva ravvivarsi i ricordi della sua prima giovinezza e li paragonava alle sue sensazioni presenti. «Il [[lago di Como]] — diceva — non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne.» (Libro Primo – Capitolo II, 1930, pp. 38-39) *Soprattutto non bisogna formulare obiezioni mediante i vari pezzi della propria [[ignoranza]]. (Libro Primo – Capitolo VII) *Un individuo anche mezzo scemo, ma che sia accorto, sempre prudente, assapora spesso il [[piacere]] di avere la meglio sugli uomini di immaginazione. (Libro Primo – Capitolo X) *[Fabrizio] chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. È una religione che ''toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini'', e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli, bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati "Preparazione al sacramento della Penitenza". Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia Ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole. Un francese cresciuto all'insegna dell'interesse personale e nutrito di ironia parigina avrebbe facilmente, e in buona fede, accusato Fabrizio di ipocrisia, proprio nel momento in cui il nostro eroe apriva il suo cuore a Dio con la più grande sincerità e la più profonda commozione. (Libro Primo – Capitolo XII) *L'[[amore]] coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. (Libro Secondo – Capitolo XVIII) *L'amante pensa più spesso a giungere presso la sua diletta che non il [[marito]] a custodire la [[moglie]]; il prigioniero pensa più spesso a fuggire che non il carceriere a chiudere la porta; quali che siano dunque gli ostacoli, l'amante e il [[Prigione|prigioniero]] debbono riuscire. (Libro Secondo – Capitolo XIX) *La sua {{NDR|di Clelia}} profonda fede e la fiducia nell'aiuto della Madonna, erano ormai le sue uniche risorse. *Quale insolenza verso me stesso! Perché dovrei credere di essere più intelligente oggi di quando presi la decisione [per cambiarla]? (Libro Secondo – Capitolo XXI) *È esatto dire che, in mezzo ai bassi interessi del denaro e alla scolorita freddezza dei pensieri volgari che riempiono la nostra vita, le azioni ispirate da una vera [[passione]] mancano raramente di produrre il loro effetto, quasi che una divinità propizia si desse premura di condurle per mano. (Libro Secondo – Capitolo XXII) *Il suo sguardo mi rapisce in estasi (Capitolo XXVI) *E all'improvviso, molto, molto in alto alla mia destra, ho visto un'aquila, l'uccello di Napoleone, volare verso la Svizzera, dunque verso Parigi. E allora, fulmineamente, mi sono detto: anch'io attraverserò la Svizzera rapido come quell'aquila [...] In quell'istante, vedevo ancora l'aquila in cielo e i miei occhi si sono curiosamente asciugati; e la prova che questa idea mi è stata istigata dall'alto è che in quello stesso momento, senza pensarci due volte, la mia decisione presa, e ho capito in qual modo avrei affrontato il viaggio. (2004, p. 36) {{NDR|Stendhal, ''Romanzi e frammenti (1819 – 1842)'', traduzione di Renato Pinzhofer, U. Mursia & C., Milano 1965}} ===[[Explicit]]=== Le prigioni di Parma erano vuote, il conte immensamente ricco, Ernesto V adorato dai suoi sudditi, che comparavano il suo governo a quello dei granduchi di Toscana. {{centrato| TO THE HAPPY FEW }} {{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, Roma, 2004}} ==''Memorie di un turista''== *Ho preso alloggio nel grande albergo di moda, ''[[Hotel Croce di Malta|la Croce di Malta]]'', dove, com'era da prevedersi, sono stato servito malissimo. Durante le diciannove ore che mi sono fermato a Genova, mi hanno cambiato di camera tre volte, e alla fine il ''cameriere''<ref>in italiano nel testo originale</ref> non sapeva più dove fossi. (p. 563) *La città {{NDR|[[Genova]]}} è mirabilmente situata ad anfiteatro sul mare. Fra la montagna, alta quattro volte Montmartre, e il mare, si è trovato giusto il posto per tre vie orizzontali: una, larga otto piedi, è quella del grande commercio, e vi si trova il caffè elegante; l'altra, dietro il muro del porto, è abbandonata ai marinai dell'infima classe; la terza, infine, la più vicina alla montagna e che porta successivamente i nomi di ''[[Via Balbi|Balbi]]'', ''[[Via Garibaldi (Genova)|Nuova]]'' e ''[[Via Cairoli (Genova)|Nuovissima]]'', è una delle vie più belle del mondo.<br>La sua architettura è ardita, piena di vuoti e di colonne, e ricorda quella di Paolo Veronese o le decorazioni della ''Scala'' di Milano. (p. 563) *Dopo aver errato di palazzo in palazzo, per più d'un'ora, in questa bella via, ho cercato un caffè; sono tutti bruttissimi e meschini qui a [[Genova]], città dedita solo agli affari.<br>Dato questo carattere, tutti sono disposti ad esservi utili ''per guadagnare qualcosa''. Che differenza, buon Dio! dai napoletani, così indifferenti ad ogni idea di lucro e così filosofi! (p. 564) *La mattina, seguendo all'infinito verso oriente la via del caffè, ho trovato [...] la bella chiesa di Carignano; per giungervi hanno dovuto gettare un ponte sopra una strada, cosa sublime prima dell'invenzione dei ponti sospesi.<br>Il [[Ponte di Carignano|ponte Carignano]] passa dunque su una fila di case, a trenta o quaranta piedi sopra i comignoli. Posso sbagliarmi di qualche piede, non ho avuto il tempo di cercare i libri che dànno le misure esatte. (p. 565) *Questa [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa di Carignano]] sarebbe un vero capolavoro di grazia e di nobiltà accanto a Nostra Signora di Loreto (in via Lafitten a Parigi): se non sbaglio è una croce greca, con un'altissima cupola in mezzo. Per L'Italia non ha nulla di eccezionale, ma la posizione è stupenda: l'hanno costruita sopra un monticello che interrompe il general digradare di tutto l'anfiteatro di Genova verso il mare, così che la si vede dappertutto, condizione essenziale da queste parti perché una chiesa abbia successo. Bisogna che i marinai a cui la tempesta fa paura la vedano di lontano; allora fanno dei voti a quella Madonna che vedono. (p. 565) *[[Palazzo Ducale (Genova)|Questo municipio]], di cui m'è toccato percorrere tutti i piani, è una vasta cava di marmo bianca sprecato; di buono ha solo la mole, per il resto è brutto quasi quanto il Garde-Meuble di Parigi. Dev'essere, la facciata almeno, del 1760, epoca in cui la buona architettura stava morendo in Italia come in Francia. (p. 566) *Siccome i proprietari {{NDR|dei [[Palazzi dei Rolli]]}} hanno il buon gusto di abitare gli appartamenti dove tengono i quadri, bisogna tornarci più volte prima di trovare l'occasione adatta; la ridicola stizza che mi fanno venire le risposte negative datemi con sussiego dai servi mi toglie ogni facoltà di godere dei quadri. Notate che i ricchi genovesi occupano il terzo piano dei palazzi, per avere la vista del mare; e questo terzo piano equivale ad almeno sei dei nostri. Gli scalini sono magnificamente rivestiti di marmo; ma quando se ne son fatti un centinaio, e un servo, dopo avervi fatto aspettare un quarto d'ora alla porta laccata di bianco, viene a dirvi: – Sua Eccellenza è ancora nei suoi appartamenti, ripassate domani, – è permesso d'avere un po' di malumore [...] (p. 566-567) *Sono andato a vedere la statua colossale nel giardino del celebre Doria, poi alla [[Villetta Di Negro|Villetta]], delizioso giardino del [[Gian Carlo Di Negro|marchese Di Negro]]: un uomo d'ingegno che, nonostante il suo blasone, fa buona accoglienza a tutti gli uomini di talento. Il marchese Gian Paolo {{NDR|in realtà è Gian Carlo}} – così lo chiamano – ha un estro non comune, e a dispetto dei suoi settant'anni scrive versi veramente gradevoli; non conosco nessuno in Francia che possa essergli paragonato. Mi ha accolto con ogni cordialità m'ha offerto dell'uva della sua ''Villetta''. (pp. 567-568) *Verso sera sono andato alla [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale]], fatta di pietre bianche e nere disposte a strisce alternate; l'effetto è più bizzarro che gradevole. (p. 568) *Questo torrente {{NDR|il [[Polcevera]]}} ha un letto largo trecento piedi e, per il momento, neanche una goccia d'acqua; ma dopo una pioggia diventa terribile. (p. 568) *Ecco, per esempio, quello che si può dire di [[Genova]]. Mi assicurano che c'è scarsa vita di società; una ragazza non legge romanzi e pensa a sposare un uomo ricco. (p. 569) *Credevo che i [[Genova|genovesi]] amassero solo il denaro: mi assicurano che amano anche la loro indipendenza, formalmente promessa dagli inglesi e da Lord Bentinck quando, nel 1814, presero la città; e contano di riacquistarla alla prima convulsione dell'Europa. (pp. 569-570) *All'edificio {{NDR|il teatro Carlo Felice}} ho fatto un appunto, quello di non permettere di scendere dalla vettura al coperto. Mi hanno risposto che a Genova ci sono ben poche strade in cui si possa andare in vettura; non importa, è sempre un difetto capitale. [...] Le [[Caruggi di Genova|strade genovesi]] sono per la maggior parte strettissime, come ognuno sa, e nel mezzo sono pavimentate con mattoni a coltello, per facilitare il cammino ai muli con cui si fanno tutti i trasporti. (p. 570) *Gli [[Anno|anni]] non son che dei giorni nella vita dei popoli. (appendice IV, p. 626) ==''Passeggiate romane''== *[[Venezia]], malgrado le inaudite sventure che stanno per annientarla, è una città francamente allegra [...] (p. 84) *[[Torino]] è piena di aristocrazia biliosa. (p. 84) *La bonomia [[Milano|milanese]] è celebre quanto l'avarizia genovese. Per essere stimati a [[Genova]], bisogna mangiare appena un quarto delle proprie rendite e, se si è vecchi e ricchi, giocare qualche brutto tiro ai propri figli: mettere per esempio clausole insidiose nel testamento. Ma tutto è pieno di eccezioni a questo mondo. La casa italiana in cui gli stranieri sono ricevuti con maggior affabilità è quella del [[Gian Carlo Di Negro|marchese di Negro]], a Genova. La posizione della ''[[Villetta Di Negro|Villetta]]'', il giardino di quest'uomo cortese, è unica per la sua pittoresca bellezza. [...] Genova rimane la città dell'avarizia, sembra una piccola città della Francia meridionale. (p. 84) *I [[Bologna|Bolognesi]] sono pieni di fuoco, di passione, di generosità, e talvolta d'imprudenza. (p. 84) *A [[Firenze]] hanno molta logica, molta prudenza e anche molto spirito; ma non ho mai visto uomini così privi di passioni. Perfino l'amore vi è così poco conosciuto, che il piacere ha usurpato il suo nome. (p. 84) *Si potrebbe stabilire che gli allievi che hanno ottenuto il «Grand Prix» vadano in un posto qualsiasi, in Italia, dove vogliono, purché sia oltre il Ticino e la Trebbia. Ad eccezione di [[Torino]] e di [[Genova]], ogni soggiorno dovrebbe esser loro consentito. (p. 551) *Verso la fine della serata è comparso Savarelli, un nostro amico che viene dal nord d'Italia. È innamorato di [[Milano]]; è la città del piacere, niente le può esser messo a confronto, per questo; [[Torino]] e [[Genova]] sembrano delle prigioni. (p. 562) *A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a [[Roma]], bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza. {{C|pagina?}} *Per Dio, il [[Colosseo]] è quanto di meglio ho visto a Roma. Questo edificio mi piace, sarà magnifico una volta terminato. {{NDR|Vedendo degli operai ristrutturarne una parte}} {{C|pagina?}} *Se ne avessi il potere, sarei tiranno, farei fermare il [[Colosseo]] durante i miei soggiorni a Roma! {{C|pagina?}} *Secondo me [[Roma]] è più bella in un giorno di temporale. Il bel sole tranquillo d'una giornata di primavera non le si confà. Il suolo sembra creato apposta per l'architettura. Certamente non c'è qui, come a Napoli, un mare delizioso, la voluttà manca; ma Roma è la città delle tombe, e la felicità a cui si può aspirare è quella cupa delle passioni e non la voluttà della stupenda riviera di Posillipo. {{C|pagina?}} *Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi. {{C|pagina?}} ==''Roma, Napoli e Firenze''== ===[[Incipit]]=== ''Berlino, 4 ottobre 1816''. Apro la lettera che mi accorda quattro mesi di licenza. Trasporti di gioia e batticuori. Vedrò finalmente la bella Italia!<ref>Il luogo e la data d'inizio di questo preteso «diario» sono di fantasia. Stendhal non fu a Berlino, per pochi giorni, che nel 1811 e nel 1813; e la licenza di cui parla gli fu accordata a Parigi nel 1805. Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref> ===Citazioni=== *{{NDR|Il [[Teatro di San Carlo]]}} 13 gennaio 1817. [..] Non c'è niente in Europa, non direi di simile, ma che possa anche lontanamente dare un'idea di ciò.<ref name=glittering>Da ''Roma, Napoli, Firenze'', Roma-Bari, 1974; citato in ''Il San Carlo e i Teatri della Campania'', ''(Monumenti e Miti della campania Felix, Il Mattino)'', 1997, Pierro, p. 87.</ref> *I pedanti, che trovavano nella [[Roma]] moderna l'occasione di sfoggiare il loro latino, ci hanno persuaso che essa è bella: ecco il segreto della reputazione della Città Eterna... Regna per le strade di Roma un tanfo di cavoli marci. Attraverso le belle finestre dei palazzi del Corso si scorge la povertà degli interni. Roma in realtà è un agglomerato di sublimi rovine e di brutte chiese e case moderne; sarebbe stato meglio se non fosse sopravvissuta alla fine dell'età antica, se si fosse trasformata in un deserto popolato solo dai resti dei suoi monumenti, come avvenne ad altre grandi capitali; la conversione al cristianesimo ha segnato l'inizio della sua decadenza. Della patria di Cicerone, Cesare e Virgilio rimangono solo le spoglie esteriori; il suo spirito è morto per sempre e sono i preti e le superstizioni cristiane che l'hanno ucciso...<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', 1817</ref> *Ingresso solenne: si discende per un'ora verso il mare seguendo una strada larga scavata nella roccia tenera, sulla quale è costruita la città. – Solidità delle mura – 'Albergo dei poveri', primo edificio. Fa un'impressione molto più forte di quella bomboniera tanto celebrata, che a Roma si chiama la Porta del Popolo. Eccoci al palazzo ''degli Studj'', si volta a destra, è la [[via Toledo]]. Ecco una delle grandi mete del mio viaggio, la strada più popolosa e allegra del mondo.<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', Mondadori, 1990.</ref> *La vera [[patria]] è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano.<ref>Da ''Rome, Naples, Florence 1817''</ref> *Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di [[Napoli]]; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo.<ref>Da ''[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k69362.zoom.f23.pagination.langFR# Rome, Naples et Florence]'', a cura di Henri Martineau, Paris, Le divan, 1927 vol III, p. 22, annotazione dell'8 marzo 1817</ref> *Per l'orrore ch'egli sentiva dell'ideale sciocco, il [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] non correggeva nessuno dei difetti dei modelli ch'egli fermava nella strada per farli posare. Ho veduto a Berlino alcuni suoi quadri che furono rifiutati dalle persone che li avevano ordinati perché troppo brutti. Il regno del brutto non era ancora arrivato.<ref>Da ''Rome'', 1806; citato in Francesca Marini, ''Caravaggio'', presentazione di [[Renato Guttuso]], pag. 185, Rizzoli/Skira, Milano, 2003, ISBN 8817008087</ref> *{{sic|Poiché}} l'Italia offrisse tutti i suoi contrasti, il cielo ha voluto che avesse un luogo assolutamente ''senza passioni'': [[Firenze]].<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', citato in [[Pietro Citati]], ''L'armonia del mondo. {{small|Miti d'oggi}}'', Superpocket, su licenza RCS Libri, 1999, p. 113. ISBN 88-462-0122-1</ref> *Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di stato. Lega il popolo al re più della migliore delle leggi. Tutta Napoli è ebbra di patriottismo. Un modo sicuro di farsi lapidare sarebbe quello di trovarvi un difetto. Appena si parla di Ferdinando: «Ha ricostruito il San Carlo», vi si dice: com'è facile farsi amare dal popolo! C'è una fibra adorante nel cuore umano. Io stesso, quando penso alla meschinità e alla pudica povertà delle repubbliche che ho visitato, mi ritrovo completamente monarchico.<ref name=glittering /> ==''Viaggio in Italia''== *Assaporo completamente il piacere della mia solitudine; la partenza da [[Genova]] mi ha tolto un peso enorme che mi schiacciava. Questa città sarà sempre per me ''di sbadigliante memoria''<ref>in italiano nel testo originale</ref>. Quale noia è la mia in un ambiente obbligato! Non sono fatto davvero per il matrimonio!<ref>Da ''Viaggio in Italia (1801-1818)'', traduzione di Luigi Diemoz, Rizzoli, 1942, p. 314</ref> *Portare la lettera alla signora Mojon, in contrada Balbi; è questo uno dei tre nomi<ref>Stendhal considera [[via Balbi]], [[Via Cairoli (Genova)|via Cairoli]] e [[Via Garibaldi (Genova)|via Garibaldi]] come un'unica via</ref> dell'unica grande via, che è anche la più bella d'Italia.<ref name=viaggio1828>Da ''Viaggio italiano 1828'', Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1961, p. 10</ref> *Si prende un ragazzino, gli si dànno 4 soldi e vi guida al porto e alla [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa Carignano]]; è anche una delle più belle vedute d'Italia: il mare e la costa fino a Savona.<ref name=viaggio1828/> ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Armance''=== A soli vent'anni, Octave usciva già dal Politecnico. Suo padre, il marchese di Malivert, desiderava che il suo unico figlio rimanesse a Parigi. Appena Octave si convinse che era quello il desiderio di un padre che rispettava e di una madre che amava quasi con passione, rinunciò al progetto di entrare in artiglieria. Avrebbe voluto passare qualche anno in un reggimento per dare poi le dimissioni subito dopo la prima guerra, che gli era del tutto indifferente fare da luogotenente o col grado di colonnello. Un esempio delle singolarità che lo rendevano odioso agli uomini volgari. ===''I Cenci''=== Il [[Don Giovanni o Il convitato di Pietra|don Giovanni]] di [[Molière]] è senza dubbio un libertino, ma è soprattutto un [[uomo]] di [[mondo]]; prima di cedere all'irresistibile inclinazione che lo trascina verso le donne, egli vuole conformarsi ad un suo modello ideale, quello dell'uomo che sarebbe supremamente ammirato alla corte di un giovane [[re]] galante e spiritoso.<br>Il [[Don Giovanni (opera)|don Giovanni]] di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è già più vicino alla [[natura]], e, meno [[Francia|francese]], non si preoccupa molto dell' ''opinione altrui''; né il suo primo [[pensiero]] è di "apparire" come dice il barone di Foeneste nel romanzo di [[Théodore-Agrippa d'Aubigné|Agrippa d'Aubigné]]. Due soli ritratti ci sono rimasti del don Giovanni italiano quale dovette mostrarsi in questo [[paese]] nel sedicesimo secolo, all'inizio della rinascente [[civiltà]]. ===''La badessa di Castro''=== Il melodramma italiano ci ha mostrato così spesso i briganti del Cinquecento, e tanta gente ne ha parlato, senza conoscerli, che noi abbiamo intorno ad essi le idee più false.<br> Si può dire, in generale, che i briganti costituirono l'"opposizione" contro gli atroci governi che in Italia succedettero alle repubbliche del Medioevo. Il nuovo tiranno fu di solito il più ricco cittadino della defunta repubblica, il quale, per accattivarsi il favore del basso popolo, ornava la città di splendide chiese e di bei quadri. ===''La duchessa di Paliano''=== ''Palermo, 20 luglio 1838''<br><br> Non sono un [[natura]]lista, e conosco mediocremente il [[Grecia|greco]]; il mio principale [[fine]], venendo in [[Sicilia]], non è stato dunque di osservare i fenomeni dell'[[Etna]] o chiarire in qualche modo a me stesso e agli altri quanto gli antichi scrittori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato innanzi tutto il [[piacere]] degli occhi che in questo singolare [[paese]] è assai vivo. Dicono che la [[Sicilia]] somigli all'[[Africa]]; certo, somiglia all'[[Italia]] solo per l'intensità delle sue passioni. Per i siciliani si può dire davvero che non esiste parola impossibile quando l'[[amore]] e l'[[odio]] li accendono; e l'odio, in questa [[terra]] felice, non nasce mai da questioni di [[denaro]]. ===''Lucien Leuwen''=== Lucien Leuwen era stato espulso dal Politecnico per essere intempestivamente uscito a passeggio un giorno in cui lui e i suoi compagni erano consegnati, e ciò durante una delle celebri giornate di giugno, aprile e febbraio del 1832 o del 1834.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''San Francesco a Ripa''=== ''Ariste e Dorante avendo trattato<br>questo argomento, hanno dato<br>a Erarte l'idea di trattarlo''<br>30 [[settembre]]<br>Traduco da un cronista italiano i particolari degli amori tra una principessa italiana e un giovane francese. Si era nel 1726, al principio del secolo scorso. Tutti gli abusi del nepotismo fiorivano allora a [[Roma]]; e mai questa corte era stata più brillante: Regnava [[Papa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] (Orsini) o meglio suo nipote il principe di Campobasso che conduceva in suo nome ogni affare sia grande che piccolo. ===''Vanina Vanini''=== ''Particolari sull'ultima "Vendita" di Carbonari<br>scoperta negli Stati Pontifici''<br> Una [[sera]] di [[primavera]] del 182*, Roma intera era in movimento: il famoso banchiere, duca di B***, dava un [[ballo]] nel suo nuovo palazzo di piazza [[Venezia]]. Tutto ciò che l'[[arte]] in Italia e il lusso a [[Parigi]] e a [[Londra]] possono inventare di più sontuoso era stato riunito per adornare questo palazzo. La folla era immensa. Le bellezze bionde e riservate della nobile Inghiltterra avevano chiesto come un [[onore]] di poter assistere al ballo e vi affluivano a gruppi. Le più belle donne di Roma disputavano loro la palma della [[bellezza]]. Una giovinetta che per il fulgore degli occhi e per i capelli d'ebano si rivelava [[Roma|romana]] entrò al braccio del [[padre]] seguita da tutti gli sguardi. Un singolare [[orgoglio]] splendeva in ogni suo moto. ===''Vita di Rossini''=== Il 29 febbraio 1792, [[Gioachino Rossini|Joachim Rossini]] nacque a Pesaro, piccola città dello Stato del papa, sul golfo di Venezia.<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref> ===''Vittoria Accoramboni''=== Sventuratamente per me e per il lettore, questo non è un [[romanzo]], ma l'esatta traduzione di un racconto impressionante scritto a [[Padova]] nel [[dicembre]] del 1585.<br><br>A [[Mantova]], qualche anno fa, andavo cercando bozzetti e piccoli quadri quali mi consentivano le mie modeste sostanze; esigevo però che i pittori fossero anteriori al 1600, perché verso quest'epoca si spense del tutto l'originalità italiana messa in pericolo sin dalla caduta di [[Firenze]] nel 1530.<br>Invece di quadri, un vecchio patrizio molto ricco e molto avaro mi fece offrire a caro prezzo certi vecchi manoscritti ingialliti dal [[tempo]]: chiesi di poterli scorrere ed egli acconsentì, aggiungendo che si fidava della mia probità perché nel caso che non li avessi acquistati dimenticassi gli aneddoti piccanti che mi era stato concesso di leggere. ==Citazioni su Stendhal== *In ''Rome, Naples, et Florence en 1817'' dice di trovarsi ad Ancona il 27 maggio e a Loreto il 30. In ''Rome, Naples, et Florence en 1817'' del 1826, alla data 29 maggio 1817, dice di trovarsi a Reggio Calabria. La verità è che dai primi di maggio alla fine di luglio di quel 1817 se ne stette a Parigi. A Reggio Calabria non andò quell'anno, né mai andrà. La sua visione, dalle finestre dell'albergo di Reggio, delle case di Messina; il suo desiderio di attraversare quel braccio di mare e di arrivare in Sicilia – l'ottica, insomma, e lo stato d'animo, sembrano provenire da una lettera, che probabilmente non gli era ignota, di [[Paul Louis Courier]] (del 15 aprile 1806, appunto da Reggio): "Noi la vediamo come dalle Tuileries voi vedete il faubourg Saint-Germain; il canale non è, in fede mia, più largo; e tuttavia abbiamo difficoltà ad attraversarlo. Lo credereste? Se soltanto mancasse il vento, noi faremmo come Agamennone: sacrificheremmo una fanciulla. Grazie a Dio, ne abbiamo in abbondanza. Ma non abbiamo una sola barca, ecco il guaio. Ci dicono che arriveranno; e fino a quando avrò questa speranza, credetemi, signora, che non volgerò lo sguardo indietro, verso i luoghi dove voi abitate, anche se tanto mi piacciono. Voglio vedere la patria di Proserpina, e sapere perché il diavolo ha preso moglie proprio in quel paese". ([[Leonardo Sciascia]]) *Io più di chiunque altro sono debitore di molte cose a Stendhal. Egli mi ha insegnato a capire la guerra. ([[Lev Tolstoj]]) *Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce Stendhal o [[Gustave Flaubert|Flaubert]]. ([[Ezra Pound]]) *Scrittore completo se mai ce ne fu uno, Stendhal era riuscito a rendere poetico, con il suo stile magicamente economico ed estroso di cronachista europeo, tutto ciò che di solito nei romanzi è irriducibilmente ribelle a siffatte trasmutazioni. ([[Alberto Moravia]]) ===[[Vittorio Del Litto]]=== *È noto l'adagio: ''litterae non dant panem'' e specialmente quando la gloria attesa con tanta impazienza tarda a coronar d'alloro la fronte del candidato. Dopo tre anni di lavoro apparentemente vano, Stendhal si stanca di vivere nell'ombra e per giunta povero. È tempo di ambizioni, l'avvenire appartiene ai Julien Sorel il cui ardimento forza le porte e li fa salire di grado in grado le classi. *Nessuno quanto lui avrà il diritto di dire: ''Sum qualis eram''. Una fedeltà allo scopo che s'era imposto prestissimo, senza ancora ben sapere come l'avrebbe raggiunto, l'incrollabile fermezza del suo procedere sotto i multiformi e cangianti aspetti della vita sono il più bel paradosso che ci propone quest'uomo stupefacente. *Non sapeva bene per la verità in che cosa d'altro impegnarsi: «Debbo diventare compositore, si domandava, o fare delle commedie come [[Molière]]?». Quello che sapeva non era poco, è che in un modo o nell'altro aspirava prima di tutto e più che tutto alla gloria. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Stendhal, ''Armance'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1978. *Stendhal. ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La badessa di Castro]'', Freebook, Edizioni LibroLibero, Piazza S. Maria del Suffragio, 6, 20135 Milano. *Stendhal, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La certosa di Parma]'', traduzione di Ferdinando Martini, Milano-Verona, Mondadori, 1930. *Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma, 2004. *Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Diego Valeri, G. C. Sansoni, Firenze, 1967. *Stendhal, ''Il rosso e il nero (Cronaca del 1830)'', traduzione di [[Massimo Bontempelli]], Istituto Editoriale Italiano, Milano, 1929. *Stendhal, ''Il rosso e il nero (Cronaca del 1830)'', traduzione di Alfredo Fabietti, Mondadori, Milano, 1990. *Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di [[Massimo Bontempelli]], Newton Compton editori, 1994. *Stendhal, ''Il rosso e il nero e La Certosa di Parma'', traduzione di Massimo Bontempelli e Ferdinando Martini, Newton Compton editori, Roma, 2012. *Stendhal, ''Dell'amore'', traduzione di Maddalena Bertelà, Aldo Garzanti Editore, 1976 *Stendhal, ''Memorie di un turista'', volume II, traduzione di Alberto Cento, Einaudi, Torino, 1977 *Stendhal, ''Passeggiate romane'', traduzione di Massimo Colesanti, Garzanti, Milano, 2004. ISBN 88-11-36652-6 *Stendhal, ''Vanina Vanini e altre "Cronache italiane"'', traduzione di [[Maria Bellonci]], BMM 1961. *Vittorio Del Litto, ''Stendhal'', traduzione di Mirella Brini, CEI, Milano, 1967. *Wendy Grisworld, ''Sociologia della cultura'' (''Cultures and Societes in a Changing World'', 1994), traduzione di Marco Santoro, Il Mulino, Bologna, 1997. ==Altri progetti== {{interprogetto|s=fr:Auteur:Stendhal|s_lingua=francese}} ===Opere=== {{Pedia|Il rosso e il nero|''Il rosso e il nero''|(1830)}} {{Pedia|La Certosa di Parma|''La Certosa di Parma''|(1838)}} {{Pedia|La badessa di Castro|''La badessa di Castro''|1939|}} {{Pedia|La duchessa di Paliano|''La duchessa di Paliano''|1938|}} {{Pedia|Roma, Napoli e Firenze||(1817)}} {{Pedia|Vittoria Accoramboni||}} [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Scrittori francesi]] 8pu4c7nqg1ber3py7z2isnhmu2m450y Giovanni Berchet 0 3731 1218268 878565 2022-07-22T00:11:17Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Giovanni Berchet */ wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Giovanni Berchet.JPG|thumb|Giovanni Berchet]] '''Giovanni Berchet''' (1783 – 1851), poeta e scrittore italiano. ==Citazioni di Giovanni Berchet== *{{NDR|A proposito della bandiera austriaca}} ''Il giallo ed il nero | colori esecrabili | a un italo cor''. (da ''Matilde''<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 380.</ref>) *''La faccia sua sì bella | la disfiorò il dolor: | la voce del cantor | non è più quella''. (da ''Il Trovatore''<ref name=DCCXV>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/747#c1974|p. 715]].</ref>) *''La guancia sua sì bella | più non somiglia un fior: | la voce del cantor | non è più quella''. (da ''Il Trovatore''<ref name=DCCXV/>) *Tutti gli uomini, da [[Adamo]] in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla [[poesia]]. (dalla ''Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo'') *''Un popol diviso per sette destini, | In sette spezzato da sette confini, | Si fonde in un solo, più servo non è.'' (da ''All'armi! All'armi!''<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 378.</ref>) *Veggo lo scrittorello, colui il quale vende ognora a gran prezzo ciò che val nulla: se stesso e i suoi giudizi. (da ''Scritti critici e letterari'') *''Ecco si stende {{NDR|il [[Lago di Como]]}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina.'' ==''Il romito del Cenisio''== ===[[Incipit]]=== <poem>Viandante alla ventura L'ardue nevi del Cenisio un estranio superò; E dell'itala pianura Al sorriso interminabile Dalla balza s'affacciò.</poem> ===Citazioni=== *''Maledetto | chi s'accosta senza piangere | alla terra del dolor!'' *''Come il mar su cui si posa | sono immensi i guai d'[[Italia]] | inesausto è il suo dolor''. *''Da quest'Alpi infino a Scilla | è delitto amar la [[patria]], | è una colpa il sospirar''. ==''Le fantasie''== *''Dove che venga l'[[esilio|Esule]] | sempre ha la patria in cor.'' (parte I; p. 27) *''L'han giurato. Gli ho visti in Pontida | convenuti dal monte, dal piano. | L'han giurato; e si strinser la mano | cittadini di venti città''. (parte I; p. 31) *''[[Libertà]] non fallisce ai volenti. | Ma il sentier de' perigli ell'addita; | ma promessa a chi ponvi la vita, | non è premio d'inerte desir.'' (parte I; p. 34) *''Non la siepe che l'orto v'impruna | e il confin dell'Italia, o ringhiosi; | sono i monti il suo lembo; gli esosi | son le torme che vengon di là.'' (parte III; p. 50) *[...] ''fidi all'infame gara | di chi più alacre a opprimere | o chi 'l sia più a servir''. (parte V; p. 75) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Ballate e romanze''=== <poem>Per entro i fitti popoli; Lungo i deserti calli; Sul monte aspro di gieli; Nelle inverdite valli; Infra le nebbie assidue; Sotto gli azzurri cieli; Dove che venga, l'Esule Sempre ha la [[patria]] in cor.</poem> ===''Opere: Scritti critici e letterari''=== ====''Lettera sul dramma'' Demetrio e Polibio ''cantato nel teatro Carcano''==== <div align=right>Di [[Milano]], il dí 27 luglio 1813.</div> Non ho fatto risposta prima d'ora alla tua dimanda intorno al merito dell'opera seria Demetrio e Polibio, perché il giudicio mio in fatto di musica, non potendo io derivarlo, come sai, da conoscenza alcuna dell'arte, sarebbe forse parso intempestivo anche a me medesimo, se per indurmi a proferirlo avessi stimato sufficiente il suffragio delle prime sensazioni del cuor mio. ====''Sul'' Cacciatore feroce ''e sulla'' Eleonora ''di Goffredo Augusto Bürger – Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo''==== Figliuolo carissimo, M'ha fatto maraviglia davvero che tu, convittore di un collegio, ti dessi a cercarmi con desiderio cosí vivo una traduzione italiana di due componimenti poetici del [[Gottfried August Bürger|Bürger]]. Che posso io negare al figliuolo mio? Povero vecchio inesercitato, ho penato assai a tradurli; ma pur finalmente ne sono venuto a capo. ====''Allocuzione nei funerali del pittore Andrea Appiani celebrati nella chiesa della Passione il giorno 10 di novembre 1817''==== Questo cadavere intorno a cui ci raduna l'onor nazionale e l'entusiasmo dell'ammirazione, questo cadavere era [[Andrea Appiani]] pittore. Giá da quattro anni un fiero colpo d'apoplessia lo aveva rapito alle arti ed all'incremento della gloria italiana; ma egli vivea pur tuttavia. E la sua vita, quantunque infelice, era nondimeno un carissimo conforto alla famiglia, una speranza pe' suoi amici. ====''Del criterio ne' discorsi''==== Mylord P..., ch'io conobbi questi di addietro in Milano, è veramente uomo di garbo. La sua conversazione mi compensò alquanto della ruvida ed insipida breviloquenza, di che alcuni suoi compatrioti avevano qualche tempo innanzi premiata l'officiositá mia, per modo ch'eglino soli pareva si tenessero per individui della specie umana. Superbia per veritá ridicola. ====''Scortesie maschili al teatro della Scala''==== Abbiamo ricevuta la lettera seguente, alla quale l'urbanitá vorrebbe che si facesse una risposta. Signor ''Conciliatore'', – Sono un viaggiatore, e corro l'Europa con intenzione di scrivere il mio viaggio. Ma questo debb'essere un libro d'una natura tutta nuova. Non parlerò che di costumi, scegliendo i meno osservati prima d'ora, in apparenza i meno importanti. Né tanto noterò i costumi quanto le ragioni di essi, investigandole con accuratezza. ====''Sulla'' Storia della poesia e dell'eloquenza ''del Bouterweck<ref>''Geschichte der Poesie und Beredsamkeit seit dem Ende des dreizehnten Jahrhunderts, von'' FRIEDERICH BOUTERWECK. – ''Storia della poesia e della eloquenza, incominciando dalla fine del secolo decimoterzo'', ecc., di FEDERIGO BOUTERWECK, Gottinga, ecc. ecc.</ref>''==== Fra le molte opere filosofiche e letterarie del signor Federigo Bouterweck<ref>Il nome del signor Bouterweck è già tanto conosciuto in Europa, che sarebbe un far torto ai colti italiani il dir loro chi egli sia.</ref> non ci pare la meno importante questa che annunziamo. L'autore ne mandò alle stampe il primo volume l'anno 1801, e cosí via via gli altri fino al decimo, che uscí in luce lo scorso anno e che ce ne promette per lo meno un altro ancora. ====''Intorno al significato del vocabolo «estetica»''==== Fu ricapitata non ha guari ad uno de' nostri amici una lettera senza data né indicazione alcuna del luogo ove dimori la signora che la scrisse. Voglioso di far pervenire alle mani di lei una risposta, né sapendo come far meglio, ci pregò egli di inserirla nel nostro giornale, preceduta dalla lettera di madama. ====''Di un libro sulla romanticomachia<ref>''Della romanticomachia, libri quattro''. Torino, 1818, co' tipi di Domenico Pane, stampatore di S. A. I. il principe di Carignano</ref>''==== Questo libretto uscito di fresco agli sguardi dei torinesi è anonimo. L'editore, per altro, delle 179 preziose pagine che lo compongono ci fa avvertiti com'esso sia «un nuovo parto di quella medesima penna a cui giá siamo debitori dell'erudito ''Pedanteofilo''», che è quanto dire, crediamo noi, di quella penna che scrisse altresí quattro infelici ''Lettere contro Alfieri''. ====''Guerre letterarie in Italia<ref>''Kurzgefasste Uebersicht der literarischen Streitigkeiten in Italien'' von X. NIEMAND. Stettin. 1818, bey Friederich Nicolai. – ''Esposizione compendiosa delle guerre letterarie in Italia'' di X. NIEMAND. Stettino, 1818, presso Federico Nicolai [libro inventato dal B., per dare al suo articolo apparenza di recensione].</ref>''==== In Lipsia la fiera di San Michele fu quest'anno ricchissima di nuove produzioni letterarie. Una fra le altre ce ne capitò alle mani, singolare molto pel suo argomento, ed è quella che annunziamo. ====''Lettera di Grisostomo al molto reverendo signor canonico don Ruffino''==== Signor canonico, Ho letto con vera compunzione la garbatissima lettera scrittami da V. S. in difesa del Tiraboschi. Non avrei mai creduto che quel mio breve cenno nel numero 21 del Conciliatore, ov'io rinfaccio al Tiraboschi penuria di filosofia, dovesse recar tanta offesa alla coscienza letteraria d'alcuni fra' miei concittadini. Me ne duole infinitamente, e sento purtroppo che il torto è tutto mio. ====''Intorno all'''Origine delle lettere ''del Roscoe<ref>''On the origin and vicissitudes of literature, science and art ecc. ecc. – Dell'origine e delle vicende delle lettere, scienze ed arti, e della loro influenza sullo stato presente della societá. Discorso recitato il 25 novembre 1817, da'' GUGLIELMO ROSCOE, ''in occasione dell'apertura dell'Instituto reale di Liverpool''. Londra, 1818, presso I. M. Creery.</ref>''==== L'eloquenza di [[Jean-Jacques Rousseau|Gian Giacomo Rousseau]] non bastò a persuadere all'Europa che le lettere fossero dannose all'umana societá. Nel discorso del ginevrino i popoli vollero ravvisare piú la bizzarria del paradosso che l'animo dell'oratore, e salvarono cosí il rispetto dovuto a quell'uomo singolare. ====''Articolo sopra un articolo''==== Nell'ultimo fascicolo (n. 60) della ''Rivista d'Edimburgo'' (celebratissimo de' giornali letterari d'Europa), dopo un assai giudizioso articolo di pagine 42 sull'opera postuma di [[Madame de Staël|madama di Staël]], ''Les considérations'', ecc., un altro ne segue, discretamente lungo, intorno a [[Dante]]. ====''Idee del signor Sismondi sul poema di Dante''==== Piaccia a' lettori di richiamarsi alla memoria l'''Articolo sopra un articolo'' inserito nel numero 34 del ''Conciliatore'', e la licenza chiesta loro di recare in altro numero un transunto delle considerazioni del signor [[Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi|Sismondi]] sulla ''Divina commedia'', stampate da lui nel suo libro ''Della letteratura del mezzogiorno d'Europa''. ====''Intorno ad un poemetto di C. Tedaldi-Fores<ref>''Nascita'', romanzo in quattro canti, di [[Carlo Tedaldi Fores|C. TEDALDI-FORES]]. Milano, presso Batelli e Fanfani, 1818. <nowiki>[</nowiki>Nel testo originale il titolo è indicato "Nascita" in nota, ma nel testo è indicato "Narcisa". Nota per l'edizione elettronica Manuzio<nowiki>]</nowiki></ref>''==== Molte idee false intorno al romanticismo si fanno diffondere maliziosamente in Italia da chi ha interesse a screditarlo. La piú ricantata ne' crocchi, tanto dai furbi quanto dalla buona gente che si lascia abbindolare da chi ha piú voce in capitolo, è che le dottrine romantiche sieno la teoria dell'assoluta mestizia e dell'orrore, e che nessun componimento poetico possa essere lodevolmente romantico se non è una vera galleria di tutte immagini lugubri, di atrocitá, di spaventi, ecc. ecc. ====''Lettera ad una signora milanese gentile sí, nobile no''==== Madama, Ad un misero vecchio, qual io mi sono, è lecito senza offesa del decoro farsi apertamente avvocato delle belle fanciulle alle quali Ella, madama, ha la fortuna d'esser madre. Le poverette, stia certa, non mi hanno pregato esse di questo ufficio. M'è suggerito dalla compassione. Parlo io spontaneo, e però tanto piú veridico. ====''Sulla'' Sacontala ''ossia l'''Anello fatale'', dramma indiano di Calidasa''==== '''Grisostomo''. In India la poesia... Ma, prima di tutto, mi piace d'avvertirvi, signori miei, che qui si parla d'un poeta, il nome del quale non fu registrato mai da' cancellieri del cosí detto Parnaso in veruna delle serie de' poeti legittimi. Il concepimento fantastico di Calidasa non discende, né in linea retta né in linea trasversale, da alcuno capostipite greco o latino.<br> '''Molti de' lettori'''. E che fa questo? Che vuoi dirci con ciò? ====''Sulla'' Storia della letteratura italiana ''del Ginguené<ref>''Histoire littèraire d'Italie par'' P. L. GINGUENE, ''de l'Institut royal de France'', ecc. ecc. ecc., tomi VII, VIII, IX, Paris, 1819, chez L. G. Michaud. (L'intera opera del signor Ginguené si vende presso il signor G. Gigler, sulla Corsia de' servi, n. 603).</ref>''==== Tempo fa in questo stesso giornale (n. 21), parlando incidentemente del signor [[Pierre-Louis Ginguené|Ginguené]], abbiamo emessa la nostra opinione sul merito della di lui ''Storia letteraria d'Italia'', e sulla fortuna incontrata presso gl'italiani dai sei volumi di essa che allora correvano pubblicati. Annunciamo ora a' nostri lettori che un italiano, noto favorevolmente fra la schiera de' letterati, il signor Salfi, avendo ragunati i manoscritti del signor Ginguené, trovò di potere stampare altri tre volumi di quella storia, e compire cosí in tutti i suoi rami il periodo che comprende il secolo decimosesto. ====''[[Benedetto Castelli]]<ref>''Elogio di Benedetto Castelli'' bresciano di SISTO TANFOGLIO, dottore in filosofia e matematica ecc. ecc., Brescia, 1819, presso Nicolò Bettoni e soci.</ref>''==== L'adulazione mercenaria di parecchi letterati ha fatto brutto servizio agli elogi. Per essa queste forme oratorie, destinate ad onorare la sapienza, l'amor della patria e tutte le altre virtù civili, sono oggimai cadute in discredito presso molti. Quante volte la parola «[[elogio]]» sveglia in capo a chi l'ascolta un'idea a cui di necessitá tengono compagnia altre idee schifosissime! ====''Intorno alla'' Servitú, presso i popoli antichi e moderni ''del Grégoire<ref>''De la domesticité chez les peuples anciens et modernes par'' M. GREGOIRE, ''ancien evêque de Blois'', ecc. ecc. Parigi, ecc. ecc.</ref>''==== L'uomo che dall'alto della sua fortuna volge uno sguardo compassionevole ad una classe inferiore di cittadini trattata duramente dall'orgoglio dei piú, ed il filosofo che, abbandonate le astruse ed aride speculazioni, crede di nobilitare la propria sapienza impiegandola a pro del misero avvilito ed ingegnandosi di trovar modi onde migliorarne la condizione, sono due vere bellezze nell'ordine delle cose morali. ====''Sopra un manoscritto inedito degli autori del foglio periodico'' Il caffé==== Agli scalini del duomo vendevansi qui in Milano, sono pochi dí, al prezzo fisso di dieci soldi il volume, tanti libri e libracci usati, quanti bastavano a formare alla rinfusa un mucchio, del diametro di forse otto passi ed alto un mezz'uomo e piú. Passava di lá casualmente uno degli estensori del nostro giornale, e, datosi a frugare per entro a quel caos di sapienza avvilita e di pazzie umane mantenute tuttavia in eccessiva onoranza dalla tariffa del venditore, trovò modo di spendervi dietro anch'egli, bene o male, uno scudo. ====''Sulla'' Filosofia delle scienze ''del Jullien<ref>''Esquisse d'un essai sur la philosophie des sciences'', ecc. ecc. – Abbozzo di un saggio sulla filosofia delle scienze, contenente un nuovo progetto di divisione delle cognizioni umane, di MARCANTONIO JULLIEN, cavaliere, ecc. ecc. Parigi, 1819.</ref>''==== Ogni volta che ci occorre di dover parlare di [[economia politica]], di lega fraterna tra i popoli, del bisogno di una letteratura essenzialmente liberale, di scuole alla Lancaster, di diffusione di lumi, di mezzi coi quali aggiungere rapidità al progresso del sapere umano e d'altri argomenti di consimile natura, l'esperienza ci fa presentire vicine il ronzio d'una maledizione sul capo nostro per parte de' missionari della tenebria e dei ''frères ignorantins'' della nostra penisola. ====''Quadro storico della poesia castigliana (a proposito delle'' Poesie scelte castigliane'', raccolte dal Quintana)<ref>''Poesias selectas castellanas, desde el tiempo de Juan de Mena hasta nuestros dias, etc. – Poesie scelte castigliane, dai tempi di Giovanni de Mena fino ai giorni nostri raccolte ed ordinate da don'' EMANUELE GIUSEPPE QUINTANA. Madrid, ecc. ecc.</ref>''==== Il conte Giovambattista Conti fino dal 1782 pubblicò in Madrid quattro volumi d'una sua raccolta di poesie castigliane, ponendo a riscontro del testo di esse le traduzioni da lui fattene in versi italiani. Poche copie di quell'opera scesero allora in Italia; e però la tipografia del seminario di Padova, dandosi a ristampare in due soli volumi le sole traduzioni, provvede in questo anno a vieppiú diffonderne tra di noi la lettura. ====''Due rapporti ufficiali al governo austriaco''==== {{centrato|AL DIRETTORE GENERALE DEI GINNASI<br>Sulla traduzione dal tedesco degli ''Elementi di storia degli Stati d'Europa''.}} Ho l'onore di presentarle in tre volumetti manoscritti la traduzione degli ''Elementi di storia degli Stati d'Europa''. Questo lavoro, ordinatomi giá da qualche tempo dall'imperial regio governo, sarebbe stato finito prima d'ora, se altri lavori ed altri doveri d'ufficio, ben noti a lei, signor direttore, ed al governo medesimo, non mi avessero occupato altrimenti, e se una recente ristampa dell'originale, sopraggiunta quando la traduzione era pressoché compiuta, non mi avesse obbligato a rifarla ed ampliarla in molte parti. ====''Discorso ai toscani<ref>Letto il 27 marzo 1848 a Firenze, sotto le logge degli Uffizi, da Giuseppe Massari, in luogo del Berchet, presente, al popolo reduce da un solenne ''Te Deum'' cantato in duomo, per celebrare la vittoria dei milanesi nelle Cinque giornate. [Ed.].</ref>''==== Toscani! L'entusiasmo vivo, spontaneo, col quale salutate i fatti dell'eroica Milano, onora voi e onora quelli che se lo sono meritato col sangue. A nome de' miei concittadini io ve ne ringrazio con tutta la pienezza del cuore. ====''Ai lombardi (14 maggio 1848)''==== Lombardi! Il governo provvisorio della Lombardia ha dovuto finalmente persuadersi che, in mezzo alla precipitazione degli eventi, i quali d'ogni parte ne travolgono e ne sospingono, lo starsene piú a lungo immobile a custodire la propria neutralitá era un tradire la patria. Quindi egli ha pubblicato il suo decreto del 12 corrente, con cui chiama l'intiera popolazione a dare il suo voto intorno alla risoluzione da prendersi per uscire dalla triste situazione nostra, che ogni dí, ogni ora piú si fa pericolosa. ====''All'onorevole presidente del collegio elettorale di Monticelli d'Ongina''==== Il suffragio, per me inopinato, del quale hanno voluto onorarmi gli elettori di codesto collegio, meritava da parte mia una piú pronta espressione della gratitudine, che ne sento vivissima. Ma la notizia di esso mi pervenne tardi in questo ritiro campestre, e, dirò il vero, non creduta quasi sulle prime. Ciò mi scusi presso di lei, egregio signore, e presso de' benevoli miei elettori, a' quali la prego di volere Ella essere interprete de' miei ringraziamenti. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giovanni Berchet, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/berchet/index.htm Ballate e romanze]'', Sonzogno, 1901. *Giovanni Berchet, ''[https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=lboNAAAAYAAJ Le fantasie: romanza]'', Taylor, Londra, 1829. *Giovanni Berchet, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/berchet/index.htm Opere]'', a cura di Egidio Bellorini, Vol. 2., ''Scritti critici e letterari'', G. Laterza e Figli, 1912. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Berchet, Giovanni}} [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] fielx6nwadxft2r4ov3dx86c7xla5h2 Template:SelezioneNuove 10 4465 1218190 1218118 2022-07-21T19:45:37Z Sun-crops 10277 Agiorno wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 25. AGGIUNGI QUI UNA NUOVA VOCE: NON DIMENTICARE IL SEPARATORE "{{,}}" --> [[Daniel Sloss]]{{,}} [[Marcelo Caetano]]{{,}} [[Massimo Tamburini]]{{,}} [[Dar'ja Kasatkina]]{{,}} [[Claudio Castiglioni]]{{,}} [[Noah Gordon]]{{,}} [[‎Arturo Castiglioni]]{{,}} [[Gloria Peritore]]{{,}} [[Giorgio Petrosyan]]{{,}} [[Yair Lapid]]{{,}} [[Mychajlo Podoljak]]{{,}} [[Giovanni De Martino]]{{,}} [[Emmanuele Jannini]]{{,}} [[Luciano Favero]]{{,}} [[Leone Caetani]]{{,}} [[Donatismo]]{{,}} [[Berberi]]{{,}} [[‎Aldobrandino Malvezzi]]{{,}} [[Alexander J. Motyl]]{{,}} [[Marta Carissimi]]{{,}} [[Piero Trellini]]{{,}} [[Lorenzo Pinna]]{{,}} [[Gareth L. Powell]]{{,}} [[‎Basilica di San Lorenzo (Firenze)]]{{,}} [[Mariasole Pollio]] <!-- NON DIMENTICARE DI TOGLIERE L'ULTIMO SEPARATORE "{{,}}" --></div><noinclude> [[Categoria:Template selezione]] </noinclude> 9bna74etcx2oz4ebh5nz54xs4h2ok7f 1218296 1218190 2022-07-22T01:57:32Z Danyele 19198 aggiornamento wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 25. AGGIUNGI QUI UNA NUOVA VOCE: NON DIMENTICARE IL SEPARATORE "{{,}}" --> [[Francesco Dall'Olio]]{{,}} [[Daniel Sloss]]{{,}} [[Marcelo Caetano]]{{,}} [[Massimo Tamburini]]{{,}} [[Dar'ja Kasatkina]]{{,}} [[Claudio Castiglioni]]{{,}} [[Noah Gordon]]{{,}} [[‎Arturo Castiglioni]]{{,}} [[Gloria Peritore]]{{,}} [[Giorgio Petrosyan]]{{,}} [[Yair Lapid]]{{,}} [[Mychajlo Podoljak]]{{,}} [[Giovanni De Martino]]{{,}} [[Emmanuele Jannini]]{{,}} [[Luciano Favero]]{{,}} [[Leone Caetani]]{{,}} [[Donatismo]]{{,}} [[Berberi]]{{,}} [[‎Aldobrandino Malvezzi]]{{,}} [[Alexander J. Motyl]]{{,}} [[Marta Carissimi]]{{,}} [[Piero Trellini]]{{,}} [[Lorenzo Pinna]]{{,}} [[Gareth L. 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AGGIUNGI QUI UNA NUOVA VOCE: NON DIMENTICARE IL SEPARATORE "{{,}}" --> [[Silvia Sciorilli Borrelli]]{{,}} [[Francesco Dall'Olio]]{{,}} [[Daniel Sloss]]{{,}} [[Marcelo Caetano]]{{,}} [[Massimo Tamburini]]{{,}} [[Dar'ja Kasatkina]]{{,}} [[Claudio Castiglioni]]{{,}} [[Noah Gordon]]{{,}} [[‎Arturo Castiglioni]]{{,}} [[Gloria Peritore]]{{,}} [[Giorgio Petrosyan]]{{,}} [[Yair Lapid]]{{,}} [[Mychajlo Podoljak]]{{,}} [[Giovanni De Martino]]{{,}} [[Emmanuele Jannini]]{{,}} [[Luciano Favero]]{{,}} [[Leone Caetani]]{{,}} [[Donatismo]]{{,}} [[Berberi]]{{,}} [[‎Aldobrandino Malvezzi]]{{,}} [[Alexander J. Motyl]]{{,}} [[Marta Carissimi]]{{,}} [[Piero Trellini]]{{,}} [[Lorenzo Pinna]]{{,}} [[Gareth L. Powell]] <!-- NON DIMENTICARE DI TOGLIERE L'ULTIMO SEPARATORE "{{,}}" --></div><noinclude> [[Categoria:Template selezione]] </noinclude> 2xrf8x0mw6mcn0foihdi06b5brpsf8y Antoni Gaudí 0 5099 1218165 696361 2022-07-21T15:53:51Z Dread83 47 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Antoni gaudi.jpg|thumb|right|Antoni Gaudí]] '''Antoni Plàcid Guillem Gaudí i Cornet''' (1852 – 1926), architetto spagnolo. ==Citazioni di Antoni Gaudí== *Vergine [[Maria]], non ti sembri male essere piccola, lo sono anche i fiori e le stelle. (citato in Giuseppe Frangi, ''L'architetto di Dio'', in ''Tracce'', febbraio 2003) ===''Idee per l'architettura''=== *In alcuni punti, la pittura architettonica presenta l'immenso vantaggio di rendere più vigorosi i contorni e i piani strutturali; essa conferisce inoltre un'idea più chiara dell'oggetto. (''Manoscritto di Reus'', 10 agosto 1870, p. 47) *L'[[originalità]] consiste nel tornare alle origini. (§ 35, p. 109) *La curva chiusa dà il senso del limite, così come la retta è espressione dell'infinito. (§ 169, p. 218) ==Bibliografia== *Antoni Gaudí, ''Idee per l'architettura. Scritti e pensieri raccolti dagli allievi'', a cura di Isidre Puig Boada, cura dell'edizione italiana di Maria Antonietta Crippa, traduzione di Laura Majocchi, Jaca Book, Milano, 2019. ISBN 978-88-16-60589-3 ==Altri progetti== {{interprogetto|commons=Antoni Placid Gaudí i Cornet|w}} {{DEFAULTSORT:Gaudi, Antoni}} [[Categoria:Architetti spagnoli]] fe6xbush8vx6tabykvww01kevrzkpjh Hippolyte Taine 0 5301 1218287 1200588 2022-07-22T00:54:12Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Hippolyte Taine */ wikitext text/x-wiki [[File:Hippolyte taine.jpg|thumb|Hippolyte Taine]] '''Hippolyte Adolphe Taine''' (1828 – 1893), filosofo, storico e critico letterario francese. ==Citazioni di Hippolyte Taine== *Ci si studia per tre settimane, ci si ama per tre mesi, si litiga per tre anni, ci si tollera per trent'anni; e i figli ricominciano.<ref name=ftg/><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *I [[bambini]] consolano di tutto... tranne del fatto di averne.<ref name=ftg>Da ''Vita e opinioni di Frédéric-Thomas Graindorge''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Il [[vizio]] e la [[virtù]] sono prodotti, come il vetriolo e lo zucchero.<ref>Da ''Storia della letteratura inglese''.</ref><ref name=e /> * Le rive {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità.<ref>Voyage en Italie, Torino, 1966</ref> *Niente è più pericoloso d'un grande pensiero in un piccolo cervello.<ref>Da ''Le origini della Francia contemporanea''.</ref><ref name=e /> *Per comprendere un'[[opera d'arte]], un [[artista]], un gruppo d'artisti, bisogna rappresentarsi con precisione lo stato generale dello spirito e dei costumi del tempo cui essi appartenevano. :''Pour comprendre une oeuvre d'art, un artiste, un groupe d'artistes, il faut se représenter avec exactitude l'état géneral de l'esprit et des moeurs du temps auquel ils appartenaient.''<ref>Citato in Lionello Venturi, ''Storia della critica d'arte'', Einaudi, Torino, 1966, p. 227.</ref> *{{NDR|A proposito dell'amore che [[Jean de La Fontaine|La Fontaine]] nutriva per gli [[animale|animali]]}} Segue le loro emozioni, ripercorre i loro ragionamenti, s'intenerisce, si rallegra, partecipa ai loro sentimenti. È ciò che ha vissuto con loro [...] L'animale contiene tutte le caratteristiche dell'uomo, sensazioni, giudizi, immagini.<ref>Da ''La Fontaine et ses Fables'', Hachette, Parigi, 1911, pp. 166, 107; citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 115. ISBN 978-88-200-6028-2</ref> *Si può considerare l'uomo come un animale di specie superiore che produce filosofie e poemi pressapoco come i bachi da seta fanno i loro bozzoli e le api i loro alveari.<ref>Da ''La Fontaine e le sue fiabe''.</ref><ref name=e /> *Si può paragonare abbastanza esattamente l'interno di una testa inglese a una guida Murray: molti fatti e poche idee.<ref>Da ''Note sull'Inghilterra''.</ref><ref name=e /> *[[Tito Livio]] descrive l'ambiente fisico soltanto per spiegare le emozioni morali; solo avendo di mira l'anima, osserva il corpo. [[Polibio]] non rappresenta né l'uno né l'altra. Il passaggio delle Alpi non è per lui altro che un'ascensione, ''anabolé'', che bisogna non far vedere, bensì far comprendere.<ref>Da ''Essai sur Tite-Live''; citato in Gian Biagio Conte, Emilio Pianezzola, ''Storia e testi della letteratura latina 2: la tarda repubblica e l'età di Augusto'', Le Monnier, Firenze, p. 799. ISBN 88-00-42019-2</ref> ==''La rivoluzione''== *A capo dei fanatici c'è [[Adrien Duport|Duport]], antico consigliere al Parlamento, il quale fin dal 1788, ha compreso l'impiego delle sommosse; i primi conciliaboli rivoluzionari si sono tenuti in casa sua; egli vuole «scavare a fondo» e i suoi piani per affondare la vanga erano tali che {{sic|Siéyès}}<ref>[[Emmanuel Joseph Sieyès]].</ref>, per quanto radicale, li ha chiamati una «politica di caverna». È Duport che, il 28 luglio 1789, ha fatto costituire il Comitato delle ricerche; per conseguenza tutti i delatori o spie di buona volontà formano, sotto la sua mano, una polizia di sorveglianza che diventa presto una polizia di provocazione. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro I, cap. II, p. 51) *Il secondo {{NDR|dei due o tre forestieri e avventurieri, buoni per le imprese micidiali}} è un Polacco, [[Claude François Lazowski|Lazowski]], antico elegante, bel fatuo che, con una facilità tutta slava, è diventato il più sguaiato dei sanculotti: un tempo provvisto d'una sinecura, poi gettato bruscamente sul lastrico, egli ha gridato nei club contro i suoi protettori che vedeva in decadenza; lo hanno eletto capitano dei cannonieri del battaglione Saint-Marcel, e sarà uno degli sgozzatori di settembre, ma il suo temperamento da salotto non è abbastanza forte per la sua parte da trivio, ed egli morrà in capo ad un anno, bruciato dalla febbre e dall'acquavite. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro II, cap. V, pp. 182-183) *Ora, in tempo d'anarchia, la volontà non viene dall'alto, ma dal basso, ed i capi per restar capi, sono costretti di seguire il cieco impulso della loro schiera. Gli è per ciò che il personaggio importante e dominante, quello il cui pensiero prevale, il vero successore di Richelieu e di Luigi XIV, è qui il [[Giacobinismo|Giacobino]] subalterno, il pilastro di club, il fabbricante di mozioni, l'agitatore della strada, Panis, Sergent, Hébert, Varlet, Henriot, Maillard, Fournier, Lazowski, o, più basso ancora, il primo venuto dei loro uomini, il tape-dur marsigliese, il cannoniere del sobborgo, il facchino del mercato che ha bevuto e, fra due singhiozzi, elabora le sue concezioni politiche. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro III, cap. I, p. 248) *Per unica informazione, egli {{NDR|il giacobino}} ha dei rumori di piazza che gli mostrano un traditore in ogni casa, e, per unica istruzione, delle frasi di club che lo chiamano a condurre la grande macchina. Una macchina così vasta e così complicata, un tale insieme di servizi intrecciati gli uni negli altri e ramificati in uffici innumerevoli, tanti apparati così speciali, così delicati e che bisogna incessantemente adattare alle circostanti cangianti, diplomazia, finanze, giustizia, esercito, amministrazione, tutto ciò sorpassa la sua comprensione tanto corta: non si fa stare un barile in una bottiglia. Nel suo cervello ristretto, falsato e sconvolto dall'ammasso di nozioni sproporzionate che vi si versa, non si depone che un'idea semplice, appropriata alla grossolanità delle sue attitudini e de' suoi istinti, ed è la voglia di uccidere i suoi nemici, che sono pure i nemici dello Stato, qualunque essi siano, dichiarati, dissimulati, presenti, futuri, probabili o persino possibili. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro III, cap. I, pp. 248-249) ==''Viaggio in Italia''== *{{NDR|[[Napoli]]}} È un altro clima, un altro cielo, quasi un altro mondo. Questa mattina, avvicinandomi al porto, quando lo spazio s'è slargato e l'orizzonte s'è scoperto, io non ho più visto, tutto a un tratto, che un vivo sfolgorio di luce bianca. In lontananza, sotto la foschia che copriva il mare, si profilavano e si stendevano le montagne, luminose e morbide come nubi. Il mare s'avanzava a grandi ondate biancheggianti, e il sole versava un fiume di fuoco, simile a metallo fuso, che arrivava sino alla spiaggia. (da ''Napoli, 20 febbraio 1864'', pp. 28-29) *Verso le otto, non soffiava più un alito di vento. Il cielo sembrava di lapislazzuli, la luna, come una regina immacolata, risplendeva sola in mezzo all'azzurro e i suoi fasci di luce tremolavano sulla distesa dell'acqua, simili a torrenti di latte. Non ci sono parole adeguate per esprimere la grazia e la dolcezza delle montagne avvolte nella loro ultima tinta, nel viola vaporoso del loro manto notturno. Il molo, la foresta di barche, colle loro masse nere e cupe, le rendevano ancora più suggestive; e Chiaia a destra, girando intorno al [[Golfo di Napoli|golfo]] con la sua cintura di case illuminate, gli faceva una corona di fiamme.<br>Da tutte le parti, brillano i fanali; la gente all'aria aperta chiacchiera ad alta voce, ride e mangia. Questo cielo è una festa per se stesso. (da ''Napoli, 20 febbraio 1864'', p. 31) *Quali strade si attraversano! Alte, strette, sudice; a tutti i piani balconi che strapiombano, un formicaio di piccoli fondachi, di botteghe all'aria aperta, di uomini e di donne che comprano, vendono, ciarlano, gesticolano, si urtano; la maggior parte macilenti e brutti, le donne in particolar modo, piccole e camuse, dalla faccia gialla e dagli occhi penetranti, poco pulite e cenciose, con degli scialli disegnati a fogliami e fazzoletti da collo color viola, rossi, arancioni, sempre a colori vivaci, ornate di ninnoli di rame. Nei dintorni della [[Piazza del Mercato (Napoli)|piazza del Mercato]] si intreccia un labirinto di straducole lastricate e tortuose, piene di polvere, sparse di bucce d'aranci e d'angurie, di resti di legumi. La folla si pigia, nera e brulicante, nell'ombra spessa, sotto il cielo sereno. (da ''Attraverso Napoli e a zonzo per le strade'', p. 32) *La strada ferrata corre a tre passi dal mare, quasi allo stesso livello. Ecco apparire un porto, striato dagli alberi neri delle navi, poi un molo, un piccolo forte mezzo rovinato, che getta un po' d'ombra e i cui angoli enormi ancora in piedi spiccano nella luce diffusa. Intorno, case quadrate, tutte grige e come bruciate, s'ammucchiano a guisa di testuggini sotto un tetto rotondo che fa loro da carapace. È [[Torre del Greco]], che si difende contro i terremoti e contro la pioggia di cenere che lancerà il [[Vesuvio]]. (da ''Passeggiata a Castellammare di Stabia e a [[Sorrento]]'', p. 36) *{{NDR|Sui napoletani}} In tutte le cose, la prima impressione è in essi troppo forte; appena toccati, essi scattano di colpo con una esagerazione qualche volta terribile, il più sovente grottesca. I mercanti che gridano la loro mercanzia paiono degli ossessi. Due cocchieri che litigano tra loro, sembrano vogliano uscire dalla pelle; un minuto dopo, essi non ci pensano più. (da ''Napoli''. – ''Nelle strade, a passeggio'', p. 57) *{{NDR|Sui napoletani}} La gente del popolo è molto sobria, pranza con pane e cipolle. Conosco un vecchio operaio che ha fatto di suo figlio un mezzo signore, e che non mangia che pochi soldi di pane al giorno. Essi lavorano da mattina a sera, qualche volta sino a mezzanotte, ad eccezione della siesta da mezzogiorno alle tre. Si vedono ciabattini all'aria aperta tirare la lesina dal mattino alla sera. Calderai che, in prossimità del porto, occupano intere strade, non cessano di battere. (da ''Napoli''. – ''Nelle strade, a passeggio'', pp. 58-59) *{{NDR|Sui napoletani}} È gente brillante, volubile, pronta all'entusiasmo, senza equilibrio, che si lascia trasportare dalla propria natura. In condizioni normali, sono amabili e persino dolci; ma nei pericoli e nei momenti di collera, in tempi di rivoluzioni o di fanatismo, essi arrivano fino all'estremo limite del furore e della follia. (da ''Napoli''. – ''Nelle strade, a passeggio'', p. 59) *{{NDR|Il [[Lago di Nemi]]}} Un nome, l'antico nome del lago, viene spontaneo sulle labbra, ''speculum Dianae''; senz'altro, lo si vede come doveva essere nei secoli remoti in cui si celebravano riti di sangue; circondato da vaste e nere foreste, deserto, quando i suoi silenzi non eran turbati che dal bramito dei cervi o dal passo delle cerve che venivano a bere: il cacciatore, il montanaro che scorgeva dall'alto d'una roccia la sua immobile chiarità glauca, sentiva la sua carne fremere, come se avesse visto gli occhi chiari della dea; in fondo a quella gola, sotto gli eterni pini e la solitudine inviolata delle querce secolari, il lago riluceva, tragico e casto, e la sua onda metallica, coi suoi riflessi d'acciaio, era lo «specchio di Diana». (da ''Roma – La Campagna'', 28 marzo 1864, p. 114) *Una città compiuta in sé stessa, con arte propria, ricca d'animazione senza essere eccessivamente popolosa, non troppo grande, pur essendo capitale, bella e gaia: ecco la prima impressione su [[Firenze]]. (da ''Firenze ''. – ''La città'', 8 aprile 1864, p. 150) *Vi sono razze così privilegiate, che non possono decadere del tutto. la genialità è così innata in questi spiriti, ch'essi si potranno guastare, ma non distruggere; e potranno diventare dilettanti o sofisti, ma non appariranno mai muti o sciocchi. Anzi, proprio nei periodi decadenti si può vederne l'intima essenza, e scoprire che in loro, come nei Greci del tardo Impero, l'intelligenza soverchia il carattere, poiché sopravvive anche quando questo si dissolve. Già sotto i primi Medici, i piaceri più forti sono quelli dell'intelligenza, e lo spirito dei fiorentini si manifesta vivace e caustico. (da ''Firenze '' – ''La città'', 8 aprile 1864, p. 151) *Gli storici antichi chiamano Firenze «la nobile città, la figlia di [[Roma]]». Pare che tetraggine del medioevo l'abbia appena sfiorata; Firenze è una pagana elegante, che, non appena si è sentita in grado di pensare, si è dichiarata, timidamente, prima, e apertamente, in seguito, elegante e pagana. (da ''Firenze ''. – ''La città'', 8 aprile 1864, p. 155) *{{NDR|Il [[Lago Maggiore]]}} Da Laveno, si vede il suo largo specchio immobile, variegato qua e là e damaschinato a guisa di corazza da innumerevoli maglie, sotto uno sprazzo di sole che riesce a lacerare una densa volta di nubi; e la brezza lievissima sospinge alla riva ondicelle quasi impercettibili. [...] Al levar del sole, si noleggia una barca, e nella vaporosità diafana dell'alba si attraversa il lago. Esso è largo quanto un braccio di mare, e le sue ondulazioni d'un azzurro plumbeo rilucono debolmente. Una bruma fumosa avvolge cielo ed acqua col suo grigiore. Poi, a poco a poco, si assottiglia, dilegua, e dalle sue maglie ormai diradate si sente filtrare la vivida luce con un gradevole tepore. Si fila così per due ore nella monotona e molle soavità dell'aria appena schiarita, mossa dalla brezza come dall'aleggiare lieve d'un ventaglio di piume; poi, ad un tratto, il velo di vapori si rompe: allora, non si vede più altro intorno che azzurro e luce; sotto, l'acqua simile a un grande manto di velluto increspato, e in alto, il cielo unito come una conca di zaffiro ardente. (da ''Il Lago Maggiore'' – ''Le Alpi'', 10 maggio 1864, pp. 249-250) ==Citazioni su Hyppolite Taine== *L'Antropologia moderna – Biopsicologia – nell'applicazione estetica, si tiene anche distinta dalla filosofia dell'arte, di Ippolito Taine, che fu naturalista di bella letteratura e non di scienza; che, più che d'altro, fece conto della psicologia della razza; e, della fisiologia dell'individuo, predilesse una concezione, per dir così, bloccarda, senza esaminare partitamente le sensazioni, i moti, gli affetti, l'intelletto, la volontà dell'artefice. Tutt'al più dové pensare che, nella fisiologia individuale, le sole rappresentazioni ottiche meritassero la riflessione del critico. ([[Mariano Luigi Patrizi]]) *Nella dolorosa storia dell'anima moderna, che sotto molti aspetti è una tragica storia, Taine rappresenta uno degli esemplari meglio riusciti e più degni di rispetto delle nobili qualità di quest'anima: coraggio senza falsi ritegni, purezza della coscienza intellettuale, commovente e modesto stoicismo a prezzo di grandi rinunce e di solitudine. Un pensatore dotato di queste qualità merita venerazione: egli sta fra i pochi che rendono immortale la propria epoca. ([[Friedrich Nietzsche]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Hippolyte Taine, ''[https://archive.org/details/larivoluzione01taingoog/page/n9/mode/2up La rivoluzione]'', parte seconda ''La conquista giacobina'', Fratelli Treves editori, Milano, 1911. *Hippolyte Taine, ''Viaggio in Italia'', a cura di Attilio Roggero, UTET, Torino, stampa 1956. ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=fr:Auteur:Hippolyte Taine|s2_lingua=francese}} {{DEFAULTSORT:Taine, Hippolyte}} [[Categoria:Critici letterari francesi]] [[Categoria:Filosofi francesi]] [[Categoria:Storici francesi]] krz3hdaukxcbtte720up0yrj2ptegaj Plinio il Giovane 0 6153 1218204 1212326 2022-07-21T21:02:19Z 151.21.151.19 /* Lettere (Epistolae) */ wikitext text/x-wiki [[Immagine:Como - Dome - Facade - Plinius the Elder.jpg|thumb|Plinio il Giovane (Como, S.Maria Maggiore, scultura di Tommaso e Jacobo Rodari]] '''Gaio Plinio Cecilio Secondo''', detto '''Plinio il Giovane''' (61 – 113), politico e scrittore romano. *[[Lierna]] terra prediletta. :''Lierna terrae venerationis meus ventus''<ref>[https://books.google.it/books?id=XKUXXGuQoxEC&q=Plinio+Lierna&dq=Plinio+Lierna&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib3uW9qMDTAhUlLcAKHZxuBIkQ6AEILzAC]'', Bollettino della Società geologica italiana, Volume 30, Società geologica italiana, 1911</ref> ==''Lettere'' (Epistolae)== *C. Plinio al suo [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<br>Chiedi che io ti scriva come mio [[Plinio il Vecchio|zio]] uscì di vita, perché tu, o Tacito, possa tramandare ai posteri la sua fin e in modo conforme alla verità.<br>Te ne sono grato, perché vedo che alla sua morte, qualora sia celebrata da te, arride gloria immortale.<br>Certamente egli, come le popolazioni, come le città, fu coinvolto nella catastrofe delle terre più belle del mondo e la memoria dell'evento gli assicurò una vita quasi per sempre; certamente compose moltissime opere che rimarranno: tuttavia gli scritti tuoi, eterni, contribuiranno in modo decisivo alla perennità del nome.<br>Beati coloro cui gli dei concessero di compiere fatti degni di essere scritti o di scrivere fatti degni di essere letti, ma beatissimi io credo coloro cui furono concessi l'uno e l'altro dono. Fra questi sarà annoverato mio zio per i libri suoi e tuoi. Perciò volentieri mi assumo il compito che mi affidi, anzi insisto per ottenerlo.<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000.</ref> *{{NDR|[[Plinio il Vecchio]]}} Era a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] e teneva direttamente il comando della flotta. Il 24 agosto, intorno all'una del pomeriggio, mia madre gli indica una nube che appariva, insolita per grandezza e per aspetto. Egli aveva preso il sole, fatto un bagno freddo, mangiato qualcosa stando disteso ed ora studiava; chiede i sandali e sale in un luogo da cui si poteva osservare al meglio quel prodigio.<br />Per chi osservava da lontano non era chiaro da quale monte (si seppe dopo che era il [[Vesuvio]]) si levava la nube, la cui forma da nessun altro albero più che dal pino può essere rappresentata. Infatti, lanciata in alto come su un tronco altissimo, si diffondeva in rami, credo perché spinta dal primo forte soffio d'aria e poi lasciata quando quello scemava, o anche vinta dal suo stesso peso si dissolveva in larghezza: talora bianchissima, talora sporca e macchiata, a seconda che aveva sollevato con sé terra o cenere.<ref>Da ''Lettera a [[Tacito]]'', ''Lettere'', ''[http://www.stabiana.it/testpliniogiovanelett.htm libro VI, lettera XVI]''.</ref> *Dolce far niente. *I voti infatti si contano, non si pesano, né può farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla è tanto ineguale che l'eguaglianza stessa. (lib. II, ep. 12) :''Numerantur enim sententiae, non ponderantur; nec aliud in publico consilio fieri potest; in quo nihil est tam ineguale quam aequalitas ipsa.'' *Il suo solo [[difetto]] è di non avere difetti. (lib. IX, ep. 26) *Io già predico, né la mia predizione è fallace, che le tue istorie saranno immortali [...]. (dalla lettera a [[Tacito]]; VII, 33; 1831, vol. II, p. 169) :''Auguror, nec me fallit augurium, historias tuas immortales futuras'' [...]. *Leggesti mai di quell'uom di Cadice, che mosso dalla rinomanza e dalla riputazione di [[Tito Livio]], venne dall'ultimo confin della terra per vederlo, e partì come l'ebbe veduto? (II, 3, p. 63) :''Numquamne legisti, Gaditanum quemdam, Titi Livii nomine gloriaque commotum, ad visendum eum ab ultimo terrarum orbe venisse, statimque, ut viderat, abiisse!'' *Non è infatti questa una digressione, ma l'opera stessa. (V, VI<ref>Citato in Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992, dedica del vol. VII.</ref>) :''Non enim excursus hic ejus, sed opus ipsum est.'' *Sento che [[Marco Valerio Marziale|Valerio Marziale]] è morto, e me ne duole. Era un uomo ingegnoso, acuto e pungente, che aveva nello scrivere moltissimo di sale e di fiele e non meno di sincerità. (Lettera a [[Cornelio Prisco]], III, 21, anno 104) *Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (''phantasmata''): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore. (''Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi'', lib. VII, XXVII<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Plino il Giovane, ''Le Lettere'', 3 voll., tradotte e illustrate da Pier Alessandro Paravia, Tipografia di Commercio, Venezia, 1830-1831, [http://books.google.it/books?id=qLM9AAAAcAAJ vol. I], 1830, [https://books.google.it/books?hl=it&id=urM9AAAAcAAJ voll. II] e [https://books.google.it/books?id=x7M9AAAAcAAJ III], 1831. Testo latino a fronte. ==Voci correlate== *[[Plinio il Vecchio]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Politici romani]] [[Categoria:Scrittori romani]] anjs6zzm0hgzvw95wf1h71t77wrs4re 1218205 1218204 2022-07-21T21:02:45Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Como - Dome - Facade - Plinius the Elder.jpg|thumb|Plinio il Giovane (Como, S.Maria Maggiore, scultura di Tommaso e Jacobo Rodari]] '''Gaio Plinio Cecilio Secondo''', detto '''Plinio il Giovane''' (61 – 113), politico e scrittore romano. ==''Lettere'' (Epistolae)== *C. Plinio al suo [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<br>Chiedi che io ti scriva come mio [[Plinio il Vecchio|zio]] uscì di vita, perché tu, o Tacito, possa tramandare ai posteri la sua fin e in modo conforme alla verità.<br>Te ne sono grato, perché vedo che alla sua morte, qualora sia celebrata da te, arride gloria immortale.<br>Certamente egli, come le popolazioni, come le città, fu coinvolto nella catastrofe delle terre più belle del mondo e la memoria dell'evento gli assicurò una vita quasi per sempre; certamente compose moltissime opere che rimarranno: tuttavia gli scritti tuoi, eterni, contribuiranno in modo decisivo alla perennità del nome.<br>Beati coloro cui gli dei concessero di compiere fatti degni di essere scritti o di scrivere fatti degni di essere letti, ma beatissimi io credo coloro cui furono concessi l'uno e l'altro dono. Fra questi sarà annoverato mio zio per i libri suoi e tuoi. Perciò volentieri mi assumo il compito che mi affidi, anzi insisto per ottenerlo.<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000.</ref> *{{NDR|[[Plinio il Vecchio]]}} Era a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] e teneva direttamente il comando della flotta. Il 24 agosto, intorno all'una del pomeriggio, mia madre gli indica una nube che appariva, insolita per grandezza e per aspetto. Egli aveva preso il sole, fatto un bagno freddo, mangiato qualcosa stando disteso ed ora studiava; chiede i sandali e sale in un luogo da cui si poteva osservare al meglio quel prodigio.<br />Per chi osservava da lontano non era chiaro da quale monte (si seppe dopo che era il [[Vesuvio]]) si levava la nube, la cui forma da nessun altro albero più che dal pino può essere rappresentata. Infatti, lanciata in alto come su un tronco altissimo, si diffondeva in rami, credo perché spinta dal primo forte soffio d'aria e poi lasciata quando quello scemava, o anche vinta dal suo stesso peso si dissolveva in larghezza: talora bianchissima, talora sporca e macchiata, a seconda che aveva sollevato con sé terra o cenere.<ref>Da ''Lettera a [[Tacito]]'', ''Lettere'', ''[http://www.stabiana.it/testpliniogiovanelett.htm libro VI, lettera XVI]''.</ref> *Dolce far niente. *I voti infatti si contano, non si pesano, né può farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla è tanto ineguale che l'eguaglianza stessa. (lib. II, ep. 12) :''Numerantur enim sententiae, non ponderantur; nec aliud in publico consilio fieri potest; in quo nihil est tam ineguale quam aequalitas ipsa.'' *Il suo solo [[difetto]] è di non avere difetti. (lib. IX, ep. 26) *Io già predico, né la mia predizione è fallace, che le tue istorie saranno immortali [...]. (dalla lettera a [[Tacito]]; VII, 33; 1831, vol. II, p. 169) :''Auguror, nec me fallit augurium, historias tuas immortales futuras'' [...]. *Leggesti mai di quell'uom di Cadice, che mosso dalla rinomanza e dalla riputazione di [[Tito Livio]], venne dall'ultimo confin della terra per vederlo, e partì come l'ebbe veduto? (II, 3, p. 63) *[[Lierna]] terra prediletta. :''Lierna terrae venerationis meus ventus''<ref>[https://books.google.it/books?id=XKUXXGuQoxEC&q=Plinio+Lierna&dq=Plinio+Lierna&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib3uW9qMDTAhUlLcAKHZxuBIkQ6AEILzAC]'', Bollettino della Società geologica italiana, Volume 30, Società geologica italiana, 1911</ref> :''Numquamne legisti, Gaditanum quemdam, Titi Livii nomine gloriaque commotum, ad visendum eum ab ultimo terrarum orbe venisse, statimque, ut viderat, abiisse!'' *Non è infatti questa una digressione, ma l'opera stessa. (V, VI<ref>Citato in Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992, dedica del vol. VII.</ref>) :''Non enim excursus hic ejus, sed opus ipsum est.'' *Sento che [[Marco Valerio Marziale|Valerio Marziale]] è morto, e me ne duole. Era un uomo ingegnoso, acuto e pungente, che aveva nello scrivere moltissimo di sale e di fiele e non meno di sincerità. (Lettera a [[Cornelio Prisco]], III, 21, anno 104) *Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (''phantasmata''): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore. (''Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi'', lib. VII, XXVII<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Plino il Giovane, ''Le Lettere'', 3 voll., tradotte e illustrate da Pier Alessandro Paravia, Tipografia di Commercio, Venezia, 1830-1831, [http://books.google.it/books?id=qLM9AAAAcAAJ vol. I], 1830, [https://books.google.it/books?hl=it&id=urM9AAAAcAAJ voll. II] e [https://books.google.it/books?id=x7M9AAAAcAAJ III], 1831. Testo latino a fronte. ==Voci correlate== *[[Plinio il Vecchio]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Politici romani]] [[Categoria:Scrittori romani]] lr2hk4hb5ldyvt41nlhqzulok9ajtq1 1218213 1218205 2022-07-21T21:38:45Z Sun-crops 10277 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Udiki|Udiki]] wikitext text/x-wiki [[Immagine:Como - Dome - Facade - Plinius the Elder.jpg|thumb|Plinio il Giovane (Como, S.Maria Maggiore, scultura di Tommaso e Jacobo Rodari]] '''Gaio Plinio Cecilio Secondo''', detto '''Plinio il Giovane''' (61 – 113), politico e scrittore romano. ==''Lettere'' (Epistolae)== *C. Plinio al suo [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<br>Chiedi che io ti scriva come mio [[Plinio il Vecchio|zio]] uscì di vita, perché tu, o Tacito, possa tramandare ai posteri la sua fin e in modo conforme alla verità.<br>Te ne sono grato, perché vedo che alla sua morte, qualora sia celebrata da te, arride gloria immortale.<br>Certamente egli, come le popolazioni, come le città, fu coinvolto nella catastrofe delle terre più belle del mondo e la memoria dell'evento gli assicurò una vita quasi per sempre; certamente compose moltissime opere che rimarranno: tuttavia gli scritti tuoi, eterni, contribuiranno in modo decisivo alla perennità del nome.<br>Beati coloro cui gli dei concessero di compiere fatti degni di essere scritti o di scrivere fatti degni di essere letti, ma beatissimi io credo coloro cui furono concessi l'uno e l'altro dono. Fra questi sarà annoverato mio zio per i libri suoi e tuoi. Perciò volentieri mi assumo il compito che mi affidi, anzi insisto per ottenerlo.<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000.</ref> *{{NDR|[[Plinio il Vecchio]]}} Era a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] e teneva direttamente il comando della flotta. Il 24 agosto, intorno all'una del pomeriggio, mia madre gli indica una nube che appariva, insolita per grandezza e per aspetto. Egli aveva preso il sole, fatto un bagno freddo, mangiato qualcosa stando disteso ed ora studiava; chiede i sandali e sale in un luogo da cui si poteva osservare al meglio quel prodigio.<br />Per chi osservava da lontano non era chiaro da quale monte (si seppe dopo che era il [[Vesuvio]]) si levava la nube, la cui forma da nessun altro albero più che dal pino può essere rappresentata. Infatti, lanciata in alto come su un tronco altissimo, si diffondeva in rami, credo perché spinta dal primo forte soffio d'aria e poi lasciata quando quello scemava, o anche vinta dal suo stesso peso si dissolveva in larghezza: talora bianchissima, talora sporca e macchiata, a seconda che aveva sollevato con sé terra o cenere.<ref>Da ''Lettera a [[Tacito]]'', ''Lettere'', ''[http://www.stabiana.it/testpliniogiovanelett.htm libro VI, lettera XVI]''.</ref> *Dolce far niente. *I voti infatti si contano, non si pesano, né può farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla è tanto ineguale che l'eguaglianza stessa. (lib. II, ep. 12) :''Numerantur enim sententiae, non ponderantur; nec aliud in publico consilio fieri potest; in quo nihil est tam ineguale quam aequalitas ipsa.'' *Il suo solo [[difetto]] è di non avere difetti. (lib. IX, ep. 26) *Io già predico, né la mia predizione è fallace, che le tue istorie saranno immortali [...]. (dalla lettera a [[Tacito]]; VII, 33; 1831, vol. II, p. 169) :''Auguror, nec me fallit augurium, historias tuas immortales futuras'' [...]. *Leggesti mai di quell'uom di Cadice, che mosso dalla rinomanza e dalla riputazione di [[Tito Livio]], venne dall'ultimo confin della terra per vederlo, e partì come l'ebbe veduto? (II, 3, p. 63) :''Numquamne legisti, Gaditanum quemdam, Titi Livii nomine gloriaque commotum, ad visendum eum ab ultimo terrarum orbe venisse, statimque, ut viderat, abiisse!'' *Non è infatti questa una digressione, ma l'opera stessa. (V, VI<ref>Citato in Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992, dedica del vol. VII.</ref>) :''Non enim excursus hic ejus, sed opus ipsum est.'' *Sento che [[Marco Valerio Marziale|Valerio Marziale]] è morto, e me ne duole. Era un uomo ingegnoso, acuto e pungente, che aveva nello scrivere moltissimo di sale e di fiele e non meno di sincerità. (Lettera a [[Cornelio Prisco]], III, 21, anno 104) *Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (''phantasmata''): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore. (''Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi'', lib. VII, XXVII<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Plino il Giovane, ''Le Lettere'', 3 voll., tradotte e illustrate da Pier Alessandro Paravia, Tipografia di Commercio, Venezia, 1830-1831, [http://books.google.it/books?id=qLM9AAAAcAAJ vol. I], 1830, [https://books.google.it/books?hl=it&id=urM9AAAAcAAJ voll. II] e [https://books.google.it/books?id=x7M9AAAAcAAJ III], 1831. Testo latino a fronte. ==Voci correlate== *[[Plinio il Vecchio]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Politici romani]] [[Categoria:Scrittori romani]] s0f5bhbhg5v1djirgxtpgx7kt712o1i 1218217 1218213 2022-07-21T21:48:06Z 151.21.151.19 /* Lettere (Epistolae) */ wikitext text/x-wiki [[Immagine:Como - Dome - Facade - Plinius the Elder.jpg|thumb|Plinio il Giovane (Como, S.Maria Maggiore, scultura di Tommaso e Jacobo Rodari]] '''Gaio Plinio Cecilio Secondo''', detto '''Plinio il Giovane''' (61 – 113), politico e scrittore romano. ==''Lettere'' (Epistolae)== *C. Plinio al suo [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<br>Chiedi che io ti scriva come mio [[Plinio il Vecchio|zio]] uscì di vita, perché tu, o Tacito, possa tramandare ai posteri la sua fin e in modo conforme alla verità.<br>Te ne sono grato, perché vedo che alla sua morte, qualora sia celebrata da te, arride gloria immortale.<br>Certamente egli, come le popolazioni, come le città, fu coinvolto nella catastrofe delle terre più belle del mondo e la memoria dell'evento gli assicurò una vita quasi per sempre; certamente compose moltissime opere che rimarranno: tuttavia gli scritti tuoi, eterni, contribuiranno in modo decisivo alla perennità del nome.<br>Beati coloro cui gli dei concessero di compiere fatti degni di essere scritti o di scrivere fatti degni di essere letti, ma beatissimi io credo coloro cui furono concessi l'uno e l'altro dono. Fra questi sarà annoverato mio zio per i libri suoi e tuoi. Perciò volentieri mi assumo il compito che mi affidi, anzi insisto per ottenerlo.<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000.</ref> *{{NDR|[[Plinio il Vecchio]]}} Era a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] e teneva direttamente il comando della flotta. Il 24 agosto, intorno all'una del pomeriggio, mia madre gli indica una nube che appariva, insolita per grandezza e per aspetto. Egli aveva preso il sole, fatto un bagno freddo, mangiato qualcosa stando disteso ed ora studiava; chiede i sandali e sale in un luogo da cui si poteva osservare al meglio quel prodigio.<br />Per chi osservava da lontano non era chiaro da quale monte (si seppe dopo che era il [[Vesuvio]]) si levava la nube, la cui forma da nessun altro albero più che dal pino può essere rappresentata. Infatti, lanciata in alto come su un tronco altissimo, si diffondeva in rami, credo perché spinta dal primo forte soffio d'aria e poi lasciata quando quello scemava, o anche vinta dal suo stesso peso si dissolveva in larghezza: talora bianchissima, talora sporca e macchiata, a seconda che aveva sollevato con sé terra o cenere.<ref>Da ''Lettera a [[Tacito]]'', ''Lettere'', ''[http://www.stabiana.it/testpliniogiovanelett.htm libro VI, lettera XVI]''.</ref> *Dolce far niente. *I voti infatti si contano, non si pesano, né può farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla è tanto ineguale che l'eguaglianza stessa. (lib. II, ep. 12) :''Numerantur enim sententiae, non ponderantur; nec aliud in publico consilio fieri potest; in quo nihil est tam ineguale quam aequalitas ipsa.'' *Il suo solo [[difetto]] è di non avere difetti. (lib. IX, ep. 26) *Io già predico, né la mia predizione è fallace, che le tue istorie saranno immortali [...]. (dalla lettera a [[Tacito]]; VII, 33; 1831, vol. II, p. 169) :''Auguror, nec me fallit augurium, historias tuas immortales futuras'' [...]. *Leggesti mai di quell'uom di Cadice, che mosso dalla rinomanza e dalla riputazione di [[Tito Livio]], venne dall'ultimo confin della terra per vederlo, e partì come l'ebbe veduto? (II, 3, p. 63) :''Numquamne legisti, Gaditanum quemdam, Titi Livii nomine gloriaque commotum, ad visendum eum ab ultimo terrarum orbe venisse, statimque, ut viderat, abiisse!'' *Non è infatti questa una digressione, ma l'opera stessa. (V, VI<ref>Citato in Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992, dedica del vol. VII.</ref>) :''Non enim excursus hic ejus, sed opus ipsum est.'' *Sento che [[Marco Valerio Marziale|Valerio Marziale]] è morto, e me ne duole. Era un uomo ingegnoso, acuto e pungente, che aveva nello scrivere moltissimo di sale e di fiele e non meno di sincerità. (Lettera a [[Cornelio Prisco]], III, 21, anno 104) *Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (''phantasmata''): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore. (''Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi'', lib. VII, XXVII<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>) * Studi o peschi o vai a caccia o fai tutte queste cose insieme? Tutto ciò si può fare sulle rive del nostro Lario. Il lago dà abbondante pesce; i boschi, che cingono il lago, danno la selvaggina; e questa tranquilla solitudine favorisce lo studio. (''Lettera a Canino Salute'', Lettera VIII, lib. II, 62-114, con probabilità riferendosi alla località di Lierna sul Lago di Como dove aveva edificato Villa Commedia) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Plino il Giovane, ''Le Lettere'', 3 voll., tradotte e illustrate da Pier Alessandro Paravia, Tipografia di Commercio, Venezia, 1830-1831, [http://books.google.it/books?id=qLM9AAAAcAAJ vol. I], 1830, [https://books.google.it/books?hl=it&id=urM9AAAAcAAJ voll. II] e [https://books.google.it/books?id=x7M9AAAAcAAJ III], 1831. Testo latino a fronte. ==Voci correlate== *[[Plinio il Vecchio]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Politici romani]] [[Categoria:Scrittori romani]] t45jvra4d5mcpwco6nskeokffg2u136 Giuseppe Marotta (scrittore) 0 6649 1218177 1218016 2022-07-21T17:41:02Z Sun-crops 10277 /* Gli alunni del sole */ +2 wikitext text/x-wiki [[File:Giuseppe Marotta 1947.jpg|thumb|Giuseppe Marotta, 1947]] {{indicedx}} '''Giuseppe Marotta''' (1902 – 1963), scrittore e sceneggiatore italiano. ==Citazioni di Giuseppe Marotta== *Dunque non userò, per [[La dolce vita]], espressioni come "ritratto di una società e di un periodo", o come "potente affresco", delle quali tanti avidi collezionisti di frasi fatte, individui che non hanno addosso un pelo che gli appartenga, hanno immediatamente abusato. No. Dico semplicemente che La dolce vita è un poema cinematografico, suddiviso in canti e strofe.<ref>Da ''Un fraterno evviva all'amara via Veneto di Fellini''; in ''Al cinema non fa freddo'', a cura di G. Amelio, postfazione di G. Fofi, Cava de' Tirreni, Avagliano, 1992, pp. 79-80.</ref> *Ma io recensisco film o colleziono nemici?<ref name=anedd>Citato in Fernando Palazzi, ''Dizionario degli aneddoti'', Baldini Castoldi Dalai, 2000.</ref> *Ne ho visti morire tanti, e se nessuno torna vuol dire che non ci si trovano male.<ref name=anedd/> *Oggi pure i ciechi vedono che la [[dittatura]] è l'esito di una cattiva [[democrazia]], mentre la democrazia è l'esito di una cattiva dittatura.<ref>Da ''Visti e perduti'', Bompiani.</ref> *Ogni padrone, piccolo o grosso, ha sempre l'aria di pensare che lui non ha fatto il sole perché i salariati ne usufruiscano senza pagarlo.<ref>Da ''A Milano non fa freddo'', Bompiani, 1949.</ref> ==''Dieci racconti''== *Gli scettici osservino, prego, l'Arco di Sant'Eligio in qualsiasi fotografia o nel vecchio dipinto di Vincenzo Migliaro: quelle pietre assorte, rozze e magiche insieme come il bastimento nella bottiglia; i negozietti di panni e di ferraglia, di sugheri e di cordami, di crusca e di carrube intorno all'erma su cui ride e piange la deturpatissima testa greca, l'enigmatica e remota scultura detta dalla plebe "donna Marianna, capa di Napoli"; un pianino automatico scantona e un gobbo s'inoltra gesticolando come se incarnasse l'ultima vibrazione di quella storta musica; insomma dove, se non a Sant'Eligio, nulla succede ma succede tutto, specialmente l'impossibile? (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 216) *[...] Figurella per esempio era [[sensale]] {{sic|e come}}. In che diavolo non si immischiava, cioè, questo giovane rosso di pelo, altissimo, lentigginoso, puntuto e vagamente arcaico, forse derivato da qualche lontanissimo armigero svevo? Egli impartiva la sua mediazione ad ogni cosa, valendosi del primordiale sistema di trovarsi comunque, fin dall'inizio o all'ultimo istante, gradito o tollerato, negletto o riconosciuto, fra l'origine e il destino delle cose. Il suo lavoro indubitabile era nell'aria, pulviscolo di mansioni rivelato dal raggio di qualche idea felice, subitanea. Un ragazzo corre verso il portoncino dell'ostetrica? Don Arturo lo trattiene, s'informa, bussa e parla per lui: domani, femmina o maschio, l'otto per cento a don Arturo non glielo toglierà nessuno. Passano botti piene e carri funebri vuoti, mansueti o stizziti discorsi, fiori, frutti, sorrisi, lacrime, conoscenti, forestieri, teste rotte, {{sic|calcina}}, travi, guardie, pompieri, asini, galline o finanche i Sacramenti sotto la stola del compunto sacerdote, i cui piedi non toccano terra e le cui occhiate sono basse e fremono come l'erba? Don Arturo li segue, domanda o intuisce, si trasforma lentamente, insensibilmente, in un'equa e opportuna mediazione. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', pp. 216-217) *{{NDR|Il}} mesto orologio di Sant'Eligio – il quale è gotico, ha dunque una serietà indiscutibile, una mutria di secolare galantuomo tedesco [...]. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 220) *La [[Riviera di Chiaia]] bruciava. [[Festa di Piedigrotta|Piedigrotta]] è anche questo, una furia di luci. "Bancarelle", trespoli, carretti, finestre, chioschi, negozi, palchi delle orchestrine vi fissano con gli occhi roventi e spalancati dei matti. Non esagero, la notte del sette è un interrogatorio di terzo grado, coi riflettori puntati in faccia e una stridula voce che ripete: «Sei contento, ammettilo, ti diverti!»; è una deliziosa tortura per farci confessare che non avremo, domani, cielo da vedere e terra da camminare. Pazienza! Salute a noi! (da ''La notte del sette'', p. 227) ==''Gli alunni del sole''== *Man mano si addormentarono tutti, rammento; io e Vincenzino Aurispa mangiammo, fantasticando sui palpiti dell'inquieto lumino, i residui [[Fico|fichi]]. Erano piccoli e appassiti, dolcissimi: i soli frutti capaci di memoria, i soli frutti che non abbiano dimenticato né Adamo né il muro di cinta del remoto [[Giardino dell'Eden|Giardino]]. (da ''Venere liberata'', p. 69) *[...] don Salvatore Cadamartori taglia corto facendo arrivare, con un cenno, quattro piattini di "[[Cannolicchio|cannolicchi]]" dalla banchina. Si tratta di un mollusco e insieme della cannuccia per gustarlo raffinatamente: squisiti umori in un delicato e venato astuccio color nuvola, in una sigaretta di mare; succhiamo l'orizzonte che freme tra il [[Vesuvio]] e le isole, dai "cannolicchi" [...]. (da ''Scogli, vele, apparizioni'', p. 75) *...] don Febo? Che era il dio del sole e delle zingare, di ogni strega sibillina, ve ne informai quando parlammo di Mercurio, di Vulcano, eccetera. Come divinità fu di prim'ordine... e a [[Napoli]] che abbiamo un continuo mezzogiorno pure nei cassetti del comò, don [[Apollo]] nostro dovremmo venerarlo eternamente! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Febo, anice e bengala'', p. 105) *Un dio simile, fratello carnale di Giove, chi lo frena se si arrabbia? Pescicani, balene... ma erano cuccioli, erano trastulli, "pazzielle" di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]! Volendo, lui poteva gettarvi addosso un Atlantico o una Spagna... frantumare qualche razza intera... ma essendo buono se ne asteneva. Desiderava la tranquillità perché gli piacevano molto le femmine... avete notato, a proposito, che raramente i {{sic|donnaiuoli}} sono cattivi? {{sic|l}}'amore acquieta, stanca, e quando uno è debole dà ragione a tutti. Basta, conoscete i [[Faraglioni di Capri]]? Sono le corna di Anfitrite, la povera moglie di Nettuno! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Fantasmi nel braciere'', p. 113) *Quella non fu esclusivamente un'arca di scienza, fu pure la Dèa della guerra intelligente. Prima di lei, greci e romani combattevano, sì, ma come bruti, come facchini: da Minerva impararono le astuzie, gli agguati, gli accerchiamenti... donna [[Atena]] fu peggio di [[Paul von Hindenburg|Hindenburg]]... si può dire che solo quando arrivò lei gli eserciti cominciarono veramente a morire per la Patria! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Nascita di Minerva ai «Pellegrini»'', p. 132) *[...] Napoli è una bara di madreperla con quattro corde e una tastiera; affermo sul mio onore, toccandomi il petto come la statua di Gioacchino Murat nella nicchia di piazza San Ferdinando, che Napoli è un mandolino dal quale si affaccia continuamente uno scheletro. Ebbene, salute a noi; strizziamo l'occhio a questo buffo sosia di ognuno, a queste anonime ossa trasformatesi in radici di canzonette [...]. (da ''Oggi succede tutto'', p. 154) *Qui è [[Castel sant'Elmo|Sant'Elmo]], diafano, aereo: un castello, non nego, ma dipinto su un aquilone. (da ''Oggi succede tutto'', p. 157) *Puntiamo sul Capo, radendo sabbia e tufo. Gli incontri, gli amori, gli alterchi dell'azzurro e del verde ci attirano, quasi ne udiamo il tramestio, le voci. Ecco lo Scoglio di Frisio, ed ecco San Pietro a due Frati; ecco Villa d'Abro, Villa Gallotti, Villa Rosebery, [[Marechiaro (Napoli)|Marechiaro]], il Palazzo degli Spiriti, la Grotta dei Tuoni alla Gaiola; giriamo la punta e qui ci sovrastano i ruderi della Scuola di Virgilio; da Trentaremi ci affacciamo sul Golfo di Pozzuoli, dove fra non molto il sole ci abbandonerà per correre a spegnersi nel Fusaro o in un antro di [[Cuma]], ne sapete niente voi? A prora non ci manca una "lampara", se è per questo; riapproderemo a [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]] di notte, o all'alba, ma vogliamo accertare se le Esperidi sono bionde o brune, che sostanza e che colore hanno i loro volti enigmatici e i loro capelli.<br>Don Federico Sòrice, con la gialla fronte in mano, abbagliato e rapito:<br>{{sic|«Fermiamoci}}... Ah, Napoli bella, tozzo di pane mio, estrema unzione mia!»{{sic|.}}<br>Perché no? Un definitivo boccone di "{{sic|tòrtano}}" e, per inalterabile vestito, quattro sassi di Coroglio. (da ''Le figlie del tramonto a Marechiaro'', pp. 164-165) ==''Gli alunni del tempo''== ===[[Incipit]]=== Nella via del [[Pallonetto di Santa Lucia]] trovate qualunque cosa, tranne che un giornalaio. Perché? Non fateci ridere con queste domande. In primo luogo onorateci, favorite, allungateci un'occhiata gentile, come se foste un barone di passaggio, o addirittura il sindaco [[Achille Lauro|Lauro]]. Ecco qua: la nostra via del Pallonetto è a "gradoni", sale con l'affanno da Santa Lucia a Monte di Dio, sale con tre quarti di lingua in gola da un "basso" a un palazzetto e da un palazzetto a un "basso", fino all'odore (sempre sia lodato) di lire e di signori della città alta. Mi spiego? Alla conformazione del suolo, aggiungete l'affollamento. Chi non è nato senza gomiti, al Pallonetto, li ha nei fianchi del prossimo; e, d'inverno specialmente, ce li lascia. È chiaro? ===Citazioni=== *Giurateci: se la Vergine potesse arricchirci, lo farebbe; ma si vede che il Padre e il Figlio la tengono a stecchetto. (da ''È civile, è cristiano, il denaro?'', p. 20) *A noi toglieteci dallo stomaco il tam tam selvaggio dell'appetito, e subito ci fabbrichiamo una garitta di paradiso in qualunque inferno. (da ''Come lavoratore si presenta'', p. 23) *Dunque la professione attuale di mio figlio è che nelle strade nobili s'avvicina piangendo ai signori e dice: "Ho rotto le tazze... il padrone mi licenzia se non le pago... Aiutatemi". ('''Don Fulvio Cardillo''', da ''Come lavoratore si presenta'', pp. 25-26) *Abbiamo voglia di esclamare: "Bentornato, Pallonetto di Santa Lucia... dove eri fuggito, all'estero?" E infatti le prime giornate limpide ci restituiscono il genuino Pallonetto: vecchio, sì, mangiato dai secoli, rotto nelle giunture dalle mazzate di ogni specie di vento, corroso dalle tarme della salsedine, ma abitato da un sole marino, trionfale, che benda con garze di pulviscolo intinte nell'argento e nell'oro di Mida, le sue ferite. Ah gente, che sollievo; in ognuno di noi s'è acceso un forno di allegria. (da ''Popolo, come stai, ti serve niente?'', p. 87) *Vieni Giugno, vieni Giugno, e Giugno è venuto. Come s'allargano: diventano saloni, ecco qua, i nostri avari "[[Basso (Napoli)|bassi]]", ora che abitiamo nella strada. È una famiglia sola, in giugno, il Pallonetto di Santa Lucia. Dove ripara, don Attilio Sgueglia, reti di letti? Nella via. Dove espone tegami, bacinelle e orinalucci, don Cosimo Pellecchia? Nella via. Dove spolvera macchine da cucire e grammofoni, biciclette e quadri ("pegni" insomma) il titolare dell'Agenzia di Pegni Fulgenzi? Nella via. Dove ha messo, il carbonaio Quintieri, le sue bombole di gas liquido? Nella via. Giugno sviscera il Pallonetto, è una radiografia di questi vecchi muri e di questa vecchia gente. Approfittatene. Diagnosticate. Abbiamo qualche numero, secondo voi, per la buffa lotteria della vita? O ci conviene scendere a Castel dell'Ovo e affogarci tenendoci per mano e cantando: "Giro giro tondo, cavallo imperotondo"? Giudicate voi. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 103) *Don Vito Cacace appunto zucchine ha mangiato, alla "scapece". Ne avete un'idea? Le fette sottili e rotonde (simili a grosse monete) di zucchine, vengono prima offerte al sole, che in un paio di ore le asciuga e le irradia; poi friggono in teglia; poi con aglio tritato e foglioline di menta, riposano, fortificandosi, in un bagnetto d'aceto. Vergine dell'Aiuto! Assaporiamo, nelle [[Zucchine alla scapece|zucchine alla "scapece"]], gli umori faziosi degli orti di Secondigliano, i raggi ultravioletti dei quali ogni fetta (voltata e rivoltata) s'imbevve, l'olio di Bitonto, il ferro della teglia, l'arguzia dell'aglio, il profumo di canzonetta della menta, l'aceto che è vino gobbo e pazzo e sfottente come i giullari... uh mamma mia bella [...]. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 104) *Ḕ sceso da Pizzofalcone don Saverio Scippo, il [[Cibo di strada|friggitore ambulante]] di riso, di patate, di [[baccalà]], di fiori di zucchine infarinati. Piazza in un angolo fornello, teglia, canestro, e agisce. Non decanta la sua merce: il fumo grasso e nero dell'olio furibondo porta notizie impellenti di don Saverio in tutte le case del Pallonetto. Risorge di colpo, in ognuno, l'appetito dell'infanzia; vecchi e bambini, a causa della frittura dello Scippo, che li fruga con i suoi odori equivalenti ad un mazzo di grimaldelli, diventano coetanei. (da ''In origine l'uomo stava sugli alberi e si grattava'', p. 148) *[[Pioggia|Piove]] fino fino, è la prima acqua d'autunno sulla città; è una ragnatela di freschezza, è un liquido ricamo al tombolo fra casa e casa. Il Pallonetto, che bellezza, sembra una lucida e umida bottega di venditore di baccalà. Sapete? Quei marmi, quelle vaschette, quegli spruzzi lievi come aghi (un lungo pettegolezzo di gocce) e il roseo baccalà di Norvegia che si gonfia, si dilata, rivive. (da ''Avremo la famosa Apocalisse'', p. 151) *Eh, caro don Fulvio, potrei non essere nipote di mio nonno? Io Brigida la scelsi qua, nel mio quartiere nativo, una ragazza della condizione mia, che aveva scritto in fronte, come Vito Cacace: "Sono del Pallonetto e mangio, bevo e rido quando capita." ('''Don Vito Cacace''', da ''Eccoti le nozze cattoliche, ma un po' fredde'', p. 163) *Oggi sul Pallonetto abbiamo [[Nuvola|nuvole]] di prim'ordine, eccezionali, spettacolari. Ma guardatele. Che tinte, che misure, che potenza. Vanno dal {{sic|bianco-panna}} al viola di contusione, giù fino al nero sfrangiato di uno scialle da vedova. Sono aguzzi faraglioni e lunghe scogliere di fumo pieni di rabbia: vanno, vengono, si urtano, si avvinghiano e si respingono; è un amore ed è un odio, non vogliono (come le persone, d'altronde) né separarsi né fondersi. [[Ottobre]] {{sic|spàssati}}. Farai un cenno e zac, saranno tonnellate d'acqua; o invece spazzerai con un soffio la tovaglia dalle miche, e riavremo il sole. Chi nasce quadro non muore tondo: sei la fedele copia di {{sic|Marzo}} e tanto basta. (da ''Il subcosciente non ha freni, è scostumato'', p. 167) *Ehi ehi. Dovessero piovere mazzate? I due contraggono le mascelle e s'irrigidiscono. Mannaggia. Stanno agli antipodi: il Cardillo vende luna, e cioè trasforma in lavoro qualunque cosa, l'Inzerra muta in ozio tutto, tutto. Napoli ha questi due volti, come Giano era sé ed il contrario di sé nell'identica figura; perciò chi dice: "Napoli è fervida, operosa, alacre" non è meno fesso di chi dice: "Napoli è svogliata, indolente, pigra{{sic|.}}" Ma allora? Gesù Gesù. Napoli è femmina, ossia volubile, contraddittoria, spesso incoerente. Sgobba quanto [[Milano]] e poltrisce quanto Honolulu: per ogni napoletano che, immoto in una barca a [[Mergellina]], o riverso in un prato ai Camaldoli, si lascia beatamente crocifiggere dal sole, abbiamo nelle vicinanze un altro napoletano che vacilla e affanna trasportando un quintale. (da ''No, no, Sua Santità non mi doveva lasciare'', pp. 176-177) *{{NDR|Un memorabile [[pernacchia|{{sic|pernacchio}}]]}} Ha una forza e una classe wagneriane; è favoloso, nibelungico, trasfigurante [...]. (da ''Non siamo del parere, egregio amico'', p. 189) *Il mondo è mondo, signori miei, la gente è gente. In buona fede o in mala fede, noi sosteniamo questo o quel regime. Senonché, ogni regime nuovo è un abito nuovo: ma dentro c'è l'antico individuo, come Domineddio lo fece e come il demonio lo prese in consegna... amen. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Il popolo, in ogni luogo, ha soltanto verità e libertà a gocce, come i veleni curativi. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Qualcuno fondò Napoli, situando magnificamente il [[Vesuvio]], le isole, Capodimonte e il [[Vomero]]; disse ai napoletani: "Ecco... Tenete, ricreatevi{{sic|,}}" e mentre quelli si distraevano a guardare l'ombelico del [[Golfo di Napoli|golfo]], agguantò la cassa e fuggì. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 201) *Laggiù, intorno al Castel dell'Ovo, l'acqua è riccia, spumosa, come lo sciampagna. Abbiamo voglia di [[vino]], appunto; dicembre senza vino è un carcere a sbarre doppie, rinforzato di secondini, insopportabile. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 204) *Ne avete un'idea, se è lecito, dei "[[friarielli]]"? Non vanno bolliti, ma cotti al vivo nei propri umori e nell'olio, come i polipi di scoglio. Sono di zucchero e d'aloe, sono di una tale amarezza e dolcezza congiunte (nel velluto, nel conforto dell'olio di Bitonto) che la pagnotta nella quale, abbreviata la mollica, vanno situati a regola d'arte, se ne commuove fino all'ultima crosticina. (da ''E là c'è una dattilografa più scollata della fortuna'', p. 231) ==''L'oro di Napoli''== ===[[Incipit]]=== Nel maggio del 1943, in una sua lettera da Napoli, mia sorella Ada fra l'altro mi scriveva: "Ti ricordi Don Ignazio? S'era ridotto a vivere in un basso a Mergellina. L'ultimo bombardamento gli ha spazzato via tutto. Figurati che nella fretta di scappare lasciò sul comodino perfino i denti finti. ===Citazioni=== *Napoli, io, certe pietre e certa gente: ecco quanto, forse, si troverà in questo libro. (prefazione) *''Napoli, panorama'' – È un panorama per modo di dire, incompleto, la striscia che va da Mergellina a Castel dell'Ovo con una curva in cui il mare si rifugia e dorme. Riconosco il viale Elena e via Caracciolo, mezza collina di Pizzofalcone, la Villa Comunale, il cielo bianco e adulto del primo pomeriggio. Qui, in agosto, l'aria odora di alberi e di carne giovane, non so, come se le foglie crescessero sul capo di un bambino; dall'altro lato le acque blu vi sgridano se cedete al piacere della terra, non esiste un colore più salato e ironico del loro. (pp. 79-80; 1955) *Avete malattie? Debiti, corna, pene di qualsiasi genere? Per carità, teneteveli. (p. 81) *Voglio bene, perché ci son nato, al mondo dei vicoli e della povera gente del mio paese. Di tutti i suoi mali sono depositario e amico, ne parlo perché li conosco, ne parlo con la speranza di giustificarli, di dimostrare che prima di risolversi in colpe i mali di Napoli sono soltanto dolore. Qui il castissimo cielo non è fratello di nessuno. (p. 149; 1955) *Il Santuario di Montevergine sorge sul monte Partenio nella feracissima Irpinia, sta come un'arca sul mare dei castagneti e delle selve che gli ribolle intorno. Forse l'antica Madonna a cui è dedicato scosta ogni tanto da sé come un'indocile onda di capelli, quella vegetazione irrompente: poi composta e soave ricomincia a specchiarsi nel suo Bambino, mentre i domenicani del convento vanno e vengono sulle bianche terrazze per escogitare la formula di una nuova preghiera o di un nuovo liquore. (Citato in Raffaele Giglio, ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 330. ISBN 88-350-7971-3) *I «[[Quartieri di Napoli|Quartieri]]», a Napoli, sono tutti i vicoli che da Toledo si dirigono sgroppando verso la città alta. Vi formicolano i gatti e la gente; incalcolabile è il loro contenuto di festini nuziali, di malattie ereditarie, di ladri, di strozzini, di avvocati, di monache, di onesti artigiani, di case equivoche, di coltellate, di botteghini del lotto: Dio creò insomma i «Quartieri» per sentirvisi lodato e offeso il maggior numero di volte nel minore spazio possibile. (p. 157; 1955) *Il [[matrimonio]] è come la morte, viene una volta sola. ==''Mal di Galleria''== ===[[Incipit]]=== Stavo immobile nel centro della Galleria, puntato là come la gamba ferma di un compasso, quando rividi la bionda. Attizzo il nodo della cravatta, mi abbottono la giacca sportiva (non vesto male), e con due balzi affianco la mia bella sconosciuta.<br>«Permette una parola?»<br>«No, se ne vada».<br>«La prego... Sia gentile... Dopo tutto quello che giovedì feci per lei, mi tratta così»<br>«Giovedì! Lei? Dunque fu lei?».<br>Usciamo dai rigagnoli di gente, io la guido in un angolo morto, ci fissiamo. Che ragazza, o meglio che donna. Quanto a me, potrei essere (trentanove anni, alto un metro e ottanta, bruno, asciutto e nervoso) il colonnello Townsend di qualunque Altezza Reale; e con la massima finezza e disinvoltura, bruciai le tappe. ===Citazioni=== *Un esimio ladro di portafogli ha contemporaneamente le due mani che ha e le due mani che finge di avere. (p. 14) *Il [[teatro]] è la chiesa delle bugie. (p. 24) *Mi rendo conto, oggi, solo oggi, che il destino, o chi è, permette i ricchi ma li adopera come ingenui strumenti, li obbliga a non turbare l'ingiustizia e l'inimicizia universali. (p. 87) *La [[vedova]] sa tutto, dell'uomo, perché non l'ha visto unicamente vivere ma lo ha visto anche morire. Lo ha conseguito, lo ha detenuto e lo ha congedato. Ne ha un ritratto completo, esattissimo. (p. 174) *Una [[vedova]], come un'attrice, è due volte donna; voi la circuite, ma ne rimane sempre una libera, disoccupata, agevole preda, secondo me, dei cattivi pensieri. (p. 179) ==''Racconti''== *Al ''monito di cristiana pietà ai posteri'', i fondatori delle [[Cimitero delle Fontanelle|catacombe delle Fontanelle]] impartirono caratteri vezzosi, allettanti, architettonici. Nelle vaste grotte, nei tortuosi cunicoli, essi edificarono altari, navate, colonne di ossa. Ma le unghie dei secoli produssero innumerevoli frane e guasti nella cattedrale sotterranea. È probabile che nel giorno del Giudizio, quando ognuno si accalcherà al guardaroba, ci sarà un po' di confusione, laggiù. Dio, fate che non prevalga, nel singolo, il concetto di arraffare alla cieca il meglio che c'è. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 299) *Forse non è vero che l'[[amore]] sia una vetta al sole; occorre forse scendere nell'amore, il supremo coraggio di {{sic|scendere scendere}} nell'oscurità più densa, come in fondo a un pozzo. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 300) *Non date retta agli odierni lamentatori della città, i quali tetramente affermano che è morta e seppellita; ma neanche badate ai tam-tam di quanti la proclamano fortunata e contenta; [[Napoli]] è terra di favole puerili e angosciose, tutta miele e cicuta, grembo di mamma e schiaffo di {{sic|padrigno}}, favola sono pure chi la denigra e chi la decanta, vorreste che le mancassero proprio gli orchi e le fate? (da ''Le apparizioni'', p. 303) *È una ''penna'', una piuma dichiaravano fremendo i nostri coetanei, mentre nelle sudicie manine loro, a titolo di saggio, concedevamo che frusciasse brevemente lo ''{{sic|[[strummolo|strùmmolo]]}}'' incantato degli zingari. Quel prodigio ci estraeva puliti puliti, fra la smorfia della bocca di ghisa della fontanina pubblica, e l'immondizia accatastata negli angoli, dei nostri cenci. L'impercettibile ronzio della trottola napoletana ha proprio la dolcezza con cui si srotolano veloci e quiete le reminiscenze in un cuore. (da ''Le apparizioni'', pp 305-306) ==''San Gennaro non dice mai no''== ===[[Incipit]]=== Sono contento, pensai, che mi capiti di andare a [[Napoli]] proprio in questi giorni, prima che finisca il mese di marzo.<br>In marzo a Napoli è una città bambina, con le violette in mano, che va a fare la sua prima comunione. Chiede indulgenza per i suoi peccatucci invernali – una incipriatura di neve il 29 dicembre, pioggia e vento nell'ultima settimana di gennaio, uno scivolone il 15 febbraio all'Arco Mirelli con frattura del femore eccetera –, mea culpa dice sfavillando in ogni vetro di finestra, riceve l'assoluzione, riceve come sacramento un sole purissimo, un sole particolare; e infine si alza, strizza l'occhio a una nuvoletta che è apparsa dietro il [[Vesuvio]], conta fino a sessanta. ===Citazioni=== *Toledo era invasa dai mendicanti, ne era pavimentata. Costoro inventavano Napoli con una forza vittorughiana. (p. 26) *Allora come allora, nel marzo del 1947, Napoli, eccettuandone via dei Mille, via Tasso, il viale Elena e poche altre arterie di Chiaia di San Ferdinando del Vomero, era tutta un rione popolare. Napoli era allora un vicolo solo, un "basso" solo, una botteguccia sola. (p. 29) *Non importava vendere molto o vendere poco o non vendere affatto: bastava che si tentasse di vendere. (p. 29-30) *Il vero mare di Napoli è quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo. Consuma Castel dell'Ovo e il Palazzo Donn'Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d'alga e di sale come nessun altro mare. (p. 42-43) *[[Salvatore Di Giacomo]] morirà solo quando Marechiaro (che ora ha una via intitolata al suo nome) e l'intera Napoli avranno cessato di esistere... (p. 61) *Che cosa c'è tutto sommato, a Napoli? C'è un vulcano {{NDR|[[Vesuvio]]}} che ha tante possibilità di sterminio quanti sono gli acini d'uva e le ginestre cui si agghinda per dissimulare le sue intenzioni. (p. 99) *Lasciatemi dire che a Napoli i Santi, dal supremo e volubile San Gennaro al distratto San Giuseppe, da Sant'Antonio che protegge Posillipo a San Pasquale che sorveglia attentamente Chiaia, non sono che autorevoli congiunti del popolo. Il napoletano ha San Luigi, Sant'Espedito e ogni altro Santo come a certi poveracci dei vicoli capita di essere imparentati con un insigne professore residente a via dei Mille. Questi poveracci descrivono orgogliosamente l'attività e i successi dell'eccezionale consanguineo, dicono: «E quello il commendatore ci è stretto cugino», solo per qualche consiglio o raccomandazione si permettono di disturbarlo, la verità è che si leverebbero il pane di bocca per accrescere il suo benessere. Così, o quasi, stanno le cose a Napoli tra il popolino e i Santi; ma sempre fede è, sempre amore. (p. 135) ==[[Incipit]] de ''Le milanesi''== Il dottor Ghislaghi dice: «Gliela faccio, non tema, l'iniezione. Ma cerchi di resistere un poco, signora Galò... bisogna ricorrere alla morfina quando proprio... quando proprio... eh signora, mi capisce, vero?»<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ==Citazioni su Giuseppe Marotta== *La pagina di Giuseppe Marotta ha sempre il sapore di una cosa non definita e non compiuta. Si muove ai limiti del bozzetto e del surreale. Possiede, infatti, del bozzetto il vigore concentrato sulla parola e l'illimitata possibilità di fare presagire vicende ancora da costruirsi come prende dal surreale certe evasioni e certe nostalgie che rasentano i regni della favola e del sogno. ([[Francesco Grisi]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giuseppe Marotta, ''Dieci racconti'', in ''Gli alunni del sole'', Bompiani, Milano, 1966. *Giuseppe Marotta, ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Rizzoli, BUR, 1987. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Bompiani, 1955. *Giuseppe Marotta, ''Mal di Galleria'', Bompiani, Milano 1958. *Giuseppe Marotta, ''Racconti'', in ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''San Gennaro non dice mai no'', prefazione di [[Michele Prisco]], Avagliano Editore, 1995. ==Filmografia== *''[[Un ladro in paradiso]]'' (1952) *''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'' (1954) ==Voci correlate== *[[Giuseppe Marotta jr.]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Gli alunni del tempo||}} {{Pedia|L'oro di Napoli||}} {{Pedia|Le milanesi||}} {{Pedia|Mal di Galleria||}} {{Pedia|San Gennaro non dice mai no||}} {{DEFAULTSORT:Marotta, Giuseppe}} [[Categoria:Sceneggiatori italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] laad6jo0p3w31sk48zjvoqvrtcglrwv 1218187 1218177 2022-07-21T19:33:26Z Sun-crops 10277 /* Gli alunni del sole */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:Giuseppe Marotta 1947.jpg|thumb|Giuseppe Marotta, 1947]] {{indicedx}} '''Giuseppe Marotta''' (1902 – 1963), scrittore e sceneggiatore italiano. ==Citazioni di Giuseppe Marotta== *Dunque non userò, per [[La dolce vita]], espressioni come "ritratto di una società e di un periodo", o come "potente affresco", delle quali tanti avidi collezionisti di frasi fatte, individui che non hanno addosso un pelo che gli appartenga, hanno immediatamente abusato. No. Dico semplicemente che La dolce vita è un poema cinematografico, suddiviso in canti e strofe.<ref>Da ''Un fraterno evviva all'amara via Veneto di Fellini''; in ''Al cinema non fa freddo'', a cura di G. Amelio, postfazione di G. Fofi, Cava de' Tirreni, Avagliano, 1992, pp. 79-80.</ref> *Ma io recensisco film o colleziono nemici?<ref name=anedd>Citato in Fernando Palazzi, ''Dizionario degli aneddoti'', Baldini Castoldi Dalai, 2000.</ref> *Ne ho visti morire tanti, e se nessuno torna vuol dire che non ci si trovano male.<ref name=anedd/> *Oggi pure i ciechi vedono che la [[dittatura]] è l'esito di una cattiva [[democrazia]], mentre la democrazia è l'esito di una cattiva dittatura.<ref>Da ''Visti e perduti'', Bompiani.</ref> *Ogni padrone, piccolo o grosso, ha sempre l'aria di pensare che lui non ha fatto il sole perché i salariati ne usufruiscano senza pagarlo.<ref>Da ''A Milano non fa freddo'', Bompiani, 1949.</ref> ==''Dieci racconti''== *Gli scettici osservino, prego, l'Arco di Sant'Eligio in qualsiasi fotografia o nel vecchio dipinto di Vincenzo Migliaro: quelle pietre assorte, rozze e magiche insieme come il bastimento nella bottiglia; i negozietti di panni e di ferraglia, di sugheri e di cordami, di crusca e di carrube intorno all'erma su cui ride e piange la deturpatissima testa greca, l'enigmatica e remota scultura detta dalla plebe "donna Marianna, capa di Napoli"; un pianino automatico scantona e un gobbo s'inoltra gesticolando come se incarnasse l'ultima vibrazione di quella storta musica; insomma dove, se non a Sant'Eligio, nulla succede ma succede tutto, specialmente l'impossibile? (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 216) *[...] Figurella per esempio era [[sensale]] {{sic|e come}}. In che diavolo non si immischiava, cioè, questo giovane rosso di pelo, altissimo, lentigginoso, puntuto e vagamente arcaico, forse derivato da qualche lontanissimo armigero svevo? Egli impartiva la sua mediazione ad ogni cosa, valendosi del primordiale sistema di trovarsi comunque, fin dall'inizio o all'ultimo istante, gradito o tollerato, negletto o riconosciuto, fra l'origine e il destino delle cose. Il suo lavoro indubitabile era nell'aria, pulviscolo di mansioni rivelato dal raggio di qualche idea felice, subitanea. Un ragazzo corre verso il portoncino dell'ostetrica? Don Arturo lo trattiene, s'informa, bussa e parla per lui: domani, femmina o maschio, l'otto per cento a don Arturo non glielo toglierà nessuno. Passano botti piene e carri funebri vuoti, mansueti o stizziti discorsi, fiori, frutti, sorrisi, lacrime, conoscenti, forestieri, teste rotte, {{sic|calcina}}, travi, guardie, pompieri, asini, galline o finanche i Sacramenti sotto la stola del compunto sacerdote, i cui piedi non toccano terra e le cui occhiate sono basse e fremono come l'erba? Don Arturo li segue, domanda o intuisce, si trasforma lentamente, insensibilmente, in un'equa e opportuna mediazione. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', pp. 216-217) *{{NDR|Il}} mesto orologio di Sant'Eligio – il quale è gotico, ha dunque una serietà indiscutibile, una mutria di secolare galantuomo tedesco [...]. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 220) *La [[Riviera di Chiaia]] bruciava. [[Festa di Piedigrotta|Piedigrotta]] è anche questo, una furia di luci. "Bancarelle", trespoli, carretti, finestre, chioschi, negozi, palchi delle orchestrine vi fissano con gli occhi roventi e spalancati dei matti. Non esagero, la notte del sette è un interrogatorio di terzo grado, coi riflettori puntati in faccia e una stridula voce che ripete: «Sei contento, ammettilo, ti diverti!»; è una deliziosa tortura per farci confessare che non avremo, domani, cielo da vedere e terra da camminare. Pazienza! Salute a noi! (da ''La notte del sette'', p. 227) ==''Gli alunni del sole''== *«Io non mi spiego perché si debbano piantare, cogliere, tenere in acqua e sale ma principalmente vendere questi [[Lupino bianco|lupini]]» esclamò don Antonio Pagliarulo. «Che sostanza, che gusto hanno?»{{sic|.}}<br>Il fruttivendolo Cadamartori:<br>«Appunto perciò ne mangiamo quintali. Vi mettete in bocca un lupino e masticandolo aspettate... non sentendo niente lo inghiottite e ne pigliate un altro, continuamente un altro finché ne rimangono. Siete all'eterna ricerca del sapore, ho parlato chiaro?... È una fissazione, un puntiglio».<br>Il ciabattino {{sic|Debbiase}}:<br>«Come l'esistenza nostra, Don Antonio, tale e quale. Finisce una giornata insulsa, un lupino di ventiquattro ore, e voi già vi precipitate col pensiero sull'indomani, già vi illudete che i successivi lupini saranno diversi, fragole travestite, caramelle e gianduia, chi lo sa!»{{sic|.}}<br>Don Federico {{sic|Sòrice}}:<br>«Il paragone regge, mi associo: e per ammorbidire e condire ogni quotidiano lupino, abbiamo fin dalla nascita l'occorrente Serino di lacrime». (da ''Venere liberata'', pp. 63-64) *Man mano si addormentarono tutti, rammento; io e Vincenzino Aurispa mangiammo, fantasticando sui palpiti dell'inquieto lumino, i residui [[Fico|fichi]]. Erano piccoli e appassiti, dolcissimi: i soli frutti capaci di memoria, i soli frutti che non abbiano dimenticato né Adamo né il muro di cinta del remoto [[Giardino dell'Eden|Giardino]]. (da ''Venere liberata'', p. 69) *[...] don Salvatore Cadamartori taglia corto facendo arrivare, con un cenno, quattro piattini di "[[Cannolicchio|cannolicchi]]" dalla banchina. Si tratta di un mollusco e insieme della cannuccia per gustarlo raffinatamente: squisiti umori in un delicato e venato astuccio color nuvola, in una sigaretta di mare; succhiamo l'orizzonte che freme tra il [[Vesuvio]] e le isole, dai "cannolicchi" [...]. (da ''Scogli, vele, apparizioni'', p. 75) *...] don Febo? Che era il dio del sole e delle zingare, di ogni strega sibillina, ve ne informai quando parlammo di Mercurio, di Vulcano, eccetera. Come divinità fu di prim'ordine... e a [[Napoli]] che abbiamo un continuo mezzogiorno pure nei cassetti del comò, don [[Apollo]] nostro dovremmo venerarlo eternamente! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Febo, anice e bengala'', p. 105) *Un dio simile, fratello carnale di Giove, chi lo frena se si arrabbia? Pescicani, balene... ma erano cuccioli, erano trastulli, "pazzielle" di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]! Volendo, lui poteva gettarvi addosso un Atlantico o una Spagna... frantumare qualche razza intera... ma essendo buono se ne asteneva. Desiderava la tranquillità perché gli piacevano molto le femmine... avete notato, a proposito, che raramente i {{sic|donnaiuoli}} sono cattivi? {{sic|l}}'amore acquieta, stanca, e quando uno è debole dà ragione a tutti. Basta, conoscete i [[Faraglioni di Capri]]? Sono le corna di Anfitrite, la povera moglie di Nettuno! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Fantasmi nel braciere'', p. 113) *Quella non fu esclusivamente un'arca di scienza, fu pure la Dèa della guerra intelligente. Prima di lei, greci e romani combattevano, sì, ma come bruti, come facchini: da Minerva impararono le astuzie, gli agguati, gli accerchiamenti... donna [[Atena]] fu peggio di [[Paul von Hindenburg|Hindenburg]]... si può dire che solo quando arrivò lei gli eserciti cominciarono veramente a morire per la Patria! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Nascita di Minerva ai «Pellegrini»'', p. 132) *[...] Napoli è una bara di madreperla con quattro corde e una tastiera; affermo sul mio onore, toccandomi il petto come la statua di Gioacchino Murat nella nicchia di piazza San Ferdinando, che Napoli è un mandolino dal quale si affaccia continuamente uno scheletro. Ebbene, salute a noi; strizziamo l'occhio a questo buffo sosia di ognuno, a queste anonime ossa trasformatesi in radici di canzonette [...]. (da ''Oggi succede tutto'', p. 154) *Qui è [[Castel sant'Elmo|Sant'Elmo]], diafano, aereo: un castello, non nego, ma dipinto su un aquilone. (da ''Oggi succede tutto'', p. 157) *Puntiamo sul Capo, radendo sabbia e tufo. Gli incontri, gli amori, gli alterchi dell'azzurro e del verde ci attirano, quasi ne udiamo il tramestio, le voci. Ecco lo Scoglio di Frisio, ed ecco San Pietro a due Frati; ecco Villa d'Abro, Villa Gallotti, Villa Rosebery, [[Marechiaro (Napoli)|Marechiaro]], il Palazzo degli Spiriti, la Grotta dei Tuoni alla Gaiola; giriamo la punta e qui ci sovrastano i ruderi della Scuola di Virgilio; da Trentaremi ci affacciamo sul Golfo di Pozzuoli, dove fra non molto il sole ci abbandonerà per correre a spegnersi nel Fusaro o in un antro di [[Cuma]], ne sapete niente voi? A prora non ci manca una "lampara", se è per questo; riapproderemo a [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]] di notte, o all'alba, ma vogliamo accertare se le Esperidi sono bionde o brune, che sostanza e che colore hanno i loro volti enigmatici e i loro capelli.<br>Don Federico Sòrice, con la gialla fronte in mano, abbagliato e rapito:<br>{{sic|«Fermiamoci}}... Ah, Napoli bella, tozzo di pane mio, estrema unzione mia!»{{sic|.}}<br>Perché no? Un definitivo boccone di "{{sic|tòrtano}}" e, per inalterabile vestito, quattro sassi di Coroglio. (da ''Le figlie del tramonto a Marechiaro'', pp. 164-165) ==''Gli alunni del tempo''== ===[[Incipit]]=== Nella via del [[Pallonetto di Santa Lucia]] trovate qualunque cosa, tranne che un giornalaio. Perché? Non fateci ridere con queste domande. In primo luogo onorateci, favorite, allungateci un'occhiata gentile, come se foste un barone di passaggio, o addirittura il sindaco [[Achille Lauro|Lauro]]. Ecco qua: la nostra via del Pallonetto è a "gradoni", sale con l'affanno da Santa Lucia a Monte di Dio, sale con tre quarti di lingua in gola da un "basso" a un palazzetto e da un palazzetto a un "basso", fino all'odore (sempre sia lodato) di lire e di signori della città alta. Mi spiego? Alla conformazione del suolo, aggiungete l'affollamento. Chi non è nato senza gomiti, al Pallonetto, li ha nei fianchi del prossimo; e, d'inverno specialmente, ce li lascia. È chiaro? ===Citazioni=== *Giurateci: se la Vergine potesse arricchirci, lo farebbe; ma si vede che il Padre e il Figlio la tengono a stecchetto. (da ''È civile, è cristiano, il denaro?'', p. 20) *A noi toglieteci dallo stomaco il tam tam selvaggio dell'appetito, e subito ci fabbrichiamo una garitta di paradiso in qualunque inferno. (da ''Come lavoratore si presenta'', p. 23) *Dunque la professione attuale di mio figlio è che nelle strade nobili s'avvicina piangendo ai signori e dice: "Ho rotto le tazze... il padrone mi licenzia se non le pago... Aiutatemi". ('''Don Fulvio Cardillo''', da ''Come lavoratore si presenta'', pp. 25-26) *Abbiamo voglia di esclamare: "Bentornato, Pallonetto di Santa Lucia... dove eri fuggito, all'estero?" E infatti le prime giornate limpide ci restituiscono il genuino Pallonetto: vecchio, sì, mangiato dai secoli, rotto nelle giunture dalle mazzate di ogni specie di vento, corroso dalle tarme della salsedine, ma abitato da un sole marino, trionfale, che benda con garze di pulviscolo intinte nell'argento e nell'oro di Mida, le sue ferite. Ah gente, che sollievo; in ognuno di noi s'è acceso un forno di allegria. (da ''Popolo, come stai, ti serve niente?'', p. 87) *Vieni Giugno, vieni Giugno, e Giugno è venuto. Come s'allargano: diventano saloni, ecco qua, i nostri avari "[[Basso (Napoli)|bassi]]", ora che abitiamo nella strada. È una famiglia sola, in giugno, il Pallonetto di Santa Lucia. Dove ripara, don Attilio Sgueglia, reti di letti? Nella via. Dove espone tegami, bacinelle e orinalucci, don Cosimo Pellecchia? Nella via. Dove spolvera macchine da cucire e grammofoni, biciclette e quadri ("pegni" insomma) il titolare dell'Agenzia di Pegni Fulgenzi? Nella via. Dove ha messo, il carbonaio Quintieri, le sue bombole di gas liquido? Nella via. Giugno sviscera il Pallonetto, è una radiografia di questi vecchi muri e di questa vecchia gente. Approfittatene. Diagnosticate. Abbiamo qualche numero, secondo voi, per la buffa lotteria della vita? O ci conviene scendere a Castel dell'Ovo e affogarci tenendoci per mano e cantando: "Giro giro tondo, cavallo imperotondo"? Giudicate voi. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 103) *Don Vito Cacace appunto zucchine ha mangiato, alla "scapece". Ne avete un'idea? Le fette sottili e rotonde (simili a grosse monete) di zucchine, vengono prima offerte al sole, che in un paio di ore le asciuga e le irradia; poi friggono in teglia; poi con aglio tritato e foglioline di menta, riposano, fortificandosi, in un bagnetto d'aceto. Vergine dell'Aiuto! Assaporiamo, nelle [[Zucchine alla scapece|zucchine alla "scapece"]], gli umori faziosi degli orti di Secondigliano, i raggi ultravioletti dei quali ogni fetta (voltata e rivoltata) s'imbevve, l'olio di Bitonto, il ferro della teglia, l'arguzia dell'aglio, il profumo di canzonetta della menta, l'aceto che è vino gobbo e pazzo e sfottente come i giullari... uh mamma mia bella [...]. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 104) *Ḕ sceso da Pizzofalcone don Saverio Scippo, il [[Cibo di strada|friggitore ambulante]] di riso, di patate, di [[baccalà]], di fiori di zucchine infarinati. Piazza in un angolo fornello, teglia, canestro, e agisce. Non decanta la sua merce: il fumo grasso e nero dell'olio furibondo porta notizie impellenti di don Saverio in tutte le case del Pallonetto. Risorge di colpo, in ognuno, l'appetito dell'infanzia; vecchi e bambini, a causa della frittura dello Scippo, che li fruga con i suoi odori equivalenti ad un mazzo di grimaldelli, diventano coetanei. (da ''In origine l'uomo stava sugli alberi e si grattava'', p. 148) *[[Pioggia|Piove]] fino fino, è la prima acqua d'autunno sulla città; è una ragnatela di freschezza, è un liquido ricamo al tombolo fra casa e casa. Il Pallonetto, che bellezza, sembra una lucida e umida bottega di venditore di baccalà. Sapete? Quei marmi, quelle vaschette, quegli spruzzi lievi come aghi (un lungo pettegolezzo di gocce) e il roseo baccalà di Norvegia che si gonfia, si dilata, rivive. (da ''Avremo la famosa Apocalisse'', p. 151) *Eh, caro don Fulvio, potrei non essere nipote di mio nonno? Io Brigida la scelsi qua, nel mio quartiere nativo, una ragazza della condizione mia, che aveva scritto in fronte, come Vito Cacace: "Sono del Pallonetto e mangio, bevo e rido quando capita." ('''Don Vito Cacace''', da ''Eccoti le nozze cattoliche, ma un po' fredde'', p. 163) *Oggi sul Pallonetto abbiamo [[Nuvola|nuvole]] di prim'ordine, eccezionali, spettacolari. Ma guardatele. Che tinte, che misure, che potenza. Vanno dal {{sic|bianco-panna}} al viola di contusione, giù fino al nero sfrangiato di uno scialle da vedova. Sono aguzzi faraglioni e lunghe scogliere di fumo pieni di rabbia: vanno, vengono, si urtano, si avvinghiano e si respingono; è un amore ed è un odio, non vogliono (come le persone, d'altronde) né separarsi né fondersi. [[Ottobre]] {{sic|spàssati}}. Farai un cenno e zac, saranno tonnellate d'acqua; o invece spazzerai con un soffio la tovaglia dalle miche, e riavremo il sole. Chi nasce quadro non muore tondo: sei la fedele copia di {{sic|Marzo}} e tanto basta. (da ''Il subcosciente non ha freni, è scostumato'', p. 167) *Ehi ehi. Dovessero piovere mazzate? I due contraggono le mascelle e s'irrigidiscono. Mannaggia. Stanno agli antipodi: il Cardillo vende luna, e cioè trasforma in lavoro qualunque cosa, l'Inzerra muta in ozio tutto, tutto. Napoli ha questi due volti, come Giano era sé ed il contrario di sé nell'identica figura; perciò chi dice: "Napoli è fervida, operosa, alacre" non è meno fesso di chi dice: "Napoli è svogliata, indolente, pigra{{sic|.}}" Ma allora? Gesù Gesù. Napoli è femmina, ossia volubile, contraddittoria, spesso incoerente. Sgobba quanto [[Milano]] e poltrisce quanto Honolulu: per ogni napoletano che, immoto in una barca a [[Mergellina]], o riverso in un prato ai Camaldoli, si lascia beatamente crocifiggere dal sole, abbiamo nelle vicinanze un altro napoletano che vacilla e affanna trasportando un quintale. (da ''No, no, Sua Santità non mi doveva lasciare'', pp. 176-177) *{{NDR|Un memorabile [[pernacchia|{{sic|pernacchio}}]]}} Ha una forza e una classe wagneriane; è favoloso, nibelungico, trasfigurante [...]. (da ''Non siamo del parere, egregio amico'', p. 189) *Il mondo è mondo, signori miei, la gente è gente. In buona fede o in mala fede, noi sosteniamo questo o quel regime. Senonché, ogni regime nuovo è un abito nuovo: ma dentro c'è l'antico individuo, come Domineddio lo fece e come il demonio lo prese in consegna... amen. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Il popolo, in ogni luogo, ha soltanto verità e libertà a gocce, come i veleni curativi. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Qualcuno fondò Napoli, situando magnificamente il [[Vesuvio]], le isole, Capodimonte e il [[Vomero]]; disse ai napoletani: "Ecco... Tenete, ricreatevi{{sic|,}}" e mentre quelli si distraevano a guardare l'ombelico del [[Golfo di Napoli|golfo]], agguantò la cassa e fuggì. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 201) *Laggiù, intorno al Castel dell'Ovo, l'acqua è riccia, spumosa, come lo sciampagna. Abbiamo voglia di [[vino]], appunto; dicembre senza vino è un carcere a sbarre doppie, rinforzato di secondini, insopportabile. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 204) *Ne avete un'idea, se è lecito, dei "[[friarielli]]"? Non vanno bolliti, ma cotti al vivo nei propri umori e nell'olio, come i polipi di scoglio. Sono di zucchero e d'aloe, sono di una tale amarezza e dolcezza congiunte (nel velluto, nel conforto dell'olio di Bitonto) che la pagnotta nella quale, abbreviata la mollica, vanno situati a regola d'arte, se ne commuove fino all'ultima crosticina. (da ''E là c'è una dattilografa più scollata della fortuna'', p. 231) ==''L'oro di Napoli''== ===[[Incipit]]=== Nel maggio del 1943, in una sua lettera da Napoli, mia sorella Ada fra l'altro mi scriveva: "Ti ricordi Don Ignazio? S'era ridotto a vivere in un basso a Mergellina. L'ultimo bombardamento gli ha spazzato via tutto. Figurati che nella fretta di scappare lasciò sul comodino perfino i denti finti. ===Citazioni=== *Napoli, io, certe pietre e certa gente: ecco quanto, forse, si troverà in questo libro. (prefazione) *''Napoli, panorama'' – È un panorama per modo di dire, incompleto, la striscia che va da Mergellina a Castel dell'Ovo con una curva in cui il mare si rifugia e dorme. Riconosco il viale Elena e via Caracciolo, mezza collina di Pizzofalcone, la Villa Comunale, il cielo bianco e adulto del primo pomeriggio. Qui, in agosto, l'aria odora di alberi e di carne giovane, non so, come se le foglie crescessero sul capo di un bambino; dall'altro lato le acque blu vi sgridano se cedete al piacere della terra, non esiste un colore più salato e ironico del loro. (pp. 79-80; 1955) *Avete malattie? Debiti, corna, pene di qualsiasi genere? Per carità, teneteveli. (p. 81) *Voglio bene, perché ci son nato, al mondo dei vicoli e della povera gente del mio paese. Di tutti i suoi mali sono depositario e amico, ne parlo perché li conosco, ne parlo con la speranza di giustificarli, di dimostrare che prima di risolversi in colpe i mali di Napoli sono soltanto dolore. Qui il castissimo cielo non è fratello di nessuno. (p. 149; 1955) *Il Santuario di Montevergine sorge sul monte Partenio nella feracissima Irpinia, sta come un'arca sul mare dei castagneti e delle selve che gli ribolle intorno. Forse l'antica Madonna a cui è dedicato scosta ogni tanto da sé come un'indocile onda di capelli, quella vegetazione irrompente: poi composta e soave ricomincia a specchiarsi nel suo Bambino, mentre i domenicani del convento vanno e vengono sulle bianche terrazze per escogitare la formula di una nuova preghiera o di un nuovo liquore. (Citato in Raffaele Giglio, ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 330. ISBN 88-350-7971-3) *I «[[Quartieri di Napoli|Quartieri]]», a Napoli, sono tutti i vicoli che da Toledo si dirigono sgroppando verso la città alta. Vi formicolano i gatti e la gente; incalcolabile è il loro contenuto di festini nuziali, di malattie ereditarie, di ladri, di strozzini, di avvocati, di monache, di onesti artigiani, di case equivoche, di coltellate, di botteghini del lotto: Dio creò insomma i «Quartieri» per sentirvisi lodato e offeso il maggior numero di volte nel minore spazio possibile. (p. 157; 1955) *Il [[matrimonio]] è come la morte, viene una volta sola. ==''Mal di Galleria''== ===[[Incipit]]=== Stavo immobile nel centro della Galleria, puntato là come la gamba ferma di un compasso, quando rividi la bionda. Attizzo il nodo della cravatta, mi abbottono la giacca sportiva (non vesto male), e con due balzi affianco la mia bella sconosciuta.<br>«Permette una parola?»<br>«No, se ne vada».<br>«La prego... Sia gentile... Dopo tutto quello che giovedì feci per lei, mi tratta così»<br>«Giovedì! Lei? Dunque fu lei?».<br>Usciamo dai rigagnoli di gente, io la guido in un angolo morto, ci fissiamo. Che ragazza, o meglio che donna. Quanto a me, potrei essere (trentanove anni, alto un metro e ottanta, bruno, asciutto e nervoso) il colonnello Townsend di qualunque Altezza Reale; e con la massima finezza e disinvoltura, bruciai le tappe. ===Citazioni=== *Un esimio ladro di portafogli ha contemporaneamente le due mani che ha e le due mani che finge di avere. (p. 14) *Il [[teatro]] è la chiesa delle bugie. (p. 24) *Mi rendo conto, oggi, solo oggi, che il destino, o chi è, permette i ricchi ma li adopera come ingenui strumenti, li obbliga a non turbare l'ingiustizia e l'inimicizia universali. (p. 87) *La [[vedova]] sa tutto, dell'uomo, perché non l'ha visto unicamente vivere ma lo ha visto anche morire. Lo ha conseguito, lo ha detenuto e lo ha congedato. Ne ha un ritratto completo, esattissimo. (p. 174) *Una [[vedova]], come un'attrice, è due volte donna; voi la circuite, ma ne rimane sempre una libera, disoccupata, agevole preda, secondo me, dei cattivi pensieri. (p. 179) ==''Racconti''== *Al ''monito di cristiana pietà ai posteri'', i fondatori delle [[Cimitero delle Fontanelle|catacombe delle Fontanelle]] impartirono caratteri vezzosi, allettanti, architettonici. Nelle vaste grotte, nei tortuosi cunicoli, essi edificarono altari, navate, colonne di ossa. Ma le unghie dei secoli produssero innumerevoli frane e guasti nella cattedrale sotterranea. È probabile che nel giorno del Giudizio, quando ognuno si accalcherà al guardaroba, ci sarà un po' di confusione, laggiù. Dio, fate che non prevalga, nel singolo, il concetto di arraffare alla cieca il meglio che c'è. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 299) *Forse non è vero che l'[[amore]] sia una vetta al sole; occorre forse scendere nell'amore, il supremo coraggio di {{sic|scendere scendere}} nell'oscurità più densa, come in fondo a un pozzo. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 300) *Non date retta agli odierni lamentatori della città, i quali tetramente affermano che è morta e seppellita; ma neanche badate ai tam-tam di quanti la proclamano fortunata e contenta; [[Napoli]] è terra di favole puerili e angosciose, tutta miele e cicuta, grembo di mamma e schiaffo di {{sic|padrigno}}, favola sono pure chi la denigra e chi la decanta, vorreste che le mancassero proprio gli orchi e le fate? (da ''Le apparizioni'', p. 303) *È una ''penna'', una piuma dichiaravano fremendo i nostri coetanei, mentre nelle sudicie manine loro, a titolo di saggio, concedevamo che frusciasse brevemente lo ''{{sic|[[strummolo|strùmmolo]]}}'' incantato degli zingari. Quel prodigio ci estraeva puliti puliti, fra la smorfia della bocca di ghisa della fontanina pubblica, e l'immondizia accatastata negli angoli, dei nostri cenci. L'impercettibile ronzio della trottola napoletana ha proprio la dolcezza con cui si srotolano veloci e quiete le reminiscenze in un cuore. (da ''Le apparizioni'', pp 305-306) ==''San Gennaro non dice mai no''== ===[[Incipit]]=== Sono contento, pensai, che mi capiti di andare a [[Napoli]] proprio in questi giorni, prima che finisca il mese di marzo.<br>In marzo a Napoli è una città bambina, con le violette in mano, che va a fare la sua prima comunione. Chiede indulgenza per i suoi peccatucci invernali – una incipriatura di neve il 29 dicembre, pioggia e vento nell'ultima settimana di gennaio, uno scivolone il 15 febbraio all'Arco Mirelli con frattura del femore eccetera –, mea culpa dice sfavillando in ogni vetro di finestra, riceve l'assoluzione, riceve come sacramento un sole purissimo, un sole particolare; e infine si alza, strizza l'occhio a una nuvoletta che è apparsa dietro il [[Vesuvio]], conta fino a sessanta. ===Citazioni=== *Toledo era invasa dai mendicanti, ne era pavimentata. Costoro inventavano Napoli con una forza vittorughiana. (p. 26) *Allora come allora, nel marzo del 1947, Napoli, eccettuandone via dei Mille, via Tasso, il viale Elena e poche altre arterie di Chiaia di San Ferdinando del Vomero, era tutta un rione popolare. Napoli era allora un vicolo solo, un "basso" solo, una botteguccia sola. (p. 29) *Non importava vendere molto o vendere poco o non vendere affatto: bastava che si tentasse di vendere. (p. 29-30) *Il vero mare di Napoli è quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo. Consuma Castel dell'Ovo e il Palazzo Donn'Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d'alga e di sale come nessun altro mare. (p. 42-43) *[[Salvatore Di Giacomo]] morirà solo quando Marechiaro (che ora ha una via intitolata al suo nome) e l'intera Napoli avranno cessato di esistere... (p. 61) *Che cosa c'è tutto sommato, a Napoli? C'è un vulcano {{NDR|[[Vesuvio]]}} che ha tante possibilità di sterminio quanti sono gli acini d'uva e le ginestre cui si agghinda per dissimulare le sue intenzioni. (p. 99) *Lasciatemi dire che a Napoli i Santi, dal supremo e volubile San Gennaro al distratto San Giuseppe, da Sant'Antonio che protegge Posillipo a San Pasquale che sorveglia attentamente Chiaia, non sono che autorevoli congiunti del popolo. Il napoletano ha San Luigi, Sant'Espedito e ogni altro Santo come a certi poveracci dei vicoli capita di essere imparentati con un insigne professore residente a via dei Mille. Questi poveracci descrivono orgogliosamente l'attività e i successi dell'eccezionale consanguineo, dicono: «E quello il commendatore ci è stretto cugino», solo per qualche consiglio o raccomandazione si permettono di disturbarlo, la verità è che si leverebbero il pane di bocca per accrescere il suo benessere. Così, o quasi, stanno le cose a Napoli tra il popolino e i Santi; ma sempre fede è, sempre amore. (p. 135) ==[[Incipit]] de ''Le milanesi''== Il dottor Ghislaghi dice: «Gliela faccio, non tema, l'iniezione. Ma cerchi di resistere un poco, signora Galò... bisogna ricorrere alla morfina quando proprio... quando proprio... eh signora, mi capisce, vero?»<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ==Citazioni su Giuseppe Marotta== *La pagina di Giuseppe Marotta ha sempre il sapore di una cosa non definita e non compiuta. Si muove ai limiti del bozzetto e del surreale. Possiede, infatti, del bozzetto il vigore concentrato sulla parola e l'illimitata possibilità di fare presagire vicende ancora da costruirsi come prende dal surreale certe evasioni e certe nostalgie che rasentano i regni della favola e del sogno. ([[Francesco Grisi]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giuseppe Marotta, ''Dieci racconti'', in ''Gli alunni del sole'', Bompiani, Milano, 1966. *Giuseppe Marotta, ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Rizzoli, BUR, 1987. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Bompiani, 1955. *Giuseppe Marotta, ''Mal di Galleria'', Bompiani, Milano 1958. *Giuseppe Marotta, ''Racconti'', in ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''San Gennaro non dice mai no'', prefazione di [[Michele Prisco]], Avagliano Editore, 1995. ==Filmografia== *''[[Un ladro in paradiso]]'' (1952) *''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'' (1954) ==Voci correlate== *[[Giuseppe Marotta jr.]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Gli alunni del tempo||}} {{Pedia|L'oro di Napoli||}} {{Pedia|Le milanesi||}} {{Pedia|Mal di Galleria||}} {{Pedia|San Gennaro non dice mai no||}} {{DEFAULTSORT:Marotta, Giuseppe}} [[Categoria:Sceneggiatori italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] agq0a07zkox6838j7v806jadgwbvfzn 1218225 1218187 2022-07-21T22:17:02Z Sun-crops 10277 /* Gli alunni del sole */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:Giuseppe Marotta 1947.jpg|thumb|Giuseppe Marotta, 1947]] {{indicedx}} '''Giuseppe Marotta''' (1902 – 1963), scrittore e sceneggiatore italiano. ==Citazioni di Giuseppe Marotta== *Dunque non userò, per [[La dolce vita]], espressioni come "ritratto di una società e di un periodo", o come "potente affresco", delle quali tanti avidi collezionisti di frasi fatte, individui che non hanno addosso un pelo che gli appartenga, hanno immediatamente abusato. No. Dico semplicemente che La dolce vita è un poema cinematografico, suddiviso in canti e strofe.<ref>Da ''Un fraterno evviva all'amara via Veneto di Fellini''; in ''Al cinema non fa freddo'', a cura di G. Amelio, postfazione di G. Fofi, Cava de' Tirreni, Avagliano, 1992, pp. 79-80.</ref> *Ma io recensisco film o colleziono nemici?<ref name=anedd>Citato in Fernando Palazzi, ''Dizionario degli aneddoti'', Baldini Castoldi Dalai, 2000.</ref> *Ne ho visti morire tanti, e se nessuno torna vuol dire che non ci si trovano male.<ref name=anedd/> *Oggi pure i ciechi vedono che la [[dittatura]] è l'esito di una cattiva [[democrazia]], mentre la democrazia è l'esito di una cattiva dittatura.<ref>Da ''Visti e perduti'', Bompiani.</ref> *Ogni padrone, piccolo o grosso, ha sempre l'aria di pensare che lui non ha fatto il sole perché i salariati ne usufruiscano senza pagarlo.<ref>Da ''A Milano non fa freddo'', Bompiani, 1949.</ref> ==''Dieci racconti''== *Gli scettici osservino, prego, l'Arco di Sant'Eligio in qualsiasi fotografia o nel vecchio dipinto di Vincenzo Migliaro: quelle pietre assorte, rozze e magiche insieme come il bastimento nella bottiglia; i negozietti di panni e di ferraglia, di sugheri e di cordami, di crusca e di carrube intorno all'erma su cui ride e piange la deturpatissima testa greca, l'enigmatica e remota scultura detta dalla plebe "donna Marianna, capa di Napoli"; un pianino automatico scantona e un gobbo s'inoltra gesticolando come se incarnasse l'ultima vibrazione di quella storta musica; insomma dove, se non a Sant'Eligio, nulla succede ma succede tutto, specialmente l'impossibile? (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 216) *[...] Figurella per esempio era [[sensale]] {{sic|e come}}. In che diavolo non si immischiava, cioè, questo giovane rosso di pelo, altissimo, lentigginoso, puntuto e vagamente arcaico, forse derivato da qualche lontanissimo armigero svevo? Egli impartiva la sua mediazione ad ogni cosa, valendosi del primordiale sistema di trovarsi comunque, fin dall'inizio o all'ultimo istante, gradito o tollerato, negletto o riconosciuto, fra l'origine e il destino delle cose. Il suo lavoro indubitabile era nell'aria, pulviscolo di mansioni rivelato dal raggio di qualche idea felice, subitanea. Un ragazzo corre verso il portoncino dell'ostetrica? Don Arturo lo trattiene, s'informa, bussa e parla per lui: domani, femmina o maschio, l'otto per cento a don Arturo non glielo toglierà nessuno. Passano botti piene e carri funebri vuoti, mansueti o stizziti discorsi, fiori, frutti, sorrisi, lacrime, conoscenti, forestieri, teste rotte, {{sic|calcina}}, travi, guardie, pompieri, asini, galline o finanche i Sacramenti sotto la stola del compunto sacerdote, i cui piedi non toccano terra e le cui occhiate sono basse e fremono come l'erba? Don Arturo li segue, domanda o intuisce, si trasforma lentamente, insensibilmente, in un'equa e opportuna mediazione. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', pp. 216-217) *{{NDR|Il}} mesto orologio di Sant'Eligio – il quale è gotico, ha dunque una serietà indiscutibile, una mutria di secolare galantuomo tedesco [...]. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 220) *La [[Riviera di Chiaia]] bruciava. [[Festa di Piedigrotta|Piedigrotta]] è anche questo, una furia di luci. "Bancarelle", trespoli, carretti, finestre, chioschi, negozi, palchi delle orchestrine vi fissano con gli occhi roventi e spalancati dei matti. Non esagero, la notte del sette è un interrogatorio di terzo grado, coi riflettori puntati in faccia e una stridula voce che ripete: «Sei contento, ammettilo, ti diverti!»; è una deliziosa tortura per farci confessare che non avremo, domani, cielo da vedere e terra da camminare. Pazienza! Salute a noi! (da ''La notte del sette'', p. 227) ==''Gli alunni del sole''== *[...] piazza Carlo III, te li ricordi i lunghi pomeriggi che trascorremmo in un'aiuola sotto la montagna dell'[[Albergo dei Poveri]]?, non lungi dalla cesta, dal tavolino e dai coltelli del venditore delle prime angurie? Ti scegliemmo spesso perché, immensa com'eri, deridevi l'orologio dell'Ospizio e non sembravi più abitata del cielo sul nostro capo; i reggimenti che tornavano dal vicino Campo di Marte, anzi, ti rendevano maggiormente solitaria. Il gigantesco edificio traboccante di sventurati, all'ombra del quale ce ne stavamo, io lo considero un errore del buon re Carlo di Borbone. Era preferibile, invece, ridurne alquanto le dimensioni e collocarvi gli abbienti; così nell'intera Napoli si sarebbe adagiato e sgranchito il solo popolino: una tettoia che la ricoprisse tutta, una adeguata insegna, e il vero Albergo dei poveri, Maestà, sarebbe stato quello. (da ''Venere punita'', pp. 55-56) *«Io non mi spiego perché si debbano piantare, cogliere, tenere in acqua e sale ma principalmente vendere questi [[Lupino bianco|lupini]]» esclamò don Antonio Pagliarulo. «Che sostanza, che gusto hanno?»{{sic|.}}<br>Il fruttivendolo Cadamartori:<br>«Appunto perciò ne mangiamo quintali. Vi mettete in bocca un lupino e masticandolo aspettate... non sentendo niente lo inghiottite e ne pigliate un altro, continuamente un altro finché ne rimangono. Siete all'eterna ricerca del sapore, ho parlato chiaro?... È una fissazione, un puntiglio».<br>Il ciabattino {{sic|Debbiase}}:<br>«Come l'esistenza nostra, Don Antonio, tale e quale. Finisce una giornata insulsa, un lupino di ventiquattro ore, e voi già vi precipitate col pensiero sull'indomani, già vi illudete che i successivi lupini saranno diversi, fragole travestite, caramelle e gianduia, chi lo sa!»{{sic|.}}<br>Don Federico {{sic|Sòrice}}:<br>«Il paragone regge, mi associo: e per ammorbidire e condire ogni quotidiano lupino, abbiamo fin dalla nascita l'occorrente Serino di lacrime». (da ''Venere liberata'', pp. 63-64) *Man mano si addormentarono tutti, rammento; io e Vincenzino Aurispa mangiammo, fantasticando sui palpiti dell'inquieto lumino, i residui [[Fico|fichi]]. Erano piccoli e appassiti, dolcissimi: i soli frutti capaci di memoria, i soli frutti che non abbiano dimenticato né Adamo né il muro di cinta del remoto [[Giardino dell'Eden|Giardino]]. (da ''Venere liberata'', p. 69) *[...] don Salvatore Cadamartori taglia corto facendo arrivare, con un cenno, quattro piattini di "[[Cannolicchio|cannolicchi]]" dalla banchina. Si tratta di un mollusco e insieme della cannuccia per gustarlo raffinatamente: squisiti umori in un delicato e venato astuccio color nuvola, in una sigaretta di mare; succhiamo l'orizzonte che freme tra il [[Vesuvio]] e le isole, dai "cannolicchi" [...]. (da ''Scogli, vele, apparizioni'', p. 75) *...] don Febo? Che era il dio del sole e delle zingare, di ogni strega sibillina, ve ne informai quando parlammo di Mercurio, di Vulcano, eccetera. Come divinità fu di prim'ordine... e a [[Napoli]] che abbiamo un continuo mezzogiorno pure nei cassetti del comò, don [[Apollo]] nostro dovremmo venerarlo eternamente! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Febo, anice e bengala'', p. 105) *Un dio simile, fratello carnale di Giove, chi lo frena se si arrabbia? Pescicani, balene... ma erano cuccioli, erano trastulli, "pazzielle" di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]! Volendo, lui poteva gettarvi addosso un Atlantico o una Spagna... frantumare qualche razza intera... ma essendo buono se ne asteneva. Desiderava la tranquillità perché gli piacevano molto le femmine... avete notato, a proposito, che raramente i {{sic|donnaiuoli}} sono cattivi? {{sic|l}}'amore acquieta, stanca, e quando uno è debole dà ragione a tutti. Basta, conoscete i [[Faraglioni di Capri]]? Sono le corna di Anfitrite, la povera moglie di Nettuno! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Fantasmi nel braciere'', p. 113) *Quella non fu esclusivamente un'arca di scienza, fu pure la Dèa della guerra intelligente. Prima di lei, greci e romani combattevano, sì, ma come bruti, come facchini: da Minerva impararono le astuzie, gli agguati, gli accerchiamenti... donna [[Atena]] fu peggio di [[Paul von Hindenburg|Hindenburg]]... si può dire che solo quando arrivò lei gli eserciti cominciarono veramente a morire per la Patria! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Nascita di Minerva ai «Pellegrini»'', p. 132) *[...] Napoli è una bara di madreperla con quattro corde e una tastiera; affermo sul mio onore, toccandomi il petto come la statua di Gioacchino Murat nella nicchia di piazza San Ferdinando, che Napoli è un mandolino dal quale si affaccia continuamente uno scheletro. Ebbene, salute a noi; strizziamo l'occhio a questo buffo sosia di ognuno, a queste anonime ossa trasformatesi in radici di canzonette [...]. (da ''Oggi succede tutto'', p. 154) *Qui è [[Castel sant'Elmo|Sant'Elmo]], diafano, aereo: un castello, non nego, ma dipinto su un aquilone. (da ''Oggi succede tutto'', p. 157) *Puntiamo sul Capo, radendo sabbia e tufo. Gli incontri, gli amori, gli alterchi dell'azzurro e del verde ci attirano, quasi ne udiamo il tramestio, le voci. Ecco lo Scoglio di Frisio, ed ecco San Pietro a due Frati; ecco Villa d'Abro, Villa Gallotti, Villa Rosebery, [[Marechiaro (Napoli)|Marechiaro]], il Palazzo degli Spiriti, la Grotta dei Tuoni alla Gaiola; giriamo la punta e qui ci sovrastano i ruderi della Scuola di Virgilio; da Trentaremi ci affacciamo sul Golfo di Pozzuoli, dove fra non molto il sole ci abbandonerà per correre a spegnersi nel Fusaro o in un antro di [[Cuma]], ne sapete niente voi? A prora non ci manca una "lampara", se è per questo; riapproderemo a [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]] di notte, o all'alba, ma vogliamo accertare se le Esperidi sono bionde o brune, che sostanza e che colore hanno i loro volti enigmatici e i loro capelli.<br>Don Federico Sòrice, con la gialla fronte in mano, abbagliato e rapito:<br>{{sic|«Fermiamoci}}... Ah, Napoli bella, tozzo di pane mio, estrema unzione mia!»{{sic|.}}<br>Perché no? Un definitivo boccone di "{{sic|tòrtano}}" e, per inalterabile vestito, quattro sassi di Coroglio. (da ''Le figlie del tramonto a Marechiaro'', pp. 164-165) ==''Gli alunni del tempo''== ===[[Incipit]]=== Nella via del [[Pallonetto di Santa Lucia]] trovate qualunque cosa, tranne che un giornalaio. Perché? Non fateci ridere con queste domande. In primo luogo onorateci, favorite, allungateci un'occhiata gentile, come se foste un barone di passaggio, o addirittura il sindaco [[Achille Lauro|Lauro]]. Ecco qua: la nostra via del Pallonetto è a "gradoni", sale con l'affanno da Santa Lucia a Monte di Dio, sale con tre quarti di lingua in gola da un "basso" a un palazzetto e da un palazzetto a un "basso", fino all'odore (sempre sia lodato) di lire e di signori della città alta. Mi spiego? Alla conformazione del suolo, aggiungete l'affollamento. Chi non è nato senza gomiti, al Pallonetto, li ha nei fianchi del prossimo; e, d'inverno specialmente, ce li lascia. È chiaro? ===Citazioni=== *Giurateci: se la Vergine potesse arricchirci, lo farebbe; ma si vede che il Padre e il Figlio la tengono a stecchetto. (da ''È civile, è cristiano, il denaro?'', p. 20) *A noi toglieteci dallo stomaco il tam tam selvaggio dell'appetito, e subito ci fabbrichiamo una garitta di paradiso in qualunque inferno. (da ''Come lavoratore si presenta'', p. 23) *Dunque la professione attuale di mio figlio è che nelle strade nobili s'avvicina piangendo ai signori e dice: "Ho rotto le tazze... il padrone mi licenzia se non le pago... Aiutatemi". ('''Don Fulvio Cardillo''', da ''Come lavoratore si presenta'', pp. 25-26) *Abbiamo voglia di esclamare: "Bentornato, Pallonetto di Santa Lucia... dove eri fuggito, all'estero?" E infatti le prime giornate limpide ci restituiscono il genuino Pallonetto: vecchio, sì, mangiato dai secoli, rotto nelle giunture dalle mazzate di ogni specie di vento, corroso dalle tarme della salsedine, ma abitato da un sole marino, trionfale, che benda con garze di pulviscolo intinte nell'argento e nell'oro di Mida, le sue ferite. Ah gente, che sollievo; in ognuno di noi s'è acceso un forno di allegria. (da ''Popolo, come stai, ti serve niente?'', p. 87) *Vieni Giugno, vieni Giugno, e Giugno è venuto. Come s'allargano: diventano saloni, ecco qua, i nostri avari "[[Basso (Napoli)|bassi]]", ora che abitiamo nella strada. È una famiglia sola, in giugno, il Pallonetto di Santa Lucia. Dove ripara, don Attilio Sgueglia, reti di letti? Nella via. Dove espone tegami, bacinelle e orinalucci, don Cosimo Pellecchia? Nella via. Dove spolvera macchine da cucire e grammofoni, biciclette e quadri ("pegni" insomma) il titolare dell'Agenzia di Pegni Fulgenzi? Nella via. Dove ha messo, il carbonaio Quintieri, le sue bombole di gas liquido? Nella via. Giugno sviscera il Pallonetto, è una radiografia di questi vecchi muri e di questa vecchia gente. Approfittatene. Diagnosticate. Abbiamo qualche numero, secondo voi, per la buffa lotteria della vita? O ci conviene scendere a Castel dell'Ovo e affogarci tenendoci per mano e cantando: "Giro giro tondo, cavallo imperotondo"? Giudicate voi. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 103) *Don Vito Cacace appunto zucchine ha mangiato, alla "scapece". Ne avete un'idea? Le fette sottili e rotonde (simili a grosse monete) di zucchine, vengono prima offerte al sole, che in un paio di ore le asciuga e le irradia; poi friggono in teglia; poi con aglio tritato e foglioline di menta, riposano, fortificandosi, in un bagnetto d'aceto. Vergine dell'Aiuto! Assaporiamo, nelle [[Zucchine alla scapece|zucchine alla "scapece"]], gli umori faziosi degli orti di Secondigliano, i raggi ultravioletti dei quali ogni fetta (voltata e rivoltata) s'imbevve, l'olio di Bitonto, il ferro della teglia, l'arguzia dell'aglio, il profumo di canzonetta della menta, l'aceto che è vino gobbo e pazzo e sfottente come i giullari... uh mamma mia bella [...]. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 104) *Ḕ sceso da Pizzofalcone don Saverio Scippo, il [[Cibo di strada|friggitore ambulante]] di riso, di patate, di [[baccalà]], di fiori di zucchine infarinati. Piazza in un angolo fornello, teglia, canestro, e agisce. Non decanta la sua merce: il fumo grasso e nero dell'olio furibondo porta notizie impellenti di don Saverio in tutte le case del Pallonetto. Risorge di colpo, in ognuno, l'appetito dell'infanzia; vecchi e bambini, a causa della frittura dello Scippo, che li fruga con i suoi odori equivalenti ad un mazzo di grimaldelli, diventano coetanei. (da ''In origine l'uomo stava sugli alberi e si grattava'', p. 148) *[[Pioggia|Piove]] fino fino, è la prima acqua d'autunno sulla città; è una ragnatela di freschezza, è un liquido ricamo al tombolo fra casa e casa. Il Pallonetto, che bellezza, sembra una lucida e umida bottega di venditore di baccalà. Sapete? Quei marmi, quelle vaschette, quegli spruzzi lievi come aghi (un lungo pettegolezzo di gocce) e il roseo baccalà di Norvegia che si gonfia, si dilata, rivive. (da ''Avremo la famosa Apocalisse'', p. 151) *Eh, caro don Fulvio, potrei non essere nipote di mio nonno? Io Brigida la scelsi qua, nel mio quartiere nativo, una ragazza della condizione mia, che aveva scritto in fronte, come Vito Cacace: "Sono del Pallonetto e mangio, bevo e rido quando capita." ('''Don Vito Cacace''', da ''Eccoti le nozze cattoliche, ma un po' fredde'', p. 163) *Oggi sul Pallonetto abbiamo [[Nuvola|nuvole]] di prim'ordine, eccezionali, spettacolari. Ma guardatele. Che tinte, che misure, che potenza. Vanno dal {{sic|bianco-panna}} al viola di contusione, giù fino al nero sfrangiato di uno scialle da vedova. Sono aguzzi faraglioni e lunghe scogliere di fumo pieni di rabbia: vanno, vengono, si urtano, si avvinghiano e si respingono; è un amore ed è un odio, non vogliono (come le persone, d'altronde) né separarsi né fondersi. [[Ottobre]] {{sic|spàssati}}. Farai un cenno e zac, saranno tonnellate d'acqua; o invece spazzerai con un soffio la tovaglia dalle miche, e riavremo il sole. Chi nasce quadro non muore tondo: sei la fedele copia di {{sic|Marzo}} e tanto basta. (da ''Il subcosciente non ha freni, è scostumato'', p. 167) *Ehi ehi. Dovessero piovere mazzate? I due contraggono le mascelle e s'irrigidiscono. Mannaggia. Stanno agli antipodi: il Cardillo vende luna, e cioè trasforma in lavoro qualunque cosa, l'Inzerra muta in ozio tutto, tutto. Napoli ha questi due volti, come Giano era sé ed il contrario di sé nell'identica figura; perciò chi dice: "Napoli è fervida, operosa, alacre" non è meno fesso di chi dice: "Napoli è svogliata, indolente, pigra{{sic|.}}" Ma allora? Gesù Gesù. Napoli è femmina, ossia volubile, contraddittoria, spesso incoerente. Sgobba quanto [[Milano]] e poltrisce quanto Honolulu: per ogni napoletano che, immoto in una barca a [[Mergellina]], o riverso in un prato ai Camaldoli, si lascia beatamente crocifiggere dal sole, abbiamo nelle vicinanze un altro napoletano che vacilla e affanna trasportando un quintale. (da ''No, no, Sua Santità non mi doveva lasciare'', pp. 176-177) *{{NDR|Un memorabile [[pernacchia|{{sic|pernacchio}}]]}} Ha una forza e una classe wagneriane; è favoloso, nibelungico, trasfigurante [...]. (da ''Non siamo del parere, egregio amico'', p. 189) *Il mondo è mondo, signori miei, la gente è gente. In buona fede o in mala fede, noi sosteniamo questo o quel regime. Senonché, ogni regime nuovo è un abito nuovo: ma dentro c'è l'antico individuo, come Domineddio lo fece e come il demonio lo prese in consegna... amen. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Il popolo, in ogni luogo, ha soltanto verità e libertà a gocce, come i veleni curativi. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Qualcuno fondò Napoli, situando magnificamente il [[Vesuvio]], le isole, Capodimonte e il [[Vomero]]; disse ai napoletani: "Ecco... Tenete, ricreatevi{{sic|,}}" e mentre quelli si distraevano a guardare l'ombelico del [[Golfo di Napoli|golfo]], agguantò la cassa e fuggì. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 201) *Laggiù, intorno al Castel dell'Ovo, l'acqua è riccia, spumosa, come lo sciampagna. Abbiamo voglia di [[vino]], appunto; dicembre senza vino è un carcere a sbarre doppie, rinforzato di secondini, insopportabile. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 204) *Ne avete un'idea, se è lecito, dei "[[friarielli]]"? Non vanno bolliti, ma cotti al vivo nei propri umori e nell'olio, come i polipi di scoglio. Sono di zucchero e d'aloe, sono di una tale amarezza e dolcezza congiunte (nel velluto, nel conforto dell'olio di Bitonto) che la pagnotta nella quale, abbreviata la mollica, vanno situati a regola d'arte, se ne commuove fino all'ultima crosticina. (da ''E là c'è una dattilografa più scollata della fortuna'', p. 231) ==''L'oro di Napoli''== ===[[Incipit]]=== Nel maggio del 1943, in una sua lettera da Napoli, mia sorella Ada fra l'altro mi scriveva: "Ti ricordi Don Ignazio? S'era ridotto a vivere in un basso a Mergellina. L'ultimo bombardamento gli ha spazzato via tutto. Figurati che nella fretta di scappare lasciò sul comodino perfino i denti finti. ===Citazioni=== *Napoli, io, certe pietre e certa gente: ecco quanto, forse, si troverà in questo libro. (prefazione) *''Napoli, panorama'' – È un panorama per modo di dire, incompleto, la striscia che va da Mergellina a Castel dell'Ovo con una curva in cui il mare si rifugia e dorme. Riconosco il viale Elena e via Caracciolo, mezza collina di Pizzofalcone, la Villa Comunale, il cielo bianco e adulto del primo pomeriggio. Qui, in agosto, l'aria odora di alberi e di carne giovane, non so, come se le foglie crescessero sul capo di un bambino; dall'altro lato le acque blu vi sgridano se cedete al piacere della terra, non esiste un colore più salato e ironico del loro. (pp. 79-80; 1955) *Avete malattie? Debiti, corna, pene di qualsiasi genere? Per carità, teneteveli. (p. 81) *Voglio bene, perché ci son nato, al mondo dei vicoli e della povera gente del mio paese. Di tutti i suoi mali sono depositario e amico, ne parlo perché li conosco, ne parlo con la speranza di giustificarli, di dimostrare che prima di risolversi in colpe i mali di Napoli sono soltanto dolore. Qui il castissimo cielo non è fratello di nessuno. (p. 149; 1955) *Il Santuario di Montevergine sorge sul monte Partenio nella feracissima Irpinia, sta come un'arca sul mare dei castagneti e delle selve che gli ribolle intorno. Forse l'antica Madonna a cui è dedicato scosta ogni tanto da sé come un'indocile onda di capelli, quella vegetazione irrompente: poi composta e soave ricomincia a specchiarsi nel suo Bambino, mentre i domenicani del convento vanno e vengono sulle bianche terrazze per escogitare la formula di una nuova preghiera o di un nuovo liquore. (Citato in Raffaele Giglio, ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 330. ISBN 88-350-7971-3) *I «[[Quartieri di Napoli|Quartieri]]», a Napoli, sono tutti i vicoli che da Toledo si dirigono sgroppando verso la città alta. Vi formicolano i gatti e la gente; incalcolabile è il loro contenuto di festini nuziali, di malattie ereditarie, di ladri, di strozzini, di avvocati, di monache, di onesti artigiani, di case equivoche, di coltellate, di botteghini del lotto: Dio creò insomma i «Quartieri» per sentirvisi lodato e offeso il maggior numero di volte nel minore spazio possibile. (p. 157; 1955) *Il [[matrimonio]] è come la morte, viene una volta sola. ==''Mal di Galleria''== ===[[Incipit]]=== Stavo immobile nel centro della Galleria, puntato là come la gamba ferma di un compasso, quando rividi la bionda. Attizzo il nodo della cravatta, mi abbottono la giacca sportiva (non vesto male), e con due balzi affianco la mia bella sconosciuta.<br>«Permette una parola?»<br>«No, se ne vada».<br>«La prego... Sia gentile... Dopo tutto quello che giovedì feci per lei, mi tratta così»<br>«Giovedì! Lei? Dunque fu lei?».<br>Usciamo dai rigagnoli di gente, io la guido in un angolo morto, ci fissiamo. Che ragazza, o meglio che donna. Quanto a me, potrei essere (trentanove anni, alto un metro e ottanta, bruno, asciutto e nervoso) il colonnello Townsend di qualunque Altezza Reale; e con la massima finezza e disinvoltura, bruciai le tappe. ===Citazioni=== *Un esimio ladro di portafogli ha contemporaneamente le due mani che ha e le due mani che finge di avere. (p. 14) *Il [[teatro]] è la chiesa delle bugie. (p. 24) *Mi rendo conto, oggi, solo oggi, che il destino, o chi è, permette i ricchi ma li adopera come ingenui strumenti, li obbliga a non turbare l'ingiustizia e l'inimicizia universali. (p. 87) *La [[vedova]] sa tutto, dell'uomo, perché non l'ha visto unicamente vivere ma lo ha visto anche morire. Lo ha conseguito, lo ha detenuto e lo ha congedato. Ne ha un ritratto completo, esattissimo. (p. 174) *Una [[vedova]], come un'attrice, è due volte donna; voi la circuite, ma ne rimane sempre una libera, disoccupata, agevole preda, secondo me, dei cattivi pensieri. (p. 179) ==''Racconti''== *Al ''monito di cristiana pietà ai posteri'', i fondatori delle [[Cimitero delle Fontanelle|catacombe delle Fontanelle]] impartirono caratteri vezzosi, allettanti, architettonici. Nelle vaste grotte, nei tortuosi cunicoli, essi edificarono altari, navate, colonne di ossa. Ma le unghie dei secoli produssero innumerevoli frane e guasti nella cattedrale sotterranea. È probabile che nel giorno del Giudizio, quando ognuno si accalcherà al guardaroba, ci sarà un po' di confusione, laggiù. Dio, fate che non prevalga, nel singolo, il concetto di arraffare alla cieca il meglio che c'è. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 299) *Forse non è vero che l'[[amore]] sia una vetta al sole; occorre forse scendere nell'amore, il supremo coraggio di {{sic|scendere scendere}} nell'oscurità più densa, come in fondo a un pozzo. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 300) *Non date retta agli odierni lamentatori della città, i quali tetramente affermano che è morta e seppellita; ma neanche badate ai tam-tam di quanti la proclamano fortunata e contenta; [[Napoli]] è terra di favole puerili e angosciose, tutta miele e cicuta, grembo di mamma e schiaffo di {{sic|padrigno}}, favola sono pure chi la denigra e chi la decanta, vorreste che le mancassero proprio gli orchi e le fate? (da ''Le apparizioni'', p. 303) *È una ''penna'', una piuma dichiaravano fremendo i nostri coetanei, mentre nelle sudicie manine loro, a titolo di saggio, concedevamo che frusciasse brevemente lo ''{{sic|[[strummolo|strùmmolo]]}}'' incantato degli zingari. Quel prodigio ci estraeva puliti puliti, fra la smorfia della bocca di ghisa della fontanina pubblica, e l'immondizia accatastata negli angoli, dei nostri cenci. L'impercettibile ronzio della trottola napoletana ha proprio la dolcezza con cui si srotolano veloci e quiete le reminiscenze in un cuore. (da ''Le apparizioni'', pp 305-306) ==''San Gennaro non dice mai no''== ===[[Incipit]]=== Sono contento, pensai, che mi capiti di andare a [[Napoli]] proprio in questi giorni, prima che finisca il mese di marzo.<br>In marzo a Napoli è una città bambina, con le violette in mano, che va a fare la sua prima comunione. Chiede indulgenza per i suoi peccatucci invernali – una incipriatura di neve il 29 dicembre, pioggia e vento nell'ultima settimana di gennaio, uno scivolone il 15 febbraio all'Arco Mirelli con frattura del femore eccetera –, mea culpa dice sfavillando in ogni vetro di finestra, riceve l'assoluzione, riceve come sacramento un sole purissimo, un sole particolare; e infine si alza, strizza l'occhio a una nuvoletta che è apparsa dietro il [[Vesuvio]], conta fino a sessanta. ===Citazioni=== *Toledo era invasa dai mendicanti, ne era pavimentata. Costoro inventavano Napoli con una forza vittorughiana. (p. 26) *Allora come allora, nel marzo del 1947, Napoli, eccettuandone via dei Mille, via Tasso, il viale Elena e poche altre arterie di Chiaia di San Ferdinando del Vomero, era tutta un rione popolare. Napoli era allora un vicolo solo, un "basso" solo, una botteguccia sola. (p. 29) *Non importava vendere molto o vendere poco o non vendere affatto: bastava che si tentasse di vendere. (p. 29-30) *Il vero mare di Napoli è quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo. Consuma Castel dell'Ovo e il Palazzo Donn'Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d'alga e di sale come nessun altro mare. (p. 42-43) *[[Salvatore Di Giacomo]] morirà solo quando Marechiaro (che ora ha una via intitolata al suo nome) e l'intera Napoli avranno cessato di esistere... (p. 61) *Che cosa c'è tutto sommato, a Napoli? C'è un vulcano {{NDR|[[Vesuvio]]}} che ha tante possibilità di sterminio quanti sono gli acini d'uva e le ginestre cui si agghinda per dissimulare le sue intenzioni. (p. 99) *Lasciatemi dire che a Napoli i Santi, dal supremo e volubile San Gennaro al distratto San Giuseppe, da Sant'Antonio che protegge Posillipo a San Pasquale che sorveglia attentamente Chiaia, non sono che autorevoli congiunti del popolo. Il napoletano ha San Luigi, Sant'Espedito e ogni altro Santo come a certi poveracci dei vicoli capita di essere imparentati con un insigne professore residente a via dei Mille. Questi poveracci descrivono orgogliosamente l'attività e i successi dell'eccezionale consanguineo, dicono: «E quello il commendatore ci è stretto cugino», solo per qualche consiglio o raccomandazione si permettono di disturbarlo, la verità è che si leverebbero il pane di bocca per accrescere il suo benessere. Così, o quasi, stanno le cose a Napoli tra il popolino e i Santi; ma sempre fede è, sempre amore. (p. 135) ==[[Incipit]] de ''Le milanesi''== Il dottor Ghislaghi dice: «Gliela faccio, non tema, l'iniezione. Ma cerchi di resistere un poco, signora Galò... bisogna ricorrere alla morfina quando proprio... quando proprio... eh signora, mi capisce, vero?»<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ==Citazioni su Giuseppe Marotta== *La pagina di Giuseppe Marotta ha sempre il sapore di una cosa non definita e non compiuta. Si muove ai limiti del bozzetto e del surreale. Possiede, infatti, del bozzetto il vigore concentrato sulla parola e l'illimitata possibilità di fare presagire vicende ancora da costruirsi come prende dal surreale certe evasioni e certe nostalgie che rasentano i regni della favola e del sogno. ([[Francesco Grisi]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giuseppe Marotta, ''Dieci racconti'', in ''Gli alunni del sole'', Bompiani, Milano, 1966. *Giuseppe Marotta, ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Rizzoli, BUR, 1987. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Bompiani, 1955. *Giuseppe Marotta, ''Mal di Galleria'', Bompiani, Milano 1958. *Giuseppe Marotta, ''Racconti'', in ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''San Gennaro non dice mai no'', prefazione di [[Michele Prisco]], Avagliano Editore, 1995. ==Filmografia== *''[[Un ladro in paradiso]]'' (1952) *''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'' (1954) ==Voci correlate== *[[Giuseppe Marotta jr.]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Gli alunni del tempo||}} {{Pedia|L'oro di Napoli||}} {{Pedia|Le milanesi||}} {{Pedia|Mal di Galleria||}} {{Pedia|San Gennaro non dice mai no||}} {{DEFAULTSORT:Marotta, Giuseppe}} [[Categoria:Sceneggiatori italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 9hrfpbg3mu206yr9r9bjd26xtjv6dcb 1218227 1218225 2022-07-21T22:19:31Z Sun-crops 10277 /* Gli alunni del sole */ wlink wikitext text/x-wiki [[File:Giuseppe Marotta 1947.jpg|thumb|Giuseppe Marotta, 1947]] {{indicedx}} '''Giuseppe Marotta''' (1902 – 1963), scrittore e sceneggiatore italiano. ==Citazioni di Giuseppe Marotta== *Dunque non userò, per [[La dolce vita]], espressioni come "ritratto di una società e di un periodo", o come "potente affresco", delle quali tanti avidi collezionisti di frasi fatte, individui che non hanno addosso un pelo che gli appartenga, hanno immediatamente abusato. No. Dico semplicemente che La dolce vita è un poema cinematografico, suddiviso in canti e strofe.<ref>Da ''Un fraterno evviva all'amara via Veneto di Fellini''; in ''Al cinema non fa freddo'', a cura di G. Amelio, postfazione di G. Fofi, Cava de' Tirreni, Avagliano, 1992, pp. 79-80.</ref> *Ma io recensisco film o colleziono nemici?<ref name=anedd>Citato in Fernando Palazzi, ''Dizionario degli aneddoti'', Baldini Castoldi Dalai, 2000.</ref> *Ne ho visti morire tanti, e se nessuno torna vuol dire che non ci si trovano male.<ref name=anedd/> *Oggi pure i ciechi vedono che la [[dittatura]] è l'esito di una cattiva [[democrazia]], mentre la democrazia è l'esito di una cattiva dittatura.<ref>Da ''Visti e perduti'', Bompiani.</ref> *Ogni padrone, piccolo o grosso, ha sempre l'aria di pensare che lui non ha fatto il sole perché i salariati ne usufruiscano senza pagarlo.<ref>Da ''A Milano non fa freddo'', Bompiani, 1949.</ref> ==''Dieci racconti''== *Gli scettici osservino, prego, l'Arco di Sant'Eligio in qualsiasi fotografia o nel vecchio dipinto di Vincenzo Migliaro: quelle pietre assorte, rozze e magiche insieme come il bastimento nella bottiglia; i negozietti di panni e di ferraglia, di sugheri e di cordami, di crusca e di carrube intorno all'erma su cui ride e piange la deturpatissima testa greca, l'enigmatica e remota scultura detta dalla plebe "donna Marianna, capa di Napoli"; un pianino automatico scantona e un gobbo s'inoltra gesticolando come se incarnasse l'ultima vibrazione di quella storta musica; insomma dove, se non a Sant'Eligio, nulla succede ma succede tutto, specialmente l'impossibile? (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 216) *[...] Figurella per esempio era [[sensale]] {{sic|e come}}. In che diavolo non si immischiava, cioè, questo giovane rosso di pelo, altissimo, lentigginoso, puntuto e vagamente arcaico, forse derivato da qualche lontanissimo armigero svevo? Egli impartiva la sua mediazione ad ogni cosa, valendosi del primordiale sistema di trovarsi comunque, fin dall'inizio o all'ultimo istante, gradito o tollerato, negletto o riconosciuto, fra l'origine e il destino delle cose. Il suo lavoro indubitabile era nell'aria, pulviscolo di mansioni rivelato dal raggio di qualche idea felice, subitanea. Un ragazzo corre verso il portoncino dell'ostetrica? Don Arturo lo trattiene, s'informa, bussa e parla per lui: domani, femmina o maschio, l'otto per cento a don Arturo non glielo toglierà nessuno. Passano botti piene e carri funebri vuoti, mansueti o stizziti discorsi, fiori, frutti, sorrisi, lacrime, conoscenti, forestieri, teste rotte, {{sic|calcina}}, travi, guardie, pompieri, asini, galline o finanche i Sacramenti sotto la stola del compunto sacerdote, i cui piedi non toccano terra e le cui occhiate sono basse e fremono come l'erba? Don Arturo li segue, domanda o intuisce, si trasforma lentamente, insensibilmente, in un'equa e opportuna mediazione. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', pp. 216-217) *{{NDR|Il}} mesto orologio di Sant'Eligio – il quale è gotico, ha dunque una serietà indiscutibile, una mutria di secolare galantuomo tedesco [...]. (da ''Nell'orologio di Sant'eligio'', p. 220) *La [[Riviera di Chiaia]] bruciava. [[Festa di Piedigrotta|Piedigrotta]] è anche questo, una furia di luci. "Bancarelle", trespoli, carretti, finestre, chioschi, negozi, palchi delle orchestrine vi fissano con gli occhi roventi e spalancati dei matti. Non esagero, la notte del sette è un interrogatorio di terzo grado, coi riflettori puntati in faccia e una stridula voce che ripete: «Sei contento, ammettilo, ti diverti!»; è una deliziosa tortura per farci confessare che non avremo, domani, cielo da vedere e terra da camminare. Pazienza! Salute a noi! (da ''La notte del sette'', p. 227) ==''Gli alunni del sole''== *[...] piazza Carlo III, te li ricordi i lunghi pomeriggi che trascorremmo in un'aiuola sotto la montagna dell'[[Albergo dei Poveri]]?, non lungi dalla cesta, dal tavolino e dai coltelli del venditore delle prime angurie? Ti scegliemmo spesso perché, immensa com'eri, deridevi l'orologio dell'Ospizio e non sembravi più abitata del cielo sul nostro capo; i reggimenti che tornavano dal vicino Campo di Marte, anzi, ti rendevano maggiormente solitaria. Il gigantesco edificio traboccante di sventurati, all'ombra del quale ce ne stavamo, io lo considero un errore del buon re [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]]. Era preferibile, invece, ridurne alquanto le dimensioni e collocarvi gli abbienti; così nell'intera Napoli si sarebbe adagiato e sgranchito il solo popolino: una tettoia che la ricoprisse tutta, una adeguata insegna, e il vero Albergo dei poveri, Maestà, sarebbe stato quello. (da ''Venere punita'', pp. 55-56) *«Io non mi spiego perché si debbano piantare, cogliere, tenere in acqua e sale ma principalmente vendere questi [[Lupino bianco|lupini]]» esclamò don Antonio Pagliarulo. «Che sostanza, che gusto hanno?»{{sic|.}}<br>Il fruttivendolo Cadamartori:<br>«Appunto perciò ne mangiamo quintali. Vi mettete in bocca un lupino e masticandolo aspettate... non sentendo niente lo inghiottite e ne pigliate un altro, continuamente un altro finché ne rimangono. Siete all'eterna ricerca del sapore, ho parlato chiaro?... È una fissazione, un puntiglio».<br>Il ciabattino {{sic|Debbiase}}:<br>«Come l'esistenza nostra, Don Antonio, tale e quale. Finisce una giornata insulsa, un lupino di ventiquattro ore, e voi già vi precipitate col pensiero sull'indomani, già vi illudete che i successivi lupini saranno diversi, fragole travestite, caramelle e gianduia, chi lo sa!»{{sic|.}}<br>Don Federico {{sic|Sòrice}}:<br>«Il paragone regge, mi associo: e per ammorbidire e condire ogni quotidiano lupino, abbiamo fin dalla nascita l'occorrente Serino di lacrime». (da ''Venere liberata'', pp. 63-64) *Man mano si addormentarono tutti, rammento; io e Vincenzino Aurispa mangiammo, fantasticando sui palpiti dell'inquieto lumino, i residui [[Fico|fichi]]. Erano piccoli e appassiti, dolcissimi: i soli frutti capaci di memoria, i soli frutti che non abbiano dimenticato né Adamo né il muro di cinta del remoto [[Giardino dell'Eden|Giardino]]. (da ''Venere liberata'', p. 69) *[...] don Salvatore Cadamartori taglia corto facendo arrivare, con un cenno, quattro piattini di "[[Cannolicchio|cannolicchi]]" dalla banchina. Si tratta di un mollusco e insieme della cannuccia per gustarlo raffinatamente: squisiti umori in un delicato e venato astuccio color nuvola, in una sigaretta di mare; succhiamo l'orizzonte che freme tra il [[Vesuvio]] e le isole, dai "cannolicchi" [...]. (da ''Scogli, vele, apparizioni'', p. 75) *...] don Febo? Che era il dio del sole e delle zingare, di ogni strega sibillina, ve ne informai quando parlammo di Mercurio, di Vulcano, eccetera. Come divinità fu di prim'ordine... e a [[Napoli]] che abbiamo un continuo mezzogiorno pure nei cassetti del comò, don [[Apollo]] nostro dovremmo venerarlo eternamente! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Febo, anice e bengala'', p. 105) *Un dio simile, fratello carnale di Giove, chi lo frena se si arrabbia? Pescicani, balene... ma erano cuccioli, erano trastulli, "pazzielle" di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]! Volendo, lui poteva gettarvi addosso un Atlantico o una Spagna... frantumare qualche razza intera... ma essendo buono se ne asteneva. Desiderava la tranquillità perché gli piacevano molto le femmine... avete notato, a proposito, che raramente i {{sic|donnaiuoli}} sono cattivi? {{sic|l}}'amore acquieta, stanca, e quando uno è debole dà ragione a tutti. Basta, conoscete i [[Faraglioni di Capri]]? Sono le corna di Anfitrite, la povera moglie di Nettuno! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Fantasmi nel braciere'', p. 113) *Quella non fu esclusivamente un'arca di scienza, fu pure la Dèa della guerra intelligente. Prima di lei, greci e romani combattevano, sì, ma come bruti, come facchini: da Minerva impararono le astuzie, gli agguati, gli accerchiamenti... donna [[Atena]] fu peggio di [[Paul von Hindenburg|Hindenburg]]... si può dire che solo quando arrivò lei gli eserciti cominciarono veramente a morire per la Patria! ('''Don Federico Sòrice''', da ''Nascita di Minerva ai «Pellegrini»'', p. 132) *[...] Napoli è una bara di madreperla con quattro corde e una tastiera; affermo sul mio onore, toccandomi il petto come la statua di Gioacchino Murat nella nicchia di piazza San Ferdinando, che Napoli è un mandolino dal quale si affaccia continuamente uno scheletro. Ebbene, salute a noi; strizziamo l'occhio a questo buffo sosia di ognuno, a queste anonime ossa trasformatesi in radici di canzonette [...]. (da ''Oggi succede tutto'', p. 154) *Qui è [[Castel sant'Elmo|Sant'Elmo]], diafano, aereo: un castello, non nego, ma dipinto su un aquilone. (da ''Oggi succede tutto'', p. 157) *Puntiamo sul Capo, radendo sabbia e tufo. Gli incontri, gli amori, gli alterchi dell'azzurro e del verde ci attirano, quasi ne udiamo il tramestio, le voci. Ecco lo Scoglio di Frisio, ed ecco San Pietro a due Frati; ecco Villa d'Abro, Villa Gallotti, Villa Rosebery, [[Marechiaro (Napoli)|Marechiaro]], il Palazzo degli Spiriti, la Grotta dei Tuoni alla Gaiola; giriamo la punta e qui ci sovrastano i ruderi della Scuola di Virgilio; da Trentaremi ci affacciamo sul Golfo di Pozzuoli, dove fra non molto il sole ci abbandonerà per correre a spegnersi nel Fusaro o in un antro di [[Cuma]], ne sapete niente voi? A prora non ci manca una "lampara", se è per questo; riapproderemo a [[Borgo Santa Lucia|Santa Lucia]] di notte, o all'alba, ma vogliamo accertare se le Esperidi sono bionde o brune, che sostanza e che colore hanno i loro volti enigmatici e i loro capelli.<br>Don Federico Sòrice, con la gialla fronte in mano, abbagliato e rapito:<br>{{sic|«Fermiamoci}}... Ah, Napoli bella, tozzo di pane mio, estrema unzione mia!»{{sic|.}}<br>Perché no? Un definitivo boccone di "{{sic|tòrtano}}" e, per inalterabile vestito, quattro sassi di Coroglio. (da ''Le figlie del tramonto a Marechiaro'', pp. 164-165) ==''Gli alunni del tempo''== ===[[Incipit]]=== Nella via del [[Pallonetto di Santa Lucia]] trovate qualunque cosa, tranne che un giornalaio. Perché? Non fateci ridere con queste domande. In primo luogo onorateci, favorite, allungateci un'occhiata gentile, come se foste un barone di passaggio, o addirittura il sindaco [[Achille Lauro|Lauro]]. Ecco qua: la nostra via del Pallonetto è a "gradoni", sale con l'affanno da Santa Lucia a Monte di Dio, sale con tre quarti di lingua in gola da un "basso" a un palazzetto e da un palazzetto a un "basso", fino all'odore (sempre sia lodato) di lire e di signori della città alta. Mi spiego? Alla conformazione del suolo, aggiungete l'affollamento. Chi non è nato senza gomiti, al Pallonetto, li ha nei fianchi del prossimo; e, d'inverno specialmente, ce li lascia. È chiaro? ===Citazioni=== *Giurateci: se la Vergine potesse arricchirci, lo farebbe; ma si vede che il Padre e il Figlio la tengono a stecchetto. (da ''È civile, è cristiano, il denaro?'', p. 20) *A noi toglieteci dallo stomaco il tam tam selvaggio dell'appetito, e subito ci fabbrichiamo una garitta di paradiso in qualunque inferno. (da ''Come lavoratore si presenta'', p. 23) *Dunque la professione attuale di mio figlio è che nelle strade nobili s'avvicina piangendo ai signori e dice: "Ho rotto le tazze... il padrone mi licenzia se non le pago... Aiutatemi". ('''Don Fulvio Cardillo''', da ''Come lavoratore si presenta'', pp. 25-26) *Abbiamo voglia di esclamare: "Bentornato, Pallonetto di Santa Lucia... dove eri fuggito, all'estero?" E infatti le prime giornate limpide ci restituiscono il genuino Pallonetto: vecchio, sì, mangiato dai secoli, rotto nelle giunture dalle mazzate di ogni specie di vento, corroso dalle tarme della salsedine, ma abitato da un sole marino, trionfale, che benda con garze di pulviscolo intinte nell'argento e nell'oro di Mida, le sue ferite. Ah gente, che sollievo; in ognuno di noi s'è acceso un forno di allegria. (da ''Popolo, come stai, ti serve niente?'', p. 87) *Vieni Giugno, vieni Giugno, e Giugno è venuto. Come s'allargano: diventano saloni, ecco qua, i nostri avari "[[Basso (Napoli)|bassi]]", ora che abitiamo nella strada. È una famiglia sola, in giugno, il Pallonetto di Santa Lucia. Dove ripara, don Attilio Sgueglia, reti di letti? Nella via. Dove espone tegami, bacinelle e orinalucci, don Cosimo Pellecchia? Nella via. Dove spolvera macchine da cucire e grammofoni, biciclette e quadri ("pegni" insomma) il titolare dell'Agenzia di Pegni Fulgenzi? Nella via. Dove ha messo, il carbonaio Quintieri, le sue bombole di gas liquido? Nella via. Giugno sviscera il Pallonetto, è una radiografia di questi vecchi muri e di questa vecchia gente. Approfittatene. Diagnosticate. Abbiamo qualche numero, secondo voi, per la buffa lotteria della vita? O ci conviene scendere a Castel dell'Ovo e affogarci tenendoci per mano e cantando: "Giro giro tondo, cavallo imperotondo"? Giudicate voi. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 103) *Don Vito Cacace appunto zucchine ha mangiato, alla "scapece". Ne avete un'idea? Le fette sottili e rotonde (simili a grosse monete) di zucchine, vengono prima offerte al sole, che in un paio di ore le asciuga e le irradia; poi friggono in teglia; poi con aglio tritato e foglioline di menta, riposano, fortificandosi, in un bagnetto d'aceto. Vergine dell'Aiuto! Assaporiamo, nelle [[Zucchine alla scapece|zucchine alla "scapece"]], gli umori faziosi degli orti di Secondigliano, i raggi ultravioletti dei quali ogni fetta (voltata e rivoltata) s'imbevve, l'olio di Bitonto, il ferro della teglia, l'arguzia dell'aglio, il profumo di canzonetta della menta, l'aceto che è vino gobbo e pazzo e sfottente come i giullari... uh mamma mia bella [...]. (da ''Avremo infine l'abbondanza e l'ozio'', p. 104) *Ḕ sceso da Pizzofalcone don Saverio Scippo, il [[Cibo di strada|friggitore ambulante]] di riso, di patate, di [[baccalà]], di fiori di zucchine infarinati. Piazza in un angolo fornello, teglia, canestro, e agisce. Non decanta la sua merce: il fumo grasso e nero dell'olio furibondo porta notizie impellenti di don Saverio in tutte le case del Pallonetto. Risorge di colpo, in ognuno, l'appetito dell'infanzia; vecchi e bambini, a causa della frittura dello Scippo, che li fruga con i suoi odori equivalenti ad un mazzo di grimaldelli, diventano coetanei. (da ''In origine l'uomo stava sugli alberi e si grattava'', p. 148) *[[Pioggia|Piove]] fino fino, è la prima acqua d'autunno sulla città; è una ragnatela di freschezza, è un liquido ricamo al tombolo fra casa e casa. Il Pallonetto, che bellezza, sembra una lucida e umida bottega di venditore di baccalà. Sapete? Quei marmi, quelle vaschette, quegli spruzzi lievi come aghi (un lungo pettegolezzo di gocce) e il roseo baccalà di Norvegia che si gonfia, si dilata, rivive. (da ''Avremo la famosa Apocalisse'', p. 151) *Eh, caro don Fulvio, potrei non essere nipote di mio nonno? Io Brigida la scelsi qua, nel mio quartiere nativo, una ragazza della condizione mia, che aveva scritto in fronte, come Vito Cacace: "Sono del Pallonetto e mangio, bevo e rido quando capita." ('''Don Vito Cacace''', da ''Eccoti le nozze cattoliche, ma un po' fredde'', p. 163) *Oggi sul Pallonetto abbiamo [[Nuvola|nuvole]] di prim'ordine, eccezionali, spettacolari. Ma guardatele. Che tinte, che misure, che potenza. Vanno dal {{sic|bianco-panna}} al viola di contusione, giù fino al nero sfrangiato di uno scialle da vedova. Sono aguzzi faraglioni e lunghe scogliere di fumo pieni di rabbia: vanno, vengono, si urtano, si avvinghiano e si respingono; è un amore ed è un odio, non vogliono (come le persone, d'altronde) né separarsi né fondersi. [[Ottobre]] {{sic|spàssati}}. Farai un cenno e zac, saranno tonnellate d'acqua; o invece spazzerai con un soffio la tovaglia dalle miche, e riavremo il sole. Chi nasce quadro non muore tondo: sei la fedele copia di {{sic|Marzo}} e tanto basta. (da ''Il subcosciente non ha freni, è scostumato'', p. 167) *Ehi ehi. Dovessero piovere mazzate? I due contraggono le mascelle e s'irrigidiscono. Mannaggia. Stanno agli antipodi: il Cardillo vende luna, e cioè trasforma in lavoro qualunque cosa, l'Inzerra muta in ozio tutto, tutto. Napoli ha questi due volti, come Giano era sé ed il contrario di sé nell'identica figura; perciò chi dice: "Napoli è fervida, operosa, alacre" non è meno fesso di chi dice: "Napoli è svogliata, indolente, pigra{{sic|.}}" Ma allora? Gesù Gesù. Napoli è femmina, ossia volubile, contraddittoria, spesso incoerente. Sgobba quanto [[Milano]] e poltrisce quanto Honolulu: per ogni napoletano che, immoto in una barca a [[Mergellina]], o riverso in un prato ai Camaldoli, si lascia beatamente crocifiggere dal sole, abbiamo nelle vicinanze un altro napoletano che vacilla e affanna trasportando un quintale. (da ''No, no, Sua Santità non mi doveva lasciare'', pp. 176-177) *{{NDR|Un memorabile [[pernacchia|{{sic|pernacchio}}]]}} Ha una forza e una classe wagneriane; è favoloso, nibelungico, trasfigurante [...]. (da ''Non siamo del parere, egregio amico'', p. 189) *Il mondo è mondo, signori miei, la gente è gente. In buona fede o in mala fede, noi sosteniamo questo o quel regime. Senonché, ogni regime nuovo è un abito nuovo: ma dentro c'è l'antico individuo, come Domineddio lo fece e come il demonio lo prese in consegna... amen. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Il popolo, in ogni luogo, ha soltanto verità e libertà a gocce, come i veleni curativi. ('''Don Vito Cacace''', da ''I Fagioli sono, dovunque, nemici dell'uomo'', p. 196) *Qualcuno fondò Napoli, situando magnificamente il [[Vesuvio]], le isole, Capodimonte e il [[Vomero]]; disse ai napoletani: "Ecco... Tenete, ricreatevi{{sic|,}}" e mentre quelli si distraevano a guardare l'ombelico del [[Golfo di Napoli|golfo]], agguantò la cassa e fuggì. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 201) *Laggiù, intorno al Castel dell'Ovo, l'acqua è riccia, spumosa, come lo sciampagna. Abbiamo voglia di [[vino]], appunto; dicembre senza vino è un carcere a sbarre doppie, rinforzato di secondini, insopportabile. (da ''Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca'', p. 204) *Ne avete un'idea, se è lecito, dei "[[friarielli]]"? Non vanno bolliti, ma cotti al vivo nei propri umori e nell'olio, come i polipi di scoglio. Sono di zucchero e d'aloe, sono di una tale amarezza e dolcezza congiunte (nel velluto, nel conforto dell'olio di Bitonto) che la pagnotta nella quale, abbreviata la mollica, vanno situati a regola d'arte, se ne commuove fino all'ultima crosticina. (da ''E là c'è una dattilografa più scollata della fortuna'', p. 231) ==''L'oro di Napoli''== ===[[Incipit]]=== Nel maggio del 1943, in una sua lettera da Napoli, mia sorella Ada fra l'altro mi scriveva: "Ti ricordi Don Ignazio? S'era ridotto a vivere in un basso a Mergellina. L'ultimo bombardamento gli ha spazzato via tutto. Figurati che nella fretta di scappare lasciò sul comodino perfino i denti finti. ===Citazioni=== *Napoli, io, certe pietre e certa gente: ecco quanto, forse, si troverà in questo libro. (prefazione) *''Napoli, panorama'' – È un panorama per modo di dire, incompleto, la striscia che va da Mergellina a Castel dell'Ovo con una curva in cui il mare si rifugia e dorme. Riconosco il viale Elena e via Caracciolo, mezza collina di Pizzofalcone, la Villa Comunale, il cielo bianco e adulto del primo pomeriggio. Qui, in agosto, l'aria odora di alberi e di carne giovane, non so, come se le foglie crescessero sul capo di un bambino; dall'altro lato le acque blu vi sgridano se cedete al piacere della terra, non esiste un colore più salato e ironico del loro. (pp. 79-80; 1955) *Avete malattie? Debiti, corna, pene di qualsiasi genere? Per carità, teneteveli. (p. 81) *Voglio bene, perché ci son nato, al mondo dei vicoli e della povera gente del mio paese. Di tutti i suoi mali sono depositario e amico, ne parlo perché li conosco, ne parlo con la speranza di giustificarli, di dimostrare che prima di risolversi in colpe i mali di Napoli sono soltanto dolore. Qui il castissimo cielo non è fratello di nessuno. (p. 149; 1955) *Il Santuario di Montevergine sorge sul monte Partenio nella feracissima Irpinia, sta come un'arca sul mare dei castagneti e delle selve che gli ribolle intorno. Forse l'antica Madonna a cui è dedicato scosta ogni tanto da sé come un'indocile onda di capelli, quella vegetazione irrompente: poi composta e soave ricomincia a specchiarsi nel suo Bambino, mentre i domenicani del convento vanno e vengono sulle bianche terrazze per escogitare la formula di una nuova preghiera o di un nuovo liquore. (Citato in Raffaele Giglio, ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 330. ISBN 88-350-7971-3) *I «[[Quartieri di Napoli|Quartieri]]», a Napoli, sono tutti i vicoli che da Toledo si dirigono sgroppando verso la città alta. Vi formicolano i gatti e la gente; incalcolabile è il loro contenuto di festini nuziali, di malattie ereditarie, di ladri, di strozzini, di avvocati, di monache, di onesti artigiani, di case equivoche, di coltellate, di botteghini del lotto: Dio creò insomma i «Quartieri» per sentirvisi lodato e offeso il maggior numero di volte nel minore spazio possibile. (p. 157; 1955) *Il [[matrimonio]] è come la morte, viene una volta sola. ==''Mal di Galleria''== ===[[Incipit]]=== Stavo immobile nel centro della Galleria, puntato là come la gamba ferma di un compasso, quando rividi la bionda. Attizzo il nodo della cravatta, mi abbottono la giacca sportiva (non vesto male), e con due balzi affianco la mia bella sconosciuta.<br>«Permette una parola?»<br>«No, se ne vada».<br>«La prego... Sia gentile... Dopo tutto quello che giovedì feci per lei, mi tratta così»<br>«Giovedì! Lei? Dunque fu lei?».<br>Usciamo dai rigagnoli di gente, io la guido in un angolo morto, ci fissiamo. Che ragazza, o meglio che donna. Quanto a me, potrei essere (trentanove anni, alto un metro e ottanta, bruno, asciutto e nervoso) il colonnello Townsend di qualunque Altezza Reale; e con la massima finezza e disinvoltura, bruciai le tappe. ===Citazioni=== *Un esimio ladro di portafogli ha contemporaneamente le due mani che ha e le due mani che finge di avere. (p. 14) *Il [[teatro]] è la chiesa delle bugie. (p. 24) *Mi rendo conto, oggi, solo oggi, che il destino, o chi è, permette i ricchi ma li adopera come ingenui strumenti, li obbliga a non turbare l'ingiustizia e l'inimicizia universali. (p. 87) *La [[vedova]] sa tutto, dell'uomo, perché non l'ha visto unicamente vivere ma lo ha visto anche morire. Lo ha conseguito, lo ha detenuto e lo ha congedato. Ne ha un ritratto completo, esattissimo. (p. 174) *Una [[vedova]], come un'attrice, è due volte donna; voi la circuite, ma ne rimane sempre una libera, disoccupata, agevole preda, secondo me, dei cattivi pensieri. (p. 179) ==''Racconti''== *Al ''monito di cristiana pietà ai posteri'', i fondatori delle [[Cimitero delle Fontanelle|catacombe delle Fontanelle]] impartirono caratteri vezzosi, allettanti, architettonici. Nelle vaste grotte, nei tortuosi cunicoli, essi edificarono altari, navate, colonne di ossa. Ma le unghie dei secoli produssero innumerevoli frane e guasti nella cattedrale sotterranea. È probabile che nel giorno del Giudizio, quando ognuno si accalcherà al guardaroba, ci sarà un po' di confusione, laggiù. Dio, fate che non prevalga, nel singolo, il concetto di arraffare alla cieca il meglio che c'è. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 299) *Forse non è vero che l'[[amore]] sia una vetta al sole; occorre forse scendere nell'amore, il supremo coraggio di {{sic|scendere scendere}} nell'oscurità più densa, come in fondo a un pozzo. (da ''Le {{sic|Fontanelle}}'', p. 300) *Non date retta agli odierni lamentatori della città, i quali tetramente affermano che è morta e seppellita; ma neanche badate ai tam-tam di quanti la proclamano fortunata e contenta; [[Napoli]] è terra di favole puerili e angosciose, tutta miele e cicuta, grembo di mamma e schiaffo di {{sic|padrigno}}, favola sono pure chi la denigra e chi la decanta, vorreste che le mancassero proprio gli orchi e le fate? (da ''Le apparizioni'', p. 303) *È una ''penna'', una piuma dichiaravano fremendo i nostri coetanei, mentre nelle sudicie manine loro, a titolo di saggio, concedevamo che frusciasse brevemente lo ''{{sic|[[strummolo|strùmmolo]]}}'' incantato degli zingari. Quel prodigio ci estraeva puliti puliti, fra la smorfia della bocca di ghisa della fontanina pubblica, e l'immondizia accatastata negli angoli, dei nostri cenci. L'impercettibile ronzio della trottola napoletana ha proprio la dolcezza con cui si srotolano veloci e quiete le reminiscenze in un cuore. (da ''Le apparizioni'', pp 305-306) ==''San Gennaro non dice mai no''== ===[[Incipit]]=== Sono contento, pensai, che mi capiti di andare a [[Napoli]] proprio in questi giorni, prima che finisca il mese di marzo.<br>In marzo a Napoli è una città bambina, con le violette in mano, che va a fare la sua prima comunione. Chiede indulgenza per i suoi peccatucci invernali – una incipriatura di neve il 29 dicembre, pioggia e vento nell'ultima settimana di gennaio, uno scivolone il 15 febbraio all'Arco Mirelli con frattura del femore eccetera –, mea culpa dice sfavillando in ogni vetro di finestra, riceve l'assoluzione, riceve come sacramento un sole purissimo, un sole particolare; e infine si alza, strizza l'occhio a una nuvoletta che è apparsa dietro il [[Vesuvio]], conta fino a sessanta. ===Citazioni=== *Toledo era invasa dai mendicanti, ne era pavimentata. Costoro inventavano Napoli con una forza vittorughiana. (p. 26) *Allora come allora, nel marzo del 1947, Napoli, eccettuandone via dei Mille, via Tasso, il viale Elena e poche altre arterie di Chiaia di San Ferdinando del Vomero, era tutta un rione popolare. Napoli era allora un vicolo solo, un "basso" solo, una botteguccia sola. (p. 29) *Non importava vendere molto o vendere poco o non vendere affatto: bastava che si tentasse di vendere. (p. 29-30) *Il vero mare di Napoli è quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo. Consuma Castel dell'Ovo e il Palazzo Donn'Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d'alga e di sale come nessun altro mare. (p. 42-43) *[[Salvatore Di Giacomo]] morirà solo quando Marechiaro (che ora ha una via intitolata al suo nome) e l'intera Napoli avranno cessato di esistere... (p. 61) *Che cosa c'è tutto sommato, a Napoli? C'è un vulcano {{NDR|[[Vesuvio]]}} che ha tante possibilità di sterminio quanti sono gli acini d'uva e le ginestre cui si agghinda per dissimulare le sue intenzioni. (p. 99) *Lasciatemi dire che a Napoli i Santi, dal supremo e volubile San Gennaro al distratto San Giuseppe, da Sant'Antonio che protegge Posillipo a San Pasquale che sorveglia attentamente Chiaia, non sono che autorevoli congiunti del popolo. Il napoletano ha San Luigi, Sant'Espedito e ogni altro Santo come a certi poveracci dei vicoli capita di essere imparentati con un insigne professore residente a via dei Mille. Questi poveracci descrivono orgogliosamente l'attività e i successi dell'eccezionale consanguineo, dicono: «E quello il commendatore ci è stretto cugino», solo per qualche consiglio o raccomandazione si permettono di disturbarlo, la verità è che si leverebbero il pane di bocca per accrescere il suo benessere. Così, o quasi, stanno le cose a Napoli tra il popolino e i Santi; ma sempre fede è, sempre amore. (p. 135) ==[[Incipit]] de ''Le milanesi''== Il dottor Ghislaghi dice: «Gliela faccio, non tema, l'iniezione. Ma cerchi di resistere un poco, signora Galò... bisogna ricorrere alla morfina quando proprio... quando proprio... eh signora, mi capisce, vero?»<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ==Citazioni su Giuseppe Marotta== *La pagina di Giuseppe Marotta ha sempre il sapore di una cosa non definita e non compiuta. Si muove ai limiti del bozzetto e del surreale. Possiede, infatti, del bozzetto il vigore concentrato sulla parola e l'illimitata possibilità di fare presagire vicende ancora da costruirsi come prende dal surreale certe evasioni e certe nostalgie che rasentano i regni della favola e del sogno. ([[Francesco Grisi]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giuseppe Marotta, ''Dieci racconti'', in ''Gli alunni del sole'', Bompiani, Milano, 1966. *Giuseppe Marotta, ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Rizzoli, BUR, 1987. *Giuseppe Marotta, ''L'oro di Napoli'', Bompiani, 1955. *Giuseppe Marotta, ''Mal di Galleria'', Bompiani, Milano 1958. *Giuseppe Marotta, ''Racconti'', in ''Gli alunni del tempo'', Bompiani, Milano, 1967. *Giuseppe Marotta, ''San Gennaro non dice mai no'', prefazione di [[Michele Prisco]], Avagliano Editore, 1995. ==Filmografia== *''[[Un ladro in paradiso]]'' (1952) *''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'' (1954) ==Voci correlate== *[[Giuseppe Marotta jr.]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Gli alunni del tempo||}} {{Pedia|L'oro di Napoli||}} {{Pedia|Le milanesi||}} {{Pedia|Mal di Galleria||}} {{Pedia|San Gennaro non dice mai no||}} {{DEFAULTSORT:Marotta, Giuseppe}} [[Categoria:Sceneggiatori italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 91d6gcwuevgkz1rk7kb4lvxzibims3l Maestro 0 9585 1218183 1211961 2022-07-21T18:25:51Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Bundesarchiv Bild 183-S75969, Schulklasse und Lehrerin.jpg|miniatura|upright=1.3|Una maestra]] {{indicedx}} Citazioni sui '''maestri''' e sull''''insegnamento'''. ==Citazioni== *Capacità naturale senza insegnamento è pur cosa misera, e l'insegnare a chi non è capace, è opera perduta. ([[Saˁdi]]) *Chi ancora non sa deve credere ad un maestro, ma soltanto allo scopo di giungere a sapere, e forse respingerà allora le opinioni del maestro; egli lo crede a titolo provvisorio, soltanto per la verità che, si suppone, il maestro gli trasmette. ([[Jacques Maritain]]) *Chi è fondamentalmente un maestro prende sul serio ogni cosa soltanto in relazione ai suoi scolari – perfino se stesso. ([[Friedrich Nietzsche]]) *Chi non sa far niente insegna e chi non sa insegnare insegna ginnastica. Quelli che neanche la ginnastica credo li destinassero alla nostra scuola. (''[[Io e Annie]]'') *Ci sono uomini colti persino tra i professori. ([[Giuseppe Prezzolini]]) *– Come può essere, Miranda – sussurrò – che una creatura così dolce e graziosa sia un'insegnante, la cosa più squallida del mondo... ([[Joan Lindsay]]) *Conviene all'umanità di un maestro, mettere i propri discepoli in guardia contro se stesso. ([[Friedrich Nietzsche]]) *D'altra parte ho sempre pensato che la professione dell'insegnante non sia e non debba essere un mestiere per chiunque: una comunità civile dovrebbe pure saperlo. ([[Paolo Crepet]]) *Devo parlare dell'aria: t'assicuro, lettor mio, che mi dà molto pensiero il modo di incominciare. Molti amici miei, che si arrovellano per far imparare al prossimo il modo d'insegnare, mi hanno più volte ricantato che non bisogna adoperare un nome del quale non siasi prima data un'esatta definizione, né servirsi di cognizioni che non siano venute per le vie scientifiche; precetto che un po' troppo rigorosamente applicato, condusse qualche maestro elementare ad insegnare in buona fede ai bambini, quali siano i muscoli che debbono muovere per pronunziare ciascuna vocale e ciascuna consonante dell'alfabeto: dissi insegnare, ma avrei dovuto dire invece fare imparare a memoria un trattatino fisiologico della pronunzia a quei poveretti, i quali te lo ripetono in coro, con quel tono con cui i pappagalli ripetono i vocaboli, i canarini le ariette di musica, e i versi di Dante un mio conoscente professore di declamazione. ([[Michele Lessona]]) *Di solito il maestro di scuola è una figura di una certa importanza tra le donne di una comunità rurale; è considerato una sorta di indolente gentiluomo, di gusti e modi di gran lunga superiori a quelli dei rozzi corteggiatori di campagna e, di fatto, inferiore solo al parroco per erudizione. ([[Washington Irving]]) *È dovere degli insegnanti di dirigere i pensieri e la prospettiva così come formare il carattere dei loro studenti. ([[Haile Selassie]]) *E pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo. ([[Edmondo De Amicis]]) *– È sbalorditivo quanta gente ci sia al giorno d'oggi che insegna, – dissi. – C'è un insegnante per persona. Tutti quelli che conosco sono o insegnanti o allievi. ([[Don DeLillo]]) *È sempre male per un maestro che i bambini sappiano d'un tratto una cosa non raccontata da lui. Il maestro deve essere, per così dire, l'unico buco della staccionata, traverso il quale si guarda nell'orto; ma se ci sono altri buchi, i bambini finiscono col passare ogni giorno da uno all'altro, per stancarsi alla fine di tutto quello che vedono. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Ehi, professore, che insegna questo semestre?<br />– La stessa cosa che insegno ogni semestre cioè "matematica dei campi neutrini quantici". Più il titolo è complicato meno studenti si iscrivono.<br />– "Matematica degli scampi nei teatrini con gli astici". Perfetto, io mi iscrivo!<br />– Ma dai, io non sono in grado di insegnare: sono un professore! (''[[Futurama (prima stagione)|Futurama]]'') *Gli insegnanti hanno la responsabilità di riportare gli studenti sulla retta via (''[[Confessions]]'') *I professori vanno mangiati in salsa piccante per essere digeriti, e chi li digerisce diventa un po' professore anche lui. ([[Giorgio Pasquali]]) *Il fiume più copioso non può aggiungere una goccia di acqua ad un vaso già pieno.<br>Si possono spiegare all'uomo meno intelligente le cose più astratte, s'egli non ne ha ancora alcuna nozione; ma non si può spiegare la cosa più semplice all'uomo più intelligente, s'egli è fermamente convinto di sapere benissimo ciò che si vuole insegnargli. ([[Il regno di Dio è in voi|Lev Tolstoj, ''Il regno di Dio è in voi'']]) *Il grande pericolo d'ogni discepolo è quello di limitarsi a copiare il maestro. ([[Marcelo Caetano]]) *Il miglior maestro non ha discepoli, insegna soltanto ipotesi. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Il miglior modo per insegnare qualcosa a qualcuno è far sì che pensi di imparare un'altra cosa. ([[Randy Pausch]]) *Il professore è un uomo che deve parlare per un'ora. ([[Ezra Pound]]) *Il professore italiano è più in forma degli altri? A cosa si deve tanta longevità? In fondo fare il prof non deve esser semplice: lezioni di continuo, aggiornamento, tesi da seguire, ricerche da coordinare e articoli da pubblicare, senza sosta, altrimenti la comunità internazionale ti taglia fuori. Non deve essere facile fare il professore, a meno che non si trovi qualcuno che tutte queste [[Sfruttamento|cose]] le fa per te. ([[Giovanni Floris]]) *Il segreto dell'insegnamento ha qualcosa a che fare col teatro. Imitate semplicemente il miglior professore che avete conosciuto. ([[Ezra Pound]]) *I maestri, che passano il loro tempo sempre tra i ragazzi, hanno tanta poca intelligenza quanto loro stessi. ([[Zenone di Cizio]]) *I nostri insegnanti sono reclutati con un sistema perverso, con migliaia di precari catapultati tra i banchi senza selezione né controlli. La scuola italiana va alla deriva. E questo caso ne è il sintomo lampante. ([[Antonio Scurati]]) *Insegnando si impara. ([[Marcello Marchesi]]) *Insegnare è la base per imparare. ([[Francesco di Sales]]) *L'arte dell'insegnare, si può dire, e fu detta: ''l'arte di perdere tempo per guadagnarne''. ([[Giuseppe Lombardo Radice]]) *L'insegnamento effettivamente è come un cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce. ([[Gregorio Nazianzeno]]) *L'insegnante è lo specialista dell'avventura interiore. L'artigiano del tempo. Il mazziere della giovinezza.<br /> Se ha fatto bene il proprio mestiere, i suoi allievi gli resteranno dentro. Li ricorderà sempre, uno per uno, simili a tamburini che, in certe stagioni, hanno dettato il ritmo sulla grancassa della sua esistenza. E loro non potranno dimenticarsi di lui. ([[Eraldo Affinati]]) *L'insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l'insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani. ([[Piero Angela]]) *L'insegnante, ovunque nel mondo, forma la volontà, la mente e la dignità del popolo. ([[Mohammed Siad Barre]]) *L'insegnante può trasmettere la conoscenza dei fenomeni, non già la realtà che sta dietro di essi. Tale realtà è incomunicabile, a meno che l'allievo non vi partecipi direttamente. In caso diverso, egli sarà bensì capace di apprendere e riprodurre la tecnica, ma non la sua libera creatività, il suo ''ethos''. Per questo, quando vuol raggiungere o superare il maestro, su di lui incombe minacciosa la sorte di Icaro che si impadronì delle ali di Dedalo. La luce mortale lo brucerà. ([[Ernst Jünger]]) *L'unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell'Himalaya... È dentro di noi! ([[Tiziano Terzani]]) *La giovanezza essendo a la voluttà inclinata non si piglia se non con l'esca del piacere: perché fugge i rigidi maestri. ([[Marsilio Ficino]]) *Nella scuola reale la figura dell'insegnante sta ormai perdendo gli ultimi barlumi di autorevolezza: siamo delle pezze da piedi che devono offrire un servizio, senza contare che se lo studente non raggiunge un obiettivo la colpa è automaticamente nostra. ([[Andrea Maggi]]) *Non c'è nessuno al mondo che non possa diventare maestro di un altro in qualche cosa. ([[Baltasar Gracián]]) *Ricordati sempre che gli insegnanti amaramente delusi possono essere o molto utili o molto pericolosi. (''[[Scoprendo Forrester]]'') *– Sarah è da tutta 'a vita che vole insegna' ed era rimasta saldamente ancorata a questa convinzione durante tutta l'evoluzione storica del nostro sentire verso gli insegnanti. Da ragazzini, quando diceva: <br />– Da grande voglio fare la prof. <br />– Tutti je dicevamo: <br /> – A 'nfame pezza demmerda, te la fai co' chi ce sequestra er game-boy?! Lo sai ai tempi de mi cugino che je facevano ai collaborazionisti a scola? Er cappotto de legno! (''[[Strappare lungo i bordi]]'') *Se insegni, insegna anche a dubitare di ciò che insegni. ([[José Ortega y Gasset]]) *Tra la nutrice che allatta e il precettore che insegna vi è analogia. Talvolta, quest'ultimo è padre più del genitore stesso, come la nutrice è madre più della madre vera. ([[Victor Hugo]]) *Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino «ludendo docere», cioè «insegnare divertendo». Se si riesce infatti a inserire l'aspetto del «gioco» (nel senso dell'«interesse») eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'efficienza dell'informazione, dell'insegnamento, della comunicazione. Perché l'interessato «ci sta». È stimolato, partecipa, ricorda. E impara. ([[Piero Angela]]) *Tutti noi vogliamo insegnare agli altri, anche se riusciamo a trasmettere solo quello che non vale la pena di imparare. ([[Jane Austen]]) *Un buon insegnante non è quello che ti dice come stanno le cose, ma colui che ti introduce in un mondo dove tu stesso puoi scoprire cose. Un buon insegnante deve essere liberante, deve fornire gli strumenti. ([[Gianmario Pagano]]) *Un maestro non ammaestra; educa, eleva. ([[Paolo Crepet]]) *Un professore adulto giunge a una acquisizione di [[esperienza|esperienze]] e di [[conoscenza|conoscenze]] pari a circa il 33% di quelle che aveva a quattro anni. ([[Eric Berne]]) *Voglio avere come maestri quelli che mi piacerebbe fossero miei [[Padre|padri]]. ([[Agasicle]]) ===[[Daniel Pennac]]=== *Ho sempre pensato che la scuola fosse fatta prima di tutto dagli insegnanti. In fondo, chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti? *L'idea che si possa insegnare senza difficoltà deriva da una rappresentazione idealizzata dello studente. Il buon senso pedagogico dovrebbe rappresentarci il somaro come lo studente più normale che ci sia: quello che giustifica perennemente la funzione di insegnante poiché abbiamo ''tutto'' da insegnargli, a cominciare dalla necessità stessa di imparare! *Quale che sia la materia insegnata, un professore scopre ben presto che, ad ogni domanda posta, lo studente interrogato ha a disposizione tre risposte possibili: quella giusta, quella sbagliata, quella assurda. *Se dovessi definire queste lezioni, direi che i miei presunti i somari e io lottavamo contro il pensiero magico, quello che, come nelle fiabe, ci tiene prigionieri di un eterno presente. [...] Nessuno è condannato a essere per sempre una nullità, come se avesse mangiato una mela avvelenata! Non siamo in una fiaba, vittime di un incantesimo!<br />Forse è questo insegnare: farla finita con il pensiero magico, fare in modo che a ogni lezione scocchi l'ora del risveglio. ==Proverbi== ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Chi ad altri insegna, sé stesso ammaestra. *Chi bene insegna e mal prega, distrugge con una mano quel che ha edificato con l'altra. *Chi insegna ai fanciulli, impara più di loro. *Chi vuol insegnare, trova per tutto una scuola. *È lodato quel maestro che fa egli stesso ciò che insegna agli altri. *I buoni maestri e i buoni governanti non si trovano a buon mercato. *I medici e gli insegnanti non si possono mai pagare abbastanza. *Il buon maestro fa buoni scolari. *Il maestro che mi educa bene, è il mio secondo [[padre]]. *Il maestro è come una cote, aguzza gli altri e consuma sé stesso. *Insegnare è la più grande delle arti. *L'opera loda il maestro. *Nessun nasce maestro a questo [[mondo]]. *Un maestro senza vita è una nuvola senza [[pioggia]]. *Una scuola senza un buon maestro è come una [[casa]] senza tetto. ===[[Proverbi piemontesi|Piemontesi]]=== *''Gnun a nass magìster.'' :Nessuno nasce maestro. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Maestro e discepolo]] *[[Imparare]] *[[Scuola]] *[[Studente]] *[[Studio]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=maestro|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul|wikt}} [[Categoria:Istruzione]] [[Categoria:Professioni]] awqj81zndei4l9n41czecr151330stj Patricia Highsmith 0 16446 1218178 1217697 2022-07-21T17:44:59Z Udiki 86035 /* Citazioni di Patricia Highsmith */ wikitext text/x-wiki [[File:Highsmith on After Dark.JPG|thumb|Patricia Highsmith nel 1988]] '''Patricia Highsmith''' (1921 – 1995), scrittrice statunitense. ==Citazioni di Patricia Highsmith== *''[[Giugno]]''. Come suonava dolce quella parola, pigra, limpida e traboccante di sole e di calore!<ref>Da ''Il talento di Mr. Ripley'', traduzione di Maria Grazia Prestini, Bompiani, Milano, 2011, cap. 26, p. 249. ISBN 88-452-4866-5.</ref> *I [[criminali]] sono interessanti per quanto riguarda l'azione, perché almeno per un certo periodo sono attivi, liberi di spirito, e non si piegano davanti a nessuno.<ref name=criminali>Da ''Suspense: pensare e scrivere un giallo'', traduzione di Cagnoni & Coyaud, La tartaruga, Milano, 1986. ISBN 88-7738-005-5; citato in ''Rispetto la legge, ma i criminali mi piacciono'', ''La Stampa'', 20 Settembre 1986, p. 3.</ref> *Io trovo noiosissima e artificiosa la pubblica passione per la [[giustizia]]: dopo tutto, che giustizia sia fatta, non importa né alla vita né alla natura.<ref name=criminali/> ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Carol''=== Nella mensa per i dipendenti del Frankenberg era l'ora di punta.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Il talento di Mr. Ripley''=== Tom sbirciò alle sue spalle e scorse l'uomo che lo seguiva uscire dietro di lui dal Green Cage. Accelerò il passo, ma non c'era ombra di dubbio. L'uomo era proprio alle sue calcagna. Tom lo aveva notato cinque minuti prima mentre questi lo osservava con insistenza da un altro tavolo, come se non fosse proprio del tutto sicuro, ma quasi. A Tom, però, era sembrato sicuro abbastanza da indurlo a bere d'un fiato il suo drink, pagare in gran fretta e lasciare il locale.<br> Giunto all'angolo si protese in avanti e affrettò il passo oltre la Quinta Strada. Era nelle vicinanze di Raoul's. Si chiese se fosse il caso di correre il rischio di entrare e farsi un altro bicchiere. Doveva sfidare la sorte con tutte le conseguenze che ne derivavano oppure era meglio squagliarsela verso Park Avenue cercando di seminare quel tipo entrando e uscendo da qualche portone male illuminato? Si decise ed entrò da Raoul's. ===''L'alibi di cristallo''=== Erano le tre e trentacinque di un martedì pomeriggio al Penitenziario Statale, e i detenuti stavano tornando dal lavoro. Uomini in uniformi non stirate, color carne, col numero sulla schiena, defluivano per i lunghi corridoi del blocco A. Da loro si alzava un fitto borbottio, anche se in apparenza nessuno stava parlando col vicino. Era uno strano coro, non musicale, che il primo giorno aveva spaventato Carter. Era ancora un pivello e aveva addirittura pensato che bollisse in pentola una rivolta: ora invece l'accettava come una caratteristica del Penitenziario Statale, o forse, chissà, di tutte le prigioni. La porta delle celle era aperta, e a mano a mano gli uomini sparivano, inghiottiti dalle celle al pianterreno, e di sopra, in quelle che davano sulle ringhiere (il blocco aveva quattro piani). Ben presto i corridoi si svuotarono. Adesso c'erano venticinque minuti per lavarsi al lavandino della cella; cambiarsi la camicia, chi ci teneva e ne aveva una pulita; scrivere una lettera, o mettersi la cuffia e ascoltare il disc-jockey del programma musicale che andava in onda a quell'ora. Il campanello della cena suonava alle quattro. ==Citazioni su Patricia Highsmith== *Il nome «Patricia Highsmith» indica per me un territorio sacro, colei il cui posto tra gli scrittori è paragonabile al posto che [[Baruch Spinoza|Spinoza]] occupa per [[Gilles Deleuze|Deleuze]] (il «Cristo tra i filosofi»). Chi parla di lei deve fare attenzione, perché cammina sui miei sogni. ([[Slavoj Žižek]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Patricia Highsmith, ''Il talento di Mr. Ripley'', traduzione di Maria Grazia Prestini, Bompiani, Milano, 2001. *Patricia Highsmith, ''L'alibi di cristallo'', traduzione di Carlo Brera, Bompiani, Milano, 1993. ==Filmografia== *''[[Carol (film)|Carol]]'' (2015) – soggetto ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|L'alibi di cristallo||}} {{Portale|donne}} {{DEFAULTSORT:Highsmith, Patricia}} [[Categoria:Scrittori statunitensi]] nsi1c19cykarlimoamy3yuvmryx3k8n George Clooney 0 16942 1218290 1209568 2022-07-22T01:01:43Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[Immagine:George Clooney 66ème Festival de Venise (cropped2).jpg|thumb|George Clooney nel 2009]] {{Premio|Oscar|'''[[Syriana]]''' *Miglior attore non protagonista (2006)}} '''George Timothy Clooney''' (1961 – vivente), attore, regista e produttore cinematografico statunitense. ==Citazioni di George Clooney== *Da molto tempo ormai Brad è la più grande star del cinema nel mondo e ammiro molto come conduce la sua vita, cerca di essere la versione più onesta di [[Brad Pitt]] che lui possa essere. E rimane una persona disponibile anche se non è facile.<ref>Da un'intervista rilasciata ad ''Equire''; citata in ''[http://www.rumors.it/notizie/74019/articolo.htm George Clooney spara a zero su Crowe e Di Caprio, salva solo Pitt ]'', ''rumors.it'', 13 novembre 2013.</ref> *{{NDR|[[Lierna]]}} È come Monte Carlo!<ref>Citato in ''[http://www.tgcom24.mediaset.it/people/articoli/articolo314696.shtml Clooney cerca casa nel lecchese]'', ''Tgcom24.Mediaset.it'', 17 giugno 2006.</ref> *Il segreto della felicitá? L'ho capito comprando casa sul [[Lago di Como]]. All'inizio pensavo a un investimento. Poi, quando ho visto gli operai che ci lavoravano, cantando e bevendo buon vino, mi sono reso conto che stavano meglio di me. Per 25 anni ho mangiato in piedi e di corsa. Loro si prendevano il tempo della pausa a pranzo e tornavano a casa pensando alla cena.<ref>Dall'intervista rilasciata ad ''Oggi'', riportata in ''[https://www.ilgiorno.it/cronaca/george-clooney-1.3520110 George Clooney, il segreto della felicità? "L'ho capito comprando casa sul lago di Como]'', ''ilgiorno.it'', 8 novembre 2017</ref> *Io non sono contro la [[Hollywood]] dell'intrattenimento e dei film di forte spettacolarità. A patto che ci sia la libertà di produrre, dirigere, interpretare ben altro.<ref name=Grassi>Citato in Grassi Giovanna, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/05/GEORGE_CLOONEY_Oscar_mia_sfida_co_9_060205089.shtml George Clooney: «Oscar, la mia sfida politica Per gli amici resto un clown»]'', ''Corriere della Sera'', 5 febbraio 2006, p. 33.</ref> * La casa in Italia {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} mi ha cambiato. Ci passo l’estate normalmente, non quest’ultima. Andavo sempre di corsa, ho imparato a rallentare. Osservandoli dopo una giornata di lavoro, mettersi a tavola, un buon vino, chiacchiere, amici, è gente che si da godere la vita, sa come celebrarla.<ref>Citato in Grassi Giovanna, ''[https://www.corriere.it/spettacoli/20_ottobre_07/george-clooney-grazie-italiani-ho-imparato-godermi-vita-8cdd980c-08c4-11eb-ab0e-c425b38361b4.shtml «George Clooney: Grazie agli italiani, ho imparato a godermi la vita»»]'', ''Corriere della Sera'', 7 ottobre 2020.</ref> *La [[televisione|tv]] può avere un potere enorme, oggi l'informazione viene in maggioranza dalla televisione. In tv si fa politica, con la televisione è stato eletto Kennedy. Oggi c'è sempre più controllo dei capitali sulla televisione, ecco perché l'informazione è messa in un angolo, non frutta denaro e è pure pericolosa... Un tempo l'informazione poteva controllare gli altri poteri: non era solo un diritto ma una responsabilità. Ora invece non si fanno più le domande che contano. Chi ha creato il documento che provavamo che Saddam cercava di comperare uranio dalla Nigeria? Sappiamo adesso che era falso ma non sappiamo chi lo ha inventato. Per queste domande non c'è più spazio.<ref>Dall'intervista di Cristina Piccino, ''America, le "streghe" son tornate'', ''Il Manifesto'', 2 settembre 2005.</ref> *Noi attori siamo professionisti e non immagini da poster. Ho scoperto che sono in vendita a 16 dollari su un calendario e la cosa non mi ha rallegrato. Non vorrei ritrovarmi incollato, in camice da pediatra o in tuta da Batman, ai vetri di qualche camion guidato da una donna.<ref>Citato in Grassi Giovanna, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/30/George_Clooney_macche_sexy_non_co_0_97113011488.shtml George Clooney: macche' sexy, non sono una Barbie]'', ''Corriere della Sera'', 30 novembre 1997, p. 35.</ref> *[[Paris Hilton]] è un'ipocrita che usa dei trucchi di bassa lega per mantenere il suo status di celebrità. Se non possiedi alcun talento, puoi arrivare solo fino ad un certo punto. Però poi, o sei costretto a lavorare, oppure devi inventarti dei volgari espedienti pubblicitari per mantenere l'attenzione del pubblico. Paris non ha motivo di lamentarsi se è il bersaglio di cattiva pubblicità.<ref>Citato in Farkas Alessandra, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/11/Clooney_contro_Paris_Hilton_ipocrita_co_9_070611059.shtml Clooney contro Paris Hilton: è ipocrita]'', ''Corriere della Sera'', 11 giugno 2007, p. 37.</ref> *{{NDR|Sull'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]]}} Quello che è accaduto mette [[Donald Trump]], Donald Trump Jr., Ivanka e tutti gli altri nella pattumiera della storia. [...] {{NDR|Il nome di Donald Trump}} sarà d'ora in poi associato a insurrezione.<ref>Citato in [https://www.huffingtonpost.it/entry/george-clooney-i-fatti-di-capitol-hill-mettono-trump-e-la-sua-famiglia-nella-pattumiera-della-storia_it_5ff877dcc5b691806c487e0f?utm_hp_ref=it-homepage ''George Clooney: "I fatti di Capitol Hill mettono Donald Trump nella pattumiera della storia"''], ''Huffington.it'', 8 gennaio 2021.</ref> *Sarò sincero: la mattina dell'annuncio all'Academy, io ero sveglio e per nulla indifferente. Scherziamo? Le nomination significano che sul DVD di Good Night... potremo mettere una bella scritta e che altri potranno produrre, dirigere, scrivere film che pongono domande.<ref name=Grassi /> *Vi chiedo scusa, perdonatemi per il "mio" [[Batman & Robin|Batman]] con quei capezzoli che si vedevano attraverso il costume di scena. Ho chiesto scusa anche a Adam West.<ref>Filippo Brunamonti, ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/10/10/news/george_clooney_tomorrowland-97823182/ George Clooney, dopo le nozze il Comic-Con. "Vi chiedo scusa per il mio Batman..."]'', ''Repubblica.it'', 11 ottobre 2014.</ref> ==Note== <references /> ==Filmografia== *''[[E.R. - Medici in prima linea]]'' (1994-1999) *''[[Dal tramonto all'alba]]'' (1996) *''[[Batman & Robin]]'' (1997) *''[[La sottile linea rossa]]'' (1998) *''[[Out of Sight]]'' (1998) *''[[South Park - Il film: più grosso, più lungo & tutto intero]]'' (1999) *''[[Three Kings]]'' (1999) *''[[Fratello, dove sei?]]'' (2000) *''[[Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco]]'' (2001) *''[[Ocean's Twelve]]'' (2004) *''[[Syriana]]'' (2005) *''[[Intrigo a Berlino]]'' (2006) *''[[Michael Clayton (film)|Michael Clayton]]'' (2007) *''[[Ocean's Thirteen]]'' (2007) *''[[In amore niente regole]]'' (2008) *''[[Burn After Reading - A prova di spia]]'' (2008) *''[[Tra le nuvole]]'' (2009) *''[[L'uomo che fissa le capre]]'' (2009) *''[[Paradiso amaro]]'' (2011) *''[[Argo (film)|Argo]]'' (2012) – produttore *''[[Gravity]]'' (2013) *''[[Money Monster - L'altra faccia del denaro]]'' (2016) – attore e produttore *''[[The Midnight Sky]]'' (2020) – attore, regista e produttore *''[[Il bar delle grandi speranze]]'' (2021) – regista e produttore ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Clooney, George}} [[Categoria:Attori statunitensi]] [[Categoria:Produttori cinematografici statunitensi]] [[Categoria:Registi statunitensi]] 57n5popjnf9wknge8eqszho2eno60bc Sensualità a corte 0 23142 1218176 1186375 2022-07-21T17:23:29Z 93.148.110.181 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{w|diverse citazioni sembrano poco significative}} {{FictionTV |titoloitaliano= Sensualità a corte |tipofiction= Serie TV |immagine= |dimensioneimmagine= |paese= Italia |anno= 2004-... |genere= sit-com, parodistico |stagioni= 5 |episodi= ? |regista= [[Marcello Cesena]] |sceneggiatore= [[Marcello Cesena]] |ideatore= [[Marcello Cesena]] |attori= *[[Marcello Cesena]]: Jean Claude e Jean François *[[Simona Garbarino]]: Madre di Jean Claude *[[Mauro Pirovano]]: Madrina di Jean Claude *Mauro Pirovano: Padre di Jean Claude (5ª) *[[Fabrizio Lo Presti]]: [[Batman]]/Renato (1ª, 2ª, 3ª e 4ª) *Fabrizio Lo Presti: Dart Fener/Stefano (2ª) *Fabrizio Lo Presti: [[Diabolik]]/Armando (3ª) *Fabrizio Lo Presti: [[Robin Hood]]/Titti (4ª) *Fabrizio Lo Presti: Wonder Woman/Diana (5ª) *[[Marcella Silvestri]]: Cassandra *[[Francesca Faiella]]: Eva Kant (3ª) *[[Paola e Chiara]]: Iris e Patrizia (4ª) *[[Gialappa's Band]]: ''Commentatori'' |doppiatoriitaliani= |note= }} '''''Sensualità a corte''''', fiction televisiva surreale. ==Frasi== *ATTENZIONE! Questa è una fiction interattiva. Utilizzando il telecomando del vostro Digitale Terrestre potrete mutare il corso degli eventi. ('''Le premesse''') *Oh Titti, era questo il tuo [[Piani dalle serie televisive|piano]] diabolico? Sbarazzarti di me per il primo che capitassi? Era questo il tuo porno piano? Nel senso di: era questo il tuo porno piano? Era questo? Era esso questo? It was this your porn plane? ('''Jean Claude''') * {{NDR|con voce profonda}} Madreee... ('''Jean-Claude''') * {{NDR|con voce stridula}} Madrinaaaa... ('''Jean-Claude''') * Volemose bene! ('''Jean-Claude''') * Che fretta c'era, maledetta primavera? ('''Jean-Claude''') * Oh Cassandra, non essere gelosa se con gli altri ballo il twist. ('''Jean-Claude''') * Oh Renato, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo. ('''Jean-Claude''') * Vuoi che il senso della vita di Jean-Claude sia un senso unico e che Jean-Claude lo imbocchi contro mano? Premi il tasto A del telecomando entro 3 secondi ('''Televoto''') ==Dialoghi== *'''Madre''': Di' pure addio ai tuoi cartamodelli di [[Barbie]]!<br/> '''Jean-Claude''': No! I cartamodelli di [[Barbie]] No! *'''Madre''': Di' pure addio al tuo completino di jeans e perline!<br/>'''Jean-Claude''': No! Il completino di jeans e perline No! *'''Madre''': Di' pure addio ai tuoi zoccoletti da [[Britney Spears]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! Gli zoccoletti da Britney Spears No! *'''Madre''': Di' pure addio al tuo bikini con i fiorellini sul culo!<br/>'''Jean-Claude''': No! Il bikini con i fiorellini sul culo No! *'''Madre''': Di' pure addio al concerto di [[Paola e Chiara]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! Il concerto di [[Paola e Chiara]] No! *'''Madre''': Di' pure addio allo smaltino da unghie con le pagliuzze!<br/>'''Jean-Claude''': No! Lo smaltino da unghie con le pagliuzze No! *'''Madre''': Di' pure addio alla selezione di Miss Maglietta Bagnata!<br/>'''Jean-Claude''': No! La selezione di Miss Maglietta Bagnata No! *'''Madre''': Di' pure addio ai fuseaux di [[Dolce & Gabbana]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! I fuseaux di [[Dolce & Gabbana]] No! *'''Madre''': Di' pure addio alle selezioni di Miss Viterbo International!<br />'''Jean-Claude''': No! Le selezioni di Miss Viterbo International No! *'''Madre''': Di' pure addio alla sottovestina tipo [[Monica Bellucci]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! La sottovestina tipo [[Monica Bellucci]] No!<br/> *'''Madre''': Di' pure addio ai pannolini in vellutino rosa shocking!<br/>'''Jean-Claude''': No! I pannolini in vellutino rosa shocking No! *'''Madre''': Di' pure addio al lucidalabbra di [[Jennifer Lopez]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! Il lucidalabbra di Jennifer Lopez No! *'''Madre''': Di' pure addio alle braghette da cubista di [[Just Cavalli]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! Le braghette da cubista di [[Just Cavalli]] No! *'''Madre''': Di' pure addio alla compilation evergreen di [[Raffaella Carrà]]!<br/> '''Jean-Claude''': No! La compilation evergreen di [[Raffaella Carrà]] No!<br/> '''Madre''': Vadi via! Degeneration, VADI VIAAA! *'''Madre''': Di' pure addio al fondotinta perlato di [[Beyoncé Knowles|Beyoncé]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! Il fondotinta perlato di Beyoncé No! *'''Madre''': Di' pure addio alle extention tipo [[Gwen Stefani]]!<br/> '''Jean-Claude''': No! Le extention tipo Gwen Stefani No! *'''Madre''': Di' pure addio alla pochette in nappina fucsia con le borchiette! <br />'''Jean-Claude''': No! La pochette in nappina fucsia con le borchiette No! *'''Eva Kant travestita da Madre''': Di' pure addio alla tua raccolta di rivistine con le donne nude!<br/>'''Jean-Claude''': No! Le rivistine con le donne nude No! Ma io non ho mai comprato rivistine con le donne nude, Madre!<br/>'''Eva Kant travestita da Madre''': Ah no ??<br/>'''Jean-Claude''': Ma tu... non sei Madre! *'''Madre''': Di' pure addio al push up idraulico tipo [[Alessia Marcuzzi]]!<br/>'''Jean-Claude''': No! Il push up idraulico tipo [[Alessia Marcuzzi]] No! *'''Madre''': Jean Claude?<br/>'''Jean-Claude''': Sì?<br/>'''Madre''': Cosa vedi la'?<br/>'''Jean-Claude''': Oh, sembrerebbe una parure di cremine antirughe alla vitamina A!<br/>'''Madre''': Esatto. Dille pure addio.<br/> *'''Madre''': Anatema!<br/>'''Jean-Claude''': No! Anatema no!<br/>'''Madre''': Si! Da qui alla prossima serie...<br/>'''Jean-Claude''': No!<br/>'''Madre''': Sarai prigioniero...<br/>'''Jean-Claude''': No!<br/>'''Madre''': Nel paese dove non esistono i saldi!<br/>'''Jean-Claude''': Vaffanculo! (ultima puntata) *'''Madre''': Sai Jean-Claude, ieri [[Brad Pitt]] e [[George Clooney]] hanno potuto scegliere tra me e [[Monica Bellucci]] e hanno fatto a botte per me. Ma cosa avrò in più di Monica Bellucci?<br />'''Jean-Claude''': Il doppio del culo, il doppio degli anni, la metà dell'altezza e il triplo del peso! *'''Jean-Claude''': Oh madre, cosa vedo! Hai dei pori dilatati!<br /> '''Madre''': Ora ti ammazzo!<br /> ==Voci correlate== *''[[Mai dire...]]'' ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Sensualità a corte''|w}} d7vdprotjo4j271lizda5r44i7ftcvl Lago di Como 0 23460 1218216 1209161 2022-07-21T21:41:40Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) *L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 2rjct9y4etoht9wzy2osr5ny1p1fqel 1218241 1218216 2022-07-21T23:16:59Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) *L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] rk73kv1u2tr6xu3k14l9ng3t3qt69e0 1218242 1218241 2022-07-21T23:18:23Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) *L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] gbka6fgydyxlb2re89f2w5tcin66phn 1218244 1218242 2022-07-21T23:21:11Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] jtcruvlxdb5d4uzme5w5moszuopqj6b 1218245 1218244 2022-07-21T23:23:04Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 2rtlqo0jklq06e8m34tz8n8d24jzacx 1218247 1218245 2022-07-21T23:26:15Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] sbgpr1q15dcf51t87nq1pq4lb9dohat 1218254 1218247 2022-07-21T23:31:35Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] pbjo3b15kh99jwhn7ieg2umgfa25f6h 1218255 1218254 2022-07-21T23:33:53Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 35fhnala196zffg9rmwrwa8kzxfbhe9 1218258 1218255 2022-07-21T23:40:53Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] hr31lokhcygi1eh4j3td15wpy6uqq3q 1218261 1218258 2022-07-21T23:50:27Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 5mzikalv5l3ttxwz1pouish0rdmtkdn 1218263 1218261 2022-07-21T23:57:00Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] m86n7kdlq9jdelr7qmma68hacc1x3hk 1218266 1218263 2022-07-22T00:01:19Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] h21ukdy0ikvgaglydjkr5ruwfhe8dct 1218267 1218266 2022-07-22T00:06:14Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|[[Lago di Como]]}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) Et essendo le ricchezze o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] shhjta52rp2lth5d6pfmsp1s0w2tgdk 1218269 1218267 2022-07-22T00:13:52Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] d55j36ls5c9oer77g9arp0yp2ls6esp 1218270 1218269 2022-07-22T00:14:59Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) *''Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina.'' ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] n9knne7o0k8lgupin6mq6ll2tt44ai0 1218272 1218270 2022-07-22T00:23:44Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) *''Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina.'' ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) ==Citazioni di Thomas Roscoe== * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] bhrz8zbd00g677dhhzln5n2tdkolb0k 1218273 1218272 2022-07-22T00:24:37Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) ==Citazioni di Thomas Roscoe== * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 3d4t4gl9r2ymbh88rdyxoio84wx33s6 1218274 1218273 2022-07-22T00:24:55Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] bwxxygf45pnm9b6uvpt8houkbffafoq 1218279 1218274 2022-07-22T00:37:09Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] sm8e93jg9ef0smq7a6ksx0g2ibcecll 1218280 1218279 2022-07-22T00:38:20Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] mp2w84pnzu8w0j2ife86zwr2kxkjd8w 1218282 1218280 2022-07-22T00:41:40Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] br2abn70xpjr9375cqzy6otq3r5etq9 1218285 1218282 2022-07-22T00:49:53Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 1k2dyzi29hm2h5tasofdlmc6u9jpzlu 1218288 1218285 2022-07-22T00:55:24Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]]) * Le rive {{NDR|del Lago di Como}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità. ([[Hippolyte Taine]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 3a50dtq5ohac1nnxhqwbw2u1w4d5442 1218289 1218288 2022-07-22T00:59:17Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) * Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * La casa in Italia {{NDR|sul Lago di Como}} mi ha cambiato. Ci passo l’estate normalmente, non quest’ultima. Andavo sempre di corsa, ho imparato a rallentare. Osservandoli dopo una giornata di lavoro, mettersi a tavola, un buon vino, chiacchiere, amici, è gente che si da godere la vita, sa come celebrarla. ([[George Clooney]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]]) * Le rive {{NDR|del Lago di Como}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità. ([[Hippolyte Taine]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] lqiob12wzp73nh386g3jh9y392qb4wn 1218294 1218289 2022-07-22T01:15:28Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Bellagio sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * La casa in Italia {{NDR|sul Lago di Como}} mi ha cambiato. Ci passo l’estate normalmente, non quest’ultima. Andavo sempre di corsa, ho imparato a rallentare. Osservandoli dopo una giornata di lavoro, mettersi a tavola, un buon vino, chiacchiere, amici, è gente che si da godere la vita, sa come celebrarla. ([[George Clooney]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]]) * Le rive {{NDR|del Lago di Como}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità. ([[Hippolyte Taine]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] ipb6ix2xom1466kh6net3m19xsfupwq 1218318 1218294 2022-07-22T06:35:59Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Vista su Bellagio e Lierna sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * La casa in Italia {{NDR|sul Lago di Como}} mi ha cambiato. Ci passo l’estate normalmente, non quest’ultima. Andavo sempre di corsa, ho imparato a rallentare. Osservandoli dopo una giornata di lavoro, mettersi a tavola, un buon vino, chiacchiere, amici, è gente che si da godere la vita, sa come celebrarla. ([[George Clooney]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]]) * Le rive {{NDR|del Lago di Como}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità. ([[Hippolyte Taine]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] e1xywu90dfzxkd5y3vqaa2xrnxyx3a4 1218320 1218318 2022-07-22T07:51:47Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Vista su Bellagio e Lierna sul lago di Como]] Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''. *All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]]) *Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]]) * {{NDR|Lago di Como}} n'è molto cortese alle città et terre vicine e in particolare a [[Milano]]. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie re grandi et esservi state lasciate memorie d'honori da pontefici massimi; ripieni di stupore volentieri fanno riverentia a questa patria come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Et essendo le ricchezze {{NDR|del Lago di Como}} o dall'aria o dalla terra o dall'acqua, dell'aria non posso dare altro argomento che questo: cioè, che le api vi facciano assai frutto; i lauri e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino et si riducano a perfettione, senza che 'l vernomai siano coperte nè difese dal freddo con artificio alcuno; le quali cose non sarebbono se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]]) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O ''Redentore abbi misericordia di Paolo'' - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego. ([[Paolo Diacono]]) *È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]]) * Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina. ([[Giovanni Berchet]]) * Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]]) * Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]]) *Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]]) * Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]]) *{{NDR|Lierna Lago di Como}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) * Il segreto della felicitá? L'ho capito comprando casa sul [[Lago di Como]]. All'inizio pensavo a un investimento. Poi, quando ho visto gli operai che ci lavoravano, cantando e bevendo buon vino, mi sono reso conto che stavano meglio di me. Per 25 anni ho mangiato in piedi e di corsa. Loro si prendevano il tempo della pausa a pranzo e tornavano a casa pensando alla cena. ([[George Clooney]]) * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]]) * La casa in Italia {{NDR|sul Lago di Como}} mi ha cambiato. Ci passo l’estate normalmente, non quest’ultima. Andavo sempre di corsa, ho imparato a rallentare. Osservandoli dopo una giornata di lavoro, mettersi a tavola, un buon vino, chiacchiere, amici, è gente che si da godere la vita, sa come celebrarla. ([[George Clooney]]) * Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]]) * L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]]) *L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]]) * Le rive {{NDR|del Lago di Como}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità. ([[Hippolyte Taine]]) *Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore -Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]]) * Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]]) *Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]]) *{{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]]) *Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') * Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]]) * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline. ([[Thomas Roscoe]]) * Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]). * Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]). ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Laghi]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] peqfn48ezjqumgdxp7r7i6cjw39bfcr Luca Serianni 0 35984 1218146 1111755 2022-07-21T13:02:57Z 89.97.235.24 wikitext text/x-wiki '''Luca Serianni''' (1947 – 2022), linguista italiano. ==Citazioni di Luca Serianni== {{cronologico}} *Ciò che [[Giovanni Nencioni|Nencioni]] aveva di eccezionalmente giovanile era lo spirito. Non solo la lucidità, restata integra fin quasi agli ultimi anni. Anche la memoria di fatti e persone sgranate nel corso della sua vita professionale, a partire dagli anni Trenta, trascorsi a Roma come funzionario ministeriale: anni — avrebbe scritto nel 2000, nella prefazione all'ultima delle sue raccolte di saggi — che erano stati per lui «un corso di educazione civile in tempi calamitosi e alienanti», nel quale aveva appreso «il giusto senso dello Stato, l'equa applicazione del diritto, e l'amministrazione pubblica come aiuto al vivere dei cittadini». E, dato forse più sorprendente di tutti, la capacità di guardare al futuro, di secondare le sollecitazioni di una curiosità umana e intellettuale che gli anni non avevano attutito.<ref>Da ''Ricordo di Giovanni Nencioni'', in ''Per Giovanni Nencioni'', a cura di [[Gualberto Alvino]], Pizzutini d'emergenza II, Roma, Fondazione Antonio Pizzuto, 2008, p. 68.</ref> *Una novità del Cinquecento è la comparsa delle donne tra gli autori letterari: sono aristocratiche come [[Vittoria Colonna]] o cortigiane come [[Gaspara Stampa]]. La pura imitazione del modello petrarchesco presenta qualche scarto in più nella poesia femminile. Vittoria Colonna, per esempio, ha una componente religiosa molto più forte del consueto. Per quanto riguarda l'età contemporanea, invece, è più difficile individuare uno specifico femminile.<ref name=Ser>Citato in [[Paolo Di Stefano]], ''Cento poesie d'Italia. «Voci per il presente».<small> Luca Serianni racconta la sua antologia nata in lockdown: Donne e outsider. Irrinunciabili? Dante, Leopardi, Pascoli</small>'', ''Corriere della Sera'', Milano, 16 novembre 2020, pp. 34-35.</ref> *{{NDR|Su [[Isabella di Morra]]}} Il sonetto in cui si rivolge al fiume, tema topico già presente nella poesia latina, è molto interessante, anche perché è legato all'assenza del padre. Alla variante del tema amoroso si aggiunge anche l'annuncio finale di un possibile suicidio nelle acque del Sinni, che scorre nella sua valle in provincia di Matera. Anche qui ci sono aspetti di innovazione rispetto alla lirica maschile media dell'epoca.<ref name=Ser /> *{{NDR|Su [[Faustina Maratti]]}} È una poetessa che entrò giovanissima in Arcadia: [[Leopardi]] ne riconobbe "la composta vivacità e certa leggiadria". Ho voluto che fosse presente con due sonetti. Il primo tratta la gelosia, insolito nella poesia maschile, dove è difficile che l'autore lamenti la scarsa fedeltà della donna, la quale può essere inarrivabile ma è raro che si mostri sensibile alla corte di un altro... Il secondo sonetto è invece dedicato al dolore per la morte di un figlio bambino.<ref name=Ser /> *{{NDR|Su [[Elsa Morante]] e [[Biancamaria Frabotta]]}} Mi è sempre piaciuto ''Il mondo salvato dai ragazzini'', anche se so che viene spesso deprezzato: tra l'altro il tema dell'infanzia incolpevole e soccombente è anche al centro de ''[[La Storia]]''. Riconosco che in questo caso è scattato, più che altrove, un meccanismo di gusto personale, come per Biancamaria Frabotta, di cui ho apprezzato il motivo dell'amore coniugale, che ha certo dei precedenti in Monti e in Saba, ma compare qui con accenti ironici e autoironici.<ref name=Ser /> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Serianni, Luca}} [[Categoria:Linguisti italiani]] nl67nrv80t1vdfi1g05fsvamnkhmane Paolo Siniscalco 0 62230 1218145 1218134 2022-07-21T12:31:08Z Spinoziano 2297 Annullata la modifica 1218134 di [[Special:Contributions/AndreaFullinSalamon|AndreaFullinSalamon]] ([[User talk:AndreaFullinSalamon|discussione]]) fonte? wikitext text/x-wiki '''Paolo Siniscalco''' (1931), storico italiano. ==''Il cammino di Cristo nell'Impero romano''== ===[[Incipit]]=== L'irrompere del [[cristianesimo]] nel mondo ellenistico-romano nei primi secoli della nostra èra è uno di quegli eventi storici che attrae l'attenzione dell'uomo occidentale che voglia interrogarsi sulle radici culturali della civiltà a cui appartiene; un evento che, tra l'altro, ha sempre stupito chi considera necessariamente irresistibile la potenza del centro di un impero e non ammette che dalla periferia — nel caso nostro, da una lontana periferia orientale — possano nascere novità capaci di aprire vie nuove. ===Citazioni=== *La prima comunità cristiana nasce in Gerusalemme. Ne parlano a lungo gli ''[[Atti degli Apostoli]]''. Come poi si riscontra unanimemente nella tradizione primitiva, questo scritto presenta il primo sorgere della Chiesa come evento che si inserisce nella trama della storia della salvezza, senza per questo estraniarsi dalla storia dell'ambiente circostante. (p. 13) *Ieri e oggi [...] l'attuazione di un [[impero]] è sempre problematica nella misura in cui voglia rimanere coerente con se stessa e, superando ogni ostacolo, conquistare il mondo intero (dato che l'idea di impero e quella di limite sono inevitabilmente contraddittorie). (p. 58) *Si suole dire che in Occidente dopo [[Agostino d'Ippona|Agostino]] viene meno il vigore creativo che aveva dato luogo ad opere grandi di pensiero e di arte. La cosa corrisponde al vero ove si consideri la cultura letteraria e si tenga conto dei grandi modelli classici e cristiani da essa elaborati. Il carattere dei tempi sembra aver catalizzato le energie umane lungo altre direzioni. (p. 275) ==Bibliografia== *Paolo Siniscalco, ''Il cammino di Cristo nell'Impero romano'', Laterza, Bari, 2000 (1983). ISBN 88-420-2869-X. [[Categoria:Storici italiani|Siniscalco, Paolo]] 0cj79xnint3h671fgmzn2wz1s8a25xa 1218312 1218145 2022-07-22T05:47:35Z Spinoziano 2297 https://www.castellinotizie.it/2022/07/21/grottaferrata-morto-il-professor-paolo-siniscalco-il-cordoglio-dellassociazione-san-nilo-di-cui-era-socio/ wikitext text/x-wiki '''Paolo Siniscalco''' (1931 – 2022), storico italiano. ==''Il cammino di Cristo nell'Impero romano''== ===[[Incipit]]=== L'irrompere del [[cristianesimo]] nel mondo ellenistico-romano nei primi secoli della nostra èra è uno di quegli eventi storici che attrae l'attenzione dell'uomo occidentale che voglia interrogarsi sulle radici culturali della civiltà a cui appartiene; un evento che, tra l'altro, ha sempre stupito chi considera necessariamente irresistibile la potenza del centro di un impero e non ammette che dalla periferia — nel caso nostro, da una lontana periferia orientale — possano nascere novità capaci di aprire vie nuove. ===Citazioni=== *La prima comunità cristiana nasce in Gerusalemme. Ne parlano a lungo gli ''[[Atti degli Apostoli]]''. Come poi si riscontra unanimemente nella tradizione primitiva, questo scritto presenta il primo sorgere della Chiesa come evento che si inserisce nella trama della storia della salvezza, senza per questo estraniarsi dalla storia dell'ambiente circostante. (p. 13) *Ieri e oggi [...] l'attuazione di un [[impero]] è sempre problematica nella misura in cui voglia rimanere coerente con se stessa e, superando ogni ostacolo, conquistare il mondo intero (dato che l'idea di impero e quella di limite sono inevitabilmente contraddittorie). (p. 58) *Si suole dire che in Occidente dopo [[Agostino d'Ippona|Agostino]] viene meno il vigore creativo che aveva dato luogo ad opere grandi di pensiero e di arte. La cosa corrisponde al vero ove si consideri la cultura letteraria e si tenga conto dei grandi modelli classici e cristiani da essa elaborati. Il carattere dei tempi sembra aver catalizzato le energie umane lungo altre direzioni. (p. 275) ==Bibliografia== *Paolo Siniscalco, ''Il cammino di Cristo nell'Impero romano'', Laterza, Bari, 2000 (1983). ISBN 88-420-2869-X. [[Categoria:Storici italiani|Siniscalco, Paolo]] sxwuk9ky37c6efihja5xensziystjez Pallavolo 0 80049 1218297 1214233 2022-07-22T01:58:20Z Danyele 19198 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Gritlehmann.jpg|thumb|Una schiacciata]] Citazioni sulla '''pallavolo'''. *È uno sport che trasmette tanti valori, tipo la fedeltà: fai parte di una squadra, che diventa una seconda [[famiglia]]. Ti insegna a relazionarti con gli altri, anche con chi non ti è simpatico, a non perdere mai la [[speranza]], a contare sulle tue forze e, non ultimo, a divertirti. ([[Paola Egonu]]) *La pallavolo è uno sport semplice ma anche complessissimo da giocare. Ci sono dei meccanismi esatti, come quelli di un orologio. ([[Carmelo Pittera]]) *Nella pallavolo, anche se potrebbe sembrare ripetitivo allenarsi tutti i giorni, trovo sempre nuovi stimoli che mi spingono ad una continua ricerca di miglioramento. A parte le soddisfazioni puramente sportive, questo sport mi ha insegnato a non considerare mai raggiunto un traguardo, a non cullarmi nei ricordi per quanto soddisfacenti essi possano risultare, a pensare sempre a quello che verrà dopo. ([[Francesco Dall'Olio]]) *Rompersi una gamba a pallavolo è come avere un [[infarto]] a [[Disneyland]]. ([[Beppe Viola]]) *{{NDR|«La [[pallavolo]] in tre parole?»}} Squadra. Solidarietà. Carattere. ([[Paola Egonu]]) *{{NDR|«Il volley è potenza, astuzia o allegria?»}} Tutte e tre le cose. Se non hai potenza, non vai lontano. Ma ci vuole anche la testa e se non usi l'astuzia, sei prevedibile. L'allegria, infine, ti dà una marcia in più. ([[Wilfredo León]]) *{{NDR|«Il volley cosa ti ha insegnato?»}} Un sacco di lezioni. Su tutte, riporre fiducia nel prossimo. Non potrebbe essere altrimenti: il mio è lo sport del passaggio. Esclusa la battuta, un giocatore ha bisogno del gruppo per portare a termine l'azione. Ciascuno accantona l'ambizione di essere protagonista del match, si mette a disposizione degli altri cinque. ([[Cristina Chirichella]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|commons=Category:Volleyball|wikt=pallavolo|w|preposizione=sulla|etichetta=pallavolo}} [[Categoria:Discipline sportive]] [[Categoria:Pallavolo]] e31ghv50kix5dlrakvwsowyvgzsuovo Marisa Solinas 0 80067 1218321 1138360 2022-07-22T08:03:51Z 31.191.137.44 Corretto anno nascita secondo la voce di it.wikipedia. wikitext text/x-wiki [[File:Marisa Solinas with her son David.jpg|thumb|Marisa Solinas e suo figlio]] '''Marisa Solinas''' (1939 – 2019), attrice e cantante italiana. *Sono stata una delle prime fan di [[Renato Zero]], quando ancora tutti lo prendevano in giro, tanti anni fa. Lui cantava alla Campanella di Roma, dove io facevo cabaret, e io mi fermavo ad applaudirlo, contro tutti che lo prendevano per pazzo. Invece Renato era vero, credibile allora, come lo è oggi. Al di là del suo modo esasperato di affrontare il pubblico, c'erano già allora le sue bellissime, sofferte canzoni. C'era il suo modo di stare in scena, di inventare ogni sera qualcosa di nuovo, servendosi di uno straccetto, di due fazzoletti colorati… Sono sempre una grande fan di Renato, si merita tutto il successo di oggi, proprio perché non ha avuto niente gratis. E il pubblico lo sa e anche per questo gli vuole bene. (dall'intervista di Cristina Maza, ''Perché vi piace Renato Zero?'', 1979, [//www.lealtrespeziedizenzero.com/1979_perchepiace_3.JPG p. 20] [//www.lealtrespeziedizenzero.com/1979_perchepiace_4.JPG sg.]) ==Filmografia== *''[[La commare secca]]'' (1962) *''[[Almost Blue (film)|Almost Blue]]'' (2000) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Solinas, Marisa}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Cantanti italiani]] ncz3gok8p7jsur85935g8ybs0okalqw Discussione:Antoni Gaudí 1 82857 1218166 540417 2022-07-21T15:54:17Z Dread83 47 -2, fonte wikitext text/x-wiki {{sfid}} ==Senza fonte== *{{NDR|A chi gli domandava quando si sarebbero conclusi i lavori della Sagrada Familia}} Il mio cliente non ha alcuna fretta. [[Dio]] ha tutto il tempo del mondo. *La linea retta è la linea degli uomini, quella curva la linea di [[Dio]]. *Posso sopportare qualunque cosa eccetto il mio cattivo temperamento. mgybwdwwqp3wa03yj0v752aba78qr7d Utente:Dread83/Ricerca fonti 2 85057 1218337 1218104 2022-07-22T10:34:42Z Dread83 47 /* A */ wikitext text/x-wiki Questa pagina nasce con l'intento di organizzare la ricerca delle fonti e il controllo delle citazioni. __NOINDEX__ ==Ricerca fonti== {{indicedx}} *[[:Categoria:Senza fonte in discussione|Senza fonte in discussione]] *'''Voci [[:Categoria:Da controllare|da controllare]]'''. **[[Utente:Dread83/Da controllare|Ultimi inserimenti]]. ===Archivi storici di giornali=== *[http://ricerca.repubblica.it/ la Repubblica] - Dal 1984 **[http://periodici.repubblica.it/venerdi/ Il venerdì di Repubblica] - Dal 2005 *<del>[http://archiviostorico.corriere.it/ Corriere della Sera] - Dal 1992</del> a pagamento *[http://www.lastampa.it/archivio-storico/ La Stampa] - Dal 1867 al 2005 **[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_query.jsp La Stampa] - Dal 1992 *[https://archivio.unita.news/ L'Unità] - 1946-2014 *[http://archiviostorico.gazzetta.it/sitesearch/ArchivioStoricoPay.html Gazzetta dello Sport] - Dal 1997 *[http://www.adnkronos.com/IGN/Archivio/ Adnkronos] - Dal 1996 *[http://dolciricordi.altervista.org/viaggiandofralestelle/giornali.html Tutti i giornali] ==Controllo== (''Sono esclusi i film e i cronisti'') ====A==== *[[Abraham Lincoln]] **Possibili fonti su [[:en:Abraham Lincoln|en.wiki]]. *<del>[[Abel Bonnard]]</del> {{fatto}} *[[Achille Varzi]] **Citazione riportata in siti su Nuvolari. *[[Adolf Brand]] **Citazione (frammentaria) copiata da Wikipedia; fonte sconosciuta. *[[Adolf Hitler]] **Voce mal messa; **Le citazioni dal ''Mein Kampf'' sono prive di indicazioni bibliografiche. *[[Agatha Christie]] *[[Al Pacino]] **Probabilmente da un film; alcuni indicano ''[[L'avvocato del diavolo]]'' e ''[[Il padrino]]'', ma non trovo riscontro. *<del>[[Alain Robbe-Grillet]]</del> {{fatto}} *<del>[[Alan Bennett]]</del> {{fatto}} *[[Albert Camus]] **Non saremo: Intuitions, Youthful Writings *[[Alberto Ronchey]] **Niente sui 3 archivi; prima del 1997. *[[Aldous Huxley]] **Aveva...: Il tempo si deve fermare **Forse la terra...: da Punto contro punto. *[[Alexander Pope]] **Ad ogni parola: ''Il ricciolo rapito''. *[[Alexandre Dumas (figlio)]] **Affari?: La Question d'argent *[[Alfred de Musset]] **Chiunque...: da ''Poesie nuove''. *[[Amos Bronson Alcott]] **Un buon libro: ''Table talk''. *[[Anatole France]] **È nella natura umana: da ''Il libro del mio amico''. **Il buon critico: ''La Vie littéraire''. **Il castigo del delitto: ''Sulla pietra bianca''. **L'elemosina avvilisce: da ''Il signor Bergeret a Parigi''. *[[André Gide]] **C'è un limite (il est un degré dans la confidence que l'on ne peut dépasser sans artifice, sans se forcer): ''Correspondance: 1913-1934'' *[[Anita Loos]] **''Gli uomini preferiscono le bionde''. *[[André Malraux]] **È difficile: ''Il tempo del disprezzo'', prefazione *[[Anne Dickson]] **Potrebbe trattarsi di uno scambio di persona. **Ha scritto: ''Pensieri sotto il cuscino'', ''Pensieri sotto il cuscino per illuminare tutto l'animo'' (2 libri di aforismi?), ''Conversazioni difficili''. *[[Antoine de Saint-Exupéry]] **Chiunque ami (Quiconque aime d'abord l'approche de l'amour ne connaîtra point la rencontre): ''Cittadella''. **La tecnologia (la macchina): ''Terra degli uomini'' **L'aeroplano: ''Terra degli uomini'' *[[Anton Čechov]] **Forse: Taccuini (Quaderni). **La buona educazione: Taccuini (Quaderni). **La capacità: Taccuini (Quaderni). **La morte: Biancafronte ? *[[Antonin Artaud]] **''Scritti di Rodez''. *[[Antonio Tabucchi]] **''Il racconto...'': da ''Racconti'' ? ***Niente in ''Notturno indiano'', ''Sogni di sogni''. *[[Antonin Artaud]] **Messaggi rivoluzionari *[[Aristotele]] **Amare è gioire: ''Etica eudemia'' (?) **Ci si dovrebbe comportare: ''Etica nicomachea'' (?) **Dopo che le abilità pratiche: ''Metafisica'' (?) *[[Arthur Miller]] **La parola: ''Dopo la caduta''. *[[Arthur Schopenhauer]] **Change alone is eternal, perpetual, immortal: attribuita. **La felicità è come l'elemosina: ''Sulla felicità e sul dolore''. **Il principio dell'onore: ''In-quarto''. ====B==== *[[Beato Angelico]] **Vennero scritti due epitaffi, verosimilmente da Lorenzo Valla. Il primo, perduto, si doveva trovare su una lapide alla parete e recitava: «La gloria, lo specchio, l'ornamento dei pittori, Giovanni il Fiorentino è conservato in questo luogo. Religioso, egli fu un fratello del santo ordine di San Domenico, e fu lui stesso un vero servo di Dio. I suoi discepoli piangono la morte di un così grande maestro, perché chi troverà un altro pennello come il suo? La sua patria e il suo ordine piangono la morte di un insigne pittore, che non aveva uguali nella sua arte» . *[[Benito Mussolini]] **Molte citazioni sono in ''Scritti e discorsi''. *** (Balbo) 1945. *[[Bernardo Bertolucci]] **Forse dal film ''[[Il tè nel deserto]]'' *[[Bertolt Brecht]] **Tutte le arti: <del>Scritti sulla letteratura e sull'arte</del> Scritti teatrali (?) *[[Bertrand Russell]] **La filosofia è un tentativo...: Saggi impopolari **Può sembrare strano che...: Religione e scienza *[[Blaise Pascal]] **L'eccitamento che un: '''Niente nelle opere complete'''; "The excitement that a gambler feels when making a bet is equal to the amount he might win times the probability of winning it" - Mathematical Maxims and Minims, Nicholas J. Rose, 1988. "Pascal argues that the value of a game is the prize to be won times the probability of winning it.", ''The Statistical Pioneers'', 1984. **L'uomo è l'errore di Dio: '''Niente nelle opere complete'''; {{cfr}} [[Friedrich Nietzsche]], ''Il crepuscolo degli idoli'', "E che? L'uomo è soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell'uomo?". [[Isaac Bashevis Singer]], ''Siddah e Kuziba''. **Non pensare quello che penso io: '''Niente nelle opere complete''' **Ritengo che contro chiunque: '''Niente nelle opere complete'''. [[Émile Boutroux]], ''[[s:fr:Pascal_(Boutroux)/5|Pascal]]'': ''L’homme est un problème dont la solution ne se trouve qu’en Dieu''. *[[Borís Leonídovič Pasternàk]] **L'arte: ''Della modestia e del coraggio''. **Sei l'ostaggio dell'eternità: dalla poesia ''Notte''. ====C==== *[[Camilla Cederna]] **L'espresso, 1990. *[[Carl Gustav Jung]] **Il fanatismo altro non è se non un dubbio ipercompensato: ''Tipi psicologici''. *[[Carlo Bo]] **Possibile citazione completa: «L'uomo che legge, l'uomo che non vive senza libri è certo di poter opporre alla realtà che lo circonda una seconda e più vera realtà: alle cose contrappone le idee, agli oggetti i pensieri. Che cos'è in fondo un libro se non un frammento della seconda realtà sognata, ipotizzata, meditata? Il bisogno di leggere è prima di tutto il bisogno di restare con se stessi» *[[Charles Baudelaire]] **''Those men get along best with women who can get along best without them''. *[[Charles Bukowski]] **L'individuo equilibrato è un pazzo (''The well balanced individual is insane''): ''Taccuino di un vecchio sporcaccione'' (un'edizione integrale) **''La donna non è niente più che alcune parole'': ''Notations from a Muddled Indolence'', da ''At Terror Street and Agony Way'' ***Anche in ''The Roominghouse Madrigals''. ***Non è in ''Poesie (1955-1973)''. ***E' sicuramente in uno di questi 3 libri: ''Notte imbecille'', ''Non c'è niente da ridere'', ''Nato per rubare rose''. **Scrivere poesie non è difficile: "the living that is sometimes difficult", ''Urla dal balcone''. **Parlare di morte è come parlare di denaro: da ''Notte imbecille''. **Ti aspetti di trovare poesia: da ''Notte imbecille''. *[[Charles Caleb Colton]] **Molte citazioni potrebbero provenire da ''Lacon''. *[[Charles Dickens]] **Trovare traduzioni: ***Bere gin: da ''Sketches by Boz'' (''Trilogia di Londra''). ***Con l'affetto: da ''Martin Chuzzlewit''. ***La carità: da ''Martin Chuzzlewit''. ***Lega un albero: ''Dombey e Figlio''. **''All the year round'', Vol.15, 1876, p.281. *[[Clive Staples Lewis]] **L'umanità non passa: da ''L'allegoria dell'amore''. **Superato il primo choc da ''Il problema della sofferenza''. ====D==== *[[David Herbert Lawrence]] **Conosciamo questi nuovi: Art-Nonsense and Other Essays di Eric Gill (recensione) **La pornografia: da ''Oscenità e pornografia''. *[[Dean Acheson]] **''I try to be as philosophical as the old lady from Vermont who said that the best thing about the future is that it only comes one day at a time''. *[[Denis Diderot]] **Con la virtù: lettera del 18 luglio 1762 a Sophie Volland (''Siamo tutti libertini. Lettere a Sophie Volland. 1759-1762''). **Ho visto spesso un attore: ''Paradosso sull'attore'' **L'amore toglie: ''Paradosso sull'attore'' *[[Diego Abatantuono]] ** Epoca(?) ** Indipendente di venerdì 18 dicembre 1993. *[[Dino Risi]] **Intervista al settimanale ''Oggi'' del 31 maggio 1993. ====E==== *[[Edgar Allan Poe]] **Dichiarare la propria viltà: Marginalia ? *[[Edith Wharton]] **''I ragazzi'' *[[Elio Toaff]] **''Mehr als alle anderen haben wir Gelegenheit gehabt, dieGüte und Edelmütigkeit des Papstes während der Jahre der Verfolgung und des Schreckens kennenzulernen.'' (''Frankfurter Allgemeine Zeitung'', 4 marzo 1963) *[[Émile Zola]] **La civiltà non raggiungerà: [https://quoteinvestigator.com/2018/06/29/last-stone/] *[[Ennio Flaiano]] **''Coraggio, il meglio è passato'': citato ne ''[[La terrazza]]'', di Scola (1980). *[[Enzo Biagi]] **Sette, 2004 (Diciamoci tutto) *[[Eric Ambler]] **''La maschera di Dimitrios'' (edizione integrale). *[[Erich Fromm]] *[[Erich Maria Remarque]] **Potresti diventare: Arco di trionfo *[[Ernest Hemingway]] **Mai pensare: Introduzione a ''Treasury for the free world''. **Essere un padre di successo: ''Papa Hemingway''. **Non confondere: ''Papa Hemingway''. *[[Eugène Ionesco]] **È la nostra propria mediocrità: da ''Il solitario''. *[[Eugenio Montale]] # Versi di Luca Ghiselli? ====F==== *[[Fernando Pessoa]] **1. ''Cessa o teu canto''. *[[Francis Scott Fitzgerald]] **A diciotto anni: da ''Maschiette e filosofi''. **Mostratemi un eroe: ''Notebook E'' (1945). *[[François de La Rochefoucauld]] **Le promesse di certi uomini sono come sabbie mobili che viste da lontano sembrano solide e sicure ma si rilevano inconsistenti e insidiose. ***Nulla su Google Libri, in italiano, inglese o francese. ***Niente negli archivi dei giornali. ***Contiene un possibile errore: ''rilevano'' invece di ''rivelano''. ***Non è nelle ''Massime''. ***Non è nelle ''Massime'' di [[Marguerite de la Sablière]]. ***Inserita nel 2006, non si trova prima del 30 giugno 2002. *[[François-René de Chateaubriand]] **Bonaparte: Mélanges politiques **Il cuore sente: Saggio sulle rivoluzioni **Il tempo: Essai sur la littérature anglaise **L'orgoglio: Saggio sulle rivoluzioni *[[Françoise Sagan]] **Castello in Svezia *[[Franz Kafka]] **Ogni rivoluzione evapora: ''Colloqui con Kafka''. **La giovinezza: ''Colloqui con Kafka''. *[[Friedrich Nietzsche]] **Che differenza resta... : ''Nachgelassene Fragmente'', 14, 159. ***Non è in ''La volontà di potenza'' (Bompiani). ***Rimangono da controllare ''La volontà di potenza'' (N&C) e ''Frammenti postumi''. **E io sopporto soltanto: ''Frammenti postumi'', 8, 2. *[[Friedrich Schiller]] **È pericoloso svegliare: ''La canzone della campana''. **La pace raramente: ''Guglielmo Tell''. **La vita è solo errore: Cassandra. *[[Friedrich Schlegel]] **''So ist es denn endlich dahin gekommen, daß nachdem erst die Revolution von unten, dann die Revolution von oben, ihre volle Zeitperiode hindurch ausgewütet hatten, nun noch ein neues politisches Unheilsphänomen, als erstes eigentümliches Zeichen der neuesten, eben jetzt beginnenden Epoche hervorbricht. Ich möchte es die Revolution aus der Mitte heraus nennen.'' Signatur des Zeitalters, in: Concordia. Eine Zeitschrift ====G==== *[[Gabriel Garcia Marquez]] **Mi sembra che dall'impero romano: intervista, Messaggero del 7 settembre 1992. *[[Galeazzo Ciano]] **Potrebbe essere di [[Giuseppe Bottai]], dal ''Diario''. *[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] **L'istruzione è: Lineamenti di filosofia del diritto, Aggiunte redatte da Eduard Gans, § 151. *[[George Eliot]] **''Avete delle parole così forti'': Felix Holt. **I pensieri (''Our thoughts are often worse than we are''): Scenes of Clerical Life. **''L'inizio del pentimento'': Felix Holt. **''La crudeltà'': Scenes of Clerical Life (Janet's Repentance). **''La vita può essere misurata'': Felix Holt. **''La razza è più forte del pascolo.'': Silas Marner. **''Niente è così bello'': Silas Marner. **''Non c'è alcuna vita privata'': Felix Holt. **''I have the conviction that excessive literary production is a social offense'': lettera (1871), in J.W. Cross, ed., George Eliot's Life as Related in Her Letters and Journals (1885) **''Un pugno'' (Blows are sarcasms turned stupid): Felix Holt. ** I remember how, at Cambridge, I walked with her once in the Fellows’ Garden of Trinity, on an evening of rainy May; and she, stirred somewhat beyond her wont, and taking as her text the three words which have been used so often as the inspiring trumpet-calls of men—the words God, Immortality, Duty—pronounced, with terrible earnestness, how inconceivable was the first, how unbelievable the second, and yet how peremptory and absolute the third. [https://www.bartleby.com/309/1001.html] *<del>[[Georges Bernanos]]</del> {{fatto}} *[[George Bernard Shaw]] **Che tu creda o no: ''Androclo e il leone''. **L'uomo può arrivare: ''Candida'' **Mi piace la convalescenza: ''Torniamo a Matusalemme'' *[[George Orwell]] **Chi è vincente ora: saggio ''Second Thoughts on James Burnham'' **Il fine di uno scherzo non è: Saggio ''Funny, but not vulgar'' **Il modo più veloce di finire una guerra è perderla: saggio ''Second Thoughts on James Burnham'' *[[George Santayana]] **Il caos è un nome: ''Dominations and Powers''. **Lo scetticismo è la castità dell'intelletto: ''Scetticismo e fede animale''. *[[Giacomo Casanova]] **Fonti in [[:de:Giacomo Casanova|de.wikiquote]]. Il guaio di Casanova è che ha scritto in francese, serve una traduzione. *[[Gianfranco Funari]] **La donna più importante: Novella 2000 del 29 maggio 1993. *[[Giorgio Manganelli]] **Serve a qualcosa il paradiso? O la sua perfezione include l'inutilità? ***Prima di gennaio 2000. ***Niente negli archivi di Repubblica, Corriere della Sera e La stampa. ***Checklist: ****<del>''[[Hilarotragoedia]]'', Feltrinelli, Milano, I ed. 1964; Adelphi, Milano, 1987</del> **** <del>''La Letteratura come menzogna'', Feltrinelli, Milano, 1967; Adelphi, Milano, 1985</del> **** <del>''Nuovo commento'', Einaudi, Torino, 1969; Adelphi, Milano, 1993</del> **** <del>''Agli dèi ulteriori'', Einaudi, Torino, 1972; Adelphi, Milano, 1989</del> **** <del>''Lunario dell'orfano sannita'', Einaudi, Torino, 1973; Adelphi, Milano, 1991</del> **** <del>''Cina e altri orienti'', Bompiani, Milano, 1974; Adelphi, Milano, 2013</del> **** ''In un luogo imprecisato'', Rai, Roma, 1974 **** ''A e B'', Rizzoli, Milano, 1975 **** ''Sconclusione'', Rizzoli, Milano, 1976 **** <del>''Pinocchio: un libro parallelo'', Einaudi, Torino, 1977; Adelphi, Milano, 2002</del> **** ''Cassio governa a Cipro'', Rizzoli, Milano, 1977 **** <del>''Centuria: cento piccoli romanzi fiume'', Rizzoli, Milano, 1979; a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 1995</del> **** ''Amore'', Rizzoli, Milano, 1981 **** ''Angosce di stile'', Rizzoli, Milano, 1981 **** <del>''Discorso dell'ombra e dello stemma o del lettore e dello scrittore considerati come dementi'', Rizzoli, Milano, 1982; a cura di [[Salvatore Silvano Nigro]], Adelphi, Milano, 2017</del> **** ''Dall'inferno'', Rizzoli, Milano, 1985; Adelphi, Milano, 1998 **** ''Tutti gli errori'', Rizzoli, Milano, 1986 **** ''Laboriose inezie'', Garzanti, Milano 1986 **** ''Rumori o voci'', Rizzoli, Milano, 1987 **** <del>''Salons'', Franco Maria Ricci, Milano, 1987, Adelphi, Milano, 2000</del> **** <del>''Improvvisi per macchina da scrivere'', Leonardo, Milano, 1989; Adelphi, Milano, 2003</del> **** ''Antologia privata'', Rizzoli, Milano, 1989; Quodlibet, Macerata, 2015 **** G. Manganelli-[[Cesare Garboli]], ''Cento libri per due secoli di letteratura'', Archinto, Milano, 1989 **** <del>''Encomio del tiranno: scritto all'unico scopo di fare dei soldi'', Adelphi, Milano, 1990</del> **** ''Due lettere di Giorgio Manganelli'', Adelphi, Milano, 1990 **** <del>''La palude definitiva'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1991</del> **** <del>''Il presepio'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1992</del> **** <del>''Esperimento con l'India'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1992</del> **** <del>''Il rumore sottile della prosa'', a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 1994</del> **** <del>''La notte'', a cura di Salvatore Silvano Nigro, Adelphi, Milano, 1996.</del> **** <del>''Le interviste impossibili'', Adelphi, Milano, 1997</del> **** ''Il delitto rende ma è difficile'', con un'intervista alla figlia Lietta a cura di [[Ugo Cornia]], Comix, Modena, 1997 **** ''Solo il mio corpo è reale : note su Stephen Spender'', a cura di Luca Scarlini, Via del vento, Pistoia, 1997 **** ''De America: saggi e divagazioni sulla cultura statunitense'', a cura di Luca Scarlini, Marcos y Marcos, Milano, 1998 **** ''Contributo critico allo studio delle dottrine politiche del '600 italiano'', a cura di Paolo Napoli, con un saggio introduttivo di [[Giorgio Agamben]], Quodlibet, Macerata, 1999 **** ''Le foglie messaggere. Scritti in onore di Giorgio Manganelli'', a cura di Viola Papetti, Editori riuniti, Roma, 2000 [contiene inediti] **** ''Cerimonie e artifici : scritti di teatro e di spettacolo'', a cura di Luca Scarlini, Oedipus, Salerno, 2000 *****Niente in ''La favola pitagorica'', ''Ti uccidero, mia capitale'', ''Concupiscenza libraria'', ''Un'allucinazione fiamminga'', ''L'isola pianeta e altri settentrioni'', ''Vita di Samuel Johnson'', ''La penombra mentale''. ***Niente in Alda Merini, ''La scopata di Manganelli'' *[[Giovanni Falcone]] **1. Non è in ''Cose di Cosa Nostra''. *[[Giovanni XXIII]] **''I fioretti di papa Giovanni'', Henri Fesquet. *[[Gilbert Keith Chesterton]] **Il vero modo: ''I vantaggi di avere una sola gamba'' in ''Tremendous Trifles'' (''Tremende bazzecole'') *[[Gore Vidal]] **Il sesso: ''Sex, Death and Money''. *[[Guillaume Apollinaire]] **''Una struttura diventa'': da ''Les Peintres cubistes''. **''Gli artisti sono'': da ''Les Peintres cubistes''. **''La geometria è'': da ''Les Peintres cubistes''. **''Gli artisti sono'': da ''Les Peintres cubistes''. **''L'amore'': da ''Adieu!'', in ''Poèmes à Lou''. *[[Günter Grass]] **Art is uncompromising and life is full of compromises. ―Quoted by Arthur Miller in the Paris Review, 1966 *[[Gustave Flaubert]] **I coniugi: Lettera, 25 gennaio 1880. **Il cuore: 19 gennaio 1840. **L'auteur dans son œuvre doit être comme Dieu dans l'univers... *[[Guy de Maupassant]] **La storia: Sull'acqua (l’histoire, cette vieille dame exaltée et menteuse) ====H==== *[[Henrik Ibsen]] **Gli amici: André Gide, prefazione a Conjdon: Friends are dangerous, not so much for what they make us do as for what they keep us from doing. (from the Correspondence) *[[Henri Bergson]] **''Le due fonti della morale e della religione'' *[[Henri Michaux]] **''Brecce''. *[[Henry David Thoreau]] **Gli amici non vivono: ''Una settimana sui fiumi Concord e Merrimack'' (parte omessa in ''Opere scelte'') **Il massimo che posso fare per un amico: Diario (7 febbraio 1941) *[[Henry Fielding]] **A chi nulla è stato dato: ''Joseph Andrews'' *[[Henry Miller]] **Il surrealismo: ''“An Open Letter to Surrealists Everywhere,” The Cosmological Eye'' (Lettera aperta ai surrealisti d'ogni paese, in ''Max e i fagociti bianchi''). **La storia del mondo: "Domenica dopo la guerra". *[[Hermann Hesse]] **Il prodigio della...: Die Welt im Buch **La funzione del poeta: ''Sull'amore'' (?) *[[Honoré de Balzac]] **''Ce qui fait les qualités du mari qu'on aime fait les dèfauts du mari qu'on n'aime pas''. **La gloria è un veleno: ''Una figlia d'Eva''. **''Le vieillard est un homme qui a diné et qui regarde les autres manger'': ''Correspondance'' ====I==== *[[Ian McEwan]] **''L'amore fatale'' **''A new license for liberty'', Guardian (30 aprile 1990), p. 19. ** Guardian (London, May 26, 1983). *[[Ignazio Cantù]] **Alcune citazioni potrebbero essere del fratello, [[Cesare Cantù]]. *[[Ignazio Silone]] **Due citazioni tratte da discorsi pubblici (?), difficile reperire una trascrizione precisa. ***''Comunisti ed ex comunisti'': prima del 1961. *[[Immanuel Kant]] **Che cosa significa orientarsi nel pensiero. *[[Indro Montanelli]] **''Ci manca un Berlinguer'': da ''La Voce'', fra il 22 marzo 1994 e il 12 giugno 1994. **In un'intervista alla Stampa: dal Giornale del 20 maggio 1993. **Sempre più si diffonde sulla nostra stampa: da ''Il giornale'', 29 maggio 1993. **Sulle donne s'è detto di tutto: La Voce, 1994. **Un giorno dissi al cardinal Martini: ''Il Venerdì'' di Repubblica, 21 gennaio 1994. *[[Isaac Asimov]] **Credo che sia impossibile: ''Yours, Isaac Asimov''. *[[Ivy Compton-Burnett]] **''Madre e figlio''. ====J==== *[[Jack London]] **''Un osso'': da ''La strada''. *[[Jack Kerouac]] **''Una tazza di caffè'': ''Angeli di desolazione''. *[[Jacques Lacan]] **L'amore: ''Seminario XII'', in ''Altri scritti''. *[[James Joyce]] **Nessuna penna: ''Lettere''. **Qual è l'età: ''Ulisse''. *[[Jean Cocteau]] **Ciò che il pubblico critica in voi: ''Il gallo e l'arlecchino'' **Il poeta è un: ''Secrets de beauté'' **La massa: ''Secrets de beauté'' **Barabba: ''Il gallo e l'arlecchino'' **Un artista: ''Il gallo e l'arlecchino'' *[[Jean Genet]] **Chi non ha mai provato: ''Un Captif Amoureux''. **Chiunque conosca un fatto: ''Un Captif Amoureux''. *[[Jean-Jacques Rousseau]] **È soprattutto nella solitudine: ''Le confessioni''. **Il rimorso dorme: ''Le confessioni''. **Val molto di più avere: ''Le confessioni''. *[[Jean-Paul Sartre]] **Odio le vittime che rispettano i loro giustizieri: I sequestrati di Altona, atto 1, sc. 1. *[[Jiddu Krishnamurti]] **Quando c'è l'Amore: ''L'uomo alla svolta''. *[[Johann Gottlieb Fichte]] **L'uomo che si isola: ''Sistema di etica''. *[[Johann Wolfgang von Goethe]] **Agli stupidi: Faust - ''Wie sich Verdienst und Glück verketten Das fällt den Thoren niemals ein'' **I love those who yearn for the impossible: Faust. **Chi possiede arte: Xenia? **Ciascuno vede: Faust, prologo. **L'azione è tutto: Faust **La mia pace è perduta: Faust. **L'età non ci rende: Faust, prologo **L'uomo è uomo: I dolori del giovane Werther. **Monotona cosa è l'uman genere: I dolori del giovane Werther. **Non si è mai soli in pochi: Faust, I, 4036. **Una perfetta contraddizione: Faust *[[John David Barrow]] **Da ''L'universo come opera d'arte''. *[[John Fowles]] ** La donna del tenente francese *[[Jorge Luis Borges]] **Nous ne croyons plus au progrès, quel progrès! (citato in Nestor Ibarra, ''Borges et Borges'') **Il vantaggio di avere: “Harto de los laberintos,” entrevista con César Fernández Moreno, Mundo Nuevo 18, (Dec. 1967) *[[José Ortega y Gasset]] **Il poeta: ''La disumanizzazione dell'arte''. **La biografia: {{en}} ''In Search of Goethe from Within: Letter to a German'', {{it}} ''Goethe. Un ritratto dall'interno'' (?) *[[Joseph Conrad]] **La critica: da ''Lo specchio del mare''. **Solo l'immaginazione: ibidem?. *[[Jules Renard]] **Scrivere: Leçons d'écriture et de lecture, 13 aprile 1895. ====K==== *[[Khalil Gibran]] **''The vision: reflections on the way of the soul''[http://4umi.com/gibran/vision/7] *[[Karen Blixen]] **L'uomo e la donna: ''Racconti d'inverno''. *[[Karl Ludwig Börne]] **''Ankündigung der Waage''. *[[Karl Kraus]] **Ben venga il caos: da ''La muraglia cinese''. *[[Karl Marx]] **Ogniqualvolta vien posta in discussione una determinata libertà, è la libertà stessa in discussione.: ''Dibattiti sulla libertà di stampa e sulla pubblicazione delle discussioni alla Dieta'', in ''Scritti politici giovanili''. ====L==== *[[Laurence Sterne]] **''Men tire themselves in pursuit of rest'': The Koran *[[Laurens van der Post]] **''Il mondo perduto del Kalahari'' **''Il cuore dell'Africa'' *[[Lev Tolstoj]] **Il segreto della felicità: una citazione simile è attribuita a [[James Matthew Barrie]]: «The secret of happiness is not in doing what one likes, but in liking what one has to do», ma non è rintracciabile nelle sue opere. **Se i macelli...: ***La maggior parte delle fonti la attribuiscono a [[Paul McCartney]]; [http://www.postchronicle.com/cgi-bin/artman/exec/view.cgi?archive=180&num=279211 McCartney] stesso dice di ripeterla spesso. ***Google Libri non dà risultati in inglese o in russo in alcuna opera di Tolstoj. **Tutte le idee: ''Guerra e pace'', epilogo, parte I, cap. XVI. **Tutti pensano a cambiare: [http://books.google.com/books?id=kVBYAAAAMAAJ&hl=it&dq=%22thinks%20of%20changing%22%20inauthor:Tolstoy&ei=lIJqTPfhFouOjAe8_vmBAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA] **Tutto, ogni cosa: ''Guerra e pace'', libro IV, parte I, cap. XVI. *[[Luc de Clapiers de Vauvenargues]] **N. 590. *[[Ludwig Wittgenstein]] **Niente in '''Pensieri diversi''' **Sentiamo dire: ''Grammatica filosofica'' *[[Luigi Einaudi]] **Discorso del 1954 (?); di sicuro prima del 1960. *[[Luigi Pirandello]] **E' un verso della canzone ''Camminando'' di [[Massimo Di Cataldo]]. Citazione o fonte? ====M==== *[[Manlio Sgalambro]] **[[Il cavaliere dell'intelletto]] **Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell'ora è disfare. *[[Marcel Proust]] **È meglio sognare la propria vita: da ''I piaceri e i giorni''. **Il ritornello che un orecchio: da ''I piaceri e i giorni''. *[[Marguerite Duras]] **''La vita materiale''. *[[Marguerite Yourcenar]] ** Il tuo nome: da ''I doni di Alcippe''. **Si è schiantato un cielo: da ''I doni di Alcippe''. **Noi abbiamo una sola vita: da ''Pellegrina e straniera''. **Non ho l'impressione: Alfredo Cattabiani, "Quel contatto ineffabile con l'Eterno", il Tempo, 19 dicembre 1987, p.3. **La morte s'avvicina: da ''I doni di Alcippe''. *[[Marlene Dietrich]] *Controllare ''Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri''. *[[Mario Soldati]] **Ho contattato personalmente il sito comitatomariosoldati.it: mi hanno risposto che Kezich lo ha riportato sul Corriere della sera, senza fornirmi però una data. Nessun risultato tuttavia nell'archivio del Corriere (1992-oggi). **Prima del 1986. *[[Mario Vargas Llosa]] **Lettere... *[[Marshall McLuhan]] **Sunday Times Magazine, 26 marzo 1978 **La bomba: ''Il medium è il messaggio''. *[[Martin Heidegger]] **Il colloquio: da ''La poesia di Hölderlin''. *[[Matilde Serao]] **''Corriere di Roma'' del 19 settembre 1886: "Ascende la carrozza fra le prime macchie, rade ancora, e gira intorno ad una collina, scoprendo ogni tanto con l’occhio l’immenso Jonio glaciale senza una vela. Lievemente l’aria rinfresca. Ecco Stilo, una piccola città bruna bruna, antica, medievale, fabbricata a mezza costa; cittadina fiera e malinconica con le sue chiese antiche. Si traversa Stilo: le calabresi dal volto pallido vi guardano senza curiosità da dietro piccoli vetri delle loro finestre. La vegetazione poi diventa sempre montanara e si gira sui fianchi della montagna, ora seppellendosi fra gli alberi, ora rasentando un precipizio spaventoso. Qui e là spunta la roccia, nuda, nera, ciclopica. Non dunque questo paese è Ferdinandea? No, questo è Pazzano: paese di pietra e paese di ferro. Sta nell’aria e si respira il ferro: sgorga e si rovescia dalla bocca delle miniere, già riattivate (dal Fazzari) rossastro, sottilissimo, dilagante in flutti di polvere." *[[Max Beerbohm]] **Le donne: Zuleika Dobson *[[Max Frisch]] **Niente in ''Stiller''. *[[Max Nordau]] **God is the name that from the beginning: da ''Morals and the Evolution of Man''. *[[Michel Foucault]] **Introduzione a Ludwig Binswanger, ''Sogno ed esistenza''. Anche in ''Il sogno''. *[[Miguel de Cervantes]] **Diffida: da ''Novelle esemplari''. *[[Molière]] **Preferisco un vizio: ''Anfitrione'', Act I, sc. iv. *[[Monica Vitti]] **Venerdì di Repubblica del 25 agosto 1995. *<del>[[Montesquieu]]</del> {{fatto}} ====N==== *[[Nadežda Jakovlevna Mandel'štam]] **Le mie memorie *[[Napoleone]] **Che cos'è allora, questa verità storica, nella maggior parte dei casi? Una favola convenzionale, come fu ingegnosamente definita. (Memoriale) **So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio. (16 marzo 1811) *<del>[[Niccolò Tommaseo]]</del> {{fatto}} *[[Nicola Abbagnano]] **Dovrebbe essere in un articlo de ''Il Giornale'', 1981-1983. *[[Nino Manfredi]] **Io vengo dal bestialismo: ''Epoca'', 1993. *[[N. Scott Momaday]] **Una parola: Il viaggio a Rainy Mountain *[[Norman Douglas]] **La scuola: ''How about Europe''. ====O==== *<del>[[Oreste Benzi]]</del> {{fatto}} ====P==== *[[Paolo Rossi]] **Quello che succede in Italia: ''L'Indipendente'' di giovedì 30 novembre 1995. *[[Pablo Neruda]] **L'amore è breve: da ''20 Poesie d'amore e una Canzone disperata'' (Posso scrivere i versi...) *[[Paolo Villaggio]] **Fantozzi è anche un terapeuta: al Messaggero di lunedì 10 gennaio 1994. **Ho nostalgia degli anni Cinquanta: durante la trasmissione tv ''Babele'' di domenica 13 giugno 1993. **La tv è più pericolosa: ''Giornale'' di sabato 16 luglio 1994. *[[Paul Valéry]] **All'inizio: Dialogo dell'albero **Mettons en commun ce que nous avons de meilleur et enrichissons nous de nos mutuelles différences. **Bisogna: Moralités (Tel quel) *<del>[[P. D. James]]</del> {{fatto}} *[[P. G. Wodehouse]] **capelli grigi: ''Diario segreto''. **Critico: ''Le avventure di Sally''. **Telegrammi: ''Tanto di cappello a Jeeves''. *[[Pedro Calderón de la Barca]] **''Mujer, llora y vencerás''. *[[Pier Paolo Pasolini]] **'''Non''' è in ''Petrolio''. ====R==== *[[Raffaella Carrà]] **intervista al Giornale del 27 gennaio 1996. *[[Rainer Maria Rilke]] **Che cosa è mai... : ''Su Rodin''. **Così noi viviamo...: ''Sonetti a Orfeo'' (?) *[[Ralph Waldo Emerson]] **Attacca il tuo carro: <del>''Società e solitudine''</del>. **Dobbiamo essere cortesi: ''Condotta di vita''. **È una regola: ''Social aims''. **È una superstizione: ''Condotta di vita''. **Solo la poesia: <del>''Società e solitudine''.</del> **Un impero: ''The Young American''. **Un uomo: ''The Sovereignty of Ethics''. **[http://www.bartleby.com/90/ Opere complete] *[[Raymond Chandler]] **A really good detective never gets married: ''"Casual Notes on the Mystery Novel" (essay, 1949), first published in Raymond Chandler Speaking (1962)'' **Almeno la metà: da ''Casual Notes on the Mystery Novel'' **Boston: da ''Selected Letters of Raymond Chandler''. **The more you reason the less you create: da ''Selected Letters of Raymond Chandler'' e ''Raymond Chandler Speaking''. **If my books had been any worse: Raymond Chandler Speaking. **...it is a lesson in how not to write for the movies: ''Selected Letters of Raymond Chandler''. **By his standards anyone who noticed how many walls the room had: ''Selected Letters of Raymond Chandler''. *[[Raymond Queneau]] **Il diario intimo di Sally Mara (?); Sally plus intime (!). *[[Robert A. Heinlein]] **<del>''Il gatto che...''.</del> *[[Robert de Flers]] **Les livres sont des amis parfaits, ils sont accueillants et discrets, ils écoutent tous les secrets qu'on leur raconte et ils se gardent de les répéter. Aucune indulgence ne peut être comparée à la leur. Il n'y a qu'une chose qu'ils ne peuvent souffrir c'est d'être prêtés. Quand on les prête, ils sont si vexés qu'ils ne reviennent jamais. *[[Robert Louis Stevenson]] **Datemi quel giovanotto (For God's sake give me the young man who has brains enough to make a fool of himself!): ''Crabbed Age and Youth'' (in ''Virginibus puerisque''?) *[[Robert Musil]] **''Gli ideali hanno strane proprietà'': da ''The German as Symptom'', in ''Precision and Soul. Essays and Addresses''. **''Es hat keinen Sinn, Sorgen im Alkohol ertränken zu wollen, denn Sorgen sind gute Schwimmer''. *[[Roberto Gervaso]] *<del>[[Roland Barthes]]</del> {{fatto}} *[[Rudyard Kipling]] **Alla legione dei perduti...: ''Gentlemen-Rankers''. **Anche se il Tuo Potere...: ''McAndrew's Hymn''. **Il potere...: [http://www.thisdayinquotes.com/2011/03/power-without-responsibility.html] ====S==== *[[Samuel Beckett]] **Che cosa so: Basta **Com'è difficile parlare: Molloy **Dove sono: L'innominabile **Il sole risplende: Murphy **Questo è ciò che potrebbe essere l'inferno: Cenere. *[[Simone de Beauvoir]] **''La forza delle cose'' (''J’ai vécu tendue vers l’avenir et maintenant, je me récapitule, au passé : on dirait que le présent a été escamoté. J’ai pensé pendant des années que mon œuvre était devant moi, et voilà qu’elle est derrière: à aucun moment elle n’a eu lieu; ça ressemble à ce qu’on appelle en mathématiques une coupure, ce nombre qui n’a de place dans aucune des deux séries qu’il sépare''). *[[Simone Weil]] **Qui penserait à Dieu s'il n'y avait pas de mal au monde? *[[Soren Kierkegaard]] **At the bottom of enmity between strangers lies indifference. The Journals of Soren Kierkegaard: A Selection, no. 1144, journal entry for 1850, ed. and trans. by Alexander Dru (1938). **La sola antitesi: In vino veritas. **Ogni uomo: L'ora/L'istante (every human being is by nature a born hypocrite). **Uscirò dal cerchio: Aut aut (ed. integrale). *[[Stefania Sandrelli]] **Venerdì di Repubblica dell'8 marzo 1996 *[[Stendhal]] **''Je ne sais pas qui a donné l'idée de planter une ville au milieu de ce sable'': lettera del 3 novembre 1806. *[[Sun Tzu]] **Nessun riscontro ne ''L'arte della guerra''. *[[Susan Sontag]] **L'interpretazione: da ''Contro l'interpretazione''. ====T==== *[[T. S. Eliot]] **La completa eguaglianza: ''Appunti per una definizione della cultura''. *[[Thomas Mann]] **Trovare ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''. **Una grande verità: ''La posizione di Freud nella storia dello spirito moderno'' in ''Scritti minori'' o ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''. *[[Tom Cruise]] **Mi hanno insegnato: ''Messaggero'', 9 agosto 1992 ====U==== *[[Umberto Eco]] **Aristotele: 7, supplemento del Corriere della sera, 1995. *[[Ursula Le Guin]] **È troppo intelligente: Dancing at the Edge of the World **I bambini della rivoluzione: Dancing at the Edge of the World **La mia immaginazione: "The Creatures on My Mind" in Unlocking the Air and Other Stories **Se la narrativa scientifica: Dancing at the Edge of the World ====V==== *[[Valerio Magrelli]] **Possibile citazione completa: Gioco d’azzardo. È il contrario del gioco, ed è assurdo che abbia lo stesso nome. Mentre il gioco è fondato sulla possibilità di maneggiare le proprie forze, il gioco d’azzardo è basato sul rifiuto di agire: in un caso c’è l’azione, nell’altro la passione. *[[Victor Hugo]] **La religione: Préface philosophique (?) *<del>[[Virginia Woolf]]</del> {{fatto}} *<del>[[Vladimir Nabokov]]</del> {{fatto}} *[[Voltaire]] **Amici miei: ''Dialogues et entretiens philosophique'' (Mes amis , ou les astres sont de grands géomètres) **Che cos'è la politica: ''Annales de l'Empire depuis Charlemagne'' (mais la politique est-elle autre chose que l'art de mentir à propos) **Il superfluo: ''La felicità mondana: Il mondano'' **La paura: ''La paix vaut encore mieux que la veritè'' (lettera alla marchesa Marie de Vichy Chamrond Du Deffand, 7 dicembre 1768) **Nulla è perduto: ''Adelaide du Guesclin'' **Un proverbio saggio: La cena del conte di Boulainvilliers ====W==== *<del>[[Walter Benjamin]]</del> {{fatto}} *[[William Blake]] **''Una verità detta con tristi intenti...'': ''Auguries of Innocence'' (Pickering) **''Se il Sole e la Luna dovessero dubitare.. '': ''Auguries of Innocence''. **''Ero arrabbiato con il mio amico...'': ''A Poison Tree'', ''Songs of Experience''. **''La crocefissione...'': ''The Four Zoas'' **''Essendo infinito...'': ''There is no natural religion'' **''Nulla è più spregevole...'': ''Annotations to An Apology for the Bible by R. Watson''. **''Generalizzare vuol dire essere idioti'': ''Annotations to Sir Joshua Reynolds's Discourses'', pp. xvii–xcviii **''Per la tua amicizia...'': da ''On friends and foes''. *[[William Faulkner]] **Stein, ''Intervista con William Faulkner''. *[[William Golding]] **Gli uomini producono il male: da ''The Hot Gates''. *[[William S. Burroughs]] **Parole, colori, luci, suoni: ''Scrittura creativa''. *[[William Somerset Maugham]] **Il critico: The Summing Up **Il grado di civiltà: Our Betters **L'amore è solo: The Summing Up **Non credo: The circle **Ogni produzione di un artista: The Summing Up **Una donna si sacrificherà: The circle *[[Wisława Szymborska]] **''Posta letteraria''. ====...==== *Giulio Bora, Gianfranco Fiaccadori, Antonello Negri, Alessandro Nova, ''I luoghi dell'arte'', volume 3, Electa-Bruno Mondadori, Milano 2003 ==''Focus''== Ricerca delle fonti delle citazioni tratte da ''[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:Ricerca&limit=250&offset=0&profile=default&search=%22citato+in+focus%22&ns0=1&ns8=1&ns9=1&ns11=1&ns12=1 Focus]''. *[[Giorgio Manganelli]] **Niente in Google Libri. **Niente ne ''La favola pitagorica'', ''Agli Dei ulteriori'', ''La palude definitiva'', ''Hilarotragoedia'', ''Pinocchio: un libro parallelo'', ''Le interviste impossibili'', ''Esperimento con l'India'', ''Centuria'', ''Dall'inferno''. **Niente nell'archivio del ''Corriere'' e de ''la Repubblica''. *[[Hans Magnus Enzensberger]] **''Questioni di dettaglio''. *[[Marianne Moore]] **''Unicorni di mare e di terra''. *[[Ronald Laing]] **''La politica della famiglia''. ==Raccolte di citazioni== <pre><ref>Da ''''; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref>Da ''''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref name=e /></pre> <pre>''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</pre> <pre><ref>Da ''''; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022, n. . ISBN 978-88-203-3911-1</ref></pre> <pre><ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, n. . ISBN 88-04-43263-2</ref></pre> <pre><ref>Citato in Mario Lettieri, ''Il libro delle citazioni'', De Agostini, Novara, 1998, p. . ISBN 88-415-5890-3</ref></pre> <pre><ref>Citato in Franca Rosti, ''Tra virgolette. Dizionario di citazioni'', Zanichelli, Bologna, 1995, p. . ISBN 88-08-09982-2</ref></pre> 1jumd5nzotjm6uuus5r91rgcrsvusde Catarismo 0 90537 1218163 1158830 2022-07-21T15:50:56Z Gaux 18878 Ignaz von Döllinger wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Les-Cathares 2.jpg|thumb|Bernard Romain, ''I Catari'']] Citazioni sul '''catarismo'''. *Come tra gl'[[Ismailismo|Ismaeliti]] così anco tra i Catari e {{sic|li}} Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) *I catari avevano fondato una propria branca del [[manicheismo]], che sosteneva che il mondo materiale fosse stato creato da Satana ed era dunque intrinsecamente malvagio. I catari si divisero in seguito ad uno scisma interno e, all'interno di ogni setta, erano divisi in ''perfecti'' e ''credentes''. I perfetti non mangiavano carne, uova, formaggio e grassi in genere, digiunavano per giorni interi, osservando una rigida castità e rifiutavano ogni tipo di ricchezza personale. La vita dei ''perfecti'' era talmente austera che la maggioranza dei credenti si univa alla loro schiera soltanto in punto di morte, in modo da poter raggiungere dio in santità, pur avendo vissuto con estrema liceità. ([[Sam Harris]]) *Il riflesso romantico delle canzoni dei trovatori sta su di essa {{NDR|la [[Provenza]]}} come la gloria di un tramonto sanguigno; imperocché quell'epoca della poesia del medio evo è tragicamente collegata allo sterminio degli Albigesi, di quegli eretici coraggiosi, di quegli eroi del pensiero, che insanguinarono la poesia provenzale, la libertà delle repubbliche cittadine della Francia meridionale, la civiltà sociale di quelle contrade. Fu quello uno dei punti culminanti della storia del medio evo. ([[Ferdinand Gregorovius]]) *La superba denominazione di {{sic|Cattari}} (''puri, electi'') si riferiva a varie sette, in alcune delle quali si ravvisarono già gli errori {{sic|dei}} gnostici e dei manichei. I più severi e colti del partito insegnavano, che non il Dio della luce, ma quello delle tenebre cioè dire il diavolo, era l'autore d'ogni cosa visibile. Il suo figlio Lucifero avea sedotto nel cielo una parte degli angeli e quindi erano stati rinchiusi nei corpi, quasi dentro altrettante carceri. Questi formavano una classe scelta fra gli uomini, per cui liberare, Cristo, che era un angelo, era disceso egli stesso dal cielo, senza però assumere sostanzialmente l'umana natura. ([[Johann Baptist Alzog]]) *Per connotare i Càtari, la più recente storiografia preferisce dire neo-manichei; così con un nome nuovo, un'ipotesi verosimile si trasforma in punto di partenza scientifico, ossia nel presupposto che gli eretici occidentali (gli Albigesi) si trovino in storica continuità con gli antichi Manichei. Questo collegamento è documentato con certezza per quanto riguarda le sette orientali degli Euchiti o Messaliniani, in Tracia, e dei [[Bogomilismo|Bogomili]] in Bulgaria. (Bogomili, in lingua slava, non è “ dio abbi misericordia”, bensì “caro a Dio”, teofilo, amico di dio). Queste due sette hanno in comune il fatto di aver immesso per la prima volta la satanologia – che in Occidente s'era arrampicata sul corpo della Chiesa come religione popolare, finché il tralcio finì per essere il puntello – all'interno d'un sistema teologico di fantastiche dimensioni. Accadde nei secoli XI e XII. E palesemente, nella dottrina come nella vita, essi erano imparentati coi Manichei delle origini. Presso gli Euchiti e i Bogomili si sviluppò in misura eccezionale, e vorrei sottilinearlo, la concezione d'un dio-diavolo, ossia di Satanaele. ([[Fritz Mauthner]]) *{{NDR|I Catari}} spinsero l'orrore della forza fino alla pratica della [[nonviolenza|non violenza]] e fino alla dottrina che fa procedere dal male tutto ciò che è sottoposto alla forza, cioè tutto ciò che è carnale e tutto ciò che è sociale. ([[Simone Weil]]) ==Voci correlate== *[[Anonimi catari]] *[[Bogomilismo]] *[[Manicheismo]] *[[Provenza]] ==Altri progetti== {{Interprogetto|preposizione=sul|wikt}} [[Categoria:Eresie]] [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Posizioni e teorie filosofiche]] [[Categoria:Storia medievale]] g9gayfwklij16o9qhfaeorn8503dhr4 Fico 0 90739 1218180 1210489 2022-07-21T17:55:06Z Sun-crops 10277 /* Citazioni */ +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Ficus carica0.jpg|thumb|Fichi sull'albero]] Citazioni sul '''fico'''. ==Citazioni== *Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. (''[[Genesi]]'') *''Chi ha cura del suo fico ne mangia i frutti.'' (''[[Libro dei Proverbi]]'') *Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. ([[Gesù]], ''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *''Dissero gli alberi al fico: | Vieni tu, regna su di noi. | Rispose loro il fico: | Rinuncerò alla mia dolcezza | e al mio frutto squisito, | e andrò ad agitarmi sugli alberi?'' (''[[Libro dei Giudici]]'') *Man mano si addormentarono tutti, rammento; io e Vincenzino Aurispa mangiammo, fantasticando sui palpiti dell'inquieto lumino, i residui fichi. Erano piccoli e appassiti, dolcissimi: i soli frutti capaci di memoria, i soli frutti che non abbiano dimenticato né Adamo né il muro di cinta del remoto [[Giardino dell'Eden|Giardino]]. ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) *Nessuna cosa grande compare all'improvviso, nemmeno l'uva, nemmeno i fichi. Se ora mi dici: "Voglio un fico"; ti rispondo: "Ci vuole tempo". Lascia innanzitutto che vengano i fiori, poi che si sviluppino i frutti e, poi, che maturino. ([[Epitteto]]) *Tira su come si deve un albero di fico, e quando sarai vecchio ti siederai alla sua ombra. ([[Charles Dickens]]) *''Tutte le tue fortezze sono come fichi | carichi di frutti primaticci: | appena scossi, cadono i fichi | in bocca a chi li vuol mangiare.'' (''[[Libro di Naum]]'') *Tutti desiderano il fico, è un prodotto che non fa male. ([[Quinto Novio]]) *Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò. Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". Rispose [[Gesù]]: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete". (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *''Vigna, nel mio cortil nereggia un fico | L'albero sarto del gran padre [[Adamo]]: | Io pranzo all'ombra de' suoi rami e dico: | — Vecchia [[Bologna]], t'amo!'' ([[Olindo Guerrini]]) ===[[Francesco Guccini]]=== *''I fichi son quella cosa | pregevoli assieme al prosciutto, | mangiabili in parte o del tutto | da soli o sia pure in alcun...'' *''Il fico fa bene alla vista... | Stupiti! Vi vedo stupiti.. | gli uccelli ne mangian quintali | e... quasi nessuno ha gli occhiali, | ma questo è un segreto di poc.'' *''Ma quando è maturo e sugoso | allora è il momento del fico | ch'e buono sì che non vi dico... | Oh rabbia, che ormai l'ho già dett!'' ===[[Cristoforo Poggiali]]=== *Fuggi gl'impegni, e i perigliosi intrichi, se vuoi salvar la pancia per i fichi. *Gusta meglio de' fichi la dolcezza, chi delle sorbe assaggiò pria l'asprezza. *Nel Settembre e l'Ottobre in colli aprichi, gli è un piacer alla caccia andar dei fichi. ==Proverbi== *Al'amigo pèlighe 'l figo, al nemigo 'l persego. ([[proverbi veneti|Veneto]]) :''All'amico pela il fico e al nemico la [[pesca (frutto)|pesca]].''<ref>Questo perché si pensava che la buccia del fico fosse dannosa mentre quella della pesca fosse salutare.</ref> ===[[Proverbi toscani|Toscani]]=== *Al fico l'acqua, e alla [[pera]] il vino. *Al fico l'acqua, e alla pesca il vino. *All'amico, monda il fico; al nemico, la pèsca. *Chi vuol fare onore all'amico, faccia foco col legno di fico. *Chi vuole ingannare il suo [[vicinanza|vicino]], ponga l'[[ulivo]] grosso e il fico piccolino. *Il fico vuole avere due cose, collo d'impiccato e camicia di furfante.<ref>Quando il fico è maturo infatti torce il collo e si piega e il suo involucro si screpola ("camicia stracciata").</ref> *Ognuno è amico di chi ha un buon fico. *[[Pane]], [[noce]] e fichi secchi, ne mangerei parecchi. *Quando il fico serba il fico, tu, villan, serba il panico.<ref>La mancata caduta dei fichi dall'albero lascia presagire un cattivo raccolto per l'anno successivo.</ref> *Quando il villano è sul fico, non conosce né parente né amico. *[[Settembre]], l'[[uva]] e il fico pende. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=fico|wikt|preposizione=sul}} [[Categoria:Alberi]] [[Categoria:Frutta]] gx93p9wtflscru22p2aqc35jtnfcl5v Lierna 0 100187 1218197 1155489 2022-07-21T20:33:21Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Lierna, 2016.jpg|thumb|Lierna]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. ([[Achille Castiglioni|Achille]] e [[Pier Giacomo Castiglioni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna]]}} e Pigreco sono due capolavori: la loro presenza diventa il primo manifesto di un'epoca. ([[Dino Gavina]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] eswkbvtokf392e0z1xhxd2zgphf73kv 1218198 1218197 2022-07-21T20:34:27Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Porto di Lierna - panoramio.jpg|thumb|Lierna Lago di Como]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. ([[Achille Castiglioni|Achille]] e [[Pier Giacomo Castiglioni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna]]}} e Pigreco sono due capolavori: la loro presenza diventa il primo manifesto di un'epoca. ([[Dino Gavina]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] 26lsl88afl3pvqy8c9may87wz7hb1pm 1218199 1218198 2022-07-21T20:35:27Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Porto di Lierna - panoramio.jpg|thumb|Lierna Lago di Como]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna|Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. ([[Achille Castiglioni|Achille]] e [[Pier Giacomo Castiglioni]]) *{{NDR|[[Sedia Lierna|Lierna]]}} e Pigreco sono due capolavori: la loro presenza diventa il primo manifesto di un'epoca. ([[Dino Gavina]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] kuf8v312aoedtffxv9y4wem6pdd8je1 1218202 1218199 2022-07-21T20:59:50Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Porto di Lierna - panoramio.jpg|thumb|Lierna Lago di Como]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna|Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. ([[Achille Castiglioni|Achille]] e [[Pier Giacomo Castiglioni]]) *{{NDR|[[Sedia Lierna|Lierna]]}} e Pigreco sono due capolavori: la loro presenza diventa il primo manifesto di un'epoca. ([[Dino Gavina]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) * Lierna terra prediletta. ([[Plinio il Giovane]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] 5ji20o6pfsicw57ra5zyxmqsa574wtv 1218206 1218202 2022-07-21T21:06:19Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Porto di Lierna - panoramio.jpg|thumb|Lierna Lago di Como]] [[File:Villa Aurelia, Lierna Lake Como.png|thumb|[[Villa Aurelia]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna|Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. ([[Achille Castiglioni|Achille]] e [[Pier Giacomo Castiglioni]]) *{{NDR|[[Sedia Lierna|Lierna]]}} e Pigreco sono due capolavori: la loro presenza diventa il primo manifesto di un'epoca. ([[Dino Gavina]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) * Lierna terra prediletta. ([[Plinio il Giovane]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] klabkvo6ufxf3ft7wj7mt4z6qjhsuls 1218207 1218206 2022-07-21T21:07:10Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Porto di Lierna - panoramio.jpg|thumb|Lierna Lago di Como]] [[File:Villa Aurelia, Lierna Lake Como.png|thumb|Villa Aurelia]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *{{NDR|La [[Sedia Lierna|Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. ([[Achille Castiglioni|Achille]] e [[Pier Giacomo Castiglioni]]) *{{NDR|[[Sedia Lierna|Lierna]]}} e Pigreco sono due capolavori: la loro presenza diventa il primo manifesto di un'epoca. ([[Dino Gavina]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) * Lierna terra prediletta. ([[Plinio il Giovane]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] 0vj05awqncm5dw2x4ctx29sctzgpoqd 1218209 1218207 2022-07-21T21:34:52Z Sun-crops 10277 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Spinoziano|Spinoziano]] wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Lierna, 2016.jpg|thumb|Lierna]] Citazioni su '''Lierna'''. *Costeggiano indi il Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi. ([[Giovanni Battista Giovio]]) *Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]]) *È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) *È Lierna che nobilita tutto il Lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}}. ([[Sigismondo Boldoni]]) *Giace in una penisola nella quale si vedono le rovine di un forte castello con alcune case private. È questo tratto di buona Coltura, fertile e di vago aspetto per la pianura che ha piena di viti e d'ulivi. ([[Girolamo Borsieri]]) ==Voci correlate== *[[Lago di Como]] *[[Villa Commedia]] *[[Esino Lario]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Comuni della Lombardia]] e3mpu9pa0ipdtorm96e3fj72ckpd369 Pinguino (personaggio) 0 103358 1218229 1211502 2022-07-21T22:21:00Z 2.41.138.206 /* The Batman (film) */ wikitext text/x-wiki [[File:Burgess Meredith as the Penguin.jpg|thumb|Burgess Meredith nelle vesti de Il Pinguino]] Il '''Pinguino''', vero nome è '''Oswald Chesterfield Cobblepot''', personaggio dei fumetti creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] nel 1941, pubblicato dalla [[DC Comics]]. ==Citazioni del Pinguino== *Il pinguino è un uccello saggio... non tiene mai tutte le uova in un solo nido. (''[[Detective Comics]]'') *Io scommetto solo sulle cose sicure. (''[[Batman: Eredità]]'') *"Il circo presenta un grande spettacolo con belve feroci. Il circo è tornato per due settimane... Gioia per i piccoli..." [...] "Il circo torna con uno spettacolo dei fenomeni viventi. Forse non è adatto ai bambini, si esibiscono la Donna-Barboncino, l'Uomo più Grasso del Mondo e l'Incredibile Bambino-Anfibio." [...] "Il circo ha tolto le tende ieri, forse per sempre, dopo le numerose denunce di sparizioni dei bimbi in diverse città. La polizia ha transennato il perimetro del Triangolo Rosso. Comunque, uno dei fenomeni viventi del circo è svanito prima... di poter essere interrogato." (''[[Batman - Il ritorno]]'') ===''[[Batman - Il ritorno]]''=== *Ciao. Cerchi una spiegazione a tutto questo, vero? AAAAh ah ah ah ah! Eh eh eh... Per la verità... Tutto questo è solo un brutto sogno per te. Sei a casa tua, sei a letto, imbottito di sonniferi... Riposi non pensando che già muori per le sostanze cancerogene che hai personalmente messo in giro in un'intera vita di ignobili profitti. È una tragica ironia, o una giustizia da favolette? Avanti, dimmelo. *Per strano che possa sembrare, Max, tu e io abbiamo qualcosa in comune. Siamo entrambi considerati mostri... Ma in qualche modo, tu sei un mostro più che rispettato... Invece io, ahimè... Fino ad oggi... No. *Non metterti in imbarazzo, Max. Tanto io so tutto di te. Quello che tu nascondi, io lo scopro. Quello che tu getti nel tuo cesso, io metto a vanto e gloria sul mio manto. Chiara la fine allegoria? *Ahhh, andiamo piccolo vigliacco! Questo spara a salve! Mi sarei tanto disturbato stasera solo per ammazzarti?! No, Max. Il mio scopo è completamente diverso. Io sono pronto, Max. Sono marcito qui sotto troppo a lungo. È il momento per me di ascendere. Di riemergere! Con il tuo aiuto. Con il tuo saper-fare. Con le tue giuste mosse. Max, io non sono nato nelle fogne. Io provengo da... come te. E come te, io pretendo un po' di rispetto. Il riconoscimento della mia essenziale umanità. Ma soprattutto... Io voglio scoprire chi sono, Max. Sapere chi mi ha messo al mondo. Conoscere il mio nome umano. Semplici cose che la brava gente di Gotham neanche si rende conto di avere. *Ohhh, che cosa c'è qua dentro? Ecco... Ahhh, un campione dei residui tossici della tua industria tessile con depuratori. Ce n'è un'intera palude di questo schifo nel retro. *"Ciao! Ciao, Max! Ti ricordi di me?! Io sono la mano di Fred! Ehi, vuoi salutare qualche altro pezzo sciolto?!" Ricorda, Max: tu scarichi, e io riciclo. *Tutto quello che voglio in cambio è l'occasione di trovare mia madre e mio padre. Un'occasione per accertare chi essi siano e, di conseguenza, chi sono io. E poi, con i miei genitori, cercare di capire perché fecero l'azione che credo si videro costretti a fare... a una creatura che era nata... un pochino diversa. Un bambino che ha passato il suo primo Natale, e da allora molti altri, in una fogna. *Il [[pinguino]] è un uccello che non riesce a volare. Io sono un uomo. Ora ho un nome e un cognome... Oswald Cobblepot. *Io ero il loro primogenito. E loro mi hanno tolto il diritto di esserlo... Ma è nell'umana natura temere... l'inconsueto. Può darsi che quando stringevo il mio, il mio sonaglino di tiffany, con la mia lucida nera pinna, invece che con 5 paffuti ditini... rabbrividissero... Ma io li ho perdonati. *Una piattaforma. Dal riscaldamento globale, al raffreddamento globale! Facciamo della Terra un freezer immane...! *"Ehi, sei davvero grande, sindaco Cobblepot. Il pranzo è servito, sindaco Cobblepot. Ti scongiuro, Oswald, ho tanto bisogno di te". Quella ha il più bel "prendi sedani" che io abbia mai visto. *Ahhh! Tu vuoi tutti i miei vecchi amici quassù! Il nostro sindaco sarà preso da schiumante follia! *Brucia, Gotham! Brucia! *Visito la zona dei disordini, valutando costernato le devastazioni. Iniziative da sindaco che si rispetti. *Le cose cambiano. *Ah, immediatamente al nocciolo. Quanto ammiro questo in un uomo con la maschera, eheheheh! Batman, non t'illuderai di vincere, vero? *Io posso aver salvato il bambino del sindaco, ma mi rifiuto di salvare il sindaco, che è rimasto là a bocca aperta come un marmocchio mentre Gotham era devastata da una feroce pestilenza che trasformava i nostri boyscout in pagliacci fuori di senno e le nostre serene donne di casa in frenetiche donne-gatto! Grazie! *Oh, ancora lui! Lascia perdere. Quello è già storia antica. Guarda un po' là. Noi saboteremo la sua batmobile e la trasformeremo in una bomba H su ruote! *Sì, ma quei nomi non sono per occhi indiscreti! Ehi, ma poi perché dovrei fidarmi di una gattina? Magari non sei altro che una ricca squilibrata che vuole vendicarsi del suo papà perché non le ha regalato un pony quando ha compiuto sedici anni. *Siete straordinari: [[La bella e la bestia (film 1991)|la Bella e la Bestia]] in un unico sfarzoso, pacco dono natalizio! *Allora, cosa stiamo aspettando? Avanti, consumiamo una diabolica unione! *Ohhh, andiamo, cerca di immaginare: è già notte nel palazzo del sindaco, io sono morto di stanchezza... Ed ecco che tu vieni da me, dentro la nostra camera da letto, con la codina fremente, con le pantofole in una mano e una coppa di ebrezza nell'altra..! *Schifosa maliarda!!! Avrei dovuto sterilizzarti! Eppure sembrava che avessi un debole per me! Ma adesso sono io che non ti voglio più! *Addio, "Lady tu mi schifi"! Vola, sparisci! *Ma non ha perduto nemmeno un braccio, la palla di un occhio, il controllo della vescica...! *Rilassati, che te li cucino io i piagnucolosi, stupidi burattini di Gotham! *Devi ammetterlo, ho suonato arpe di angeli e demoni per questa lercia città! Ah ah! *Perché c'è sempre qualcuno che porta uova marce e pomodori?! Perché?! Perché?!? *Il mio nome non è Oswald!! È Pinguino!!! Io non sono un essere umano!! Io sono un animale, a sangue freddo!!! *Aumenta l'aria condizionata! Dove sono le mie liste?! Portatemi i nomi! È giunta l'ora. Questi sono i nomi di tutti i figli primogeniti di Gotham City. Anch'io lo ero. E come per me, un terribile destino gli aspetta! Stanotte, quando i loro genitori festeggeranno, essi staranno sognando ignari nelle loro culle sicure, nei loro lettini soffici, noi là piomberemo, li rapiremo e ce li porteremo dentro queste fogne! Li scaraventeremo in un profondo e buio sepolcro acquatico! *Non un tantino! È tutto! *Tu sei geloso di me perché io sono un mostro di origine controllata e tu invece devi portare una maschera! *Però alla resa dei conti quello che ha importanza è che ha in mano l'ombrello! *Miei cari pinguini, siamo alle soglie di una grande impresa! È giusto che abbiate paura! Molti di voi potranno non tornare! Grazie a Batman, è giunta l'ora di castigare tutti i bambini di Dio! Primi, secondi, terzi e quarti magari! E perché avere regole?! Sia maschi che femmine! Diavolo, non ci sarà distinzione di sesso quando le loro zone erogene schizzeranno nei cieli!!! Avantiii March!!! La liberazione di Gotham è cominciata!!! *Bambini miei!!! *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} È quello delle grandi occasioni! Questo calore mi fa star male! Ti ammazzerò immediatamente... Ma prima ho bisogno... di rinfrescarmi un po' con un sorso di acqua... gelata! ===''DC Animated Universe''=== ====''[[Batman (serie animata)|Batman]]'' (serie animata)==== *Ci penserò io a tapparti le ali, brutto topo volante! *Ah, ho sentito che "voi sapete chi" ha catturato il Cappellaio Matto la settimana scorsa. *È evidente che il nostro amico mascherato quando era più giovane deve aver sofferto di un trauma causatogli da qualche malvivente, che magari gli ha fatto saltare un pezzo di faccia. *Trovo le vostre sciocche macchinazioni poco divertenti, cosucce da ragazzi. Ma, come mia pura genialità criminale, nessuno supera la mia ultima impresa a carattere ornitologico. Una raffinatezza, ve lo posso assicurare. *Benvenuto, mio avversario dalle ali d'ebano! Hai abboccato all'amo proprio come avevo previsto. Adesso, amico mio, preparati ad affrontare la morte nella mia voliera dell'Ade! *Bah! La questione è che voi poveri miscredenti non avete neanche un briciolo di poesia nell'anima! Comunque era finito nella mia voliera... ehm...beh, diciamo nella gabbia degli uccelli! *Scusi l'intrusione, signore, ma ha avuto il privilegio di essere stato rapinato da un uomo dai gusti raffinati! *Salve, amici, è magnifico essere di nuovo tra voi! Beh, se state cercando di farmi una sorpresa, devo dire che ci state riuscendo perfettamente. Ebbene, allora, chi c'è? [[Due Facce]]? Croc? O quel vecchio caprone del [[Joker]]? *Resta pure comodo dove sei. Non ti devi disturbare. Non l'hai saputo? Sono cambiato, sai? Ho pagato il mio debito, sono in pari. *Silenzio! Tutto quello che volevo da te, mia cara, era solo un po' di amicizia! Non ti sarebbe costato proprio nulla, e invece ora dovrai pagare! *Devo supporre che quello che si dice è vero: "la colpa spesso è della società". Dell'alta società. ====''[[Batman - Cavaliere della notte]]''==== *Oh, no! Quella è la mocciosa di Gordon! *Mia cara signorina Gordon, è davvero un piacere averla qui. Si diverta. Mi raccomando, mandi pure il conto a me. *Fare la bella vita è la miglior vendetta. Alla salute, Joker! *Non so chi lei sia, signore, ma le assicuro che le mie transazioni sono del tutto legali. Perché, vede, non avevo idea che gli oggetti fossero stati rubati. E detto questo, non so proprio di cosa la legge possa accusarmi. ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== *Non mi piace che mi si chiami così. *Non è questo il punto. Ho fatto il mio dovere da cittadino. Buona giornata a entrambi. *Mi ascolti: si prepara una guerra. Una terribile guerra. Falcone sta perdendo potere, i rivali hanno fame... ci sarà il caos. Fiumi di sangue nelle strade, io lo so. Riesco-riesco a vederlo. Sono bravo in questo. E posso aiutarla. Posso-posso fare la spia... *Per l'amor di Dio, abbia pietà... *Uccidimi ora! O fidati di me. Si prepara una guerra, te l'ho detto. Morirà molta gente. Neanche immagini. Se vuoi salvare Gotham io posso aiutarti, essere il tuo agente segreto... *Aaah, lo sai, la guerra è solo un'altra faccia della politica. E la politica vuol dire appalti, soldi. *Arkham... è ovvio. *Sono il re di Gotham... Sono il re di Gotham! Sono il re di Gotham! *Non hai lo... stomaco per uccidermi tu stesso... ? Non mi meraviglia che la tua famiglia sia scappata dalla città... tu discendi da una lunga stirpe di codardi!! *Lo sono: è per questo che ho deciso... di cominciare con lei. *Non ho passato dieci anni della mia vita a Blackgate per lasciare la mia città ad un uomo vestito da pipistrello! *Dobbiamo scoprire chi è, e fargli capire che questa è la nostra città! ===''[[The Batman]]'' (film)=== *Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. *Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! *Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! *Ti ho fregato! Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! *Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? *Sì! È il peggior spagnolo mai sentito. *Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! *Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? *Ci vediamo, campione. *Maledetto ratto! *Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima. *Ti riduco in polvere!!! *Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! == Altri progetti == {{ip|w}} {{Batman}} [[Categoria:Personaggi di Batman]] 8jin30fh4zdp129l52p7otpvrt6q9s9 Cassiodoro 0 112249 1218265 1215223 2022-07-22T00:00:16Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Cassiodoro */ wikitext text/x-wiki [[File:Gesta Theodorici - Flavius Magnus Aurelius Cassiodorus (c 485 - c 580).jpg|miniatura|Cassiodoro]] '''Flavio Magno Aurelio Cassiodoro''' (485 ca. – 580 ca.), politico, letterato e storico romano. ==Citazioni di Cassiodoro== *Di un unico male soffre infatti quella provincia travagliata per non godere di una piena felicità, turbata com'è frequentemente dalla crudeltà di questo timore {{NDR|dell'eruzione del [[Vesuvio]]}}. Tuttavia non pensiamo ora che ora l'evento sia così severo: si hanno infatti segnali violenti in anticipo, affinché le avversità possano essere più tollerabili. Infatti la bocca di quella montagna, lottando contro la natura, brontola con sforzi tanto enormi che il conseguente sfogo terrorizza le vicinanze con un una scossa molto rumorosa. L'aria di quel luogo è allora offuscata dalla pessima esalazione, e lungo quasi tutta l'Italia si conosce quando quella furia si smuove. :''Laborat enim hoc uno malo terris deflorata provincia, quae ne perfecta beatitudine frueretur, huius timoris frequenter acerbitate concutitur. sed non in totum durus est eventus ille terribilis: praemittit signa gravia, ut tolerabilius sustineantur adversa. Tantis enim molibus natura rixante montis illius hiatus immurmurat, ut excitatus quidam spiritus grandisono fremitu vicina terrificet. fuscantur enim aera loci illius exhalatione taeterrima et per totam paene Italiam cognoscitur, quando illa indignatio commovetur.'' (da ''Variae'', IV, L, 3–4)<ref>In ''[http://monumenta.ch/latein/text.php?tabelle=Cassiodorus&rumpfid=Cassiodorus,%20Variae,%2004,%20%2050&nf=1 Cassiodorus, Variae, 4, L FAUSTO PRAEFECTO PRAETORIO THEODERICUS REX]'', ''monumenta.ch''.</ref> * Il lago {{NDR|[[Lago di Como|di Como]]}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale.<ref>Aurelio Cassiodoro (480/90-575), Lettere varie XI, 14. "Lettera a Gaudioso"</ref> *{{NDR|Sul [[Salmi|Salmo]] 136}} La bontà misericordiosa di Dio brilla in ogni versetto di questo Salmo come altrettante stelle.<ref>Citato in [[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro: ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 47. ISBN 978-88-04-63591-8</ref> *Precipitano in rovina tutte le cose che si allontanano dall'amore della tua maestà. Amarti è salvarsi, temerti è godere, trovarti è essere cresciuti, l'averti perduto è morire. Servirti è più nobile che conquistare i regni del mondo, poiché diventiamo da servi figli, da empi giusti, da schiavi liberi.<ref>Da ''De anima'', XVIII; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ==''Le Istituzioni''== *Io confesso che, fra tutti i lavori fisici da voi svolti, preferisco, non senza una giusta ragione, quello dei [[amanuense|copisti]], quando ovviamente scrivono senza errori, poiché essi, leggendo le divine Scritture, istruiscono in maniera salutare la loro mente e scrivendo seminano in lungo e in largo gli insegnamenti del Signore. Santa attività, lodevole occupazione quella di predicare agli uomini con la mano, parlare con le dita, elargire la salvezza ai mortali senza parlare e combattere contro le illecite insidie del diavolo con penna e inchiostro. Satana, infatti, riceve tante ferite quante sono le parole del Signore scritte dal copista. (I, XXX, p. 117) *{{NDR|Il copista}} Pur essendo un uomo moltiplica le parole divine e, per parlare in senso figurato – se mi è lecito dire – con tre dita viene scritto quello che dice la virtù della santa Trinità. O spettacolo glorioso per chi lo osserva attentamente!{{sic|.}} Con la canna che scorre vengono scritte le parole divine, di modo che con lo stesso strumento con cui il diavolo fece percuotere durante la passione la testa del Signore, possa essere sconfitta la sua astuzia. I copisti sono degni di lode anche perché sembrano imitare in un certo qual modo l'azione del Signore che scrisse – sebbene sia stato detto in senso figurato – la sua legge col suo dito onnipotente.<ref>Es 31, 18.</ref> Molte sono le cose che si potrebbero dire a proposito di quest'arte così gloriosa, ma è sufficiente ricordare che sono chiamati copisti (''librarii'') coloro che servono con zelo la giusta bilancia (''libra'') del Signore.<ref>Il termine ''librarius'' deriva in realtà da ''liber'', non da ''libra''. {{cfr}} ''Le Istituzioni'', p. 118, nota 4.</ref> (I, XXX, pp. 117-118) *Abbiamo inoltre procurato operai specializzati nella [[legatoria|rilegatura]] di libri, affinché una decorosa forma esteriore rivestisse la bellezza delle lettere sacre, imitanti peraltro in qualche modo l'esempio del Signore che nella gloria del banchetto celeste coprì con stole nuziali quelli che ritenne degni di essere invitati a cena.<ref>Mt. 22, 11.</ref> (I, XXX, p. 119) *La [[musica]], quindi, si diffonde attraverso tutti gli atti della nostra vita se seguiamo innanzitutto gli ordini del Creatore ed osserviamo con mente pura le leggi che ci ha dato. Qualunque parola pronunciamo e qualunque sentimento ci agita internamente nelle vene risulta collegato al potere dell'armonia attraverso ritmi musicali. La musica è la scienza del bel disporre secondo un ritmo. Se noi osserviamo un buon modo di vivere, siamo sempre collegati a questa disciplina. Quando invece commettiamo ingiustizie, non abbiamo più la musica. (II, V, pp. 171-172) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Cassiodoro, ''[https://books.google.it/books?id=2wknHZ1T0RMC&lpg=PA117&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Le Istituzioni]'', a cura di Marco Donnini, Città Nuova, Roma, 2001. ISBN 88-311-1026-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Politici romani]] [[Categoria:Storici romani]] sj1cfxtbqeata6beodkssb9mtrpr14n Paolo Diacono 0 122344 1218262 887960 2022-07-21T23:55:47Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Paulus Diaconus Plutei 65.35 croppedmid.jpg|right|thumb|Paolo Diacono]] '''Paolo Diacono''' pseudonimo di '''Paul Warnefried''' o anche '''Paolo di Varnefrido''' (720 – 799), monaco, storico, poeta e scrittore longobardo. ==Citazioni di Paolo Diacono== *La quattordicesima provincia è il [[Sannio]], sita fra la campania, il mare adriatico e l'Apulia, ed inizia dal fiume Pescara. Vi si trovano le città di Chieti, Aufidena, Isernia, e Sannio, consunta per l'antichità, da cui prende il nome l'intera provincia, e la stessa capitale di tutte le province, la florida [[Benevento]]. (da [http://www.albedimare.org/castrum/cv_Diacono.html ''Historia Langobardorum''], II, 20) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}}? / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O Redentore abbi misericordia di Paolo - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego.<ref>Citato ''Versi in lode del Lario'', (720).</ref> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} [[Categoria:Monaci]] [[Categoria:Poeti]] [[Categoria:Scrittori]] [[Categoria:Storici]] [[Categoria:Longobardi]] 1ccqdwunyd9y89k7w8318pd5ju7x0ds 1218264 1218262 2022-07-21T23:58:42Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Paulus Diaconus Plutei 65.35 croppedmid.jpg|right|thumb|Paolo Diacono]] '''Paolo Diacono''' pseudonimo di '''Paul Warnefried''' o anche '''Paolo di Varnefrido''' (720 – 799), monaco, storico, poeta e scrittore longobardo. ==Citazioni di Paolo Diacono== *La quattordicesima provincia è il [[Sannio]], sita fra la campania, il mare adriatico e l'Apulia, ed inizia dal fiume Pescara. Vi si trovano le città di Chieti, Aufidena, Isernia, e Sannio, consunta per l'antichità, da cui prende il nome l'intera provincia, e la stessa capitale di tutte le province, la florida [[Benevento]]. (da [http://www.albedimare.org/castrum/cv_Diacono.html ''Historia Langobardorum''], II, 20) * Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario {{NDR|[[Lago di Como]]}} / alle splendide mense grandi doni tu rechi. / Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: / ti danno anche il nome le corna ricurve. / Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; / Le tue splendide doti da dove comincerò a cantare ? / In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. / Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; / non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. / I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini; / misti all'alloro rosseggiano i melograni. / Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; / sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. / Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; / il cedro lutto vince con il suo profumo. / Ceda - così vorrei - al tuo confronto persino lo scuro Averno; / persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. / Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, / lo stesso possente Lucrino ceda a te. / Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; / se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. / Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere / le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. / Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. / A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; / perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. / tu che leggi questi versi, di', ti prego: O Redentore abbi misericordia di Paolo - e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego.<ref>Citato ''Versi in lode del Lario'', (720).</ref> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} [[Categoria:Monaci]] [[Categoria:Poeti]] [[Categoria:Scrittori]] [[Categoria:Storici]] [[Categoria:Longobardi]] nn9pwb5t9nlupzlxdq8axre1ey281la Lupino bianco 0 131338 1218188 838364 2022-07-21T19:36:14Z Sun-crops 10277 +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Lupinus albus.JPG|thumb|Lupini]] Citazioni sul '''lupino bianco'''. *«Io non mi spiego perché si debbano piantare, cogliere, tenere in acqua e sale ma principalmente vendere questi lupini» esclamò don Antonio Pagliarulo. «Che sostanza, che gusto hanno?»{{sic|.}} Il fruttivendolo Cadamartori: «Appunto perciò ne mangiamo quintali. Vi mettete in bocca un lupino e masticandolo aspettate... non sentendo niente lo inghiottite e ne pigliate un altro, continuamente un altro finché ne rimangono. Siete all'eterna ricerca del sapore, ho parlato chiaro?... È una fissazione, un puntiglio». Il ciabattino {{sic|Debbiase}}: «Come l'esistenza nostra, Don Antonio, tale e quale. Finisce una giornata insulsa, un lupino di ventiquattro ore, e voi già vi precipitate col pensiero sull'indomani, già vi illudete che i successivi lupini saranno diversi, fragole travestite, caramelle e gianduia, chi lo sa!»{{sic|.}} Don Federico {{sic|Sòrice}}: «Il paragone regge, mi associo: e per ammorbidire e condire ogni quotidiano lupino, abbiamo fin dalla nascita l'occorrente Serino di lacrime». ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) *Lupini. Medaglioni di lupini, salame di lupini, arrosto di lupini. Perfino la maionese di lupini. Davvero buonissimi. ([[Andrea Scanzi]]) ==Voci correlate== *[[Cucina vegetariana]] *[[Legume]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il|etichetta=lupino bianco}} {{stub}} [[Categoria:Cucina vegana e vegetariana]] [[Categoria:Legumi]] 8e3e4um8vcgxkxyjpwsrcphqkfcafyj Monte Carlo 0 131821 1218200 977257 2022-07-21T20:36:43Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Whole Monaco.jpg|thumb|upright=1.2|Veduta di Monte Carlo e Monaco da est]] Citazioni su '''Monte Carlo''' o '''Monte-Carlo'''. *''A Montecarlo | un tarlo ossesso | punta sul rosso | fino a forarlo.'' ([[Toti Scialoja]]) *A Monte Carlo i poveri non ci sono. Non li fanno neanche entrare. ([[Flavio Briatore]]) *"Caro Dottor Narciso, vorrei tanto andare a giocare al Casinò di Montecarlo, sa mica quale documento serve per entrare nel paese?". "Sì. La carta di credito". ([[Alfredo Accatino]]) *– Credi pure, caro Gelsomino, non sono più che due luoghi dove si possa vivere con un minimo di decenza: Montecarlo e Losanna.<br>– Montecarlo c'est Losanna à la mer.<br>– C'est ça. Se non mi fosse possibile far ogni anno un soggiorno in questi luoghi, mi sentirei perduta.<br>– Finché non verranno i comunisti a sciupare ogni cosa. ([[Aldo Palazzeschi]]) *{{NDR|[[Lierna|Lierna Lago di Como]]}} È come [[Monte Carlo]]! ([[George Clooney]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Luoghi del Principato di Monaco]] 1upkzawlh34ix0lisuw5b7i8stoduwg 1218222 1218200 2022-07-21T22:09:22Z Dread83 47 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Spinoziano|Spinoziano]] wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Whole Monaco.jpg|thumb|upright=1.2|Veduta di Monte Carlo e Monaco da est]] Citazioni su '''Monte Carlo''' o '''Monte-Carlo'''. *''A Montecarlo | un tarlo ossesso | punta sul rosso | fino a forarlo.'' ([[Toti Scialoja]]) *A Monte Carlo i poveri non ci sono. Non li fanno neanche entrare. ([[Flavio Briatore]]) *"Caro Dottor Narciso, vorrei tanto andare a giocare al Casinò di Montecarlo, sa mica quale documento serve per entrare nel paese?". "Sì. La carta di credito". ([[Alfredo Accatino]]) *– Credi pure, caro Gelsomino, non sono più che due luoghi dove si possa vivere con un minimo di decenza: Montecarlo e Losanna.<br>– Montecarlo c'est Losanna à la mer.<br>– C'est ça. Se non mi fosse possibile far ogni anno un soggiorno in questi luoghi, mi sentirei perduta.<br>– Finché non verranno i comunisti a sciupare ogni cosa. ([[Aldo Palazzeschi]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Luoghi del Principato di Monaco]] iaxuznvwqcpsgxfncjb72il1tg09khv Villa Commedia 0 140092 1218291 1205905 2022-07-22T01:05:56Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni su '''Villa Commedia'''. *Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]]) ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{S}} [[Categoria:Ville d'Italia|Commedia]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] jomd9u07xhh1yap2juzbrp0xfltfatn 1218328 1218291 2022-07-22T08:53:31Z Dread83 47 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Sun-crops|Sun-crops]] wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Villa Commedia on Lake Como by Samuel Wale.jpg|thumb|Rappresentazione ipotetica della villa]] Citazioni su '''Villa Commedia'''. *Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]]) ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{S}} [[Categoria:Ville d'Italia|Commedia]] [[Categoria:Luoghi della Lombardia]] 80x3agc4yxu7q6d5pnzqt4yv0gbdx4c Giovanni Battista Giovio 0 140102 1218292 1168602 2022-07-22T01:08:29Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Ritratto di Giovanni Battista Giovio.jpg|thumb|Il Conte Giovanni Battista Giovio]] '''Giovanni Battista Giovio''' (1748 – 1814), geografo, saggista, scrittore e storico italiano. La nonna era Teresa [[Odescalchi]], cugina di [[Papa Innocenzo XI]]. ==''Viaggio pel lago di Como''== ===[[Incipit]]=== L'origine della Città di Como perdesi, al pari di quella di quasi tutte le altre Città d'Italia, fralle tenebre della più rimota antichità. Cajo Plinio Seniore ne conservò bensì l'opinion di Catone, che attribuì la fondazion di Como agli Orobj; ma lo stesso Catone confessava poi d'ignorare onninamente qual si fosse questo popolo, nè di gran momento è la sentenza di Cornelio Alessandro, il quale stimò gli Orobj derivati dai Greci anche per l'interpretazione del nome, che in greca favella suona ''abitatori dei monti''. ===Citazioni=== *Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''[[Villa Commedia|Commedia]]'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. *Costeggiano indi il Lario vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi, ma più fecondi ancor ne sono i prossimi, che dierono il nome ad [[Olcio]] terra di qualche fama anche pel marmo Luculléo ossia nero, di cui i maggior nostri si valsero per alcuni pilastri del maggior tempio in [[Como]], e [[Girolamo Borsieri]] crede, che ne usassero non già per mancanza di marmo candido, ma per accrescere maestà. ==Bibliografia== *Giambatista conte Giovio, ''[https://www.gutenberg.org/files/48335/48335-h/48335-h.htm Viaggio pel lago di Como di Poliante Lariano]'', Como, Carlantonio Ostinelli stampatore provinciale, 1817. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Giovio, Giovanni Battista}} [[Categoria:Geografi italiani]] [[Categoria:Saggisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] [[Categoria:Storici italiani]] 6ltylsnuxgmegxsjaxtm2w05z8amail 1218293 1218292 2022-07-22T01:09:46Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Ritratto di Giovanni Battista Giovio.jpg|thumb|Il Conte Giovanni Battista Giovio]] '''Giovanni Battista Giovio''' (1748 – 1814), geografo, saggista, scrittore e storico italiano. La nonna era Teresa [[Odescalchi]], cugina di [[Papa Innocenzo XI]]. [[File:Stemma Conti Giovio Como 2.jpg|miniatura|Stemma [[Giovio (famiglia)|Conti Giovio]]]] ==''Viaggio pel lago di Como''== ===[[Incipit]]=== L'origine della Città di Como perdesi, al pari di quella di quasi tutte le altre Città d'Italia, fralle tenebre della più rimota antichità. Cajo Plinio Seniore ne conservò bensì l'opinion di Catone, che attribuì la fondazion di Como agli Orobj; ma lo stesso Catone confessava poi d'ignorare onninamente qual si fosse questo popolo, nè di gran momento è la sentenza di Cornelio Alessandro, il quale stimò gli Orobj derivati dai Greci anche per l'interpretazione del nome, che in greca favella suona ''abitatori dei monti''. ===Citazioni=== *Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''[[Villa Commedia|Commedia]]'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. *Costeggiano indi il Lario vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi, ma più fecondi ancor ne sono i prossimi, che dierono il nome ad [[Olcio]] terra di qualche fama anche pel marmo Luculléo ossia nero, di cui i maggior nostri si valsero per alcuni pilastri del maggior tempio in [[Como]], e [[Girolamo Borsieri]] crede, che ne usassero non già per mancanza di marmo candido, ma per accrescere maestà. ==Bibliografia== *Giambatista conte Giovio, ''[https://www.gutenberg.org/files/48335/48335-h/48335-h.htm Viaggio pel lago di Como di Poliante Lariano]'', Como, Carlantonio Ostinelli stampatore provinciale, 1817. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Giovio, Giovanni Battista}} [[Categoria:Geografi italiani]] [[Categoria:Saggisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] [[Categoria:Storici italiani]] 0lwz0iezi3wminn6zom3hkn9ncv507k Carlo III di Spagna 0 140553 1218226 1191816 2022-07-21T22:19:00Z Sun-crops 10277 /* Citazioni su Carlo III di Spagna */ fix wikitext text/x-wiki [[File:El rey Carlos III de España (Museo del Prado).jpg|thumb|Carlo III di Spagna]] '''Carlo Sebastiano di Borbone''' (1716 – 1788), duca di Parma e Piacenza dal 1731 al 1735 con il nome di '''Carlo I''', re di Napoli e di Sicilia senza numerazioni (era '''Carlo VII''' di Napoli, secondo l'investitura papale, ma non usò mai tale ordinale; era invece '''Carlo V''' come re di Sicilia) dal 1735 al 1759, re di Spagna dal 1759 fino alla morte con il nome di '''Carlo III'''. ==Citazioni su Carlo III di Spagna== *Carlo fu uno dei monarchi più benemeriti della storia di [[Napoli]] per lo slancio e per la volontà di rinnovamento che seppe imprimere al governo del paese specialmente nei primi anni del suo regno. Come ha ricordato uno storico recente e autorevole della sua opera di re di Napoli, [[Raffaele Ajello]], [[Bernardo Tanucci|Tanucci]] definiva quegli anni come il «tempo eroico» della dinastia. Poi lo slancio si affievolì, si ebbe una fase di indugio in cui prevalsero forze più conservatrici. Ma il seme gettato col debutto del nuovo e giovane sovrano nel 1734 non andò perduto nei rimanenti venticinque anni: del resto egli fu un grande re riformatore anche in Spagna. ([[Giuseppe Galasso]]) *In tutte le chiese si vedono lapidi sepolcrali di spagnoli, e molte in castigliano, e qualcuna in catalano. La grande strada di Toledo, e quasi tutti gli edifici e monumenti pubblici, portano il nome di qualche spagnolo, e tutto è pieno di memorie di spagnoli, ma soprattutto ad ogni passo si avverte la presenza del nostro augusto monarca Carlo III. La Strada Nuova, l'Albergo dei Poveri, Capo di Monte, Portici, Caserta, tutta Napoli e i suoi dintorni testimoniano l'animo generoso di Carlo III, e il Re ''Cattolico'' è un nome che si sente ripetere ad ogni occasione dai napoletani, e con un particolare sentimento di tenerezza e gratitudine. ([[Juan Andrés]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Carlo III di Spagna}} [[Categoria:Re di Napoli]] [[Categoria:Re di Sicilia]] iholch7xsltmy7du2zu79xiaz5t46i9 Utente:Sun-crops/Sandbox 2 142647 1218234 1218051 2022-07-21T22:28:10Z Sun-crops 10277 navbox: +1 wikitext text/x-wiki ===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''=== *Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}} *Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}} *Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}} *Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}} *Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}} *L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}} ==Bibliografia== *[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX. ===''Spigolando...''=== *''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''') *''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''') *{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]]) *Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''') *Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''') *{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''') :''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref> *{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''') *{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''') *Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''') *[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''') *La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''') *[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''') *[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in ''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''') *''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''') *{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''') *Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877) :''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref> *''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''') *{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''') *{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref> *{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>) *Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis. :''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref> *Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref> *{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga) [[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]] Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre *[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover] *''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.'' :''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater *{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.'' ''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80) Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false] *È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile] '''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena. ==Citazioni di Anca Damian== *{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Damian, Anca}} [[Categoria:Registi rumeni]] ==Note== <references /> ==Anne Barratin== [https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224] ==Navbox== {{Navbox |name = Napoli |title = [[Napoli]] |image = |group1 = Quartieri |list1 = [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]]{{·}}[[Ponticelli (Napoli)|Ponticelli]]{{·}}[[Posillipo]]{{·}}[[Secondigliano]]{{·}}[[Vomero]] |group2 = Toponomastica |list2 = '''Piazze''': [[Piazza Carlo III (Napoli)|Piazza Carlo III]]{{·}}[[Piazza Dante (Napoli)|Piazza Dante]]{{·}}[[Piazza del Mercato (Napoli)|Piazza del Mercato]]{{·}}[[Piazza del Municipio (Napoli)|Piazza del Municipio]]<br>'''Strade''': [[Riviera di Chiaia]]{{·}}[[Spaccanapoli]]{{·}}[[Via Foria]]{{·}}[[Via Toledo]] |group3 = Architetture |list3 = '''Chiese''': [[Certosa di San Martino]]<br>'''Palazzi''': [[Palazzo Donn'Anna]]{{·}}[[Real Albergo dei Poveri]]<br>'''Ville''': [[Villa comunale di Napoli]]<br>'''Altro''': [[Castel Capuano]]{{·}}[[Castel sant'Elmo]]{{·}}[[Centro direzionale di Napoli]]{{·}}[[Certosa di San Martino]]{{·}}[[Chiostri di San Martino]]{{·}}[[Cimitero di Poggioreale]]{{·}}[[Cimitero delle Fontanelle]]{{·}}[[Crypta Neapolitana]]{{·}}[[Galleria Umberto I]]{{·}}[[Maschio Angioino]]{{·}}[[Porta Capuana]]{{·}}[[Real Albergo dei Poveri]]{{·}}[[Stadio San 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[[Mostra d'Oltremare]] (che imho andrebbe in Architetture) [[Regno di Napoli]] [[San Gennaro]] (voce che potrebbe essere inserita in Cultura o in una sezione o sottosezione di gruppo specifica come Culti) [[Scugnizzo]] [[Stazioni dell'arte]] (che imho andrebbe in Architetture) [[Strummolo]] (è un gioco: metterei la voce in Cultura) [[Vesuvio]] }}<noinclude> [[Categoria:Template di navigazione]] </noinclude> 1uo5xuka275csx7pzmi7iygyyopsckf Cuphead 0 144651 1218141 1195818 2022-07-21T11:59:13Z Mariuigi Khed 69480 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Videogioco |nome gioco = Cuphead |immagine = Cuphead promo logo ddwtd.png |didascalia = |sviluppo = Studio MDHR |pubblicazione = Studio MDHR |ideazione = Chad Moldenhauer<br>Jared Moldenhauer |anno = 2017 |genere = Sparatutto a scorrimento |modi gioco = Giocatore singolo, multigiocatore |piattaforma = Microsoft Windows/Xbox One |periferiche = Gamepad, Tastiera}} '''''Cuphead''''', videogioco del 2017, sviluppato e pubblicato dai fratelli Chad Moldenhauer e Jared Moldenhauer per Xbox One e Microsoft Windows. ==[[Incipit]]== {{incipit videogiochi}} C'erano una volta, sulla Isola Calamaio, una coppia di fratelli di nome Cuphead e Mugman, che vivevano sotto lo sguardo attento e affettuoso del saggio Nonno Bricco.<br>Un giorno i due birbanti s'allontanarono da casa e, contro i molti moniti di Nonno Bricco, s'avventurarono nei bassifondi fino al Casinò del Demonio. <br>Una volta dentro, Cuphead e Mugman vinsero una partita di dadi dopo l'altra. "Acciderba!" esclamò Re Dado, il losco direttore del Casinò "Ma tu guarda che campioncini!"<br>"Bella partita, ragazzi!" commentò un nuovo arrivato. I fratelli erano sbalorditi: era Satanasso Pigliatutto, padrone del casinò! "Che ne dite di alzare la posta?" suggerì con un lungo sorriso.<br>"Vincete ancora un tiro e tutti i tesori del casinò sono vostri!" tuonò Satanasso. "Perdete e mi piglio le vostre anime! Affar fatto?"<br>Accecato dai sogni di ricchezza, Cuphead annuì e impugnò i dadi. "Santi numi, Cuphead, no!" urlò Mugman che aveva intuito il pericolo. Ma era troppo tardi!<br>"Doppio uno!" sghignazzò Satanasso colpendo il pavimento. "Hai perso!". I fratellini tremavano tutti mentre quel demonio incombeva su di loro. "Ora, riguardo a quelle anime..."<br>I due presero a supplicarlo. "C-Ci sarà pur un m-modo per ripagarla." balbettò Mugman. "S-Sì, ve ne prego!" aggiunse Cuphead.<br>"Uhm, forse sì." sghignazzò Satanasso estraendo una pergamena. "Ho qui una lista di debitori morosi. Raccogliete le loro anime per me e potrei risparmiare voi tazzine."<br>"Ora filate!" ruggì Satanasso, scalciandoli fuori. "Avete fino a domani a mezzanotte per raccogliere tutte le anime! Altrimenti mi piglierò le vostre!"<br>Cuphead e Mugman fuggirono a perdifiato spaventatissimi. "Forza, Mugman!" ansimò Cuphead. "Dobbiamo trovare Nonno Bricco. Lui saprà cosa fare!" ('''Libro''') ==Frasi== *Tu non sei un guerriero, non sei nemmeno un principiante! ('''Tutorial''') *È una grande giornata per una scazzottata! ('''Annunciatore''') *Fuggi pure, alza le suole… questa foresta non ti vuole! ('''Foschi Boschi''') *Dal nostro albero devi sloggiare! Qui solo i soci possono entrare! ('''Pericoli Arboricoli''') *Ti sbuccio, ti schiaccio e ti riduco in purè! È finita per te! ('''Sal Spudder''') *Io sono la carota, e ora assaggerai il bastone! ('''Chauncey Chantenay''') *Con la faccia che ho, che male c'è se rimbalzo un po'? ('''Genni Gelatina''') *Scivolo e appiccico a tutte le ore… il mio rimbalzo porta dolore! ('''Genni Gelatina''') *Su questa lapide scriverò il tuo nome! ('''Genni Gelatina''') {{NDR|[[ultime parole dai videogiochi|ultime parole]]}} *Che coincidenza… Io volo, tu precipiti! ('''Hilda Berg''') *Ne vedremo delle belle… È scritto nelle stelle! ('''Hilda Berg''') *Non è stata la sfortuna, ma l'influsso della luna! ('''Hilda Berg''') *Il massimo che puoi vincere contro di me è una brutta allergia! ('''Floris Rivoltella''') *T'impollino e t'impallino! ('''Floris Rivoltella''') *Combattiamo vicini vicini da quando quando eravamo teneri girini. ('''Krak e Krok''') *Siamo anfibi di palude, chi crede di batterci s'illude! ('''Krak e Krok''') *Non lo dico per ripicca, ma non vali mezza cicca. ('''Distributore di caramelle''') *Il vero debole per i dolci? Sei tu! ('''Candy Corn''') *Sano e nutriente, sono una furia lievitata naturalmente. ('''Tortino''') *Sono calda di piastra… Reggerai al mio fuoco? ('''Cialda''') *Inutile addolcir la pillola… La sconfitta è sempre amara! ('''Baronessa von Bon Bon''') *Non sai fare di meglio? Non ci vuole un genio! ('''Gigio Prodigio''') *Se vuoi t'affitto il mio sarcofago… ('''Gigio Prodigio''') *La tua vita è appesa a un filo, bamboccio! ('''Marionetta di Gigio Prodigio''') *Serve un nuovo volontario… Questo è troppo spaventato! ('''Gigio Prodigio''') *Cosa dice la tazzina investita dall'auto? Oggi mi sento a pezzi! ('''Beppi il Pagliaccio''') {{NDR|[[Barzellette dai videogiochi|Barzelletta]]}} *Hai bisogno di qualcuno che ti sgonfi l'arroganza! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Altro corsa, altro giro… Se non ti sposti ti stiro! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Che ci vuoi fare… La vita è fatta di alti e bassi! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Il cielo è mio! Volo dove osano le aquile! ('''Pippo Grifo''') *Papà è il muscolo e io il cervello! Siamo imbattibili! ('''Figlio di Pippo Grifo''') *Avrò anche perso le piume, ma tu hai fatto la figura del pollo! ('''Pippo Grifo''') {{NDR|[[ultime parole dai videogiochi|ultime parole]]}} *Non f-f-fraintendere il mio fuoco… Per me questo è solo un gioco! ('''Lello Zolfanello''') *Scusa, non volevo passarti questa p-p-patata bollente… ('''Lello Zolfanello''') *Un, due, tre! La s-s-sconfitta tocca a te! ('''Lello Zolfanello''') *Sacripante, t'abbiamo beccato con le mani nel miele! ('''Ape Poliziotto''') *Sciò, sciò, zuccherino, questo miele non fa per te. ('''Regina Mielinda''') *Ronzo, plano, bombardo! Ora sì che ho preso il volo! ('''Regina Mielinda''') *Il tuo coraggio sono come i tesori dei pirati… Solo una leggenda! ('''Capitan Barbabrina''') *Chi è di scena? La tua sconfitta! ('''Brunilde Butterfly''') *Lascia a me le luci della ribalta o soccombi alla mia ira! ('''Brunilde Butterfly''') *Alla buon'ora! Sciò! Sono pronta per il mio monologo. ('''Brunilde Butterfly''') *Tu fatti da parte, ché il pubblico m'acclama! ('''Brunilde Butterfly''') *Ho l'equazione perfetta per impedire la tua fuga! ('''Mark Ingegno''') *Che grazioso… Se ti pesco, col fischio che ti ributto in mare! ('''Cala Maria''') *Osi guardarmi? Ti darò stivali di pietra per nuotare assieme ai pesci! ('''Cala Maria''') *Io… Vedo il tuo viaggio… E questo è il capolinea. ('''Spettro Cieco''') *In carrozza! Prossima fermata: il tuo funerale! ('''T-Bone''') *Purtroppo questo treno è riservato ai morti… Ma una soluzione c'è… ('''Fratelli Vampata''') *A-ha! Hai notato il mio stile alla russa? ('''Piroulette''') *Non ti conviene darmi buca… ('''Paola Otto''') *Che arguzia! Che stile! Questo dado non perde mai! Aidi-aidi-oh! ('''Re Dado''') *Bene bene… Quanto cammino avete fatto! Non solo avete messo in riga quell'inetto di Re Dado… Ma avete i miei contratti, come pattuito! Date qua e unitevi a me! ('''Satanasso Pigliatutto''') **{{NDR|No}} Schivate i debiti come gli altri, eh? Ora vi insegno io che succede a chi rompe i patti! **{{NDR|Sì}} Siete nelle mie grinfie, adesso! E passeremo un tempo davvero indiavolato quaggiù! *Hai infranto il nostro patto… Ora sarò io a infrangere te! ('''Satanasso Pigliatutto''') *Ah, che bella sensazione… Metter mano alla vostra distruzione! ('''Golia Gransasso''') *Arrendetevi, ve lo suggerisco… Altrimenti non vi digerisco! ('''Ulcera di Golia Gransasso''') *La danza è finita, non hai scusanti… Dovresti sederti al tavolo dei poppanti! ('''Falena''') *Mangerete la polvere… Nel mio aspirapolvere! ('''Carolina Colubrina''') *Tanti salumi, pivelli! Siete belli che insaccati! ('''Salsicce di Carolina Colubrina''') *Volete proprio rompermi le scatolette, eh? ('''Carolina Colubrina in scatola''') *Il vostro coraggio è precipitato, sacchi di pulci! ('''Saluki''') *Preparatevi ad andare all'inverno, pupazzi! ('''Igor Mortis''') *Questo potere è sovraumano! Non ti porterò certo in palmo di mano! ('''Pinzimonio Salieri''') *Sveglia razzo, è finita la guerra. Ormai sono io il sal della terra! ('''Pinzimonio Salieri''') Sarò il sale sulle tue ferite! ('''Pinzimonio Salieri''') *Spinta dopo spinta dopo spinta, questa è una partita già vinta! ('''Pedoni''') *Credevi di vincere? Campa cavallo? ('''Cavallo''') *Ti travolgo e ti strangolo. Con me sei già all'angolo ('''Alfiere''') *Tutto qui? Che razza di sciocco! Ci sei rimasto come un arrocco! ('''Torre''') *Che batosta, che smacco! Ti ho davvero dato scacco! ('''Regina''') ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Sparatutto]] cbeu7u4r2aq7jfb3zzy35w0y4kqagia 1218142 1218141 2022-07-21T12:01:39Z Mariuigi Khed 69480 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Videogioco |nome gioco = Cuphead |immagine = Cuphead promo logo ddwtd.png |didascalia = |sviluppo = Studio MDHR |pubblicazione = Studio MDHR |ideazione = Chad Moldenhauer<br>Jared Moldenhauer |anno = 2017 |genere = Sparatutto a scorrimento |modi gioco = Giocatore singolo, multigiocatore |piattaforma = Microsoft Windows/Xbox One |periferiche = Gamepad, Tastiera}} '''''Cuphead''''', videogioco del 2017, sviluppato e pubblicato dai fratelli Chad Moldenhauer e Jared Moldenhauer per Xbox One e Microsoft Windows. ==[[Incipit]]== {{incipit videogiochi}} C'erano una volta, sulla Isola Calamaio, una coppia di fratelli di nome Cuphead e Mugman, che vivevano sotto lo sguardo attento e affettuoso del saggio Nonno Bricco.<br>Un giorno i due birbanti s'allontanarono da casa e, contro i molti moniti di Nonno Bricco, s'avventurarono nei bassifondi fino al Casinò del Demonio. <br>Una volta dentro, Cuphead e Mugman vinsero una partita di dadi dopo l'altra. "Acciderba!" esclamò Re Dado, il losco direttore del Casinò "Ma tu guarda che campioncini!"<br>"Bella partita, ragazzi!" commentò un nuovo arrivato. I fratelli erano sbalorditi: era Satanasso Pigliatutto, padrone del casinò! "Che ne dite di alzare la posta?" suggerì con un lungo sorriso.<br>"Vincete ancora un tiro e tutti i tesori del casinò sono vostri!" tuonò Satanasso. "Perdete e mi piglio le vostre anime! Affar fatto?"<br>Accecato dai sogni di ricchezza, Cuphead annuì e impugnò i dadi. "Santi numi, Cuphead, no!" urlò Mugman che aveva intuito il pericolo. Ma era troppo tardi!<br>"Doppio uno!" sghignazzò Satanasso colpendo il pavimento. "Hai perso!". I fratellini tremavano tutti mentre quel demonio incombeva su di loro. "Ora, riguardo a quelle anime..."<br>I due presero a supplicarlo. "C-Ci sarà pur un m-modo per ripagarla." balbettò Mugman. "S-Sì, ve ne prego!" aggiunse Cuphead.<br>"Uhm, forse sì." sghignazzò Satanasso estraendo una pergamena. "Ho qui una lista di debitori morosi. Raccogliete le loro anime per me e potrei risparmiare voi tazzine."<br>"Ora filate!" ruggì Satanasso, scalciandoli fuori. "Avete fino a domani a mezzanotte per raccogliere tutte le anime! Altrimenti mi piglierò le vostre!"<br>Cuphead e Mugman fuggirono a perdifiato spaventatissimi. "Forza, Mugman!" ansimò Cuphead. "Dobbiamo trovare Nonno Bricco. Lui saprà cosa fare!" ('''Libro''') ==Frasi== *Tu non sei un guerriero, non sei nemmeno un principiante! ('''Tutorial''') *È una grande giornata per una scazzottata! ('''Annunciatore''') *Fuggi pure, alza le suole… questa foresta non ti vuole! ('''Foschi Boschi''') *Dal nostro albero devi sloggiare! Qui solo i soci possono entrare! ('''Pericoli Arboricoli''') *Ti sbuccio, ti schiaccio e ti riduco in purè! È finita per te! ('''Sal Spudder''') *Io sono la carota, e ora assaggerai il bastone! ('''Chauncey Chantenay''') *Con la faccia che ho, che male c'è se rimbalzo un po'? ('''Genni Gelatina''') *Scivolo e appiccico a tutte le ore… il mio rimbalzo porta dolore! ('''Genni Gelatina''') *Su questa lapide scriverò il tuo nome! ('''Genni Gelatina''') {{NDR|[[ultime parole dai videogiochi|ultime parole]]}} *Che coincidenza… Io volo, tu precipiti! ('''Hilda Berg''') *Ne vedremo delle belle… È scritto nelle stelle! ('''Hilda Berg''') *Non è stata la sfortuna, ma l'influsso della luna! ('''Hilda Berg''') *Il massimo che puoi vincere contro di me è una brutta allergia! ('''Floris Rivoltella''') *T'impollino e t'impallino! ('''Floris Rivoltella''') *Combattiamo vicini vicini da quando quando eravamo teneri girini. ('''Krak e Krok''') *Siamo anfibi di palude, chi crede di batterci s'illude! ('''Krak e Krok''') *Non lo dico per ripicca, ma non vali mezza cicca. ('''Distributore di caramelle''') *Il vero debole per i dolci? Sei tu! ('''Candy Corn''') *Sano e nutriente, sono una furia lievitata naturalmente. ('''Tortino''') *Sono calda di piastra… Reggerai al mio fuoco? ('''Cialda''') *Inutile addolcir la pillola… La sconfitta è sempre amara! ('''Baronessa von Bon Bon''') *Non sai fare di meglio? Non ci vuole un genio! ('''Gigio Prodigio''') *Se vuoi t'affitto il mio sarcofago… ('''Gigio Prodigio''') *La tua vita è appesa a un filo, bamboccio! ('''Marionetta di Gigio Prodigio''') *Serve un nuovo volontario… Questo è troppo spaventato! ('''Gigio Prodigio''') *Cosa dice la tazzina investita dall'auto? Oggi mi sento a pezzi! ('''Beppi il Pagliaccio''') {{NDR|[[Barzellette dai videogiochi|Barzelletta]]}} *Hai bisogno di qualcuno che ti sgonfi l'arroganza! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Altro corsa, altro giro… Se non ti sposti ti stiro! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Che ci vuoi fare… La vita è fatta di alti e bassi! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Il cielo è mio! Volo dove osano le aquile! ('''Pippo Grifo''') *Papà è il muscolo e io il cervello! Siamo imbattibili! ('''Figlio di Pippo Grifo''') *Avrò anche perso le piume, ma tu hai fatto la figura del pollo! ('''Pippo Grifo''') {{NDR|[[ultime parole dai videogiochi|ultime parole]]}} *Non f-f-fraintendere il mio fuoco… Per me questo è solo un gioco! ('''Lello Zolfanello''') *Scusa, non volevo passarti questa p-p-patata bollente… ('''Lello Zolfanello''') *Un, due, tre! La s-s-sconfitta tocca a te! ('''Lello Zolfanello''') *Sacripante, t'abbiamo beccato con le mani nel miele! ('''Ape Poliziotto''') *Sciò, sciò, zuccherino, questo miele non fa per te. ('''Regina Mielinda''') *Ronzo, plano, bombardo! Ora sì che ho preso il volo! ('''Regina Mielinda''') *Il tuo coraggio sono come i tesori dei pirati… Solo una leggenda! ('''Capitan Barbabrina''') *Chi è di scena? La tua sconfitta! ('''Brunilde Butterfly''') *Lascia a me le luci della ribalta o soccombi alla mia ira! ('''Brunilde Butterfly''') *Alla buon'ora! Sciò! Sono pronta per il mio monologo. ('''Brunilde Butterfly''') *Tu fatti da parte, ché il pubblico m'acclama! ('''Brunilde Butterfly''') *Ho l'equazione perfetta per impedire la tua fuga! ('''Mark Ingegno''') *Che grazioso… Se ti pesco, col fischio che ti ributto in mare! ('''Cala Maria''') *Osi guardarmi? Ti darò stivali di pietra per nuotare assieme ai pesci! ('''Cala Maria''') *Io… Vedo il tuo viaggio… E questo è il capolinea. ('''Spettro Cieco''') *In carrozza! Prossima fermata: il tuo funerale! ('''T-Bone''') *Purtroppo questo treno è riservato ai morti… Ma una soluzione c'è… ('''Fratelli Vampata''') *A-ha! Hai notato il mio stile alla russa? ('''Piroulette''') *Non ti conviene darmi buca… ('''Paola Otto''') *Che arguzia! Che stile! Questo dado non perde mai! Aidi-aidi-oh! ('''Re Dado''') *Bene bene… Quanto cammino avete fatto! Non solo avete messo in riga quell'inetto di Re Dado… Ma avete i miei contratti, come pattuito! Date qua e unitevi a me! ('''Satanasso Pigliatutto''') **{{NDR|No}} Schivate i debiti come gli altri, eh? Ora vi insegno io che succede a chi rompe i patti! **{{NDR|Sì}} Siete nelle mie grinfie, adesso! E passeremo un tempo davvero indiavolato quaggiù! *Hai infranto il nostro patto… Ora sarò io a infrangere te! ('''Satanasso Pigliatutto''') *Ah, che bella sensazione… Metter mano alla vostra distruzione! ('''Golia Gransasso''') *Arrendetevi, ve lo suggerisco… Altrimenti non vi digerisco! ('''Ulcera di Golia Gransasso''') *La danza è finita, non hai scusanti… Dovresti sederti al tavolo dei poppanti! ('''Falena''') *Mangerete la polvere… Nel mio aspirapolvere! ('''Carolina Colubrina''') *Tanti salumi, pivelli! Siete belli che insaccati! ('''Salsicce di Carolina Colubrina''') *Volete proprio rompermi le scatolette, eh? ('''Carolina Colubrina in scatola''') *Il vostro coraggio è precipitato, sacchi di pulci! ('''Saluki''') *Preparatevi ad andare all'inverno, pupazzi! ('''Igor Mortis''') *Questo potere è sovraumano! Non ti porterò certo in palmo di mano! ('''Pinzimonio Salieri''') *Sveglia razzo, è finita la guerra. Ormai sono io il sal della terra! ('''Pinzimonio Salieri''') Sarò il sale sulle tue ferite! ('''Pinzimonio Salieri''') *Spinta dopo spinta dopo spinta, questa è una partita già vinta! ('''Pedoni''') *Credevi di vincere? Campa cavallo? ('''Cavallo''') *Ti travolgo e ti strangolo. Con me sei già all'angolo ('''Alfiere''') *Tutto qui? Che razza di sciocco! Ci sei rimasto come un arrocco! ('''Torre''') *Che batosta, che smacco! Ti ho davvero dato scacco! ('''Regina''') *Sognate pure, anime birbantelle, mai più uscirete a riveder le stelle! 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"Acciderba!" esclamò Re Dado, il losco direttore del Casinò "Ma tu guarda che campioncini!"<br>"Bella partita, ragazzi!" commentò un nuovo arrivato. I fratelli erano sbalorditi: era Satanasso Pigliatutto, padrone del casinò! "Che ne dite di alzare la posta?" suggerì con un lungo sorriso.<br>"Vincete ancora un tiro e tutti i tesori del casinò sono vostri!" tuonò Satanasso. "Perdete e mi piglio le vostre anime! Affar fatto?"<br>Accecato dai sogni di ricchezza, Cuphead annuì e impugnò i dadi. "Santi numi, Cuphead, no!" urlò Mugman che aveva intuito il pericolo. Ma era troppo tardi!<br>"Doppio uno!" sghignazzò Satanasso colpendo il pavimento. "Hai perso!". I fratellini tremavano tutti mentre quel demonio incombeva su di loro. "Ora, riguardo a quelle anime..."<br>I due presero a supplicarlo. "C-Ci sarà pur un m-modo per ripagarla." balbettò Mugman. "S-Sì, ve ne prego!" aggiunse Cuphead.<br>"Uhm, forse sì." sghignazzò Satanasso estraendo una pergamena. "Ho qui una lista di debitori morosi. Raccogliete le loro anime per me e potrei risparmiare voi tazzine."<br>"Ora filate!" ruggì Satanasso, scalciandoli fuori. "Avete fino a domani a mezzanotte per raccogliere tutte le anime! Altrimenti mi piglierò le vostre!"<br>Cuphead e Mugman fuggirono a perdifiato spaventatissimi. "Forza, Mugman!" ansimò Cuphead. "Dobbiamo trovare Nonno Bricco. Lui saprà cosa fare!" ('''Libro''') ==Frasi== *Tu non sei un guerriero, non sei nemmeno un principiante! ('''Tutorial''') *È una grande giornata per una scazzottata! ('''Annunciatore''') *Fuggi pure, alza le suole… questa foresta non ti vuole! ('''Foschi Boschi''') *Dal nostro albero devi sloggiare! Qui solo i soci possono entrare! ('''Pericoli Arboricoli''') *Ti sbuccio, ti schiaccio e ti riduco in purè! È finita per te! ('''Sal Spudder''') *Io sono la carota, e ora assaggerai il bastone! ('''Chauncey Chantenay''') *Con la faccia che ho, che male c'è se rimbalzo un po'? ('''Genni Gelatina''') *Scivolo e appiccico a tutte le ore… il mio rimbalzo porta dolore! ('''Genni Gelatina''') *Su questa lapide scriverò il tuo nome! ('''Genni Gelatina''') {{NDR|[[ultime parole dai videogiochi|ultime parole]]}} *Che coincidenza… Io volo, tu precipiti! ('''Hilda Berg''') *Ne vedremo delle belle… È scritto nelle stelle! ('''Hilda Berg''') *Non è stata la sfortuna, ma l'influsso della luna! ('''Hilda Berg''') *Il massimo che puoi vincere contro di me è una brutta allergia! ('''Floris Rivoltella''') *T'impollino e t'impallino! ('''Floris Rivoltella''') *Combattiamo vicini vicini da quando quando eravamo teneri girini. ('''Krak e Krok''') *Siamo anfibi di palude, chi crede di batterci s'illude! ('''Krak e Krok''') *Non lo dico per ripicca, ma non vali mezza cicca. ('''Sargent Gumbo Gumbull''') *Il vero debole per i dolci? Sei tu! ('''Kernel von Pop''') *Sano e nutriente, sono una furia lievitata naturalmente. ('''Muffsky Chernikov''') *Sono calda di piastra… Reggerai al mio fuoco? ('''Sir Waffington III''') *Inutile addolcir la pillola… La sconfitta è sempre amara! ('''Baronessa von Bon Bon''') *Non sai fare di meglio? Non ci vuole un genio! ('''Gigio Prodigio''') *Se vuoi t'affitto il mio sarcofago… ('''Gigio Prodigio''') *La tua vita è appesa a un filo, bamboccio! ('''Cuppet''') *Serve un nuovo volontario… Questo è troppo spaventato! ('''Gigio Prodigio''') *Cosa dice la tazzina investita dall'auto? Oggi mi sento a pezzi! ('''Beppi il Pagliaccio''') {{NDR|[[Barzellette dai videogiochi|Barzelletta]]}} *Hai bisogno di qualcuno che ti sgonfi l'arroganza! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Altro corsa, altro giro… Se non ti sposti ti stiro! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Che ci vuoi fare… La vita è fatta di alti e bassi! ('''Beppi il Pagliaccio''') *Il cielo è mio! Volo dove osano le aquile! ('''Pippo Grifo''') *Papà è il muscolo e io il cervello! Siamo imbattibili! ('''Willy Grifo''') *Avrò anche perso le piume, ma tu hai fatto la figura del pollo! ('''Pippo Grifo''') {{NDR|[[ultime parole dai videogiochi|ultime parole]]}} *Non f-f-fraintendere il mio fuoco… Per me questo è solo un gioco! ('''Lello Zolfanello''') *Scusa, non volevo passarti questa p-p-patata bollente… ('''Lello Zolfanello''') *Un, due, tre! La s-s-sconfitta tocca a te! ('''Lello Zolfanello''') *Sacripante, t'abbiamo beccato con le mani nel miele! ('''Security Bee''') *Sciò, sciò, zuccherino, questo miele non fa per te. ('''Regina Mielinda''') *Ronzo, plano, bombardo! Ora sì che ho preso il volo! ('''Regina Mielinda''') *Il tuo coraggio sono come i tesori dei pirati… Solo una leggenda! ('''Capitan Barbabrina''') *Chi è di scena? La tua sconfitta! ('''Brunilde Butterfly''') *Lascia a me le luci della ribalta o soccombi alla mia ira! ('''Brunilde Butterfly''') *Alla buon'ora! Sciò! Sono pronta per il mio monologo. ('''Brunilde Butterfly''') *Tu fatti da parte, ché il pubblico m'acclama! ('''Brunilde Butterfly''') *Ho l'equazione perfetta per impedire la tua fuga! ('''Mark Ingegno''') *Che grazioso… Se ti pesco, col fischio che ti ributto in mare! ('''Cala Maria''') *Osi guardarmi? Ti darò stivali di pietra per nuotare assieme ai pesci! ('''Cala Maria''') *Io… Vedo il tuo viaggio… E questo è il capolinea. ('''Spettro Cieco''') *In carrozza! Prossima fermata: il tuo funerale! ('''Macchinista''') *Purtroppo questo treno è riservato ai morti… Ma una soluzione c'è… ('''Lollipop Ghouls''') *A-ha! Hai notato il mio stile alla russa? ('''Piroulette''') *Non ti conviene darmi buca… ('''Paola Otto''') *Che arguzia! Che stile! Questo dado non perde mai! Aidi-aidi-oh! ('''Re Dado''') *Bene bene… Quanto cammino avete fatto! Non solo avete messo in riga quell'inetto di Re Dado… Ma avete i miei contratti, come pattuito! Date qua e unitevi a me! ('''Satanasso Pigliatutto''') **{{NDR|No}} Schivate i debiti come gli altri, eh? Ora vi insegno io che succede a chi rompe i patti! **{{NDR|Sì}} Siete nelle mie grinfie, adesso! E passeremo un tempo davvero indiavolato quaggiù! *Hai infranto il nostro patto… Ora sarò io a infrangere te! ('''Satanasso Pigliatutto''') *Ah, che bella sensazione… Metter mano alla vostra distruzione! ('''Golia Gransasso''') *Arrendetevi, ve lo suggerisco… Altrimenti non vi digerisco! ('''Ulcera di Golia Gransasso''') *La danza è finita, non hai scusanti… Dovresti sederti al tavolo dei poppanti! ('''Falena''') *Mangerete la polvere… Nel mio aspirapolvere! ('''Carolina Colubrina''') *Tanti salumi, pivelli! Siete belli che insaccati! ('''Salsicce di Carolina Colubrina''') *Volete proprio rompermi le scatolette, eh? ('''Carolina Colubrina in scatola''') *Il vostro coraggio è precipitato, sacchi di pulci! ('''Saluki''') *Preparatevi ad andare all'inverno, pupazzi! ('''Igor Mortis''') *Questo potere è sovraumano! Non ti porterò certo in palmo di mano! ('''Pinzimonio Salieri''') *Sveglia razzo, è finita la guerra. Ormai sono io il sal della terra! ('''Pinzimonio Salieri''') Sarò il sale sulle tue ferite! ('''Pinzimonio Salieri''') *Spinta dopo spinta dopo spinta, questa è una partita già vinta! ('''Pedoni''') *Credevi di vincere? Campa cavallo? ('''Cavallo''') *Ti travolgo e ti strangolo. Con me sei già all'angolo ('''Alfiere''') *Tutto qui? Che razza di sciocco! Ci sei rimasto come un arrocco! ('''Torre''') *Che batosta, che smacco! Ti ho davvero dato scacco! ('''Regina''') *Sognate pure, anime birbantelle, mai più uscirete a riveder le stelle! ('''Diavolo e Angelo''') ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Sparatutto]] ik511vjenssu76tos7fbjwscy7941bx Profondo rosso (film 1975) 0 146346 1218313 1182766 2022-07-22T06:11:51Z Mariomassone 17056 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano= Profondo rosso |titolo originale= Profondo rosso |immagine = Profondo rosso Calandra.jpg |didascalia = [[Giuliana Calandra]] in una scena del film |paese= Italia |anno = 1975 |genere= thriller, giallo, horror |regista= [[Dario Argento]] |soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]] |sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi |attori= * [[David Hemmings]]: Marc Daly * [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi * [[Gabriele Lavia]]: Carlo * [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani * [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti * [[Clara Calamai]]: Marta, madre di Carlo * [[Macha Méril]]: Helga Ulmann * [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini * [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode * [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa * [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani * [[Liana Del Balzo]]: Elvira * [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo * [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci * [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino * [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore * [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia * [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi * [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali * [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia * [[Piero Vida]]: agente grasso * [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo * [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno * [[Attilio Dottesio]]: fioraio * [[Tom Felleghy]]: chirurgo * [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi |doppiatori originali= * [[Gino La Monica]]: Marc Daly * [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo * [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi * [[Corrado Gaipa]]: Rodi * [[Wanda Tettoni]]: Elvira * [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci |note= *'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]] }} '''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} {{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Ok, ok! Bene! Davvero! Va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''') ==Frasi== *Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''') *Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''') *{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''') *Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} *L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''') ==Dialoghi== *'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah... chissà, magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata!!! *'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero! Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c' era più! Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante!!! <br /> '''Marc''': No, no, non credo! A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana! <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto! Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella memoria come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la verità! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece... dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso... ==[[Explicit]]== {{explicit film}} *'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: {{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}} Maledetto... Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente! Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui... cercava solo... di proteggermi... Non aveva mai fatto del male a nessuno! Ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}} '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No!.. No!.. No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio}} '''Marc''': {{NDR|scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo}} Ahhh! {{NDR|Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}. ==Citazioni su ''Profondo rosso''== *Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]]) *Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai. ([[Dario Argento]]) *Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]]) *Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato. ([[Dario Argento]]) *''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film horror]] b1q0lxuea0nmz9msq4ak6c1pfmugtk3 1218314 1218313 2022-07-22T06:14:09Z Mariomassone 17056 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano= Profondo rosso |titolo originale= Profondo rosso |immagine = Profondo rosso Calandra.jpg |didascalia = [[Giuliana Calandra]] in una scena del film |paese= Italia |anno = 1975 |genere= thriller, giallo, horror |regista= [[Dario Argento]] |soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]] |sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi |attori= * [[David Hemmings]]: Marc Daly * [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi * [[Gabriele Lavia]]: Carlo * [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani * [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti * [[Clara Calamai]]: Marta, madre di Carlo * [[Macha Méril]]: Helga Ulmann * [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini * [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode * [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa * [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani * [[Liana Del Balzo]]: Elvira * [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo * [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci * [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino * [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore * [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia * [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi * [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali * [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia * [[Piero Vida]]: agente grasso * [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo * [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno * [[Attilio Dottesio]]: fioraio * [[Tom Felleghy]]: chirurgo * [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi |doppiatori originali= * [[Gino La Monica]]: Marc Daly * [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo * [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi * [[Corrado Gaipa]]: Rodi * [[Wanda Tettoni]]: Elvira * [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci |note= *'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]] }} '''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} {{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Ok, ok! Bene! Davvero! Va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''') ==Frasi== *Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''') *Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''') *{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''') *Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} *L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''') ==Dialoghi== *'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata! *'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso... ==[[Explicit]]== {{explicit film}} *'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: {{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}} Maledetto... Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente! Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui... cercava solo... di proteggermi... Non aveva mai fatto del male a nessuno! Ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}} '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. 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([[Lino Capolicchio]]) *Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai. ([[Dario Argento]]) *Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]]) *Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato. ([[Dario Argento]]) *''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film horror]] mlx1eqit8oyqi1xu9qkru9m4491evc7 1218340 1218314 2022-07-22T10:52:14Z Mariomassone 17056 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano= Profondo rosso |titolo originale= Profondo rosso |immagine = Profondo rosso Calandra.jpg |didascalia = [[Giuliana Calandra]] in una scena del film |paese= Italia |anno = 1975 |genere= thriller, giallo, horror |regista= [[Dario Argento]] |soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]] |sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi |attori= * [[David Hemmings]]: Marc Daly * [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi * [[Gabriele Lavia]]: Carlo * [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani * [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti * [[Clara Calamai]]: Marta, madre di Carlo * [[Macha Méril]]: Helga Ulmann * [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini * [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode * [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa * [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani * [[Liana Del Balzo]]: Elvira * [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo * [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci * [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino * [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore * [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia * [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi * [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali * [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia * [[Piero Vida]]: agente grasso * [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo * [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno * [[Attilio Dottesio]]: fioraio * [[Tom Felleghy]]: chirurgo * [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi |doppiatori originali= * [[Gino La Monica]]: Marc Daly * [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo * [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi * [[Corrado Gaipa]]: Rodi * [[Wanda Tettoni]]: Elvira * [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci |note= *'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]] }} '''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} {{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Ok, ok! Bene! Davvero! Va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''') ==Frasi== *Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati e invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''') *Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni le sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''') *Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''') *Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''') *{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''') *Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} *L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''') ==Dialoghi== *'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata! *'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso... ==[[Explicit]]== {{explicit film}} *'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: {{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}} Maledetto... Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente! Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui... cercava solo... di proteggermi... Non aveva mai fatto del male a nessuno! Ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}} '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No!.. No!.. No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio}} '''Marc''': {{NDR|scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo}} Ahhh! {{NDR|Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}. ==Citazioni su ''Profondo rosso''== *Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]]) *Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai. ([[Dario Argento]]) *Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]]) *Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato. ([[Dario Argento]]) *''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film horror]] 2vn5zputjyweh9ht9u22b3763u7asf0 1218341 1218340 2022-07-22T10:58:56Z Mariomassone 17056 /* Explicit */ wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano= Profondo rosso |titolo originale= Profondo rosso |immagine = Profondo rosso Calandra.jpg |didascalia = [[Giuliana Calandra]] in una scena del film |paese= Italia |anno = 1975 |genere= thriller, giallo, horror |regista= [[Dario Argento]] |soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]] |sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi |attori= * [[David Hemmings]]: Marc Daly * [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi * [[Gabriele Lavia]]: Carlo * [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani * [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti * [[Clara Calamai]]: Marta, madre di Carlo * [[Macha Méril]]: Helga Ulmann * [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini * [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode * [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa * [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani * [[Liana Del Balzo]]: Elvira * [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo * [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci * [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino * [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore * [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia * [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi * [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali * [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia * [[Piero Vida]]: agente grasso * [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo * [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno * [[Attilio Dottesio]]: fioraio * [[Tom Felleghy]]: chirurgo * [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi |doppiatori originali= * [[Gino La Monica]]: Marc Daly * [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo * [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi * [[Corrado Gaipa]]: Rodi * [[Wanda Tettoni]]: Elvira * [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci |note= *'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]] }} '''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} {{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Ok, ok! Bene! Davvero! Va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''') ==Frasi== *Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati e invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''') *Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni le sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''') *Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''') *Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''') *{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''') *Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} *L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''') ==Dialoghi== *'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata! *'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso... ==[[Explicit]]== [[File:Profondo rosso fine.png|thumb|La scena finale]] {{explicit film}} *{{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}}<br>'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Maledetto! Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente. Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui cercava solo... di proteggermi... Non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}}<br> '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No! No! No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio. Marc scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo. Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}. ==Citazioni su ''Profondo rosso''== *Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]]) *Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai. ([[Dario Argento]]) *Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]]) *Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato. ([[Dario Argento]]) *''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film horror]] 7m0e8nmfva9tlkj0oajsqt66aajpcfo Achille Castiglioni 0 147526 1218196 1070146 2022-07-21T20:31:29Z 151.21.151.19 /* Citazioni di Achille Castiglioni */ wikitext text/x-wiki [[File:" 11 - ITALY - design and furniture - MEZZADRO - Achille e Pier Giacomo Castiglioni - Zanotta (1957).jpg|thumb|La sedia "Mezzadro", di Achille e Pier Giacomo Castiglioni]] '''Achille Castiglioni''' (1918 – 2002), architetto e designer italiano. ==Citazioni di Achille Castiglioni== *C'è molta modellistica nel mio lavoro, anche perché sono figlio di uno scultore {{NDR|[[Giannino Castiglioni]]}} e ho sempre visto mio padre lavorare con le mani e plasmare la materia per darle via via la forma voluta.<ref>Citato in Laura Bossi, ''[https://www.domusweb.it/en/news/2010/04/13/achille-effect.html Achille Effect]'', ''domusweb.it'', 13 aprile 2010.</ref> *Considero mio padre {{NDR|[[Giannino Castiglioni]]}} un proto-designer.<ref>Citato in ''Il design dei Castiglioni Ricerca sperimentazione metodo'', a cura di Dario Scodeller (Corraini Edizioni), ''[https://ilmanifesto.it/tre-campioni-della-civilta-elettroacustica/ Tre campioni della civiltà elettroacustica]'', 2014.</ref> *{{NDR|La [[Sedia Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute.<ref>Citato in ''[http://fondazioneachillecastiglioni.it/progetto/sedia-lierna/ Lierna]'', ''fondazioneachillecastiglioni.it''</ref> *{{NDR|[[Giannino Castiglioni]]}} mio padre, era scultore. La sua era una scultura realistica, sempre legata all'immagine umana, non fantastica e irreale, aveva un atteggiamento di continua analisi delle caratteristiche delle persone.<ref>Citato in ''[http://www.alessandraubertazzi.eu/wp-content/pdf/monumentale/personaggipubblici.pdf Giannino Castiglioni. Milano, 1884 - Lierna (Lago di Como), 1971. Scultore.]'', ''II personaggi pubblici.''</ref> *L'esperienza non dà certezza né sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perché l'esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia.<ref>Citato in ''[http://fondazioneachillecastiglioni.it/achille-castiglioni-2/ Biografia]'', ''fondazioneachillecastiglioni.it''.</ref> *Se non siete curiosi, lasciate perdere. Se non vi interessano gli altri, ciò che fanno e come agiscono, allora quello del [[Design|designer]] non è un mestiere per voi.<ref>Da ''Programma Festivaletteratura 2018'', p. 49.</ref> ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Giannino Castiglioni]] – padre *[[Pier Giacomo Castiglioni]] – fratello *[[Livio Castiglioni]] – fratello ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Castiglioni, Achille}} [[Categoria:Architetti italiani]] [[Categoria:Designer italiani]] mjbfhtag1rs16meqmpieexr9ptf5rhd 1218336 1218196 2022-07-22T10:07:25Z Dread83 47 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:AnjaQantina|AnjaQantina]] wikitext text/x-wiki [[File:" 11 - ITALY - design and furniture - MEZZADRO - Achille e Pier Giacomo Castiglioni - Zanotta (1957).jpg|thumb|La sedia "Mezzadro", di Achille e Pier Giacomo Castiglioni]] '''Achille Castiglioni''' (1918 – 2002), architetto e designer italiano. ==Citazioni di Achille Castiglioni== *C'è molta modellistica nel mio lavoro, anche perché sono figlio di uno scultore {{NDR|[[Giannino Castiglioni]]}} e ho sempre visto mio padre lavorare con le mani e plasmare la materia per darle via via la forma voluta.<ref>Citato in Laura Bossi, ''[https://www.domusweb.it/en/news/2010/04/13/achille-effect.html Achille Effect]'', ''domusweb.it'', 13 aprile 2010.</ref> *Considero mio padre {{NDR|[[Giannino Castiglioni]]}} un proto-designer.<ref>Citato in ''Il design dei Castiglioni Ricerca sperimentazione metodo'', a cura di Dario Scodeller (Corraini Edizioni), ''[https://ilmanifesto.it/tre-campioni-della-civilta-elettroacustica/ Tre campioni della civiltà elettroacustica]'', 2014.</ref> *{{NDR|La [[Sedia Lierna]]}} È una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo per il pranzo. Pertanto è risultata con uno schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute.<ref>Citato in ''[http://fondazioneachillecastiglioni.it/progetto/sedia-lierna/ Lierna]'', ''fondazioneachillecastiglioni.it''</ref> *{{NDR|[[Giannino Castiglioni]]}} Era scultore. La sua era una scultura realistica, sempre legata all'immagine umana, non fantastica e irreale, aveva un atteggiamento di continua analisi delle caratteristiche delle persone.<ref>Citato in ''[http://www.alessandraubertazzi.eu/wp-content/pdf/monumentale/personaggipubblici.pdf Giannino Castiglioni. Milano, 1884 - Lierna (Lago di Como), 1971. Scultore.]'', ''II personaggi pubblici.''</ref> *L'esperienza non dà certezza né sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perché l'esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia.<ref>Citato in ''[http://fondazioneachillecastiglioni.it/achille-castiglioni-2/ Biografia]'', ''fondazioneachillecastiglioni.it''.</ref> *Se non siete curiosi, lasciate perdere. Se non vi interessano gli altri, ciò che fanno e come agiscono, allora quello del [[Design|designer]] non è un mestiere per voi.<ref>Da ''Programma Festivaletteratura 2018'', p. 49.</ref> ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Giannino Castiglioni]] – padre *[[Pier Giacomo Castiglioni]] – fratello *[[Livio Castiglioni]] – fratello ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Castiglioni, Achille}} [[Categoria:Architetti italiani]] [[Categoria:Designer italiani]] avn3imuzj61jye91ujthjhbavxi66jr Template:Lingue/Dati 10 148341 1218220 1218085 2022-07-21T21:58:17Z ItwikiBot 66727 Bot: aggiornamento dati wikitext text/x-wiki {{#switch:{{{1}}} |lingua1 = it |voci1 = 43844 |lingua2 = en |voci2 = 43038 |lingua3 = pl |voci3 = 24724 |lingua4 = ru |voci4 = 15097 |lingua5 = cs |voci5 = 12044 |lingua6 = et |voci6 = 9851 |lingua7 = pt |voci7 = 9100 |lingua8 = fa |voci8 = 9097 }} 7agu3x6677ylficaltorx6p7t3mj15f Real Albergo dei Poveri 0 151412 1218231 1139084 2022-07-21T22:23:46Z Sun-crops 10277 /* Citazioni */ +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Albergo dei Poveri (Naples).jpg|thumb|Il Real Albergo dei Poveri in una foto d'epoca]] Citazioni sul '''Real Albergo dei Poveri'''. ==Citazioni== *Il gigantesco edificio traboccante di sventurati, all'ombra del quale ce ne stavamo, io lo considero un errore del buon re [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]]. Era preferibile, invece, ridurne alquanto le dimensioni e collocarvi gli abbienti; così nell'intera Napoli si sarebbe adagiato e sgranchito il solo popolino: una tettoia che la ricoprisse tutta, una adeguata insegna, e il vero Albergo dei poveri, Maestà, sarebbe stato quello. ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) *La Cattedrale nel deserto possiede il tetto più grande d'Europa – centotremila metri quadri –, e nemmeno fu completato: esistono tre cortili monumentali ma nei piani degli architetti di [[Carlo III di Spagna|Carlo III]] dovevano essere cinque. Gli uccelli lo usano come pista di decollo in ogni stagione e come piazza d'armi fra una migrazione e l'altra. È vuoto, un gigantesco corpo privo d'anima. Doveva sorgere nel Borgo Loreto, ma il terreno era instabile e acquitrinoso, così [[Ferdinando Fuga]] decise per l'attuale collocazione. ([[Antonella Cilento]]) ====[[Salvatore Di Giacomo]]==== *Ed è pur lì, nella sala del Consiglio, su d'una predella addossata alla parete, la poltrona di seta rossa ove Carlo sedette nelle prime riunioni de' governatori. L'antica seggiola dorata è rimasta, dal 1751, in quel posto, e quando il governo si raccoglie e l'usciere accuratamente la spazzola riguardando distrattamente al bel ritratto di Carlo III, che pende dalla parete ed è opera di pittore settecentista non ancora saputo, par che a momenti debba scendere in quella sala l'ombra del Principe illustre. E nel cuore e nella mente di ognuno de' componenti il pietoso consesso s'imprime la severa e serena figura di tanto predecessore; un'ammonitiva immaterialità presiede alle deliberazioni, e la vasta camera, le cui finestre or affacciano su d'una via nuova e spaziosa – che la civiltà moderna, bonificando un'intricata e vecchia suburra, ha schiuso di faccia all'ospizio – diventa luminosa e solenne. *In una delle sale più vaste del pianterreno è la scuola di disegno ornamentale e di plastica. La frequentano ogni giorno, nelle ore pomeridiane, moltissimi alunni e dà risultati assai soddisfacenti. Allo stesso pianterreno hanno posto tutte le altre scuole officine. Una scuola d'intaglio e d'ebanisteria artistica è diretta dal Caponetti, noto anche come bronzista. È stato da quest'illustre officina che sono usciti, opere d'eleganza e di intaglio perfette, i mobili che la [[Elisabetta di Baviera|Imperatrice d'Austria]] fece costruire per la sua villa a [[Corfù]]. I bronzi decorativi del mobilio, un gran numero di lampadari, la balaustra della scala maggiore dell<nowiki>'</nowiki>''[[w:Achilleion|Achilleion]]'', su disegni del Caponetti, sono pur lavori delle officine dell'Albergo de' Poveri. Quella de' ''bronzi artistici'', alla quale è annessa una fonderia, è diretta da Gennaro Chiurazzi. È tra le più frequentate dagli alunni, che vi trovan sempre da lavorare e da guadagnare. I suoi prodotti sono spediti fuori d'Italia, ove sono conosciuti, apprezzati, forse, anche più. E l'officina ha uno stato di servizio magnifico; come quella del Caponetti essa è nata e venuta su nell'Albergo; da venticinque anni sparge nel mondo stuoli d'eccellenti artefici i quali scrivono, dalle terre anche più lontane, a' loro maestri. Altre scuole prosperano e danno lavoro ad altri giovanetti del Pio Luogo; ricordo quella d'ebanisteria e d'intaglio, la fonderia di ferro, l'officina di scultura su marmo, quella de' fabbri meccanici, l'officina meccanica per gli oggetti di chincaglieria e la scuola-officina d'incisione su pietre dure.<br>Il nome di [[Nicola d'Arienzo]] mi dispensa dall'aggiunger lodi alla scuola musicale ch'egli dirige nell'Albergo. *Parecchie volte, sullo scorcio del decimottavo e al principio di questo secol nostro, è sembrato che fosse per esser travolto nella generale disgrazia delle cose e degli uomini fin l'{{sic|instituto}} che il vittorioso di Velletri pose al rezzo del Poggio Reale, quasi a memoria del suo recente trionfo. Tuttavia, come a poche opere veramente e profondamente buone è avverso il destino, l'Albergo si tenne in piedi, se non illeso non in tutto inquinato. Gli ultimi anni di questo secolo esso attraversa con fortuna prosperante, animata dal soffio delle idee nuove. A mano amano, non rimutando, ma ben accrescendo e allargando le antiche discipline e adattandole ai bisogni e alla civiltà dell'oggi, l'ospizio troverà, forse, disadatta l'umiltà del suo nome. *Un edifizio concepito con romana grandiosità, cinto di mura spesse e gigantesche, fabbricato, come una piccola città chiusa, a un lembo estremo dell'immensa Napoli {{sic|romorosa}}. ==Voci correlate== *[[Napoli]] ==Altri progetti== {{interprogetto|commons=Category:Albergo_dei_Poveri_(Naples)|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Architetture di Napoli]] 5f5id1vtzzcd58lmpe8y5mj145h203u 1218232 1218231 2022-07-21T22:24:05Z Sun-crops 10277 /* Citazioni */ fix wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Albergo dei Poveri (Naples).jpg|thumb|Il Real Albergo dei Poveri in una foto d'epoca]] Citazioni sul '''Real Albergo dei Poveri'''. ==Citazioni== *Il gigantesco edificio traboccante di sventurati, all'ombra del quale ce ne stavamo, io lo considero un errore del buon re Carlo di Borbone. Era preferibile, invece, ridurne alquanto le dimensioni e collocarvi gli abbienti; così nell'intera Napoli si sarebbe adagiato e sgranchito il solo popolino: una tettoia che la ricoprisse tutta, una adeguata insegna, e il vero Albergo dei poveri, Maestà, sarebbe stato quello. ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) *La Cattedrale nel deserto possiede il tetto più grande d'Europa – centotremila metri quadri –, e nemmeno fu completato: esistono tre cortili monumentali ma nei piani degli architetti di [[Carlo III di Spagna|Carlo III]] dovevano essere cinque. Gli uccelli lo usano come pista di decollo in ogni stagione e come piazza d'armi fra una migrazione e l'altra. È vuoto, un gigantesco corpo privo d'anima. Doveva sorgere nel Borgo Loreto, ma il terreno era instabile e acquitrinoso, così [[Ferdinando Fuga]] decise per l'attuale collocazione. ([[Antonella Cilento]]) ====[[Salvatore Di Giacomo]]==== *Ed è pur lì, nella sala del Consiglio, su d'una predella addossata alla parete, la poltrona di seta rossa ove Carlo sedette nelle prime riunioni de' governatori. L'antica seggiola dorata è rimasta, dal 1751, in quel posto, e quando il governo si raccoglie e l'usciere accuratamente la spazzola riguardando distrattamente al bel ritratto di Carlo III, che pende dalla parete ed è opera di pittore settecentista non ancora saputo, par che a momenti debba scendere in quella sala l'ombra del Principe illustre. E nel cuore e nella mente di ognuno de' componenti il pietoso consesso s'imprime la severa e serena figura di tanto predecessore; un'ammonitiva immaterialità presiede alle deliberazioni, e la vasta camera, le cui finestre or affacciano su d'una via nuova e spaziosa – che la civiltà moderna, bonificando un'intricata e vecchia suburra, ha schiuso di faccia all'ospizio – diventa luminosa e solenne. *In una delle sale più vaste del pianterreno è la scuola di disegno ornamentale e di plastica. La frequentano ogni giorno, nelle ore pomeridiane, moltissimi alunni e dà risultati assai soddisfacenti. Allo stesso pianterreno hanno posto tutte le altre scuole officine. Una scuola d'intaglio e d'ebanisteria artistica è diretta dal Caponetti, noto anche come bronzista. È stato da quest'illustre officina che sono usciti, opere d'eleganza e di intaglio perfette, i mobili che la [[Elisabetta di Baviera|Imperatrice d'Austria]] fece costruire per la sua villa a [[Corfù]]. I bronzi decorativi del mobilio, un gran numero di lampadari, la balaustra della scala maggiore dell<nowiki>'</nowiki>''[[w:Achilleion|Achilleion]]'', su disegni del Caponetti, sono pur lavori delle officine dell'Albergo de' Poveri. Quella de' ''bronzi artistici'', alla quale è annessa una fonderia, è diretta da Gennaro Chiurazzi. È tra le più frequentate dagli alunni, che vi trovan sempre da lavorare e da guadagnare. I suoi prodotti sono spediti fuori d'Italia, ove sono conosciuti, apprezzati, forse, anche più. E l'officina ha uno stato di servizio magnifico; come quella del Caponetti essa è nata e venuta su nell'Albergo; da venticinque anni sparge nel mondo stuoli d'eccellenti artefici i quali scrivono, dalle terre anche più lontane, a' loro maestri. Altre scuole prosperano e danno lavoro ad altri giovanetti del Pio Luogo; ricordo quella d'ebanisteria e d'intaglio, la fonderia di ferro, l'officina di scultura su marmo, quella de' fabbri meccanici, l'officina meccanica per gli oggetti di chincaglieria e la scuola-officina d'incisione su pietre dure.<br>Il nome di [[Nicola d'Arienzo]] mi dispensa dall'aggiunger lodi alla scuola musicale ch'egli dirige nell'Albergo. *Parecchie volte, sullo scorcio del decimottavo e al principio di questo secol nostro, è sembrato che fosse per esser travolto nella generale disgrazia delle cose e degli uomini fin l'{{sic|instituto}} che il vittorioso di Velletri pose al rezzo del Poggio Reale, quasi a memoria del suo recente trionfo. Tuttavia, come a poche opere veramente e profondamente buone è avverso il destino, l'Albergo si tenne in piedi, se non illeso non in tutto inquinato. Gli ultimi anni di questo secolo esso attraversa con fortuna prosperante, animata dal soffio delle idee nuove. A mano amano, non rimutando, ma ben accrescendo e allargando le antiche discipline e adattandole ai bisogni e alla civiltà dell'oggi, l'ospizio troverà, forse, disadatta l'umiltà del suo nome. *Un edifizio concepito con romana grandiosità, cinto di mura spesse e gigantesche, fabbricato, come una piccola città chiusa, a un lembo estremo dell'immensa Napoli {{sic|romorosa}}. ==Voci correlate== *[[Napoli]] ==Altri progetti== {{interprogetto|commons=Category:Albergo_dei_Poveri_(Naples)|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Architetture di Napoli]] rc3b5hu0pypgk7t2e7iombbu4p69msp Carl Fogarty 0 152878 1218304 1214413 2022-07-22T02:26:31Z Danyele 19198 /* Citazioni di Carl Fogarty */ +2 wikitext text/x-wiki [[File:CarlFogartyTT92CregNyBaa.jpg|thumb|Carl Fogarty (1992)]] '''Carl George Fogarty''' (1965 – vivente), pilota motociclistico e dirigente sportivo britannico. ==Citazioni di Carl Fogarty== {{cronologico}} *La [[Ducati 916]] rappresenta il mio passato, la mia storia. Questa moto mi ha permesso di conquistare grandi successi e di divertirmi molto. Posso proprio dire che abbiamo instaurato un ottimo rapporto. In un certo senso siamo stati compagni di battaglie; abbiamo iniziato insieme nel 1994, con grandi aspettative, molto da dimostrare e una grande fame di vittorie. Abbiamo percorso molta strada insieme e per me sarà sempre molto più di una moto. È come una parte della mia vita alla quale sarò per sempre legato [...].<ref name="Ducati">Da ''[https://www.ducati.com/it/it/moto/panigale/panigale-v4-25-anniversario-916/intervista-carl-fogarty Intervista con un mito]'', ''Ducati.com'', 2019.</ref> *Penso che i fan del WorldSBK di tutto il mondo, indipendentemente dalla scuderia e dal pilota preferiti, considerino la Ducati 916 la moto per antonomasia. Il concetto della 916 ha avuto un enorme successo, ha riunito un mare di fan e ha rappresentato un cambiamento radicale per il marchio [[Ducati]] nel mondo. È una moto moderna ancora oggi, sensazione che poche moto riescono a trasmettere. È davvero speciale, incredibile. Gli anni '90 sono stati il periodo d'oro del WorldSBK. La nostra visibilità era altissima e i fan di tutto il mondo erano molto appassionati. Le nostre moto avevano lo stesso aspetto delle versioni stradali; il WorldSBK era infatti l'equivalente a quattro tempi della MotoGP, nella quale le moto avevano motori a due tempi. Essere al top in quegli anni faceva parte dei sogni di molti fan. Guidare moto che si potevano trovare sul mercato, lottare per la vittoria in un modo più spettacolare rispetto alla MotoGP. Sono convinto che i fan se ne siano resi conto. E che la 916 rappresenti l'apice di quella cultura. Come la McLaren di [[Ayrton Senna|Senna]] o la [[Ferrari]] di [[Michael Schumacher|Schumacher]] per i fan della [[Formula 1]]. [...]<ref name="Ducati"/> {{Int2|''[https://motosprint.corrieredellosport.it/news/sbk/superbike/2021/04/25-4164958/sbk_carl_fogarty_ducati_mi_faceva_sentire_il_numero_uno_ "Ducati mi faceva sentire il numero uno"]''|Intervista di Gordon Ritchie, ''Motosprint.corrieredellosport.it'', 25 aprile 2021.}} *{{NDR|«Tuo padre correva, era scritto nelle stelle che avresti gareggiato anche tu?»}} Penso di sì [...]. Alla fine se cresci in un certo ambiente, circondato da determinate cose, finisci per farle tue, che sia a livello professionale o amatoriale. Io sono cresciuto con il desiderio di gareggiare, i miei primi ricordi sono all'Isola di Man nella settimana senza scuola per andare a vedere il TT. Ce l'avevo nel sangue. *La [[Classe 250|250]] era la classe "regina", e a ripensarci ora non mi spiego le ragioni. Forse perché c'era maggiore affollamento, dato che era economicamente più sostenibile. E quindi io volevo gareggiare in 250: il mio primo sogno da pilota era vincere il Mondiale della 250! *{{NDR|Sul debutto in Superbike nel 1991}} Con la Honda UK. Disputai gran parte della stagione con un budget così modesto da rasentare la barzelletta. Non fu una buona idea. Però andai più forte degli altri piloti che guidavano la mia stessa moto, compreso il due volte campione Fred Merkel. Ma nessuno notò tali risultati. Chiusi l'annata al settimo posto, e si parla di una stagione in cui in pratica tutte le manche andarono ai piloti Ducati. Quindi non fu un cattivo risultato, ma faticai, forse anche per mie responsabilità. A livello personale, invece, fu un anno bellissimo: mi sposai e poi arrivò mia figlia Danielle. Fu un toccasana, perché guidare la RC30 era ormai un supplizio [...] La peggior moto all'anteriore della mia carriera. *{{NDR|Confrontando le esperienze in Honda e Ducati}} La Honda era organizzata ma lì eri soltanto un numero. In Ducati c'era un'organizzazione non sempre perfetta, ma era bello sentirsi il numero uno. *{{NDR|«[...] c'è però il rimpianto per non aver avuto una carriera nel Motomondiale?»}} Onestamente, non ho mai avuto una vera occasione. C'era abbastanza "politica" in tutto questo, a livello di sponsor. Ebbi un incontro con [[Kenny Roberts]] in Spagna, a fine 1995, per poter entrare nel Team Marlboro Yamaha, sembrava una buona occasione su una moto adatta alle mie caratteristiche. Sono convinto che su quella moto avrei vinto delle gare e avrei lottato per il titolo, non mi importa di chi la pensa diversamente. Anche perché da wild card sulla Cagiva, a Donington nel 1993, sarei andato sul podio se soltanto non fossi rimasto senza benzina. Era una moto che non avevo praticamente mai provato, eppure iniziai con il secondo tempo nelle prove del venerdì, e nessuno se lo ricorda... Io invece ricordo che iniziai a cercare il mio nome sullo schermo dall'ottavo posto in giù, e non lo trovavo. Ma attorno a me vedevo gente sorridente, molto sorridente: ci credo, ero secondo dietro Wayne Rainey, davanti a [[Kevin Schwantz]] e Mick Doohan! Il sabato, però, caddi in modo pesante, colpa di un attimo di deconcentrazione, e praticamente persi l'intera giornata. Per la gara, dove scattai dalla seconda fila, tirammo a indovinare tutto: assetto, gomme. Alla fine ero terzo, nonostante problemi con la gomma anteriore e i freni, ma finì la benzina! Conclusi quarto. Non male, per essere stata la parentesi di un weekend su una moto non mia. *[...] come pilota, avevo uno stile di guida paragonabile a [[Luca Cadalora]], [[Max Biaggi]], Carlos Checa, gente che ha avuto successo in 500. E non credo che loro fossero più forti di me. Credete davvero che sui curvoni di Donington o Assen non avrei potuto vincere nella stessa 500? Credetemi, avrei vinto anche in 500. *Se oggi ripenso a com'ero quando correvo, un po' mi sento in imbarazzo. Anzi, forse dovrei pentirmi di certi atteggiamenti. Ma in fondo ero proprio così, almeno in pista. A questi livelli di competitività, si è quasi costretti a odiare chi sta cercando di precederti e di batterti. E nel mio caso, funzionava. Ai tempi, tutto ciò che dicevo lo sentivo e lo pensavo, ma se tornassi indietro, non ripeterei certe cose, e mi limiterei a parlare in pista. Ricordo anche che fuori dai circuiti ero una persona differente, ero molto più timido. Però in pista, più vincevo e più diventavo arrogante, non riuscivo a fermarmi. ==Citazioni su Carl Fogarty== *Di Fogarty si è detto di tutto, che era un matto, uno scapestrato, gliene hanno dette di ogni. In realtà Fogarty era semplicemente una persona timida, bisognava capire e comprendere la sua timidezza. ([[Davide Tardozzi]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fogarty, Carl}} [[Categoria:Piloti motociclistici britannici]] [[Categoria:Dirigenti sportivi britannici]] 6t7uzgqmlf1tyx34e7fjxyklgk5zew0 1218305 1218304 2022-07-22T02:26:50Z Danyele 19198 +references wikitext text/x-wiki [[File:CarlFogartyTT92CregNyBaa.jpg|thumb|Carl Fogarty (1992)]] '''Carl George Fogarty''' (1965 – vivente), pilota motociclistico e dirigente sportivo britannico. ==Citazioni di Carl Fogarty== {{cronologico}} *La [[Ducati 916]] rappresenta il mio passato, la mia storia. Questa moto mi ha permesso di conquistare grandi successi e di divertirmi molto. Posso proprio dire che abbiamo instaurato un ottimo rapporto. In un certo senso siamo stati compagni di battaglie; abbiamo iniziato insieme nel 1994, con grandi aspettative, molto da dimostrare e una grande fame di vittorie. Abbiamo percorso molta strada insieme e per me sarà sempre molto più di una moto. È come una parte della mia vita alla quale sarò per sempre legato [...].<ref name="Ducati">Da ''[https://www.ducati.com/it/it/moto/panigale/panigale-v4-25-anniversario-916/intervista-carl-fogarty Intervista con un mito]'', ''Ducati.com'', 2019.</ref> *Penso che i fan del WorldSBK di tutto il mondo, indipendentemente dalla scuderia e dal pilota preferiti, considerino la Ducati 916 la moto per antonomasia. Il concetto della 916 ha avuto un enorme successo, ha riunito un mare di fan e ha rappresentato un cambiamento radicale per il marchio [[Ducati]] nel mondo. È una moto moderna ancora oggi, sensazione che poche moto riescono a trasmettere. È davvero speciale, incredibile. Gli anni '90 sono stati il periodo d'oro del WorldSBK. La nostra visibilità era altissima e i fan di tutto il mondo erano molto appassionati. Le nostre moto avevano lo stesso aspetto delle versioni stradali; il WorldSBK era infatti l'equivalente a quattro tempi della MotoGP, nella quale le moto avevano motori a due tempi. Essere al top in quegli anni faceva parte dei sogni di molti fan. Guidare moto che si potevano trovare sul mercato, lottare per la vittoria in un modo più spettacolare rispetto alla MotoGP. Sono convinto che i fan se ne siano resi conto. E che la 916 rappresenti l'apice di quella cultura. Come la McLaren di [[Ayrton Senna|Senna]] o la [[Ferrari]] di [[Michael Schumacher|Schumacher]] per i fan della [[Formula 1]]. [...]<ref name="Ducati"/> {{Int2|''[https://motosprint.corrieredellosport.it/news/sbk/superbike/2021/04/25-4164958/sbk_carl_fogarty_ducati_mi_faceva_sentire_il_numero_uno_ "Ducati mi faceva sentire il numero uno"]''|Intervista di Gordon Ritchie, ''Motosprint.corrieredellosport.it'', 25 aprile 2021.}} *{{NDR|«Tuo padre correva, era scritto nelle stelle che avresti gareggiato anche tu?»}} Penso di sì [...]. Alla fine se cresci in un certo ambiente, circondato da determinate cose, finisci per farle tue, che sia a livello professionale o amatoriale. Io sono cresciuto con il desiderio di gareggiare, i miei primi ricordi sono all'Isola di Man nella settimana senza scuola per andare a vedere il TT. Ce l'avevo nel sangue. *La [[Classe 250|250]] era la classe "regina", e a ripensarci ora non mi spiego le ragioni. Forse perché c'era maggiore affollamento, dato che era economicamente più sostenibile. E quindi io volevo gareggiare in 250: il mio primo sogno da pilota era vincere il Mondiale della 250! *{{NDR|Sul debutto in Superbike nel 1991}} Con la Honda UK. Disputai gran parte della stagione con un budget così modesto da rasentare la barzelletta. Non fu una buona idea. Però andai più forte degli altri piloti che guidavano la mia stessa moto, compreso il due volte campione Fred Merkel. Ma nessuno notò tali risultati. Chiusi l'annata al settimo posto, e si parla di una stagione in cui in pratica tutte le manche andarono ai piloti Ducati. Quindi non fu un cattivo risultato, ma faticai, forse anche per mie responsabilità. A livello personale, invece, fu un anno bellissimo: mi sposai e poi arrivò mia figlia Danielle. Fu un toccasana, perché guidare la RC30 era ormai un supplizio [...] La peggior moto all'anteriore della mia carriera. *{{NDR|Confrontando le esperienze in Honda e Ducati}} La Honda era organizzata ma lì eri soltanto un numero. In Ducati c'era un'organizzazione non sempre perfetta, ma era bello sentirsi il numero uno. *{{NDR|«[...] c'è però il rimpianto per non aver avuto una carriera nel Motomondiale?»}} Onestamente, non ho mai avuto una vera occasione. C'era abbastanza "politica" in tutto questo, a livello di sponsor. Ebbi un incontro con [[Kenny Roberts]] in Spagna, a fine 1995, per poter entrare nel Team Marlboro Yamaha, sembrava una buona occasione su una moto adatta alle mie caratteristiche. Sono convinto che su quella moto avrei vinto delle gare e avrei lottato per il titolo, non mi importa di chi la pensa diversamente. Anche perché da wild card sulla Cagiva, a Donington nel 1993, sarei andato sul podio se soltanto non fossi rimasto senza benzina. Era una moto che non avevo praticamente mai provato, eppure iniziai con il secondo tempo nelle prove del venerdì, e nessuno se lo ricorda... Io invece ricordo che iniziai a cercare il mio nome sullo schermo dall'ottavo posto in giù, e non lo trovavo. Ma attorno a me vedevo gente sorridente, molto sorridente: ci credo, ero secondo dietro Wayne Rainey, davanti a [[Kevin Schwantz]] e Mick Doohan! Il sabato, però, caddi in modo pesante, colpa di un attimo di deconcentrazione, e praticamente persi l'intera giornata. Per la gara, dove scattai dalla seconda fila, tirammo a indovinare tutto: assetto, gomme. Alla fine ero terzo, nonostante problemi con la gomma anteriore e i freni, ma finì la benzina! Conclusi quarto. Non male, per essere stata la parentesi di un weekend su una moto non mia. *[...] come pilota, avevo uno stile di guida paragonabile a [[Luca Cadalora]], [[Max Biaggi]], Carlos Checa, gente che ha avuto successo in 500. E non credo che loro fossero più forti di me. Credete davvero che sui curvoni di Donington o Assen non avrei potuto vincere nella stessa 500? Credetemi, avrei vinto anche in 500. *Se oggi ripenso a com'ero quando correvo, un po' mi sento in imbarazzo. Anzi, forse dovrei pentirmi di certi atteggiamenti. Ma in fondo ero proprio così, almeno in pista. A questi livelli di competitività, si è quasi costretti a odiare chi sta cercando di precederti e di batterti. E nel mio caso, funzionava. Ai tempi, tutto ciò che dicevo lo sentivo e lo pensavo, ma se tornassi indietro, non ripeterei certe cose, e mi limiterei a parlare in pista. Ricordo anche che fuori dai circuiti ero una persona differente, ero molto più timido. Però in pista, più vincevo e più diventavo arrogante, non riuscivo a fermarmi. ==Citazioni su Carl Fogarty== *Di Fogarty si è detto di tutto, che era un matto, uno scapestrato, gliene hanno dette di ogni. In realtà Fogarty era semplicemente una persona timida, bisognava capire e comprendere la sua timidezza. ([[Davide Tardozzi]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fogarty, Carl}} [[Categoria:Piloti motociclistici britannici]] [[Categoria:Dirigenti sportivi britannici]] olttjwgkzh0hfg7j4bcx2zfrfbm55h1 Tregua di Natale 0 155919 1218310 1028871 2022-07-22T02:57:57Z CommonsDelinker 1592 Rimuovo l'immagine "Christmas_Truce_3.jpg", cancellata in Commons da [[commons:User:Geni|Geni]] perché per [[:c:Commons:Deletion requests/Files uploaded by Riottoso|]]. wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sulla '''tregua di Natale'''. *Il giorno di Natale {{NDR|del 1914}} il fuoco venne sospeso lungo tutto il fronte, e soldati inglesi e tedeschi si incontrarono nella terra di nessuno, scambiandosi chiacchiere e sigarette; in certe zone furono perfino improvvisate partite di calcio. Scene del genere si ripeterono il giorno dopo; poi, dopo qualche rabbuffo da parte dei Quartieri generali, il fuoco riprese. Nel frattempo, nelle chiese la gente pregava per la vittoria e la strage di quegli uomini che si stavano scambiando chiacchiere e sigarette. ([[A. J. P. Taylor]]) ==Voci correlate== *[[Prima guerra mondiale]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} {{s}} [[Categoria:Eventi degli anni 1910]] [[Categoria:Prima guerra mondiale]] sgxoag7p9v62ifgaqlzi69y8xdwbyl1 Theodore Hesburgh 0 157160 1218311 984920 2022-07-22T04:06:01Z CommonsDelinker 1592 Rimuovo l'immagine "Fr._Hesburgh_and_Dr._Martin_Luther_King_Jr.jpg", cancellata in Commons da [[commons:User:Geni|Geni]] perché per [[:c:Commons:Deletion requests/File:Fr. Hesburgh and Dr. Martin Luther King Jr.jpg|]]. wikitext text/x-wiki '''Theodore Martin Hesburgh''' (1917 – 2015), sacerdote statunitense. *Bisogna avere una visione. Deve essere una visione che si espone con chiarezza e forza in ogni occasione. Non si può soffiare in una tromba in modo incerto. (citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 163. ISBN 9788858016589) ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Hesburgh, Theodore}} [[Categoria:statunitensi]] 9tswrwen0uy1o6t8vvhynvj5f1o59y3 Ultime parole da Batman 0 160455 1218223 1213834 2022-07-21T22:14:46Z 2.41.138.206 /* Joker */ wikitext text/x-wiki {{Raccolta}} Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi delle varie opere dell'universo di '''''[[Batman]]''''' in punto di morte. {{indicedx}} ==Film== {{torna a|Ultime parole dai film|Ultime parole da DC Comics}} ===''Batman Anthology''=== ====Film di Tim Burton==== {{cronologico}} *Cristo, ma che vuoi fare, fottere la copertura? ('''Max Eckhardt''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Temendo una retata della polizia alla Ace Chemicals, dove sono custoditi alcuni documenti sulle sue attività criminali, il potente boss mafioso di Gotham City Carl Grissom invia il suo braccio destro Jack Napier a sbarazzarsi delle prove: contemporaneamente però ordina al corrotto tenente Max Eckhardt, sul suo libro paga, di massacrare Jack e i suoi uomini, in quanto ha scoperto che il braccio destro ha una relazione con la sua donna Alicia. Alla fabbrica si scatena presto una tremenda sparatoria tra poliziotti corrotti e gangster, in cui intervengono anche il commissario Gordon, che tenta invano di fermare Eckhardt, e il misterioso vigilante Batman: rifugiatosi su una passerella, Jack vede Eckhardt isolato e, urlandogli di ricordare quando gli aveva proposto di lavorare per lui, lo uccide con due colpi di pistola.}} *Jack, sta' a sentire... Forse ci possiamo mettere d'accordo! ('''Carl Grissom''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Dopo che Jack è caduto in una vasca di sostanze chimiche mentre provava a sfuggire a Batman, il potente boss mafioso Carl Grissom è nel suo ufficio ad aspettare l'amata Alicia. Quando qualcuno entra nel suo ufficio, Grissom è convinto che si tratti della donna, ma il nuovo venuto, rimasto nell'ombra, si rivela essere Jack, venuto per la sua vendetta: dopo aver provato invano a prendere una pistola, Grissom prova ad essere diplomatico, proponendogli un accordo. Jack tuttavia esce dall'ombra e, rivelando come le sostanze chimiche gli abbiano cambiato il volto rendendolo simile a quello di un clown, si rinomina il Joker: terrorizzato, Grissom viene crivellato di colpi dal Joker, che gli spara mentre fa un balletto denigratorio.}} *Sì? ('''Antoine Rotelli''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Ad un meeting della cupola mafiosa di Gotham, il Joker si propone come nuovo signore del crimine di Gotham, ma ottiene l'opposizione degli altri boss, in particolare di Vinnie Ricorso e di Antoine Rotelli: quest'ultimo, trovando ridicolo il ghigno del Joker, si rifiuta di collaborare con lui e gli chiede cosa abbia intenzione di fare. Dimostrandosi diplomatico, Joker si avvicina al gangster francese e gli propone una stretta di mano per chiudere i loro affari: Antoine accetta, ma appena stringe la mano viene fulminato dalla serpentina elettrica nascosta nel guanto del folle criminale.}} *Molto uniti. ('''Vincent "Vinnie" Ricorso''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Il cronista Alexander Knox e Altri giornalisti aspettano fuori dal tribunale di Gotham Vinnie Ricorso, che, volendo prevenire l'ascesa del Joker, ha ottenuto una delega per gestire le attività di Grissom durante la sua "assenza": ridendo, Knox e gli altri giornalisti mettono in dubbio l'autenticità della delega. In quel momento però spunta tra la folla Joker, che afferma di aver visto il cadavere di Grissom firmare il documento: avvicinatosi a Vinnie, il folle tira fuori una penna d'oca e con essa pugnala il gangster alla gola, mentre il suo avvocato e i suoi scagnozzi vengono uccisi dai sicari di Joker travestiti da mimi.}} *Jack, avevi detto che potevo guardarti a migliorare i quadri? ('''Alicia Hunt''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Alicia Hunt, la figlia del boss mafioso Carl Grissom, rivolge queste parole a Jack Napier, alias Joker, che credeva di vederlo a migliore i quadri, invece dell'invito di Vicki Vale. Nella scena successiva, il Joker gli mostra a Vicki la maschera di Alicia in cui lo portava in faccia che lo ha sfigurata lui stesso, dicendo che si buttata giù da una finestra, visto che il pazzo criminale voleva farsi una nuova ragazza.}} *Oh! Qualche volta va a finire che mi ammazzo! Ehi, aspetta! ('''Jack Napier/Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Sconfitti gli scagnozzi del Joker, che ha rapito l'affascinante fotocronista Vicky Vale e l'ha portata sul campanile della cattedrale di Ghotam, Batman affronta la sua nemesi gettandolo oltre la balconata della cattedrale: Joker riesce però a posizionarsi sul cornicione e a trascinare giù Batman e Vicky, che riescono a malapena ad aggrapparsi. Dopo averli derisi, Joker vede arrivare l'elicottero dei suoi sottoposti e, aggrappandosi alla scaletta di corda, si prepara a fuggire: Batman però riesce con uno dei suoi rampini a legargli il piede ad uno dei gargoyle di pietra della cattedrale. Il clown prova a dibattersi, ma quando il gargoyle si stacca dalla cattedrale il peso lo trascina giù, facendogli mollare la presa: precipitando nel vuoto, Joker si sfracella al suolo, non prima però di aver attivato un registratore su cui aveva inciso la sua ultima risata.}} *C'è un modo per assodarlo. ('''Max Shreck''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - Il ritorno]]'' (1992). Max Shreck, un uomo d'affari avido e spietato, rivolge queste ultime parole a Selina Kyle, alias Catwoman, tentando inutilmente di ucciderla, però quest'ultima reagisce, riuscendo a ucciderlo ficcandogli un cavo elettrico in bocca a morte per soddisfare la sua vendetta.}} *È quello delle grandi occasioni! Questo calore mi fa star male! Ti ammazzerò immediatamente... Ma prima ho bisogno... di rinfrescarmi un po' con un sorso di acqua... gelata! ('''Oswald Cobblepot/Pinguino''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - Il ritorno]]'' (1992). Ferito e indebolito dall'acqua contaminata in cui Batman lo ha fatto cadere precedentemente, riferisce a questi le sue ultime parole, prima di stramazzare a terra e farsi trascinare in acqua da alcuni pinguini imperatore.}} ====Film di Joel Schumacher==== {{cronologico}} *Aiuto!!! ('''Fred Stickley''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Forever]]'' (1995).}} *Sì, certo. Hai ragione Bruce. L'emozione è sempre nemica della vera giustizia! Grazie, sei sempre stato un vero amico. ('''Harvey Dent/Due Facce''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Forever]]'' (1995). Il vendicativo signore del crimine sta per uccidere i protagonisti quando Batman gli chiede di affidarsi ancora una volta alla sua moneta. Due Facce, dopo avergli risposto così, lancia la moneta, ma Batman fa altrettanto con altre identiche: il pazzo prova a prenderle al volo ma perde l'equilibrio e cade nel pozzo, venendo trafitto dalle lame sotto di esso.}} *Per me? ('''Jason Woodrue''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman & Robin]]'' (1997). Incontrata la rediviva Pamela Isly, il suo folle superiore, il dottor Jason Woodrue, che aveva provato a ucciderla, pronuncia queste parole poco prima di essere avvelenata da un bacio della donna, divenuta la malvagia e letale supercriminale Poison Ivy.}} *M'ama. Non m'ama. M'ama. Non m'ama. M'ama. Non m'ama. M'ama. ('''Pamela Isley/Poison Ivy''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman & Robin]]'' (1997). Dopo essere stata sconfitta e portata nel Manicomio di Arkham dal Batman Family, la bellissima e letale supercriminale Poison Ivy viene imbattuta faccia a faccia il suo ex alleato Mr. Freeze che intende vendicarsi e congelandola vita (il suo destino rimane ignota) per aver osato di uccidere sua moglie Nora Fries.}} ===Trilogia del cavaliere oscuro di Nolan=== {{cronologico}} *Bruce, non piangere. Non avere paura. ('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Il piccolo Bruce Wayne va a teatro con i genitori, Thomas e Martha: durante la rappresentazione, Bruce inizia però a spaventarsi per via delle maschere usate dagli attori dell'opera, e Thomas, non volendo che il figlio resti traumatizzato, decide di uscire subito dalla sala. Mentre i genitori hanno un piccolo battibecco, la famiglia imbocca un vicolo: ad un certo punto vengono però attaccati da un rapinatore, Joe Chill, che gli ordina di dargli tutti i soldi. Intuendo che l'uomo sia soltanto un poveraccio vittima della crisi economica, Thomas prova a farlo ragionare, ma Chill non esita a sparare contro lui e Martha, per poi fuggire: in punto di morte, Thomas prova a tranquillizzare il povero Bruce.}} *Vostro onore, non c'è giorno in cui non desideri di poter tornare indietro. È vero, ero disperato come tanti altri a quell'epoca, ma questo non mi giustifica. ('''Joseph "Joe Chill" Chilton''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Dopo aver ucciso Thomas e Martha Wayne, i figli del giovane Bruce e futuro Batman, il criminale Joe Chill viene arrestato per i suoi crimini commessi. Anni dopo, Chill è tenuto prigioniero a Blackgate, e un giorno entra nel comune di Gotham per parlare di ciò che ha fatto anni fa. Finita la discussione con il comune, Bruce che si trovava lì per fargliela pagare, si avvicina sempre di più a Chill per ucciderlo, tuttavia uno scagnozzo di Carmine Falcone si avvicina a Chill che lo uccide.}} *Gotham ha fatto il suo tempo. Come Costantinopoli e Roma prima ancora, la città è diventata terreno fertile per sofferenze e ingiustizie. Impossibile salvarla, ora bisogna aiutarla a cadere. È questa la funzione, la missione più importante della Setta delle Ombre, quella che svolgiamo ormai da secoli: Gotham deve essere distrutta. ('''Falso Ra's al Ghul''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Superate le prove per essere ammesso alla setta delle ombre, Bruce viene portato davanti a Ra's al Ghul per compiere l'ultimo rito: uccidere un criminale. Il giovane Wayne, in quei giorni, ha però capito la differenza fra vendetta e giustizia, e rifiuta di assassinare l'uomo. Ra's e il mentore di Bruce Henri Ducard cercano di convincerlo, spiegandogli che lui dovrà guidare a Gotham un esercito per distruggerla e purificarla: Bruce, consapevole di non poter permettere ciò, dà fuoco al tempio della setta e inizia a lottare con Ra's: nel combattimento, dei detriti cadono addosso a Ra's uccidendolo. Si scoprirà tuttavia che quello era solo una controfigura per proteggere il vero Ra's al Ghul, ovvero Henri Ducard stesso.}} *Adesso la musica è cambiata: andiamo, apra! Wayne... Enterprises... Che diavolo...? ('''Carl Finch''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). L'onesto procuratore distrettuale Carl Finch riceve da un informatore la notizia di un carico misterioso arrivato al porto di Gotham. Finch, accompagnato da due poliziotti, trova un container che non dovrebbe esserci: i due poliziotti provano a convincere il procuratore a ritirarsi e lasciar perdere, ma Finch, fermo sui suoi onesti ideali, fa aprire comunque il container. Dentro, l'uomo trova il macchinario della Wayne Enterprises rubato in precedenza, ma i due poliziotti, sul libro paga di Ra's al Ghul, approfittano della sua distrazione e lo uccidono immediatamente.}} *Ce l'hai ora il coraggio di fare ciò che è necessario? ('''Ra's al Ghul/Henri Ducard''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Utilizzando la sopraelevata costruita da Thomas Wayne, Ra's al Ghul si dirige con il proprio treno verso la Wayne Tower: il suo piano è usare la torre come catalizzatore per il dispositivo sul treno, che farà vaporizzare le acque di Gohtam, in cui sono stati scaricate le tossine del suo sottoposto Spaventapasseri. Lungo il tragitto viene però raggiunto da Batman e dopo un duro duello viene sconfitto: Ra's chiede allora al discepolo se è definitivamente disposto ad ucciderlo, ma Bruce afferma che, pur non ammazzandolo direttamente, non lo porterà in salvo. In quel momento infatti il capitano Gordon, utilizzando la Batmobile, fa esplodere parte della sopraelevata davanti a loro: mentre Batman si mette in salvo con un rampino, Ra's chiude gli occhi e, accettando il proprio destino, si schianta col treno che deraglia per via delle rotaie esplose.}} *Naa, ho finito. ('''Dopey''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Mentre tre scagnozzi di Joker assaltano la banca in cui si trovano i soldi dei mafiosi di Gotham altri due criminali, dai nomi in codice Dopey e Happy, hanno l'incarico di disattivare l'allarme. Pur con qualche difficoltà, Dopey riesce a scollegare l'allarme, ma viene inaspettatamente ucciso da Happy con un colpo di pistola alla testa.}} *Come? No, no! ('''Happy''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Mentre svaligia la cassaforte della banca, Happy viene raggiunto da un altro criminale, nome in codice Grumpy, lo raggiunge con le borse in cui mettere il denaro. Mentre finiscono la complessa operazione, Grumpy chiede a Happy dove sia finito Dopey, e lo scassinatore rivela di averlo ucciso su ordine di Joker. Stupito, Grumpy dichiara di aver ricevuto lo stesso ordine: capendo troppo tardi la situazione, Happy viene freddato dal complice.}} *L'autista dell'autobus? Quale autobus? ('''Grumpy''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Dopo aver raccolto il denaro, Grumpy punta la pistola contro l'ultimo complice rimasto, convinto che questi abbia ricevuto l'ordine di ucciderlo da Joker. Tuttavia il complice, in realtà Joker stesso, rivela in maniera enigmatica che ucciderà l'autista dell'autobus. Sbigottito, Grumpy non fa in tempo a riflettere su queste parole che un autobus sfonda la parete e lo investe, uccidendolo.}} *La scuola è finita, è ora di andare. Quello lì non si rialza, vero? Sono un sacco di soldi. Che fine hanno fatto gli altri? ('''Chuckles''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). A scendere dall'autobus che ha investito Grumpy è un altro scagnozzo di Joker, Chuckles. Questi aiuta il complice rimasto a caricare i soldi, per poi domandargli dove siano gli altri rapinatori: per tutta risposta il criminale, in realtà Joker, lo fredda con una raffica di mitra.}} *Ti credi tanto furbo, eh? Quello che ti ha assoldato... ti farà fare la stessa fine. Ahh, i criminali di questa città un tempo credevano in certe cose. L'onore... il rispetto! Guardati. Tu in che cosa credi, eh? In che cosa credi?! ('''Banchiere''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il corrotto banchiere, ferito dal Joker, gli chiede in quali valori creda e il folle criminale, rivelando il suo volto, gli dice che crede che quello che non uccide renda più strani, per poi mettere un tubo in bocca al banchiere, uccidendolo.}} *Morto, erano cinquecentomila. ('''Gambol''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Gambol, il capo di una gang, ha messo una taglia sul Joker, in quanto questi lo ha insultato ad un meeting di gangster. Tre uomini dichiarano di averlo ucciso, portandogli il corpo inerte. Dopo aver pronunciato queste parole, riferite al valore della taglia, Joker, rivelatosi vivo, gli punta un coltello alla bocca mentre i suoi uomini prendono in ostaggio quelli di Gambol. Dopo un monologo in cui rivela l'origine delle sue cicatrici, Joker gli squarcia il viso uccidendolo.}} *Si. ('''Brian Douglas''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). In un video virale inviato dal Joker alle principali televisioni di Gotham, il pazzo interroga uno dei vigilanti principianti ispirati da Batman, Brian Douglas, catturato in precedenza. Pur visibilmente terrorizzato, Brian tiene testa a Joker, insultandolo e definendolo uno dei motivi per cui Batman è necessario. Joker allora dichiara davanti alla telecamera che per ogni giorno che Batman non si consegnerà alla polizia ucciderà qualcuno, per poi iniziare a torturare Brian. Il criminale è di parole: poche ore prima della trasmissione del video, davanti all'ufficio del sindaco era stato trovato impiccato il cadavere del povero Brian.}} *Si, ma non è che mi date molte informazioni! ('''Giudice Fallen''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Preoccupato, Gordon cerca di mettere in sicurezza i possibili bersagli del Joker. Uno di questi è il giudice Fallen: un paio di poliziotti vanno a casa sua, ordinandole di seguirli con la macchina in una casa sicura. Il giudice sale in macchina, ma muore nell'esplosione della sua auto: la bomba, infatti, era stata piazzata dagli stessi poliziotti, sul libro paga di Sal Maroni, per ordine del Joker.}} *E come avrebbero preso il mio DNA? ('''Commissario Loeb''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Preoccupato, Gordon cerca di mettere in sicurezza i possibili bersagli di Joker. Uno di questi è il commissario Loeb: Gordon si reca personalmente da lui, dichiarandogli di essere in pericolo. Scettico, prima di andare Loeb decide di bere un bicchiere di Whiskey. Tuttavia, Gordon riesce a capire che Joker ha avvelenato il bicchiere: il poliziotto cerca di salvare Loeb, ma arriva troppo tardi.}} *Va bene così, Harvey. Non importa... Ascolta... Da qualche... ('''Rachel Dawes''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Le ultime parole di Rachel Dawes sono rivolte ad Harvey Dent, che in futuro diventa Due Facce, poco prima che la bomba esploda distruggendo l'altro edificio, nonostante i tentativi di salvataggio sia di Rachel che di Harvey da parte di Batman e dei poliziotti del tenente Gordon, scatenando la furia vendicativa di Harvey, che viene orribilmente sfigurato a metà volto.}} *Non lavoreranno per un mostro. ('''The Chechen''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Dopo essere evaso, Joker riporta al gangster noto come The Chechen i soldi della mafia sequestrati dalla polizia di Gotham, più il contabile Chen Lau. Tuttavia, dopo aver bruciato metà dei soldi insieme a Lau, il pazzo criminale rivela di voler sbarazzarsi dei grandi boss per dare a Gotham un criminale degno di questo nome e fa uccidere The Chechen dandolo in pasto ai suoi stessi cani.}} *Non lo so chi è, non me lo ha detto! Te lo giuro, io non sapevo cosa ti avrebbero fatto! ('''Detective Wuertz''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il detective Wuertz, uno dei due poliziotti corrotti che hanno venduto Dent agli uomini di Sal Maroni, viene raggiunto da Harvey Dent, divenuto Due Facce. Interrogato da Harvey, egli rivela di non conoscere l'identità dell'altro poliziotto, e supplica Harvey chiedendo pietà. Privo di compassione, Dent tira la sua moneta ed esce la faccia rovinata, e spara a Wuertz, uccidendolo senza pietà.}} *Chi? ('''Salvatore "Sal" Maroni''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Harvey Dent, alias Due Facce, si trova sulla macchina del boss mafioso Sal Maroni per sapere chi aveva preso Rachel la sera in cui è morta. Maroni risponde che era stata la detective Ramirez. Dent lancia poi la moneta ed esce la faccia pulita: Maroni in teoria è salvo, ma Dent ritira la moneta ed esce la faccia sfigurata, e lui spara all'autista della macchina. Mentre Maroni muore insieme al suo autista con la macchina ribaltata, Dent riesce a sopravvivere perché si era allacciato la cintura di sicurezza.}} *Sto per farlo. Di' a tuo figlio che andrà tutto bene. Menti... come ho fatto io. ('''Harvey Dent/Due Facce''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il vendicativo Harvey Dent, alias Due Facce, pronuncia queste parole, quando è sul punto di uccidere il figlio del Commissario Gordon per vendicarsi della morte della sua amata Rachael. Tuttavia Batman, che Dent aveva colpito in precedenza, lo placca trascinandolo giù dal palazzo, salvando in tempo il figlio di Gordon e provocando la morte di Harvey.}} *E qual è il prossimo passo del tuo grande piano? ('''Agente della CIA''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Alcuni agenti della CIA ricevono l'incarico di portare in America il dottor Leonid Pavel, unico capace di creare un'esplosione nucleare col reattore della Wayne Enterprises. Prima di partire, gli agenti riescono a catturare alcuni uomini di Bane. Sull'aereo, gli agenti della CIA incominciano a interrogare i sicari, ma uno di essi si rivela essere Bane in persona. In quel momento infatti l'aereo viene dirottato, e mentre Bane e i suoi uomini riescono a scappare rapendo Pavel, gli agenti della CIA muoiono nello schianto dell'aereo.}} *Sei... il male assoluto... ('''John Daggett''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Il cinico milionario John Daggett non è ancora riuscito nel suo piano, ovvero impossessarsi della Wayne Enterprises. Furente, egli richiama Bane, che ha agito per conto suo, rinfacciandogli come per ora lui e i suoi uomini siano stati totalmente inadeguati. Tuttavia il mercenario fa una rivelazione sconcertante al milionario: egli non gli è mai stato fedele, e al contrario lo ha usato per i propri scopi. Incredulo, Daggett viene ucciso da Bane.}} *È solo un'esercitazione: ora, se volete scusarmi, vado a vedere i nostri ragazzi che distruggono i Rapid City. ('''Sindaco Garcia''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per stanare Bane, le forze di polizia vengono inviate a cercarlo nelle fognature. Mentre si reca allo stadio ad assistere ad una partita della squadra di Gotham, il sindaco Garcia per calmare l'opinione pubblica spiega che la mossa è solo un'esercitazione. Tuttavia, Bane fa esplodere lo stadio, uccidendo tutti i giocatori: il sindaco Garcia non fa in tempo ad andarsene che viene ucciso con il suo staff da una bomba.}} *Io solamente. ('''Dott. Leonid Pavel''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per dimostrare di fare sul serio, Bane obbliga il dottor Pavel a presentarsi e a spiegare di essere l'unico in grado di neutralizzare la bomba che minaccia Gotham. Dopo averlo ringraziato per la rivelazione, Bane uccide Pavel spezzandogli il collo, rendendo così la bomba impossibile da disinnescare.}} *Morirò, piuttosto che parlare! ('''Capitano Jones''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per aiutare Gordon e Blake, il governo invia tre uomini delle forze speciali. Questi chiedono di vedere il consiglio della Wayne Enterprises, nascosto dai due poliziotti, per capire se si può disinnescare la bomba. L'incontro va a buon fine, ma qualcuno li tradisce e gli uomini di Bane intervengono: nella sparatoria che ne nasce, i due agenti vengono uccisi e il capitano Jones viene ferito gravemente. Bane in persona chiede informazioni al capitano, ma questi rifiuta stoicamente di parlare: ammirato per il suo coraggio e per la sua lealtà, Bane lo soffoca premendo il suo ginocchio contro la sua gola.}} *Qualcuno ce l'ha mai fatta? ('''Philip Stryver''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Nella Gotham anarchica di Bane, i ricchi vengono giudicati da un tribunale presieduto dal folle Johnathan Crane: fra gli imputati si trova Philip Stryver, ex segretario di John Daggett nonché alleato di Bane. Crane condanna l'uomo all'esilio: egli dovrà camminare sul mare ghiacciato attorno a Gotham, cercando di raggiungere la terra ferma. Nonostante provi a salvarsi, Stryver cade comunque in acqua annegando nell'acqua gelida.}} *Sappiamo tutti e due che ora devo ucciderti. Dovrai immaginarlo il fuoco! ('''Bane''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Dopo aver ferito Batman, Talia al Ghul, alias, Miranda Tate, gli promette di morire con la propria città, per poi andarsene. Bane invece è convinto di dover eliminare subito l'uomo pipistrello, e si prepara ad ucciderlo con le proprie mani: tuttavia, in quel momento arriva Catwoman, che con un colpo del cannone del Batpod in pieno petto uccide Bane.}} *Non fermatevi, andate avanti! Bloccateli sulle scale! ('''Peter Fooley''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Talia al Ghul, alias, Miranda Tate, si prepara a far esplodere la bomba nucleare per distruggere Gotham. In quel momento, sopraggiungono un gruppo di poliziotti guidati da Peter Fooley, il vice capo della polizia reticente a combattere: Fooley e i suoi provano coraggiosamente a fermare i nemici, riuscendo ad uccidere diversi mercenari, ma vengono tutti uccisi da Talia con un cannone di una delle Tumbler.}} *Preparatevi ora. Il lavoro di mio padre è concluso. ('''Talia al Ghul/Miranda Tate''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Talia Al Ghul, alias, Miranda Tate, prova a scappare con il camion contenente la bomba e Jim Gordon, ma viene colpita dal Batwing e il mezzo si capovolge. Mentre Gordon riesce a salvarsi, la figlia di Ra's al Ghul rimane ferita gravemente: tuttavia, prima di morire dichiara beffardamente come la bomba ormai non possa più essere dissinescata, dichiarando che il destino del padre si è compiuto.}} ===''[[Joker (film 2019)|Joker]]''=== *Happy... ('''Penny Fleck''') ::{{spiegazione|Trovando una lettera scritta dalla madre Penny al magnate Thomas Wayne, il figlio timido e nevrotico Arthur Fleck scopre che lui è il figlio del milionario; euforico, egli si reca a villa Wayne dove si incontra con Thomas per chiedergli spiegazioni, ma questi gli rivela la dura verità: egli in realtà è stato adottato dalla madre per sembrare figlio di Wayne, venendo poi malmenato da un compagno della donna. Non sapendo se Wayne mente o no, Arthur si reca al Manicomio di Arkham, ospedale psichiatrico in cui è stata ricoverata sua madre, e rubando i documenti di sua madre, l'uomo si rende conto che Wayne aveva ragione: deluso, Arthur si reca nell'ospedale in cui Penny è stata ricoverata per un ictus e, comprendendo che la sua vita è una finzione ideata da lei, la soffoca brutalmente con un cuscino.}} *Voglio solo... ('''Randall''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso la madre, Arthur viene contattato dallo studio di ''The Murray Franklin Show'', show che adora e a cui aveva mandato un mal riuscito provino, venendo invitato ad una seduta col conduttore televisivo Murray Franklin: sentendo che la sua vita non ha più uno scopo, Arthur accetta l'invito con l'intenzione di suicidarsi in diretta per ottenere la fama da tempo agognata. Mentre si sta preparando, egli riceve la visita dagli ex colleghi Randall e Gary: quest'ultimi infatti hanno saputo della morte di sua madre e hanno portato del vino per consolarlo. Conscio che la polizia, che ha interrogato Arthur per l'omicidio dei tre brooker alla metropolitana, potrebbe arrivare anche a lui, Randall gli chiede di concordare insieme una versione da raccontare: per tutta risposta, lo sprezzante Arthur lo colpisce ripetutamente alla gola con delle forbici, per poi schiacciargli brutalmente la testa contro un muro, il tutto sotto gli occhi terrorizzati di Gary, che tuttavia viene lasciato andare da Arthur poiché è l'unico ad averlo trattato bene.}} *Chiama la polizia! ('''Murray Franklin''') ::{{spiegazione|Giunto allo show di Murray Franklin vestito da clown e con lo pseudonimo di Joker, Arthur si prepara al suicidio: tuttavia, vedendo come viene preso in giro per il provino precedentemente inviato allo show, Arthur rivela beffardo di essere l'assassino dei tre brooker alla metropolitana, gelando lo studio. Alla domanda del presentatore, che gli chiede se l'abbia fatto come simbolo politico, Arthur nega divertito e accusa le persone come lui e Wayne di essere il male della società: indignato, Murray rinfaccia al folle di usare l'autocommiserazione come scusa per aver ucciso i tre uomini. Vedendo Arthur sempre più instabile, il presentatore ordina al suo assistente Gene Ufland di chiamare la polizia: infuriato, Joker dice a Murray che sta per ottenere quello che si merita e, estratta la pistola, gli spara alla testa in diretta uccidendolo all'istante.}} *No! Aspetta, no! ('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|A seguito della morte di Murray Franklin, i movimenti popolari già pericolosi e instabili scatenano delle sommosse, mettendo a ferro e fuoco la città: uscito dal cinema con la moglie Martha e il figlio Bruce, il ricco filantropo Thomas Wayne cerca di fuggire. Tuttavia un rapinatore, vestito come i manifestanti, li nota e li segue in un vicolo cieco: ripetendo le stesse parole di Arthur, l'uomo spara a sangue freddo a Thomas, che prova invano a fermarlo per salvare la famiglia, e a Martha, il tutto sotto gli occhi disperati del piccolo Bruce, lasciandolo orfano e che diventerà il futuro Batman.}} ===''[[The Batman]]''=== *Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} *Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante. ('''Annika Kosolov''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} *Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto. ('''Carmine Falcone''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} ===''DC Animated Universe''=== *Scimunito, pensaci!! Quando mi avrà ucciso, sarai tu il suo prossimo obbiettivo! E non fare il cretino! Le tue mani sono sporche come le mie! E forse anche di più! ('''Salvatore Valestra''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - La maschera del Fantasma]]'' (1993). Rivolto al Joker, con accento siciliano.}} *Ehi, scusa amico, datti una calmata, stavo solamente scherzando! ('''Bonk''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Bonk, membro dei Jokerz stufo del piano poco chiaro del presunto Joker, minaccia di ammutinarsi al suo comando. Il Joker, quindi, estrae una pistola che, inizialmente, pare essere finta dato che vi esce una bandierina con su scritto "BANG!". Il Joker gli risponde "''Beh, anch'io stavo scherzando''" ma poi la pistola spara la bandierina come una freccetta, uccidendo Bonk e il Joker si ricorregge. Nella versione censurata, la bandierina non viene usata come freccia, ma esce una bomba del gas esilarante mortale}} *Ma non è divertente... non è di... vertente... ('''Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Dopo aver torturato e lavato il cervello al giovane Tim Drake, alias Robin, il Joker lo trasforma nel figlio surrogato suo e di Harley, il Joker Jr. e, dopo aver steso Batman (di cui ora ha scoperto l'identità), colto dall'ira di vendicare Robin superando il limite da lui temuto, offre la possibilità al Joker Jr. di far secco Batman. Robin rinsavisce in tempo per dirigere il colpo della pistola contro il Joker. Questa è anche la prima morte del Joker senza risata.}} *Coraggio McGinnis, ridi ancora miserabile teppista! Ridi! Mi spiace non sento cosa dici! (il '''Joker''' dentro '''Tim Drake''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Torturando Robin, il Joker gli aveva impiantato un chip con dentro il suo DNA che, a distanza di anni dalla sua eventuale morte, si sarebbe attivato facendo diventare Tim Drake un vessillo per il Joker, in modo da poter vivere per sempre. Quando il nuovo Batman (Terry McGinnis) lo scopre, tenta di batterlo facendolo innervosire e, mentre lo sta strangolando, Terry tira fuori il campanello elettrico del pazzo criminale e schiaccia il chip, eliminando per sempre il Joker.}} ==Fumetti== {{torna a|Ultime parole dai fumetti|Ultime parole da DC Comics}} *Ci sarà sempre un Joker. Perché non esiste una cura. Nessuna cura... Solo un Batman. ('''Jonny Frost''') ::{{spiegazione|Personaggio della graphic novel ''[[Joker (graphic novel)|Joker]]''. Joker e il suo braccio destro Jonny Frost, narratore della storia, provano a fuggire da batman, andando sul ponte di Gotham. Lì Joker prende in ostaggio Jonny, chiamando a gran voce il vigilante. Quando batman compare, i due iniziano a lottare, e nella rabbia Joker spara al mento di Jonny: ormai morente, il giovane decide di suicidarsi gettandosi dal ponte.}} *Ci...Vediamo...All'inferno... ('''Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]''. Dopo aver fatto una strage ad un Luna Park, Joker viene inseguito dall'anziano Batman nel tunnel dell'amore, dove continua ad uccidere chi incontra. Il Cavaliere Oscuro però riesce a raggiungerlo e a stenderlo: il criminale allora lo sfida ad ucciderlo, infrangendo definitivamente il suo limite. Batman però si rifiuta: deluso, Joker si suicida spezzandosi il collo, in modo che la colpa della sua morte venga data a Batman.}} *Io non sono nostro padre! Io voglio vivere... ('''Alberto Falcone/Festa''') *No! Diglielo, Harvey! Diglielo che io ti amo e che anche tu mi- ('''Janice Porter''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman: Vittoria oscura]]''. Il procuratore distrettuale Janice Porter, amante di Due Facce, aiuta quest'ultimo ad evadere. Tuttavia, quando i due criminali Joker e Spaventapasseri, alleati dell'amante, provano ad attaccarla, Janice chiede aiuto a Due Facce, che tuttavia le spara a sangue freddo, ricordandole che è un uomo sposato.}} *Ti direi che sei in arresto... se lo fossi. Eh Eh! ('''Detective corrotto''') ::{{spiegazione|Personaggio della graphic novel ''[[Joker (graphic novel)|Joker]]''. Dopo aver comprato da Edward Nigma una valigetta contenente dati compromettenti su Harvey Dent, Joker e i suoi uomini vengono attaccati da uno squadra di poliziotti corrotti inviata da Due Facce. Joker prova a fuggire, ma viene presto raggiunto da uno dei Detective, lo stesso che aveva minacciato Jonny Frost, che si prepara ad ucciderlo: in quel momento però il poliziotto viene centrato da un colpo di pistola alla testa, sparato da Jonny, sopraggiunto in quel momento.}} ==Serie televisive== {{torna a|Ultime parole dalle serie televisive|Ultime parole da DC Comics}} ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== {{cronologico}} ====[[Gotham (prima stagione)|Prima stagione]]==== *Un vero professionista... porta sempre a termine il lavoro! ("'''Spike-Killer"/Falso Richard Gladwell''') ::{{spiegazione|Su ordine della malavita, un misterioso sicario che si fa chiamare Richard Gladwell (nome che si scoprirà essere falso) uccide vari consiglieri comunali, facendosi assoldare sia da Falcone che da Maroni: i due boss infatti lottano per l'appalto sul manicomio di Arkham. Ad un certo punto, l'uomo viene incaricato di uccidere il sindaco Aubrey James: dopo aver corrotto i poliziotti incaricati della protezione di James, "Gladwell" lo attacca, dovendosi però scontrare con Gordon, venuto in difesa del sindaco. Mentre sta per uccidere il poliziotto, il sicario viene raggiunto da Bullock, che gli intima di allontanarsi. "Gladwell" obbedisce, ma poi, rivelando di voler sempre portare a termine al lavoro, si avventa contro il sindaco, venendo però crivellato dai colpi dei due poliziotti.}} *Non fermerai mai il Capro. Io tornerò sempre. Io tornerò sempre! ('''Randall Milkie/ Spirito del Capro''') ::{{spiegazione|Anni prima della narrazione principale, Bullock e il suo anziano partner Dix si recano nel presunto covo del serial killer Randall Milkie, noto come Lo Spirito del Capro, ovvero un teatro abbandonato. Entrati, i due trovano l'ultima vittima di Milkie, ma vengono attaccati dal killer, che stende Bullock e ferisce gravemente Dix. Milkie si appresta ad uccidere Bullock, ma il poliziotto con prontezza di riflessi gli scarica addosso il caricatore, uccidendolo.}} *No, ti prego! ('''Poliziotta''') ::{{spiegazione|Il sicario Victor Zsasz, su incarico di Falcone, dà la caccia a Gordon per tutto il GCPD,poiché non in precedenza non aveva ucciso il Pinguino come gli era stato ordinato. Mentre la sparatoria tra i due si protrae fin dentro il garage della stazione di polizia, arriva una poliziotta appena tornata dalla pattuglia, che viene immediatamente ferita dalle assistenti di Zsasz: subito dopo Gordon riesce a scappare grazie all'aiuto di Montoya e Allen e Victor, per sfogare la rabbia, uccide la poliziotta, per poi tracciare una nuova tacca sul proprio corpo.}} *Lasciatemi! No, non fatelo! No, no, no! ('''Frankie Carbone''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso Nikolai il russo e i suoi scagnozzi, membri di una cosca importante della famiglia Falcone, il braccio destro di Maroni Frankie Carbone minaccia Oswald Cobblepot, che ha organizzato e condotto l'imboscata con lui: egli infatti gli spiega di aver capito che Oswald si è ingraziato appositamente Maroni solo per rimpiazzarlo. Deciso a sistemare la faccenda, Frankie decide di ucciderlo simulamdo la sua morte nello scontro a fuoco con Nikolai. Tuttavia, il Pinguino rivela di aver corrotto gli uomini di Frankie perché aveva previsto una simile eventualità: dopo che è stato bloccato dai suoi ex scagnozzi, Carbone viene accoltellato da Oswald.}} *Una mossa e lui muore! ('''Gregor Kasyanov''') ::{{spiegazione|Il gangster russo Gregor Kasyanov, ex braccio destro di Nikolai, vuole usare il dinamitardo autistico Ian Hargroove per assaltare il deposito segreto di Falcone per conto di Fish Mooney, in modo da danneggiare il vecchio boss. Tuttavia, al deposito arrivano anche Gordon e Bullock, che riescono a salvare Hargroove dalle grinfie dei criminali. Tuttavia, mentre si preparano per uno scontro a fuoco coi russi, una bomba collocata nel furgone dei criminali, innescata da Butch Gilzean, il braccio destro di Mooney, esplode e uccide Gregor e i suoi complici, non lasciando neanche un testimone utile per Gordon e Bullock.}} *Leslie! ('''Infermiera Dorothy''') ::{{spiegazione|Mentre indagano sull'individuo che pratica elettroshock ai detenuti, Gordon e la dottoressa Leslie scoprono la vera identità del criminale: l'infermiera Dorothy. Questa, dopo aver distratto Gordon, apre le celle dei detenuti e li scatena contro Leslie. Inaspettatamente, la mossa le si ritorce contro, in quanto la massa di pazzi la calpesta con indifferenza provocando la sua morte.}} *Ehi Aaron, come andiamo? Ehi, dove le hai prese quelle? Ehi! ('''Guardiano Stevens''') ::{{spiegazione|Durante il turno di notte, il guardiano Stevens vede avvicinarsi al cancello che separa le celle dal suo gabbiotto il detenuto apparentemente inoffensivo Aaron Denzinger. Inizialmente lo saluta, ma quando vede che ha le chiavi si allarma, ma troppo tardi: il detenuto apre il cancello e strangola il guardiano.}} *Gruber... ('''Direttore Gerry Lang''') ::{{spiegazione| Uscito dal suo ufficio, il direttore di Arkham Gerry Lang sorprende i due detenuti Aaron Denziger e Jack Gruber, in procinto di evadere dopo aver ucciso Stevens. Gruber allora lo fa ferire mortalmente da Aaron prima di fuggire: all'arrivo di Gordon e Bullock, l'uomo fa appena in tempo a sussurrare il nome del suo assassino, per poi spirare.}} *Ehi, non ci pensare più. Tutto ok. Scuse accettate. ('''Jimmy Saviano''') ::{{spiegazione|Butch Gilzean, braccio destro di Fish Mooney, cerca di convincere il suo vecchio amico Jimmy Saviano, caporegime della famiglia Falcone, a passare dalla parte di Mooney nella congiura per spodestare il vecchio boss. Jimmy rifiuta, e cerca invece di convincere l'amico a entrare nella sua banda ribellandosi a Fish. I due si incontrano successivamente in macchina nella zona del porto, e Butch apparentemente accetta la proposta dell'amico. Il criminale poi chiede scusa a Saviano per un torto che gli aveva fatto quando erano ragazzi e Jimmy lo perdona. Butch lo ringrazia, per poi ucciderlo freddamente con un colpo di pistola alla testa, in quanto l'intero incontro era una trappola organizzata da Fish per uccidere il rivale.}} *Eh? No, l'ho appena conosciuta... ('''Liza''') ::{{spiegazione|Fish decide di attuare il suo piano di vendetta contro Falcone, facendo prelevare la fidanzata dell'uomo, Liza, in realtà una sua associata, e ricattando poi l'anziano boss, ordinandogli di lasciare la città. Falcone si reca nel locale di Fish e riabbraccia la ragazza. Inaspettatamente però il vecchio boss rivela di sapere che Liza lavora per Fish, e mentre quest'ultima e Butch vengono tenuti sotto tiro da Zsasz Falcone strangola l'incredula Liza, mentre in scena entra il suo informatore, Oswald.}} *Ah, si. è quello che ho detto ai due detective. Mi scusi, ma lei chi è? ah! ('''Leon Wingler''') ::{{spiegazione|Dopo aver trovato il cadavere di uno spacciatore in una lavanderia, Gordon e Bullock si vedono offrire l'aiuto di un volenteroso testimone, l'anziano custode della lavanderia Leon Wingler. Questi viene convocato in centrale per un identikit dell'assassino, ma il tutto subirà una piega tragica: mentre aspetta in sala interrogatori, Wingler viene ucciso con una coltellata alla schiena da un figuro misterioso, che si scoprirà essere il detective della narcotici Arnold Flass, che ha ucciso lo spacciatore per un regolamento di conti.}} *Chiama Falcone... ('''Bob il torturatore''') ::{{spiegazione|Fish, tenuta prigioniera, subisce varie torture per mano di un uomo di Falcone, Bob. Fortunatamente per lei arriva presto Butch, liberatosi da altri sicari, che ferisce Bob e fugge con Fish. Ore dopo, arriva nel laboratorio Victor Zsasz, e nonostante le sue suppliche Bob, ritenuto ormai inutile, viene ucciso dal sicario..}} *Stai zitta, Baby: parli troppo e mi fai diventare matto. ('''Mace''') ::{{spiegazione|Nelle prigioni del trafficante di bambole, che è riuscito a catturarla, Fish si avvicina a Mace, capo dei detenuti poiché unico con un coltello.Con la propria astuzia, la criminale riesce a convincerlo di prenderla come propria donna, avvicinandosi a lui: la mossa però si rivela un'astuzia di Fish, che ruba il coltello a Mace e lo pugnala, uccidendolo e diventando la nuova leader dei detenuti.}} *Credete che io abbia paura di voi? Che io abbia paura delle vostre pistole? Io non ho paura! ('''Gerald Crane''') ::{{spiegazione|Braccato dai poliziotti, il serial killer Gerald Crane inietta una dose pesante del suo siero sperimentale anti-paura al figlio Jhonathan e a se stesso. Successivamente, viene raggiunto da Gordon e Bullock: i due gli intimano di arrendersi, ma Gerald, non provando paura neppure delle pallottole grazie al suo siero, spara ai due, che tempestivamente lo crivellano di colpi.}} *È un simbolo! Portare questo addosso fa di te un leader! ('''Gus Floyd''') ::{{spiegazione|Dopo una rapina in banca, la gang di Clayd Destro torna al proprio covo, un garage in cui lavora uno dei criminali, Gus Floyd. Qui Destro e gli altri chiedono a Floyd il motivo per cui si è comportato in modo teatrale dopo essersi messo un cappuccio rosso durante la rapina. Floyd allora spiega come mettersi il cappuccio faccia diventare importanti e renda in automatico leader agli occhi degli altri. Inaspettatamente però Destro uccide Floyd con tre colpi di pistola e gli ruba il cappuccio rosso, desideroso di ristabilire la leadership della banda ma anche allettato dalla prospettiva di diventare noto al pubblico.}} *Ah, si? Non esserne così sicuro! ('''Trope''') ::{{spiegazione|Trope, membro della gang del cappuccio rosso instabile mentalmente, aggredisce l'amico Clyde Destro per rubargli il cappuccio, essendo convinto che lo renderà importante e invincibile ai colpi. Il giorno dopo, Trope e i due membri superstiti della banda Regan e Hawkins cercano di rapinare una banca, ma vengono sorpresi dagli uomini della polizia: nella sparatoria che segue, Regan e Hawkins muoiono. Gordon intima al superstite di gettare il fucile a pompa che ha in mano: Trope apparentemente esegue, ma poi, convinto del potere del cappuccio rosso, estrae una pistola e prova ad uccidere Gordon, venendo però crivellato dai colpi dei poliziotti.}} *Cosa? ('''Marge''') ::{{spiegazione|Oswald, non sapendo cosa fare dei due coniugi Judd e Marge, che custodivano la figlia pazza del commissario Loeb, dichiara loro che darà un biglietto del treno per l'Arizona a quello che avrà ucciso l'altro. Judd rifiuta, ma l'avida moglie Marge coglie al volo l'occasione e strangola il marito indifeso. finito il terribile compito, la donna chiede a Oswald a che ora sia il treno, ma il giovane rivela che non esiste alcun treno, e che doveva far uccidere uno dei due perché aveva un'unica cartuccia nel proprio fucile: detto ciò, il giovane gangster spara sadicamente a Marge uccidendola.}} *Non farmi la predica. Avrò anche i miei vizi. Sì, ma sono un professionista. Vuoi che racconti a Bunderslow che sai di lui? Perché poi ce l'avrai addosso. E non c'è niente...che tu possa fare...per fermarlo! Sei solo uno stupido, piccolo moccioso.E anche di te dirò! ('''Reggie Payne''') ::{{spiegazione|Dopo aver quasi ucciso Alfred per conto della Wayne Enterprises, il suo vecchio amico Reggie Payne si nasconde con della droga in un rifugio per senzatetto. Qui tuttavia viene raggiunto da Bruce e Selina, che gli sottraggono la droga o lo costringono a rivelare quello che sa, pena la perdita della droga. Reggie sta al gioco, ma poi minaccia i due giovani, dichiarando che rivelerà tutto alla Wayne Enterprises: non potendosi permettere questo rischio, Selina lo spinge giù da una finestra uccidendolo.}} *Enigmista... ('''Tom Dougherty''') ::{{spiegazione|Vedendo i lividi sul corpo dell'amata Kristen Kringle, Edward Nygma decide di affrontare il suo violento fidanzato, l'agente Tom Dougherty, in un parcheggio. Questi tuttavia, capendo che Nygma è attratto dalla Kringle, lo malmena e lo insulta pesantemente: furente, Ed gli dà una pugnalata. Dopo aver compiuto l'orribile gesto, Edward è inizialmente spaventato, ma inizia successivamente a prenderci gusto continuando a pugnalare Dougherty, finché questo non cade a terra morto, e prima di morire Dougherty lo chiama un'ultima volta con il soprannome che gli aveva dato. Successivamente Edward si libererà del suo cadavere nel laboratorio del GCPD.}} *Il buisness è il buisness! ('''Connor''') ::{{spiegazione|Ingaggiato dal Pinguino per uccidere Don Maroni, il sicario Connor si reca con uno scagnozzo al bar in cui il padrino sta festeggiando coi suoi uomini la scarcerazione dell'amico Tommy Bones. Egli dichiara di essere stato inviato da Falcone, portando una bottiglia di liquore pregiato e dichiarando di avere un messaggio da parte di Falcone. Sal chiede quale sia il messaggio, e in quel momento Connor e il suo scagnozzo estraggono delle armi nascoste in precedenza da Butch: il sicario spara a Maroni, ma sia la sua arma che quella dello scagnozzo si inceppano. Mentre gli uomini di Maroni uccidono lo scagnozzo, Sal disarma Connor e gli dice che ora darà lui un messaggio a Falcone, ordinando a Tommy di ucciderlo e di far portare la sua testa a Falcone. Come si scoprirà, le armi erano state sabotate di proposito da Oswald, che voleva scatenare definitivamente la guerra tra Falcone e Maroni.}} *Non sarò io a tagliarle la gola, detective. Sarai tu. ('''Jason Lennon''') ::{{spiegazione|Raggiunta la villa dei genitori di Barbara, rapita dal serial killer Jason Lennon, Gordon e Bullock trovano i cadaveri dei signori Kean. Mentre Bullock cerca Lennon, Gordon soccorre Barbara. Tuttavia Jason riesce a stordire Bullock e a prendere in ostaggio Barbara. Pur amandola perdutamente, Jason si dichiara disposto a ucciderla, ma fortunatamente Bullock riesce a distrarlo in modo che Gordon riesca ad ucciderlo con un colpo di pistola alla testa.}} *Ragazzi, sentite l'euforia nell'aria? È la vittoria, la redenzione, il potere. Una volta morto il vecchio, comincerà un nuovo giorno. Domineremo Gotham. Stiamo costruendo una dinastia. Frusteremo questa città come si fa con un mulo. Giusto bambola? Eddai, rilassati, si fa per ridere... Ragazzi, no, sul serio, non chiamatela bambola... o puma, o quello che è... non piace alle femministe... ('''Salvatore "Sal" Maroni''') ::{{spiegazione|Gordon, Bullock, Falcone e i loro prigionieri Oswald e Butch sono in fuga, ma vengono presto raggiunti da Fish e i suoi scagnozzi, che riescono a catturarli. Poco dopo arriva anche Sal Maroni, a cui Fish vende Falcone per stringere un'alleanza. Tuttavia, Maroni tira troppo la corda, insultando scherzosamente Fish e definendola una sua sottoposta, umiliandola di fatto davanti ai suoi uomini. Fish, presa da un attacco di rabbia, uccide Maroni con un colpo di pistola alla testa, tra lo sbigottimento dei prigionieri e dei sottoposti del criminale.}} ====[[Gotham (seconda stagione)|Seconda stagione]]==== *Ehi, sbirro! ('''Ogden Baker''') ::{{spiegazione|Cacciato dal GCPD, Gordon si reca dal Pinguino per chiedergli di reintegrarlo: in cambio, Gordon andrà a riscuotere il debito che un piccolo boss, Ogden Baker, ha con Oswald. Arrivato all'ufficio dell'uomo, Baker rifiuta di pagare il debito e minaccia Gordon. Quest'ultimo però picchia Baker e i suoi uomini, prende i soldi e se ne va. Seminati gli uomini di Baker, Gordon viene sorpreso dal boss in questione nel parcheggio in cui ha la propria macchina, e si ritrova costretto ad ucciderlo.}} *Ascoltate, schiavi! La mia pazienza si assottiglia: piegate le vostre anime alla mia Merceè, o giuro sul mio Maestro che banchetterò col vostro dolore! Mi sazierò con il vostro tormento! Vi schiaccerò come piccoli insetti! ('''Zaardon''') ::{{spiegazione|La puntata inizia con un pazzoide, Zaardon, che riceve un liquido misterioso dal suo maestro, Theo Galavan. Catturato da Gordon, Zaardon viene inviato ad Arkham: qui inizia una serie di discorsi deliranti che pronuncia davanti agli altri detenuti, palesemente annoiati dai suoi vaneggiamenti. Improvvisamente, mentre parla inizia a soffocare e si accascia al suolo morendo: dalla sua bocca esce un misterioso gas soporifero, che addormenterà i detenuti e aiuterà la loro evasione ad opera dei Galavan.}} *La signorina Keane viene con me! ('''Richard Sionis''') ::{{spiegazione|I criminali Jerome Valenska, Arnold Dobkins, Robert Greenwood, Aaron Hellzinger, Barbara Kean e Richard Sionis vengono rapiti dai Galavan e condotti nel loro attico. Qui Theo spiega loro che vuole usarli come una squadra per creare il terrore a Gotham per suoi fini. Tuttavia Sionis, notando le avance che Theo fa con quella che ritiene la sua donna, Barbara, decide di uscire dal progetto. Apparentemente per Theo non ci sono problemi, ma appena Sionis si distrae Tabitha lo attacca alle spalle, atterrandolo e pugnalandolo ripetutamente, dando agli altri folli la dimostrazione di cosa succede a chi si oppone a loro.}} *Se glielo dico, avrò qualche garanz... ('''Arnold Dobkins''') ::{{spiegazione|Come prima azione, i Manniax rapiscono un gruppo di chearleader e si apprestano a dare fuoco al loro autobus: fortunatamente, Gordon riesce ad arrivare in tempo, salvando le ragazze e catturando uno dei criminali, lo schizofrenico Arnold Dobkins, mentre gli altri fuggono. Gordon interroga brutalmente Dobkins, chiedendogli chi li abbia fatti evadere, ma il pazzo viene inaspettatamente centrato con un colpo di fucile alla testa, sparato da Tabitha nascosta in un palazzo vicino.}} *Non c'è niente di più contagioso di una risata! ('''Robert Greenwood''') ::{{spiegazione|Stando al piano di Galavan, i Manniax sopravvissuti assaltano la centrale di polizia di Gotham creando una vera e propria strage. Jerome allora si mette a parlare con Sarah Essen minacciandola, ma mentre lo fa il complice Robert Greenwood gli ruba le parole di bocca. Stizzito, Jerome lo uccide con un colpo di pistola alla testa.}} *È un nuovo giorno, Jim. ('''Sarah Essen''') ::{{spiegazione| Durante l'assalto alla centrale di polizia, il capitano Sarah Essen viene ferita gravemente da Jerome. La donna verrà soccorsa da Gordon, ma troppo tardi: dopo aver pronunciato alcune parole di speranza, la donna spira fra le braccia del collega.}} *Tu sarai la maledizione di Gotham. I bambini si sveglieranno nel buio con urla di paura al pensiero di te. Il tuo lascito sarà solamente la morte e la pazzia! ('''Paul Cicero''') ::{{spiegazione|L'uomo, dopo aver pronunciato questa profezia nei confronti del figlio Jerome, viene ucciso da quest'ultimo.}} *La prego...No...Sono una madre...La prego...Aspetti! ('''Janice Caufield''') ::{{spiegazione|Il candidato sindaco Janice Caufield sta preparando la sua campagna elettorale col proprio staff quando viene raggiunta da Oswald e Butch, che prendono in ostaggio tutti. Janice prova a supplicare Oswald, ma questi è costretto ad ucciderla, poiché Theo Galavan lo minaccia avendo rapito sua madre.}} *Che cosa vuoi fare? Ucciderci? ('''Joe Pike''') ::{{spiegazione|Joe Pike, maggiore dei fratelli Pike, insulta col fratello Cale la sorellina Bridget e la attacca con dei petardi. La ragazza, stanca dei maltrattamenti dei due, indossa la propria armatura e li brucia a morte.}} *Puttana... ('''Cale Pike''') ::{{spiegazione|Gordon e Bullock esaminano la casa bruciata dei Pike e trovano i corpi di Joe e Cale. Bullock si avvicina, ma improvvisamente la sua gamba viene afferrata da Cale, ancora vivo, che scambiandolo per la sorella lo insulta. Bullock gli tira un calcio, uccidendolo involontariamente.}} *Per che cosa? Sei sempre stato un bambino così bravo... ('''Gertrude Kapelput''') ::{{spiegazione|Gertrude, dopo essere stata accoltellata a morte da Tabitha Galavan, rivolge queste parole al figlio Oswald che si è addossato la colpa per ciò che è appena successo, poco prima di spirare tra le sue braccia.}} *Mettilo giù. Girati e metti le mani sopra la testa. ('''Sal Martinez''') ::{{spiegazione|Thabita Galavan sta per uccidere Oswald quando sul tetto in cui si trova arriva l'agente della squadra speciale Sal Martinez, venuto per un sopralugo. Su intimazione di Sal, Tabitha getta il proprio fucile da cecchino, ma prende di sorpresa il giovane colpendolo alla gola con il tacco della propria scarpa, lasciandolo poi agonizzante.}} *Un cosa? Che diavolo c'è lì dentro? ('''Boscaiolo''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso la signorina Kringle, Edward fa a pezzi il cadavere e lo porta in un bosco isolato, dove ha intenzione di seppellirlo. Qui però viene sorpreso da un boscaiolo, che gli chiede che sta facendo. Edward prova ad allontanarlo, ma quando l'uomo nota la valigetta con le parti del corpo della Kringle si vede costretto ad ucciderlo con vari colpi di Badile.}} *Prova a fermarmi... e le stacco la sua bella testolina! ('''Billy Boy''') ::{{spiegazione|Il capitano Barnes e Gordon stanno cercando prove nell'appartamento di Theo Galavan insieme alla recluta Parks. Ad un certo punto vengono attaccati da Billy Boy, uno dei sicari della Dama assoldati da Tabitha per uccidere Gordon. I tre riescono a catturarlo, ma sono poi costretti a difendersi da un'intera orda di sicari. Prevenuta la minaccia, Billy Boy riesce però a liberarsi e a prendere la Parks in ostaggio. Egli minaccia Gordon, ma questi riesce fortunatamente a ucciderlo con un colpo in piena faccia, salvando la Parks.}} *Non è mai finita. ('''Padre Creel''') ::{{spiegazione| dopo aver detto queste parole, l'uomo tenta di scagliarsi contro il detective Gordon, ma il detective Bullock, giunto sul posto, glielo impedisce freddandolo con un colpo di pistola.}} *Ti amo tanto... ma ti prego non incolparti. ('''Nora Fries''') ::{{spiegazione| la donna, rivolge queste parole al marito Victor, poco prima che questi la congeli. L'uomo infatti vuole fare in modo che la moglie in futuro venga rianimata e guarita dalla sua malattia. Tuttavia Nora ha sostituito le cartucce dell'arma congelante e pertanto, dopo l'utilizzo dell'arma, non potrà più essere rianimata.}} *Guardami: Sono un mostro. Devi uccidermi. ('''Matches Malone''') ::{{spiegazione|Matches Malone, assassino materiale dei coniugi Wayne, pronuncia queste parole prima di suicidarsi davanti a Bruce.}} *Ah, ok. ('''Carl Pinkney''') ::{{spiegazione|Carl pronuncia queste parole poco prima di essere ucciso a tradimento con un piede di porco.}} *La nostra vita insieme è iniziata il giorno in cui ti ho incontrato in quel cimitero. Quanto accaduto prima non mi da pensiero. Ti perdono tutte le tue passate trasgressioni. Sentiti libero da esse e vivi qui in pace. ('''Elija Van Daal''') ::{{spiegazione|Elija pronuncia queste parole prima di cadere avvelenato da sua moglie Grace, sotto gli occhi del figlio Oswald.}} *Che ti avevo detto? Che ti piaccia o no, ma... sei un eroe. ('''Peter Puck''') ::{{spiegazione|Peter pronuncia queste parole a Gordon poco prima di morire per il pestaggio subito in carcere.}} *No... ('''Theo Galavan/Azrael''') ::{{spiegazione|Azrael pronuncia questa parola prima di essere disintegrato con un bazooka da Butch.}} ====[[Gotham (terza stagione)|Terza stagione]]==== *Ti prego... te l'ho detto, è il Rospo che cerchi! Ti supplico, arrestami! ('''Pennies''') ::{{spiegazione|Tornando a casa dal lavoro, il capitano Barnes individua un uomo sospetto, Pennies, che decide di seguire. l'intuizione del poliziotto si rivela corretta, in quanto l'uomo si reca in una cantina a sciogliere cadaveri. Interrogato, Pennies rivela che quei corpi sono vittime di un killer noto come Il Rospo, e chiede di essere arrestato: purtroppo Barnes, influenzato dal sangue di Alice Teatch, lo uccide rabbiosamente.}} *Ascoltami. Fa' che questa città diventi tua. O bruciala, distruggila. ('''Fish Mooney''') ::{{spiegazione| Fish rivolge queste ultime parole a Oswald dopo essere stata trafitta con una spada da Gordon, prima di morire tra le sue braccia.}} ==Videogiochi== {{torna a|Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole da DC Comics}} ===''[[Batman: Arkham Asylum|Arkhamverse]]''=== {{cronologico}} ====''Arkham Asylum''==== *E dai, alzati, forza! ('''Guardia di Arkham''') ::{{spiegazione|Catturato dopo l'ennesimo piano malvagio, il folle Joker viene portato da Batman nel manicomio di Arkham: non convinto però dalla facilità della cattura del criminale il vigilante sceglie di scortarlo insieme al commissario Gordon. Portato in terapia intensiva da un medico e una guardia, Joker ha un apparente mancamento: la sprezzante guardia gli ordina di alzarsi, ma per tutta risposta il folle attacca i due, procedendo a strangolare la guardia sotto gli occhi di Batman.}} *Joker ha fatto entrare altri uomini: entreranno dalla parte anteriore del manicomio! Bisogna impedire che passino: da questa parte! ('''Agente Frank Boles''') ::{{spiegazione|Con Joker ormai padrone del manicomio, Batman si getta al suo inseguimento: il clown però è stato previdente e ha fatto rapire Gordon dalla sua assistente Harley Quinn e dal corrotto agente Frank Boles. Grazie all'alcool bevuto da Boles, Batman può inseguirli per salvare il suo amico Gordon: durante il tragitto il vigilante sente con orrore l'agente corrotto ingannare i suoi compagni e aiutare Harley ad ucciderli. Boles tuttavia non andrà molto lontano: poco più avanti infatti Batman troverà il suo cadavere, presumibilmente ucciso da Harley su ordine di Joker per rimuovere l'anello debole del piano.}} *Ti daremo tutto quello che...('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|Colpito da una delle allucinazioni del malvagio Spaventapasseri, Batman è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi genitori: la famiglia Wayne uscì dal cinema per un film che aveva voluto vedere il giovane Bruce e provò una scorciatoia per raggiungere la macchina. Lungo il tragitto sfortunatamente si imbatterono nel rapinatore Joe Chill, che li minacciò con una pistola: Thomas provò a farlo ragionare accettando le sue condizioni, ma venne rapidamente ucciso sotto gli occhi della moglie Martha e del figlio Bruce.}} *Sta lontano da me! Scappa, Bruce! ('''Martha Wayne''') ::{{spiegazione|Colpito da una delle allucinazioni del malvagio Spaventapasseri, Batman è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi genitori: la famiglia Wayne uscì dal cinema per un film che aveva voluto vedere il giovane Bruce e provò una scorciatoia per raggiungere la macchina. Lungo il tragitto sfortunatamente si imbatterono nel rapinatore Joe Chill, che li minacciò con una pistola e uccise Thomas: disperata per la morte del marito Martha ordinò a Bruce di fuggire via, venendo immediatamente uccisa dal rapinatore.}} *Crede che abbia senso tutto quello che fa? Secondo me è pazzo. O mio Dio! ('''Dottoressa Penelope Young''') ::{{spiegazione|Mentre affronta i vari detenuti del manicomio Batman scopre il vero piano di Joker: egli ha manipolato la dottoressa Penelope Young per creare una vasta produzione di Titan, sostanza in grado di trasformare gli uomini in giganteschi mostri. Non avendo più bisogno di lei Joker la lascia in balia del folle serial killer Victor Zsasz: fortunatamente Batman arriva in tempo e riesce a salvare la dottoressa dal maniaco. Pur con qualche esitazione Young ammette le sue colpe e decide di aiutare il vigilante prendendo i piani del Titan nella sua cassaforte: sfortunatamente Joker aveva provveduto ad inserire una bomba nella cassaforte, che esplode uccidendo la dottoressa e ferendo gravemente Batman.}} *A-Aiutatemi...Per favore… ('''Thomas Ambruster''') ::{{spiegazione|Arrivato ai giardini botanici, luogo in cui Joker cela la sua produzione di Titan, Batman trova proprio la sua nemesi: per cautelarsi il clown tiene in ostaggio Thomas Ambruster, una delle guardie di sicurezza di Arkham. Furente per i continui massacri della sua nemesi, Batman ordina a Joker di lasciar andare l'ostaggio: divertito, il folle decide di accontentarlo alla lettera, gettando lo sfortunato Ambruster nell'acqua elettrificata sottostante.}} *No, no! Io sono ancora qui...! ('''Razor''') ::{{spiegazione|Mentre prosegue la sua caccia a Joker nel manicomio, Batman entra in un magazzino e trova davanti a sé un curioso spettacolo: gli sgherri di Joker infatti stanno montando degli esplosivi sui gargoyle a cui abitualmente egli usa come rifugio per metterlo in difficoltà. Chiedendo a che punto siano i preparativi Joker apprende che l'unico che non ha ancora finito è un suo sgherro, Razor: divertito, il clown decide di attivare la bomba per testarne gli effetti, uccidendo il povero malcapitato.}} ====''Arkham City''==== *Aiu...To… ('''Agente Best''') ::{{spiegazione|Avvelenato da Joker, Batman si aggira per Arkham City alla ricerca di Mr Freeze: questi infatti è l'unico in grado di realizzare una cura per il sangue infetto del clown, danneggiato dal siero Titan. Raggiunto il museo del Pinguino, che tiene prigioniero lo scienziato, Batman scopre dall'agente Jones un ulteriore intoppo: il gangster ha infatti catturato una squadra di agenti infiltrati dal commissario Gordon nella città-prigione. Proseguendo nel museo, Batman si ritrova in un'arena di gladiatori: improvvisamente l'agente Best, uno dei poliziotti, prova a raggiungerlo disperato venendo però immediatamente freddato con un colpo alla schiena dal sadico Pinguino.}} *Ah, si? Crepa! ('''Agente Southwold''') ::{{spiegazione|Facendosi strada tra gli uomini del Pinguino, Batman riesce ad arrivare a Freeze: nel frattempo Pinguino lo tormenta facendogli sentire le torture inflitte agli agenti Denning e Southwold. Vedendo il vigilante avvicinarsi alla posizione in cui si trovano lui e gli ostaggi, Pinguino prova ad ucciderlo con le armi sottratte a Mr Freeze: Batman però si è fatto dare dallo scienziato un disturbatore e riesce a sconfiggere il gangster scagliandolo lontano. Spaventato, Pinguino chiede al vigilante di non fargli del male ma Batman lo insulta sprezzante: scoppiando a ridere, il gangster fa lo stesso e attiva un'esplosivo al centro della stanza, ferendo Denning e uccidendo Southwold.}} *Salomon Grundy! Nato di lunedì! Battezzato di Martedì! Sposato di Mercoledì! ('''Cyrus Gold/Salomon Grundy''') ::{{spiegazione|Finito sotto al covo del Pinguino a causa dell'esplosione del pavimento, Batman viene schernito dal gangster che gli presenta la sua arma segreta: si tratta del colossale zombie Salomon Grundy, un non morto potenziato dall'elettricità. Dopo un durissimo scontro Batman riesce ad avere comunque la meglio sull'avversario: conoscendo la natura di non morto di Grundy, destinato a resuscitare in eterno, il vigilante gli stacca il cuore spappolandolo e uccidendolo momentaneamente. Come previsto da Batman, Grundy tornerà in seguito in vita almeno una volta.}} *C'è una serie di ripetitori di segnale attorno alla cima della torre. Le specifiche erano... ('''Lawrence Graham''') ::{{spiegazione|Mentre fa la sua ronda per Arkham City Batman sente alcune urla di aiuto: salito su un tetto il vigilante trova uno dei prigionieri politici, l'ingegnere Lawrence Graham, che cerca di nascondersi. Terrorizzato, Graham rivela di essere stato assunto da Hugo Strange, il creatore della prigione, per aiutarlo a costruire la sua torre: prima di poter aggiungere altro però il poveretto viene centrato alla testa sotto gli occhi di Batman, ucciso dal sicario Deadshot sotto gli ordini di Strange.}} *Password...Wayne… ('''Dottor Hugo Strange''') ::{{spiegazione|Mentre Batman è occupato con il Joker, Strange attiva con l'approvazione del consiglio comunale di Gotham il fantomatico Protocollo 10: gli elicotteri della sicurezza iniziano a bombardare i detenuti della città-prigione massacrandoli senza pietà. Sconfiggendo tutte le guardie Tyger, Batman affronta Strange all'interno della sua torre: mentre lo scienziato si gloria per il suo progetto, a suo dire l'unico modo per eradicare la malvagità dal mondo, viene inaspettatamente trafitto alla schiena dal suo vero capo, il mefistofelico Ra's Al Ghul. Deluso da Strange, Ra's rivela di essere profondamente irritato dalla sua debolezza, mettendosi poi ad ammirare la sua opera: Batman si prepara ad affrontare il suo storico nemico, ma il morente Strange rivela di avere un asso nella manica, attivando il Protocollo 11 e facendo esplodere la torre.}} *No, no,no! ('''Ra's Al Ghul''') ::{{spiegazione|Tradito dal suo maestro Ra's Al Ghul, Strange attiva il Protocollo 11 facendo esplodere la cima della Wonder Tower: sconvolto per il fallimento del suo piano, Ra's viene salvato da Batman che si getta fuori con lui prima dell'esplosione. Ormai stanco della sua millenaria vita e deciso ad eliminare Batman, Ra's prova a trafiggersi con lui durante la caduta: il vigilante tuttavia riesce a divincolarsi lasciando che Ra's si trafigga fatalmente e rimanga impalato quando la spada si pianta al suolo. Il leader della Lega degli Assassini verrà resuscitato dai suoi sottoposti durante gli eventi di Arkham Knight.}} *Scusami, mio amato...Non lo sapevo… ('''Talia Al Ghul''') ::{{spiegazione|Nel caos seguito al Protocollo 10, Batman deve risolvere un nuovo problema: Joker ha infatti preso in ostaggio la sua amante Talia Al Ghul e lo aspetta al Monarch Theatre, il cinema in cui furono uccisi i genitori di Bruce Wayne. Una volta arrivato, il vigilante viene deriso da Joker che gli chiede di dargli la cura elaborata da Mr Freeze: non capendo cosa stia dicendo, dato che l'aspetto del clown è apparentemente quello di un uomo guarito, Batman non può che guardare impotente Talia trafiggere a tradimento il suo mortale nemico. Il vigilante si prepara a rimproverarla, ma in quel momento realizza che Joker ha sempre avuto una controfigura fin dall'inizio: in quel momento Talia viene centrata con un colpo di pistola dal vero Joker, spirando tra le braccia del suo amato Batman.}} *Facile: il mio ruolo preferito! ('''Basil Karlo/Clayface''') ::{{spiegazione|Divertito per aver provocato l'ennesimo dolore alla sua nemesi, un malatissimo Joker ordina a Batman di dargli la cura per l'infezione da Titan: in quel momento però la cura viene prelevata dal sosia di Joker, che altri non è che il colossale mutaforma Clayface, alleatosi con Joker per "compiere il ruolo della vita" e poter diventare l'assassino di Batman. Nello scontro che segue il pavimento viene distrutto e i due sfidanti si ritrovano nel sottosuolo, in cui è nascosto il Pozzo di Lazzaro di Ra's: alla fine utilizzando la spada di Talia e le armi di Mr Freeze Batman riesce a sconfiggere Clayface congelandolo all'istante. Nel frattempo Joker si prepara a tuffarsi nel Pozzo di Lazzaro, in modo da poter diventare immortale come Ra's: per fermarlo Batman utilizza la spada e la struttura soprastante per spingere Clayface nel pozzo, sfaldandolo e facendo intasare la fonte. Pur non essendo tecnicamente morto, Clayface sarà per sempre impossibilitato a ricomporsi e a diventare normale, diventando di fatto clinicamente morto.}} *È davvero... divertente. ('''[[Joker]]''') ::{{Spiegazione|Distrutto il Pozzo di Lazzaro, Batman ingerisce metà della cura e rimane dubbioso sul da farsi: mentre Joker lo deride, il vigilante si chiede se sia giusto dargli l'altra metà della cura o lasciarlo morire e liberare Gotham del suo peggior incubo. In quella Joker lo attacca a tradimento, pugnalandolo alla spalla e facendogli cadere la cura: resosi conto di aver distrutto la sua unica possibilità di salvezza, un disperato Joker prova invano a recuperare la cura e inizia a piagnucolare. Avvicinandosi a lui, Batman gli rivela che, nonostante tutte le atrocità che ha commesso e tutto il male che gli ha fatto, lo avrebbe comunque salvato: divertito dalla situazione e dall'assurdità della loro relazione, Joker si concede un'ultima risata prima di soccombere alla malattia sotto gli occhi della sua nemesi.}} ====''Arkham Origins''==== *Ma...Di cosa parli? "Non sono previsti"?! Dopo tutto quello che ho fatto per te?! Non puoi farlo! Sono il commissario della polizia, diavolo! ('''Commissario Gillian B. Loeb''') ::{{spiegazione|La notte di natale il gangster Roman Sionis/Maschera Nera compie un'audace irruzione nel carcere di Blackgate insieme ai suoi scagnozzi e al bestiale Killer Croc: i due si fanno strada verso la camera delle esecuzioni mentre il misterioso vigilante Batman prova a farsi strada pestando gli uomini di Maschera Nera. Una volta nella sala delle esecuzioni il gangster ordina a Croc di liberare l'Uomo Calendario, pronto ad essere giustiziato nella camera a gas, e di mettere al suo posto il commissario Loeb, affermando che egli non è previsto nei suoi piani: allibito per il tradimento dell'uomo a cui aveva fatto numerosi favori e stupito dalla sua audacia Loeb muore nella camera a gas mentre Batman tenta invano di salvarlo. Più avanti di scoprirà che questo Maschera Nera non era altri che Joker sotto mentite spoglie.}} *Quattordici evasioni, eh? Beh, tu invece non uscirai...Ma che...? Aiuto, aiuto! ('''Detective di Gotham''') ::{{spiegazione|Dopo aver affrontato Killer Croc, Batman scopre che Maschera Nera ha assoldato otto assassini per ucciderlo: insieme al fido maggiordomo Alfred il vigilante studia un drone in cui il gangster ha raccolto informazioni sui sicari. In uno di questi video uno degli investigatori del GCPD interroga la letale contorsionista affiliata al Cartello della droga Larissa Diaz, alias Copperhead. Divertito dal numero di evasioni accreditate alla criminale il poliziotto dichiara che con lui non potrà fuggire, ma appena si volta non la vede più: in quel momento Copperhead, nascostasi sul soffitto della stanza, salta addosso all'investigatore spezzandogli il collo con le gambe.}} *Tu sei completamente pazzo! ('''Manager della Gotham Merchants Bank''') ::{{spiegazione|Dopo alcune indagini Batman si reca alla Gotham Merchants Bank per ottenere risposte, ma una volta dentro alla camera blindata trova uno spettacolo insolito:egli vede infstti la manager avvelenata da una tossina che la fa ridere in maniera incontrollata, Maschera Nera con i suoi uomini e Roman Sionis pestato a sangue. Stupefatto, il vigilante realizza una scioccante verità: il Maschera Nera che ha affrontato fino a quel momento e che ha messo una taglia sulla sua testa non è altri che il nuovo criminale Joker, deciso a portare il caos a Gotham. Dopo aver catturato Sionis e preso i suoi miliardi il folle lascia Batman, i suoi scagnozzi e la manager, ormai sull'orlo del soffocamento, con una potente bomba: il vigilante attutisce il colpo per sé e per la manager, ma quest'ultima muore avvelenata dalla tossina di Joker che le lascia un sinistro ghigno sul volto.}} *E tu chi diavolo sei? ('''Lester Buchinsky/Electrocutioner''') ::{{spiegazione|Continuando a fingersi Maschera Nera, Joker tiene una riunione all'ultimo piano del Gotham Royale Hotel con i superstiti del gruppo di sicari assoldati per uccidere Batman: mentre si lamenta degli scarsi risultati egli nota tuttavia che il giovane Electrocutioner, teppista sconfitto in precedenza da Batman con estrema facilità, non lo sta minimamente ascoltando. Smascheratosi davanti agli assassini, Joker punta una pistola contro Electrocutioner e gli fa notare il suo fallimento: dopo aver sparato alla finestra dietro al criminale il folle dichiara di non aver più bisogno di lui e lo getta giù dal palazzo con un calcio, uccidendolo sotto gli occhi dei colleghi e di Batman.}} *Stai indietro! Ripeto, stai indietro! Faccia a terra, oppure saremo costretti ad aprire il fuoco! ('''Pilota della polizia''') ::{{spiegazione|Stanco di tutta la violenza a cui è costretto ad assistere, Batman si prepara a sconfiggere Joker: dopo una conversazione col folle tuttavia il vigilante è costretto ad affrontare il più pericoloso dei sicari, il feroce Bane. Non riuscendo a reggere il pestaggio del suo pupillo, Alfred sceglie di chiamare la polizia: presto sul tetto del Gotham Royale Hotel arrivano due elicotteri della polizia, contro cui il divertito Joker inizia a sparare. Per tutta risposta gli elicotteri sparano a loro volta massacrando gli uomini del clown e ferendo di striscio Bane: stanco per la situazione, il criminale messicano ordina al suo lugotenente Bird di distruggere con un altro elicottero i mezzi della polizia, uccidendo gli agenti.}} *Questa è la polizia! Siamo autorizzati all'uso di forza letale contro i trasgressori! Che diavolo...?! Centrale, aereo 1 colpito! Sto precipitando! May Day, May Day! ('''Pilota della SWAT''') ::{{spiegazione|Arrestato Joker, Batman si mette a cercare il covo di Bane: nel tragitto tuttavia si ritrova davanti un elicottero della Swat, che sta cercando di intascare la taglia sul vigilante. Improvvisamente però l'elicottero viene centrato nella coda da un proiettile, schiantadosi e uccidendo i piloti: come scoprirà Batman indagando, il colpo era partito accidentalmente da un cecchino della Swat, a sua volta centrato alla testa dal cecchino Deadshot.}} *Non mi aggiunga...Al fardello...Che porta. ('''Alfred Pennyworth''') ::{{spiegazione|Riuscito a raggiungere il covo di Bane, Batman scopre una verità sconvolgente: il criminale messicano infatti ha scoperto la sua identità segreta e si sta recando a villa Wayne. Batman vorrebbe affrontarlo subito, ma è costretto a combattere prima col piromane Firefly e deve limitarsi a mettere in guardia il fedele Alfred. Finalmente liberatosi di Firefly, il vigilante riceve un messaggio da Bane che lo invita beffardamente a venire nella Batcaverna: tornato nel suo rifugio, il vigilante non può che vedere il malconcio Alfred, pestato brutalmente dal mercenario, morire tra le sue braccia per un attacco cardiaco. Batman riuscirà poco dopo a riavviare il suo cuore grazie ai guanti di Electrocutioner.}} *Invece lo farai: mi affronterai con tutta la determinazione, o morirai. Qualcuno oggi deve morire: io, tu o il clown. Decidere a chi di noi toccherà questa sorte spetta solo a te! ('''Bane''') ====''Arkham Knight''==== *Sono che un uomo della tua intelligenza sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, Garfield. Sono certo che ti sei preparato ad ogni eventualità. ('''Tomaso Panessa''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". Convocato l'esperto di effetti speciali Garfield Lynns il produttore cinematografico Tomaso Panessa gli dà una brutta notizia: nonostante l'ottima recezione della critica il kolossal "The Inferno" è stato un flop per il grande costo degli effetti speciali e pertanto Lynns dovrà essere licenziato. Consapevole dell'ipocrisia del suo capo, che sperpera quotidianamente enormi quantità di denaro per i propri vizi, il tecnico ha già elaborato una cruenta vendetta: appena Panessa si accende uno dei suoi sigari Lynns gli sputa in faccia della benzina ingoiata in precedenza, bruciandolo vivo e dando via alla propria carriera criminale come Firefly.}} *Mi spiace capo, ma lo devo fare. Per la banda. ('''Scratch''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". A pochi giorni dalla morte di Joker un membro della sua banda, Scratch, elabora un piano per prendere il comando: egli piazzerà di nascosto una bomba in una statua del clown in modo da distruggerla e uccidere Harley Quinn, da lui reputata troppo debole e instabile per guidare la banda. Entrato nella stanza di Harley, Scratch chiede scusa al capo per quanto sta per fare, ma in quel momento sente la voce del clown schernirlo: terrorizzato, il criminale si rende tuttavia presto conto che si tratta solo di una registrazione all'interno della statua. Apparentemente sollevato, Scratch realizza tuttavia che ciò significa che è stato scoperto: prima di poter fare alcunché egli viene attaccato a sorpresa da Harley, che gli fracassa il cranio con la sua mazza da baseball.}} *Qualunque cosa, Hugo, per favore... ('''Quincy Sharp''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". Ex direttore dell'Arkham Asylum e sindaco di Gotham, Quincy Sharp viene condannato per il suo appoggio a Hugo Strange, che lo aveva manipolato e plagiato completamente: difendendo imperterrito quello che considera il suo maestro, Sharp si ritrova presto solo nella propria cella. Improvvisamente egli inizia a vedere un'allucinazione di Strange, impiantata nel suo subconscio dal dottore quando ancora era in vita: consolando il suo burattino un'ultima volta, l'allucinazione ordina a Sharp di impiccarsi con le lenzuola della cella.}} *Batman è tutto mio! ('''Kristina Bell''') ::{{spiegazione|Nel pieno della crisi scatenata da Spaventapasseri e dal misterioso Cavaliere di Arkham, Batman scopre un altro problema: Harley Quinn è riuscita ad accedere ai Panessa Studious, luogo in cui ha rinchiuso quattro individui infettati col sangue folle di Joker, e li ha liberati. Facendosi aiutare da Robin, Batman si appresta ad affrontarli uno ad uno: la prima della lista è l'ex broker Kristina Bell, rifugiatasi con alcuni scagnozzi nella casa stregata. Dopo aver eliminato gli sgherri, Batman riesce a stordire la folle senza alcuna difficoltà: riportata in cella, Kristina verrà successivamente assassinata da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *Nessuno batte Goliath! Ora ti distruggo! ('''Albert "Gotham Goliath" King''') ::{{spiegazione|Insieme al fido Robin, Batman si appresta ad affrontare l'infetto Albert "Gotham Goliath" King, un ex wrestler notevolmente muscoloso. Divertito dalla situazione, King sfida Batman al "match del secolo": dopo un arduo scontro tuttavia il dinamico duo riesce ad avere la meglio sul colossale nemico. In base all'ordine scelto dal giocatore per affrontare gli infetti, King verrà ucciso fuori campo o direttamente sotto gli occhi di Batman da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *...Niente Bis? ('''Johnny Charisma''') ::{{spiegazione|Poiché Johnny Charisma, ex cantante infettato dal Joker, si è collegato a numerosi esplosivi presenti nel cinema, Batman elabora un piano: mentre lui distrarrà il folle Robin si occuperà di disattivare gli esplosivi. Una volta visto entrare il vigilante, Charisma inizia a cantare una canzone: a peggiorare le cose, Batamn vede in lui un'allucinazione di Joker che canta una canzone derisoria verso di lui. Fortunatamente, Robin riesce a disinnescare in tempo tutte le bombe, permettendo al suo mentore di tramortire Charisma: in base all'ordine scelto dal giocatore per affrontare gli effetti, il cantante verrà ucciso fuori campo o direttamente sotto gli occhi di Batman da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *Questo è...Inaspettato. Sarai davvero...Spettacolare! ('''Henry Adams''') ::{{spiegazione|Una volta sconfitto l'ultimo infetto (Johnny Charisma o Albert King a seconda della scelta dello spettatore) e catturata anche Harley Batman torna nella sala principale del cinema, ma trova una brutta sorpresa: apparentemente l'unico infetto rimasto sano, il professor Henry Adams è in realtà impazzito e, dopo aver aperto ad Harley e i suoi uomini, ha ucciso gli infetti. Prendendo in ostaggio Harley, Adams costringe i due eroi alla resa e uccide l'ultimo infetto rimasto: ad una sconvolta Harley egli spiega di voler attuare una "selezione naturale" per far sopravvivere il Joker migliore. Provocato dall'allucinazione di Joker, Batman si prepara ad attaccarlo: vedendo che il vigilante è a sua volta un infetto, Henry rimane sconcertato e sceglie di spararsi in testa, comprendendo che un Joker con il corpo di Batman sarà inarrestabile.}} *La natura vince sempre... ('''Pamela Lilian Isley/Poison Ivy''') ::{{spiegazione|Ormai pronti ad annientare Batman e a distruggere Gotham, Spaventapasseri e il Cavaliere di Arkham preparano la fase finale del suo piano: grazie al dispositivo Nubifragio, montato sul Tank del cavaliere, essi diffondono in tutta la città la letale tossina della paura seminando il panico. Non potendo fare altro, Batman si allea con la sua vecchia nemica Poison Ivy, unica supercriminale a non essersi alleata con Spaventapasseri: metre Batman distruggerà il nubifragio Ivy risveglierà alcune antiche piante nel sottosuolo della città e le utilizzerà per purificare l'atmosfera. Nonostante le allucinazioni di Joker lo tormentino sempre di più, Batman riesce ad annientare la Milizia nemica anche grazie al supporto delle piante: il Cavaliere si fa avanti di persona ma viene presto sconfitto e il Nubifragio distrutto. Tornato da Ivy, Batman scopre il caro prezzo per la vittoria conseguita: l'ex criminale infatti è stroncata dallo sforzo immane e, dichiarando l'eterna vittoria della natura, spira tra le braccia di Batman dissolvendosi nell'aria e lasciando un fiore appena nato sotto di se.}} *No, Bruce! Non lasciarmi, ti prego! Ho bisogno di te... ('''Personalitá di Joker''') ::{{spiegazione|Con Robin preso in ostaggio, Spaventapasseri costringe Batman ad arrendersi e a recarsi nell'ormai diroccato Arkham Asylum per compiere l'atto finale del suo piano: dopo aver fatto smascherare il vigilante da Gordon in diretta televisiva egli procede ad iniettargli una dose massiccia di tossina della paura. In questo modo la personalità di Joker prende finalmente il sopravvento e il criminale si immagina le stragi che potrà compiere con il corpo di Batman: Spaventapasseri nel frattempo proclama la debolezza del suo avversario, ma vedendo Bruce Wayne con la personalità di Joker ridergli in faccia gli inietta un'altra dose. Ora costretto ad affrontare la sua paura di essere dimenticato, Joker viene infine sconfitto dalla personalità di Batman, che lo rinchiude in una cella simile a quelle della Terapia Intensiva del manicomio: supplicando di essere liberato, Joker viene relegato per sempre ai recessi della mente di Bruce Wayne, svanendo e venendo definitivamente sconfitto dalla sua nemesi.}} *Ostinato, stupido pazzo! Per questo lei ti amava... ('''Nyssa Raatko''') ::{{spiegazione|Indagando su alcuni misteriosi omicidi Batman scopre una guerra interna in senno ai suoi vecchi nemici, la Lega degli Assassini: la secondogenita di Ra's, Nyssa Raatko, vuole infatti uccidere il padre morente e distruggere l'ultimo Pozzo di Lazzaro per impedirgli di resuscitare e sconfiggere così la malvagità della lega una volta per tutte. Recuperato Lazzaro e giunto al cospetto del suo antico nemico, Batman viene messo davanti ad un'ardua scelta: salvare Ra's e rimanere fedele ai propri principi o lasciarlo morire e sconfiggere così la Lega una volta per tutte. Se il giocatore decide di salvare Ra's Batman affronta Nyssa e i suoi uomini sconfiggendoli mentre Ra's recupera vigore: dopo aver trafitto la figlia mortalmente l'assassino si ritira, dichiarando al vigilante che tornerà. Desolato per l'ennesima uccisione del suo nemico, Batman si offre di curare Nyssa con Lazzaro, ma la donna rifiuta non volendo diventare come il padre: comprendendo che la sorella Talia amava il vigilante proprio per il suo stoicismo, Nyssa spira tra le sue braccia.}} *Detective? Fiero...Di...Te. ('''Ra's Al Ghul''') ::{{spiegazione|Indagando su alcuni misteriosi omicidi Batman scopre una guerra interna in senno ai suoi vecchi nemici, la Lega degli Assassini: la secondogenita di Ra's, Nyssa Raatko, vuole infatti uccidere il padre morente e distruggere l'ultimo Pozzo di Lazzaro per impedirgli di resuscitare e sconfiggere così la malvagità della lega una volta per tutte. Recuperato Lazzaro e giunto al cospetto del suo antico nemico, Batman viene messo davanti ad un'ardua scelta: salvare Ra's e rimanere fedele ai propri principi o lasciarlo morire e sconfiggere così la Lega una volta per tutte. Se il giocatore sceglie di lasciar morire Ra's Batman affronta e sconfigge i lealisti della Lega:Nyssa allora si prepara ad uccidere il padre ormai condannato a morte, ma viene fermata dal vigilante che vuole lasciar morire naturalmente il suo antico nemico. Comprendendo le sue ragioni, Nyssa si ritira promettendo di non tornare più a Gotham con la Lega: portato da Batman al commissariato, un commosso Ra's dichiara di essere fiero di lui prima di cadere in coma, destinato a morire entro pochi giorni.}} *Non sei costretto a farlo! Ti darò denaro, droga, armi, pistole, tutto quel che vuoi! Prenderò un aereo, lascerò Gotham, non mi farò più vedere! Andrò ovunque... Ovunque vorrai! ('''Roman Sionis/Maschera Nera''') ::{{spiegazione|Rinunciando al ruolo di Cavaliere di Arkham e riappacificandosi col suo mentore Batman, Jason Todd diventa il vigilante Cappuccio Rosso e inizia a perseguitare i criminali: il suo nuovo obbiettivo è Maschera Nera, uno dei più antichi gangster di Gotham. Dopo alcune indagini, Jason si reca nella sua principale base di spaccio, affrontandolo con i suoi uomini: a differenza del suo mentore Cappuccio Rosso non si fa scrupoli morali e presto massacra l'intera banda. Trascinato vicino ad una finestra, Maschera Nera chiede pietà allo spietato e sanguinario vigilante e si offre di dargli tutto quello che vorrà: per tutta risposta Jason lo scaglia sadicamente fuori dalla finestra, ordinandogli di portare i suoi saluti al Joker una volta all'inferno.}} {{Batman}} [[Categoria:Batman]] [[Categoria:Ultime parole dai media| Batman]] ro2ay6hi8qij2pmcj80r8ixujs307zn 1218224 1218223 2022-07-21T22:16:08Z 2.41.138.206 /* Film */ wikitext text/x-wiki {{Raccolta}} Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi delle varie opere dell'universo di '''''[[Batman]]''''' in punto di morte. {{indicedx}} ==Film== {{torna a|Ultime parole dai film|Ultime parole da DC Comics}} ===''Batman Anthology''=== ====Film di Tim Burton==== {{cronologico}} *Cristo, ma che vuoi fare, fottere la copertura? ('''Max Eckhardt''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Temendo una retata della polizia alla Ace Chemicals, dove sono custoditi alcuni documenti sulle sue attività criminali, il potente boss mafioso di Gotham City Carl Grissom invia il suo braccio destro Jack Napier a sbarazzarsi delle prove: contemporaneamente però ordina al corrotto tenente Max Eckhardt, sul suo libro paga, di massacrare Jack e i suoi uomini, in quanto ha scoperto che il braccio destro ha una relazione con la sua donna Alicia. Alla fabbrica si scatena presto una tremenda sparatoria tra poliziotti corrotti e gangster, in cui intervengono anche il commissario Gordon, che tenta invano di fermare Eckhardt, e il misterioso vigilante Batman: rifugiatosi su una passerella, Jack vede Eckhardt isolato e, urlandogli di ricordare quando gli aveva proposto di lavorare per lui, lo uccide con due colpi di pistola.}} *Jack, sta' a sentire... Forse ci possiamo mettere d'accordo! ('''Carl Grissom''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Dopo che Jack è caduto in una vasca di sostanze chimiche mentre provava a sfuggire a Batman, il potente boss mafioso Carl Grissom è nel suo ufficio ad aspettare l'amata Alicia. Quando qualcuno entra nel suo ufficio, Grissom è convinto che si tratti della donna, ma il nuovo venuto, rimasto nell'ombra, si rivela essere Jack, venuto per la sua vendetta: dopo aver provato invano a prendere una pistola, Grissom prova ad essere diplomatico, proponendogli un accordo. Jack tuttavia esce dall'ombra e, rivelando come le sostanze chimiche gli abbiano cambiato il volto rendendolo simile a quello di un clown, si rinomina il Joker: terrorizzato, Grissom viene crivellato di colpi dal Joker, che gli spara mentre fa un balletto denigratorio.}} *Sì? ('''Antoine Rotelli''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Ad un meeting della cupola mafiosa di Gotham, il Joker si propone come nuovo signore del crimine di Gotham, ma ottiene l'opposizione degli altri boss, in particolare di Vinnie Ricorso e di Antoine Rotelli: quest'ultimo, trovando ridicolo il ghigno del Joker, si rifiuta di collaborare con lui e gli chiede cosa abbia intenzione di fare. Dimostrandosi diplomatico, Joker si avvicina al gangster francese e gli propone una stretta di mano per chiudere i loro affari: Antoine accetta, ma appena stringe la mano viene fulminato dalla serpentina elettrica nascosta nel guanto del folle criminale.}} *Molto uniti. ('''Vincent "Vinnie" Ricorso''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Il cronista Alexander Knox e Altri giornalisti aspettano fuori dal tribunale di Gotham Vinnie Ricorso, che, volendo prevenire l'ascesa del Joker, ha ottenuto una delega per gestire le attività di Grissom durante la sua "assenza": ridendo, Knox e gli altri giornalisti mettono in dubbio l'autenticità della delega. In quel momento però spunta tra la folla Joker, che afferma di aver visto il cadavere di Grissom firmare il documento: avvicinatosi a Vinnie, il folle tira fuori una penna d'oca e con essa pugnala il gangster alla gola, mentre il suo avvocato e i suoi scagnozzi vengono uccisi dai sicari di Joker travestiti da mimi.}} *Jack, avevi detto che potevo guardarti a migliorare i quadri? ('''Alicia Hunt''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Alicia Hunt, la figlia del boss mafioso Carl Grissom, rivolge queste parole a Jack Napier, alias Joker, che credeva di vederlo a migliore i quadri, invece dell'invito di Vicki Vale. Nella scena successiva, il Joker gli mostra a Vicki la maschera di Alicia in cui lo portava in faccia che lo ha sfigurata lui stesso, dicendo che si buttata giù da una finestra, visto che il pazzo criminale voleva farsi una nuova ragazza.}} *Oh! Qualche volta va a finire che mi ammazzo! Ehi, aspetta! ('''Jack Napier/Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Sconfitti gli scagnozzi del Joker, che ha rapito l'affascinante fotocronista Vicky Vale e l'ha portata sul campanile della cattedrale di Ghotam, Batman affronta la sua nemesi gettandolo oltre la balconata della cattedrale: Joker riesce però a posizionarsi sul cornicione e a trascinare giù Batman e Vicky, che riescono a malapena ad aggrapparsi. Dopo averli derisi, Joker vede arrivare l'elicottero dei suoi sottoposti e, aggrappandosi alla scaletta di corda, si prepara a fuggire: Batman però riesce con uno dei suoi rampini a legargli il piede ad uno dei gargoyle di pietra della cattedrale. Il clown prova a dibattersi, ma quando il gargoyle si stacca dalla cattedrale il peso lo trascina giù, facendogli mollare la presa: precipitando nel vuoto, Joker si sfracella al suolo, non prima però di aver attivato un registratore su cui aveva inciso la sua ultima risata.}} *C'è un modo per assodarlo. ('''Max Shreck''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - Il ritorno]]'' (1992). Max Shreck, un uomo d'affari avido e spietato, rivolge queste ultime parole a Selina Kyle, alias Catwoman, tentando inutilmente di ucciderla, però quest'ultima reagisce, riuscendo a ucciderlo ficcandogli un cavo elettrico in bocca a morte per soddisfare la sua vendetta.}} *È quello delle grandi occasioni! Questo calore mi fa star male! Ti ammazzerò immediatamente... Ma prima ho bisogno... di rinfrescarmi un po' con un sorso di acqua... gelata! ('''Oswald Cobblepot/Pinguino''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - Il ritorno]]'' (1992). Ferito e indebolito dall'acqua contaminata in cui Batman lo ha fatto cadere precedentemente, riferisce a questi le sue ultime parole, prima di stramazzare a terra e farsi trascinare in acqua da alcuni pinguini imperatore.}} ====Film di Joel Schumacher==== {{cronologico}} *Aiuto!!! ('''Fred Stickley''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Forever]]'' (1995).}} *Sì, certo. Hai ragione Bruce. L'emozione è sempre nemica della vera giustizia! Grazie, sei sempre stato un vero amico. ('''Harvey Dent/Due Facce''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Forever]]'' (1995). Il vendicativo signore del crimine sta per uccidere i protagonisti quando Batman gli chiede di affidarsi ancora una volta alla sua moneta. Due Facce, dopo avergli risposto così, lancia la moneta, ma Batman fa altrettanto con altre identiche: il pazzo prova a prenderle al volo ma perde l'equilibrio e cade nel pozzo, venendo trafitto dalle lame sotto di esso.}} *Per me? ('''Jason Woodrue''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman & Robin]]'' (1997). Incontrata la rediviva Pamela Isly, il suo folle superiore, il dottor Jason Woodrue, che aveva provato a ucciderla, pronuncia queste parole poco prima di essere avvelenata da un bacio della donna, divenuta la malvagia e letale supercriminale Poison Ivy.}} *M'ama. Non m'ama. M'ama. Non m'ama. M'ama. Non m'ama. M'ama. ('''Pamela Isley/Poison Ivy''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman & Robin]]'' (1997). Dopo essere stata sconfitta e portata nel Manicomio di Arkham dal Batman Family, la bellissima e letale supercriminale Poison Ivy viene imbattuta faccia a faccia il suo ex alleato Mr. Freeze che intende vendicarsi e congelandola vita (il suo destino rimane ignota) per aver osato di uccidere sua moglie Nora Fries.}} ===Trilogia del cavaliere oscuro di Nolan=== {{cronologico}} *Bruce, non piangere. Non avere paura. ('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Il piccolo Bruce Wayne va a teatro con i genitori, Thomas e Martha: durante la rappresentazione, Bruce inizia però a spaventarsi per via delle maschere usate dagli attori dell'opera, e Thomas, non volendo che il figlio resti traumatizzato, decide di uscire subito dalla sala. Mentre i genitori hanno un piccolo battibecco, la famiglia imbocca un vicolo: ad un certo punto vengono però attaccati da un rapinatore, Joe Chill, che gli ordina di dargli tutti i soldi. Intuendo che l'uomo sia soltanto un poveraccio vittima della crisi economica, Thomas prova a farlo ragionare, ma Chill non esita a sparare contro lui e Martha, per poi fuggire: in punto di morte, Thomas prova a tranquillizzare il povero Bruce.}} *Vostro onore, non c'è giorno in cui non desideri di poter tornare indietro. È vero, ero disperato come tanti altri a quell'epoca, ma questo non mi giustifica. ('''Joseph "Joe Chill" Chilton''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Dopo aver ucciso Thomas e Martha Wayne, i figli del giovane Bruce e futuro Batman, il criminale Joe Chill viene arrestato per i suoi crimini commessi. Anni dopo, Chill è tenuto prigioniero a Blackgate, e un giorno entra nel comune di Gotham per parlare di ciò che ha fatto anni fa. Finita la discussione con il comune, Bruce che si trovava lì per fargliela pagare, si avvicina sempre di più a Chill per ucciderlo, tuttavia uno scagnozzo di Carmine Falcone si avvicina a Chill che lo uccide.}} *Gotham ha fatto il suo tempo. Come Costantinopoli e Roma prima ancora, la città è diventata terreno fertile per sofferenze e ingiustizie. Impossibile salvarla, ora bisogna aiutarla a cadere. È questa la funzione, la missione più importante della Setta delle Ombre, quella che svolgiamo ormai da secoli: Gotham deve essere distrutta. ('''Falso Ra's al Ghul''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Superate le prove per essere ammesso alla setta delle ombre, Bruce viene portato davanti a Ra's al Ghul per compiere l'ultimo rito: uccidere un criminale. Il giovane Wayne, in quei giorni, ha però capito la differenza fra vendetta e giustizia, e rifiuta di assassinare l'uomo. Ra's e il mentore di Bruce Henri Ducard cercano di convincerlo, spiegandogli che lui dovrà guidare a Gotham un esercito per distruggerla e purificarla: Bruce, consapevole di non poter permettere ciò, dà fuoco al tempio della setta e inizia a lottare con Ra's: nel combattimento, dei detriti cadono addosso a Ra's uccidendolo. Si scoprirà tuttavia che quello era solo una controfigura per proteggere il vero Ra's al Ghul, ovvero Henri Ducard stesso.}} *Adesso la musica è cambiata: andiamo, apra! Wayne... Enterprises... Che diavolo...? ('''Carl Finch''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). L'onesto procuratore distrettuale Carl Finch riceve da un informatore la notizia di un carico misterioso arrivato al porto di Gotham. Finch, accompagnato da due poliziotti, trova un container che non dovrebbe esserci: i due poliziotti provano a convincere il procuratore a ritirarsi e lasciar perdere, ma Finch, fermo sui suoi onesti ideali, fa aprire comunque il container. Dentro, l'uomo trova il macchinario della Wayne Enterprises rubato in precedenza, ma i due poliziotti, sul libro paga di Ra's al Ghul, approfittano della sua distrazione e lo uccidono immediatamente.}} *Ce l'hai ora il coraggio di fare ciò che è necessario? ('''Ra's al Ghul/Henri Ducard''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Utilizzando la sopraelevata costruita da Thomas Wayne, Ra's al Ghul si dirige con il proprio treno verso la Wayne Tower: il suo piano è usare la torre come catalizzatore per il dispositivo sul treno, che farà vaporizzare le acque di Gohtam, in cui sono stati scaricate le tossine del suo sottoposto Spaventapasseri. Lungo il tragitto viene però raggiunto da Batman e dopo un duro duello viene sconfitto: Ra's chiede allora al discepolo se è definitivamente disposto ad ucciderlo, ma Bruce afferma che, pur non ammazzandolo direttamente, non lo porterà in salvo. In quel momento infatti il capitano Gordon, utilizzando la Batmobile, fa esplodere parte della sopraelevata davanti a loro: mentre Batman si mette in salvo con un rampino, Ra's chiude gli occhi e, accettando il proprio destino, si schianta col treno che deraglia per via delle rotaie esplose.}} *Naa, ho finito. ('''Dopey''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Mentre tre scagnozzi di Joker assaltano la banca in cui si trovano i soldi dei mafiosi di Gotham altri due criminali, dai nomi in codice Dopey e Happy, hanno l'incarico di disattivare l'allarme. Pur con qualche difficoltà, Dopey riesce a scollegare l'allarme, ma viene inaspettatamente ucciso da Happy con un colpo di pistola alla testa.}} *Come? No, no! ('''Happy''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Mentre svaligia la cassaforte della banca, Happy viene raggiunto da un altro criminale, nome in codice Grumpy, lo raggiunge con le borse in cui mettere il denaro. Mentre finiscono la complessa operazione, Grumpy chiede a Happy dove sia finito Dopey, e lo scassinatore rivela di averlo ucciso su ordine di Joker. Stupito, Grumpy dichiara di aver ricevuto lo stesso ordine: capendo troppo tardi la situazione, Happy viene freddato dal complice.}} *L'autista dell'autobus? Quale autobus? ('''Grumpy''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Dopo aver raccolto il denaro, Grumpy punta la pistola contro l'ultimo complice rimasto, convinto che questi abbia ricevuto l'ordine di ucciderlo da Joker. Tuttavia il complice, in realtà Joker stesso, rivela in maniera enigmatica che ucciderà l'autista dell'autobus. Sbigottito, Grumpy non fa in tempo a riflettere su queste parole che un autobus sfonda la parete e lo investe, uccidendolo.}} *La scuola è finita, è ora di andare. Quello lì non si rialza, vero? Sono un sacco di soldi. Che fine hanno fatto gli altri? ('''Chuckles''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). A scendere dall'autobus che ha investito Grumpy è un altro scagnozzo di Joker, Chuckles. Questi aiuta il complice rimasto a caricare i soldi, per poi domandargli dove siano gli altri rapinatori: per tutta risposta il criminale, in realtà Joker, lo fredda con una raffica di mitra.}} *Ti credi tanto furbo, eh? Quello che ti ha assoldato... ti farà fare la stessa fine. Ahh, i criminali di questa città un tempo credevano in certe cose. L'onore... il rispetto! Guardati. Tu in che cosa credi, eh? In che cosa credi?! ('''Banchiere''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il corrotto banchiere, ferito dal Joker, gli chiede in quali valori creda e il folle criminale, rivelando il suo volto, gli dice che crede che quello che non uccide renda più strani, per poi mettere un tubo in bocca al banchiere, uccidendolo.}} *Morto, erano cinquecentomila. ('''Gambol''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Gambol, il capo di una gang, ha messo una taglia sul Joker, in quanto questi lo ha insultato ad un meeting di gangster. Tre uomini dichiarano di averlo ucciso, portandogli il corpo inerte. Dopo aver pronunciato queste parole, riferite al valore della taglia, Joker, rivelatosi vivo, gli punta un coltello alla bocca mentre i suoi uomini prendono in ostaggio quelli di Gambol. Dopo un monologo in cui rivela l'origine delle sue cicatrici, Joker gli squarcia il viso uccidendolo.}} *Si. ('''Brian Douglas''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). In un video virale inviato dal Joker alle principali televisioni di Gotham, il pazzo interroga uno dei vigilanti principianti ispirati da Batman, Brian Douglas, catturato in precedenza. Pur visibilmente terrorizzato, Brian tiene testa a Joker, insultandolo e definendolo uno dei motivi per cui Batman è necessario. Joker allora dichiara davanti alla telecamera che per ogni giorno che Batman non si consegnerà alla polizia ucciderà qualcuno, per poi iniziare a torturare Brian. Il criminale è di parole: poche ore prima della trasmissione del video, davanti all'ufficio del sindaco era stato trovato impiccato il cadavere del povero Brian.}} *Si, ma non è che mi date molte informazioni! ('''Giudice Fallen''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Preoccupato, Gordon cerca di mettere in sicurezza i possibili bersagli del Joker. Uno di questi è il giudice Fallen: un paio di poliziotti vanno a casa sua, ordinandole di seguirli con la macchina in una casa sicura. Il giudice sale in macchina, ma muore nell'esplosione della sua auto: la bomba, infatti, era stata piazzata dagli stessi poliziotti, sul libro paga di Sal Maroni, per ordine del Joker.}} *E come avrebbero preso il mio DNA? ('''Commissario Loeb''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Preoccupato, Gordon cerca di mettere in sicurezza i possibili bersagli di Joker. Uno di questi è il commissario Loeb: Gordon si reca personalmente da lui, dichiarandogli di essere in pericolo. Scettico, prima di andare Loeb decide di bere un bicchiere di Whiskey. Tuttavia, Gordon riesce a capire che Joker ha avvelenato il bicchiere: il poliziotto cerca di salvare Loeb, ma arriva troppo tardi.}} *Va bene così, Harvey. Non importa... Ascolta... Da qualche... ('''Rachel Dawes''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Le ultime parole di Rachel Dawes sono rivolte ad Harvey Dent, che in futuro diventa Due Facce, poco prima che la bomba esploda distruggendo l'altro edificio, nonostante i tentativi di salvataggio sia di Rachel che di Harvey da parte di Batman e dei poliziotti del tenente Gordon, scatenando la furia vendicativa di Harvey, che viene orribilmente sfigurato a metà volto.}} *Non lavoreranno per un mostro. ('''The Chechen''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Dopo essere evaso, Joker riporta al gangster noto come The Chechen i soldi della mafia sequestrati dalla polizia di Gotham, più il contabile Chen Lau. Tuttavia, dopo aver bruciato metà dei soldi insieme a Lau, il pazzo criminale rivela di voler sbarazzarsi dei grandi boss per dare a Gotham un criminale degno di questo nome e fa uccidere The Chechen dandolo in pasto ai suoi stessi cani.}} *Non lo so chi è, non me lo ha detto! Te lo giuro, io non sapevo cosa ti avrebbero fatto! ('''Detective Wuertz''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il detective Wuertz, uno dei due poliziotti corrotti che hanno venduto Dent agli uomini di Sal Maroni, viene raggiunto da Harvey Dent, divenuto Due Facce. Interrogato da Harvey, egli rivela di non conoscere l'identità dell'altro poliziotto, e supplica Harvey chiedendo pietà. Privo di compassione, Dent tira la sua moneta ed esce la faccia rovinata, e spara a Wuertz, uccidendolo senza pietà.}} *Chi? ('''Salvatore "Sal" Maroni''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Harvey Dent, alias Due Facce, si trova sulla macchina del boss mafioso Sal Maroni per sapere chi aveva preso Rachel la sera in cui è morta. Maroni risponde che era stata la detective Ramirez. Dent lancia poi la moneta ed esce la faccia pulita: Maroni in teoria è salvo, ma Dent ritira la moneta ed esce la faccia sfigurata, e lui spara all'autista della macchina. Mentre Maroni muore insieme al suo autista con la macchina ribaltata, Dent riesce a sopravvivere perché si era allacciato la cintura di sicurezza.}} *Sto per farlo. Di' a tuo figlio che andrà tutto bene. Menti... come ho fatto io. ('''Harvey Dent/Due Facce''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il vendicativo Harvey Dent, alias Due Facce, pronuncia queste parole, quando è sul punto di uccidere il figlio del Commissario Gordon per vendicarsi della morte della sua amata Rachael. Tuttavia Batman, che Dent aveva colpito in precedenza, lo placca trascinandolo giù dal palazzo, salvando in tempo il figlio di Gordon e provocando la morte di Harvey.}} *E qual è il prossimo passo del tuo grande piano? ('''Agente della CIA''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Alcuni agenti della CIA ricevono l'incarico di portare in America il dottor Leonid Pavel, unico capace di creare un'esplosione nucleare col reattore della Wayne Enterprises. Prima di partire, gli agenti riescono a catturare alcuni uomini di Bane. Sull'aereo, gli agenti della CIA incominciano a interrogare i sicari, ma uno di essi si rivela essere Bane in persona. In quel momento infatti l'aereo viene dirottato, e mentre Bane e i suoi uomini riescono a scappare rapendo Pavel, gli agenti della CIA muoiono nello schianto dell'aereo.}} *Sei... il male assoluto... ('''John Daggett''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Il cinico milionario John Daggett non è ancora riuscito nel suo piano, ovvero impossessarsi della Wayne Enterprises. Furente, egli richiama Bane, che ha agito per conto suo, rinfacciandogli come per ora lui e i suoi uomini siano stati totalmente inadeguati. Tuttavia il mercenario fa una rivelazione sconcertante al milionario: egli non gli è mai stato fedele, e al contrario lo ha usato per i propri scopi. Incredulo, Daggett viene ucciso da Bane.}} *È solo un'esercitazione: ora, se volete scusarmi, vado a vedere i nostri ragazzi che distruggono i Rapid City. ('''Sindaco Garcia''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per stanare Bane, le forze di polizia vengono inviate a cercarlo nelle fognature. Mentre si reca allo stadio ad assistere ad una partita della squadra di Gotham, il sindaco Garcia per calmare l'opinione pubblica spiega che la mossa è solo un'esercitazione. Tuttavia, Bane fa esplodere lo stadio, uccidendo tutti i giocatori: il sindaco Garcia non fa in tempo ad andarsene che viene ucciso con il suo staff da una bomba.}} *Io solamente. ('''Dott. Leonid Pavel''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per dimostrare di fare sul serio, Bane obbliga il dottor Pavel a presentarsi e a spiegare di essere l'unico in grado di neutralizzare la bomba che minaccia Gotham. Dopo averlo ringraziato per la rivelazione, Bane uccide Pavel spezzandogli il collo, rendendo così la bomba impossibile da disinnescare.}} *Morirò, piuttosto che parlare! ('''Capitano Jones''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per aiutare Gordon e Blake, il governo invia tre uomini delle forze speciali. Questi chiedono di vedere il consiglio della Wayne Enterprises, nascosto dai due poliziotti, per capire se si può disinnescare la bomba. L'incontro va a buon fine, ma qualcuno li tradisce e gli uomini di Bane intervengono: nella sparatoria che ne nasce, i due agenti vengono uccisi e il capitano Jones viene ferito gravemente. Bane in persona chiede informazioni al capitano, ma questi rifiuta stoicamente di parlare: ammirato per il suo coraggio e per la sua lealtà, Bane lo soffoca premendo il suo ginocchio contro la sua gola.}} *Qualcuno ce l'ha mai fatta? ('''Philip Stryver''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Nella Gotham anarchica di Bane, i ricchi vengono giudicati da un tribunale presieduto dal folle Johnathan Crane: fra gli imputati si trova Philip Stryver, ex segretario di John Daggett nonché alleato di Bane. Crane condanna l'uomo all'esilio: egli dovrà camminare sul mare ghiacciato attorno a Gotham, cercando di raggiungere la terra ferma. Nonostante provi a salvarsi, Stryver cade comunque in acqua annegando nell'acqua gelida.}} *Sappiamo tutti e due che ora devo ucciderti. Dovrai immaginarlo il fuoco! ('''Bane''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Dopo aver ferito Batman, Talia al Ghul, alias, Miranda Tate, gli promette di morire con la propria città, per poi andarsene. Bane invece è convinto di dover eliminare subito l'uomo pipistrello, e si prepara ad ucciderlo con le proprie mani: tuttavia, in quel momento arriva Catwoman, che con un colpo del cannone del Batpod in pieno petto uccide Bane.}} *Non fermatevi, andate avanti! Bloccateli sulle scale! ('''Peter Fooley''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Talia al Ghul, alias, Miranda Tate, si prepara a far esplodere la bomba nucleare per distruggere Gotham. In quel momento, sopraggiungono un gruppo di poliziotti guidati da Peter Fooley, il vice capo della polizia reticente a combattere: Fooley e i suoi provano coraggiosamente a fermare i nemici, riuscendo ad uccidere diversi mercenari, ma vengono tutti uccisi da Talia con un cannone di una delle Tumbler.}} *Preparatevi ora. Il lavoro di mio padre è concluso. ('''Talia al Ghul/Miranda Tate''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Talia Al Ghul, alias, Miranda Tate, prova a scappare con il camion contenente la bomba e Jim Gordon, ma viene colpita dal Batwing e il mezzo si capovolge. Mentre Gordon riesce a salvarsi, la figlia di Ra's al Ghul rimane ferita gravemente: tuttavia, prima di morire dichiara beffardamente come la bomba ormai non possa più essere dissinescata, dichiarando che il destino del padre si è compiuto.}} ===''[[The Batman]]''=== *Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} *Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante. ('''Annika Kosolov''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} *Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto. ('''Carmine Falcone''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} ===''[[Joker (film 2019)|Joker]]''=== *Happy... ('''Penny Fleck''') ::{{spiegazione|Trovando una lettera scritta dalla madre Penny al magnate Thomas Wayne, il figlio timido e nevrotico Arthur Fleck scopre che lui è il figlio del milionario; euforico, egli si reca a villa Wayne dove si incontra con Thomas per chiedergli spiegazioni, ma questi gli rivela la dura verità: egli in realtà è stato adottato dalla madre per sembrare figlio di Wayne, venendo poi malmenato da un compagno della donna. Non sapendo se Wayne mente o no, Arthur si reca al Manicomio di Arkham, ospedale psichiatrico in cui è stata ricoverata sua madre, e rubando i documenti di sua madre, l'uomo si rende conto che Wayne aveva ragione: deluso, Arthur si reca nell'ospedale in cui Penny è stata ricoverata per un ictus e, comprendendo che la sua vita è una finzione ideata da lei, la soffoca brutalmente con un cuscino.}} *Voglio solo... ('''Randall''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso la madre, Arthur viene contattato dallo studio di ''The Murray Franklin Show'', show che adora e a cui aveva mandato un mal riuscito provino, venendo invitato ad una seduta col conduttore televisivo Murray Franklin: sentendo che la sua vita non ha più uno scopo, Arthur accetta l'invito con l'intenzione di suicidarsi in diretta per ottenere la fama da tempo agognata. Mentre si sta preparando, egli riceve la visita dagli ex colleghi Randall e Gary: quest'ultimi infatti hanno saputo della morte di sua madre e hanno portato del vino per consolarlo. Conscio che la polizia, che ha interrogato Arthur per l'omicidio dei tre brooker alla metropolitana, potrebbe arrivare anche a lui, Randall gli chiede di concordare insieme una versione da raccontare: per tutta risposta, lo sprezzante Arthur lo colpisce ripetutamente alla gola con delle forbici, per poi schiacciargli brutalmente la testa contro un muro, il tutto sotto gli occhi terrorizzati di Gary, che tuttavia viene lasciato andare da Arthur poiché è l'unico ad averlo trattato bene.}} *Chiama la polizia! ('''Murray Franklin''') ::{{spiegazione|Giunto allo show di Murray Franklin vestito da clown e con lo pseudonimo di Joker, Arthur si prepara al suicidio: tuttavia, vedendo come viene preso in giro per il provino precedentemente inviato allo show, Arthur rivela beffardo di essere l'assassino dei tre brooker alla metropolitana, gelando lo studio. Alla domanda del presentatore, che gli chiede se l'abbia fatto come simbolo politico, Arthur nega divertito e accusa le persone come lui e Wayne di essere il male della società: indignato, Murray rinfaccia al folle di usare l'autocommiserazione come scusa per aver ucciso i tre uomini. Vedendo Arthur sempre più instabile, il presentatore ordina al suo assistente Gene Ufland di chiamare la polizia: infuriato, Joker dice a Murray che sta per ottenere quello che si merita e, estratta la pistola, gli spara alla testa in diretta uccidendolo all'istante.}} *No! Aspetta, no! ('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|A seguito della morte di Murray Franklin, i movimenti popolari già pericolosi e instabili scatenano delle sommosse, mettendo a ferro e fuoco la città: uscito dal cinema con la moglie Martha e il figlio Bruce, il ricco filantropo Thomas Wayne cerca di fuggire. Tuttavia un rapinatore, vestito come i manifestanti, li nota e li segue in un vicolo cieco: ripetendo le stesse parole di Arthur, l'uomo spara a sangue freddo a Thomas, che prova invano a fermarlo per salvare la famiglia, e a Martha, il tutto sotto gli occhi disperati del piccolo Bruce, lasciandolo orfano e che diventerà il futuro Batman.}} ===''DC Animated Universe''=== *Scimunito, pensaci!! Quando mi avrà ucciso, sarai tu il suo prossimo obbiettivo! E non fare il cretino! Le tue mani sono sporche come le mie! E forse anche di più! ('''Salvatore Valestra''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - La maschera del Fantasma]]'' (1993). Rivolto al Joker, con accento siciliano.}} *Ehi, scusa amico, datti una calmata, stavo solamente scherzando! ('''Bonk''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Bonk, membro dei Jokerz stufo del piano poco chiaro del presunto Joker, minaccia di ammutinarsi al suo comando. Il Joker, quindi, estrae una pistola che, inizialmente, pare essere finta dato che vi esce una bandierina con su scritto "BANG!". Il Joker gli risponde "''Beh, anch'io stavo scherzando''" ma poi la pistola spara la bandierina come una freccetta, uccidendo Bonk e il Joker si ricorregge. Nella versione censurata, la bandierina non viene usata come freccia, ma esce una bomba del gas esilarante mortale}} *Ma non è divertente... non è di... vertente... ('''Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Dopo aver torturato e lavato il cervello al giovane Tim Drake, alias Robin, il Joker lo trasforma nel figlio surrogato suo e di Harley, il Joker Jr. e, dopo aver steso Batman (di cui ora ha scoperto l'identità), colto dall'ira di vendicare Robin superando il limite da lui temuto, offre la possibilità al Joker Jr. di far secco Batman. Robin rinsavisce in tempo per dirigere il colpo della pistola contro il Joker. Questa è anche la prima morte del Joker senza risata.}} *Coraggio McGinnis, ridi ancora miserabile teppista! Ridi! Mi spiace non sento cosa dici! (il '''Joker''' dentro '''Tim Drake''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Torturando Robin, il Joker gli aveva impiantato un chip con dentro il suo DNA che, a distanza di anni dalla sua eventuale morte, si sarebbe attivato facendo diventare Tim Drake un vessillo per il Joker, in modo da poter vivere per sempre. Quando il nuovo Batman (Terry McGinnis) lo scopre, tenta di batterlo facendolo innervosire e, mentre lo sta strangolando, Terry tira fuori il campanello elettrico del pazzo criminale e schiaccia il chip, eliminando per sempre il Joker.}} ==Fumetti== {{torna a|Ultime parole dai fumetti|Ultime parole da DC Comics}} *Ci sarà sempre un Joker. Perché non esiste una cura. Nessuna cura... Solo un Batman. ('''Jonny Frost''') ::{{spiegazione|Personaggio della graphic novel ''[[Joker (graphic novel)|Joker]]''. Joker e il suo braccio destro Jonny Frost, narratore della storia, provano a fuggire da batman, andando sul ponte di Gotham. Lì Joker prende in ostaggio Jonny, chiamando a gran voce il vigilante. Quando batman compare, i due iniziano a lottare, e nella rabbia Joker spara al mento di Jonny: ormai morente, il giovane decide di suicidarsi gettandosi dal ponte.}} *Ci...Vediamo...All'inferno... ('''Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]''. Dopo aver fatto una strage ad un Luna Park, Joker viene inseguito dall'anziano Batman nel tunnel dell'amore, dove continua ad uccidere chi incontra. Il Cavaliere Oscuro però riesce a raggiungerlo e a stenderlo: il criminale allora lo sfida ad ucciderlo, infrangendo definitivamente il suo limite. Batman però si rifiuta: deluso, Joker si suicida spezzandosi il collo, in modo che la colpa della sua morte venga data a Batman.}} *Io non sono nostro padre! Io voglio vivere... ('''Alberto Falcone/Festa''') *No! Diglielo, Harvey! Diglielo che io ti amo e che anche tu mi- ('''Janice Porter''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman: Vittoria oscura]]''. Il procuratore distrettuale Janice Porter, amante di Due Facce, aiuta quest'ultimo ad evadere. Tuttavia, quando i due criminali Joker e Spaventapasseri, alleati dell'amante, provano ad attaccarla, Janice chiede aiuto a Due Facce, che tuttavia le spara a sangue freddo, ricordandole che è un uomo sposato.}} *Ti direi che sei in arresto... se lo fossi. Eh Eh! ('''Detective corrotto''') ::{{spiegazione|Personaggio della graphic novel ''[[Joker (graphic novel)|Joker]]''. Dopo aver comprato da Edward Nigma una valigetta contenente dati compromettenti su Harvey Dent, Joker e i suoi uomini vengono attaccati da uno squadra di poliziotti corrotti inviata da Due Facce. Joker prova a fuggire, ma viene presto raggiunto da uno dei Detective, lo stesso che aveva minacciato Jonny Frost, che si prepara ad ucciderlo: in quel momento però il poliziotto viene centrato da un colpo di pistola alla testa, sparato da Jonny, sopraggiunto in quel momento.}} ==Serie televisive== {{torna a|Ultime parole dalle serie televisive|Ultime parole da DC Comics}} ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== {{cronologico}} ====[[Gotham (prima stagione)|Prima stagione]]==== *Un vero professionista... porta sempre a termine il lavoro! ("'''Spike-Killer"/Falso Richard Gladwell''') ::{{spiegazione|Su ordine della malavita, un misterioso sicario che si fa chiamare Richard Gladwell (nome che si scoprirà essere falso) uccide vari consiglieri comunali, facendosi assoldare sia da Falcone che da Maroni: i due boss infatti lottano per l'appalto sul manicomio di Arkham. Ad un certo punto, l'uomo viene incaricato di uccidere il sindaco Aubrey James: dopo aver corrotto i poliziotti incaricati della protezione di James, "Gladwell" lo attacca, dovendosi però scontrare con Gordon, venuto in difesa del sindaco. Mentre sta per uccidere il poliziotto, il sicario viene raggiunto da Bullock, che gli intima di allontanarsi. "Gladwell" obbedisce, ma poi, rivelando di voler sempre portare a termine al lavoro, si avventa contro il sindaco, venendo però crivellato dai colpi dei due poliziotti.}} *Non fermerai mai il Capro. Io tornerò sempre. Io tornerò sempre! ('''Randall Milkie/ Spirito del Capro''') ::{{spiegazione|Anni prima della narrazione principale, Bullock e il suo anziano partner Dix si recano nel presunto covo del serial killer Randall Milkie, noto come Lo Spirito del Capro, ovvero un teatro abbandonato. Entrati, i due trovano l'ultima vittima di Milkie, ma vengono attaccati dal killer, che stende Bullock e ferisce gravemente Dix. Milkie si appresta ad uccidere Bullock, ma il poliziotto con prontezza di riflessi gli scarica addosso il caricatore, uccidendolo.}} *No, ti prego! ('''Poliziotta''') ::{{spiegazione|Il sicario Victor Zsasz, su incarico di Falcone, dà la caccia a Gordon per tutto il GCPD,poiché non in precedenza non aveva ucciso il Pinguino come gli era stato ordinato. Mentre la sparatoria tra i due si protrae fin dentro il garage della stazione di polizia, arriva una poliziotta appena tornata dalla pattuglia, che viene immediatamente ferita dalle assistenti di Zsasz: subito dopo Gordon riesce a scappare grazie all'aiuto di Montoya e Allen e Victor, per sfogare la rabbia, uccide la poliziotta, per poi tracciare una nuova tacca sul proprio corpo.}} *Lasciatemi! No, non fatelo! No, no, no! ('''Frankie Carbone''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso Nikolai il russo e i suoi scagnozzi, membri di una cosca importante della famiglia Falcone, il braccio destro di Maroni Frankie Carbone minaccia Oswald Cobblepot, che ha organizzato e condotto l'imboscata con lui: egli infatti gli spiega di aver capito che Oswald si è ingraziato appositamente Maroni solo per rimpiazzarlo. Deciso a sistemare la faccenda, Frankie decide di ucciderlo simulamdo la sua morte nello scontro a fuoco con Nikolai. Tuttavia, il Pinguino rivela di aver corrotto gli uomini di Frankie perché aveva previsto una simile eventualità: dopo che è stato bloccato dai suoi ex scagnozzi, Carbone viene accoltellato da Oswald.}} *Una mossa e lui muore! ('''Gregor Kasyanov''') ::{{spiegazione|Il gangster russo Gregor Kasyanov, ex braccio destro di Nikolai, vuole usare il dinamitardo autistico Ian Hargroove per assaltare il deposito segreto di Falcone per conto di Fish Mooney, in modo da danneggiare il vecchio boss. Tuttavia, al deposito arrivano anche Gordon e Bullock, che riescono a salvare Hargroove dalle grinfie dei criminali. Tuttavia, mentre si preparano per uno scontro a fuoco coi russi, una bomba collocata nel furgone dei criminali, innescata da Butch Gilzean, il braccio destro di Mooney, esplode e uccide Gregor e i suoi complici, non lasciando neanche un testimone utile per Gordon e Bullock.}} *Leslie! ('''Infermiera Dorothy''') ::{{spiegazione|Mentre indagano sull'individuo che pratica elettroshock ai detenuti, Gordon e la dottoressa Leslie scoprono la vera identità del criminale: l'infermiera Dorothy. Questa, dopo aver distratto Gordon, apre le celle dei detenuti e li scatena contro Leslie. Inaspettatamente, la mossa le si ritorce contro, in quanto la massa di pazzi la calpesta con indifferenza provocando la sua morte.}} *Ehi Aaron, come andiamo? Ehi, dove le hai prese quelle? Ehi! ('''Guardiano Stevens''') ::{{spiegazione|Durante il turno di notte, il guardiano Stevens vede avvicinarsi al cancello che separa le celle dal suo gabbiotto il detenuto apparentemente inoffensivo Aaron Denzinger. Inizialmente lo saluta, ma quando vede che ha le chiavi si allarma, ma troppo tardi: il detenuto apre il cancello e strangola il guardiano.}} *Gruber... ('''Direttore Gerry Lang''') ::{{spiegazione| Uscito dal suo ufficio, il direttore di Arkham Gerry Lang sorprende i due detenuti Aaron Denziger e Jack Gruber, in procinto di evadere dopo aver ucciso Stevens. Gruber allora lo fa ferire mortalmente da Aaron prima di fuggire: all'arrivo di Gordon e Bullock, l'uomo fa appena in tempo a sussurrare il nome del suo assassino, per poi spirare.}} *Ehi, non ci pensare più. Tutto ok. Scuse accettate. ('''Jimmy Saviano''') ::{{spiegazione|Butch Gilzean, braccio destro di Fish Mooney, cerca di convincere il suo vecchio amico Jimmy Saviano, caporegime della famiglia Falcone, a passare dalla parte di Mooney nella congiura per spodestare il vecchio boss. Jimmy rifiuta, e cerca invece di convincere l'amico a entrare nella sua banda ribellandosi a Fish. I due si incontrano successivamente in macchina nella zona del porto, e Butch apparentemente accetta la proposta dell'amico. Il criminale poi chiede scusa a Saviano per un torto che gli aveva fatto quando erano ragazzi e Jimmy lo perdona. Butch lo ringrazia, per poi ucciderlo freddamente con un colpo di pistola alla testa, in quanto l'intero incontro era una trappola organizzata da Fish per uccidere il rivale.}} *Eh? No, l'ho appena conosciuta... ('''Liza''') ::{{spiegazione|Fish decide di attuare il suo piano di vendetta contro Falcone, facendo prelevare la fidanzata dell'uomo, Liza, in realtà una sua associata, e ricattando poi l'anziano boss, ordinandogli di lasciare la città. Falcone si reca nel locale di Fish e riabbraccia la ragazza. Inaspettatamente però il vecchio boss rivela di sapere che Liza lavora per Fish, e mentre quest'ultima e Butch vengono tenuti sotto tiro da Zsasz Falcone strangola l'incredula Liza, mentre in scena entra il suo informatore, Oswald.}} *Ah, si. è quello che ho detto ai due detective. Mi scusi, ma lei chi è? ah! ('''Leon Wingler''') ::{{spiegazione|Dopo aver trovato il cadavere di uno spacciatore in una lavanderia, Gordon e Bullock si vedono offrire l'aiuto di un volenteroso testimone, l'anziano custode della lavanderia Leon Wingler. Questi viene convocato in centrale per un identikit dell'assassino, ma il tutto subirà una piega tragica: mentre aspetta in sala interrogatori, Wingler viene ucciso con una coltellata alla schiena da un figuro misterioso, che si scoprirà essere il detective della narcotici Arnold Flass, che ha ucciso lo spacciatore per un regolamento di conti.}} *Chiama Falcone... ('''Bob il torturatore''') ::{{spiegazione|Fish, tenuta prigioniera, subisce varie torture per mano di un uomo di Falcone, Bob. Fortunatamente per lei arriva presto Butch, liberatosi da altri sicari, che ferisce Bob e fugge con Fish. Ore dopo, arriva nel laboratorio Victor Zsasz, e nonostante le sue suppliche Bob, ritenuto ormai inutile, viene ucciso dal sicario..}} *Stai zitta, Baby: parli troppo e mi fai diventare matto. ('''Mace''') ::{{spiegazione|Nelle prigioni del trafficante di bambole, che è riuscito a catturarla, Fish si avvicina a Mace, capo dei detenuti poiché unico con un coltello.Con la propria astuzia, la criminale riesce a convincerlo di prenderla come propria donna, avvicinandosi a lui: la mossa però si rivela un'astuzia di Fish, che ruba il coltello a Mace e lo pugnala, uccidendolo e diventando la nuova leader dei detenuti.}} *Credete che io abbia paura di voi? Che io abbia paura delle vostre pistole? Io non ho paura! ('''Gerald Crane''') ::{{spiegazione|Braccato dai poliziotti, il serial killer Gerald Crane inietta una dose pesante del suo siero sperimentale anti-paura al figlio Jhonathan e a se stesso. Successivamente, viene raggiunto da Gordon e Bullock: i due gli intimano di arrendersi, ma Gerald, non provando paura neppure delle pallottole grazie al suo siero, spara ai due, che tempestivamente lo crivellano di colpi.}} *È un simbolo! Portare questo addosso fa di te un leader! ('''Gus Floyd''') ::{{spiegazione|Dopo una rapina in banca, la gang di Clayd Destro torna al proprio covo, un garage in cui lavora uno dei criminali, Gus Floyd. Qui Destro e gli altri chiedono a Floyd il motivo per cui si è comportato in modo teatrale dopo essersi messo un cappuccio rosso durante la rapina. Floyd allora spiega come mettersi il cappuccio faccia diventare importanti e renda in automatico leader agli occhi degli altri. Inaspettatamente però Destro uccide Floyd con tre colpi di pistola e gli ruba il cappuccio rosso, desideroso di ristabilire la leadership della banda ma anche allettato dalla prospettiva di diventare noto al pubblico.}} *Ah, si? Non esserne così sicuro! ('''Trope''') ::{{spiegazione|Trope, membro della gang del cappuccio rosso instabile mentalmente, aggredisce l'amico Clyde Destro per rubargli il cappuccio, essendo convinto che lo renderà importante e invincibile ai colpi. Il giorno dopo, Trope e i due membri superstiti della banda Regan e Hawkins cercano di rapinare una banca, ma vengono sorpresi dagli uomini della polizia: nella sparatoria che segue, Regan e Hawkins muoiono. Gordon intima al superstite di gettare il fucile a pompa che ha in mano: Trope apparentemente esegue, ma poi, convinto del potere del cappuccio rosso, estrae una pistola e prova ad uccidere Gordon, venendo però crivellato dai colpi dei poliziotti.}} *Cosa? ('''Marge''') ::{{spiegazione|Oswald, non sapendo cosa fare dei due coniugi Judd e Marge, che custodivano la figlia pazza del commissario Loeb, dichiara loro che darà un biglietto del treno per l'Arizona a quello che avrà ucciso l'altro. Judd rifiuta, ma l'avida moglie Marge coglie al volo l'occasione e strangola il marito indifeso. finito il terribile compito, la donna chiede a Oswald a che ora sia il treno, ma il giovane rivela che non esiste alcun treno, e che doveva far uccidere uno dei due perché aveva un'unica cartuccia nel proprio fucile: detto ciò, il giovane gangster spara sadicamente a Marge uccidendola.}} *Non farmi la predica. Avrò anche i miei vizi. Sì, ma sono un professionista. Vuoi che racconti a Bunderslow che sai di lui? Perché poi ce l'avrai addosso. E non c'è niente...che tu possa fare...per fermarlo! Sei solo uno stupido, piccolo moccioso.E anche di te dirò! ('''Reggie Payne''') ::{{spiegazione|Dopo aver quasi ucciso Alfred per conto della Wayne Enterprises, il suo vecchio amico Reggie Payne si nasconde con della droga in un rifugio per senzatetto. Qui tuttavia viene raggiunto da Bruce e Selina, che gli sottraggono la droga o lo costringono a rivelare quello che sa, pena la perdita della droga. Reggie sta al gioco, ma poi minaccia i due giovani, dichiarando che rivelerà tutto alla Wayne Enterprises: non potendosi permettere questo rischio, Selina lo spinge giù da una finestra uccidendolo.}} *Enigmista... ('''Tom Dougherty''') ::{{spiegazione|Vedendo i lividi sul corpo dell'amata Kristen Kringle, Edward Nygma decide di affrontare il suo violento fidanzato, l'agente Tom Dougherty, in un parcheggio. Questi tuttavia, capendo che Nygma è attratto dalla Kringle, lo malmena e lo insulta pesantemente: furente, Ed gli dà una pugnalata. Dopo aver compiuto l'orribile gesto, Edward è inizialmente spaventato, ma inizia successivamente a prenderci gusto continuando a pugnalare Dougherty, finché questo non cade a terra morto, e prima di morire Dougherty lo chiama un'ultima volta con il soprannome che gli aveva dato. Successivamente Edward si libererà del suo cadavere nel laboratorio del GCPD.}} *Il buisness è il buisness! ('''Connor''') ::{{spiegazione|Ingaggiato dal Pinguino per uccidere Don Maroni, il sicario Connor si reca con uno scagnozzo al bar in cui il padrino sta festeggiando coi suoi uomini la scarcerazione dell'amico Tommy Bones. Egli dichiara di essere stato inviato da Falcone, portando una bottiglia di liquore pregiato e dichiarando di avere un messaggio da parte di Falcone. Sal chiede quale sia il messaggio, e in quel momento Connor e il suo scagnozzo estraggono delle armi nascoste in precedenza da Butch: il sicario spara a Maroni, ma sia la sua arma che quella dello scagnozzo si inceppano. Mentre gli uomini di Maroni uccidono lo scagnozzo, Sal disarma Connor e gli dice che ora darà lui un messaggio a Falcone, ordinando a Tommy di ucciderlo e di far portare la sua testa a Falcone. Come si scoprirà, le armi erano state sabotate di proposito da Oswald, che voleva scatenare definitivamente la guerra tra Falcone e Maroni.}} *Non sarò io a tagliarle la gola, detective. Sarai tu. ('''Jason Lennon''') ::{{spiegazione|Raggiunta la villa dei genitori di Barbara, rapita dal serial killer Jason Lennon, Gordon e Bullock trovano i cadaveri dei signori Kean. Mentre Bullock cerca Lennon, Gordon soccorre Barbara. Tuttavia Jason riesce a stordire Bullock e a prendere in ostaggio Barbara. Pur amandola perdutamente, Jason si dichiara disposto a ucciderla, ma fortunatamente Bullock riesce a distrarlo in modo che Gordon riesca ad ucciderlo con un colpo di pistola alla testa.}} *Ragazzi, sentite l'euforia nell'aria? È la vittoria, la redenzione, il potere. Una volta morto il vecchio, comincerà un nuovo giorno. Domineremo Gotham. Stiamo costruendo una dinastia. Frusteremo questa città come si fa con un mulo. Giusto bambola? Eddai, rilassati, si fa per ridere... Ragazzi, no, sul serio, non chiamatela bambola... o puma, o quello che è... non piace alle femministe... ('''Salvatore "Sal" Maroni''') ::{{spiegazione|Gordon, Bullock, Falcone e i loro prigionieri Oswald e Butch sono in fuga, ma vengono presto raggiunti da Fish e i suoi scagnozzi, che riescono a catturarli. Poco dopo arriva anche Sal Maroni, a cui Fish vende Falcone per stringere un'alleanza. Tuttavia, Maroni tira troppo la corda, insultando scherzosamente Fish e definendola una sua sottoposta, umiliandola di fatto davanti ai suoi uomini. Fish, presa da un attacco di rabbia, uccide Maroni con un colpo di pistola alla testa, tra lo sbigottimento dei prigionieri e dei sottoposti del criminale.}} ====[[Gotham (seconda stagione)|Seconda stagione]]==== *Ehi, sbirro! ('''Ogden Baker''') ::{{spiegazione|Cacciato dal GCPD, Gordon si reca dal Pinguino per chiedergli di reintegrarlo: in cambio, Gordon andrà a riscuotere il debito che un piccolo boss, Ogden Baker, ha con Oswald. Arrivato all'ufficio dell'uomo, Baker rifiuta di pagare il debito e minaccia Gordon. Quest'ultimo però picchia Baker e i suoi uomini, prende i soldi e se ne va. Seminati gli uomini di Baker, Gordon viene sorpreso dal boss in questione nel parcheggio in cui ha la propria macchina, e si ritrova costretto ad ucciderlo.}} *Ascoltate, schiavi! La mia pazienza si assottiglia: piegate le vostre anime alla mia Merceè, o giuro sul mio Maestro che banchetterò col vostro dolore! Mi sazierò con il vostro tormento! Vi schiaccerò come piccoli insetti! ('''Zaardon''') ::{{spiegazione|La puntata inizia con un pazzoide, Zaardon, che riceve un liquido misterioso dal suo maestro, Theo Galavan. Catturato da Gordon, Zaardon viene inviato ad Arkham: qui inizia una serie di discorsi deliranti che pronuncia davanti agli altri detenuti, palesemente annoiati dai suoi vaneggiamenti. Improvvisamente, mentre parla inizia a soffocare e si accascia al suolo morendo: dalla sua bocca esce un misterioso gas soporifero, che addormenterà i detenuti e aiuterà la loro evasione ad opera dei Galavan.}} *La signorina Keane viene con me! ('''Richard Sionis''') ::{{spiegazione|I criminali Jerome Valenska, Arnold Dobkins, Robert Greenwood, Aaron Hellzinger, Barbara Kean e Richard Sionis vengono rapiti dai Galavan e condotti nel loro attico. Qui Theo spiega loro che vuole usarli come una squadra per creare il terrore a Gotham per suoi fini. Tuttavia Sionis, notando le avance che Theo fa con quella che ritiene la sua donna, Barbara, decide di uscire dal progetto. Apparentemente per Theo non ci sono problemi, ma appena Sionis si distrae Tabitha lo attacca alle spalle, atterrandolo e pugnalandolo ripetutamente, dando agli altri folli la dimostrazione di cosa succede a chi si oppone a loro.}} *Se glielo dico, avrò qualche garanz... ('''Arnold Dobkins''') ::{{spiegazione|Come prima azione, i Manniax rapiscono un gruppo di chearleader e si apprestano a dare fuoco al loro autobus: fortunatamente, Gordon riesce ad arrivare in tempo, salvando le ragazze e catturando uno dei criminali, lo schizofrenico Arnold Dobkins, mentre gli altri fuggono. Gordon interroga brutalmente Dobkins, chiedendogli chi li abbia fatti evadere, ma il pazzo viene inaspettatamente centrato con un colpo di fucile alla testa, sparato da Tabitha nascosta in un palazzo vicino.}} *Non c'è niente di più contagioso di una risata! ('''Robert Greenwood''') ::{{spiegazione|Stando al piano di Galavan, i Manniax sopravvissuti assaltano la centrale di polizia di Gotham creando una vera e propria strage. Jerome allora si mette a parlare con Sarah Essen minacciandola, ma mentre lo fa il complice Robert Greenwood gli ruba le parole di bocca. Stizzito, Jerome lo uccide con un colpo di pistola alla testa.}} *È un nuovo giorno, Jim. ('''Sarah Essen''') ::{{spiegazione| Durante l'assalto alla centrale di polizia, il capitano Sarah Essen viene ferita gravemente da Jerome. La donna verrà soccorsa da Gordon, ma troppo tardi: dopo aver pronunciato alcune parole di speranza, la donna spira fra le braccia del collega.}} *Tu sarai la maledizione di Gotham. I bambini si sveglieranno nel buio con urla di paura al pensiero di te. Il tuo lascito sarà solamente la morte e la pazzia! ('''Paul Cicero''') ::{{spiegazione|L'uomo, dopo aver pronunciato questa profezia nei confronti del figlio Jerome, viene ucciso da quest'ultimo.}} *La prego...No...Sono una madre...La prego...Aspetti! ('''Janice Caufield''') ::{{spiegazione|Il candidato sindaco Janice Caufield sta preparando la sua campagna elettorale col proprio staff quando viene raggiunta da Oswald e Butch, che prendono in ostaggio tutti. Janice prova a supplicare Oswald, ma questi è costretto ad ucciderla, poiché Theo Galavan lo minaccia avendo rapito sua madre.}} *Che cosa vuoi fare? Ucciderci? ('''Joe Pike''') ::{{spiegazione|Joe Pike, maggiore dei fratelli Pike, insulta col fratello Cale la sorellina Bridget e la attacca con dei petardi. La ragazza, stanca dei maltrattamenti dei due, indossa la propria armatura e li brucia a morte.}} *Puttana... ('''Cale Pike''') ::{{spiegazione|Gordon e Bullock esaminano la casa bruciata dei Pike e trovano i corpi di Joe e Cale. Bullock si avvicina, ma improvvisamente la sua gamba viene afferrata da Cale, ancora vivo, che scambiandolo per la sorella lo insulta. Bullock gli tira un calcio, uccidendolo involontariamente.}} *Per che cosa? Sei sempre stato un bambino così bravo... ('''Gertrude Kapelput''') ::{{spiegazione|Gertrude, dopo essere stata accoltellata a morte da Tabitha Galavan, rivolge queste parole al figlio Oswald che si è addossato la colpa per ciò che è appena successo, poco prima di spirare tra le sue braccia.}} *Mettilo giù. Girati e metti le mani sopra la testa. ('''Sal Martinez''') ::{{spiegazione|Thabita Galavan sta per uccidere Oswald quando sul tetto in cui si trova arriva l'agente della squadra speciale Sal Martinez, venuto per un sopralugo. Su intimazione di Sal, Tabitha getta il proprio fucile da cecchino, ma prende di sorpresa il giovane colpendolo alla gola con il tacco della propria scarpa, lasciandolo poi agonizzante.}} *Un cosa? Che diavolo c'è lì dentro? ('''Boscaiolo''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso la signorina Kringle, Edward fa a pezzi il cadavere e lo porta in un bosco isolato, dove ha intenzione di seppellirlo. Qui però viene sorpreso da un boscaiolo, che gli chiede che sta facendo. Edward prova ad allontanarlo, ma quando l'uomo nota la valigetta con le parti del corpo della Kringle si vede costretto ad ucciderlo con vari colpi di Badile.}} *Prova a fermarmi... e le stacco la sua bella testolina! ('''Billy Boy''') ::{{spiegazione|Il capitano Barnes e Gordon stanno cercando prove nell'appartamento di Theo Galavan insieme alla recluta Parks. Ad un certo punto vengono attaccati da Billy Boy, uno dei sicari della Dama assoldati da Tabitha per uccidere Gordon. I tre riescono a catturarlo, ma sono poi costretti a difendersi da un'intera orda di sicari. Prevenuta la minaccia, Billy Boy riesce però a liberarsi e a prendere la Parks in ostaggio. Egli minaccia Gordon, ma questi riesce fortunatamente a ucciderlo con un colpo in piena faccia, salvando la Parks.}} *Non è mai finita. ('''Padre Creel''') ::{{spiegazione| dopo aver detto queste parole, l'uomo tenta di scagliarsi contro il detective Gordon, ma il detective Bullock, giunto sul posto, glielo impedisce freddandolo con un colpo di pistola.}} *Ti amo tanto... ma ti prego non incolparti. ('''Nora Fries''') ::{{spiegazione| la donna, rivolge queste parole al marito Victor, poco prima che questi la congeli. L'uomo infatti vuole fare in modo che la moglie in futuro venga rianimata e guarita dalla sua malattia. Tuttavia Nora ha sostituito le cartucce dell'arma congelante e pertanto, dopo l'utilizzo dell'arma, non potrà più essere rianimata.}} *Guardami: Sono un mostro. Devi uccidermi. ('''Matches Malone''') ::{{spiegazione|Matches Malone, assassino materiale dei coniugi Wayne, pronuncia queste parole prima di suicidarsi davanti a Bruce.}} *Ah, ok. ('''Carl Pinkney''') ::{{spiegazione|Carl pronuncia queste parole poco prima di essere ucciso a tradimento con un piede di porco.}} *La nostra vita insieme è iniziata il giorno in cui ti ho incontrato in quel cimitero. Quanto accaduto prima non mi da pensiero. Ti perdono tutte le tue passate trasgressioni. Sentiti libero da esse e vivi qui in pace. ('''Elija Van Daal''') ::{{spiegazione|Elija pronuncia queste parole prima di cadere avvelenato da sua moglie Grace, sotto gli occhi del figlio Oswald.}} *Che ti avevo detto? Che ti piaccia o no, ma... sei un eroe. ('''Peter Puck''') ::{{spiegazione|Peter pronuncia queste parole a Gordon poco prima di morire per il pestaggio subito in carcere.}} *No... ('''Theo Galavan/Azrael''') ::{{spiegazione|Azrael pronuncia questa parola prima di essere disintegrato con un bazooka da Butch.}} ====[[Gotham (terza stagione)|Terza stagione]]==== *Ti prego... te l'ho detto, è il Rospo che cerchi! Ti supplico, arrestami! ('''Pennies''') ::{{spiegazione|Tornando a casa dal lavoro, il capitano Barnes individua un uomo sospetto, Pennies, che decide di seguire. l'intuizione del poliziotto si rivela corretta, in quanto l'uomo si reca in una cantina a sciogliere cadaveri. Interrogato, Pennies rivela che quei corpi sono vittime di un killer noto come Il Rospo, e chiede di essere arrestato: purtroppo Barnes, influenzato dal sangue di Alice Teatch, lo uccide rabbiosamente.}} *Ascoltami. Fa' che questa città diventi tua. O bruciala, distruggila. ('''Fish Mooney''') ::{{spiegazione| Fish rivolge queste ultime parole a Oswald dopo essere stata trafitta con una spada da Gordon, prima di morire tra le sue braccia.}} ==Videogiochi== {{torna a|Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole da DC Comics}} ===''[[Batman: Arkham Asylum|Arkhamverse]]''=== {{cronologico}} ====''Arkham Asylum''==== *E dai, alzati, forza! ('''Guardia di Arkham''') ::{{spiegazione|Catturato dopo l'ennesimo piano malvagio, il folle Joker viene portato da Batman nel manicomio di Arkham: non convinto però dalla facilità della cattura del criminale il vigilante sceglie di scortarlo insieme al commissario Gordon. Portato in terapia intensiva da un medico e una guardia, Joker ha un apparente mancamento: la sprezzante guardia gli ordina di alzarsi, ma per tutta risposta il folle attacca i due, procedendo a strangolare la guardia sotto gli occhi di Batman.}} *Joker ha fatto entrare altri uomini: entreranno dalla parte anteriore del manicomio! Bisogna impedire che passino: da questa parte! ('''Agente Frank Boles''') ::{{spiegazione|Con Joker ormai padrone del manicomio, Batman si getta al suo inseguimento: il clown però è stato previdente e ha fatto rapire Gordon dalla sua assistente Harley Quinn e dal corrotto agente Frank Boles. Grazie all'alcool bevuto da Boles, Batman può inseguirli per salvare il suo amico Gordon: durante il tragitto il vigilante sente con orrore l'agente corrotto ingannare i suoi compagni e aiutare Harley ad ucciderli. Boles tuttavia non andrà molto lontano: poco più avanti infatti Batman troverà il suo cadavere, presumibilmente ucciso da Harley su ordine di Joker per rimuovere l'anello debole del piano.}} *Ti daremo tutto quello che...('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|Colpito da una delle allucinazioni del malvagio Spaventapasseri, Batman è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi genitori: la famiglia Wayne uscì dal cinema per un film che aveva voluto vedere il giovane Bruce e provò una scorciatoia per raggiungere la macchina. Lungo il tragitto sfortunatamente si imbatterono nel rapinatore Joe Chill, che li minacciò con una pistola: Thomas provò a farlo ragionare accettando le sue condizioni, ma venne rapidamente ucciso sotto gli occhi della moglie Martha e del figlio Bruce.}} *Sta lontano da me! Scappa, Bruce! ('''Martha Wayne''') ::{{spiegazione|Colpito da una delle allucinazioni del malvagio Spaventapasseri, Batman è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi genitori: la famiglia Wayne uscì dal cinema per un film che aveva voluto vedere il giovane Bruce e provò una scorciatoia per raggiungere la macchina. Lungo il tragitto sfortunatamente si imbatterono nel rapinatore Joe Chill, che li minacciò con una pistola e uccise Thomas: disperata per la morte del marito Martha ordinò a Bruce di fuggire via, venendo immediatamente uccisa dal rapinatore.}} *Crede che abbia senso tutto quello che fa? Secondo me è pazzo. O mio Dio! ('''Dottoressa Penelope Young''') ::{{spiegazione|Mentre affronta i vari detenuti del manicomio Batman scopre il vero piano di Joker: egli ha manipolato la dottoressa Penelope Young per creare una vasta produzione di Titan, sostanza in grado di trasformare gli uomini in giganteschi mostri. Non avendo più bisogno di lei Joker la lascia in balia del folle serial killer Victor Zsasz: fortunatamente Batman arriva in tempo e riesce a salvare la dottoressa dal maniaco. Pur con qualche esitazione Young ammette le sue colpe e decide di aiutare il vigilante prendendo i piani del Titan nella sua cassaforte: sfortunatamente Joker aveva provveduto ad inserire una bomba nella cassaforte, che esplode uccidendo la dottoressa e ferendo gravemente Batman.}} *A-Aiutatemi...Per favore… ('''Thomas Ambruster''') ::{{spiegazione|Arrivato ai giardini botanici, luogo in cui Joker cela la sua produzione di Titan, Batman trova proprio la sua nemesi: per cautelarsi il clown tiene in ostaggio Thomas Ambruster, una delle guardie di sicurezza di Arkham. Furente per i continui massacri della sua nemesi, Batman ordina a Joker di lasciar andare l'ostaggio: divertito, il folle decide di accontentarlo alla lettera, gettando lo sfortunato Ambruster nell'acqua elettrificata sottostante.}} *No, no! Io sono ancora qui...! ('''Razor''') ::{{spiegazione|Mentre prosegue la sua caccia a Joker nel manicomio, Batman entra in un magazzino e trova davanti a sé un curioso spettacolo: gli sgherri di Joker infatti stanno montando degli esplosivi sui gargoyle a cui abitualmente egli usa come rifugio per metterlo in difficoltà. Chiedendo a che punto siano i preparativi Joker apprende che l'unico che non ha ancora finito è un suo sgherro, Razor: divertito, il clown decide di attivare la bomba per testarne gli effetti, uccidendo il povero malcapitato.}} ====''Arkham City''==== *Aiu...To… ('''Agente Best''') ::{{spiegazione|Avvelenato da Joker, Batman si aggira per Arkham City alla ricerca di Mr Freeze: questi infatti è l'unico in grado di realizzare una cura per il sangue infetto del clown, danneggiato dal siero Titan. Raggiunto il museo del Pinguino, che tiene prigioniero lo scienziato, Batman scopre dall'agente Jones un ulteriore intoppo: il gangster ha infatti catturato una squadra di agenti infiltrati dal commissario Gordon nella città-prigione. Proseguendo nel museo, Batman si ritrova in un'arena di gladiatori: improvvisamente l'agente Best, uno dei poliziotti, prova a raggiungerlo disperato venendo però immediatamente freddato con un colpo alla schiena dal sadico Pinguino.}} *Ah, si? Crepa! ('''Agente Southwold''') ::{{spiegazione|Facendosi strada tra gli uomini del Pinguino, Batman riesce ad arrivare a Freeze: nel frattempo Pinguino lo tormenta facendogli sentire le torture inflitte agli agenti Denning e Southwold. Vedendo il vigilante avvicinarsi alla posizione in cui si trovano lui e gli ostaggi, Pinguino prova ad ucciderlo con le armi sottratte a Mr Freeze: Batman però si è fatto dare dallo scienziato un disturbatore e riesce a sconfiggere il gangster scagliandolo lontano. Spaventato, Pinguino chiede al vigilante di non fargli del male ma Batman lo insulta sprezzante: scoppiando a ridere, il gangster fa lo stesso e attiva un'esplosivo al centro della stanza, ferendo Denning e uccidendo Southwold.}} *Salomon Grundy! Nato di lunedì! Battezzato di Martedì! Sposato di Mercoledì! ('''Cyrus Gold/Salomon Grundy''') ::{{spiegazione|Finito sotto al covo del Pinguino a causa dell'esplosione del pavimento, Batman viene schernito dal gangster che gli presenta la sua arma segreta: si tratta del colossale zombie Salomon Grundy, un non morto potenziato dall'elettricità. Dopo un durissimo scontro Batman riesce ad avere comunque la meglio sull'avversario: conoscendo la natura di non morto di Grundy, destinato a resuscitare in eterno, il vigilante gli stacca il cuore spappolandolo e uccidendolo momentaneamente. Come previsto da Batman, Grundy tornerà in seguito in vita almeno una volta.}} *C'è una serie di ripetitori di segnale attorno alla cima della torre. Le specifiche erano... ('''Lawrence Graham''') ::{{spiegazione|Mentre fa la sua ronda per Arkham City Batman sente alcune urla di aiuto: salito su un tetto il vigilante trova uno dei prigionieri politici, l'ingegnere Lawrence Graham, che cerca di nascondersi. Terrorizzato, Graham rivela di essere stato assunto da Hugo Strange, il creatore della prigione, per aiutarlo a costruire la sua torre: prima di poter aggiungere altro però il poveretto viene centrato alla testa sotto gli occhi di Batman, ucciso dal sicario Deadshot sotto gli ordini di Strange.}} *Password...Wayne… ('''Dottor Hugo Strange''') ::{{spiegazione|Mentre Batman è occupato con il Joker, Strange attiva con l'approvazione del consiglio comunale di Gotham il fantomatico Protocollo 10: gli elicotteri della sicurezza iniziano a bombardare i detenuti della città-prigione massacrandoli senza pietà. Sconfiggendo tutte le guardie Tyger, Batman affronta Strange all'interno della sua torre: mentre lo scienziato si gloria per il suo progetto, a suo dire l'unico modo per eradicare la malvagità dal mondo, viene inaspettatamente trafitto alla schiena dal suo vero capo, il mefistofelico Ra's Al Ghul. Deluso da Strange, Ra's rivela di essere profondamente irritato dalla sua debolezza, mettendosi poi ad ammirare la sua opera: Batman si prepara ad affrontare il suo storico nemico, ma il morente Strange rivela di avere un asso nella manica, attivando il Protocollo 11 e facendo esplodere la torre.}} *No, no,no! ('''Ra's Al Ghul''') ::{{spiegazione|Tradito dal suo maestro Ra's Al Ghul, Strange attiva il Protocollo 11 facendo esplodere la cima della Wonder Tower: sconvolto per il fallimento del suo piano, Ra's viene salvato da Batman che si getta fuori con lui prima dell'esplosione. Ormai stanco della sua millenaria vita e deciso ad eliminare Batman, Ra's prova a trafiggersi con lui durante la caduta: il vigilante tuttavia riesce a divincolarsi lasciando che Ra's si trafigga fatalmente e rimanga impalato quando la spada si pianta al suolo. Il leader della Lega degli Assassini verrà resuscitato dai suoi sottoposti durante gli eventi di Arkham Knight.}} *Scusami, mio amato...Non lo sapevo… ('''Talia Al Ghul''') ::{{spiegazione|Nel caos seguito al Protocollo 10, Batman deve risolvere un nuovo problema: Joker ha infatti preso in ostaggio la sua amante Talia Al Ghul e lo aspetta al Monarch Theatre, il cinema in cui furono uccisi i genitori di Bruce Wayne. Una volta arrivato, il vigilante viene deriso da Joker che gli chiede di dargli la cura elaborata da Mr Freeze: non capendo cosa stia dicendo, dato che l'aspetto del clown è apparentemente quello di un uomo guarito, Batman non può che guardare impotente Talia trafiggere a tradimento il suo mortale nemico. Il vigilante si prepara a rimproverarla, ma in quel momento realizza che Joker ha sempre avuto una controfigura fin dall'inizio: in quel momento Talia viene centrata con un colpo di pistola dal vero Joker, spirando tra le braccia del suo amato Batman.}} *Facile: il mio ruolo preferito! ('''Basil Karlo/Clayface''') ::{{spiegazione|Divertito per aver provocato l'ennesimo dolore alla sua nemesi, un malatissimo Joker ordina a Batman di dargli la cura per l'infezione da Titan: in quel momento però la cura viene prelevata dal sosia di Joker, che altri non è che il colossale mutaforma Clayface, alleatosi con Joker per "compiere il ruolo della vita" e poter diventare l'assassino di Batman. Nello scontro che segue il pavimento viene distrutto e i due sfidanti si ritrovano nel sottosuolo, in cui è nascosto il Pozzo di Lazzaro di Ra's: alla fine utilizzando la spada di Talia e le armi di Mr Freeze Batman riesce a sconfiggere Clayface congelandolo all'istante. Nel frattempo Joker si prepara a tuffarsi nel Pozzo di Lazzaro, in modo da poter diventare immortale come Ra's: per fermarlo Batman utilizza la spada e la struttura soprastante per spingere Clayface nel pozzo, sfaldandolo e facendo intasare la fonte. Pur non essendo tecnicamente morto, Clayface sarà per sempre impossibilitato a ricomporsi e a diventare normale, diventando di fatto clinicamente morto.}} *È davvero... divertente. ('''[[Joker]]''') ::{{Spiegazione|Distrutto il Pozzo di Lazzaro, Batman ingerisce metà della cura e rimane dubbioso sul da farsi: mentre Joker lo deride, il vigilante si chiede se sia giusto dargli l'altra metà della cura o lasciarlo morire e liberare Gotham del suo peggior incubo. In quella Joker lo attacca a tradimento, pugnalandolo alla spalla e facendogli cadere la cura: resosi conto di aver distrutto la sua unica possibilità di salvezza, un disperato Joker prova invano a recuperare la cura e inizia a piagnucolare. Avvicinandosi a lui, Batman gli rivela che, nonostante tutte le atrocità che ha commesso e tutto il male che gli ha fatto, lo avrebbe comunque salvato: divertito dalla situazione e dall'assurdità della loro relazione, Joker si concede un'ultima risata prima di soccombere alla malattia sotto gli occhi della sua nemesi.}} ====''Arkham Origins''==== *Ma...Di cosa parli? "Non sono previsti"?! Dopo tutto quello che ho fatto per te?! Non puoi farlo! Sono il commissario della polizia, diavolo! ('''Commissario Gillian B. Loeb''') ::{{spiegazione|La notte di natale il gangster Roman Sionis/Maschera Nera compie un'audace irruzione nel carcere di Blackgate insieme ai suoi scagnozzi e al bestiale Killer Croc: i due si fanno strada verso la camera delle esecuzioni mentre il misterioso vigilante Batman prova a farsi strada pestando gli uomini di Maschera Nera. Una volta nella sala delle esecuzioni il gangster ordina a Croc di liberare l'Uomo Calendario, pronto ad essere giustiziato nella camera a gas, e di mettere al suo posto il commissario Loeb, affermando che egli non è previsto nei suoi piani: allibito per il tradimento dell'uomo a cui aveva fatto numerosi favori e stupito dalla sua audacia Loeb muore nella camera a gas mentre Batman tenta invano di salvarlo. Più avanti di scoprirà che questo Maschera Nera non era altri che Joker sotto mentite spoglie.}} *Quattordici evasioni, eh? Beh, tu invece non uscirai...Ma che...? Aiuto, aiuto! ('''Detective di Gotham''') ::{{spiegazione|Dopo aver affrontato Killer Croc, Batman scopre che Maschera Nera ha assoldato otto assassini per ucciderlo: insieme al fido maggiordomo Alfred il vigilante studia un drone in cui il gangster ha raccolto informazioni sui sicari. In uno di questi video uno degli investigatori del GCPD interroga la letale contorsionista affiliata al Cartello della droga Larissa Diaz, alias Copperhead. Divertito dal numero di evasioni accreditate alla criminale il poliziotto dichiara che con lui non potrà fuggire, ma appena si volta non la vede più: in quel momento Copperhead, nascostasi sul soffitto della stanza, salta addosso all'investigatore spezzandogli il collo con le gambe.}} *Tu sei completamente pazzo! ('''Manager della Gotham Merchants Bank''') ::{{spiegazione|Dopo alcune indagini Batman si reca alla Gotham Merchants Bank per ottenere risposte, ma una volta dentro alla camera blindata trova uno spettacolo insolito:egli vede infstti la manager avvelenata da una tossina che la fa ridere in maniera incontrollata, Maschera Nera con i suoi uomini e Roman Sionis pestato a sangue. Stupefatto, il vigilante realizza una scioccante verità: il Maschera Nera che ha affrontato fino a quel momento e che ha messo una taglia sulla sua testa non è altri che il nuovo criminale Joker, deciso a portare il caos a Gotham. Dopo aver catturato Sionis e preso i suoi miliardi il folle lascia Batman, i suoi scagnozzi e la manager, ormai sull'orlo del soffocamento, con una potente bomba: il vigilante attutisce il colpo per sé e per la manager, ma quest'ultima muore avvelenata dalla tossina di Joker che le lascia un sinistro ghigno sul volto.}} *E tu chi diavolo sei? ('''Lester Buchinsky/Electrocutioner''') ::{{spiegazione|Continuando a fingersi Maschera Nera, Joker tiene una riunione all'ultimo piano del Gotham Royale Hotel con i superstiti del gruppo di sicari assoldati per uccidere Batman: mentre si lamenta degli scarsi risultati egli nota tuttavia che il giovane Electrocutioner, teppista sconfitto in precedenza da Batman con estrema facilità, non lo sta minimamente ascoltando. Smascheratosi davanti agli assassini, Joker punta una pistola contro Electrocutioner e gli fa notare il suo fallimento: dopo aver sparato alla finestra dietro al criminale il folle dichiara di non aver più bisogno di lui e lo getta giù dal palazzo con un calcio, uccidendolo sotto gli occhi dei colleghi e di Batman.}} *Stai indietro! Ripeto, stai indietro! Faccia a terra, oppure saremo costretti ad aprire il fuoco! ('''Pilota della polizia''') ::{{spiegazione|Stanco di tutta la violenza a cui è costretto ad assistere, Batman si prepara a sconfiggere Joker: dopo una conversazione col folle tuttavia il vigilante è costretto ad affrontare il più pericoloso dei sicari, il feroce Bane. Non riuscendo a reggere il pestaggio del suo pupillo, Alfred sceglie di chiamare la polizia: presto sul tetto del Gotham Royale Hotel arrivano due elicotteri della polizia, contro cui il divertito Joker inizia a sparare. Per tutta risposta gli elicotteri sparano a loro volta massacrando gli uomini del clown e ferendo di striscio Bane: stanco per la situazione, il criminale messicano ordina al suo lugotenente Bird di distruggere con un altro elicottero i mezzi della polizia, uccidendo gli agenti.}} *Questa è la polizia! Siamo autorizzati all'uso di forza letale contro i trasgressori! Che diavolo...?! Centrale, aereo 1 colpito! Sto precipitando! May Day, May Day! ('''Pilota della SWAT''') ::{{spiegazione|Arrestato Joker, Batman si mette a cercare il covo di Bane: nel tragitto tuttavia si ritrova davanti un elicottero della Swat, che sta cercando di intascare la taglia sul vigilante. Improvvisamente però l'elicottero viene centrato nella coda da un proiettile, schiantadosi e uccidendo i piloti: come scoprirà Batman indagando, il colpo era partito accidentalmente da un cecchino della Swat, a sua volta centrato alla testa dal cecchino Deadshot.}} *Non mi aggiunga...Al fardello...Che porta. ('''Alfred Pennyworth''') ::{{spiegazione|Riuscito a raggiungere il covo di Bane, Batman scopre una verità sconvolgente: il criminale messicano infatti ha scoperto la sua identità segreta e si sta recando a villa Wayne. Batman vorrebbe affrontarlo subito, ma è costretto a combattere prima col piromane Firefly e deve limitarsi a mettere in guardia il fedele Alfred. Finalmente liberatosi di Firefly, il vigilante riceve un messaggio da Bane che lo invita beffardamente a venire nella Batcaverna: tornato nel suo rifugio, il vigilante non può che vedere il malconcio Alfred, pestato brutalmente dal mercenario, morire tra le sue braccia per un attacco cardiaco. Batman riuscirà poco dopo a riavviare il suo cuore grazie ai guanti di Electrocutioner.}} *Invece lo farai: mi affronterai con tutta la determinazione, o morirai. Qualcuno oggi deve morire: io, tu o il clown. Decidere a chi di noi toccherà questa sorte spetta solo a te! ('''Bane''') ====''Arkham Knight''==== *Sono che un uomo della tua intelligenza sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, Garfield. Sono certo che ti sei preparato ad ogni eventualità. ('''Tomaso Panessa''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". Convocato l'esperto di effetti speciali Garfield Lynns il produttore cinematografico Tomaso Panessa gli dà una brutta notizia: nonostante l'ottima recezione della critica il kolossal "The Inferno" è stato un flop per il grande costo degli effetti speciali e pertanto Lynns dovrà essere licenziato. Consapevole dell'ipocrisia del suo capo, che sperpera quotidianamente enormi quantità di denaro per i propri vizi, il tecnico ha già elaborato una cruenta vendetta: appena Panessa si accende uno dei suoi sigari Lynns gli sputa in faccia della benzina ingoiata in precedenza, bruciandolo vivo e dando via alla propria carriera criminale come Firefly.}} *Mi spiace capo, ma lo devo fare. Per la banda. ('''Scratch''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". A pochi giorni dalla morte di Joker un membro della sua banda, Scratch, elabora un piano per prendere il comando: egli piazzerà di nascosto una bomba in una statua del clown in modo da distruggerla e uccidere Harley Quinn, da lui reputata troppo debole e instabile per guidare la banda. Entrato nella stanza di Harley, Scratch chiede scusa al capo per quanto sta per fare, ma in quel momento sente la voce del clown schernirlo: terrorizzato, il criminale si rende tuttavia presto conto che si tratta solo di una registrazione all'interno della statua. Apparentemente sollevato, Scratch realizza tuttavia che ciò significa che è stato scoperto: prima di poter fare alcunché egli viene attaccato a sorpresa da Harley, che gli fracassa il cranio con la sua mazza da baseball.}} *Qualunque cosa, Hugo, per favore... ('''Quincy Sharp''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". Ex direttore dell'Arkham Asylum e sindaco di Gotham, Quincy Sharp viene condannato per il suo appoggio a Hugo Strange, che lo aveva manipolato e plagiato completamente: difendendo imperterrito quello che considera il suo maestro, Sharp si ritrova presto solo nella propria cella. Improvvisamente egli inizia a vedere un'allucinazione di Strange, impiantata nel suo subconscio dal dottore quando ancora era in vita: consolando il suo burattino un'ultima volta, l'allucinazione ordina a Sharp di impiccarsi con le lenzuola della cella.}} *Batman è tutto mio! ('''Kristina Bell''') ::{{spiegazione|Nel pieno della crisi scatenata da Spaventapasseri e dal misterioso Cavaliere di Arkham, Batman scopre un altro problema: Harley Quinn è riuscita ad accedere ai Panessa Studious, luogo in cui ha rinchiuso quattro individui infettati col sangue folle di Joker, e li ha liberati. Facendosi aiutare da Robin, Batman si appresta ad affrontarli uno ad uno: la prima della lista è l'ex broker Kristina Bell, rifugiatasi con alcuni scagnozzi nella casa stregata. Dopo aver eliminato gli sgherri, Batman riesce a stordire la folle senza alcuna difficoltà: riportata in cella, Kristina verrà successivamente assassinata da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *Nessuno batte Goliath! Ora ti distruggo! ('''Albert "Gotham Goliath" King''') ::{{spiegazione|Insieme al fido Robin, Batman si appresta ad affrontare l'infetto Albert "Gotham Goliath" King, un ex wrestler notevolmente muscoloso. Divertito dalla situazione, King sfida Batman al "match del secolo": dopo un arduo scontro tuttavia il dinamico duo riesce ad avere la meglio sul colossale nemico. In base all'ordine scelto dal giocatore per affrontare gli infetti, King verrà ucciso fuori campo o direttamente sotto gli occhi di Batman da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *...Niente Bis? ('''Johnny Charisma''') ::{{spiegazione|Poiché Johnny Charisma, ex cantante infettato dal Joker, si è collegato a numerosi esplosivi presenti nel cinema, Batman elabora un piano: mentre lui distrarrà il folle Robin si occuperà di disattivare gli esplosivi. Una volta visto entrare il vigilante, Charisma inizia a cantare una canzone: a peggiorare le cose, Batamn vede in lui un'allucinazione di Joker che canta una canzone derisoria verso di lui. Fortunatamente, Robin riesce a disinnescare in tempo tutte le bombe, permettendo al suo mentore di tramortire Charisma: in base all'ordine scelto dal giocatore per affrontare gli effetti, il cantante verrà ucciso fuori campo o direttamente sotto gli occhi di Batman da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *Questo è...Inaspettato. Sarai davvero...Spettacolare! ('''Henry Adams''') ::{{spiegazione|Una volta sconfitto l'ultimo infetto (Johnny Charisma o Albert King a seconda della scelta dello spettatore) e catturata anche Harley Batman torna nella sala principale del cinema, ma trova una brutta sorpresa: apparentemente l'unico infetto rimasto sano, il professor Henry Adams è in realtà impazzito e, dopo aver aperto ad Harley e i suoi uomini, ha ucciso gli infetti. Prendendo in ostaggio Harley, Adams costringe i due eroi alla resa e uccide l'ultimo infetto rimasto: ad una sconvolta Harley egli spiega di voler attuare una "selezione naturale" per far sopravvivere il Joker migliore. Provocato dall'allucinazione di Joker, Batman si prepara ad attaccarlo: vedendo che il vigilante è a sua volta un infetto, Henry rimane sconcertato e sceglie di spararsi in testa, comprendendo che un Joker con il corpo di Batman sarà inarrestabile.}} *La natura vince sempre... ('''Pamela Lilian Isley/Poison Ivy''') ::{{spiegazione|Ormai pronti ad annientare Batman e a distruggere Gotham, Spaventapasseri e il Cavaliere di Arkham preparano la fase finale del suo piano: grazie al dispositivo Nubifragio, montato sul Tank del cavaliere, essi diffondono in tutta la città la letale tossina della paura seminando il panico. Non potendo fare altro, Batman si allea con la sua vecchia nemica Poison Ivy, unica supercriminale a non essersi alleata con Spaventapasseri: metre Batman distruggerà il nubifragio Ivy risveglierà alcune antiche piante nel sottosuolo della città e le utilizzerà per purificare l'atmosfera. Nonostante le allucinazioni di Joker lo tormentino sempre di più, Batman riesce ad annientare la Milizia nemica anche grazie al supporto delle piante: il Cavaliere si fa avanti di persona ma viene presto sconfitto e il Nubifragio distrutto. Tornato da Ivy, Batman scopre il caro prezzo per la vittoria conseguita: l'ex criminale infatti è stroncata dallo sforzo immane e, dichiarando l'eterna vittoria della natura, spira tra le braccia di Batman dissolvendosi nell'aria e lasciando un fiore appena nato sotto di se.}} *No, Bruce! Non lasciarmi, ti prego! Ho bisogno di te... ('''Personalitá di Joker''') ::{{spiegazione|Con Robin preso in ostaggio, Spaventapasseri costringe Batman ad arrendersi e a recarsi nell'ormai diroccato Arkham Asylum per compiere l'atto finale del suo piano: dopo aver fatto smascherare il vigilante da Gordon in diretta televisiva egli procede ad iniettargli una dose massiccia di tossina della paura. In questo modo la personalità di Joker prende finalmente il sopravvento e il criminale si immagina le stragi che potrà compiere con il corpo di Batman: Spaventapasseri nel frattempo proclama la debolezza del suo avversario, ma vedendo Bruce Wayne con la personalità di Joker ridergli in faccia gli inietta un'altra dose. Ora costretto ad affrontare la sua paura di essere dimenticato, Joker viene infine sconfitto dalla personalità di Batman, che lo rinchiude in una cella simile a quelle della Terapia Intensiva del manicomio: supplicando di essere liberato, Joker viene relegato per sempre ai recessi della mente di Bruce Wayne, svanendo e venendo definitivamente sconfitto dalla sua nemesi.}} *Ostinato, stupido pazzo! Per questo lei ti amava... ('''Nyssa Raatko''') ::{{spiegazione|Indagando su alcuni misteriosi omicidi Batman scopre una guerra interna in senno ai suoi vecchi nemici, la Lega degli Assassini: la secondogenita di Ra's, Nyssa Raatko, vuole infatti uccidere il padre morente e distruggere l'ultimo Pozzo di Lazzaro per impedirgli di resuscitare e sconfiggere così la malvagità della lega una volta per tutte. Recuperato Lazzaro e giunto al cospetto del suo antico nemico, Batman viene messo davanti ad un'ardua scelta: salvare Ra's e rimanere fedele ai propri principi o lasciarlo morire e sconfiggere così la Lega una volta per tutte. Se il giocatore decide di salvare Ra's Batman affronta Nyssa e i suoi uomini sconfiggendoli mentre Ra's recupera vigore: dopo aver trafitto la figlia mortalmente l'assassino si ritira, dichiarando al vigilante che tornerà. Desolato per l'ennesima uccisione del suo nemico, Batman si offre di curare Nyssa con Lazzaro, ma la donna rifiuta non volendo diventare come il padre: comprendendo che la sorella Talia amava il vigilante proprio per il suo stoicismo, Nyssa spira tra le sue braccia.}} *Detective? Fiero...Di...Te. ('''Ra's Al Ghul''') ::{{spiegazione|Indagando su alcuni misteriosi omicidi Batman scopre una guerra interna in senno ai suoi vecchi nemici, la Lega degli Assassini: la secondogenita di Ra's, Nyssa Raatko, vuole infatti uccidere il padre morente e distruggere l'ultimo Pozzo di Lazzaro per impedirgli di resuscitare e sconfiggere così la malvagità della lega una volta per tutte. Recuperato Lazzaro e giunto al cospetto del suo antico nemico, Batman viene messo davanti ad un'ardua scelta: salvare Ra's e rimanere fedele ai propri principi o lasciarlo morire e sconfiggere così la Lega una volta per tutte. Se il giocatore sceglie di lasciar morire Ra's Batman affronta e sconfigge i lealisti della Lega:Nyssa allora si prepara ad uccidere il padre ormai condannato a morte, ma viene fermata dal vigilante che vuole lasciar morire naturalmente il suo antico nemico. Comprendendo le sue ragioni, Nyssa si ritira promettendo di non tornare più a Gotham con la Lega: portato da Batman al commissariato, un commosso Ra's dichiara di essere fiero di lui prima di cadere in coma, destinato a morire entro pochi giorni.}} *Non sei costretto a farlo! Ti darò denaro, droga, armi, pistole, tutto quel che vuoi! Prenderò un aereo, lascerò Gotham, non mi farò più vedere! Andrò ovunque... Ovunque vorrai! ('''Roman Sionis/Maschera Nera''') ::{{spiegazione|Rinunciando al ruolo di Cavaliere di Arkham e riappacificandosi col suo mentore Batman, Jason Todd diventa il vigilante Cappuccio Rosso e inizia a perseguitare i criminali: il suo nuovo obbiettivo è Maschera Nera, uno dei più antichi gangster di Gotham. Dopo alcune indagini, Jason si reca nella sua principale base di spaccio, affrontandolo con i suoi uomini: a differenza del suo mentore Cappuccio Rosso non si fa scrupoli morali e presto massacra l'intera banda. Trascinato vicino ad una finestra, Maschera Nera chiede pietà allo spietato e sanguinario vigilante e si offre di dargli tutto quello che vorrà: per tutta risposta Jason lo scaglia sadicamente fuori dalla finestra, ordinandogli di portare i suoi saluti al Joker una volta all'inferno.}} {{Batman}} [[Categoria:Batman]] [[Categoria:Ultime parole dai media| Batman]] 8c1s2biyyi371glptsjt5c54iy47jdz 1218286 1218224 2022-07-22T00:51:44Z 2.41.138.206 /* Film */ wikitext text/x-wiki {{Raccolta}} Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi delle varie opere dell'universo di '''''[[Batman]]''''' in punto di morte. {{indicedx}} ==Film== {{torna a|Ultime parole dai film|Ultime parole da DC Comics}} ===''Batman Anthology''=== ====Film di Tim Burton==== {{cronologico}} *Cristo, ma che vuoi fare, fottere la copertura? ('''Max Eckhardt''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Temendo una retata della polizia alla Ace Chemicals, dove sono custoditi alcuni documenti sulle sue attività criminali, il potente boss mafioso di Gotham City Carl Grissom invia il suo braccio destro Jack Napier a sbarazzarsi delle prove: contemporaneamente però ordina al corrotto tenente Max Eckhardt, sul suo libro paga, di massacrare Jack e i suoi uomini, in quanto ha scoperto che il braccio destro ha una relazione con la sua donna Alicia. Alla fabbrica si scatena presto una tremenda sparatoria tra poliziotti corrotti e gangster, in cui intervengono anche il commissario Gordon, che tenta invano di fermare Eckhardt, e il misterioso vigilante Batman: rifugiatosi su una passerella, Jack vede Eckhardt isolato e, urlandogli di ricordare quando gli aveva proposto di lavorare per lui, lo uccide con due colpi di pistola.}} *Jack, sta' a sentire... Forse ci possiamo mettere d'accordo! ('''Carl Grissom''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Dopo che Jack è caduto in una vasca di sostanze chimiche mentre provava a sfuggire a Batman, il potente boss mafioso Carl Grissom è nel suo ufficio ad aspettare l'amata Alicia. Quando qualcuno entra nel suo ufficio, Grissom è convinto che si tratti della donna, ma il nuovo venuto, rimasto nell'ombra, si rivela essere Jack, venuto per la sua vendetta: dopo aver provato invano a prendere una pistola, Grissom prova ad essere diplomatico, proponendogli un accordo. Jack tuttavia esce dall'ombra e, rivelando come le sostanze chimiche gli abbiano cambiato il volto rendendolo simile a quello di un clown, si rinomina il Joker: terrorizzato, Grissom viene crivellato di colpi dal Joker, che gli spara mentre fa un balletto denigratorio.}} *Sì? ('''Antoine Rotelli''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Ad un meeting della cupola mafiosa di Gotham, il Joker si propone come nuovo signore del crimine di Gotham, ma ottiene l'opposizione degli altri boss, in particolare di Vinnie Ricorso e di Antoine Rotelli: quest'ultimo, trovando ridicolo il ghigno del Joker, si rifiuta di collaborare con lui e gli chiede cosa abbia intenzione di fare. Dimostrandosi diplomatico, Joker si avvicina al gangster francese e gli propone una stretta di mano per chiudere i loro affari: Antoine accetta, ma appena stringe la mano viene fulminato dalla serpentina elettrica nascosta nel guanto del folle criminale.}} *Molto uniti. ('''Vincent "Vinnie" Ricorso''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Il cronista Alexander Knox e Altri giornalisti aspettano fuori dal tribunale di Gotham Vinnie Ricorso, che, volendo prevenire l'ascesa del Joker, ha ottenuto una delega per gestire le attività di Grissom durante la sua "assenza": ridendo, Knox e gli altri giornalisti mettono in dubbio l'autenticità della delega. In quel momento però spunta tra la folla Joker, che afferma di aver visto il cadavere di Grissom firmare il documento: avvicinatosi a Vinnie, il folle tira fuori una penna d'oca e con essa pugnala il gangster alla gola, mentre il suo avvocato e i suoi scagnozzi vengono uccisi dai sicari di Joker travestiti da mimi.}} *Jack, avevi detto che potevo guardarti a migliorare i quadri? ('''Alicia Hunt''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Alicia Hunt, la figlia del boss mafioso Carl Grissom, rivolge queste parole a Jack Napier, alias Joker, che credeva di vederlo a migliore i quadri, invece dell'invito di Vicki Vale. Nella scena successiva, il Joker gli mostra a Vicki la maschera di Alicia in cui lo portava in faccia che lo ha sfigurata lui stesso, dicendo che si buttata giù da una finestra, visto che il pazzo criminale voleva farsi una nuova ragazza.}} *Oh! Qualche volta va a finire che mi ammazzo! Ehi, aspetta! ('''Jack Napier/Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989). Sconfitti gli scagnozzi del Joker, che ha rapito l'affascinante fotocronista Vicky Vale e l'ha portata sul campanile della cattedrale di Ghotam, Batman affronta la sua nemesi gettandolo oltre la balconata della cattedrale: Joker riesce però a posizionarsi sul cornicione e a trascinare giù Batman e Vicky, che riescono a malapena ad aggrapparsi. Dopo averli derisi, Joker vede arrivare l'elicottero dei suoi sottoposti e, aggrappandosi alla scaletta di corda, si prepara a fuggire: Batman però riesce con uno dei suoi rampini a legargli il piede ad uno dei gargoyle di pietra della cattedrale. Il clown prova a dibattersi, ma quando il gargoyle si stacca dalla cattedrale il peso lo trascina giù, facendogli mollare la presa: precipitando nel vuoto, Joker si sfracella al suolo, non prima però di aver attivato un registratore su cui aveva inciso la sua ultima risata.}} *C'è un modo per assodarlo. ('''Max Shreck''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - Il ritorno]]'' (1992). Max Shreck, un uomo d'affari avido e spietato, rivolge queste ultime parole a Selina Kyle, alias Catwoman, tentando inutilmente di ucciderla, però quest'ultima reagisce, riuscendo a ucciderlo ficcandogli un cavo elettrico in bocca a morte per soddisfare la sua vendetta.}} *È quello delle grandi occasioni! Questo calore mi fa star male! Ti ammazzerò immediatamente... Ma prima ho bisogno... di rinfrescarmi un po' con un sorso di acqua... gelata! ('''Oswald Cobblepot/Pinguino''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - Il ritorno]]'' (1992). Ferito e indebolito dall'acqua contaminata in cui Batman lo ha fatto cadere precedentemente, riferisce a questi le sue ultime parole, prima di stramazzare a terra e farsi trascinare in acqua da alcuni pinguini imperatore.}} ====Film di Joel Schumacher==== {{cronologico}} *Aiuto!!! ('''Fred Stickley''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Forever]]'' (1995).}} *Sì, certo. Hai ragione Bruce. L'emozione è sempre nemica della vera giustizia! Grazie, sei sempre stato un vero amico. ('''Harvey Dent/Due Facce''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Forever]]'' (1995). Il vendicativo signore del crimine sta per uccidere i protagonisti quando Batman gli chiede di affidarsi ancora una volta alla sua moneta. Due Facce, dopo avergli risposto così, lancia la moneta, ma Batman fa altrettanto con altre identiche: il pazzo prova a prenderle al volo ma perde l'equilibrio e cade nel pozzo, venendo trafitto dalle lame sotto di esso.}} *Per me? ('''Jason Woodrue''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman & Robin]]'' (1997). Incontrata la rediviva Pamela Isly, il suo folle superiore, il dottor Jason Woodrue, che aveva provato a ucciderla, pronuncia queste parole poco prima di essere avvelenata da un bacio della donna, divenuta la malvagia e letale supercriminale Poison Ivy.}} *M'ama. Non m'ama. M'ama. Non m'ama. M'ama. Non m'ama. M'ama. ('''Pamela Isley/Poison Ivy''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman & Robin]]'' (1997). Dopo essere stata sconfitta e portata nel Manicomio di Arkham dal Batman Family, la bellissima e letale supercriminale Poison Ivy viene imbattuta faccia a faccia il suo ex alleato Mr. Freeze che intende vendicarsi e congelandola vita (il suo destino rimane ignota) per aver osato di uccidere sua moglie Nora Fries.}} ===Trilogia del cavaliere oscuro di Christopher Nolan=== {{cronologico}} *Bruce, non piangere. Non avere paura. ('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Il piccolo Bruce Wayne va a teatro con i genitori, Thomas e Martha: durante la rappresentazione, Bruce inizia però a spaventarsi per via delle maschere usate dagli attori dell'opera, e Thomas, non volendo che il figlio resti traumatizzato, decide di uscire subito dalla sala. Mentre i genitori hanno un piccolo battibecco, la famiglia imbocca un vicolo: ad un certo punto vengono però attaccati da un rapinatore, Joe Chill, che gli ordina di dargli tutti i soldi. Intuendo che l'uomo sia soltanto un poveraccio vittima della crisi economica, Thomas prova a farlo ragionare, ma Chill non esita a sparare contro lui e Martha, per poi fuggire: in punto di morte, Thomas prova a tranquillizzare il povero Bruce.}} *Vostro onore, non c'è giorno in cui non desideri di poter tornare indietro. È vero, ero disperato come tanti altri a quell'epoca, ma questo non mi giustifica. ('''Joseph "Joe Chill" Chilton''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Dopo aver ucciso Thomas e Martha Wayne, i figli del giovane Bruce e futuro Batman, il criminale Joe Chill viene arrestato per i suoi crimini commessi. Anni dopo, Chill è tenuto prigioniero a Blackgate, e un giorno entra nel comune di Gotham per parlare di ciò che ha fatto anni fa. Finita la discussione con il comune, Bruce che si trovava lì per fargliela pagare, si avvicina sempre di più a Chill per ucciderlo, tuttavia uno scagnozzo di Carmine Falcone si avvicina a Chill che lo uccide.}} *Gotham ha fatto il suo tempo. Come Costantinopoli e Roma prima ancora, la città è diventata terreno fertile per sofferenze e ingiustizie. Impossibile salvarla, ora bisogna aiutarla a cadere. È questa la funzione, la missione più importante della Setta delle Ombre, quella che svolgiamo ormai da secoli: Gotham deve essere distrutta. ('''Falso Ra's al Ghul''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Superate le prove per essere ammesso alla setta delle ombre, Bruce viene portato davanti a Ra's al Ghul per compiere l'ultimo rito: uccidere un criminale. Il giovane Wayne, in quei giorni, ha però capito la differenza fra vendetta e giustizia, e rifiuta di assassinare l'uomo. Ra's e il mentore di Bruce Henri Ducard cercano di convincerlo, spiegandogli che lui dovrà guidare a Gotham un esercito per distruggerla e purificarla: Bruce, consapevole di non poter permettere ciò, dà fuoco al tempio della setta e inizia a lottare con Ra's: nel combattimento, dei detriti cadono addosso a Ra's uccidendolo. Si scoprirà tuttavia che quello era solo una controfigura per proteggere il vero Ra's al Ghul, ovvero Henri Ducard stesso.}} *Adesso la musica è cambiata: andiamo, apra! Wayne... Enterprises... Che diavolo...? ('''Carl Finch''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). L'onesto procuratore distrettuale Carl Finch riceve da un informatore la notizia di un carico misterioso arrivato al porto di Gotham. Finch, accompagnato da due poliziotti, trova un container che non dovrebbe esserci: i due poliziotti provano a convincere il procuratore a ritirarsi e lasciar perdere, ma Finch, fermo sui suoi onesti ideali, fa aprire comunque il container. Dentro, l'uomo trova il macchinario della Wayne Enterprises rubato in precedenza, ma i due poliziotti, sul libro paga di Ra's al Ghul, approfittano della sua distrazione e lo uccidono immediatamente.}} *Ce l'hai ora il coraggio di fare ciò che è necessario? ('''Ra's al Ghul/Henri Ducard''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman Begins]]'' (2005). Utilizzando la sopraelevata costruita da Thomas Wayne, Ra's al Ghul si dirige con il proprio treno verso la Wayne Tower: il suo piano è usare la torre come catalizzatore per il dispositivo sul treno, che farà vaporizzare le acque di Gohtam, in cui sono stati scaricate le tossine del suo sottoposto Spaventapasseri. Lungo il tragitto viene però raggiunto da Batman e dopo un duro duello viene sconfitto: Ra's chiede allora al discepolo se è definitivamente disposto ad ucciderlo, ma Bruce afferma che, pur non ammazzandolo direttamente, non lo porterà in salvo. In quel momento infatti il capitano Gordon, utilizzando la Batmobile, fa esplodere parte della sopraelevata davanti a loro: mentre Batman si mette in salvo con un rampino, Ra's chiude gli occhi e, accettando il proprio destino, si schianta col treno che deraglia per via delle rotaie esplose.}} *Naa, ho finito. ('''Dopey''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Mentre tre scagnozzi di Joker assaltano la banca in cui si trovano i soldi dei mafiosi di Gotham altri due criminali, dai nomi in codice Dopey e Happy, hanno l'incarico di disattivare l'allarme. Pur con qualche difficoltà, Dopey riesce a scollegare l'allarme, ma viene inaspettatamente ucciso da Happy con un colpo di pistola alla testa.}} *Come? No, no! ('''Happy''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Mentre svaligia la cassaforte della banca, Happy viene raggiunto da un altro criminale, nome in codice Grumpy, lo raggiunge con le borse in cui mettere il denaro. Mentre finiscono la complessa operazione, Grumpy chiede a Happy dove sia finito Dopey, e lo scassinatore rivela di averlo ucciso su ordine di Joker. Stupito, Grumpy dichiara di aver ricevuto lo stesso ordine: capendo troppo tardi la situazione, Happy viene freddato dal complice.}} *L'autista dell'autobus? Quale autobus? ('''Grumpy''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Dopo aver raccolto il denaro, Grumpy punta la pistola contro l'ultimo complice rimasto, convinto che questi abbia ricevuto l'ordine di ucciderlo da Joker. Tuttavia il complice, in realtà Joker stesso, rivela in maniera enigmatica che ucciderà l'autista dell'autobus. Sbigottito, Grumpy non fa in tempo a riflettere su queste parole che un autobus sfonda la parete e lo investe, uccidendolo.}} *La scuola è finita, è ora di andare. Quello lì non si rialza, vero? Sono un sacco di soldi. Che fine hanno fatto gli altri? ('''Chuckles''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). A scendere dall'autobus che ha investito Grumpy è un altro scagnozzo di Joker, Chuckles. Questi aiuta il complice rimasto a caricare i soldi, per poi domandargli dove siano gli altri rapinatori: per tutta risposta il criminale, in realtà Joker, lo fredda con una raffica di mitra.}} *Ti credi tanto furbo, eh? Quello che ti ha assoldato... ti farà fare la stessa fine. Ahh, i criminali di questa città un tempo credevano in certe cose. L'onore... il rispetto! Guardati. Tu in che cosa credi, eh? In che cosa credi?! ('''Banchiere''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il corrotto banchiere, ferito dal Joker, gli chiede in quali valori creda e il folle criminale, rivelando il suo volto, gli dice che crede che quello che non uccide renda più strani, per poi mettere un tubo in bocca al banchiere, uccidendolo.}} *Morto, erano cinquecentomila. ('''Gambol''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Gambol, il capo di una gang, ha messo una taglia sul Joker, in quanto questi lo ha insultato ad un meeting di gangster. Tre uomini dichiarano di averlo ucciso, portandogli il corpo inerte. Dopo aver pronunciato queste parole, riferite al valore della taglia, Joker, rivelatosi vivo, gli punta un coltello alla bocca mentre i suoi uomini prendono in ostaggio quelli di Gambol. Dopo un monologo in cui rivela l'origine delle sue cicatrici, Joker gli squarcia il viso uccidendolo.}} *Si. ('''Brian Douglas''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). In un video virale inviato dal Joker alle principali televisioni di Gotham, il pazzo interroga uno dei vigilanti principianti ispirati da Batman, Brian Douglas, catturato in precedenza. Pur visibilmente terrorizzato, Brian tiene testa a Joker, insultandolo e definendolo uno dei motivi per cui Batman è necessario. Joker allora dichiara davanti alla telecamera che per ogni giorno che Batman non si consegnerà alla polizia ucciderà qualcuno, per poi iniziare a torturare Brian. Il criminale è di parole: poche ore prima della trasmissione del video, davanti all'ufficio del sindaco era stato trovato impiccato il cadavere del povero Brian.}} *Si, ma non è che mi date molte informazioni! ('''Giudice Fallen''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Preoccupato, Gordon cerca di mettere in sicurezza i possibili bersagli del Joker. Uno di questi è il giudice Fallen: un paio di poliziotti vanno a casa sua, ordinandole di seguirli con la macchina in una casa sicura. Il giudice sale in macchina, ma muore nell'esplosione della sua auto: la bomba, infatti, era stata piazzata dagli stessi poliziotti, sul libro paga di Sal Maroni, per ordine del Joker.}} *E come avrebbero preso il mio DNA? ('''Commissario Loeb''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Preoccupato, Gordon cerca di mettere in sicurezza i possibili bersagli di Joker. Uno di questi è il commissario Loeb: Gordon si reca personalmente da lui, dichiarandogli di essere in pericolo. Scettico, prima di andare Loeb decide di bere un bicchiere di Whiskey. Tuttavia, Gordon riesce a capire che Joker ha avvelenato il bicchiere: il poliziotto cerca di salvare Loeb, ma arriva troppo tardi.}} *Va bene così, Harvey. Non importa... Ascolta... Da qualche... ('''Rachel Dawes''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Le ultime parole di Rachel Dawes sono rivolte ad Harvey Dent, che in futuro diventa Due Facce, poco prima che la bomba esploda distruggendo l'altro edificio, nonostante i tentativi di salvataggio sia di Rachel che di Harvey da parte di Batman e dei poliziotti del tenente Gordon, scatenando la furia vendicativa di Harvey, che viene orribilmente sfigurato a metà volto.}} *Non lavoreranno per un mostro. ('''The Chechen''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Dopo essere evaso, Joker riporta al gangster noto come The Chechen i soldi della mafia sequestrati dalla polizia di Gotham, più il contabile Chen Lau. Tuttavia, dopo aver bruciato metà dei soldi insieme a Lau, il pazzo criminale rivela di voler sbarazzarsi dei grandi boss per dare a Gotham un criminale degno di questo nome e fa uccidere The Chechen dandolo in pasto ai suoi stessi cani.}} *Non lo so chi è, non me lo ha detto! Te lo giuro, io non sapevo cosa ti avrebbero fatto! ('''Detective Wuertz''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il detective Wuertz, uno dei due poliziotti corrotti che hanno venduto Dent agli uomini di Sal Maroni, viene raggiunto da Harvey Dent, divenuto Due Facce. Interrogato da Harvey, egli rivela di non conoscere l'identità dell'altro poliziotto, e supplica Harvey chiedendo pietà. Privo di compassione, Dent tira la sua moneta ed esce la faccia rovinata, e spara a Wuertz, uccidendolo senza pietà.}} *Chi? ('''Salvatore "Sal" Maroni''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Harvey Dent, alias Due Facce, si trova sulla macchina del boss mafioso Sal Maroni per sapere chi aveva preso Rachel la sera in cui è morta. Maroni risponde che era stata la detective Ramirez. Dent lancia poi la moneta ed esce la faccia pulita: Maroni in teoria è salvo, ma Dent ritira la moneta ed esce la faccia sfigurata, e lui spara all'autista della macchina. Mentre Maroni muore insieme al suo autista con la macchina ribaltata, Dent riesce a sopravvivere perché si era allacciato la cintura di sicurezza.}} *Sto per farlo. Di' a tuo figlio che andrà tutto bene. Menti... come ho fatto io. ('''Harvey Dent/Due Facce''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008). Il vendicativo Harvey Dent, alias Due Facce, pronuncia queste parole, quando è sul punto di uccidere il figlio del Commissario Gordon per vendicarsi della morte della sua amata Rachael. Tuttavia Batman, che Dent aveva colpito in precedenza, lo placca trascinandolo giù dal palazzo, salvando in tempo il figlio di Gordon e provocando la morte di Harvey.}} *E qual è il prossimo passo del tuo grande piano? ('''Agente della CIA''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Alcuni agenti della CIA ricevono l'incarico di portare in America il dottor Leonid Pavel, unico capace di creare un'esplosione nucleare col reattore della Wayne Enterprises. Prima di partire, gli agenti riescono a catturare alcuni uomini di Bane. Sull'aereo, gli agenti della CIA incominciano a interrogare i sicari, ma uno di essi si rivela essere Bane in persona. In quel momento infatti l'aereo viene dirottato, e mentre Bane e i suoi uomini riescono a scappare rapendo Pavel, gli agenti della CIA muoiono nello schianto dell'aereo.}} *Sei... il male assoluto... ('''John Daggett''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Il cinico milionario John Daggett non è ancora riuscito nel suo piano, ovvero impossessarsi della Wayne Enterprises. Furente, egli richiama Bane, che ha agito per conto suo, rinfacciandogli come per ora lui e i suoi uomini siano stati totalmente inadeguati. Tuttavia il mercenario fa una rivelazione sconcertante al milionario: egli non gli è mai stato fedele, e al contrario lo ha usato per i propri scopi. Incredulo, Daggett viene ucciso da Bane.}} *È solo un'esercitazione: ora, se volete scusarmi, vado a vedere i nostri ragazzi che distruggono i Rapid City. ('''Sindaco Garcia''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per stanare Bane, le forze di polizia vengono inviate a cercarlo nelle fognature. Mentre si reca allo stadio ad assistere ad una partita della squadra di Gotham, il sindaco Garcia per calmare l'opinione pubblica spiega che la mossa è solo un'esercitazione. Tuttavia, Bane fa esplodere lo stadio, uccidendo tutti i giocatori: il sindaco Garcia non fa in tempo ad andarsene che viene ucciso con il suo staff da una bomba.}} *Io solamente. ('''Dott. Leonid Pavel''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per dimostrare di fare sul serio, Bane obbliga il dottor Pavel a presentarsi e a spiegare di essere l'unico in grado di neutralizzare la bomba che minaccia Gotham. Dopo averlo ringraziato per la rivelazione, Bane uccide Pavel spezzandogli il collo, rendendo così la bomba impossibile da disinnescare.}} *Morirò, piuttosto che parlare! ('''Capitano Jones''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Per aiutare Gordon e Blake, il governo invia tre uomini delle forze speciali. Questi chiedono di vedere il consiglio della Wayne Enterprises, nascosto dai due poliziotti, per capire se si può disinnescare la bomba. L'incontro va a buon fine, ma qualcuno li tradisce e gli uomini di Bane intervengono: nella sparatoria che ne nasce, i due agenti vengono uccisi e il capitano Jones viene ferito gravemente. Bane in persona chiede informazioni al capitano, ma questi rifiuta stoicamente di parlare: ammirato per il suo coraggio e per la sua lealtà, Bane lo soffoca premendo il suo ginocchio contro la sua gola.}} *Qualcuno ce l'ha mai fatta? ('''Philip Stryver''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Nella Gotham anarchica di Bane, i ricchi vengono giudicati da un tribunale presieduto dal folle Johnathan Crane: fra gli imputati si trova Philip Stryver, ex segretario di John Daggett nonché alleato di Bane. Crane condanna l'uomo all'esilio: egli dovrà camminare sul mare ghiacciato attorno a Gotham, cercando di raggiungere la terra ferma. Nonostante provi a salvarsi, Stryver cade comunque in acqua annegando nell'acqua gelida.}} *Sappiamo tutti e due che ora devo ucciderti. Dovrai immaginarlo il fuoco! ('''Bane''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Dopo aver ferito Batman, Talia al Ghul, alias, Miranda Tate, gli promette di morire con la propria città, per poi andarsene. Bane invece è convinto di dover eliminare subito l'uomo pipistrello, e si prepara ad ucciderlo con le proprie mani: tuttavia, in quel momento arriva Catwoman, che con un colpo del cannone del Batpod in pieno petto uccide Bane.}} *Non fermatevi, andate avanti! Bloccateli sulle scale! ('''Peter Fooley''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Talia al Ghul, alias, Miranda Tate, si prepara a far esplodere la bomba nucleare per distruggere Gotham. In quel momento, sopraggiungono un gruppo di poliziotti guidati da Peter Fooley, il vice capo della polizia reticente a combattere: Fooley e i suoi provano coraggiosamente a fermare i nemici, riuscendo ad uccidere diversi mercenari, ma vengono tutti uccisi da Talia con un cannone di una delle Tumbler.}} *Preparatevi ora. Il lavoro di mio padre è concluso. ('''Talia al Ghul/Miranda Tate''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012). Talia Al Ghul, alias, Miranda Tate, prova a scappare con il camion contenente la bomba e Jim Gordon, ma viene colpita dal Batwing e il mezzo si capovolge. Mentre Gordon riesce a salvarsi, la figlia di Ra's al Ghul rimane ferita gravemente: tuttavia, prima di morire dichiara beffardamente come la bomba ormai non possa più essere dissinescata, dichiarando che il destino del padre si è compiuto.}} ===''[[The Batman]]'' di Matt Reeves=== *Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} *Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante. ('''Annika Kosolov''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} *Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto. ('''Carmine Falcone''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[The Batman]]'' (2022).}} ===''[[Joker (film 2019)|Joker]]''=== *Happy... ('''Penny Fleck''') ::{{spiegazione|Trovando una lettera scritta dalla madre Penny al magnate Thomas Wayne, il figlio timido e nevrotico Arthur Fleck scopre che lui è il figlio del milionario; euforico, egli si reca a villa Wayne dove si incontra con Thomas per chiedergli spiegazioni, ma questi gli rivela la dura verità: egli in realtà è stato adottato dalla madre per sembrare figlio di Wayne, venendo poi malmenato da un compagno della donna. Non sapendo se Wayne mente o no, Arthur si reca al Manicomio di Arkham, ospedale psichiatrico in cui è stata ricoverata sua madre, e rubando i documenti di sua madre, l'uomo si rende conto che Wayne aveva ragione: deluso, Arthur si reca nell'ospedale in cui Penny è stata ricoverata per un ictus e, comprendendo che la sua vita è una finzione ideata da lei, la soffoca brutalmente con un cuscino.}} *Voglio solo... ('''Randall''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso la madre, Arthur viene contattato dallo studio di ''The Murray Franklin Show'', show che adora e a cui aveva mandato un mal riuscito provino, venendo invitato ad una seduta col conduttore televisivo Murray Franklin: sentendo che la sua vita non ha più uno scopo, Arthur accetta l'invito con l'intenzione di suicidarsi in diretta per ottenere la fama da tempo agognata. Mentre si sta preparando, egli riceve la visita dagli ex colleghi Randall e Gary: quest'ultimi infatti hanno saputo della morte di sua madre e hanno portato del vino per consolarlo. Conscio che la polizia, che ha interrogato Arthur per l'omicidio dei tre brooker alla metropolitana, potrebbe arrivare anche a lui, Randall gli chiede di concordare insieme una versione da raccontare: per tutta risposta, lo sprezzante Arthur lo colpisce ripetutamente alla gola con delle forbici, per poi schiacciargli brutalmente la testa contro un muro, il tutto sotto gli occhi terrorizzati di Gary, che tuttavia viene lasciato andare da Arthur poiché è l'unico ad averlo trattato bene.}} *Chiama la polizia! ('''Murray Franklin''') ::{{spiegazione|Giunto allo show di Murray Franklin vestito da clown e con lo pseudonimo di Joker, Arthur si prepara al suicidio: tuttavia, vedendo come viene preso in giro per il provino precedentemente inviato allo show, Arthur rivela beffardo di essere l'assassino dei tre brooker alla metropolitana, gelando lo studio. Alla domanda del presentatore, che gli chiede se l'abbia fatto come simbolo politico, Arthur nega divertito e accusa le persone come lui e Wayne di essere il male della società: indignato, Murray rinfaccia al folle di usare l'autocommiserazione come scusa per aver ucciso i tre uomini. Vedendo Arthur sempre più instabile, il presentatore ordina al suo assistente Gene Ufland di chiamare la polizia: infuriato, Joker dice a Murray che sta per ottenere quello che si merita e, estratta la pistola, gli spara alla testa in diretta uccidendolo all'istante.}} *No! Aspetta, no! ('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|A seguito della morte di Murray Franklin, i movimenti popolari già pericolosi e instabili scatenano delle sommosse, mettendo a ferro e fuoco la città: uscito dal cinema con la moglie Martha e il figlio Bruce, il ricco filantropo Thomas Wayne cerca di fuggire. Tuttavia un rapinatore, vestito come i manifestanti, li nota e li segue in un vicolo cieco: ripetendo le stesse parole di Arthur, l'uomo spara a sangue freddo a Thomas, che prova invano a fermarlo per salvare la famiglia, e a Martha, il tutto sotto gli occhi disperati del piccolo Bruce, lasciandolo orfano e che diventerà il futuro Batman.}} ===''DC Animated Universe''=== *Scimunito, pensaci!! Quando mi avrà ucciso, sarai tu il suo prossimo obbiettivo! E non fare il cretino! Le tue mani sono sporche come le mie! E forse anche di più! ('''Salvatore Valestra''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman - La maschera del Fantasma]]'' (1993). Rivolto al Joker, con accento siciliano.}} *Ehi, scusa amico, datti una calmata, stavo solamente scherzando! ('''Bonk''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Bonk, membro dei Jokerz stufo del piano poco chiaro del presunto Joker, minaccia di ammutinarsi al suo comando. Il Joker, quindi, estrae una pistola che, inizialmente, pare essere finta dato che vi esce una bandierina con su scritto "BANG!". Il Joker gli risponde "''Beh, anch'io stavo scherzando''" ma poi la pistola spara la bandierina come una freccetta, uccidendo Bonk e il Joker si ricorregge. Nella versione censurata, la bandierina non viene usata come freccia, ma esce una bomba del gas esilarante mortale}} *Ma non è divertente... non è di... vertente... ('''Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Dopo aver torturato e lavato il cervello al giovane Tim Drake, alias Robin, il Joker lo trasforma nel figlio surrogato suo e di Harley, il Joker Jr. e, dopo aver steso Batman (di cui ora ha scoperto l'identità), colto dall'ira di vendicare Robin superando il limite da lui temuto, offre la possibilità al Joker Jr. di far secco Batman. Robin rinsavisce in tempo per dirigere il colpo della pistola contro il Joker. Questa è anche la prima morte del Joker senza risata.}} *Coraggio McGinnis, ridi ancora miserabile teppista! Ridi! Mi spiace non sento cosa dici! (il '''Joker''' dentro '''Tim Drake''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000). Torturando Robin, il Joker gli aveva impiantato un chip con dentro il suo DNA che, a distanza di anni dalla sua eventuale morte, si sarebbe attivato facendo diventare Tim Drake un vessillo per il Joker, in modo da poter vivere per sempre. Quando il nuovo Batman (Terry McGinnis) lo scopre, tenta di batterlo facendolo innervosire e, mentre lo sta strangolando, Terry tira fuori il campanello elettrico del pazzo criminale e schiaccia il chip, eliminando per sempre il Joker.}} ==Fumetti== {{torna a|Ultime parole dai fumetti|Ultime parole da DC Comics}} *Ci sarà sempre un Joker. Perché non esiste una cura. Nessuna cura... Solo un Batman. ('''Jonny Frost''') ::{{spiegazione|Personaggio della graphic novel ''[[Joker (graphic novel)|Joker]]''. Joker e il suo braccio destro Jonny Frost, narratore della storia, provano a fuggire da batman, andando sul ponte di Gotham. Lì Joker prende in ostaggio Jonny, chiamando a gran voce il vigilante. Quando batman compare, i due iniziano a lottare, e nella rabbia Joker spara al mento di Jonny: ormai morente, il giovane decide di suicidarsi gettandosi dal ponte.}} *Ci...Vediamo...All'inferno... ('''Joker''') ::{{spiegazione|Personaggio de ''[[Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]''. Dopo aver fatto una strage ad un Luna Park, Joker viene inseguito dall'anziano Batman nel tunnel dell'amore, dove continua ad uccidere chi incontra. Il Cavaliere Oscuro però riesce a raggiungerlo e a stenderlo: il criminale allora lo sfida ad ucciderlo, infrangendo definitivamente il suo limite. Batman però si rifiuta: deluso, Joker si suicida spezzandosi il collo, in modo che la colpa della sua morte venga data a Batman.}} *Io non sono nostro padre! Io voglio vivere... ('''Alberto Falcone/Festa''') *No! Diglielo, Harvey! Diglielo che io ti amo e che anche tu mi- ('''Janice Porter''') ::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Batman: Vittoria oscura]]''. Il procuratore distrettuale Janice Porter, amante di Due Facce, aiuta quest'ultimo ad evadere. Tuttavia, quando i due criminali Joker e Spaventapasseri, alleati dell'amante, provano ad attaccarla, Janice chiede aiuto a Due Facce, che tuttavia le spara a sangue freddo, ricordandole che è un uomo sposato.}} *Ti direi che sei in arresto... se lo fossi. Eh Eh! ('''Detective corrotto''') ::{{spiegazione|Personaggio della graphic novel ''[[Joker (graphic novel)|Joker]]''. Dopo aver comprato da Edward Nigma una valigetta contenente dati compromettenti su Harvey Dent, Joker e i suoi uomini vengono attaccati da uno squadra di poliziotti corrotti inviata da Due Facce. Joker prova a fuggire, ma viene presto raggiunto da uno dei Detective, lo stesso che aveva minacciato Jonny Frost, che si prepara ad ucciderlo: in quel momento però il poliziotto viene centrato da un colpo di pistola alla testa, sparato da Jonny, sopraggiunto in quel momento.}} ==Serie televisive== {{torna a|Ultime parole dalle serie televisive|Ultime parole da DC Comics}} ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== {{cronologico}} ====[[Gotham (prima stagione)|Prima stagione]]==== *Un vero professionista... porta sempre a termine il lavoro! ("'''Spike-Killer"/Falso Richard Gladwell''') ::{{spiegazione|Su ordine della malavita, un misterioso sicario che si fa chiamare Richard Gladwell (nome che si scoprirà essere falso) uccide vari consiglieri comunali, facendosi assoldare sia da Falcone che da Maroni: i due boss infatti lottano per l'appalto sul manicomio di Arkham. Ad un certo punto, l'uomo viene incaricato di uccidere il sindaco Aubrey James: dopo aver corrotto i poliziotti incaricati della protezione di James, "Gladwell" lo attacca, dovendosi però scontrare con Gordon, venuto in difesa del sindaco. Mentre sta per uccidere il poliziotto, il sicario viene raggiunto da Bullock, che gli intima di allontanarsi. "Gladwell" obbedisce, ma poi, rivelando di voler sempre portare a termine al lavoro, si avventa contro il sindaco, venendo però crivellato dai colpi dei due poliziotti.}} *Non fermerai mai il Capro. Io tornerò sempre. Io tornerò sempre! ('''Randall Milkie/ Spirito del Capro''') ::{{spiegazione|Anni prima della narrazione principale, Bullock e il suo anziano partner Dix si recano nel presunto covo del serial killer Randall Milkie, noto come Lo Spirito del Capro, ovvero un teatro abbandonato. Entrati, i due trovano l'ultima vittima di Milkie, ma vengono attaccati dal killer, che stende Bullock e ferisce gravemente Dix. Milkie si appresta ad uccidere Bullock, ma il poliziotto con prontezza di riflessi gli scarica addosso il caricatore, uccidendolo.}} *No, ti prego! ('''Poliziotta''') ::{{spiegazione|Il sicario Victor Zsasz, su incarico di Falcone, dà la caccia a Gordon per tutto il GCPD,poiché non in precedenza non aveva ucciso il Pinguino come gli era stato ordinato. Mentre la sparatoria tra i due si protrae fin dentro il garage della stazione di polizia, arriva una poliziotta appena tornata dalla pattuglia, che viene immediatamente ferita dalle assistenti di Zsasz: subito dopo Gordon riesce a scappare grazie all'aiuto di Montoya e Allen e Victor, per sfogare la rabbia, uccide la poliziotta, per poi tracciare una nuova tacca sul proprio corpo.}} *Lasciatemi! No, non fatelo! No, no, no! ('''Frankie Carbone''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso Nikolai il russo e i suoi scagnozzi, membri di una cosca importante della famiglia Falcone, il braccio destro di Maroni Frankie Carbone minaccia Oswald Cobblepot, che ha organizzato e condotto l'imboscata con lui: egli infatti gli spiega di aver capito che Oswald si è ingraziato appositamente Maroni solo per rimpiazzarlo. Deciso a sistemare la faccenda, Frankie decide di ucciderlo simulamdo la sua morte nello scontro a fuoco con Nikolai. Tuttavia, il Pinguino rivela di aver corrotto gli uomini di Frankie perché aveva previsto una simile eventualità: dopo che è stato bloccato dai suoi ex scagnozzi, Carbone viene accoltellato da Oswald.}} *Una mossa e lui muore! ('''Gregor Kasyanov''') ::{{spiegazione|Il gangster russo Gregor Kasyanov, ex braccio destro di Nikolai, vuole usare il dinamitardo autistico Ian Hargroove per assaltare il deposito segreto di Falcone per conto di Fish Mooney, in modo da danneggiare il vecchio boss. Tuttavia, al deposito arrivano anche Gordon e Bullock, che riescono a salvare Hargroove dalle grinfie dei criminali. Tuttavia, mentre si preparano per uno scontro a fuoco coi russi, una bomba collocata nel furgone dei criminali, innescata da Butch Gilzean, il braccio destro di Mooney, esplode e uccide Gregor e i suoi complici, non lasciando neanche un testimone utile per Gordon e Bullock.}} *Leslie! ('''Infermiera Dorothy''') ::{{spiegazione|Mentre indagano sull'individuo che pratica elettroshock ai detenuti, Gordon e la dottoressa Leslie scoprono la vera identità del criminale: l'infermiera Dorothy. Questa, dopo aver distratto Gordon, apre le celle dei detenuti e li scatena contro Leslie. Inaspettatamente, la mossa le si ritorce contro, in quanto la massa di pazzi la calpesta con indifferenza provocando la sua morte.}} *Ehi Aaron, come andiamo? Ehi, dove le hai prese quelle? Ehi! ('''Guardiano Stevens''') ::{{spiegazione|Durante il turno di notte, il guardiano Stevens vede avvicinarsi al cancello che separa le celle dal suo gabbiotto il detenuto apparentemente inoffensivo Aaron Denzinger. Inizialmente lo saluta, ma quando vede che ha le chiavi si allarma, ma troppo tardi: il detenuto apre il cancello e strangola il guardiano.}} *Gruber... ('''Direttore Gerry Lang''') ::{{spiegazione| Uscito dal suo ufficio, il direttore di Arkham Gerry Lang sorprende i due detenuti Aaron Denziger e Jack Gruber, in procinto di evadere dopo aver ucciso Stevens. Gruber allora lo fa ferire mortalmente da Aaron prima di fuggire: all'arrivo di Gordon e Bullock, l'uomo fa appena in tempo a sussurrare il nome del suo assassino, per poi spirare.}} *Ehi, non ci pensare più. Tutto ok. Scuse accettate. ('''Jimmy Saviano''') ::{{spiegazione|Butch Gilzean, braccio destro di Fish Mooney, cerca di convincere il suo vecchio amico Jimmy Saviano, caporegime della famiglia Falcone, a passare dalla parte di Mooney nella congiura per spodestare il vecchio boss. Jimmy rifiuta, e cerca invece di convincere l'amico a entrare nella sua banda ribellandosi a Fish. I due si incontrano successivamente in macchina nella zona del porto, e Butch apparentemente accetta la proposta dell'amico. Il criminale poi chiede scusa a Saviano per un torto che gli aveva fatto quando erano ragazzi e Jimmy lo perdona. Butch lo ringrazia, per poi ucciderlo freddamente con un colpo di pistola alla testa, in quanto l'intero incontro era una trappola organizzata da Fish per uccidere il rivale.}} *Eh? No, l'ho appena conosciuta... ('''Liza''') ::{{spiegazione|Fish decide di attuare il suo piano di vendetta contro Falcone, facendo prelevare la fidanzata dell'uomo, Liza, in realtà una sua associata, e ricattando poi l'anziano boss, ordinandogli di lasciare la città. Falcone si reca nel locale di Fish e riabbraccia la ragazza. Inaspettatamente però il vecchio boss rivela di sapere che Liza lavora per Fish, e mentre quest'ultima e Butch vengono tenuti sotto tiro da Zsasz Falcone strangola l'incredula Liza, mentre in scena entra il suo informatore, Oswald.}} *Ah, si. è quello che ho detto ai due detective. Mi scusi, ma lei chi è? ah! ('''Leon Wingler''') ::{{spiegazione|Dopo aver trovato il cadavere di uno spacciatore in una lavanderia, Gordon e Bullock si vedono offrire l'aiuto di un volenteroso testimone, l'anziano custode della lavanderia Leon Wingler. Questi viene convocato in centrale per un identikit dell'assassino, ma il tutto subirà una piega tragica: mentre aspetta in sala interrogatori, Wingler viene ucciso con una coltellata alla schiena da un figuro misterioso, che si scoprirà essere il detective della narcotici Arnold Flass, che ha ucciso lo spacciatore per un regolamento di conti.}} *Chiama Falcone... ('''Bob il torturatore''') ::{{spiegazione|Fish, tenuta prigioniera, subisce varie torture per mano di un uomo di Falcone, Bob. Fortunatamente per lei arriva presto Butch, liberatosi da altri sicari, che ferisce Bob e fugge con Fish. Ore dopo, arriva nel laboratorio Victor Zsasz, e nonostante le sue suppliche Bob, ritenuto ormai inutile, viene ucciso dal sicario..}} *Stai zitta, Baby: parli troppo e mi fai diventare matto. ('''Mace''') ::{{spiegazione|Nelle prigioni del trafficante di bambole, che è riuscito a catturarla, Fish si avvicina a Mace, capo dei detenuti poiché unico con un coltello.Con la propria astuzia, la criminale riesce a convincerlo di prenderla come propria donna, avvicinandosi a lui: la mossa però si rivela un'astuzia di Fish, che ruba il coltello a Mace e lo pugnala, uccidendolo e diventando la nuova leader dei detenuti.}} *Credete che io abbia paura di voi? Che io abbia paura delle vostre pistole? Io non ho paura! ('''Gerald Crane''') ::{{spiegazione|Braccato dai poliziotti, il serial killer Gerald Crane inietta una dose pesante del suo siero sperimentale anti-paura al figlio Jhonathan e a se stesso. Successivamente, viene raggiunto da Gordon e Bullock: i due gli intimano di arrendersi, ma Gerald, non provando paura neppure delle pallottole grazie al suo siero, spara ai due, che tempestivamente lo crivellano di colpi.}} *È un simbolo! Portare questo addosso fa di te un leader! ('''Gus Floyd''') ::{{spiegazione|Dopo una rapina in banca, la gang di Clayd Destro torna al proprio covo, un garage in cui lavora uno dei criminali, Gus Floyd. Qui Destro e gli altri chiedono a Floyd il motivo per cui si è comportato in modo teatrale dopo essersi messo un cappuccio rosso durante la rapina. Floyd allora spiega come mettersi il cappuccio faccia diventare importanti e renda in automatico leader agli occhi degli altri. Inaspettatamente però Destro uccide Floyd con tre colpi di pistola e gli ruba il cappuccio rosso, desideroso di ristabilire la leadership della banda ma anche allettato dalla prospettiva di diventare noto al pubblico.}} *Ah, si? Non esserne così sicuro! ('''Trope''') ::{{spiegazione|Trope, membro della gang del cappuccio rosso instabile mentalmente, aggredisce l'amico Clyde Destro per rubargli il cappuccio, essendo convinto che lo renderà importante e invincibile ai colpi. Il giorno dopo, Trope e i due membri superstiti della banda Regan e Hawkins cercano di rapinare una banca, ma vengono sorpresi dagli uomini della polizia: nella sparatoria che segue, Regan e Hawkins muoiono. Gordon intima al superstite di gettare il fucile a pompa che ha in mano: Trope apparentemente esegue, ma poi, convinto del potere del cappuccio rosso, estrae una pistola e prova ad uccidere Gordon, venendo però crivellato dai colpi dei poliziotti.}} *Cosa? ('''Marge''') ::{{spiegazione|Oswald, non sapendo cosa fare dei due coniugi Judd e Marge, che custodivano la figlia pazza del commissario Loeb, dichiara loro che darà un biglietto del treno per l'Arizona a quello che avrà ucciso l'altro. Judd rifiuta, ma l'avida moglie Marge coglie al volo l'occasione e strangola il marito indifeso. finito il terribile compito, la donna chiede a Oswald a che ora sia il treno, ma il giovane rivela che non esiste alcun treno, e che doveva far uccidere uno dei due perché aveva un'unica cartuccia nel proprio fucile: detto ciò, il giovane gangster spara sadicamente a Marge uccidendola.}} *Non farmi la predica. Avrò anche i miei vizi. Sì, ma sono un professionista. Vuoi che racconti a Bunderslow che sai di lui? Perché poi ce l'avrai addosso. E non c'è niente...che tu possa fare...per fermarlo! Sei solo uno stupido, piccolo moccioso.E anche di te dirò! ('''Reggie Payne''') ::{{spiegazione|Dopo aver quasi ucciso Alfred per conto della Wayne Enterprises, il suo vecchio amico Reggie Payne si nasconde con della droga in un rifugio per senzatetto. Qui tuttavia viene raggiunto da Bruce e Selina, che gli sottraggono la droga o lo costringono a rivelare quello che sa, pena la perdita della droga. Reggie sta al gioco, ma poi minaccia i due giovani, dichiarando che rivelerà tutto alla Wayne Enterprises: non potendosi permettere questo rischio, Selina lo spinge giù da una finestra uccidendolo.}} *Enigmista... ('''Tom Dougherty''') ::{{spiegazione|Vedendo i lividi sul corpo dell'amata Kristen Kringle, Edward Nygma decide di affrontare il suo violento fidanzato, l'agente Tom Dougherty, in un parcheggio. Questi tuttavia, capendo che Nygma è attratto dalla Kringle, lo malmena e lo insulta pesantemente: furente, Ed gli dà una pugnalata. Dopo aver compiuto l'orribile gesto, Edward è inizialmente spaventato, ma inizia successivamente a prenderci gusto continuando a pugnalare Dougherty, finché questo non cade a terra morto, e prima di morire Dougherty lo chiama un'ultima volta con il soprannome che gli aveva dato. Successivamente Edward si libererà del suo cadavere nel laboratorio del GCPD.}} *Il buisness è il buisness! ('''Connor''') ::{{spiegazione|Ingaggiato dal Pinguino per uccidere Don Maroni, il sicario Connor si reca con uno scagnozzo al bar in cui il padrino sta festeggiando coi suoi uomini la scarcerazione dell'amico Tommy Bones. Egli dichiara di essere stato inviato da Falcone, portando una bottiglia di liquore pregiato e dichiarando di avere un messaggio da parte di Falcone. Sal chiede quale sia il messaggio, e in quel momento Connor e il suo scagnozzo estraggono delle armi nascoste in precedenza da Butch: il sicario spara a Maroni, ma sia la sua arma che quella dello scagnozzo si inceppano. Mentre gli uomini di Maroni uccidono lo scagnozzo, Sal disarma Connor e gli dice che ora darà lui un messaggio a Falcone, ordinando a Tommy di ucciderlo e di far portare la sua testa a Falcone. Come si scoprirà, le armi erano state sabotate di proposito da Oswald, che voleva scatenare definitivamente la guerra tra Falcone e Maroni.}} *Non sarò io a tagliarle la gola, detective. Sarai tu. ('''Jason Lennon''') ::{{spiegazione|Raggiunta la villa dei genitori di Barbara, rapita dal serial killer Jason Lennon, Gordon e Bullock trovano i cadaveri dei signori Kean. Mentre Bullock cerca Lennon, Gordon soccorre Barbara. Tuttavia Jason riesce a stordire Bullock e a prendere in ostaggio Barbara. Pur amandola perdutamente, Jason si dichiara disposto a ucciderla, ma fortunatamente Bullock riesce a distrarlo in modo che Gordon riesca ad ucciderlo con un colpo di pistola alla testa.}} *Ragazzi, sentite l'euforia nell'aria? È la vittoria, la redenzione, il potere. Una volta morto il vecchio, comincerà un nuovo giorno. Domineremo Gotham. Stiamo costruendo una dinastia. Frusteremo questa città come si fa con un mulo. Giusto bambola? Eddai, rilassati, si fa per ridere... Ragazzi, no, sul serio, non chiamatela bambola... o puma, o quello che è... non piace alle femministe... ('''Salvatore "Sal" Maroni''') ::{{spiegazione|Gordon, Bullock, Falcone e i loro prigionieri Oswald e Butch sono in fuga, ma vengono presto raggiunti da Fish e i suoi scagnozzi, che riescono a catturarli. Poco dopo arriva anche Sal Maroni, a cui Fish vende Falcone per stringere un'alleanza. Tuttavia, Maroni tira troppo la corda, insultando scherzosamente Fish e definendola una sua sottoposta, umiliandola di fatto davanti ai suoi uomini. Fish, presa da un attacco di rabbia, uccide Maroni con un colpo di pistola alla testa, tra lo sbigottimento dei prigionieri e dei sottoposti del criminale.}} ====[[Gotham (seconda stagione)|Seconda stagione]]==== *Ehi, sbirro! ('''Ogden Baker''') ::{{spiegazione|Cacciato dal GCPD, Gordon si reca dal Pinguino per chiedergli di reintegrarlo: in cambio, Gordon andrà a riscuotere il debito che un piccolo boss, Ogden Baker, ha con Oswald. Arrivato all'ufficio dell'uomo, Baker rifiuta di pagare il debito e minaccia Gordon. Quest'ultimo però picchia Baker e i suoi uomini, prende i soldi e se ne va. Seminati gli uomini di Baker, Gordon viene sorpreso dal boss in questione nel parcheggio in cui ha la propria macchina, e si ritrova costretto ad ucciderlo.}} *Ascoltate, schiavi! La mia pazienza si assottiglia: piegate le vostre anime alla mia Merceè, o giuro sul mio Maestro che banchetterò col vostro dolore! Mi sazierò con il vostro tormento! Vi schiaccerò come piccoli insetti! ('''Zaardon''') ::{{spiegazione|La puntata inizia con un pazzoide, Zaardon, che riceve un liquido misterioso dal suo maestro, Theo Galavan. Catturato da Gordon, Zaardon viene inviato ad Arkham: qui inizia una serie di discorsi deliranti che pronuncia davanti agli altri detenuti, palesemente annoiati dai suoi vaneggiamenti. Improvvisamente, mentre parla inizia a soffocare e si accascia al suolo morendo: dalla sua bocca esce un misterioso gas soporifero, che addormenterà i detenuti e aiuterà la loro evasione ad opera dei Galavan.}} *La signorina Keane viene con me! ('''Richard Sionis''') ::{{spiegazione|I criminali Jerome Valenska, Arnold Dobkins, Robert Greenwood, Aaron Hellzinger, Barbara Kean e Richard Sionis vengono rapiti dai Galavan e condotti nel loro attico. Qui Theo spiega loro che vuole usarli come una squadra per creare il terrore a Gotham per suoi fini. Tuttavia Sionis, notando le avance che Theo fa con quella che ritiene la sua donna, Barbara, decide di uscire dal progetto. Apparentemente per Theo non ci sono problemi, ma appena Sionis si distrae Tabitha lo attacca alle spalle, atterrandolo e pugnalandolo ripetutamente, dando agli altri folli la dimostrazione di cosa succede a chi si oppone a loro.}} *Se glielo dico, avrò qualche garanz... ('''Arnold Dobkins''') ::{{spiegazione|Come prima azione, i Manniax rapiscono un gruppo di chearleader e si apprestano a dare fuoco al loro autobus: fortunatamente, Gordon riesce ad arrivare in tempo, salvando le ragazze e catturando uno dei criminali, lo schizofrenico Arnold Dobkins, mentre gli altri fuggono. Gordon interroga brutalmente Dobkins, chiedendogli chi li abbia fatti evadere, ma il pazzo viene inaspettatamente centrato con un colpo di fucile alla testa, sparato da Tabitha nascosta in un palazzo vicino.}} *Non c'è niente di più contagioso di una risata! ('''Robert Greenwood''') ::{{spiegazione|Stando al piano di Galavan, i Manniax sopravvissuti assaltano la centrale di polizia di Gotham creando una vera e propria strage. Jerome allora si mette a parlare con Sarah Essen minacciandola, ma mentre lo fa il complice Robert Greenwood gli ruba le parole di bocca. Stizzito, Jerome lo uccide con un colpo di pistola alla testa.}} *È un nuovo giorno, Jim. ('''Sarah Essen''') ::{{spiegazione| Durante l'assalto alla centrale di polizia, il capitano Sarah Essen viene ferita gravemente da Jerome. La donna verrà soccorsa da Gordon, ma troppo tardi: dopo aver pronunciato alcune parole di speranza, la donna spira fra le braccia del collega.}} *Tu sarai la maledizione di Gotham. I bambini si sveglieranno nel buio con urla di paura al pensiero di te. Il tuo lascito sarà solamente la morte e la pazzia! ('''Paul Cicero''') ::{{spiegazione|L'uomo, dopo aver pronunciato questa profezia nei confronti del figlio Jerome, viene ucciso da quest'ultimo.}} *La prego...No...Sono una madre...La prego...Aspetti! ('''Janice Caufield''') ::{{spiegazione|Il candidato sindaco Janice Caufield sta preparando la sua campagna elettorale col proprio staff quando viene raggiunta da Oswald e Butch, che prendono in ostaggio tutti. Janice prova a supplicare Oswald, ma questi è costretto ad ucciderla, poiché Theo Galavan lo minaccia avendo rapito sua madre.}} *Che cosa vuoi fare? Ucciderci? ('''Joe Pike''') ::{{spiegazione|Joe Pike, maggiore dei fratelli Pike, insulta col fratello Cale la sorellina Bridget e la attacca con dei petardi. La ragazza, stanca dei maltrattamenti dei due, indossa la propria armatura e li brucia a morte.}} *Puttana... ('''Cale Pike''') ::{{spiegazione|Gordon e Bullock esaminano la casa bruciata dei Pike e trovano i corpi di Joe e Cale. Bullock si avvicina, ma improvvisamente la sua gamba viene afferrata da Cale, ancora vivo, che scambiandolo per la sorella lo insulta. Bullock gli tira un calcio, uccidendolo involontariamente.}} *Per che cosa? Sei sempre stato un bambino così bravo... ('''Gertrude Kapelput''') ::{{spiegazione|Gertrude, dopo essere stata accoltellata a morte da Tabitha Galavan, rivolge queste parole al figlio Oswald che si è addossato la colpa per ciò che è appena successo, poco prima di spirare tra le sue braccia.}} *Mettilo giù. Girati e metti le mani sopra la testa. ('''Sal Martinez''') ::{{spiegazione|Thabita Galavan sta per uccidere Oswald quando sul tetto in cui si trova arriva l'agente della squadra speciale Sal Martinez, venuto per un sopralugo. Su intimazione di Sal, Tabitha getta il proprio fucile da cecchino, ma prende di sorpresa il giovane colpendolo alla gola con il tacco della propria scarpa, lasciandolo poi agonizzante.}} *Un cosa? Che diavolo c'è lì dentro? ('''Boscaiolo''') ::{{spiegazione|Dopo aver ucciso la signorina Kringle, Edward fa a pezzi il cadavere e lo porta in un bosco isolato, dove ha intenzione di seppellirlo. Qui però viene sorpreso da un boscaiolo, che gli chiede che sta facendo. Edward prova ad allontanarlo, ma quando l'uomo nota la valigetta con le parti del corpo della Kringle si vede costretto ad ucciderlo con vari colpi di Badile.}} *Prova a fermarmi... e le stacco la sua bella testolina! ('''Billy Boy''') ::{{spiegazione|Il capitano Barnes e Gordon stanno cercando prove nell'appartamento di Theo Galavan insieme alla recluta Parks. Ad un certo punto vengono attaccati da Billy Boy, uno dei sicari della Dama assoldati da Tabitha per uccidere Gordon. I tre riescono a catturarlo, ma sono poi costretti a difendersi da un'intera orda di sicari. Prevenuta la minaccia, Billy Boy riesce però a liberarsi e a prendere la Parks in ostaggio. Egli minaccia Gordon, ma questi riesce fortunatamente a ucciderlo con un colpo in piena faccia, salvando la Parks.}} *Non è mai finita. ('''Padre Creel''') ::{{spiegazione| dopo aver detto queste parole, l'uomo tenta di scagliarsi contro il detective Gordon, ma il detective Bullock, giunto sul posto, glielo impedisce freddandolo con un colpo di pistola.}} *Ti amo tanto... ma ti prego non incolparti. ('''Nora Fries''') ::{{spiegazione| la donna, rivolge queste parole al marito Victor, poco prima che questi la congeli. L'uomo infatti vuole fare in modo che la moglie in futuro venga rianimata e guarita dalla sua malattia. Tuttavia Nora ha sostituito le cartucce dell'arma congelante e pertanto, dopo l'utilizzo dell'arma, non potrà più essere rianimata.}} *Guardami: Sono un mostro. Devi uccidermi. ('''Matches Malone''') ::{{spiegazione|Matches Malone, assassino materiale dei coniugi Wayne, pronuncia queste parole prima di suicidarsi davanti a Bruce.}} *Ah, ok. ('''Carl Pinkney''') ::{{spiegazione|Carl pronuncia queste parole poco prima di essere ucciso a tradimento con un piede di porco.}} *La nostra vita insieme è iniziata il giorno in cui ti ho incontrato in quel cimitero. Quanto accaduto prima non mi da pensiero. Ti perdono tutte le tue passate trasgressioni. Sentiti libero da esse e vivi qui in pace. ('''Elija Van Daal''') ::{{spiegazione|Elija pronuncia queste parole prima di cadere avvelenato da sua moglie Grace, sotto gli occhi del figlio Oswald.}} *Che ti avevo detto? Che ti piaccia o no, ma... sei un eroe. ('''Peter Puck''') ::{{spiegazione|Peter pronuncia queste parole a Gordon poco prima di morire per il pestaggio subito in carcere.}} *No... ('''Theo Galavan/Azrael''') ::{{spiegazione|Azrael pronuncia questa parola prima di essere disintegrato con un bazooka da Butch.}} ====[[Gotham (terza stagione)|Terza stagione]]==== *Ti prego... te l'ho detto, è il Rospo che cerchi! Ti supplico, arrestami! ('''Pennies''') ::{{spiegazione|Tornando a casa dal lavoro, il capitano Barnes individua un uomo sospetto, Pennies, che decide di seguire. l'intuizione del poliziotto si rivela corretta, in quanto l'uomo si reca in una cantina a sciogliere cadaveri. Interrogato, Pennies rivela che quei corpi sono vittime di un killer noto come Il Rospo, e chiede di essere arrestato: purtroppo Barnes, influenzato dal sangue di Alice Teatch, lo uccide rabbiosamente.}} *Ascoltami. Fa' che questa città diventi tua. O bruciala, distruggila. ('''Fish Mooney''') ::{{spiegazione| Fish rivolge queste ultime parole a Oswald dopo essere stata trafitta con una spada da Gordon, prima di morire tra le sue braccia.}} ==Videogiochi== {{torna a|Ultime parole dai videogiochi|Ultime parole da DC Comics}} ===''[[Batman: Arkham Asylum|Arkhamverse]]''=== {{cronologico}} ====''Arkham Asylum''==== *E dai, alzati, forza! ('''Guardia di Arkham''') ::{{spiegazione|Catturato dopo l'ennesimo piano malvagio, il folle Joker viene portato da Batman nel manicomio di Arkham: non convinto però dalla facilità della cattura del criminale il vigilante sceglie di scortarlo insieme al commissario Gordon. Portato in terapia intensiva da un medico e una guardia, Joker ha un apparente mancamento: la sprezzante guardia gli ordina di alzarsi, ma per tutta risposta il folle attacca i due, procedendo a strangolare la guardia sotto gli occhi di Batman.}} *Joker ha fatto entrare altri uomini: entreranno dalla parte anteriore del manicomio! Bisogna impedire che passino: da questa parte! ('''Agente Frank Boles''') ::{{spiegazione|Con Joker ormai padrone del manicomio, Batman si getta al suo inseguimento: il clown però è stato previdente e ha fatto rapire Gordon dalla sua assistente Harley Quinn e dal corrotto agente Frank Boles. Grazie all'alcool bevuto da Boles, Batman può inseguirli per salvare il suo amico Gordon: durante il tragitto il vigilante sente con orrore l'agente corrotto ingannare i suoi compagni e aiutare Harley ad ucciderli. Boles tuttavia non andrà molto lontano: poco più avanti infatti Batman troverà il suo cadavere, presumibilmente ucciso da Harley su ordine di Joker per rimuovere l'anello debole del piano.}} *Ti daremo tutto quello che...('''Thomas Wayne''') ::{{spiegazione|Colpito da una delle allucinazioni del malvagio Spaventapasseri, Batman è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi genitori: la famiglia Wayne uscì dal cinema per un film che aveva voluto vedere il giovane Bruce e provò una scorciatoia per raggiungere la macchina. Lungo il tragitto sfortunatamente si imbatterono nel rapinatore Joe Chill, che li minacciò con una pistola: Thomas provò a farlo ragionare accettando le sue condizioni, ma venne rapidamente ucciso sotto gli occhi della moglie Martha e del figlio Bruce.}} *Sta lontano da me! Scappa, Bruce! ('''Martha Wayne''') ::{{spiegazione|Colpito da una delle allucinazioni del malvagio Spaventapasseri, Batman è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi genitori: la famiglia Wayne uscì dal cinema per un film che aveva voluto vedere il giovane Bruce e provò una scorciatoia per raggiungere la macchina. Lungo il tragitto sfortunatamente si imbatterono nel rapinatore Joe Chill, che li minacciò con una pistola e uccise Thomas: disperata per la morte del marito Martha ordinò a Bruce di fuggire via, venendo immediatamente uccisa dal rapinatore.}} *Crede che abbia senso tutto quello che fa? Secondo me è pazzo. O mio Dio! ('''Dottoressa Penelope Young''') ::{{spiegazione|Mentre affronta i vari detenuti del manicomio Batman scopre il vero piano di Joker: egli ha manipolato la dottoressa Penelope Young per creare una vasta produzione di Titan, sostanza in grado di trasformare gli uomini in giganteschi mostri. Non avendo più bisogno di lei Joker la lascia in balia del folle serial killer Victor Zsasz: fortunatamente Batman arriva in tempo e riesce a salvare la dottoressa dal maniaco. Pur con qualche esitazione Young ammette le sue colpe e decide di aiutare il vigilante prendendo i piani del Titan nella sua cassaforte: sfortunatamente Joker aveva provveduto ad inserire una bomba nella cassaforte, che esplode uccidendo la dottoressa e ferendo gravemente Batman.}} *A-Aiutatemi...Per favore… ('''Thomas Ambruster''') ::{{spiegazione|Arrivato ai giardini botanici, luogo in cui Joker cela la sua produzione di Titan, Batman trova proprio la sua nemesi: per cautelarsi il clown tiene in ostaggio Thomas Ambruster, una delle guardie di sicurezza di Arkham. Furente per i continui massacri della sua nemesi, Batman ordina a Joker di lasciar andare l'ostaggio: divertito, il folle decide di accontentarlo alla lettera, gettando lo sfortunato Ambruster nell'acqua elettrificata sottostante.}} *No, no! Io sono ancora qui...! ('''Razor''') ::{{spiegazione|Mentre prosegue la sua caccia a Joker nel manicomio, Batman entra in un magazzino e trova davanti a sé un curioso spettacolo: gli sgherri di Joker infatti stanno montando degli esplosivi sui gargoyle a cui abitualmente egli usa come rifugio per metterlo in difficoltà. Chiedendo a che punto siano i preparativi Joker apprende che l'unico che non ha ancora finito è un suo sgherro, Razor: divertito, il clown decide di attivare la bomba per testarne gli effetti, uccidendo il povero malcapitato.}} ====''Arkham City''==== *Aiu...To… ('''Agente Best''') ::{{spiegazione|Avvelenato da Joker, Batman si aggira per Arkham City alla ricerca di Mr Freeze: questi infatti è l'unico in grado di realizzare una cura per il sangue infetto del clown, danneggiato dal siero Titan. Raggiunto il museo del Pinguino, che tiene prigioniero lo scienziato, Batman scopre dall'agente Jones un ulteriore intoppo: il gangster ha infatti catturato una squadra di agenti infiltrati dal commissario Gordon nella città-prigione. Proseguendo nel museo, Batman si ritrova in un'arena di gladiatori: improvvisamente l'agente Best, uno dei poliziotti, prova a raggiungerlo disperato venendo però immediatamente freddato con un colpo alla schiena dal sadico Pinguino.}} *Ah, si? Crepa! ('''Agente Southwold''') ::{{spiegazione|Facendosi strada tra gli uomini del Pinguino, Batman riesce ad arrivare a Freeze: nel frattempo Pinguino lo tormenta facendogli sentire le torture inflitte agli agenti Denning e Southwold. Vedendo il vigilante avvicinarsi alla posizione in cui si trovano lui e gli ostaggi, Pinguino prova ad ucciderlo con le armi sottratte a Mr Freeze: Batman però si è fatto dare dallo scienziato un disturbatore e riesce a sconfiggere il gangster scagliandolo lontano. Spaventato, Pinguino chiede al vigilante di non fargli del male ma Batman lo insulta sprezzante: scoppiando a ridere, il gangster fa lo stesso e attiva un'esplosivo al centro della stanza, ferendo Denning e uccidendo Southwold.}} *Salomon Grundy! Nato di lunedì! Battezzato di Martedì! Sposato di Mercoledì! ('''Cyrus Gold/Salomon Grundy''') ::{{spiegazione|Finito sotto al covo del Pinguino a causa dell'esplosione del pavimento, Batman viene schernito dal gangster che gli presenta la sua arma segreta: si tratta del colossale zombie Salomon Grundy, un non morto potenziato dall'elettricità. Dopo un durissimo scontro Batman riesce ad avere comunque la meglio sull'avversario: conoscendo la natura di non morto di Grundy, destinato a resuscitare in eterno, il vigilante gli stacca il cuore spappolandolo e uccidendolo momentaneamente. Come previsto da Batman, Grundy tornerà in seguito in vita almeno una volta.}} *C'è una serie di ripetitori di segnale attorno alla cima della torre. Le specifiche erano... ('''Lawrence Graham''') ::{{spiegazione|Mentre fa la sua ronda per Arkham City Batman sente alcune urla di aiuto: salito su un tetto il vigilante trova uno dei prigionieri politici, l'ingegnere Lawrence Graham, che cerca di nascondersi. Terrorizzato, Graham rivela di essere stato assunto da Hugo Strange, il creatore della prigione, per aiutarlo a costruire la sua torre: prima di poter aggiungere altro però il poveretto viene centrato alla testa sotto gli occhi di Batman, ucciso dal sicario Deadshot sotto gli ordini di Strange.}} *Password...Wayne… ('''Dottor Hugo Strange''') ::{{spiegazione|Mentre Batman è occupato con il Joker, Strange attiva con l'approvazione del consiglio comunale di Gotham il fantomatico Protocollo 10: gli elicotteri della sicurezza iniziano a bombardare i detenuti della città-prigione massacrandoli senza pietà. Sconfiggendo tutte le guardie Tyger, Batman affronta Strange all'interno della sua torre: mentre lo scienziato si gloria per il suo progetto, a suo dire l'unico modo per eradicare la malvagità dal mondo, viene inaspettatamente trafitto alla schiena dal suo vero capo, il mefistofelico Ra's Al Ghul. Deluso da Strange, Ra's rivela di essere profondamente irritato dalla sua debolezza, mettendosi poi ad ammirare la sua opera: Batman si prepara ad affrontare il suo storico nemico, ma il morente Strange rivela di avere un asso nella manica, attivando il Protocollo 11 e facendo esplodere la torre.}} *No, no,no! ('''Ra's Al Ghul''') ::{{spiegazione|Tradito dal suo maestro Ra's Al Ghul, Strange attiva il Protocollo 11 facendo esplodere la cima della Wonder Tower: sconvolto per il fallimento del suo piano, Ra's viene salvato da Batman che si getta fuori con lui prima dell'esplosione. Ormai stanco della sua millenaria vita e deciso ad eliminare Batman, Ra's prova a trafiggersi con lui durante la caduta: il vigilante tuttavia riesce a divincolarsi lasciando che Ra's si trafigga fatalmente e rimanga impalato quando la spada si pianta al suolo. Il leader della Lega degli Assassini verrà resuscitato dai suoi sottoposti durante gli eventi di Arkham Knight.}} *Scusami, mio amato...Non lo sapevo… ('''Talia Al Ghul''') ::{{spiegazione|Nel caos seguito al Protocollo 10, Batman deve risolvere un nuovo problema: Joker ha infatti preso in ostaggio la sua amante Talia Al Ghul e lo aspetta al Monarch Theatre, il cinema in cui furono uccisi i genitori di Bruce Wayne. Una volta arrivato, il vigilante viene deriso da Joker che gli chiede di dargli la cura elaborata da Mr Freeze: non capendo cosa stia dicendo, dato che l'aspetto del clown è apparentemente quello di un uomo guarito, Batman non può che guardare impotente Talia trafiggere a tradimento il suo mortale nemico. Il vigilante si prepara a rimproverarla, ma in quel momento realizza che Joker ha sempre avuto una controfigura fin dall'inizio: in quel momento Talia viene centrata con un colpo di pistola dal vero Joker, spirando tra le braccia del suo amato Batman.}} *Facile: il mio ruolo preferito! ('''Basil Karlo/Clayface''') ::{{spiegazione|Divertito per aver provocato l'ennesimo dolore alla sua nemesi, un malatissimo Joker ordina a Batman di dargli la cura per l'infezione da Titan: in quel momento però la cura viene prelevata dal sosia di Joker, che altri non è che il colossale mutaforma Clayface, alleatosi con Joker per "compiere il ruolo della vita" e poter diventare l'assassino di Batman. Nello scontro che segue il pavimento viene distrutto e i due sfidanti si ritrovano nel sottosuolo, in cui è nascosto il Pozzo di Lazzaro di Ra's: alla fine utilizzando la spada di Talia e le armi di Mr Freeze Batman riesce a sconfiggere Clayface congelandolo all'istante. Nel frattempo Joker si prepara a tuffarsi nel Pozzo di Lazzaro, in modo da poter diventare immortale come Ra's: per fermarlo Batman utilizza la spada e la struttura soprastante per spingere Clayface nel pozzo, sfaldandolo e facendo intasare la fonte. Pur non essendo tecnicamente morto, Clayface sarà per sempre impossibilitato a ricomporsi e a diventare normale, diventando di fatto clinicamente morto.}} *È davvero... divertente. ('''[[Joker]]''') ::{{Spiegazione|Distrutto il Pozzo di Lazzaro, Batman ingerisce metà della cura e rimane dubbioso sul da farsi: mentre Joker lo deride, il vigilante si chiede se sia giusto dargli l'altra metà della cura o lasciarlo morire e liberare Gotham del suo peggior incubo. In quella Joker lo attacca a tradimento, pugnalandolo alla spalla e facendogli cadere la cura: resosi conto di aver distrutto la sua unica possibilità di salvezza, un disperato Joker prova invano a recuperare la cura e inizia a piagnucolare. Avvicinandosi a lui, Batman gli rivela che, nonostante tutte le atrocità che ha commesso e tutto il male che gli ha fatto, lo avrebbe comunque salvato: divertito dalla situazione e dall'assurdità della loro relazione, Joker si concede un'ultima risata prima di soccombere alla malattia sotto gli occhi della sua nemesi.}} ====''Arkham Origins''==== *Ma...Di cosa parli? "Non sono previsti"?! Dopo tutto quello che ho fatto per te?! Non puoi farlo! Sono il commissario della polizia, diavolo! ('''Commissario Gillian B. Loeb''') ::{{spiegazione|La notte di natale il gangster Roman Sionis/Maschera Nera compie un'audace irruzione nel carcere di Blackgate insieme ai suoi scagnozzi e al bestiale Killer Croc: i due si fanno strada verso la camera delle esecuzioni mentre il misterioso vigilante Batman prova a farsi strada pestando gli uomini di Maschera Nera. Una volta nella sala delle esecuzioni il gangster ordina a Croc di liberare l'Uomo Calendario, pronto ad essere giustiziato nella camera a gas, e di mettere al suo posto il commissario Loeb, affermando che egli non è previsto nei suoi piani: allibito per il tradimento dell'uomo a cui aveva fatto numerosi favori e stupito dalla sua audacia Loeb muore nella camera a gas mentre Batman tenta invano di salvarlo. Più avanti di scoprirà che questo Maschera Nera non era altri che Joker sotto mentite spoglie.}} *Quattordici evasioni, eh? Beh, tu invece non uscirai...Ma che...? Aiuto, aiuto! ('''Detective di Gotham''') ::{{spiegazione|Dopo aver affrontato Killer Croc, Batman scopre che Maschera Nera ha assoldato otto assassini per ucciderlo: insieme al fido maggiordomo Alfred il vigilante studia un drone in cui il gangster ha raccolto informazioni sui sicari. In uno di questi video uno degli investigatori del GCPD interroga la letale contorsionista affiliata al Cartello della droga Larissa Diaz, alias Copperhead. Divertito dal numero di evasioni accreditate alla criminale il poliziotto dichiara che con lui non potrà fuggire, ma appena si volta non la vede più: in quel momento Copperhead, nascostasi sul soffitto della stanza, salta addosso all'investigatore spezzandogli il collo con le gambe.}} *Tu sei completamente pazzo! ('''Manager della Gotham Merchants Bank''') ::{{spiegazione|Dopo alcune indagini Batman si reca alla Gotham Merchants Bank per ottenere risposte, ma una volta dentro alla camera blindata trova uno spettacolo insolito:egli vede infstti la manager avvelenata da una tossina che la fa ridere in maniera incontrollata, Maschera Nera con i suoi uomini e Roman Sionis pestato a sangue. Stupefatto, il vigilante realizza una scioccante verità: il Maschera Nera che ha affrontato fino a quel momento e che ha messo una taglia sulla sua testa non è altri che il nuovo criminale Joker, deciso a portare il caos a Gotham. Dopo aver catturato Sionis e preso i suoi miliardi il folle lascia Batman, i suoi scagnozzi e la manager, ormai sull'orlo del soffocamento, con una potente bomba: il vigilante attutisce il colpo per sé e per la manager, ma quest'ultima muore avvelenata dalla tossina di Joker che le lascia un sinistro ghigno sul volto.}} *E tu chi diavolo sei? ('''Lester Buchinsky/Electrocutioner''') ::{{spiegazione|Continuando a fingersi Maschera Nera, Joker tiene una riunione all'ultimo piano del Gotham Royale Hotel con i superstiti del gruppo di sicari assoldati per uccidere Batman: mentre si lamenta degli scarsi risultati egli nota tuttavia che il giovane Electrocutioner, teppista sconfitto in precedenza da Batman con estrema facilità, non lo sta minimamente ascoltando. Smascheratosi davanti agli assassini, Joker punta una pistola contro Electrocutioner e gli fa notare il suo fallimento: dopo aver sparato alla finestra dietro al criminale il folle dichiara di non aver più bisogno di lui e lo getta giù dal palazzo con un calcio, uccidendolo sotto gli occhi dei colleghi e di Batman.}} *Stai indietro! Ripeto, stai indietro! Faccia a terra, oppure saremo costretti ad aprire il fuoco! ('''Pilota della polizia''') ::{{spiegazione|Stanco di tutta la violenza a cui è costretto ad assistere, Batman si prepara a sconfiggere Joker: dopo una conversazione col folle tuttavia il vigilante è costretto ad affrontare il più pericoloso dei sicari, il feroce Bane. Non riuscendo a reggere il pestaggio del suo pupillo, Alfred sceglie di chiamare la polizia: presto sul tetto del Gotham Royale Hotel arrivano due elicotteri della polizia, contro cui il divertito Joker inizia a sparare. Per tutta risposta gli elicotteri sparano a loro volta massacrando gli uomini del clown e ferendo di striscio Bane: stanco per la situazione, il criminale messicano ordina al suo lugotenente Bird di distruggere con un altro elicottero i mezzi della polizia, uccidendo gli agenti.}} *Questa è la polizia! Siamo autorizzati all'uso di forza letale contro i trasgressori! Che diavolo...?! Centrale, aereo 1 colpito! Sto precipitando! May Day, May Day! ('''Pilota della SWAT''') ::{{spiegazione|Arrestato Joker, Batman si mette a cercare il covo di Bane: nel tragitto tuttavia si ritrova davanti un elicottero della Swat, che sta cercando di intascare la taglia sul vigilante. Improvvisamente però l'elicottero viene centrato nella coda da un proiettile, schiantadosi e uccidendo i piloti: come scoprirà Batman indagando, il colpo era partito accidentalmente da un cecchino della Swat, a sua volta centrato alla testa dal cecchino Deadshot.}} *Non mi aggiunga...Al fardello...Che porta. ('''Alfred Pennyworth''') ::{{spiegazione|Riuscito a raggiungere il covo di Bane, Batman scopre una verità sconvolgente: il criminale messicano infatti ha scoperto la sua identità segreta e si sta recando a villa Wayne. Batman vorrebbe affrontarlo subito, ma è costretto a combattere prima col piromane Firefly e deve limitarsi a mettere in guardia il fedele Alfred. Finalmente liberatosi di Firefly, il vigilante riceve un messaggio da Bane che lo invita beffardamente a venire nella Batcaverna: tornato nel suo rifugio, il vigilante non può che vedere il malconcio Alfred, pestato brutalmente dal mercenario, morire tra le sue braccia per un attacco cardiaco. Batman riuscirà poco dopo a riavviare il suo cuore grazie ai guanti di Electrocutioner.}} *Invece lo farai: mi affronterai con tutta la determinazione, o morirai. Qualcuno oggi deve morire: io, tu o il clown. Decidere a chi di noi toccherà questa sorte spetta solo a te! ('''Bane''') ====''Arkham Knight''==== *Sono che un uomo della tua intelligenza sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, Garfield. Sono certo che ti sei preparato ad ogni eventualità. ('''Tomaso Panessa''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". Convocato l'esperto di effetti speciali Garfield Lynns il produttore cinematografico Tomaso Panessa gli dà una brutta notizia: nonostante l'ottima recezione della critica il kolossal "The Inferno" è stato un flop per il grande costo degli effetti speciali e pertanto Lynns dovrà essere licenziato. Consapevole dell'ipocrisia del suo capo, che sperpera quotidianamente enormi quantità di denaro per i propri vizi, il tecnico ha già elaborato una cruenta vendetta: appena Panessa si accende uno dei suoi sigari Lynns gli sputa in faccia della benzina ingoiata in precedenza, bruciandolo vivo e dando via alla propria carriera criminale come Firefly.}} *Mi spiace capo, ma lo devo fare. Per la banda. ('''Scratch''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". A pochi giorni dalla morte di Joker un membro della sua banda, Scratch, elabora un piano per prendere il comando: egli piazzerà di nascosto una bomba in una statua del clown in modo da distruggerla e uccidere Harley Quinn, da lui reputata troppo debole e instabile per guidare la banda. Entrato nella stanza di Harley, Scratch chiede scusa al capo per quanto sta per fare, ma in quel momento sente la voce del clown schernirlo: terrorizzato, il criminale si rende tuttavia presto conto che si tratta solo di una registrazione all'interno della statua. Apparentemente sollevato, Scratch realizza tuttavia che ciò significa che è stato scoperto: prima di poter fare alcunché egli viene attaccato a sorpresa da Harley, che gli fracassa il cranio con la sua mazza da baseball.}} *Qualunque cosa, Hugo, per favore... ('''Quincy Sharp''') ::{{spiegazione|Una delle "storie di Gotham City". Ex direttore dell'Arkham Asylum e sindaco di Gotham, Quincy Sharp viene condannato per il suo appoggio a Hugo Strange, che lo aveva manipolato e plagiato completamente: difendendo imperterrito quello che considera il suo maestro, Sharp si ritrova presto solo nella propria cella. Improvvisamente egli inizia a vedere un'allucinazione di Strange, impiantata nel suo subconscio dal dottore quando ancora era in vita: consolando il suo burattino un'ultima volta, l'allucinazione ordina a Sharp di impiccarsi con le lenzuola della cella.}} *Batman è tutto mio! ('''Kristina Bell''') ::{{spiegazione|Nel pieno della crisi scatenata da Spaventapasseri e dal misterioso Cavaliere di Arkham, Batman scopre un altro problema: Harley Quinn è riuscita ad accedere ai Panessa Studious, luogo in cui ha rinchiuso quattro individui infettati col sangue folle di Joker, e li ha liberati. Facendosi aiutare da Robin, Batman si appresta ad affrontarli uno ad uno: la prima della lista è l'ex broker Kristina Bell, rifugiatasi con alcuni scagnozzi nella casa stregata. Dopo aver eliminato gli sgherri, Batman riesce a stordire la folle senza alcuna difficoltà: riportata in cella, Kristina verrà successivamente assassinata da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *Nessuno batte Goliath! Ora ti distruggo! ('''Albert "Gotham Goliath" King''') ::{{spiegazione|Insieme al fido Robin, Batman si appresta ad affrontare l'infetto Albert "Gotham Goliath" King, un ex wrestler notevolmente muscoloso. Divertito dalla situazione, King sfida Batman al "match del secolo": dopo un arduo scontro tuttavia il dinamico duo riesce ad avere la meglio sul colossale nemico. In base all'ordine scelto dal giocatore per affrontare gli infetti, King verrà ucciso fuori campo o direttamente sotto gli occhi di Batman da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *...Niente Bis? ('''Johnny Charisma''') ::{{spiegazione|Poiché Johnny Charisma, ex cantante infettato dal Joker, si è collegato a numerosi esplosivi presenti nel cinema, Batman elabora un piano: mentre lui distrarrà il folle Robin si occuperà di disattivare gli esplosivi. Una volta visto entrare il vigilante, Charisma inizia a cantare una canzone: a peggiorare le cose, Batamn vede in lui un'allucinazione di Joker che canta una canzone derisoria verso di lui. Fortunatamente, Robin riesce a disinnescare in tempo tutte le bombe, permettendo al suo mentore di tramortire Charisma: in base all'ordine scelto dal giocatore per affrontare gli effetti, il cantante verrà ucciso fuori campo o direttamente sotto gli occhi di Batman da Henry Adams, l'ultimo infetto rimasto.}} *Questo è...Inaspettato. Sarai davvero...Spettacolare! ('''Henry Adams''') ::{{spiegazione|Una volta sconfitto l'ultimo infetto (Johnny Charisma o Albert King a seconda della scelta dello spettatore) e catturata anche Harley Batman torna nella sala principale del cinema, ma trova una brutta sorpresa: apparentemente l'unico infetto rimasto sano, il professor Henry Adams è in realtà impazzito e, dopo aver aperto ad Harley e i suoi uomini, ha ucciso gli infetti. Prendendo in ostaggio Harley, Adams costringe i due eroi alla resa e uccide l'ultimo infetto rimasto: ad una sconvolta Harley egli spiega di voler attuare una "selezione naturale" per far sopravvivere il Joker migliore. Provocato dall'allucinazione di Joker, Batman si prepara ad attaccarlo: vedendo che il vigilante è a sua volta un infetto, Henry rimane sconcertato e sceglie di spararsi in testa, comprendendo che un Joker con il corpo di Batman sarà inarrestabile.}} *La natura vince sempre... ('''Pamela Lilian Isley/Poison Ivy''') ::{{spiegazione|Ormai pronti ad annientare Batman e a distruggere Gotham, Spaventapasseri e il Cavaliere di Arkham preparano la fase finale del suo piano: grazie al dispositivo Nubifragio, montato sul Tank del cavaliere, essi diffondono in tutta la città la letale tossina della paura seminando il panico. Non potendo fare altro, Batman si allea con la sua vecchia nemica Poison Ivy, unica supercriminale a non essersi alleata con Spaventapasseri: metre Batman distruggerà il nubifragio Ivy risveglierà alcune antiche piante nel sottosuolo della città e le utilizzerà per purificare l'atmosfera. Nonostante le allucinazioni di Joker lo tormentino sempre di più, Batman riesce ad annientare la Milizia nemica anche grazie al supporto delle piante: il Cavaliere si fa avanti di persona ma viene presto sconfitto e il Nubifragio distrutto. Tornato da Ivy, Batman scopre il caro prezzo per la vittoria conseguita: l'ex criminale infatti è stroncata dallo sforzo immane e, dichiarando l'eterna vittoria della natura, spira tra le braccia di Batman dissolvendosi nell'aria e lasciando un fiore appena nato sotto di se.}} *No, Bruce! Non lasciarmi, ti prego! Ho bisogno di te... ('''Personalitá di Joker''') ::{{spiegazione|Con Robin preso in ostaggio, Spaventapasseri costringe Batman ad arrendersi e a recarsi nell'ormai diroccato Arkham Asylum per compiere l'atto finale del suo piano: dopo aver fatto smascherare il vigilante da Gordon in diretta televisiva egli procede ad iniettargli una dose massiccia di tossina della paura. In questo modo la personalità di Joker prende finalmente il sopravvento e il criminale si immagina le stragi che potrà compiere con il corpo di Batman: Spaventapasseri nel frattempo proclama la debolezza del suo avversario, ma vedendo Bruce Wayne con la personalità di Joker ridergli in faccia gli inietta un'altra dose. Ora costretto ad affrontare la sua paura di essere dimenticato, Joker viene infine sconfitto dalla personalità di Batman, che lo rinchiude in una cella simile a quelle della Terapia Intensiva del manicomio: supplicando di essere liberato, Joker viene relegato per sempre ai recessi della mente di Bruce Wayne, svanendo e venendo definitivamente sconfitto dalla sua nemesi.}} *Ostinato, stupido pazzo! Per questo lei ti amava... ('''Nyssa Raatko''') ::{{spiegazione|Indagando su alcuni misteriosi omicidi Batman scopre una guerra interna in senno ai suoi vecchi nemici, la Lega degli Assassini: la secondogenita di Ra's, Nyssa Raatko, vuole infatti uccidere il padre morente e distruggere l'ultimo Pozzo di Lazzaro per impedirgli di resuscitare e sconfiggere così la malvagità della lega una volta per tutte. Recuperato Lazzaro e giunto al cospetto del suo antico nemico, Batman viene messo davanti ad un'ardua scelta: salvare Ra's e rimanere fedele ai propri principi o lasciarlo morire e sconfiggere così la Lega una volta per tutte. Se il giocatore decide di salvare Ra's Batman affronta Nyssa e i suoi uomini sconfiggendoli mentre Ra's recupera vigore: dopo aver trafitto la figlia mortalmente l'assassino si ritira, dichiarando al vigilante che tornerà. Desolato per l'ennesima uccisione del suo nemico, Batman si offre di curare Nyssa con Lazzaro, ma la donna rifiuta non volendo diventare come il padre: comprendendo che la sorella Talia amava il vigilante proprio per il suo stoicismo, Nyssa spira tra le sue braccia.}} *Detective? Fiero...Di...Te. ('''Ra's Al Ghul''') ::{{spiegazione|Indagando su alcuni misteriosi omicidi Batman scopre una guerra interna in senno ai suoi vecchi nemici, la Lega degli Assassini: la secondogenita di Ra's, Nyssa Raatko, vuole infatti uccidere il padre morente e distruggere l'ultimo Pozzo di Lazzaro per impedirgli di resuscitare e sconfiggere così la malvagità della lega una volta per tutte. Recuperato Lazzaro e giunto al cospetto del suo antico nemico, Batman viene messo davanti ad un'ardua scelta: salvare Ra's e rimanere fedele ai propri principi o lasciarlo morire e sconfiggere così la Lega una volta per tutte. Se il giocatore sceglie di lasciar morire Ra's Batman affronta e sconfigge i lealisti della Lega:Nyssa allora si prepara ad uccidere il padre ormai condannato a morte, ma viene fermata dal vigilante che vuole lasciar morire naturalmente il suo antico nemico. Comprendendo le sue ragioni, Nyssa si ritira promettendo di non tornare più a Gotham con la Lega: portato da Batman al commissariato, un commosso Ra's dichiara di essere fiero di lui prima di cadere in coma, destinato a morire entro pochi giorni.}} *Non sei costretto a farlo! Ti darò denaro, droga, armi, pistole, tutto quel che vuoi! Prenderò un aereo, lascerò Gotham, non mi farò più vedere! Andrò ovunque... Ovunque vorrai! ('''Roman Sionis/Maschera Nera''') ::{{spiegazione|Rinunciando al ruolo di Cavaliere di Arkham e riappacificandosi col suo mentore Batman, Jason Todd diventa il vigilante Cappuccio Rosso e inizia a perseguitare i criminali: il suo nuovo obbiettivo è Maschera Nera, uno dei più antichi gangster di Gotham. Dopo alcune indagini, Jason si reca nella sua principale base di spaccio, affrontandolo con i suoi uomini: a differenza del suo mentore Cappuccio Rosso non si fa scrupoli morali e presto massacra l'intera banda. Trascinato vicino ad una finestra, Maschera Nera chiede pietà allo spietato e sanguinario vigilante e si offre di dargli tutto quello che vorrà: per tutta risposta Jason lo scaglia sadicamente fuori dalla finestra, ordinandogli di portare i suoi saluti al Joker una volta all'inferno.}} {{Batman}} [[Categoria:Batman]] [[Categoria:Ultime parole dai media| Batman]] 2s98kc7ulrma4z0d4lqad0dlel8hqdm John Chetwode Eustace 0 163410 1218257 1210998 2022-07-21T23:40:01Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Tour through Italy.tif|miniatura|Frontespizio dell'edizione originale di ''Tour through Italy'']] '''John Chetwode Eustace''' (1762 – 1815), presbitero, scrittore e antiquario britannico. ==Citazioni di John Chetwode Eustace== *{{NDR|La [[Reggia di Caserta]]}} Questo cospicuo palazzo è uno dei più nobili edifici regali d'Europa, per ampiezza ed altezza.<ref>Da ''Classical Tour through Italy'', vol. III, p. 73; citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Da Capua a Caserta'', Istituto Italiano D'Arti Grafiche, Bergamo, [https://archive.org/details/dacapuacaserta87digi/page/80 p. 81].</ref> * Le montagne {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione.<ref>Da ''Classical Tour through Italy'', Londra, 1815].</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Eustace, John Chetwode}} [[Categoria:Antiquari britannici]] [[Categoria:Presbiteri britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] qhpew8b98ujm4jf70y0hrtnd8gzo9pw Mazdak 0 165984 1218149 1037345 2022-07-21T14:26:41Z Gaux 18878 /* Citazioni su Mazdak */ Ignaz von Döllinger wikitext text/x-wiki [[Image:The Iranian prophet Mazdak being executed.png|thumb|300px|La morte di Mazdak in una edizione illustrata dello ''[[Shāh-Nāmeh]]'']] '''Mazdak''' (... – 524 o 528), profeta e rivoluzionario persiano. ==Citazioni su Mazdak== *Mazdak fu un riformatore religioso: ma il suo programma ebbe anche un contenuto sociale. Voleva la comunanza dei beni: voleva che le donne fossero poste in comune. Non era soltanto fantasia di un utopista. L'utopia aveva un suo fondamento nelle condizioni economiche e sociali dello stato persiano. Economicamente, si trattava di ristabilire un equilibrio che la concentrazione della ricchezza nelle mani dei nobili, specialmente, e degli alti dignitari aveva rotto da un pezzo. ([[Raffaele Pettazzoni]]) *''Uom che ti cerchi sapienza, nuova | Religion festi alla terra e in mezzo, | Qual possesso d'ognun, ricchezze e donne | Ponesti ancor. Qual cosa mai potrìa | Far conoscere il padre allor che ha figli, | E figlio come mai scerner potrìa | L'autor de' giorni suoi? Quando sono pari | Gli uomini in terra e principi da servi | Manifesti non vanno, oh! chi mai fia | Che cerchi del servir la trista porta, | E sovrano poter come fia dato | Esercitar? Di me, di te, chi fia | Addetto servo, e per qual modo il reo | Fia distinto da giusto? E se alcun muore, | A chi il possesso e la sua casa, allora | Che il servo all'opre addetto e il re del mondo | Pari fra lor saranno? Oh! tutto il mondo | Deserto andrà per le dottrine tue, | Né vuolsi inver che tanto mal s'innesti | In suol d'Irania. Prenci tutti e donni! | Che per mercede servirà? Tesori | Posseggon tutti, e tesorier chi fia? | Davver! che queste cose alcun non disse | De' profeti d'un dì; ma tu del core | Annidi nel profondo alta stoltizia, | Meni la gente all'infernal dimora | E le opere più ree non stimi ree!'' (''[[Shāh-Nāmeh]]'') *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago Mazdak che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Persiani]] [[Categoria:Persone del Medioevo]] [[Categoria:Profeti]] [[Categoria:Rivoluzionari]] 72m2mrrldzvvpsg05wvs116hhv1zy8v 1218150 1218149 2022-07-21T14:27:20Z Gaux 18878 no stub wikitext text/x-wiki [[Image:The Iranian prophet Mazdak being executed.png|thumb|300px|La morte di Mazdak in una edizione illustrata dello ''[[Shāh-Nāmeh]]'']] '''Mazdak''' (... – 524 o 528), profeta e rivoluzionario persiano. ==Citazioni su Mazdak== *Mazdak fu un riformatore religioso: ma il suo programma ebbe anche un contenuto sociale. Voleva la comunanza dei beni: voleva che le donne fossero poste in comune. Non era soltanto fantasia di un utopista. L'utopia aveva un suo fondamento nelle condizioni economiche e sociali dello stato persiano. Economicamente, si trattava di ristabilire un equilibrio che la concentrazione della ricchezza nelle mani dei nobili, specialmente, e degli alti dignitari aveva rotto da un pezzo. ([[Raffaele Pettazzoni]]) *''Uom che ti cerchi sapienza, nuova | Religion festi alla terra e in mezzo, | Qual possesso d'ognun, ricchezze e donne | Ponesti ancor. Qual cosa mai potrìa | Far conoscere il padre allor che ha figli, | E figlio come mai scerner potrìa | L'autor de' giorni suoi? Quando sono pari | Gli uomini in terra e principi da servi | Manifesti non vanno, oh! chi mai fia | Che cerchi del servir la trista porta, | E sovrano poter come fia dato | Esercitar? Di me, di te, chi fia | Addetto servo, e per qual modo il reo | Fia distinto da giusto? E se alcun muore, | A chi il possesso e la sua casa, allora | Che il servo all'opre addetto e il re del mondo | Pari fra lor saranno? Oh! tutto il mondo | Deserto andrà per le dottrine tue, | Né vuolsi inver che tanto mal s'innesti | In suol d'Irania. Prenci tutti e donni! | Che per mercede servirà? Tesori | Posseggon tutti, e tesorier chi fia? | Davver! che queste cose alcun non disse | De' profeti d'un dì; ma tu del core | Annidi nel profondo alta stoltizia, | Meni la gente all'infernal dimora | E le opere più ree non stimi ree!'' (''[[Shāh-Nāmeh]]'') *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago Mazdak che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Persiani]] [[Categoria:Persone del Medioevo]] [[Categoria:Profeti]] [[Categoria:Rivoluzionari]] km3zachj752c13v9k86ouizewkdcsy2 Generazione Y 0 167709 1218317 1111099 2022-07-22T06:29:21Z Ibisco 49387 Sottosezione con 3 citazioni di Silvia Sciorilli Borrelli wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Dad with a Bjorn.jpg|thumb|Generazione Y]] __NOTOC__ Citazioni sulla '''generazione Y''', '''millennial generation''', '''generation next''' o '''net generation'''. *Alcuni hanno suggerito come etichetta alternativa quella di [[Generazione Z]], ma il nome funzionerebbe solo se la fascia di età precedente si chiamasse Generazione Y; ora che il termine Millennial si è affermato, praticamente nessuno usa più la vecchia denominazione, che pure era stata proposta. Quindi Generazione Z è un nome che nasce già cadavere, tanto più che ai giovani non piace essere chiamati con un appellativo che ricorda chi è venuto prima di loro: è per questo che i membri della [[Generazione X]] (quella successiva ai [[Baby boomer]]) non hanno voluto chiamarsi «Baby buster» e i Millennial non si sono mai affezionati a Generazione Y. Generazione Z sarebbe un ulteriore derivato, e le etichette generazionali che resistono al tempo sono sempre le più originali. ([[Jean Twenge]]) *In un mondo globalizzato, che non dà lavoro né assicura benessere, ai ''Millenials'' non resta che fare affidamento sull'effimero del proprio marchio. La loro identità raramente arriva in superficie, vive nei capillari di social media, reality e talent. Da [[Andy Warhol]] e "Saremo in futuro tutti famosi per 15 minuti"<ref>{{cfr}} [[Andy Warhol]]: «Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti.»</ref> siamo passati al ragazzino che vuole essere famoso per 15 amici. ([[Roberto D'Agostino]]) *Le persone sono abituate a parlare dei millennial come se fossimo degli adolescenti. Ma ora siamo tutti sulla trentina. Stiamo crescendo dei figli, ci sposiamo e abbiamo famiglie, e abbiamo mutui e dobbiamo pagare per i nostri prestiti universitari. È importante che il Congresso sia in contatto con questa realtà. Le persone tendono a interpretare la mia posizione come un attacco alle generazioni più anziane. Ma non si tratta di questo. È un problema di rappresentanza. Non abbiamo abbastanza rappresentazione intergenerazionale. Siamo governati in larga parte da una generazione sola. Questo non vuol dire che questa generazione dovrebbe essere senza potere, ma che anche gli altri dovrebbero essere qui. ([[Alexandria Ocasio-Cortez]]) ===[[Marino Niola]]=== *Più che una generazione, sono una specie in mutazione. Con il cambiamento epocale scritto nel nome. Li chiamiamo millennials, con una definizione che evoca le incognite delle grandi svolte, l'inquietudine del numero mille. *Nata nei primi anni Novanta come millennial generation, in origine l'espressione designava coloro che sarebbero diventati adulti con l'avvento del Duemila. Gli inventori, William Strauss e Neil Howe, avevano bisogno di un'etichetta semplice per classificare nella loro teoria delle culture generazionali i bambini nati fra il 1982 e il 2004. Ragazzi che hanno la stessa età, e lo stesso dna, di internet. Tanto è vero che li hanno identificati anche come generazione internet e, in seguito, come nativi digitali. Perché a disegnarne il profilo collettivo e a definirne il destino storico è la rete. Che ne ha fatto i protagonisti di un testacoda generazionale senza precedenti. Perché per la prima volta i figli della galassia virtuale hanno invertito i flussi di trasmissione della cultura e dei valori. Perché sono fatti a immagine e somiglianza del web, ne compartecipano l'orizzontalità, la simultaneità e l'assenza di autorità. E perché si sono fatti maestri di se stessi. Ma anche nostri. *La naturalità con cui i nativi stanno di casa nella tecnologia, li ha sparati molto più avanti dei loro genitori e insegnanti. [...] Addirittura oggi l'iniziazione funziona alla rovescia, nel senso che sono i nativi digitali a iniziare i loro genitori, portati dalle onde del web come migranti in cerca di approdi. Richiedenti asilo in un mondo nuovo e pieno di promesse, di cui i ragazzini custodiscono gelosamente le chiavi. Sono loro a decidere se e quando aprire cancelli e cancelletti a mamme, papà e insegnanti. È una lotta impari fra grandi che si arrampicano faticosamente, e volenterosamente, sulle scale impervie dell'alfabetizzazione tecnologica e la facilità irridente di pischelli che sembrano nati imparati e surfeggiano leggeri sulle onde del web. ===[[Silvia Sciorilli Borrelli]]=== *Non è vero che "non abbiamo avuto voglia di fare niente" come tanti dicono. Abbiamo preso in pieno crisi finanziarie, cambiamenti scolastici e universitari e il passaggio alla moneta unica, che ha avuto un impatto innegabile sull’economia. Siamo cresciuti tra le riforme del lavoro Treu e Biagi, che portavano flessibilità. Ai tempi era un aiuto, poi è diventata un modo per risparmiare sul costo del lavoro. Gli stage, i co.co.co., i contratti a progetto hanno avuto un impatto devastante sui nostri percorsi. Siamo stati sfortunati. È come se fossimo rimasti a mezz'aria. Poi c’è chi approfitta del reddito di cittadinanza, ma non ci si può concentrare solo su questi casi. *Non ci siamo appropriati del dibattito pubblico che ci riguardava. Negli ultimi anni lo scontento si è trasferito dalle piazze alla rete, questo in parte ha contribuito a una defezione dalle manifestazioni pubbliche. Anche la cosiddetta "fuga dei cervelli" può essere considerata una forma di ribellione. Tanti però si sono arresi a un Paese che non è per giovani e non vuole cambiare. Non è stato utile nemmeno il voto di protesta, confluito nel [[Movimento 5 Stelle]]. L'idea di aprire il Parlamento "come una scatoletta di tonno" e mandare a casa "i vecchi" non ha funzionato. Il cambiamento passa dalle riforme, per cui ci vogliono esperienza, competenza e visione politica. *Per far funzionare la macchina dello Stato serve la collaborazione tra generazioni, non lo scontro. Essere giovani non rende automaticamente più capaci, ma, allo stesso tempo, chi raggiunge posizioni apicali prima dei 40 anni non va sminuito, perché ha fatto almeno 15 anni di gavetta. Il nodo è permettere a tutti di poter avere riconoscimenti importanti nelle aziende già a partire dai 30 anni. Poi c'è chi ha meno ambizioni e sta bene nel suo perimetro, ma chi vuole crescere ha il diritto di poterlo fare. ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Baby boomer]] *[[Generazione X]] *[[Generazione Z]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Demografia]] [[Categoria:Sociologia della comunicazione]] 2acmtzdolh5cziiucuk3eiiku9ofj0q Discepolo 0 168370 1218182 1052136 2022-07-21T18:25:31Z Mariomassone 17056 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Jules-Claude Ziegler - Giotto dans l'atelier de Cimabue.jpg|thumb|''Giotto nel laboratorio di Cimabue'' (J. Ziegler, 1847)]] Citazioni sul '''discepolo'''. *Discepolo svogliato è un amante senza denaro. ([[Saʿdi]]) *Il discepolo non possiede né soluzioni né problemi, ma solo un vocabolario. La sua funzione si riduce a formulare banalità nel lessico del maestro. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) *Il grande pericolo d'ogni discepolo è quello di limitarsi a copiare il [[maestro]]. ([[Marcelo Caetano]]) *Il segreto di ogni sana educazione è di far sì che ogni allievo impari da sé, invece di istruirlo convogliando dentro di lui una serie di nozioni in base ad un sistema stereotipato. ([[Robert Baden-Powell]]) *Non rimproverare troppo presto l'allievo, perché ciò andrà a detrimento della sua intelligenza e scoraggerà la sua diligenza, ma ammoniscilo dolcemente: questo farà sì che egli si voglia correggere e che sia contento di proseguire spinto dall'amore e dalla speranza di apprendere... Fa che il maestro dica: "Qui tu fai bene". Perché ti assicuro che nessuna pietra è più efficace a render aguzza una buona intelligenza e a incoraggiare l'amore per l'apprendimento che la lode... Secondo la mia opinione l'amore funziona più della paura, la dolcezza più delle percosse, per far apprendere in modo giusto un bambino. ([[Roger Ascham]]) *Oggigiorno tutti i grandi uomini hanno dei discepoli, ed è sempre Giuda che scrive la biografia. ([[Oscar Wilde]]) *Solo un'epoca di discepoli può dare un'epoca di geni, poiché solo chi è prima capace di ascoltare e di comprendere si alimenta una maturità personale che lo rende poi capace di giudicare e di affrontare, fino – eventualmente – ad abbandonare ciò che lo ha alimentato. ([[Luigi Giussani]]) *Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei discepoli piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie. ([[Scipio Sighele]]) ==Voci correlate== *[[Apprendimento]] *[[Maestro]] *[[Maestro e discepolo]] *[[Studente]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} [[Categoria:Istruzione]] nqyejwmfba6h8j4cf5fo1niv8kgjy6y Enigmista 0 174252 1218233 1211579 2022-07-21T22:24:23Z 2.41.138.206 /* The Batman (film) */ wikitext text/x-wiki [[File:Frank Gorshin Riddler 1967.jpg|thumb|L'Enigmista interpretato da Frank Gorshin]] L''''Enigmista''', vero nome è '''Edward Nigma''' (o '''Nygma''', in alcune storie è chiamato '''Edward Nashton'''), personaggio dei fumetti creato da [[Bill Finger]] e [[Dick Sprang]] nel 1948, pubblicato dalla [[DC Comics]]. ==Citazioni dell'Enigmista== *Ah sì, davvero? Dimmi una cosa, caro Eddy: se sei tanto intelligente, perché non sei anche ricco? (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *Che valore attribuisci a una bella dormita? Questo è il vero enigma da risolvere. (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *Dimmi, Enigmista, come fai a dividere la tua attenzione in 32 direzioni a mantenere la concentrazione per tenere insieme il tuo mondo? Non puoi! (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *È questo, Maggie, l'indovinello. (''[[Batman Forever]]'') *E se fosse "Mr. E"? (''[[Batman Forever]]'') *Basta con gli indovinelli! (''[[Batman Forever]]'') *"Io vedo senza vedere. Per me l'oscurità è chiara come la luce del giorno". Che cosa sono? (''[[Batman Forever]]'') *Povero Edward, li ho salvati entrambi. Io sono tanto Bruce Wayne che Batman, non perché ne sia obbligato, no... perché questa è la mia scelta. (''[[Batman Forever]]'') *Pensi di avere la meglio su Poison Ivy, Joker e Bane? Quando scopriranno che Hush era l'Enigmista... ti daranno la caccia come a un ratto. Non sarà piacevole. (''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'') *Indovina questo: chi è il peggior nemico di se stesso? (''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'') *Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? (''[[The Batman]]'') *Come ne faccio parte? (''[[The Batman]]'') ===''DC Animated Universe''=== ====''[[Batman (serie animata)|Batman]]'' (serie animata)==== *Sei solo un idiota se pensi di potermi scaricare così! La tua perfida abilità immorale non è degna di un intelletto come il mio! *Bene bene! Ma che bei costumi! Si può sapere chi vi ha invitato? Sai cosa succede a chi si intrufola? Deve misurare la sua arguzia con l'Enigmista! *Ne dubito. Ho fatto in modo che tutti i pericoli fossero letali. Vi restano otto minuti, miei signori, e dopo Mockridge diventerà l'unico squalo del mondo degli affari... ma sarà morto. *Mi dispiace tanto, ragazzi, ma non mi troverete mai. Io non mi trovo nemmeno qui al luna park. E quando voi sarete fuori dal labirinto, io non sarò più nemmeno in città. *Attento, vigilante. Sai come si dice: "la curiosità uccise il pipistrello" *Il giovane amico di Batman è piuttosto intelligente, ma non conosce tutte le risposte! *Io mi chiamo l'Enigmista! Edward Nygma non esiste più! Forse ti ricorderai che un giorno fu licenziato da un datore di lavoro ingrato! Quella era una faccenda privata e avrebbe dovuto restare tale!! *Ma lo sarebbe stata se tu non fossi intervenuto facendo di Nygma un fuggiasco, così io ho cancellato Nygma! Così come adesso cancellerò te, Batman! *Possiamo continuare questo gioco finché reggerà! Qualsiasi numero tu pensi, noi possiamo raddoppiarlo! ====''[[Batman - Cavaliere della notte]]''==== *Indovina indovinello: pronti per il furtarello? ===''[[Batman Forever]]''=== *"Se guardi i numeri che ho sulla faccia, vedrai che del tredici non vi è traccia". *"Strappane uno e grattane la testa, ciò che rosso era nero resta"... *"Noi otto andiamo sempre avanti ed indietro mai per salvare i nostri regnanti da pericoli e guai"... *"Siamo piccole cose di uso quotidiano e ci trovi tutte in '''u'''n c'''a'''mp'''o''' da t'''e'''nn'''i'''s"... *Tu avresti dovuto comprendere... Ma vedrai ti farò comprendere io! *La caffeina ti fa male!? *Edward Nygma, accomodati pure! Sei il prossimo concorrente di Vuota il cervello! "Oh, ehm, ah, oh Dio... ehm, scelgo quello che c'è... dentro il cranio numero uno!" Che cosa abbiamo per lui, Johnny? "Mi sa che questa volta ho proprio sfondato!" La mia scatola cranica? "Può darsi!" Comunque sia sono intelligente, sono un genio. Anzi no, sono parecchi geni! Uno stormo, una mandria, un branco di fantastici Freud! E indovinami questa, Freddy! Qual è quella cosa che è tutto per qualcuno e niente per tutti gli altri? La tua mente, baby! E adesso la mia sta pompando la potenza della tua! Ti sto, succhiando l'anima, ti sto accorciando lo spirito! Mi cibo del tuo cervello! FRED!!! *Dubbi, signor Wayne?! Il mio lavoro può sollevare troppi dubbi?!? Ma come mai nessuno ancora... Ti ha mai messo al tuo posto? *Castello Wayne! Mmh! Ci vediamo presto. *Te l'ha mai detto nessuno che hai un serio problema di controllo degli impulsi?! *Questo è il tuo cervello nel Box! E questo è il mio cervello nel Box! C'è forse qualcun altro che si vuole accomodare?! *Spero ci sia un coperto in più. *Solo un amico ma tu puoi chiamarmi l'Enigmista. *Ma se io parlassi cosa ti impedirebbe di uccidermi o imperatore della notte? Per inciso, la faccia non ti guarirà mai se non la pianti di grattarti. *Ehi, Due Facce! Mi insegni a prendere a pugni la gente? *Oooh! Mi sembra assai spassoso! Fammi provare, fammi provare! *Centoquarantamiladuecentoventisette, centoquarantamiladuecent... Ho perso il conto! Ahahahaha! *Mi stai rovinando la festa, Harvey! Hai perso la testa?!? *Sì, ma avresti potuto avvisarmi di tutto, pianificare... Vendere l'esclusiva alla televisione! ...La tua entrata era buona, la sua migliore! La differenza? Senso dello spettacolo. *Non dimenticare il piano, sorprendere e catturare! *E questo vale per tutti e due voi. *Batman? Batman, lei dice... viene a liberarla?! Oh oh oh! Brr! Brr! Infatti... Ci conto molto!!! *Aaaah! Mi hai affondato una nave da battaglia! *Qui è il vostro comandante che vi parla: vogliate tornare a sedere, ci aspettiamo un po' di turbolenza! Ahahaha! Aahh! L'ho colpito! Speriamo che la scatola nera venga ritrovata! *Adesso... Si comincia a giocare sul serio! *Indovina, indovinello. Chi ha paura del bel pipistrello? *Perche il sapere è potenza...e simile a Dio divento... IO​. *Per me? Davvero??? Dimmelo! *Ti preeegooo! Non puoi essere altro che un pipistrello! *Perché... perché non riesco a ucciderti? Troppi dubbi... troppi dubbi... *Chi... chi seeeei? *E come potrei dimenticarti? *Non te lo dico se non mi chiedi "per piacere"... *IO... sono Batman!! ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== *Un paradosso, detective, è quando... *Questi sono i reperti medici svolti sugli omicidi dei consiglieri Kenkis e del suo assistente. Entrambe le vittime sono state trafitte mortalmente nel cranio attraverso il globo oculare, l'arma era una sorta di punta di metallo. *Anche Sghellers è stato trafitto da una punta di metallo. Direi improbabile come coincidenza, non credete? *Quasi. L'amore di una donna e tutto il resto. Ma sappiamo entrambi com'è andata a finire. Accidenti! *Sapevo che avresti piagnucolato, e forse pensi di costituirti, per fortuna l'altra metà ce l'ho io! Ti piacciono i giochi di prestigio? *Ok, questo è vero. Ma lo sto facendo per il tuo bene. Se fossi in te, e lo sono, mi darei da fare, vuoi trovare il corpo per primo, no? *Purtroppo è la migliore sepoltura che le circostanze permettano... ma volevo fare un ultimo pasto insieme. Ero un uomo a pezzi signorina Kringle. Due metà in guerra tra loro... ma grazie a te... ora sono integro! Non ti dimenticherò. Mi prendi di notte e mi lasci di giorno. Non soffri se mi hai ma se non ritorno. Che cosa sono? *Non dovrebbe avvicinarsi di soppiatto, non è educato! *Allora! Dunque... vediamo, se non posso allargare la fossa... dovrò rimpicciolire te! Chi si è mangiato il mio sandwich? Per essere una foresta isolata devo dire che c'è un bel viavai! Vorrà dire che starete più stretti lì dentro! Torno presto! *Oh mio... signor Pinguino? *Vorrei dei consigli! Signor Pinguino... questi omicidi... mi hanno cambiato! E come la farfalla... ho la consapevolezza che a questo punto non possa più tornare ad essere un bruco, e lei è uno dei killer più famosi di Gotham e per questa l'ho portata qui! In parte perché... speravo lei potesse... guidarmi su questa nuova strada! *Oh, no, no! Lavoro per lo scientifico. Lei crede nel destino? *Un uomo che non ha niente da amare... è un uomo che non scenderà mai a patti! Un uomo che non potrà... essere tradito, un uomo che non risponde a nessuno! Tranne che a se stesso! E questo è l'uomo che vedo davanti a me! Un uomo libero! *Ehi! EHI! Tu lo sai chi è lui? Jeremiah Valeska. E sì, da dieci anni lui è un vegetale. Non pensa e non sente niente. Ma lui è una leggenda! E se proprio vuoi metterti contro una leggenda... fallo per bene. ===''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'' (film)=== *Zitto, Batman... Zitto... *Sono l'uomo che distruggerà la tua vita, prima di prenderla. *L'abbiamo già visto. O almeno Thomas Elliot l'ha visto. Tu girerai in tondo, mentre io uccido i tuoi amici, uno a uno... *Nessuno a cui tieni davvero è salvo! Presto, Batman. Molto presto... *Bene, finalmente l'hai capito, Batman. Lo sai? Mi stavo annoiando. *È l'inventore delle parole crociate... Tsk, ignorante. *Quell'inutile incompetente, doveva essere uno specialista. È stato l'unico che mi abbia voluto aiutare... e quando l'operazione non ha avuto esito positivo mi ha detto di sistemare i miei affari... Ma non accettavo che quella fosse la mia fine. No, no, no, ho trovato un altro modo. *Mi è servita solo qualche mazzetta e mi sono potuto immergere nelle sue acque curative. In quel momento sono riuscito a vedere tutto, a sapere tutto. Compresa la risposta al mio enigma più frustrante: chi è in realtà Batman? Era talmente ovvio, è stato sempre di fronte a me. In un attimo di ispirazioni ho visto un modo per distruggere te e ottenere la vendetta sul lurido criminale che mi ha mancato di rispetto in passato. Mi serviva una persona nuova, la mia vera identità doveva essere tenuta in segreto. Uno a uno sono riuscito a convincere, a persuadere e a costringere gli altri a fare la loro parte… e a eseguire i miei ordini. Vedi Batman, questo è il mio gioco e tutti quanti seguono le mie regole. Persino tu. *Oh, me tapino, ho fallito un’altra volta... È il momento dell'enigma, suppongo. Indovina questo, commissario Gordon. Chi è Batman? *Oooh, non dovevi farlo, mi serviva per controllarlo... *Indovina questo: “Meno ne hai e più valgo. Che cosa sono?” Risposta: un amico. *Non c'è tempo. *Cosa fa un bastone con una lama? Punisce chi prova a salvare la persona che ama. *Stasera mostrerò a tutti ciò che nessuno è riuscito a fare: uccidere Batman! Riesci a sentirlo, Bruce? Senti che tutto ti sta scivolando via? Cosa pensi di me adesso? *Te lo ripeto: che cosa pensi di me adesso?! *Che paroloni per un uomo morto. *Rimangiatelo subito!! *Maledetto!! Sta' zitto!!! *Ormai non ho più paura di loro. Finiranno esattamente come finirai tu! *Ti ho in pugno, adesso! *Ho vinto! Ho vinto!!! Ho vintoooo!!! *Non mi lasciare!!! Ti prego!! Tirami su!! Tirami su!!! Ti pregooo!!! *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} No, no, aspetta! Tu sei Batman, non puoi lasciarmi cadere! ===''[[The Batman]]'' (film)=== *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! *Ora... sta'... fermo. *Sei venuto... *Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città. *Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu. *Lo vedrai. *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. *Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?! *Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson. *Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? *Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? *Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare? *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. *Ho ordinato una fetta di torta di zucca. *Ci siamo rivisti all'inferno. *"Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti. *Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo. *Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra. *Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato. *Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione! *No! No!! No!!! Nooooo!!! Noooooo!!! Non era in questo modo che doveva andare!!! Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! *Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito. *Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Personaggi di Batman]] 32j9zpwsrphm56h1njdt8yqu0d5sgmb 1218237 1218233 2022-07-21T22:39:59Z 2.41.138.206 /* The Batman (film) */ wikitext text/x-wiki [[File:Frank Gorshin Riddler 1967.jpg|thumb|L'Enigmista interpretato da Frank Gorshin]] L''''Enigmista''', vero nome è '''Edward Nigma''' (o '''Nygma''', in alcune storie è chiamato '''Edward Nashton'''), personaggio dei fumetti creato da [[Bill Finger]] e [[Dick Sprang]] nel 1948, pubblicato dalla [[DC Comics]]. ==Citazioni dell'Enigmista== *Ah sì, davvero? Dimmi una cosa, caro Eddy: se sei tanto intelligente, perché non sei anche ricco? (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *Che valore attribuisci a una bella dormita? Questo è il vero enigma da risolvere. (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *Dimmi, Enigmista, come fai a dividere la tua attenzione in 32 direzioni a mantenere la concentrazione per tenere insieme il tuo mondo? Non puoi! (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *È questo, Maggie, l'indovinello. (''[[Batman Forever]]'') *E se fosse "Mr. E"? (''[[Batman Forever]]'') *Basta con gli indovinelli! (''[[Batman Forever]]'') *"Io vedo senza vedere. Per me l'oscurità è chiara come la luce del giorno". Che cosa sono? (''[[Batman Forever]]'') *Povero Edward, li ho salvati entrambi. Io sono tanto Bruce Wayne che Batman, non perché ne sia obbligato, no... perché questa è la mia scelta. (''[[Batman Forever]]'') *Pensi di avere la meglio su Poison Ivy, Joker e Bane? Quando scopriranno che Hush era l'Enigmista... ti daranno la caccia come a un ratto. Non sarà piacevole. (''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'') *Indovina questo: chi è il peggior nemico di se stesso? (''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'') *Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? (''[[The Batman]]'') *Come ne faccio parte? (''[[The Batman]]'') ===''DC Animated Universe''=== ====''[[Batman (serie animata)|Batman]]'' (serie animata)==== *Sei solo un idiota se pensi di potermi scaricare così! La tua perfida abilità immorale non è degna di un intelletto come il mio! *Bene bene! Ma che bei costumi! Si può sapere chi vi ha invitato? Sai cosa succede a chi si intrufola? Deve misurare la sua arguzia con l'Enigmista! *Ne dubito. Ho fatto in modo che tutti i pericoli fossero letali. Vi restano otto minuti, miei signori, e dopo Mockridge diventerà l'unico squalo del mondo degli affari... ma sarà morto. *Mi dispiace tanto, ragazzi, ma non mi troverete mai. Io non mi trovo nemmeno qui al luna park. E quando voi sarete fuori dal labirinto, io non sarò più nemmeno in città. *Attento, vigilante. Sai come si dice: "la curiosità uccise il pipistrello" *Il giovane amico di Batman è piuttosto intelligente, ma non conosce tutte le risposte! *Io mi chiamo l'Enigmista! Edward Nygma non esiste più! Forse ti ricorderai che un giorno fu licenziato da un datore di lavoro ingrato! Quella era una faccenda privata e avrebbe dovuto restare tale!! *Ma lo sarebbe stata se tu non fossi intervenuto facendo di Nygma un fuggiasco, così io ho cancellato Nygma! Così come adesso cancellerò te, Batman! *Possiamo continuare questo gioco finché reggerà! Qualsiasi numero tu pensi, noi possiamo raddoppiarlo! ====''[[Batman - Cavaliere della notte]]''==== *Indovina indovinello: pronti per il furtarello? ===''[[Batman Forever]]''=== *"Se guardi i numeri che ho sulla faccia, vedrai che del tredici non vi è traccia". *"Strappane uno e grattane la testa, ciò che rosso era nero resta"... *"Noi otto andiamo sempre avanti ed indietro mai per salvare i nostri regnanti da pericoli e guai"... *"Siamo piccole cose di uso quotidiano e ci trovi tutte in '''u'''n c'''a'''mp'''o''' da t'''e'''nn'''i'''s"... *Tu avresti dovuto comprendere... Ma vedrai ti farò comprendere io! *La caffeina ti fa male!? *Edward Nygma, accomodati pure! Sei il prossimo concorrente di Vuota il cervello! "Oh, ehm, ah, oh Dio... ehm, scelgo quello che c'è... dentro il cranio numero uno!" Che cosa abbiamo per lui, Johnny? "Mi sa che questa volta ho proprio sfondato!" La mia scatola cranica? "Può darsi!" Comunque sia sono intelligente, sono un genio. Anzi no, sono parecchi geni! Uno stormo, una mandria, un branco di fantastici Freud! E indovinami questa, Freddy! Qual è quella cosa che è tutto per qualcuno e niente per tutti gli altri? La tua mente, baby! E adesso la mia sta pompando la potenza della tua! Ti sto, succhiando l'anima, ti sto accorciando lo spirito! Mi cibo del tuo cervello! FRED!!! *Dubbi, signor Wayne?! Il mio lavoro può sollevare troppi dubbi?!? Ma come mai nessuno ancora... Ti ha mai messo al tuo posto? *Castello Wayne! Mmh! Ci vediamo presto. *Te l'ha mai detto nessuno che hai un serio problema di controllo degli impulsi?! *Questo è il tuo cervello nel Box! E questo è il mio cervello nel Box! C'è forse qualcun altro che si vuole accomodare?! *Spero ci sia un coperto in più. *Solo un amico ma tu puoi chiamarmi l'Enigmista. *Ma se io parlassi cosa ti impedirebbe di uccidermi o imperatore della notte? Per inciso, la faccia non ti guarirà mai se non la pianti di grattarti. *Ehi, Due Facce! Mi insegni a prendere a pugni la gente? *Oooh! Mi sembra assai spassoso! Fammi provare, fammi provare! *Centoquarantamiladuecentoventisette, centoquarantamiladuecent... Ho perso il conto! Ahahahaha! *Mi stai rovinando la festa, Harvey! Hai perso la testa?!? *Sì, ma avresti potuto avvisarmi di tutto, pianificare... Vendere l'esclusiva alla televisione! ...La tua entrata era buona, la sua migliore! La differenza? Senso dello spettacolo. *Non dimenticare il piano, sorprendere e catturare! *E questo vale per tutti e due voi. *Batman? Batman, lei dice... viene a liberarla?! Oh oh oh! Brr! Brr! Infatti... Ci conto molto!!! *Aaaah! Mi hai affondato una nave da battaglia! *Qui è il vostro comandante che vi parla: vogliate tornare a sedere, ci aspettiamo un po' di turbolenza! Ahahaha! Aahh! L'ho colpito! Speriamo che la scatola nera venga ritrovata! *Adesso... Si comincia a giocare sul serio! *Indovina, indovinello. Chi ha paura del bel pipistrello? *Perche il sapere è potenza...e simile a Dio divento... IO​. *Per me? Davvero??? Dimmelo! *Ti preeegooo! Non puoi essere altro che un pipistrello! *Perché... perché non riesco a ucciderti? Troppi dubbi... troppi dubbi... *Chi... chi seeeei? *E come potrei dimenticarti? *Non te lo dico se non mi chiedi "per piacere"... *IO... sono Batman!! ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== *Un paradosso, detective, è quando... *Questi sono i reperti medici svolti sugli omicidi dei consiglieri Kenkis e del suo assistente. Entrambe le vittime sono state trafitte mortalmente nel cranio attraverso il globo oculare, l'arma era una sorta di punta di metallo. *Anche Sghellers è stato trafitto da una punta di metallo. Direi improbabile come coincidenza, non credete? *Quasi. L'amore di una donna e tutto il resto. Ma sappiamo entrambi com'è andata a finire. Accidenti! *Sapevo che avresti piagnucolato, e forse pensi di costituirti, per fortuna l'altra metà ce l'ho io! Ti piacciono i giochi di prestigio? *Ok, questo è vero. Ma lo sto facendo per il tuo bene. Se fossi in te, e lo sono, mi darei da fare, vuoi trovare il corpo per primo, no? *Purtroppo è la migliore sepoltura che le circostanze permettano... ma volevo fare un ultimo pasto insieme. Ero un uomo a pezzi signorina Kringle. Due metà in guerra tra loro... ma grazie a te... ora sono integro! Non ti dimenticherò. Mi prendi di notte e mi lasci di giorno. Non soffri se mi hai ma se non ritorno. Che cosa sono? *Non dovrebbe avvicinarsi di soppiatto, non è educato! *Allora! Dunque... vediamo, se non posso allargare la fossa... dovrò rimpicciolire te! Chi si è mangiato il mio sandwich? Per essere una foresta isolata devo dire che c'è un bel viavai! Vorrà dire che starete più stretti lì dentro! Torno presto! *Oh mio... signor Pinguino? *Vorrei dei consigli! Signor Pinguino... questi omicidi... mi hanno cambiato! E come la farfalla... ho la consapevolezza che a questo punto non possa più tornare ad essere un bruco, e lei è uno dei killer più famosi di Gotham e per questa l'ho portata qui! In parte perché... speravo lei potesse... guidarmi su questa nuova strada! *Oh, no, no! Lavoro per lo scientifico. Lei crede nel destino? *Un uomo che non ha niente da amare... è un uomo che non scenderà mai a patti! Un uomo che non potrà... essere tradito, un uomo che non risponde a nessuno! Tranne che a se stesso! E questo è l'uomo che vedo davanti a me! Un uomo libero! *Ehi! EHI! Tu lo sai chi è lui? Jeremiah Valeska. E sì, da dieci anni lui è un vegetale. Non pensa e non sente niente. Ma lui è una leggenda! E se proprio vuoi metterti contro una leggenda... fallo per bene. ===''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'' (film)=== *Zitto, Batman... Zitto... *Sono l'uomo che distruggerà la tua vita, prima di prenderla. *L'abbiamo già visto. O almeno Thomas Elliot l'ha visto. Tu girerai in tondo, mentre io uccido i tuoi amici, uno a uno... *Nessuno a cui tieni davvero è salvo! Presto, Batman. Molto presto... *Bene, finalmente l'hai capito, Batman. Lo sai? Mi stavo annoiando. *È l'inventore delle parole crociate... Tsk, ignorante. *Quell'inutile incompetente, doveva essere uno specialista. È stato l'unico che mi abbia voluto aiutare... e quando l'operazione non ha avuto esito positivo mi ha detto di sistemare i miei affari... Ma non accettavo che quella fosse la mia fine. No, no, no, ho trovato un altro modo. *Mi è servita solo qualche mazzetta e mi sono potuto immergere nelle sue acque curative. In quel momento sono riuscito a vedere tutto, a sapere tutto. Compresa la risposta al mio enigma più frustrante: chi è in realtà Batman? Era talmente ovvio, è stato sempre di fronte a me. In un attimo di ispirazioni ho visto un modo per distruggere te e ottenere la vendetta sul lurido criminale che mi ha mancato di rispetto in passato. Mi serviva una persona nuova, la mia vera identità doveva essere tenuta in segreto. Uno a uno sono riuscito a convincere, a persuadere e a costringere gli altri a fare la loro parte… e a eseguire i miei ordini. Vedi Batman, questo è il mio gioco e tutti quanti seguono le mie regole. Persino tu. *Oh, me tapino, ho fallito un’altra volta... È il momento dell'enigma, suppongo. Indovina questo, commissario Gordon. Chi è Batman? *Oooh, non dovevi farlo, mi serviva per controllarlo... *Indovina questo: “Meno ne hai e più valgo. Che cosa sono?” Risposta: un amico. *Non c'è tempo. *Cosa fa un bastone con una lama? Punisce chi prova a salvare la persona che ama. *Stasera mostrerò a tutti ciò che nessuno è riuscito a fare: uccidere Batman! Riesci a sentirlo, Bruce? Senti che tutto ti sta scivolando via? Cosa pensi di me adesso? *Te lo ripeto: che cosa pensi di me adesso?! *Che paroloni per un uomo morto. *Rimangiatelo subito!! *Maledetto!! Sta' zitto!!! *Ormai non ho più paura di loro. Finiranno esattamente come finirai tu! *Ti ho in pugno, adesso! *Ho vinto! Ho vinto!!! Ho vintoooo!!! *Non mi lasciare!!! Ti prego!! Tirami su!! Tirami su!!! Ti pregooo!!! *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} No, no, aspetta! Tu sei Batman, non puoi lasciarmi cadere! ===''[[The Batman]]'' (film)=== *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! *Ora... sta'... fermo. *Sei venuto... *Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città. *Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu. *Lo vedrai. *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. *Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?! *Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson. *Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? *Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? *Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare? *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. *Ho ordinato una fetta di torta di zucca. *Devi dirmelo tu! *Ci siamo rivisti all'inferno. *"Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti. *Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo. *Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra. *Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato. *Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione! *No! No!! No!!! Nooooo!!! Noooooo!!! Non era in questo modo che doveva andare!!! Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! *Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito. *Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Personaggi di Batman]] rxabpbwvkd7xqcmzexx70vao9z2vigm 1218239 1218237 2022-07-21T22:54:53Z 2.41.138.206 /* The Batman (film) */ wikitext text/x-wiki [[File:Frank Gorshin Riddler 1967.jpg|thumb|L'Enigmista interpretato da Frank Gorshin]] L''''Enigmista''', vero nome è '''Edward Nigma''' (o '''Nygma''', in alcune storie è chiamato '''Edward Nashton'''), personaggio dei fumetti creato da [[Bill Finger]] e [[Dick Sprang]] nel 1948, pubblicato dalla [[DC Comics]]. ==Citazioni dell'Enigmista== *Ah sì, davvero? Dimmi una cosa, caro Eddy: se sei tanto intelligente, perché non sei anche ricco? (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *Che valore attribuisci a una bella dormita? Questo è il vero enigma da risolvere. (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *Dimmi, Enigmista, come fai a dividere la tua attenzione in 32 direzioni a mantenere la concentrazione per tenere insieme il tuo mondo? Non puoi! (''[[Batman (serie animata)|Batman]]'') *È questo, Maggie, l'indovinello. (''[[Batman Forever]]'') *E se fosse "Mr. E"? (''[[Batman Forever]]'') *Basta con gli indovinelli! (''[[Batman Forever]]'') *"Io vedo senza vedere. Per me l'oscurità è chiara come la luce del giorno". Che cosa sono? (''[[Batman Forever]]'') *Povero Edward, li ho salvati entrambi. Io sono tanto Bruce Wayne che Batman, non perché ne sia obbligato, no... perché questa è la mia scelta. (''[[Batman Forever]]'') *Pensi di avere la meglio su Poison Ivy, Joker e Bane? Quando scopriranno che Hush era l'Enigmista... ti daranno la caccia come a un ratto. Non sarà piacevole. (''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'') *Indovina questo: chi è il peggior nemico di se stesso? (''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'') *Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? (''[[The Batman]]'') *Come ne faccio parte? (''[[The Batman]]'') ===''DC Animated Universe''=== ====''[[Batman (serie animata)|Batman]]'' (serie animata)==== *Sei solo un idiota se pensi di potermi scaricare così! La tua perfida abilità immorale non è degna di un intelletto come il mio! *Bene bene! Ma che bei costumi! Si può sapere chi vi ha invitato? Sai cosa succede a chi si intrufola? Deve misurare la sua arguzia con l'Enigmista! *Ne dubito. Ho fatto in modo che tutti i pericoli fossero letali. Vi restano otto minuti, miei signori, e dopo Mockridge diventerà l'unico squalo del mondo degli affari... ma sarà morto. *Mi dispiace tanto, ragazzi, ma non mi troverete mai. Io non mi trovo nemmeno qui al luna park. E quando voi sarete fuori dal labirinto, io non sarò più nemmeno in città. *Attento, vigilante. Sai come si dice: "la curiosità uccise il pipistrello" *Il giovane amico di Batman è piuttosto intelligente, ma non conosce tutte le risposte! *Io mi chiamo l'Enigmista! Edward Nygma non esiste più! Forse ti ricorderai che un giorno fu licenziato da un datore di lavoro ingrato! Quella era una faccenda privata e avrebbe dovuto restare tale!! *Ma lo sarebbe stata se tu non fossi intervenuto facendo di Nygma un fuggiasco, così io ho cancellato Nygma! Così come adesso cancellerò te, Batman! *Possiamo continuare questo gioco finché reggerà! Qualsiasi numero tu pensi, noi possiamo raddoppiarlo! ====''[[Batman - Cavaliere della notte]]''==== *Indovina indovinello: pronti per il furtarello? ===''[[Batman Forever]]''=== *"Se guardi i numeri che ho sulla faccia, vedrai che del tredici non vi è traccia". *"Strappane uno e grattane la testa, ciò che rosso era nero resta"... *"Noi otto andiamo sempre avanti ed indietro mai per salvare i nostri regnanti da pericoli e guai"... *"Siamo piccole cose di uso quotidiano e ci trovi tutte in '''u'''n c'''a'''mp'''o''' da t'''e'''nn'''i'''s"... *Tu avresti dovuto comprendere... Ma vedrai ti farò comprendere io! *La caffeina ti fa male!? *Edward Nygma, accomodati pure! Sei il prossimo concorrente di Vuota il cervello! "Oh, ehm, ah, oh Dio... ehm, scelgo quello che c'è... dentro il cranio numero uno!" Che cosa abbiamo per lui, Johnny? "Mi sa che questa volta ho proprio sfondato!" La mia scatola cranica? "Può darsi!" Comunque sia sono intelligente, sono un genio. Anzi no, sono parecchi geni! Uno stormo, una mandria, un branco di fantastici Freud! E indovinami questa, Freddy! Qual è quella cosa che è tutto per qualcuno e niente per tutti gli altri? La tua mente, baby! E adesso la mia sta pompando la potenza della tua! Ti sto, succhiando l'anima, ti sto accorciando lo spirito! Mi cibo del tuo cervello! FRED!!! *Dubbi, signor Wayne?! Il mio lavoro può sollevare troppi dubbi?!? Ma come mai nessuno ancora... Ti ha mai messo al tuo posto? *Castello Wayne! Mmh! Ci vediamo presto. *Te l'ha mai detto nessuno che hai un serio problema di controllo degli impulsi?! *Questo è il tuo cervello nel Box! E questo è il mio cervello nel Box! C'è forse qualcun altro che si vuole accomodare?! *Spero ci sia un coperto in più. *Solo un amico ma tu puoi chiamarmi l'Enigmista. *Ma se io parlassi cosa ti impedirebbe di uccidermi o imperatore della notte? Per inciso, la faccia non ti guarirà mai se non la pianti di grattarti. *Ehi, Due Facce! Mi insegni a prendere a pugni la gente? *Oooh! Mi sembra assai spassoso! Fammi provare, fammi provare! *Centoquarantamiladuecentoventisette, centoquarantamiladuecent... Ho perso il conto! Ahahahaha! *Mi stai rovinando la festa, Harvey! Hai perso la testa?!? *Sì, ma avresti potuto avvisarmi di tutto, pianificare... Vendere l'esclusiva alla televisione! ...La tua entrata era buona, la sua migliore! La differenza? Senso dello spettacolo. *Non dimenticare il piano, sorprendere e catturare! *E questo vale per tutti e due voi. *Batman? Batman, lei dice... viene a liberarla?! Oh oh oh! Brr! Brr! Infatti... Ci conto molto!!! *Aaaah! Mi hai affondato una nave da battaglia! *Qui è il vostro comandante che vi parla: vogliate tornare a sedere, ci aspettiamo un po' di turbolenza! Ahahaha! Aahh! L'ho colpito! Speriamo che la scatola nera venga ritrovata! *Adesso... Si comincia a giocare sul serio! *Indovina, indovinello. Chi ha paura del bel pipistrello? *Perche il sapere è potenza...e simile a Dio divento... IO​. *Per me? Davvero??? Dimmelo! *Ti preeegooo! Non puoi essere altro che un pipistrello! *Perché... perché non riesco a ucciderti? Troppi dubbi... troppi dubbi... *Chi... chi seeeei? *E come potrei dimenticarti? *Non te lo dico se non mi chiedi "per piacere"... *IO... sono Batman!! ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== *Un paradosso, detective, è quando... *Questi sono i reperti medici svolti sugli omicidi dei consiglieri Kenkis e del suo assistente. Entrambe le vittime sono state trafitte mortalmente nel cranio attraverso il globo oculare, l'arma era una sorta di punta di metallo. *Anche Sghellers è stato trafitto da una punta di metallo. Direi improbabile come coincidenza, non credete? *Quasi. L'amore di una donna e tutto il resto. Ma sappiamo entrambi com'è andata a finire. Accidenti! *Sapevo che avresti piagnucolato, e forse pensi di costituirti, per fortuna l'altra metà ce l'ho io! Ti piacciono i giochi di prestigio? *Ok, questo è vero. Ma lo sto facendo per il tuo bene. Se fossi in te, e lo sono, mi darei da fare, vuoi trovare il corpo per primo, no? *Purtroppo è la migliore sepoltura che le circostanze permettano... ma volevo fare un ultimo pasto insieme. Ero un uomo a pezzi signorina Kringle. Due metà in guerra tra loro... ma grazie a te... ora sono integro! Non ti dimenticherò. Mi prendi di notte e mi lasci di giorno. Non soffri se mi hai ma se non ritorno. Che cosa sono? *Non dovrebbe avvicinarsi di soppiatto, non è educato! *Allora! Dunque... vediamo, se non posso allargare la fossa... dovrò rimpicciolire te! Chi si è mangiato il mio sandwich? Per essere una foresta isolata devo dire che c'è un bel viavai! Vorrà dire che starete più stretti lì dentro! Torno presto! *Oh mio... signor Pinguino? *Vorrei dei consigli! Signor Pinguino... questi omicidi... mi hanno cambiato! E come la farfalla... ho la consapevolezza che a questo punto non possa più tornare ad essere un bruco, e lei è uno dei killer più famosi di Gotham e per questa l'ho portata qui! In parte perché... speravo lei potesse... guidarmi su questa nuova strada! *Oh, no, no! Lavoro per lo scientifico. Lei crede nel destino? *Un uomo che non ha niente da amare... è un uomo che non scenderà mai a patti! Un uomo che non potrà... essere tradito, un uomo che non risponde a nessuno! Tranne che a se stesso! E questo è l'uomo che vedo davanti a me! Un uomo libero! *Ehi! EHI! Tu lo sai chi è lui? Jeremiah Valeska. E sì, da dieci anni lui è un vegetale. Non pensa e non sente niente. Ma lui è una leggenda! E se proprio vuoi metterti contro una leggenda... fallo per bene. ===''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'' (film)=== *Zitto, Batman... Zitto... *Sono l'uomo che distruggerà la tua vita, prima di prenderla. *L'abbiamo già visto. O almeno Thomas Elliot l'ha visto. Tu girerai in tondo, mentre io uccido i tuoi amici, uno a uno... *Nessuno a cui tieni davvero è salvo! Presto, Batman. Molto presto... *Bene, finalmente l'hai capito, Batman. Lo sai? Mi stavo annoiando. *È l'inventore delle parole crociate... Tsk, ignorante. *Quell'inutile incompetente, doveva essere uno specialista. È stato l'unico che mi abbia voluto aiutare... e quando l'operazione non ha avuto esito positivo mi ha detto di sistemare i miei affari... Ma non accettavo che quella fosse la mia fine. No, no, no, ho trovato un altro modo. *Mi è servita solo qualche mazzetta e mi sono potuto immergere nelle sue acque curative. In quel momento sono riuscito a vedere tutto, a sapere tutto. Compresa la risposta al mio enigma più frustrante: chi è in realtà Batman? Era talmente ovvio, è stato sempre di fronte a me. In un attimo di ispirazioni ho visto un modo per distruggere te e ottenere la vendetta sul lurido criminale che mi ha mancato di rispetto in passato. Mi serviva una persona nuova, la mia vera identità doveva essere tenuta in segreto. Uno a uno sono riuscito a convincere, a persuadere e a costringere gli altri a fare la loro parte… e a eseguire i miei ordini. Vedi Batman, questo è il mio gioco e tutti quanti seguono le mie regole. Persino tu. *Oh, me tapino, ho fallito un’altra volta... È il momento dell'enigma, suppongo. Indovina questo, commissario Gordon. Chi è Batman? *Oooh, non dovevi farlo, mi serviva per controllarlo... *Indovina questo: “Meno ne hai e più valgo. Che cosa sono?” Risposta: un amico. *Non c'è tempo. *Cosa fa un bastone con una lama? Punisce chi prova a salvare la persona che ama. *Stasera mostrerò a tutti ciò che nessuno è riuscito a fare: uccidere Batman! Riesci a sentirlo, Bruce? Senti che tutto ti sta scivolando via? Cosa pensi di me adesso? *Te lo ripeto: che cosa pensi di me adesso?! *Che paroloni per un uomo morto. *Rimangiatelo subito!! *Maledetto!! Sta' zitto!!! *Ormai non ho più paura di loro. Finiranno esattamente come finirai tu! *Ti ho in pugno, adesso! *Ho vinto! Ho vinto!!! Ho vintoooo!!! *Non mi lasciare!!! Ti prego!! Tirami su!! Tirami su!!! Ti pregooo!!! *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} No, no, aspetta! Tu sei Batman, non puoi lasciarmi cadere! ===''[[The Batman]]'' (film)=== *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! *Ora... sta'... fermo. *Sei venuto... *Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città. *Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu. *Lo vedrai. *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. *Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?! *Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson. *Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? *Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? *Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare? *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. *Ho ordinato una fetta di torta di zucca. *Devi dirmelo tu! *Ci siamo rivisti all'inferno. *"Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti. *Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo. *Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra. *Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato. *Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione! *No! No!! No!!! Nooooo!!! Noooooo!!! Non era in questo modo che doveva andare!!! Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! *Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito. *Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu! Se pensi di fermare l'inarrestabile... *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Personaggi di Batman]] 5f519h41zogyhtiq552x7bsg3o94gqf Ignaz von Döllinger 0 190661 1218147 1217813 2022-07-21T14:23:29Z Gaux 18878 /* Incipit di La religione di Maometto */ il mago Mazdak wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non se di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] kqj87nucnvc5lv358bklcjx40twbk2k 1218148 1218147 2022-07-21T14:24:55Z Gaux 18878 /* Citazioni */ sic wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] e9i955k1fwk3mtxyb31blu1fk9xm60i 1218151 1218148 2022-07-21T14:56:11Z Gaux 18878 /* Citazioni */ i pauliciani wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il califato ed i Musulmani ortodossi. (pp. 279-280) ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] gin7b8phl44c5gqw1e5k4qkk2luh6gv 1218152 1218151 2022-07-21T14:56:44Z Gaux 18878 /* Citazioni */ sic arcaismo wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. (pp. 279-280) ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] tit9lbcw0yqfg8cc89i7l1if1uquf4j 1218153 1218152 2022-07-21T15:02:32Z Gaux 18878 /* Citazioni */ nota Karmatiani wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. (pp. 279-280) ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] 95dejdsd23gcskiwridaghbqemwifeu 1218154 1218153 2022-07-21T15:03:09Z Gaux 18878 sezione Note wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. (pp. 279-280) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] 8f96ug3an3e9k9ze80784mhd8z1ndvl 1218157 1218154 2022-07-21T15:20:24Z Gaux 18878 /* Citazioni */ nota del traduttore wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi<ref>Il paragone è forse un po' esagerato, ed a parer mio non ha esistito nissuna setta cristiana, che fosse feroce o sanguinaria per istinto, come successe nelle sette musulmane; e se alcune lo furono, divennero tali, in conseguenza delle persecuzioni che patirono dai loro nemici. {{NDR|N.d.T.}}</ref>. (pp. 279-280) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] tsrpthav59up5k74sd7u1ue2wqavxzu 1218158 1218157 2022-07-21T15:22:01Z Gaux 18878 /* Citazioni */ sic wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi<ref>Il paragone è forse un po' esagerato, ed a parer mio non {{sic|ha esistito nissuna}} setta cristiana, che fosse feroce o sanguinaria per istinto, come successe nelle sette musulmane; e se alcune lo furono, divennero tali, in conseguenza delle persecuzioni che patirono dai loro nemici. {{NDR|N.d.T.}}</ref>. (pp. 279-280) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] hdo3e61b9mqx7c7ow06rpyfmfoux838 1218160 1218158 2022-07-21T15:37:04Z Gaux 18878 /* Citazioni */ ismailismo, catarismo wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi<ref>Il paragone è forse un po' esagerato, ed a parer mio non {{sic|ha esistito nissuna}} setta cristiana, che fosse feroce o sanguinaria per istinto, come successe nelle sette musulmane; e se alcune lo furono, divennero tali, in conseguenza delle persecuzioni che patirono dai loro nemici. {{NDR|N.d.T.}}</ref>. (pp. 279-280) *Come tra gl'[[Ismailismo|Ismaeliti]] così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e li Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. (p. 281) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] hf5bxm3ru2ou4vbidviweb6nynih155 1218164 1218160 2022-07-21T15:51:29Z Gaux 18878 /* Citazioni */ sic wikitext text/x-wiki [[File:Ignaz v. Döllinger.jpg|thumb|Ignaz von Döllinger (1860 circa)]] '''Johann Joseph Ignaz von Döllinger''' (1799 – 1890), presbitero, teologo e storico tedesco. ==''Favole del Medioevo intorno ai papi''== *La [[papessa Giovanna]] non ha ancora perduto l'interesse che per la singolarità della cosa ha destato nel campo della critica storica. La letteratura se ne occupò sino a questi ultimi tempi. Negli anni 1843 e 1845 vennero fuori sopra tale argomento due memorie di due dotti Fiamminghi, l'una del professore Rist, nello scopo di dimostrare come la papessa Giovanna {{sic|abbia realmente esistito}}, l'altra molto diffusa del professore Wensing in Warmond, nell'intento di confutare l’opinione del Kist. [...]. In Germania fra le persone versate nella storia non havvi più chi sostenga ancora sul serio il racconto relativo alla papessa; sarebbe un farsi beffa d'ogni regola critica riguardo alla storia. Però col semplice relegare la cosa nel regno delle favole non è ancora tutto finito, rimane pur sempre a sciogliersi l'enigma, come mai questa strana favola abbia potuto formarsi. (La papessa Giovanna, p. 7) *[...] tutte le collezioni dei manoscritti del medio evo che trovansi in Europa sono state esaminate con una diligenza non usata per lo innanzi, ogni angolo delle biblioteche è stato rovistato, si è tratta in luce una quantità meravigliosa di documenti storici sinora sconosciuti, [...] eppure non è stato scoperto un unico cenno della favola della papessa il quale sia anteriore al fine, o tutto al più, alla metà del secolo XIII. Noi sappiamo ora precisamente che la letteratura cosi occidentale come bizantina dei quattro secoli trascorsi dall'anno 850 all'anno 1250 non contiene neppure la più leggiera allusione al fatto della papessa. (La papessa Giovanna, p. 11) *Possiamo dunque stabilire quale cosa di fatto, che la favola della papessa cessò dall'essere un puro racconto orale e venne accolta negli scritti storici soltanto circa l'anno 1240 o 1250. Trascorsero però ancora parecchi {{sic|decennii}} prima che essa fosse realmente diffusa. (La papessa Giovanna, p. 13) *Sino alla metà del secolo VIII non si può scoprire alcuna traccia di quella [[Donazione di Costantino|donazione]], diventata in seguito così celebre, in virtù della quale Costantino, subito dopo il battesimo e in riconoscenza della salute ricuperata per mezzo di Silvestro, avrebbe dato a questo Papa e a' suoi successori molti diritti estesissimi ecclesiastici e civili, al clero romano molti privilegi di onore, inoltre al Papa Roma e l'Italia. (Donazione di Costantino, p. 65) *L'autore dell'atto di donazione {{NDR|di Costantino}} pone evidentemente grande importanza in ciò che si riconosca nei Chierici romani il diritto di ornare i loro cavalli di bianche gualdrappe. Perfetta rispondenza collo spirito del tempo e del luogo, quando tal cosa era considerata di non comune importanza, privilegio prezioso dei chierici romani ad esclusione di {{sic|tutti altri}}. (Donazione di Costantino, p. 77) ==''La religione di Maometto''== ===[[Incipit]]=== Da che esiste il mondo {{sic|nissun}} altro mortale al pari dell'arabo Maometto esercitò sulla specie umana una così sterminata influenza religiosa, morale e politica. Quest'uomo per fermo non era uno di quei geni singolari che suole talvolta suscitare la provvidenza onde cangiare le sorti del mondo: ma era più presto uno spirito assai limitato; e per fondare una nuova religione, ben povero d'idee. Non dimeno sono dodici secoli da che ha gettata sopra cento milioni d'anime la rete semplice ma resistente della sua dottrina; le radici della quale penetrarono profondamente nel più intimo dell'uomo, hanno assorbita e dominata ogni vita ed hanno scolpito {{sic|un impronto}} uniforme ai pensieri ed alle gesta così delle generazioni come degl'individui. ===Citazioni=== *Un secolo prima di Maometto si levò nella Persia il mago [[Mazdak]] che adottando la dottrina de' Manichei relativa ad un dualismo assoluto l'associò coi principii di una severa continenza da una parte, e dall'altra di un indifferentismo che sopprime ogni moralità. Proibì di uccidere animali e di mangiarne la carne, stabilì una eguaglianza politica universale, introdusse la comunità delle donne e dei beni, non permise di vestirsi se non {{sic|se}} di abiti rozzi, prescrisse i cibi più semplici, ed approvò i matrimoni colle persone più intime di sangue. (p. 254) *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi<ref>Il paragone è forse un po' esagerato, ed a parer mio non {{sic|ha esistito nissuna}} setta cristiana, che fosse feroce o sanguinaria per istinto, come successe nelle sette musulmane; e se alcune lo furono, divennero tali, in conseguenza delle persecuzioni che patirono dai loro nemici. {{NDR|N.d.T.}}</ref>. (pp. 279-280) *Come tra gl'[[Ismailismo|Ismaeliti]] così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e {{sic|li}} Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. (p. 281) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Giovanni di Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_MJgLT_5coA4C/page/n4/mode/1up Favole del Medioevo intorno ai papi. {{small|Frammenti di storia ecclesiastica}}]'', prima versione italiana di F.C., Tipografia torinese, Torino, 1866. *G. G. Ignazio Döllinger, ''[https://archive.org/details/bub_gb_CnIQRraKmKMC/page/n4/mode/1up La religione di Maometto]'', versione dal tedesco di A. Bianchi-Giovini, Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1848. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Döllinger, Ignaz von}} [[Categoria:Presbiteri tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] [[Categoria:Teologi tedeschi]] hm20i9xj2epkg4deiguwmnj5n5v8w18 The Batman 0 193328 1218193 1215688 2022-07-21T20:08:13Z 2.41.138.206 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *Sono vendetta. ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Riferendosi a Thomas Wayne}} Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone, ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui, ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre, ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa suo padre e sua madre vennero uccisi. ('''Alfred''') *Non dispiacerti, Alfred... Dio, non pensavo che avrei provato una paura così, di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. ('''Bruce Wayne''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato}} Voglio dirti una cosa: tutto quello che ho fatto, tutto quello che so lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Pinguino''': Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra}} *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] 36ab71nzfwnm8887znuazowf3x05b3f 1218201 1218193 2022-07-21T20:54:58Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *Sono vendetta. ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Riferendosi a Thomas Wayne}} Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone, ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui, ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre, ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa suo padre e sua madre vennero uccisi. ('''Alfred''') *Non dispiacerti, Alfred... Dio, non pensavo che avrei provato una paura così, di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. ('''Bruce Wayne''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato}} Voglio dirti una cosa: tutto quello che ho fatto, tutto quello che so lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Pinguino''': Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra}} *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] cdkfoekn8kz48r7ad9h1vuszt8f5nib 1218203 1218201 2022-07-21T21:00:45Z 2.41.138.206 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato}} Voglio dirti una cosa: tutto quello che ho fatto, tutto quello che so lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Pinguino''': Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra}} *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] safi12kcpu7n0awwbmvaz8i4jrcky0n 1218210 1218203 2022-07-21T21:35:09Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato}} Voglio dirti una cosa: tutto quello che ho fatto, tutto quello che so lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Pinguino''': Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra}} *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] l6dtpj8n1wsdt38ad0rzknsmzdon7xe 1218212 1218210 2022-07-21T21:38:16Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato}} Voglio dirti una cosa: tutto quello che ho fatto, tutto quello che so lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Pinguino''': Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra}} *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] cc9dt5are9mv7eakpei4h6a4qc3y37l 1218218 1218212 2022-07-21T21:49:14Z 2.41.138.206 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Pinguino''': Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra}} *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] firdh5w3aw633iv89ruv2wn5f4o3l7w 1218221 1218218 2022-07-21T22:05:15Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Carmine Falcone''' {{NDR|riferendosi a Batman}}: Cos'è, tu sei con Zorro, qui? Non lo sai che voi ragazzi in blu lavorate per me?<br/>'''Gordon''' {{NDR|gli mostra fuori tutta la pattuglia della polizia e la gente}}: A quanto pare non tutti. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto un avvocato. Se non può permetterselo, gliene verrà segnato uno. Ha capito i suoi diritti? Ha capito?<br/>'''Carmine Falcone''': Sì. Ci rivediamo quando esco.<br/>'''Gordon''': Rispettando questi diritti, c'è altro che vuole dire?<br/>'''Pinguino''' {{NDR|rivolto a Falcone}}: Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra, mentre i poliziotti saltano addosso il Pinguino credendo che fosse stato davvero lui}} Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] 9bt78e1w6mawey74c3re0cdzq700aaz 1218230 1218221 2022-07-21T22:23:44Z 2.41.138.206 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre lega una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Carmine Falcone''' {{NDR|riferendosi a Batman}}: Cos'è, tu sei con Zorro, qui? Non lo sai che voi ragazzi in blu lavorate per me?<br/>'''Gordon''' {{NDR|gli mostra fuori tutta la pattuglia della polizia e la gente}}: A quanto pare non tutti. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto un avvocato. Se non può permetterselo, gliene verrà segnato uno. Ha capito i suoi diritti? Ha capito?<br/>'''Carmine Falcone''': Sì. Ci rivediamo quando esco.<br/>'''Gordon''': Rispettando questi diritti, c'è altro che vuole dire?<br/>'''Pinguino''' {{NDR|rivolto a Falcone}}: Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra, mentre i poliziotti saltano addosso il Pinguino credendo che fosse stato davvero lui}} Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] lz1o8ys36kf2r1o9bap4elw548ludmj 1218235 1218230 2022-07-21T22:36:33Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre lega una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Carmine Falcone''' {{NDR|riferendosi a Batman}}: Cos'è, tu sei con Zorro, qui? Non lo sai che voi ragazzi in blu lavorate per me?<br/>'''Gordon''' {{NDR|gli mostra fuori tutta la pattuglia della polizia e la gente}}: A quanto pare non tutti. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto un avvocato. Se non può permetterselo, gliene verrà segnato uno. Ha capito i suoi diritti? Ha capito?<br/>'''Carmine Falcone''': Sì. Ci rivediamo quando esco.<br/>'''Gordon''': Rispettando questi diritti, c'è altro che vuole dire?<br/>'''Pinguino''' {{NDR|rivolto a Falcone}}: Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra, mentre i poliziotti saltano addosso il Pinguino credendo che fosse stato davvero lui}} Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! *'''Martinez''' {{NDR|mostrando tra il portafoglio vero e falso}}: Quale sei, di questi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridendo istericamente}}: Devi dirmelo tu!<br />''' ''': Andiamo, testa di rapa! Porta via quel figlio di puttana! *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] 9qifvthdzon8404mf95x1sa407b8mfy 1218236 1218235 2022-07-21T22:38:05Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre lega una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Carmine Falcone''' {{NDR|riferendosi a Batman}}: Cos'è, tu sei con Zorro, qui? Non lo sai che voi ragazzi in blu lavorate per me?<br/>'''Gordon''' {{NDR|gli mostra fuori tutta la pattuglia della polizia e la gente}}: A quanto pare non tutti. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto un avvocato. Se non può permetterselo, gliene verrà segnato uno. Ha capito i suoi diritti? Ha capito?<br/>'''Carmine Falcone''': Sì. Ci rivediamo quando esco.<br/>'''Gordon''': Rispettando questi diritti, c'è altro che vuole dire?<br/>'''Pinguino''' {{NDR|rivolto a Falcone}}: Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra, mentre i poliziotti saltano addosso il Pinguino credendo che fosse stato davvero lui}} Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! *{{NDR|Durante l'arresto dell'Enigmista}}<br/>'''Martinez''' {{NDR|mostrando tra il portafoglio vero e falso}}: Quale sei, di questi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridendo istericamente}}: Devi dirmelo tu!<br />'''Martinez''': Andiamo, testa di rapa! Porta via quel figlio di puttana! *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu. Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] 9a2hk6utsz8u9clsalhzkeoo0i88se2 1218238 1218236 2022-07-21T22:53:23Z 2.41.138.206 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre lega una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Carmine Falcone''' {{NDR|riferendosi a Batman}}: Cos'è, tu sei con Zorro, qui? Non lo sai che voi ragazzi in blu lavorate per me?<br/>'''Gordon''' {{NDR|gli mostra fuori tutta la pattuglia della polizia e la gente}}: A quanto pare non tutti. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto un avvocato. Se non può permetterselo, gliene verrà segnato uno. Ha capito i suoi diritti? Ha capito?<br/>'''Carmine Falcone''': Sì. Ci rivediamo quando esco.<br/>'''Gordon''': Rispettando questi diritti, c'è altro che vuole dire?<br/>'''Pinguino''' {{NDR|rivolto a Falcone}}: Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra, mentre i poliziotti saltano addosso il Pinguino credendo che fosse stato davvero lui}} Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! *{{NDR|Durante l'arresto dell'Enigmista}}<br/>'''Martinez''' {{NDR|mostrando tra il portafoglio vero e falso}}: Quale sei, di questi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridendo istericamente}}: Devi dirmelo tu!<br />'''Martinez''': Andiamo, testa di rapa! Porta via quel figlio di puttana! *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu! Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] e47xna2hs1y6dzuz9r3wvafm2lou84g 1218275 1218238 2022-07-22T00:26:10Z 2.41.138.206 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= The Batman |titoloalfabetico=Batman, The |immagine= The Batman logo.jpg |genere= azione |regista=[[Matt Reeves]] |soggetto=personaggio creato da [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] |sceneggiatore=Matt Reeves, [[Peter Craig]], [[Mattson Tomlin]] |attori= *[[Robert Pattinson]]: Bruce Wayne / Batman *[[Zoë Kravitz]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Paul Dano]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Jeffrey Wright]]: James Gordon *[[John Turturro]]: Carmine Falcone *[[Andy Serkis]]: Alfred Pennyworth *[[Colin Farrell]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |doppiatoriitaliani = *[[Stefano Crescentini]]: Bruce Wayne / Batman *[[Elena Perino]]: Selina Kyle / Catwoman *[[Andrea Mete]]: Edward Nashton / Enigmista *[[Massimo Corvo]]: James Gordon *[[Angelo Maggi]]: Carmine Falcone *[[Dario Oppido]]: Alfred Pennyworth *[[Fabio Boccanera]]: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino |note= }} '''''The Batman''''', film statunitense del 2022 con [[Robert Pattinson]] e [[Zoë Kravitz]], regia di [[Matt Reeves]]. == Frasi == *{{NDR|Voce fuori campo}} Giovedì 31 ottobre... Le strade sono affollate per la festa, nonostante la pioggia. Nascosta nel caos c'è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anch'io e sorveglio... Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. È una grande città. Non posso essere ovunque... Ma loro non sanno dove sono io... Abbiamo un segnale, adesso, per quando c'è bisogno di me. Ma quella luce nel cielo non è solo un richiamo. È un avvertimento, per loro... La paura è uno strumento... Credono che mi nasconda nell'ombra... Ma io sono l'ombra... ('''Batman''') *{{NDR|Leggendo il messaggio dell'Enigmista lasciato per Batman sul luogo dell'assassinio del sindaco}} Dal tuo amico segreto. "Chi?" Indizi non hai. Facciamo un gioco, solo io e te. Cosa fa un bugiardo quando muore? ('''Gordon''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Dev'essere la tua notte preferita, eh, amico? Buon cazzo di Halloween! ('''Pete Savage''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Vorrei dire che posso cambiare le cose, ma non lo so. Omicidi, rapine, aggressioni, dopo due anni sono tutti fuori. E ora questo. La città divora se' stessa. Forse non si può salvare, ma io devo provarci, impegnarmi al massimo... Queste notti si fondono tutte in un unico flusso, dietro la maschera. A volte la mattina devo costringermi a ricordare quello che è successo. ('''Batman''') *{{NDR|A Catwoman, durante il loro primo incontro}} Sei molto abile. ('''Batman''') *Buonasera, gente di Gotham, vi parla l'Enigmista. La notte di Halloween ho ucciso il vostro sindaco perché non era la persona che fingeva di essere, ma non ho finito... {{NDR|mostra il commissario Pete Savage che ha catturato}} Ecco un altro, che presto perderà la faccia. Ucciderò ancora e ancora e ancora, fino al nostro giorno del giudizio, quando la verità sulla nostra città verrà finalmente smascherata!! Addio! ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Batman, durante il loro primo incontro}} Ehi, fermo! Fermo! Calmo! Vacci piano, tesoro! Cercavi me? Hai conosciuto i gemelli. Accidenti, sei proprio come ti dipingono, non è vero? Lo siamo tutti e due. Come stai? Mi chiamo Oz. ('''Pinguino''') *{{NDR|Leggendo un biglietto dell'Enigmista}} Sono pazzo di te. Vuoi sapere il mio nome? Guarda dentro e vedi... {{NDR|sul biglietto c'è scritto "ma aspetta... non posso dirtelo. Potrebbe rovinare la chimica!"}} Segui il labirinto finché il ratto troverai. Portalo alla luce e dove sono scoprirai. ('''Batman''') *Signor Wayne, lei potrebbe fare di più per questa città. La sua è stata una famiglia di filantropi, ma, a quanto ne so, lei non fa nulla. Se sarò eletta, voglio che questo cambi. ('''Bella Reál''') *Insomma... c'era una talpa. Avevamo un informatore. Ci ha ricoperto di informazioni su Sal Maroni e l'abbiamo segato dal giro della droga. Ma se questo tizio lo sa, la cosa verrà fuori. E quando succederà la città salterà in aria. ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson, mentre lega una bomba nel collo}} Ora... sta'... fermo. ('''Enigmista''') *Saluta i miei follower. Siamo in diretta. Devono seguire il nostro piccolo processo. Al momento, l'uomo di fronte a te, il signor Colson, è morto. ('''Enigmista''') *Può esser crudele, poetica o cieca, ma quando è negata, violenza a volte reca? ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Gil Colson}} Se sei giustizia, non mentire è tuo dovere. Qual'è il tuo prezzo per fingere di non vedere? ('''Enigmista''') *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh, Dio, abbi pietà di me! ('''Gil Colson''') *{{NDR|Rivolto a Batman}} Ehi, vendetta! Pensi di poterti fregare i miei soldi, eh?! ('''Pinguino''') *{{NDR|Mentre viene inseguito da Batman in macchina}} Andiamo!! Andiamo!!! Questo è pazzo!! Andiamo!!! Ehi!!! ('''Pinguino''') *{{NDR|Credendo di aver eliminato Batman, durante l'inseguimento in macchina}} Ti ho fregato! {{NDR|ridacchia}} Ti ho fregato! Ti ho fregato, maledetto pazzo! Ti ho fregato! ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon}} Che diavolo fate? Poliziotto buono e pipistrello matto? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman e Gordon, mentre se ne vanno}} Vi ricordate che sono ancora qui, vero? Volete slegarmi? Come faccio ad andarmene via? Ehi! Maledetti figli di puttana!!! ('''Pinguino''') *Mia madre lavorava al Forty-Four Below, come Annika. Mi portava sempre lì quand'ero piccola. Mi nascondevo in camerino, mentre lei lavorava. Lo vedevo sempre lì. Mi faceva una paura terribile. {{NDR|riferita a Carmine Falcone}} E non riuscivo a capire perché mi guardasse come mi guardava. Poi una sera mia madre me lo disse. Mi disse chi era. Quando avevo sette anni mia madre fu uccisa, strangolata. Non ho mai scoperto da chi. Probabilmente da qualche verme del club. Comunque i servizi sociali mi portarono via e lui non disse una sola parola. Non riusciva neanche a guardarmi. ('''Catwoman''') *{{NDR|A Batman}} Forse non siamo così diversi, in fondo. Chi sei, tu, li sotto? Cosa nascondi? Hai solo tante cicatrici? ('''Catwoman''') *I Wayne e gli Arkham. La famiglie fondatrici di Gotham. Ma qual è la loro vera eredità? Vent'anni fa, un giornalista si mise alla ricerca dell'oscura verità. Scoprì degli scioccanti segreti di famiglia. Come, quando Martha era una bambina, sua madre uccise brutalmente suo padre. Poi si suicidò. E come usarono il potere e e il denaro per coprire tutto. E come Martha stessa entrò e uscì dai manicomi per anni e non volevano che qualcuno lo sapesse. Thomas Wayne voleva ridurre quel coraggioso giornalista al silenzio, pagandolo, per salvare la sua campagna elettorale! Ma quando il giornalista rifiutò, Wayne si rivolse al suo socio segreto di lunga data, Carmine Falcone, e lo fece assassinare! E i Wayne e gli Arkham, l'eredità di Gotham di bugie e di omicidi! Spero che tu stia ascoltando, Bruce Wayne, è anche la tua eredità e Gotham ha bisogno che tu risponda per i peccati di tuo padre. Addio. ('''Enigmista''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ehi, Johnny Sgusciante! Che ci fai qui? ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Bruce}} Ci vediamo, campione. ('''Pinguino''') *{{NDR|Rivolto a Batman, una volta catturato, ridacchiando}} Cristo! Ma guardati! Cosa... cosa credi di fare? Pensi di spaventarmi, con quella maschera e il mantello?! Che comincerò a piangere e verrà fuori un grande segreto all'improvviso?! Voglio dirti una cosa. Tutto quello che so, tutto quello che ho fatto, lo porterò insieme a me, nella tomba. ('''Carmine Falcone''') *{{NDR|Rivolto a Gordon e i poliziotti, prima di venire arrestato, in falsetto}} Ho ordinato una fetta di torta di zucca. ('''Enigmista''') *{{NDR|A Gordon}} Sei un bravo poliziotto. ('''Batman''') *Ciao, ragazzi. Grazie di tutti i commenti e un ringraziamento speciale per le dritte sui detonatori. Voglio solo dirvi che questo sarà il mio ultimo post per un po' e che... questa community è stata importante per me. In queste settimane, in questi mesi. Diciamo solo che nessuno di noi sarà più solo. Okay? Domani è il giorno delle elezioni. {{NDR|ride follemente}} E Bella Reál vincerà. Ha promesso un cambiamento reale. Ma noi sappiamo la verità, vero? Avete visto il vero volto di Gotham, insieme l'abbiamo smascherato! La corruzione, la sua perversione, nascosto alla veste del Rinnovamento! Ma smascherarlo non è sufficiente. Il giorno del giudizio è arrivato, finalmente. E ora è il tempo del castigo! Ho parcheggiato sette furgoni lungo la diga frangiflutti. E nella grande serata... faranno "booom"! Quando i furgoni esploderanno, l'inondazione averà rapidamente che l'evacuazione non sarà possibile. Quelli che non verranno spazzati via scapperanno per le strade terrorizzati. Appena la notizia arriverà nei punti più elevati di Gotham Square Garden, le celebrazioni si trasformeranno in panico perché quello diventerà l'ultimo rifugio della città. Ed è qui che entrate in gioco tutti voi. Quando arriverà il momento io sarò già stato smascherato, i porci mi avranno già messo in prigione, ma non fa niente, perché a quel punto toccherà a voi. Voi sarete lì ad aspettare... È ora che le bugie finiscano una volta per tutte. False promesse di rinnovamento? Cambiamento!? Noi gli daremo un realissimo cambiamento, ora! Abbiamo passato la vita in questo squallido posto soffrendo!!! Domandandoci "perché a noi?"! Ora loro passeranno gli ultimi momenti chiedendosi perché a loro!!! ('''Enigmista''') *Ricostruiremo. Ma non solo la città. Serve prima la fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, nei politici eletti, e negli altri. Insieme, impareremo a credere di nuovo in Gotham! ('''Bella Reál''') *{{NDR|Voce fuori campo}} Mercoledì 6 novembre, la città è sommersa, la Guardia Nazionale è in arrivo, la Legge Marziale è in vigore, ma i criminali non dormono mai. I saccheggi e la criminalità dilagheranno nelle zone dove nessuno può arrivare. Già lo so, le cose peggioreranno, prima di migliorare... e qualcuno coglierà l'occasione per arraffare tutto quello che può. [...] Comincio a vedere, adesso. Ho avuto un effetto qui, ma non quello che avevo in mente. La vendetta non cambierà il passato, né il mio, né quello di chiunque altro. Devo diventare qualcosa di più. Le persone hanno bisogno di speranza, di sapere che c'è qualcuno che pensa a loro. La città è arrabbiata, ferita, come me. Le nostre cicatrici possono distruggerci anche dopo che le ferite fisiche sono finite, ma se sopravviviamo possono trasformarci. Possono darci il potere di resistere e la forza di combattere. ('''Batman''') == Dialoghi == *'''Capo dei tempisti''': E tu chi saresti, sentiamo? {{NDR|tenta di pestarlo, ma Batman lo procede}}<br/>'''Batman''': Sono vendetta. *'''Alfred''': I contabili della Wayne International vengono per colazione. <br/>'''Bruce Wayne''': Qui? Perché? <br/>'''Alfred''': Perché non riuscivo a farla andare lì. <br/>'''Bruce Wayne''': Non ho tempo per loro. <br/>'''Alfred''': È una cosa seria, Bruce. Se continua così molto presto rimarrà senza niente:<br/>'''Bruce Wayne''': Non mi interessa questo. Non mi importa. <br/>'''Alfred''': Non le importa del retaggio della sua famiglia? <br/>'''Bruce Wayne''': Quello che faccio è il retaggio della mia famiglia. Se non posso cambiare le cose, se non posso essere d'aiuto, non mi importa di cosa può accadermi. <br/>'''Alfred''': È di questo che ho paura. <br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, smettila. Non sei mio padre. <br/>'''Alfred''': Lo so bene. *'''Buttafuori''': Levati dai piedi, sennò la tua tutina ti si sporca di sangue.<br/>'''Batman''': Mio o vostro? *'''Batman''': Hai tanti gatti.<br/>'''Catwoman''': Ho un debole per i randagi. *'''Gordon''': Non capisco, perché Pete si è coinvolto in una cosa simile?<br/>'''Batman''': Avrà ceduto all'avidità.<br/>'''Gordon''': È impossibile. Dopo quello che abbiamo fatto per incastrare Maroni. Gli abbiamo fatto saltare l'operazione e poi cede a un piccolo spacciatore?<br/>'''Batman''': Forse non era come credevi. *'''Batman''': Sai se c'era un informatore nel caso Maroni?<br/>'''Gordon''': Sì, ce n'era uno. <br/>'''Batman''': Quella è la talpa che cerchiamo, quindi l'Enigmista sa chi è. Se troviamo la talpa, forse ci porterà da lui. <br/>'''Gordon''': Come sai queste cose?<br/>'''Batman''': Una fonte ha parlato col procuratore stasera. Gil è molto nervoso. Il killer ha preso di mira chi era vicino a quel caso.<br/>'''Gordon''': Io ho lavorato a quel caso. <br/>'''Batman''': L'Enigmista non cerca te.<br/>'''Gordon''': Come lo sai? <br/>'''Batman''': Tu non sei corrotto.<br/>'''Gordon''': Colson lo era... Magari posso stare addosso a lui, per farmi dire chi è la talpa.<br/>'''Batman''': Troppo pericoloso. Hanno un accordo segreto con quel tipo. Chissà in quanti sono coinvolti: politici, polizia, giudici. La città potrebbe crollare. <br/>'''Gordon''': È un barile di polvere da sparo.<br/>'''Batman''': E l'Enigmista è la miccia. *'''Alfred''': Dove sono i gemelli?<br/>'''Bruce Wayne''': Non li ho trovati.<br/>'''Alfred''': Beh, non può uscire così.<br/>'''Bruce Wayne''': Alfred, non voglio i tuoi gemelli.<br/>'''Alfred''': Deve mantenere le apparenze. È pur sempre un Wayne.<br/>'''Bruce Wayne''': E invece tu? Sei un Wayne?<br/>'''Alfred''': Me li ha regalati suo padre. *'''Enigmista''': Sei venuto...<br/>'''Batman''': Chi sei?<br/>'''Enigmista''': Io? Sono nessuno. Sono solo uno strumento venuto per smascherare questo letamaio, che chiamiamo città.<br/>'''Batman''': Smascherare?<br/>'''Enigmista''': Sì. Facciamolo insieme, ok? Ho cercato di raggiungerti. Ne fai parte anche tu.<br/>'''Batman''': Come ne faccio parte?<br/>'''Enigmista''': Lo vedrai. *'''Colson''': Possiamo far venire qualcuno?! Questo pazzo vuole uccidermi!!<br/>'''Enigmista''': Sta' zitto!!! Meriti di morire dopo quello che hai fatto!! Mi hai sentitooo?!<br/>'''Colson''': Ok, ok.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchia follemente}}: Ti do una possibilità. A me non l'ho mai data nessuno. Allora, da quando ero bambino ho sempre amato i piccoli enigmi. Per me sono un rifugio dagli orrori del nostro mondo. Forse possono dare un po' di conforto a te, signor Colson.<br/>'''Colson''': Devo risolvere degli enigmi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridacchiando}}: Sì! Tre enigmi in due minuti. Tu mi dai delle risposte e ti do il codice per il lucchetto. Ci siamo capiti? *'''Enigmista''': Poiché la tua giustizia è così singolare, dicci per proteggere quale verme ti fai taggare?<br/>'''Colson''': Quale verme?<br/>'''Batman''': La talpa, l'informatore del caso Maroni che proteggete tutti.<br/>'''Colson''': Come fa a saperlo?<br/>'''Batman''': Come si chiama?<br/>'''Enigmista''': Venti secondi.<br/>'''Colson''': No.<br/>'''Batman''': La ucciderà.<br/>'''Colson''': Sono morto comunque. Parla con un uomo morto, ok? Così muoio io e basta, ma se dico quel nome la mia famiglia, le persone che amo ucciderà anche loro.<br/>'''Batman''': Chi lo farà?<br/>'''Colson''': Chi ci guarda! È molto più grande di quanto possa immaginare. È tutto il sistema. *'''Gordon''': Potevi andarci piano con quel pugno.<br/>'''Batman''': L'ho fatto. *'''Gordon''': A quanto pare l'operazione di Maroni è stata rimessa in piedi.<br/>'''Batman''': Oppure non è mai stata chiusa.<br/>'''Gordon''': Che vuoi dire? Il più grosso blitz della polizia di Gotham era un imbroglio? * '''Gordon''': Sei tu "el rata alada"?<br/>'''Pinguino''': El rata alada?<br/>'''Gordon''': Sì, uno spione alato, un messaggero. Sei tu? I simboli nel labirinto dicono "tu sei el rata alada".<br/>'''Pinguino''': Tu sei el rata? Dice questo?<br/>'''Gordon''': Sì, ne sai qualcosa?<br/>'''Pinguino''': Sì! È il peggior spagnolo mai sentito.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''Pinguino''': Si dice "la, la rata". *'''Carmine Falcone''': Accomodati. Immaginavo che ti avrei visto. Questo figlio di puttana di Enigmista ha veramente rimestando nel torbido.<br/>'''Bruce Wayne''': È vero?<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa? La storia del giornalista? Che cosa vuoi sapere, ragazzo?<br/>'''Bruce Wayne''': L'ha ucciso? Per mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Senti, tuo padre era nei guai. Quello sapeva un po' di schifezze, cose molto personali, private su tua madre e sulla sua famiglia. Certo, tutti hanno i loro panni sporchi, è normale, ma lui non voleva che si sapesse. Non subito prima delle elezioni. Tuo padre cercò di pagare quell'uomo, ma quello non ci volle stare, quindi venne da me. Non lo avevo mai visto così. Mi disse "Carmine, io voglio che tu metta il timore di Dio addosso a quello". E quando il timore non è abbastanza... capisci. Tuo padre mi ha chiesto di occuparmene e l'ho fatto. Me ne sono occupato. Lo so, pensavi che tuo padre fosse un boy-scout, ma saresti sorpreso se sapessi cosa perfino un brav'uomo come lui è capace di fare nella giusta situazione. Fammi un favore, non ti fare il sangue amaro. Quel giornalista era una canaglia. Era pagato da Maroni.<br/>'''Bruce Wayne''': Maroni?<br/>'''Carmine Falcone''': Eh sì! Non riusciva a capire che io e tuo padre ci conoscevamo da un pezzo. E dopo quella storia del giornalista, Maroni era preoccupato che tuo padre sarebbe stato in debito con me... per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedirgli di diventare sindaco. Mi segui?<br/>'''Bruce Wayne''': Sta dicendo che Salvatore Maroni ha fatto uccidere mio padre?<br/>'''Carmine Falcone''': Pensi che lo sappia per certo? Dico solo che è andata così per me. È quello che volevi, no? Questa piccola chiacchierata. {{NDR|sospirando mestamente}} Ah, me l'aspettavo da tanto tempo, sai? Ormai non sei più un ragazzino. *'''Bruce Wayne''': Mi hai mentito... tutta la vita. Ho parlato con Carmine Falcone. Mi ha detto quello che ha fatto per mio padre. Ha parlato di Salvatore Maroni.<br/>'''Alfred''': Ha detto che Maroni...<br/>'''Bruce Wayne''': ...Ha fatto uccidere mio padre. Perché tu non me l'avevi detto? Tutti questi anni che ho passato a battermi per lui, pensando che fosse un uomo perbene.<br/>'''Alfred''': Lui era perbene. Mi ascolti: suo padre era una brava persona. Ha... fatto uno sbaglio.<br/>'''Bruce Wayne''': "Uno sbaglio." A far uccidere un uomo. Perché? {{NDR|sospira}} Per proteggere l'immagine della famiglia? Per le sue ambizioni politiche?<br/>'''Alfred''': Non proteggeva l'immagine della famiglia e non ha fatto uccidere nessuno. Voleva proteggere sua madre. Non gli importava dell'immagine o della campagna elettorale. Gli importava di sua madre, e di lei, e in un momento di debolezza si è rivolto a Falcone. Ma non pensava che lui avrebbe ucciso quell'uomo. Suo padre avrebbe dovuto sapere che Falcone avrebbe fatto qualunque cosa per farlo essere in debito con lui. Ecco chi è Falcone. È stato lo sbaglio di suo padre. Ma quando Falcone gli disse cosa aveva fatto, lui rimase sconvolto. Disse a Falcone che sarebbe andato alla polizia e che avrebbe confessato tutto. E quella notte stessa, suo padre e sua madre vennero uccisi.<br/>'''Bruce Wayne''': È stato Falcone?<br/>'''Alfred''': Vorrei avere la certezza. O forse è stato qualche tempista che voleva a rapinarli, ma si è spaventato e ha premuto il grilletto per sbaglio. Non creda che non abbia passato ogni giorno in cerca di quella risposta. Era il mio compito a proteggerli, lo capisce? So che si è sempre sentito in colpa, ma era solo un bambino, Bruce. Io vedevo la paura nei suoi occhi, ma non sapevo come aiutarla. Potevo insegnarle a combattere. Ma... {{NDR|sospirando}} non ero preparato a occuparmi di lei. Avevo bisogno di un padre. E ha avuto soltanto me. Mi dispiace.<br/>'''Bruce Wayne''': Non dispiacerti, Alfred. Dio. Non pensavo che avrei provato una paura così di nuovo. Pensavo di saperla controllare. Credimi, non ho paura di morire. Mi rendo conto ora che c'è qualcosa che non ho superato. Questa... questa paura... di affrontare di nuovo una cosa del genere. Di perdere una persona che amo. *{{NDR|Nella registrazione del telefono}}<br/>'''William Kenzie''': Ehi!!! Torna qui!! Dov'è vai?! Torna qui!!!<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piagnucolando dalla paura}}: No, lasciami!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, ehi, che fai, Kenzie? Così la spaventi!<br/>'''William Kenzie''': Mi dispiace, signor Falcone.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|piangendo}}: Vi prego!! Vi prego, vi prego, non fatemi del male, vi prego!!<br/>'''Carmine Falcone''': Ehi, non avere paura, vieni qui. Te lo chiedo di nuovo. Cosa ti ha detto Mitchell?<br/>'''Annika Kosolov''': No, niente, lui...<br/>'''Carmine Falcone''': Don piaceva parlare, questo lo so, soprattutto con le belle ragazze come te. Per questo gli ho fatto prendere il tuo passaporto, finché non facciamo questa piccola chiaccherata.<br/>'''Annika Kosolov''': Io voglio solo andare via, okay? Non sentirete mai più parlare di me, vi prego, vi prego...<br/>'''Carmine Falcone''': Ti portiamo via, te lo prometto. Ma prima, devo sapere. Che cosa ti ha detto?<br/>'''Annika Kosolov''': Ha... ha solo detto che hanno fatto tutti un patto con lei!<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, mhmm, ti ha parlato di questo, del patto.<br/>'''Annika Kosolov''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Ha detto che lei gli ha dato delle informazioni della droga e così che è diventato sindaco. Ha detto che lei è un uomo molto importante.<br/>'''Carmine Falcone''': Certo. Mm-hmm. Mhmm, okay. {{NDR|comincia a strangolarla mortalmente, mentre Annika strilla disperatamente}} Sta' tranquilla. Sta'... tranquilla. {{NDR|il filmato della registrazione termina}} *'''Gordon''': Falcone lavora per voi? Per il sindaco, il procuratore?<br/>'''William Kenzie''': No. Noi lavoriamo per lui. Noi e tutti gli altri.<br/>'''Batman''': Come?<br/>'''William Kenzie''': Con rinnovamento. Il rinnovamento è tutto.<br/>'''Gordon''': Con il fondo?<br/>'''William Kenzie''': Sì. Dopo la morte di Thomas Wayne ci si sono avventati tutti come avvoltoi. Il sindaco, Falcone, Maroni, ci si sono fiondati tutti. Era perfetto per dare mazzette, per riciclare. Un fondo di beneficenza senza controllo. Tutti ne hanno preso una parte, ma Falcone ne voleva di più. Abbiamo concordato un piano per incastrare Maroni e rovinarlo: ha spifferato il suo traffico di droga, fatto fare carriera a quelli che gli avevano dato la caccia, dandogli una poltrona come suoi burattini. Pensate che queste elezioni abbiano importanza? Falcone è il sindaco. Per gli ultimi vent'anni è stato il sindaco. *'''Batman''': Ascoltami, non gettare via la tua vita.<br/>'''Catwoman''': Tranquillo, tesoro. Ne ho nove di vite. *'''Carmine Falcone''' {{NDR|riferendosi a Batman}}: Cos'è, tu sei con Zorro, qui? Non lo sai che voi ragazzi in blu lavorate per me?<br/>'''Gordon''' {{NDR|gli mostra fuori tutta la pattuglia della polizia e la gente}}: A quanto pare non tutti. Ha il diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ha diritto un avvocato. Se non può permetterselo, gliene verrà segnato uno. Ha capito i suoi diritti? Ha capito?<br/>'''Carmine Falcone''': Sì. Ci rivediamo quando esco.<br/>'''Gordon''': Rispettando questi diritti, c'è altro che vuole dire?<br/>'''Pinguino''' {{NDR|rivolto a Falcone}}: Maledetto ratto!<br/>'''Carmine Falcone''': Cosa hai detto?<br/>'''Pinguino''': Goditi la notte a Blackgate, Carmine! Probabilmente è l'ultima.<br/>'''Carmine Falcone''': Oh, sei diventato un Big Boss, ora, eh Oz?<br/>'''Pinguino''': Può darsi.<br/>'''Carmine Falcone''' {{NDR|[[Ultime parole da Batman|ultime parole]]}}: Sul serio, Oz? Perché per me, sei sempre stato uno storpio in un abito vuoto.<br/>'''Pinguino''' {{NDR|tirando fuori la sua pistola}}: Ti riduco in polvere!!! {{NDR|Falcone viene precedentemente ucciso dall'Enigmista con colpo di fucile da cecchino dalla finestra, mentre i poliziotti saltano addosso il Pinguino credendo che fosse stato davvero lui}} Che fate?! Non sono stato io! Non ho sparato!! Non ho sparato!!! Toglimi le mani di dosso!! *{{NDR|Durante l'arresto dell'Enigmista}}<br/>'''Martinez''' {{NDR|mostrando tra il portafoglio vero e falso}}: Quale sei, di questi?<br/>'''Enigmista''' {{NDR|ridendo istericamente}}: Devi dirmelo tu!<br />'''Martinez''': Andiamo, testa di rapa! Porta via quel figlio di puttana! *'''Enigmista''': Ci siamo rivisti all'inferno.<br/>'''Batman''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Enigmista''': "Voglio?". Se tu solo sapessi da quanto ho aspettato questo giorno! Questo momento. Sono stato invisibile per tutta la vita, ma forse non lo sarò più, vero? Si ricorderanno di me, ora. Si ricorderanno di noi due. Bruce... Wayne... Brooooce... Waaaayne... Sai? Io c'ero quel giorno. Il giorno in cui il grande Thomas Wayne annunciò che si candidava a sindaco e fece tutte quelle promesse, ma una settimana dopo lui era morto e nessuno pensò più a lui. Non parlavano d'altro che del povero Bruce Wayne. Bruce Wayne l'orfano. Orfano? Vivere in cima a una torre, sopra un parco non è essere un orfano. Poter guardare tutti dall'alto in basso con soldi a palate non venire a dirlo a me. Lo sai che significa essere un orfano? Una camerata con trenta bambini, dodici anni e già drop-dipendenti per calmare il dolore, ti svegli con i topi che ti mordono le dita e ogni inverno muore uno di quei bambini, perché fa troppo freddo. Ma ooooh no. Parliamo del miliardario, a cui è morto il papino bugiardo, perché i soldi fanno scendere meglio la pillola, non è vero? Bruce... Wayne. Lui è l'unico che non abbiamo beccato. Ma abbiamo beccato gli altri, vero? Tutti quegli stronzi furbetti, viscidi e falsi. Dio! Guardati. La tua maschera è pazzesca. Vorrei che potessi vedermi con la mia. Non è buffo? Tutti vogliono solamente smascherarti, ma gli sfugge il punto. Invece noi due sappiamo che io cerco il vero te, adesso. La mia maschera mi ha permesso di essere me stesso, completamente. Senza vergogna o timore, senza limiti.<br/>'''Batman''': Perché hai scritto a me?<br/>'''Enigmista''': Come sarebbe?<br/>'''Batman''': Tutti quei biglietti.<br/>'''Enigmista''': Te l'ho detto, l'abbiamo fatto insieme, sei parte di questo.<br/>'''Batman''': Non abbiamo fatto niente insieme.<br/>'''Enigmista''': Ma sì. L'abbiamo appena fatto, no? Ti ho chiesto di portarlo alla luce e l'hai fatto, siamo un'ottima squadra.<br/>'''Batman''': Non siamo una squadra.<br/>'''Enigmista''': Io non sarei mai riuscito a stanarlo. Io... non sono fisico, la mia forza è quassù. Cioè, avevo... avevo tutti i pezzi, avevo le risposte, ma non sapevo come farmi ascoltare. Ma tu mi hai aiutato.<br/>'''Batman''': Io non ti ho aiutato.<br/>'''Enigmista''': Ma certo, mi hai mostrato cosa era possibile! Mi hai mostrato che alla fine ci vuole solo la paura e un po' di violenza mirata! Sei stato la mia ispirazione!<br/>'''Batman''': Tu sei fuori testa.<br/>'''Enigmista''': Come?!<br/>'''Batman''': È tutto nella tua mente, sei malato, marcio.<br/>'''Enigmista''': Come puoi dire questo?<br/>'''Batman''': Pensi che sarei ricordato?! Sei un patetico psicopatico che implora attenzione!<br/>'''Enigmista''': No!<br/>'''Batman''': Morirai da solo ad Arkham!<br/>'''Enigmista''' {{NDR|scoppiando pazzamente una crisi di nervi}}: No!! No!!! Nooooo!!!<br/>'''Batman''': Sei un nullità!!!<br/>'''Enigmista''': Noooooo!!! {{NDR|comincia a urlare pazzamente dalla rabbia}} Non era in questo modo che doveva andare!!! {{NDR|continua a urlare}} Avevo un piano perfetto!!! Dovevamo essere al sicuro qui!! Avremmo potuto guardare tutto quanto insieme!! <br/>'''Batman''': Guardare cosa?<br/>'''Enigmista''': Tutto quanto!!! Era tutto lì. Vuoi dire che non l'hai ancora capito? Ooooh, in realtà non sei così sveglio come credevo che fossi. Allora ti ho dato troppo credito.<br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto?<br/>'''Enigmista''': Cos'è nero e blu ed è già morto? Lo sai? Tu! Se pensi di fermare l'inarrestabile... <br/>'''Batman''': Che cosa hai fatto? {{NDR|l'Enigmista comincia a canticchiare in falsetto dell'Ave Maria, mentre lui comincia a sbattere rabbiosamente la vetrata}} Che cosa hai fatto?! Che cosa hai fatto?! *'''Joker''' {{NDR|all'Enigmista, mentre guarda in TV alle notizie sul salvataggio della gente di Gotham, che comincia a mugolare disperatamente}}: È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh... Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. {{NDR|l'Enigmista comincia a piangere}} Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni.<br/>'''Enigmista''' {{NDR|si avvicina incuriosito}}: Chi sei?<br/>'''Joker''': Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. <br/>'''Enigmista''' {{NDR|sorridendo}}: Un amico. {{NDR|i due criminali si mettono a ridere in modo maniacale}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Batman''': Sei in partenza?<br/>'''Catwoman''': Oddio! Non saluti mai, quando arrivi?<br/>'''Batman''': Dove andrai?<br/>'''Catwoman''': Non lo so, al nord. A Bludhaven, forse. Perché? Vuoi chiedermi di restare? {{NDR|Batman non risponde}} Lo sai che questo posto non cambierà mai. Senza Carmine, può solo peggiorare per te. Sarà una lotta per il potere. E sarà cruenta.<br/>'''Batman''': Lo so. Ma la città può cambiare.<br/>'''Catwoman''': Non lo farà.<br/>'''Batman''': Devo tentare.<br/>'''Catwoman''': Prima o poi ti ucciderà, lo sai. Vero? Ascolta. Perché non vieni con me? Ci mettiamo nei guai. Ci arroliamo agli amministratori delegati ai miliardari, sarà divertente. Il pipistrello e la gatta. Suona bene. {{NDR|Batman osserva nuovamente il suo Bat-segnale}} Chi prendo in giro?! Tu sei già prenotato. Devi andare. {{NDR|si fa per andarsene in moto}}<br/>'''Batman''': Selina... Abbi cura di te. ==Frasi promozionali== *Se sei giustizia, non fare il [[Pinocchio]]. Qual è il tuo prezzo per chiudere un occhio? *È fuori di testa!! *Oh, vacci piano, tesoruccio! Sei come ti dipingono, non è vero? *Oh, io pensavo che fossi molto più sveglio, Bruce Wayne. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di Batman]] kcdbprb7qyddb5cgwwa7hu62x1v8yrm Giovanni De Martino 0 194883 1218191 1217765 2022-07-21T19:56:32Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Giovanni_De_Martino,_Le_Pêcheur_de_criquets_o_Pastorello_con_granchio,_bronzo_in_patina,_fusione_coeva_all'Artista,_1916.png|thumb|''Le Pêcheur de criquets'', 1916.]] '''Giovanni De Martino''' (1870 – 1935), scultore italiano. ==Citazioni su Giovanni De Martino== * Altri motivi ricorrenti dell'opera demartiniana sono ''i pescatori provati dalla fatica, il volto dolente delle loro donne, modellati con trepida emozione''. ([[Vincenzo Vicario]]) *{{NDR|I fanciulli di [[Giovanni De Martino|De Martino]]}} sono appena nati, gai e giocondi [...] adolescenti abbandonati coi segni della sofferenza; bimbi presi nelle funzioni dei loro giuochi infantili e popolane con la malinconia degli occhi profondi. ([[Pietro Barillà]]) * La scultura di Giovanni De Martino rivela un ingegno assai appassionato dell'Arte. ([[Enrico Giannelli]]) * {{NDR|Giovanni De Martino è stato}} un Poeta dell'infanzia. ([[Emanuele Samek Lodovici]]) * [...] bambini affamati, offesi, malaticci, imploranti, come se ne vedevano (e putroppo se ne vedono ancora) nei vicoli più sorditi della vecchia Napoli, Quella di De Martino è dunque una protesta indiretta e, forse per questo, assai efficace. ([[Paolo Ricci]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:Giovanni De Martino}} {{DEFAULTSORT:De Martino, Giovanni}} [[Categoria:Scultori italiani]] srocuemp074chdbvn3ca3ozjjbuer4s Claudio Castiglioni 0 194925 1218301 1217938 2022-07-22T02:04:51Z Danyele 19198 /* Citazioni di Claudio Castiglioni */ +1 wikitext text/x-wiki '''Claudio Castiglioni''' (1947 – 2011), imprenditore italiano. ==Citazioni di Claudio Castiglioni== {{Int2|''[https://www.repubblica.it/online/lf_dietro_il_listino/030908castiglioni/castiglioni/castiglioni.html Un "inventore" di mostri a due ruote]''|Intervista di Giuseppe Turani, ''Affari & Finanza'', la Repubblica, 8 settembre 2003.}} *Lei mi chiede se ho dei bei ricordi. Ne ho tantissimi. Ricordo ancora come se fosse oggi quella volta che siamo andati, con [[Giacomo Agostini]], a portare una MV Augusta F4 serie Oro al re di Spagna {{NDR|[[Juan Carlos I di Spagna|Juan Carlos I]]}}. Andiamo nella sua villa, c'era un grande parco, scendiamo da una scalinata e, in fondo, c'era la F4, una moto da perdere la testa. C'erano infilate dentro le chiavi perché con Agostini, il campione mondiale, avevamo deciso di far fare al re un giro, sul sellino dietro. Ma lui è salito sopra, ha girato la chiave e è partito. Le confesserò che ho passato dieci minuti d'inferno. Il re era sparito in sella alla moto e io continuavo a dire a Agostini: "E se quello adesso ci casca, che figura ci facciamo?". Ma non è cascato. Anzi, è tornato e ci ha detto: "È una favola". *Una volta si girava un film in America, con [[Tom Cruise]] e c'era una sequenza di motociclette, in un aeroporto. Cruise doveva girare una scena con una moto che non era una delle nostre. Ma noi avevamo dato una F4 tutta nera, opaca non lucida, alla sua controfigura. A un certo punto, la controfigura esce dall'hangar su questa moto a Tom Cruise la vede. Si ferma e vuole girare con quella. Poi, al ristorante, mi ha detto che gliene doveva far avere una uguale [...] *Della [[Ducati 916|916]] ho poco da dire. Chiunque sia andato in moto sa che quella (da cui è poi derivato tutto il resto) è semplicemente "la moto". *Della [[Ducati Monster|Monster]] devo dire che è stata la prima naked pensata proprio come tale, progettata per girare con il suo telaio bene in vista, compatta, elegante. Ricordo che quando l'ho presentata per la prima volta qualcuno fra il pubblico mi ha chiesto: "Ma quando arriva la carrozzeria?". Io ho risposto: "Domani, abbiamo avuto dei problemi con la verniciatura". Invece quella moto non ha mai avuto una carrozzeria perché era stata pensata così. ==Citazioni su Claudio Castiglioni== *Claudio Castiglioni era un artista, uno che riusciva a vedere come sarebbe stata la "sua" moto prima ancora di iniziare il lavoro con i progettisti. Una specie di [[Michelangelo Buonarroti]], che dicono fosse capace di vedere la sua opera finita ancor prima di toccare con lo scalpello il blocco del marmo bianco di Carrara. Travolgente Claudio, esuberante, qualche volta anche sopra le righe ma sempre generoso, sincero, contagioso nel suo naturale ottimismo. Uno di quelli che "se una cosa la vuoi veramente allora puoi ottenerla". Le moto più belle, quelle che fanno ancora venire i brividi a molti di noi, sono quelle che ha fatto lui [...]. Moto perfette, che parlano direttamente al cuore dei motociclisti. ([[Nico Cereghini]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Imprenditori italiani|Castiglioni, Claudio]] c8y7ujuqh7ek2p41oooeyve3ce7s74h Ducati 916 0 194949 1218302 1218109 2022-07-22T02:05:19Z Danyele 19198 +1 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Ducati 916 2.jpg|thumb|Ducati 916]] Citazioni sulla '''Ducati 916'''. *Della 916 ho poco da dire. Chiunque sia andato in moto sa che quella (da cui è poi derivato tutto il resto) è semplicemente "la moto". ([[Claudio Castiglioni]]) *Si voleva fare una moto sportiva che fosse immediatamente riconoscibile come [[Ducati]], diversa dalle solite giapponesi. Esplorammo anche la strada dei telai tipo deltabox in alluminio, ma alla fine fu decisiva la scelta di [[Claudio Castiglioni]] e ci orientammo verso il classico traliccio. Difficile fu anche dare personalità all'anteriore, volevo che la moto avesse un fanale piccolo, ma i fornitori erano contrari. Alla fine la nostra scelta è stata premiata e ha tracciato la strada ai giapponesi. D'altra parte sono le viste anteriore e posteriore a rendere riconoscibile una moto. {{NDR|«Anche il lato "B" di 916 ha fatto scuola, è stata la prima moto con gli scarichi sotto il codone»}} C'era già la Honda NR 750 con gli scarichi sotto sella, ma lì erano chiusi alla vista. Con Ducati abbiamo scelto di percorrere una strada diversa, con la meccanica bene in vista secondo la classica scuola italiana, più spartana. È stato un successo incredibile, vedevi una 916 in strada e la riconoscevi subito. ([[Massimo Tamburini]]) ==Voci correlate== *[[Ducati]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=riguardante la}} {{stub}} [[Categoria:Motoveicoli]] ffqhzinah78w4os1i74xaiy84alikrs 1218303 1218302 2022-07-22T02:06:00Z Danyele 19198 overlinking wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Ducati 916 2.jpg|thumb|Ducati 916]] Citazioni sulla '''Ducati 916'''. *Della 916 ho poco da dire. Chiunque sia andato in moto sa che quella (da cui è poi derivato tutto il resto) è semplicemente "la moto". ([[Claudio Castiglioni]]) *Si voleva fare una moto sportiva che fosse immediatamente riconoscibile come [[Ducati]], diversa dalle solite giapponesi. Esplorammo anche la strada dei telai tipo deltabox in alluminio, ma alla fine fu decisiva la scelta di Claudio Castiglioni e ci orientammo verso il classico traliccio. Difficile fu anche dare personalità all'anteriore, volevo che la moto avesse un fanale piccolo, ma i fornitori erano contrari. Alla fine la nostra scelta è stata premiata e ha tracciato la strada ai giapponesi. D'altra parte sono le viste anteriore e posteriore a rendere riconoscibile una moto. {{NDR|«Anche il lato "B" di 916 ha fatto scuola, è stata la prima moto con gli scarichi sotto il codone»}} C'era già la Honda NR 750 con gli scarichi sotto sella, ma lì erano chiusi alla vista. Con Ducati abbiamo scelto di percorrere una strada diversa, con la meccanica bene in vista secondo la classica scuola italiana, più spartana. È stato un successo incredibile, vedevi una 916 in strada e la riconoscevi subito. ([[Massimo Tamburini]]) ==Voci correlate== *[[Ducati]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=riguardante la}} {{stub}} [[Categoria:Motoveicoli]] dfsyt1iy2aewaft8v3ac92wu4l3rd15 1218306 1218303 2022-07-22T02:28:26Z Danyele 19198 +2 -stub wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Ducati 916 2.jpg|thumb|Ducati 916]] Citazioni sulla '''Ducati 916'''. *Della 916 ho poco da dire. Chiunque sia andato in moto sa che quella (da cui è poi derivato tutto il resto) è semplicemente "la moto". ([[Claudio Castiglioni]]) *La Ducati 916 rappresenta il mio passato, la mia storia. Questa moto mi ha permesso di conquistare grandi successi e di divertirmi molto. Posso proprio dire che abbiamo instaurato un ottimo rapporto. In un certo senso siamo stati compagni di battaglie; abbiamo iniziato insieme nel 1994, con grandi aspettative, molto da dimostrare e una grande fame di vittorie. Abbiamo percorso molta strada insieme e per me sarà sempre molto più di una moto. È come una parte della mia vita alla quale sarò per sempre legato. ([[Carl Fogarty]]) *Penso che i fan del WorldSBK di tutto il mondo, indipendentemente dalla scuderia e dal pilota preferiti, considerino la Ducati 916 la moto per antonomasia. Il concetto della 916 ha avuto un enorme successo, ha riunito un mare di fan e ha rappresentato un cambiamento radicale per il marchio [[Ducati]] nel mondo. È una moto moderna ancora oggi, sensazione che poche moto riescono a trasmettere. È davvero speciale, incredibile. Gli anni '90 sono stati il periodo d'oro del WorldSBK. La nostra visibilità era altissima e i fan di tutto il mondo erano molto appassionati. Le nostre moto avevano lo stesso aspetto delle versioni stradali; il WorldSBK era infatti l'equivalente a quattro tempi della MotoGP, nella quale le moto avevano motori a due tempi. Essere al top in quegli anni faceva parte dei sogni di molti fan. Guidare moto che si potevano trovare sul mercato, lottare per la vittoria in un modo più spettacolare rispetto alla MotoGP. Sono convinto che i fan se ne siano resi conto. E che la 916 rappresenti l'apice di quella cultura. Come la McLaren di [[Ayrton Senna|Senna]] o la [[Ferrari]] di [[Michael Schumacher|Schumacher]] per i fan della [[Formula 1]]. ([[Carl Fogarty]]) *Si voleva fare una moto sportiva che fosse immediatamente riconoscibile come Ducati, diversa dalle solite giapponesi. Esplorammo anche la strada dei telai tipo deltabox in alluminio, ma alla fine fu decisiva la scelta di Claudio Castiglioni e ci orientammo verso il classico traliccio. Difficile fu anche dare personalità all'anteriore, volevo che la moto avesse un fanale piccolo, ma i fornitori erano contrari. Alla fine la nostra scelta è stata premiata e ha tracciato la strada ai giapponesi. D'altra parte sono le viste anteriore e posteriore a rendere riconoscibile una moto. {{NDR|«Anche il lato "B" di 916 ha fatto scuola, è stata la prima moto con gli scarichi sotto il codone»}} C'era già la Honda NR 750 con gli scarichi sotto sella, ma lì erano chiusi alla vista. Con Ducati abbiamo scelto di percorrere una strada diversa, con la meccanica bene in vista secondo la classica scuola italiana, più spartana. È stato un successo incredibile, vedevi una 916 in strada e la riconoscevi subito. ([[Massimo Tamburini]]) ==Voci correlate== *[[Ducati]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Motoveicoli]] 0jn5qufvy8m58ffqr2kpan41df6slnn Marcelo Caetano 0 194950 1218181 1218123 2022-07-21T18:24:46Z Mariomassone 17056 /* Citazioni di Marcelo Caetano */ wikitext text/x-wiki [[File:Marcello José das Neves Alves Caetano, Primeiro-ministro português.tif|thumb|Caetano nel 1969]] '''Marcello José das Neves Alves Caetano''' (1906 – 1980), politico e dittatore portoghese. ==Citazioni di Marcelo Caetano== *La mia preoccupazione è di assicurare la continuità. Ma questa continuità implica un'idea di movimento, di evoluzione e di aggiornamento. La fedeltà alla dottrina brillantemente insegnata dal [[António de Oliveira Salazar|dott. Salazar]] non deve essere confusa con l'attaccamento ostinato alle formule e alle scelte che egli ha adottato in determinati momenti. Il grande pericolo d'ogni [[discepolo]] è quello di limitarsi a copiare il [[maestro]]... La continuazione delle grandi linee della politica portoghese e dei principi costituzionali dello Stato non impedirà dunque al governo di procedere, tutte le volte che ciò si rivelerà opportuno, alle necessarie riforme. (dal suo primo discorso da presidente all'Assemblea nazionale, 27 settembre 1968)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0122_01_1968_0221_0009_5304909/ ''Il nuovo premier protoghese fa balenare caute riforme''], ''la Stampa'', 28 settembre 1968.</ref> *{{NDR|Sulla [[guerra coloniale portoghese]]}} I diversi movimenti cosiddetti di liberazione che ci combattono in Guinea, in Angola ed in Mozambico sono stati formati all'estero. Essi hanno alla testa dirigenti sostenuti ed appoggiati dall'estero ed è da territori stranieri che sono sferrati gli attacchi dei terroristi. (dichiarazione all'Assemblea nazionale, 2 dicembre 1970)<ref name="paesistranieri">Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,0134_01_1970_0262_0014_6524590/ ''Caetano: "Paesi stranieri ci combattono in Africa"''], ''la Stampa'', 3 dicembre 1970.</ref> *Il Portogallo non rinuncia alla politica di fraternità razziale, all'intenzione di perseguire la formazione di società plurirazziali mantenendo con intransigenza uno statuto unico "per tutti i portoghesi di tutte le razze e di ogni colore". (dichiarazione all'Assemblea nazionale, 2 dicembre 1970)<ref name="paesistranieri"/> *Migliaia di persone sono passate per la Guinea portoghese, sanno che questa provincia si trova tra due territori ex francesi, a nord il Senegal, e a sud l'antica Guinea francese, oggi repubblica di Guinea, conosciuta come Guinea-Conakry per distinguerla dalla nostra Guinea. È nella Guinea-Conakry, dispoticamente governata da un pazzo chiamato [[Ahmed Sékou Touré|Sekou Touré]], che hanno le loro basi politico-militari i gruppi terroristi antiportoghesi.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,1118_01_1973_0260_0017_16215702/ ''Secondo il premier portoghese Caetano la Guinea-Bissau è uno Stato fantasma''], ''la Stampa'', 4 novembre 1973.</ref> ==Citazioni su Marcelo Caetano== *Oltre a essere un teorico di questo dogma {{NDR|della superiorità degli europei sugli africani}}, quale professore di diritto coloniale alla Facoltà di Diritto di Lisbona, lo ha applicato nella pratica come ministro delle colonie durante molti anni. Egli che pretende, come afferma spesso, di conoscere i negri, ha optato per una politica nuova che nei rapporti sociali deve essere quella del buon padrone che stringe la mano al suo boy; e che sul piano politico non è, all'interno, che la vecchia tattica del bastone e la carota, mentre all'esterno consiste nell'utilizzare gli argomenti, le parole stesse dell'avversario per confonderli, conservando intatta la propria posizione. ([[Amílcar Cabral]]) ==Voci correlate== *[[Estado Novo (Portogallo)|Estado Novo]] ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Caetano, Marcelo}} [[Categoria:Politici portoghesi]] 132pvjbh39d0zjx9jqwlsvhkqnwp3jn 1218184 1218181 2022-07-21T18:31:15Z Mariomassone 17056 /* Citazioni di Marcelo Caetano */ wikitext text/x-wiki [[File:Marcello José das Neves Alves Caetano, Primeiro-ministro português.tif|thumb|Caetano nel 1969]] '''Marcello José das Neves Alves Caetano''' (1906 – 1980), politico e dittatore portoghese. ==Citazioni di Marcelo Caetano== *La mia preoccupazione è di assicurare la continuità. Ma questa continuità implica un'idea di movimento, di evoluzione e di aggiornamento. La fedeltà alla dottrina brillantemente insegnata dal [[António de Oliveira Salazar|dott. Salazar]] non deve essere confusa con l'attaccamento ostinato alle formule e alle scelte che egli ha adottato in determinati momenti. Il grande pericolo d'ogni [[discepolo]] è quello di limitarsi a copiare il [[maestro]]... La continuazione delle grandi linee della politica portoghese e dei principi costituzionali dello Stato non impedirà dunque al governo di procedere, tutte le volte che ciò si rivelerà opportuno, alle necessarie riforme. (dal suo primo discorso da presidente all'Assemblea nazionale, 27 settembre 1968)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0122_01_1968_0221_0009_5304909/ ''Il nuovo premier protoghese fa balenare caute riforme''], ''la Stampa'', 28 settembre 1968.</ref> *{{NDR|Sulla [[guerra coloniale portoghese]]}} I diversi movimenti cosiddetti di liberazione che ci combattono in Guinea, in Angola ed in Mozambico sono stati formati all'estero. Essi hanno alla testa dirigenti sostenuti ed appoggiati dall'estero ed è da territori stranieri che sono sferrati gli attacchi dei terroristi. (dichiarazione all'Assemblea nazionale, 2 dicembre 1970)<ref name="paesistranieri">Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,0134_01_1970_0262_0014_6524590/ ''Caetano: "Paesi stranieri ci combattono in Africa"''], ''la Stampa'', 3 dicembre 1970.</ref> *Il Portogallo non rinuncia alla politica di fraternità razziale, all'intenzione di perseguire la formazione di società plurirazziali mantenendo con intransigenza uno statuto unico "per tutti i portoghesi di tutte le razze e di ogni colore". (dichiarazione all'Assemblea nazionale, 2 dicembre 1970)<ref name="paesistranieri"/> *{{NDR|Sulla [[guerra di indipendenza della Guinea-Bissau]]}} Migliaia di persone sono passate per la [[Guinea portoghese]], sanno che questa provincia si trova tra due territori ex francesi, a nord il Senegal, e a sud l'antica Guinea francese, oggi repubblica di Guinea, conosciuta come Guinea-Conakry per distinguerla dalla nostra Guinea. È nella Guinea-Conakry, dispoticamente governata da un pazzo chiamato [[Ahmed Sékou Touré|Sekou Touré]], che hanno le loro basi politico-militari i gruppi terroristi antiportoghesi.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,1118_01_1973_0260_0017_16215702/ ''Secondo il premier portoghese Caetano la Guinea-Bissau è uno Stato fantasma''], ''la Stampa'', 4 novembre 1973.</ref> ==Citazioni su Marcelo Caetano== *Oltre a essere un teorico di questo dogma {{NDR|della superiorità degli europei sugli africani}}, quale professore di diritto coloniale alla Facoltà di Diritto di Lisbona, lo ha applicato nella pratica come ministro delle colonie durante molti anni. Egli che pretende, come afferma spesso, di conoscere i negri, ha optato per una politica nuova che nei rapporti sociali deve essere quella del buon padrone che stringe la mano al suo boy; e che sul piano politico non è, all'interno, che la vecchia tattica del bastone e la carota, mentre all'esterno consiste nell'utilizzare gli argomenti, le parole stesse dell'avversario per confonderli, conservando intatta la propria posizione. ([[Amílcar Cabral]]) ==Voci correlate== *[[Estado Novo (Portogallo)|Estado Novo]] ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Caetano, Marcelo}} [[Categoria:Politici portoghesi]] 5fl1mn0azwh2azzkibg4bmoj2bsnws3 Paulicianesimo 0 194958 1218155 2022-07-21T15:07:55Z Gaux 18878 Paulicianesimo: voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sul '''paulicianesimo'''. *I Pauliciani ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} {{s}} [[Categoria:Eresie]] [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] q41ykdjznd1ipyf7gncv748ycc3u4k9 1218156 1218155 2022-07-21T15:15:42Z Gaux 18878 immagine wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Persecution of Paulicians.png|thumb|Massacro di pauliciani per ordine dell'imperatrice bizantina Teodora (843-844)]] Citazioni sul '''paulicianesimo'''. *I Pauliciani ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} {{s}} [[Categoria:Eresie]] [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] 78ex1xujnt1l6zjo9qos61dg7gfgqar 1218159 1218156 2022-07-21T15:23:40Z Gaux 18878 categoria wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Persecution of Paulicians.png|thumb|Massacro di pauliciani per ordine dell'imperatrice bizantina Teodora (843-844)]] Citazioni sul '''paulicianesimo'''. *I Pauliciani ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani<ref>Carmati, gruppo ismailita millenarista dell'Arabia orientale.</ref>, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} {{s}} [[Categoria:Eresie]] qdqf2cwkkj5kl6wgcgoaffxhcmmych3 1218172 1218159 2022-07-21T16:43:19Z Gaux 18878 sostituisco la nota con un link alla nuova voce wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Persecution of Paulicians.png|thumb|Massacro di pauliciani per ordine dell'imperatrice bizantina Teodora (843-844)]] Citazioni sul '''paulicianesimo'''. *I Pauliciani ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i [[Carmati|Karmatiani]], ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} {{s}} [[Categoria:Eresie]] 5jie1nm3uci33hu9ivcq1dc6kfwa6hv Ismailismo 0 194959 1218161 2022-07-21T15:43:50Z Gaux 18878 ismailismo: voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sull''''ismailismo'''. *Come tra gl'Ismaeliti così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e li Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] jtewgi21qke24unky9kgd69q63j5nrx 1218162 1218161 2022-07-21T15:48:20Z Gaux 18878 sic variante wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sull''''ismailismo'''. *Come tra gl'{{sic|Ismaeliti}} così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e li Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] jmbl0h42nltdvwxqe8zhevn5b6er0v0 1218167 1218162 2022-07-21T15:56:23Z Gaux 18878 immagine wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Shiite Calligraphy symbolising Ali as Tiger of God.png|thumb|Tigre calligrafica ismailita]] Citazioni sull''''ismailismo'''. *Come tra gl'{{sic|Ismaeliti}} così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e li Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] al3n9jcqtn79hk957ezn1ehg5752wfy 1218168 1218167 2022-07-21T15:57:27Z Gaux 18878 sic wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Shiite Calligraphy symbolising Ali as Tiger of God.png|thumb|Tigre calligrafica ismailita]] Citazioni sull''''ismailismo'''. *Come tra gl'{{sic|Ismaeliti}} così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e {{sic|li}} Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] a7sse263m2bs7m59m590xkfdtt1ddti 1218173 1218168 2022-07-21T16:50:29Z Gaux 18878 corrente dell'Islam sciita wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Shiite Calligraphy symbolising Ali as Tiger of God.png|thumb|Tigre calligrafica ismailita]] Citazioni sull''''ismailismo''', corrente dell'Islam sciita. *Come tra gl'{{sic|Ismaeliti}} così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e {{sic|li}} Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] 8gxpf3f6924zflwfvem181ezc60q55v 1218174 1218173 2022-07-21T16:51:13Z Gaux 18878 Voci correlate wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Shiite Calligraphy symbolising Ali as Tiger of God.png|thumb|Tigre calligrafica ismailita]] Citazioni sull''''ismailismo''', corrente dell'Islam sciita. *Come tra gl'{{sic|Ismaeliti}} così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e {{sic|li}} Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Voci correlate== *[[Sciismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] 1zr95fgs99d19d3ammig2hun0vkwolh 1218175 1218174 2022-07-21T16:54:13Z Gaux 18878 comunità religiosa nell'ambito dell'Islam sciita wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Shiite Calligraphy symbolising Ali as Tiger of God.png|thumb|Tigre calligrafica ismailita]] Citazioni sull''''ismailismo''', comunità religiosa nell'ambito dell'Islam sciita. *Come tra gl'{{sic|Ismaeliti}} così anco tra i [[Catarismo|Catari]] e {{sic|li}} Albigesi si riscontra la stessa predilezione per l'incesto, la stessa dottrina intorno alla preesistenza dell'anima, negazione della risurrezione e dell'inferno, il sentimento che sia lecito di fingere o di dissimulare la fede quando trattisi della propria sicurezza, il metodo d'interpretare allegoricamente i sacri libri e l'abrogazione della religione positiva. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Voci correlate== *[[Sciismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} {{s}} [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Islam]] bzcsrf0k8p0ovysorql9exgaqb745je Carmati 0 194960 1218169 2022-07-21T16:31:09Z Gaux 18878 Carmati: voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sui '''carmati'''. *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{s}} [[Categoria:Islam]] l1jg0nk9fn3u49cdugjndhcl0fpwqb9 1218170 1218169 2022-07-21T16:34:17Z Gaux 18878 gruppo ismailita millenarista; voci correlate wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sui '''carmati''', gruppo ismailita millenarista. *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Voci correlate== *[[Ismailismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{s}} [[Categoria:Islam]] n8im3x4yvnq4b4ny1m4eh3pmnlbqqd1 1218171 1218170 2022-07-21T16:41:01Z Gaux 18878 immagine wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Qarmatian dinar of al-Hasan ibn Ahmad, AH 361.jpg|thumb|Dinaro d'oro coniato dai Carmati durante la loro occupazione della Palestina negli anni 970]] Citazioni sui '''carmati''', gruppo ismailita millenarista. *I [[Paulicianesimo|Pauliciani]] ebbero il carattere bellicoso, fiero, distruttore e sanguinario che distinse i Karmatiani, ed infuriarono contro la chiesa greca e suoi seguaci colla stessa acerbità colla quale i Karmatiani pugnarono contro il {{sic|califato}} ed i Musulmani ortodossi. ([[Ignaz von Döllinger]]) ==Voci correlate== *[[Ismailismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{s}} [[Categoria:Islam]] sozy3ncdgmzfho6fiavlsfcw81qa19z Cannolicchio 0 194961 1218179 2022-07-21T17:50:24Z Sun-crops 10277 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sul '''cannolicchio'''. *Si tratta di un mollusco e insieme della cannuccia per gustarlo raffinatamente: squisiti umori in un delicato e venato astuccio color nuvola, in una sigaretta di mare; succhiamo l'orizzonte che freme tra il [[Vesuvio]] e le isole, dai "cannolicchi". ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il|etichetta=cannolicchio}} {{s}} [[Categoria:Molluschi]] 10717l67pxtc0yc6wpfbdc4801u428w Daniel Sloss 0 194962 1218185 2022-07-21T19:06:07Z Kurtanglewwe1996 20888 Creata pagina con "{{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Puzzle''' (2018)=== *[Riprendendo le parole del padre] Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore,..." wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Puzzle''' (2018)=== *[Riprendendo le parole del padre] Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''Netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing. [...] We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months. [...] 'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} qa8isbw07tdi98c68x3bpohl5yer73e 1218186 1218185 2022-07-21T19:26:15Z Kurtanglewwe1996 20888 wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *[Riferendosi agli U.S.A.] Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :'''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Puzzle''' (2018)=== *[Riprendendo le parole del padre] Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''Netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing. [...] We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months. [...] 'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} 8pzdn1avttc0ubyv8au5lcades9c8lf 1218189 1218186 2022-07-21T19:43:33Z Sun-crops 10277 qualche fix wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing.'' [...] ''We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} atqa9kjmggmmrdtktv487wqk2c95zyh 1218192 1218189 2022-07-21T20:01:09Z Kurtanglewwe1996 20888 /* Citazioni di Daniel Sloss */ wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro Gesù. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''Netflix.com'', 2018.</ref> *Gesù era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing.'' [...] ''We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} dlnkkc26inywkeckreotioiv1e5jivh 1218194 1218192 2022-07-21T20:20:25Z Kurtanglewwe1996 20888 /* Dark (2018) */ wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro Gesù. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''netflix.com'', 2018.</ref> *Gesù era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. 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You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} qklcegubdwh4slg08ufyld4aozor9p2 1218195 1218194 2022-07-21T20:21:55Z Kurtanglewwe1996 20888 /* Dark (2018) */ wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro [[Gesù]]. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''netflix.com'', 2018.</ref> *[[Gesù]] era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing.'' [...] ''We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} 4gpalm67d1l4smd2z3gmav34tao39ow 1218249 1218195 2022-07-21T23:29:51Z Kurtanglewwe1996 20888 wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro [[Gesù]]. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''netflix.com'', 2018.</ref> *[[Gesù]] era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing.'' [...] ''We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==='''Everyone You Hate is Going to Die: And Other Comforting Thoughts on Family, Friends, Sex, Love, and More Things That Ruin Your Life''' (2021)=== *Ho trent'anni e ho firmato cinque separati documenti per il divorzio. Nessuno di loro era mio. Non preoccuparti. Stavo semplicemente autografando le carte delle persone a cui ho causato il [[divorzio]]. Si sono messi in fila, sotto la pioggia, per incontrarmi e ringraziarmi per aver causato la loro separazione e poi mi hanno chiesto di firmare i documenti come ricordo della loro vita- che hanno detto che avevo salvato. Come un [[Gesù]] bianco. :''I’m thirty years old, and I have signed five separate divorce papers. None of them were mine. Don’t worry. I was merely autographing the papers of people whose divorces I’ve caused. They lined up, in the rain, to meet me and thank me for causing their breakup and then asked me to sign the papers as a memento of their lives—which they said I had saved. Like a white Jesus.'' <ref name=2021>Citato nel libro ''[https://www.penguinrandomhouse.com/books/621859/everyone-you-hate-is-going-to-die-by-daniel-sloss/ "Everyone You Hate is Going to Die: And Other Comforting Thoughts on Family, Friends, Sex, Love, and More Things That Ruin Your Life"]'', 12 ottobre 2021, pubblicato da Alfred A. Knopf, ISBN 9780525658146.</ref> *Le persone guardano il mio speciale stand-up show ''Puzzle'', in streaming in tutto il mondo su Netflix, e decidono che devono separarsi dai loro partner. È come [[The Ring (film 2002)|The Ring]], ma per relazioni di merda. In questo momento, il conteggio è di oltre 300 divorzi, 350 fidanzamenti annullati e più di 120.000 separazioni. :''People watch my stand-up special Jigsaw—streaming worldwide on Netflix—and they decide they have to split with their partners. It’s like The Ring, but for shitty relationships. At this moment in time, the tally stands at more than 300 divorces, 350 canceled engagements, and more than 120,000 breakups.''<ref name=2021/> *Credevo nel vero [[amore]] e "nell'anima gemella". Ma credevo anche in [[Babbo Natale]] e nei [[Bitcoin]]. Le persone cambiano. Per tutta la scuola ero disperato nel trovare una [[fidanzata]]. Non avevo in mente una ragazza in particolare. Chiunque l'avrebbe fatto. Volevo solo una fidanzata. Questo è quello che avevano le persone della mia età, e le fidanzate si sono trasformate in mogli e alla fine in madri. I partner erano [[Pokémon]] glorificati, per quanto mi riguardava. Non avevo bisogno di catturarli tutti. Ma ne avevo decisamente bisogno di uno. A quel punto mi sarei preso un fottuto Weedle. :''I used to believe in true love and “the One.” But I also used to believe in Santa and Bitcoin. People change. All through school I was desperate to get a girlfriend. I didn’t have a particular girl in mind. Anyone would have done. I just wanted a girlfriend. That’s what people my age had, and girlfriends turned into wives and eventually mothers. Partners were glorified Pokémon, as far as I was concerned. I didn’t need to catch them all. But I definitely needed one. I’d’ve taken a fucking Weedle at that point.''<ref name=2021/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} 112qf90yzh3zxav1dx1z2sk5vw6n0t5 1218251 1218249 2022-07-21T23:30:19Z Kurtanglewwe1996 20888 wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro [[Gesù]]. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''netflix.com'', 2018.</ref> *[[Gesù]] era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing.'' [...] ''We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==='''Everyone You Hate is Going to Die''' (2021)=== *Ho trent'anni e ho firmato cinque separati documenti per il divorzio. Nessuno di loro era mio. Non preoccuparti. Stavo semplicemente autografando le carte delle persone a cui ho causato il [[divorzio]]. Si sono messi in fila, sotto la pioggia, per incontrarmi e ringraziarmi per aver causato la loro separazione e poi mi hanno chiesto di firmare i documenti come ricordo della loro vita- che hanno detto che avevo salvato. Come un [[Gesù]] bianco. :''I’m thirty years old, and I have signed five separate divorce papers. None of them were mine. Don’t worry. I was merely autographing the papers of people whose divorces I’ve caused. They lined up, in the rain, to meet me and thank me for causing their breakup and then asked me to sign the papers as a memento of their lives—which they said I had saved. Like a white Jesus.'' <ref name=2021>Citato nel libro ''[https://www.penguinrandomhouse.com/books/621859/everyone-you-hate-is-going-to-die-by-daniel-sloss/ "Everyone You Hate is Going to Die: And Other Comforting Thoughts on Family, Friends, Sex, Love, and More Things That Ruin Your Life"]'', 12 ottobre 2021, pubblicato da Alfred A. Knopf, ISBN 9780525658146.</ref> *Le persone guardano il mio speciale stand-up show ''Puzzle'', in streaming in tutto il mondo su Netflix, e decidono che devono separarsi dai loro partner. È come [[The Ring (film 2002)|The Ring]], ma per relazioni di merda. In questo momento, il conteggio è di oltre 300 divorzi, 350 fidanzamenti annullati e più di 120.000 separazioni. :''People watch my stand-up special Jigsaw—streaming worldwide on Netflix—and they decide they have to split with their partners. It’s like The Ring, but for shitty relationships. At this moment in time, the tally stands at more than 300 divorces, 350 canceled engagements, and more than 120,000 breakups.''<ref name=2021/> *Credevo nel vero [[amore]] e "nell'anima gemella". Ma credevo anche in [[Babbo Natale]] e nei [[Bitcoin]]. Le persone cambiano. Per tutta la scuola ero disperato nel trovare una [[fidanzata]]. Non avevo in mente una ragazza in particolare. Chiunque l'avrebbe fatto. Volevo solo una fidanzata. Questo è quello che avevano le persone della mia età, e le fidanzate si sono trasformate in mogli e alla fine in madri. I partner erano [[Pokémon]] glorificati, per quanto mi riguardava. Non avevo bisogno di catturarli tutti. Ma ne avevo decisamente bisogno di uno. A quel punto mi sarei preso un fottuto Weedle. :''I used to believe in true love and “the One.” But I also used to believe in Santa and Bitcoin. People change. All through school I was desperate to get a girlfriend. I didn’t have a particular girl in mind. Anyone would have done. I just wanted a girlfriend. That’s what people my age had, and girlfriends turned into wives and eventually mothers. Partners were glorified Pokémon, as far as I was concerned. I didn’t need to catch them all. But I definitely needed one. I’d’ve taken a fucking Weedle at that point.''<ref name=2021/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} 1lvextir5ixo00wgab2osbkhjn6by2c 1218252 1218251 2022-07-21T23:31:04Z Kurtanglewwe1996 20888 wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro [[Gesù]]. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''netflix.com'', 2018.</ref> *[[Gesù]] era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. 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Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. 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Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==='''Everyone You Hate is Going to Die''' (2021)=== *Ho trent'anni e ho firmato cinque separati documenti per il divorzio. Nessuno di loro era mio. Non preoccuparti. Stavo semplicemente autografando le carte delle persone a cui ho causato il [[divorzio]]. Si sono messi in fila, sotto la pioggia, per incontrarmi e ringraziarmi per aver causato la loro separazione e poi mi hanno chiesto di firmare i documenti come ricordo della loro vita- che hanno detto che avevo salvato. Come un [[Gesù]] bianco. :''I’m thirty years old, and I have signed five separate divorce papers. None of them were mine. Don’t worry. I was merely autographing the papers of people whose divorces I’ve caused. They lined up, in the rain, to meet me and thank me for causing their breakup and then asked me to sign the papers as a memento of their lives—which they said I had saved. Like a white Jesus.'' <ref name=everyone>Citato nel libro ''[https://www.penguinrandomhouse.com/books/621859/everyone-you-hate-is-going-to-die-by-daniel-sloss/ "Everyone You Hate is Going to Die: And Other Comforting Thoughts on Family, Friends, Sex, Love, and More Things That Ruin Your Life"]'', 12 ottobre 2021, pubblicato da Alfred A. Knopf, ISBN 9780525658146.</ref> *Le persone guardano il mio speciale stand-up show ''Puzzle'', in streaming in tutto il mondo su Netflix, e decidono che devono separarsi dai loro partner. È come [[The Ring (film 2002)|The Ring]], ma per relazioni di merda. In questo momento, il conteggio è di oltre 300 divorzi, 350 fidanzamenti annullati e più di 120.000 separazioni. :''People watch my stand-up special Jigsaw—streaming worldwide on Netflix—and they decide they have to split with their partners. It’s like The Ring, but for shitty relationships. At this moment in time, the tally stands at more than 300 divorces, 350 canceled engagements, and more than 120,000 breakups.''<ref name=everyone/> *Credevo nel vero [[amore]] e "nell'anima gemella". Ma credevo anche in [[Babbo Natale]] e nei [[Bitcoin]]. Le persone cambiano. Per tutta la scuola ero disperato nel trovare una [[fidanzata]]. Non avevo in mente una ragazza in particolare. Chiunque l'avrebbe fatto. Volevo solo una fidanzata. Questo è quello che avevano le persone della mia età, e le fidanzate si sono trasformate in mogli e alla fine in madri. I partner erano [[Pokémon]] glorificati, per quanto mi riguardava. Non avevo bisogno di catturarli tutti. Ma ne avevo decisamente bisogno di uno. A quel punto mi sarei preso un fottuto Weedle. :''I used to believe in true love and “the One.” But I also used to believe in Santa and Bitcoin. People change. All through school I was desperate to get a girlfriend. I didn’t have a particular girl in mind. Anyone would have done. I just wanted a girlfriend. That’s what people my age had, and girlfriends turned into wives and eventually mothers. Partners were glorified Pokémon, as far as I was concerned. I didn’t need to catch them all. But I definitely needed one. I’d’ve taken a fucking Weedle at that point.''<ref name=everyone/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} dt9bvgyz0exvj7woyx9aufzc64t9352 1218253 1218252 2022-07-21T23:31:30Z Kurtanglewwe1996 20888 /* Everyone You Hate is Going to Die (2021) */ wikitext text/x-wiki {{indicedx}} '''Daniel Sloss''' (1990 – vivente), comico, scrittore e attore scozzese. {{cronologico}} ==Citazioni di Daniel Sloss== ==='''Conan - TBS''' === *{{NDR|Riferendosi agli U.S.A.}} Una nazione che crede che l'obesità sia una malattia... ma che l'omosessualità sia una scelta. :''A country that believes that obesity is a disease... but homosexuality is a choice.''<ref>"Conan", "TBS.com", 5 febbraio 2014, visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=Q_xvBv1JTJg </ref> ==='''Dark''' (2018)=== *Sappiamo tutti quanto facilmente i cattolici possano perdonare la pedofilia. [...] Puoi prendere in giro i neri. Puoi prendere in giro gli omosessuali. Puoi prendere in giro anche quelli di colore, ma nessuno prende in giro [[Gesù]]. :''We all know how easily the Catholics can forgive pedophilia. [...] You can make fun of the blacks. You can make fun of the queers. You can even make fun of the colored ones, but nobody makes fun of Jesus.''<ref name=dark>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Dark"]'', ''netflix.com'', 2018.</ref> *[[Gesù]] era... uno di quelli di colore, e questo non è in discussione. Possiamo discutere dell'esistenza di Dio tutto il giorno. Non sapremo mai se c'è un Dio in paradiso finché non sarà troppo tardi per me. Ma se sei cristiano, credi che Gesù sia nato a Betlemme. Che è in Medio Oriente. Se fosse stato bianco, sarebbe stato un fottuto miracolo. Sarebbe stato l'unico bianco per 400 miglia e avrebbe sconvolto le persone. "Guarda, sta trasformando l'acqua in vino. È di un altro colore! Perché nessuno ne parla? Viviamo nel deserto. Il sole è sempre nel cielo. Qualcuno ha la carnagione di un fottuto pupazzo di neve. Qualunque cosa siano." Perché il fatto triste è... se Gesù fosse vivo oggi, non supererebbe le tradizioni americane. :''Jesus was... one of the colored ones, and that is not up for debate. We can argue about the existence of God all day long. We'll never know whether there is a God in heaven until it's too late for me. But if you're Christian, you believe that Jesus was born in Bethlehem. That's in the Middle East. Had he been white, that would have been the fucking miracle. He would have been the only white guy for 400 miles, and it would have blown people's minds. "Look, he's turning water into wine. He's a different color! Why is no one mentioning this? We live in the desert. The sun is always in the sky. Somebody's got the complexion of a fucking snowman. Whatever those are." Because the sad fact is... if Jesus was alive today, he would not get through American customs.''<ref name=dark/> ==='''Puzzle''' (2018)=== *{{NDR|Riprendendo le parole del padre}} Immagina che tutte le nostre vite siano come i nostri [[puzzle]] individuali. Mentre attraversiamo la vita, lo stiamo solo mettendo insieme lentamente, pezzo per pezzo, sulla base delle esperienze e delle lezioni che abbiamo imparato, finché non otteniamo l'immagine migliore, ma il fatto è che tutti hanno anche perso la scatola per il loro puzzle. Quindi nessuno di noi sa quale sia l'immagine che stiamo cercando di creare, stiamo solo tirando ad indovinare con sicurezza. Quindi il modo migliore per fare un puzzle, quando non hai l'immagine su cui lavorare, è iniziare dall'esterno, dai lati esterni e dai quattro angoli. Famiglia. Amici. Hobbies/Interessi. Lavoro. :''Imagine all of our lives are like our own individual jigsaw puzzles. As we’re going through life, we’re just slowly piecing it together, bit by bit, based on experiences and lessons that we’ve learned, until we get the best picture, but the thing is everyone has also lost the box for their jigsaw. So none of us know what the image we’re trying to make is, we’re just confidently fucking guessing. So the best way to do a jigsaw, when you don’t have the image to work off, is to start from the outside, the sides and the four corners. Family. Friends. Hobbies/interests. Job.''<ref name=jigsaw>Citato in ''[https://www.netflix.com/it/title/80223685 "Daniel Sloss - Puzzle"]'' , ''netflix.com'', 2018. In originale inglese, "Jigsaw". </ref> *"Quindi una volta che hai le cose all'esterno, qual è la parte principale dell'immagine? A cosa stiamo lavorando tutti?" E lui [il padre] dice: "Beh, questo è il pezzo del partner. Tu e questa persona perfetta che non hai mai incontrato prima di uscire dal nulla, adattarti perfettamente alla tua vita, completarti e renderti completo per la prima volta nella tua vita, molto come tua madre ha fatto per me. :''So once you’ve got the stuff on the outside, what’s the main bit of the image? What we are all working towards?” And he goes, “Well, that’s the partner piece. You and this perfect person who you’ve never met before to come out of nowhere, fit your life perfectly, complete you and make you whole for the first time in your life, much like your mother did for me.”''<ref name=jigsaw/> *"Se non sei con qualcuno, sei guasto. Se non sei con qualcuno, sei incompleto. Se non sei con qualcuno, non sei completo". E non è solo qualcosa che mio padre mi ha fatto provare, è qualcosa che noi come società abbiamo fatto provare a ogni singolo bambino nato negli ultimi 40 anni. Ogni [[principessa]] Disney ha un [[principe]], ogni principe ha una principessa, ogni programma televisivo o film ha sempre un personaggio che non vuole avere una [[relazione]]. Sono felici di quello che sono. Ma poi alla fine della serie, indovina un po'? Si sono sbagliati! Si sbagliavano per voler stare da soli, che fottuto idiota. Tutti hanno bisogno di qualcuno. :''“If you are not with someone, you are broken. If you are not with someone, you are incomplete. If you are not with someone, you are not whole.” And that’s not just something my dad made me feel, that’s something that we as a society have made every single child born in the last 40 years feel. Every Disney princess has a prince, every prince has a princess, every television show or movie always has a character in it that doesn’t want to be in a relationship. They’re happy with who they are. But then by the end of the series, guess what? They were wrong! They were wrong for wanting to be alone, what a fucking idiot. Everyone needs someone.''<ref name=jigsaw/> *Il [[divorzio]], una cosa del tutto comune in cui non c'è niente di sbagliato. Quando stai crescendo e i genitori dei tuoi amici stanno divorziando, ti viene detto di non parlarne o menzionarlo perché è un tabù, ed è un tabù perché ogni [[relazione]] all'esterna è perfetta, perché nessuno di noi è disposto ad ammettere che nessuno di noi sa cosa cazzo stiamo facendo. [...] Cerchiamo così tanto di essere [[adulti]] che alcuni di noi prenderanno la persona sbagliata, il pezzo sbagliato del puzzle e lo incastreranno comunque nei nostri puzzle, negando che chiaramente non si incastri bene. :''Divorce, an entirely common thing that there is nothing wrong with. When you’re growing up and your friends’ parents get divorced, you’re told to not talk about it or mention it to them because it’s taboo, and it is taboo is because every relationship on the outside is perfect, because none of us are willing to admit that none of us know what the fuck we’re doing.'' [...] ''We’re so trying to be an adult that some of us will take the wrong person, the wrong jigsaw piece and just fucking jam them into our jigsaws anyway, denying that they clearly don’t fit.''<ref name=jigsaw/> *Ogni [[relazione]] è perfetta per tre mesi. [...] Perché dopo tre mesi, è allora che ti rendi conto che nessun altro è un pezzo di puzzle. Tutti gli altri su questo pianeta sono un individuo profondo e complesso come te, il che significa che anche loro hanno trascorso gli ultimi 20 anni circa della loro vita lavorando sul proprio puzzle, nello stesso modo in cui hai lavorato sul tuo. Non puoi aspettarti che all'improvviso loro rinuncino a tutto ciò che sono arrivati ​​a raggiungere, per adattarsi all'improvviso al tuo, nello stesso modo ti saresti arrabbiato se ti chiedessero di sacrificare tutto ciò che hai fatto, improvvisamente, per adattarti al loro [puzzle], ma ora, poiché vi piacete e vi interessate l'un l'altro, ora dovete fare un puzzle insieme. :''Every relationship is perfect for three months.'' [...] ''<nowiki/>'Cause after three months, that's when you realize that nobody else is a jigsaw piece. Everyone else on this planet is as deep and as complex an individual as you are, which means they too have spent the last 20 or so years of their life working on their own jigsaw puzzle, in the same way that you've been working on yours. You can't suddenly expect them to give up everything they've come to achieve, to suddenly fit into yours, in the same way that you'd be pissed off if they asked you to sacrifice everything you've done, suddenly come fit into theirs, but now, because you like each other and because you're interested in each other, now you have to make a jigsaw together.''<ref name=jigsaw/> *Ma il [[tempo]] non è sinonimo di [[successo]]. Puoi passare cinque o più anni con qualcuno e solo allora, dopo tutto il divertimento passato, guardi il puzzle e ti rendi conto che entrambi state lavorando su immagini molto diverse. Solo allora capisci che volete cose diverse. E in quel momento, hai una domanda molto, molto difficile da farti. Uno. Ammetto che gli ultimi cinque anni della mia vita sono stati uno spreco? Due. Spreco il resto della mia vita? Il 55% dei [[matrimonio|matrimoni] finisce con il [[divorzio]]. Il 99,0% delle [[relazioni]] iniziate prima dei 30 anni finisce. Se quelle fossero le statistiche per un intervento chirurgico, nessuno di noi rischierebbe di farlo. Ma poiché è amore e siamo stupidi, ci stendiamo semplicemente sul tavolo operatorio dicendo: "Forse questa volta non morirò dentro". La mia generazione è diventata così ossessionata dall'idea di iniziare il resto della propria vita che è disposta a rinunciare a quella che sta vivendo attualmente. Abbiamo romanticizzato l'idea delle relazioni d'amore, ed è cancerogeno. Le persone sono più innamorate dell'idea di amore rispetto alla persona con cui sono. :''But time does not equal success. You can spend five or more years with someone, and only then, after all the fun you had, you look at the jigsaw and realize you're both working towards very different images. Only then realize that you want different things. And in that moment, you have a very, very difficult question to ask yourself. One. Do I admit the last five years of my life have been a waste? Two. Do I waste the rest of my life? 55% of marriages end in divorce. 99.0% of relationships that started before they are 30 end. If those were the stats for surgery, none of us would fucking risk it. But because it's love and we're stupid, we just lie on the operating table like, "Maybe this time I won't die inside". My generation has become so obsessed with starting the rest of their lives that they're willing to give up the one they are currently living. We have romanticized the idea of romance, and it is cancerous. People are more in love with the idea of love than the person they are with.''<ref name=jigsaw/> *Devi imparare ad [[amare]] te stesso prima di poter permettere a qualcun altro di farlo. Questo è tutto. Non c'è niente di sbagliato nell'essere [[single]]. Non c'è niente di male nell'essere soli. Non c'è niente di sbagliato nel prendersi del tempo per capire chi sei prima di uscire nel mondo degli [[appuntamento|appuntamenti]], perché come puoi offrire chi sei se non sai chi sei? Non c'è niente di sbagliato nell'essere egoisti per un po' perché hai il resto della tua vita per essere altruista. Se ti ami solo per il 20%, significa che qualcuno può venire e amarti al 30%. Dici "Wow, è così tanto." È letteralmente meno della metà. Invece se ti ami al 100%, una persona che si innamora di te deve andare oltre il proprio dovere per farti sentire speciale. È qualcosa che ognuno di noi merita, e questo non significa che non sei felice. :''You have to learn to love yourself before you can allow someone else to do it as well. That's it. There's nothing wrong with being single. There's nothing wrong with being alone. There's nothing wrong with taking time for yourself to work out who you are before you go out there into the dating world, because how can you offer who you are if you don't know who you are? There's nothing wrong with being selfish for a bit because you've got the rest of your life to be selfless. If you only love yourself 20%, that means somebody can come along and love you 30%. You're like, "Wow, that's so much." It's literally less than half. Whereas if you love yourself 100%, a person that falls in love with you has to go above and beyond the call of duty to make you feel special. That's something every one of us deserves, and that doesn't mean you're not happy.''<ref name=jigsaw/> ==='''Everyone You Hate is Going to Die''' (2021)=== *Ho trent'anni e ho firmato cinque separati documenti per il divorzio. Nessuno di loro era mio. Non preoccuparti. Stavo semplicemente autografando le carte delle persone a cui ho causato il [[divorzio]]. Si sono messi in fila, sotto la pioggia, per incontrarmi e ringraziarmi per aver causato la loro separazione e poi mi hanno chiesto di firmare i documenti come ricordo della loro vita- che hanno detto che avevo salvato. Come un [[Gesù]] bianco. :''I’m thirty years old, and I have signed five separate divorce papers. None of them were mine. Don’t worry. I was merely autographing the papers of people whose divorces I’ve caused. They lined up, in the rain, to meet me and thank me for causing their breakup and then asked me to sign the papers as a memento of their lives—which they said I had saved. Like a white Jesus.'' <ref name=everyone>Citato nel libro ''[https://www.penguinrandomhouse.com/books/621859/everyone-you-hate-is-going-to-die-by-daniel-sloss/ "Everyone You Hate is Going to Die: And Other Comforting Thoughts on Family, Friends, Sex, Love, and More Things That Ruin Your Life"]'', 12 ottobre 2021, pubblicato da Alfred A. Knopf, ISBN 9780525658146.</ref> *Le persone guardano il mio speciale stand-up show ''Puzzle'', in streaming in tutto il mondo su Netflix, e decidono che devono separarsi dai loro partner. È come [[The Ring (film 2002)|The Ring]], ma per relazioni di merda. In questo momento, il conteggio è di oltre 300 divorzi, 350 fidanzamenti annullati e più di 120.000 separazioni. :''People watch my stand-up special Jigsaw—streaming worldwide on Netflix—and they decide they have to split with their partners. It’s like The Ring, but for shitty relationships. At this moment in time, the tally stands at more than 300 divorces, 350 canceled engagements, and more than 120,000 breakups.''<ref name=everyone/> *Credevo nel vero [[amore]] e "nell'anima gemella". Ma credevo anche in [[Babbo Natale]] e nei [[Bitcoin]]. Le persone cambiano. Per tutta la scuola ero disperato nel trovare una [[fidanzata]]. Non avevo in mente una ragazza in particolare. Chiunque l'avrebbe fatto. Volevo solo una fidanzata. Questo è quello che avevano le persone della mia età, e le fidanzate si sono trasformate in mogli e alla fine in madri. I partner erano [[Pokémon]] glorificati, per quanto mi riguardava. Non avevo bisogno di catturarli tutti. Ma ne avevo decisamente bisogno di uno. A quel punto mi sarei preso un fottuto Weedle. :''I used to believe in true love and “the One.” But I also used to believe in Santa and Bitcoin. People change. All through school I was desperate to get a girlfriend. I didn’t have a particular girl in mind. Anyone would have done. I just wanted a girlfriend. That’s what people my age had, and girlfriends turned into wives and eventually mothers. Partners were glorified Pokémon, as far as I was concerned. I didn’t need to catch them all. But I definitely needed one. I’d’ve taken a fucking Weedle at that point.''<ref name=everyone/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} adowfotx8ae08e0tzkd5lh22augk11f Piazza Carlo III (Napoli) 0 194964 1218228 2022-07-21T22:19:45Z Sun-crops 10277 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni su '''piazza Carlo III''' di [[Napoli]]. *Piazza Carlo III, te li ricordi i lunghi pomeriggi che trascorremmo in un'aiuola sotto la montagna dell'[[Albergo dei Poveri]]?, non lungi dalla cesta, dal tavolino e dai coltelli del venditore delle prime angurie? Ti scegliemmo spesso perché, immensa com'eri, deridevi l'orologio dell'Ospizio e non sembravi più abitata del cielo sul nostro capo; i reggimenti che tornavano dal vicino Campo di Marte, anzi, ti rendevano maggiormente solitaria. ([[Giuseppe Marotta (scrittore)|Giuseppe Marotta]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Piazze di Napoli|Carlo III]] dadaddx7tyre8kiffztunlv1fvjy9ms Thomas Roscoe 0 194965 1218271 2022-07-22T00:22:57Z 151.21.151.19 Creata pagina con "[[File:Roscoe Tourist in Italy.jpg|thumb|''Tourist in Italy'', 1831]] '''Thomas Roscoe ''' (1791 – 1871), poeta e scrittore inglese. ==Citazioni di Thomas Roscoe== * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sull..." wikitext text/x-wiki [[File:Roscoe Tourist in Italy.jpg|thumb|''Tourist in Italy'', 1831]] '''Thomas Roscoe ''' (1791 – 1871), poeta e scrittore inglese. ==Citazioni di Thomas Roscoe== * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline.<ref>The tourist in Italy, Londra, 1830-34</ref> ==Note== <references /> {{DEFAULTSORT:Roscoe, Thomas}} [[Categoria:Poeti inglesi]] [[Categoria:Scrittori inglesi]] 2zhkmtrmamua53wkni7kg7irf0vve7o 1218308 1218271 2022-07-22T02:35:16Z Danyele 19198 +interprogetto / fix minori / stub wikitext text/x-wiki [[File:Roscoe Tourist in Italy.jpg|thumb|''Tourist in Italy'', 1831]] '''Thomas Roscoe ''' (1791 – 1871), poeta e scrittore britannico. ==Citazioni di Thomas Roscoe== * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} Di Como, camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline.<ref>Da ''The Tourist in Italy'', Londra, 1830-34.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Roscoe, Thomas}} [[Categoria:Poeti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] kf1lxxxhds0brgjufjtvufb1ltz97w9 1218309 1218308 2022-07-22T02:36:11Z Danyele 19198 /* Citazioni di Thomas Roscoe */ +wl wikitext text/x-wiki [[File:Roscoe Tourist in Italy.jpg|thumb|''Tourist in Italy'', 1831]] '''Thomas Roscoe ''' (1791 – 1871), poeta e scrittore britannico. ==Citazioni di Thomas Roscoe== * Tanto piacevole è vagare per i luoghi nascosti | {{NDR|del Lago}} [[Lago di Como|Di Como]], camminando nel cuore dei castagneti | Fino ai villaggi dai tetti piatti che sfiorano l'acqua, | O si celano nei boschi di oscure e profonde vallate, | O si abbarbicano su imponenti rupi rocciose, | E proiettano da loro ombra sulle bianche onde, | Mentre lungo i pendii si inerpica il piccolo sentiero, | Alla cui sommità, tra grappoli color porpora, regna il silenzio. | Chi indugia non visto per questi luoghi di sera vede, | Da scalini scavati nella roccia, la vela tra gli alberi, | O avvista a metà scogliera belle giovinette dagli occhi scuri | Che attendono all'esiguo raccolto dei loro ombrosi giardini; | O si ferma ad ammirare le ombre della solenne montagna | Che si riflettono sull'ampio specchio azzurro come dipinte, | E inseguono il giallo sole di pendio in pendio, | Mentre si muovono lentamente sulle opposte colline.<ref>Da ''The Tourist in Italy'', Londra, 1830-34.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Roscoe, Thomas}} [[Categoria:Poeti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] g6ebf8ka6baiiwmjhgt1zwvceya33gt Johann Georg Kohl 0 194966 1218276 2022-07-22T00:35:40Z 151.21.151.19 Creata pagina con "[[File:Jgkohl.jpg|thumb|Johann Georg Kohl]] '''Johann Georg Kohl''' (1808 – 1878), scrittore, storico e geografo tedesco. ==Citazioni di Johann Georg Kohl== * I villaggi {{NDR|del Lago di Como}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sens..." wikitext text/x-wiki [[File:Jgkohl.jpg|thumb|Johann Georg Kohl]] '''Johann Georg Kohl''' (1808 – 1878), scrittore, storico e geografo tedesco. ==Citazioni di Johann Georg Kohl== * I villaggi {{NDR|del Lago di Como}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia<ref>Scritti, 1847</ref>. ==Note== <references /> {{DEFAULTSORT:Kohl, Johann Georg}} [[Categoria:Geografi tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] 0f8w7mugmf7r56pkqk936iir5qpuuv9 1218277 1218276 2022-07-22T00:35:48Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Jgkohl.jpg|thumb|Johann Georg Kohl]] '''Johann Georg Kohl''' (1808 – 1878) scrittore, storico e geografo tedesco. ==Citazioni di Johann Georg Kohl== * I villaggi {{NDR|del Lago di Como}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia<ref>Scritti, 1847</ref>. ==Note== <references /> {{DEFAULTSORT:Kohl, Johann Georg}} [[Categoria:Geografi tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] 375oxsqzgakvo777jzar1e1swrtsrg7 1218278 1218277 2022-07-22T00:36:20Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Jgkohl.jpg|thumb|Johann Georg Kohl]] '''Johann Georg Kohl''' (1808 – 1878) scrittore, storico e geografo tedesco. ==Citazioni di Johann Georg Kohl== * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia<ref>Scritti, 1847</ref>. ==Note== <references /> {{DEFAULTSORT:Kohl, Johann Georg}} [[Categoria:Geografi tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] c6842mz7zwbx27uv1gxc631b1u55k35 1218307 1218278 2022-07-22T02:32:27Z Danyele 19198 +interprogetto / fix minori / stub wikitext text/x-wiki [[File:Jgkohl.jpg|thumb|Johann Georg Kohl]] '''Johann Georg Kohl''' (1808 – 1878) scrittore, storico e geografo tedesco. ==Citazioni di Johann Georg Kohl== * I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia<ref>Scritti, 1847.</ref>. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Kohl, Johann Georg}} [[Categoria:Geografi tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] [[Categoria:Storici tedeschi]] goxt9mf7fs00ie45bii2n5bwv6hsiju Gabriel Faure 0 194967 1218283 2022-07-22T00:48:24Z 151.21.151.19 Creata pagina con "[[File:Gabriel_Faure_écrivain.png?uselang=fr|thumb|Gabriel Faure]] '''Gabriel Faure''' (1877 – 1962) poeta, scrittore francese. Ha vinto cinque premi dell'Académie française. ==Citazioni di Gabriel Faure== * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose de..." wikitext text/x-wiki [[File:Gabriel_Faure_écrivain.png?uselang=fr|thumb|Gabriel Faure]] '''Gabriel Faure''' (1877 – 1962) poeta, scrittore francese. Ha vinto cinque premi dell'Académie française. ==Citazioni di Gabriel Faure== * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura.</ref>''Aux lacs italiens'', Parigi, 1913</ref> ==Note== <references /> {{DEFAULTSORT:Faure, Gabriel}} [[Categoria:Poeti francesi]] 3q3kuhquw775587wi1hldbykdn7kbn0 1218284 1218283 2022-07-22T00:49:09Z 151.21.151.19 wikitext text/x-wiki [[File:Gabriel_Faure_écrivain.png?uselang=fr|thumb|Gabriel Faure]] '''Gabriel Faure''' (1877 – 1962) poeta, scrittore francese. Ha vinto cinque premi dell'Académie française. ==Citazioni di Gabriel Faure== * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura.<ref>''Aux lacs italiens'', Parigi, 1913</ref> ==Note== <references /> {{DEFAULTSORT:Faure, Gabriel}} [[Categoria:Poeti francesi]] 5et6lbhtyjd6sto0npbtghjbf29vmpq 1218298 1218284 2022-07-22T02:01:14Z Danyele 19198 fix wikitext text/x-wiki [[File:Gabriel_Faure_écrivain.png|thumb|Gabriel Faure (1911)]] '''Gabriel Faure''' (1877 – 1962) poeta, scrittore francese. Ha vinto cinque premi dell'Académie française. ==Citazioni di Gabriel Faure== * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura.<ref>''Aux lacs italiens'', Parigi, 1913</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Faure, Gabriel}} [[Categoria:Poeti francesi]] aupm9t5stkg7oh2m3blxe8mku7zkq9t 1218299 1218298 2022-07-22T02:02:03Z Danyele 19198 fix incipit / categorizzazione wikitext text/x-wiki [[File:Gabriel_Faure_écrivain.png|thumb|Gabriel Faure (1911)]] '''Gabriel Faure''' (1877 – 1962), poeta e scrittore francese. ==Citazioni di Gabriel Faure== * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura.<ref>''Aux lacs italiens'', Parigi, 1913</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Faure, Gabriel}} [[Categoria:Poeti francesi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] s4xe2pel0v8mpf378cj111wpj0qmjh7 1218300 1218299 2022-07-22T02:02:19Z Danyele 19198 /* Citazioni di Gabriel Faure */ fix nota wikitext text/x-wiki [[File:Gabriel_Faure_écrivain.png|thumb|Gabriel Faure (1911)]] '''Gabriel Faure''' (1877 – 1962), poeta e scrittore francese. ==Citazioni di Gabriel Faure== * Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura.<ref>Da ''Aux lacs italiens'', Parigi, 1913.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Faure, Gabriel}} [[Categoria:Poeti francesi]] [[Categoria:Scrittori francesi]] ou2sid6ejbxfk4l20xy6a8f3sx85stm Francesco Dall'Olio 0 194968 1218295 2022-07-22T01:54:47Z Danyele 19198 Creata pagina con "'''Francesco Dall'Olio''' (1953 – vivente), allenatore di pallavolo ed ex pallavolista italiano. {{Int2|''Un "Pupo" per ogni stagione...''|Intervista di Paola Marabini, ''Pallavolo'', 20-26 dicembre 1983.}} *{{NDR|«Come è nato il nomignolo di Pupo?»}} Una mia sorella, Bruna, che fra l'altro giocava anche lei a pallavolo in serie A, veniva chiamata da tutti Pupa. Io, che sono stato l'ultimo degli otto figli, sono diventato cosi inevitabilmente il Pupo di casa. *{{ND..." wikitext text/x-wiki '''Francesco Dall'Olio''' (1953 – vivente), allenatore di pallavolo ed ex pallavolista italiano. {{Int2|''Un "Pupo" per ogni stagione...''|Intervista di Paola Marabini, ''Pallavolo'', 20-26 dicembre 1983.}} *{{NDR|«Come è nato il nomignolo di Pupo?»}} Una mia sorella, Bruna, che fra l'altro giocava anche lei a pallavolo in serie A, veniva chiamata da tutti Pupa. Io, che sono stato l'ultimo degli otto figli, sono diventato cosi inevitabilmente il Pupo di casa. *{{NDR|«Cosa sarebbe stata la tua vita senza la [[pallavolo]]?»}} Non te lo so dire con esattezza, forse avrei fatto la vita di tanti miei amici: anziché andare ad allenarmi sarei andato al cinema, anziché dedicare il sabato al campionato, sarei andato a ballare. Certo è che io mi reputo fortunato perché ho sempre potuto fare ciò che mi piaceva e perché quello che mi piaceva, e continua a piacermi, mi consente di vivere. Nella pallavolo, anche se potrebbe sembrare ripetitivo allenarsi tutti i giorni, trovo sempre nuovi stimoli che mi spingono ad una continua ricerca di miglioramento. A parte le soddisfazioni puramente sportive, questo sport mi ha insegnato a non considerare mai raggiunto un traguardo, a non cullarmi nei ricordi per quanto soddisfacenti essi possano risultare, a pensare sempre a quello che verrà dopo [...]. *{{NDR|«Quanto ti impegna la pallavolo?»}} Mi prende una buona fetta della giornata perché, a parte le due ore e mezza di palestra, ho l'abitudine di prepararmi alle partite studiando su un piccolo archivio personale, che tengo sempre aggiornato, le caratteristiche tecniche delle squadre che dobbiamo affrontare in modo da organizzare il gioco nella maniera più redditizia. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Dall'Olio, Francesco}} [[Categoria:Pallavolisti italiani]] [[Categoria:Allenatori di pallavolo italiani]] sfp78ce0v0099iorqaw35klyqpnzcf5 Silvia Sciorilli Borrelli 0 194969 1218315 2022-07-22T06:22:09Z Ibisco 49387 '''Silvia Sciorilli Borrelli''' (1985 – vivente), giornalista e opinionista italiana. wikitext text/x-wiki '''Silvia Sciorilli Borrelli''' (1985 – vivente), giornalista e opinionista italiana. {{Int2|1=''[https://www.corriere.it/sette/incontri/22_luglio_21/silvia-sciorilli-borrelli-siamo-generazione-mezz-aria-ma-combattiva-eb29e4e0-08e2-11ed-ba42-106d8f7128de.shtml «Siamo una generazione a mezz’aria ma combattiva»]''|2=Intervista di Micol Sarfatti, ''corriere.it'', 22 luglio 2021.}} *{{NDR|Sulla propria generazione, quella dei [[Millennial|millennials]]}} Non è vero che "non abbiamo avuto voglia di fare niente" come tanti dicono. Abbiamo preso in pieno crisi finanziarie, cambiamenti scolastici e universitari e il passaggio alla moneta unica, che ha avuto un impatto innegabile sull’economia. Siamo cresciuti tra le riforme del lavoro Treu e Biagi, che portavano flessibilità. Ai tempi era un aiuto, poi è diventata un modo per risparmiare sul costo del lavoro. Gli stage, i co.co.co., i contratti a progetto hanno avuto un impatto devastante sui nostri percorsi. Siamo stati sfortunati. È come se fossimo rimasti a mezz'aria. Poi c’è chi approfitta del reddito di cittadinanza, ma non ci si può concentrare solo su questi casi. *Non ci siamo appropriati del dibattito pubblico che ci riguardava. Negli ultimi anni lo scontento si è trasferito dalle piazze alla rete, questo in parte ha contribuito a una defezione dalle manifestazioni pubbliche. Anche la cosiddetta "fuga dei cervelli" può essere considerata una forma di ribellione. Tanti però si sono arresi a un Paese che non è per giovani e non vuole cambiare. Non è stato utile nemmeno il voto di protesta, confluito nel [[Movimento 5 Stelle]]. L'idea di aprire il Parlamento "come una scatoletta di tonno" e mandare a casa "i vecchi" non ha funzionato. Il cambiamento passa dalle riforme, per cui ci vogliono esperienza, competenza e visione politica. *Per far funzionare la macchina dello Stato serve la collaborazione tra generazioni, non lo scontro. Essere giovani non rende automaticamente più capaci, ma, allo stesso tempo, chi raggiunge posizioni apicali prima dei 40 anni non va sminuito, perché ha fatto almeno 15 anni di gavetta. Il nodo è permettere a tutti di poter avere riconoscimenti importanti nelle aziende già a partire dai 30 anni. Poi c'è chi ha meno ambizioni e sta bene nel suo perimetro, ma chi vuole crescere ha il diritto di poterlo fare. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Sciorilli Borrelli, Silvia}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Opinionisti italiani]] nzhknbp7jeprajfmdmnjalkrnc9eeas Discussioni utente:Roger Mome 3 194970 1218322 2022-07-22T08:05:35Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:05, 22 lug 2022 (CEST)}} m1tuqggzu2iq82nqrmx69adqfczm399 Discussioni utente:Vaughn10P793 3 194971 1218323 2022-07-22T08:15:21Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:15, 22 lug 2022 (CEST)}} em4h02367qibeq7damgcoywcxuh5xta Discussioni utente:RosemarieSolis3 3 194972 1218325 2022-07-22T08:40:50Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:40, 22 lug 2022 (CEST)}} 2ogdcotk3mk81ql3fiv5zn5yqf45b6u Discussioni utente:WJIJeramy38795 3 194973 1218326 2022-07-22T08:45:56Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:45, 22 lug 2022 (CEST)}} forh9r8b5xeq9zgwqysuxmufsc1kb1s Discussioni utente:DarbyNiland22 3 194974 1218329 2022-07-22T09:00:22Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:00, 22 lug 2022 (CEST)}} 7zfz9ys48a1tf3z32uz4ttug6za64be Discussioni utente:151.21.151.19 3 194975 1218330 2022-07-22T09:00:40Z Dread83 47 Creata pagina con "==Fonti== {{Avviso fonti}} Per quanto riguarda le traduzioni, consulta [[Wikiquote:Trascrizione#Traduzioni]]. 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Grazie. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 11:00, 22 lug 2022 (CEST) gci6dkexvvlpzim2z6w4jyvt41ak8cg Discussioni utente:SybarL 3 194976 1218331 2022-07-22T09:15:48Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:15, 22 lug 2022 (CEST)}} 6hkg5uoi00pypsc2ffc8jc31co7hv8o Discussioni utente:EsmeraldaTsq 3 194977 1218333 2022-07-22T09:40:23Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:40, 22 lug 2022 (CEST)}} lm9w9e9s7lq16rqbhhyzhdtyo6u3bqm Discussioni utente:SashaDickerman 3 194978 1218334 2022-07-22T09:50:29Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:50, 22 lug 2022 (CEST)}} cynayr8wmhjxh52ptv3fagso8xjz59t Discussioni utente:Encomio 3 194979 1218335 2022-07-22T10:00:24Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:00, 22 lug 2022 (CEST)}} azbc9bbpfmd5zd0s311uie8h2icqgs3 Discussioni utente:Thelarent 3 194980 1218338 2022-07-22T10:41:01Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:41, 22 lug 2022 (CEST)}} 9nwo4z2u8zjtx5t5yg94wa5knehvmam Discussioni utente:Flavio Micozzi 3 194981 1218339 2022-07-22T10:51:03Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:51, 22 lug 2022 (CEST)}} 4y9w17u23nxxo70h8lmwu2xhzkx737l